20. Schieramento
«Dobbiamo verificare che non abbiano già passato il ponte e non siano diretti al nostro accampamento. Se così fosse dobbiamo ritirarci immediatamente tutti e bloccarli prima che si avvicinino ai confini. Timmy dovrebbe tornare a momenti con informazioni precise riguardo la loro posizione.»
Blake fece una breve pausa scrutando l'orizzonte verso est, poi sbottò. «Dannazione!»
Rimase in silenzio a riflettere con lo sguardo fisso sugli zoccoli del cavallo di Hemma. Poi improvvisamente alzò gli occhi verso le due donne e incrociò quelli di Eeda.
«Blake, mi dispia...»
«Non è il momento di parlarne.» La interruppe in modo brusco e glaciale. Distolse immediatamente lo sguardo da lei, tornando a guardare gli uomini.
«Se non hanno ancora passato il ponte invece, possiamo ancora attenerci al piano. Appiccheremo un paio di fuochi qui all'accampamento in modo da allarmarli e farli tornare indietro. Metà dei nostri uomini attenderanno il loro rientro da Norahm e li distrarranno per un po'. Douglas li condurrai tu con Timmy. Ian e Jamie, voi tornerete indietro con me con l'altra metà del clan. Arriveremo a Norham da sud. E se tutto va bene daremo fuoco al ponte da lì.
Rivolgendosi solo alla guerriera danese aggiunse: «Hemma, anche voi verrete con me.»
«Ecco Timmy!» Escalmò Ian cavalcandogli incontro. Gli parlò brevemente e fece ritorno subito dagli altri.
«Sono tutti appostati nella foresta prima nel ponte, dobbiamo muoverci subito!» Urlò Ian.
«Prendete tutti arco e frecce da quel carro. Ce ne serviranno in abbondanza.» Ordinó Blake.
Hemma scese da cavallo e passò un arco a Eeda
«Lo sai usare?»
Eeda fece un cenno di assenso.
Jamie la fermò «Hemma, non credo sia il caso che lei...»
Ian lo interruppe.
«No, lasciaglielo. Dovremo essere veloci e ben concentrati sull'obbiettivo. Le ragazze dovranno essere in grado di difendersi da sole nel caso ce ne sia bisogno.»
Guardò il suo Laird in cerca di un suo consenso.
Blake fece un cenno con la testa e chiese ad uno dei suoi di passargli un lungo ceppo di legna da una brace li vicino. Incendiò due tende e tenendo sempre in mano in legno infuocato si avviò.
«Forza, Muoviamoci. Andiamo a distruggere quel maledetto ponte!»
***
«Aidan, non ti sembra strano che non ci sia ancora nessun movimento?»
Angus sprizzava nervosissimo da tutti i pori. Gli arcieri erano pronti in prima linea. Avrebbero scoccato le frecce al segnale del loro comandante eliminando la prima ondata del clan di Heron.
«Forse potremmo mandare avanti qualcuno come cavia, magari sono appostati anche loro in quella foresta laggiù.»
Era più di mezzora che straparlava in preda alla tensione. Aidan Macdellah l'aveva ignorato fino a quel momento, ma gli avrebbe volentieri piantato un pugno sul naso. Il nervosismo che gli trasmetteva gli impediva quasi di ragionare.
«Forse Angus, dovremmo mandare te come cavia. D'altra parte sei già infortunato, non so quanto saresti utile in battaglia.» Riuscì finalmente a zittirlo, ma non fece tempo a sospirare che i suoi ragionamenti vennero interrotti di nuovo.
«Al Fuoco! » Urlò uno dei loro uomini. «Fuoco dal nostro accampamento!»
Aidan si voltò verso l'orizzonte e intravide in lontananza una colonna di fumo nero elevarsi oltre la foresta. Si girò poi verso Angus e gli sferrò finalmente quel pugno che tratteneva da troppo tempo.
«Brutto idiota! Ti sei fatto prendere in giro da quella puttanella. Lo sapevo che non mi potevo fidare di te!» Lo afferrò per il collo della tunica e lo sollevò da terra. «Dannazione! È mai possibile che devo sempre fare tutto io di persona. Se sopravvivrai alla giornata di oggi giuro che ti darò io stesso in pasto ai cani di Boyd!»
Lo riportò a terra e si voltò verso il ponte scrutando ancora tra la foresta.
Macdellah sapeva che il suo nemico era molto astuto. Probabilmente il fuoco all'accampamento era un modo per sfoltire l'appostamento al ponte, ma voleva anche dire che loro si erano divisi su due fronti e che probabilmente erano in minoranza nei pressi del ponte.
«Macneil, torna immediatamente all'insediamento con duecento uomini, lasciamene una settantina più tutti gli arcieri.»
Si voltò e lo sovrasto guardandolo in cagnesco.
«E cerca di non fallire questa volta, decerebrato che non sei altro!» Ringhiò. «Voi smettete di sollazzarvi e andate avanti! Attraversate il ponte forza!»
«Ma signore..»
«Andate! Ora!»
***
«Maledizione!» Ian serrò i pugni. «Stanno già attraversando il ponte!«
«Dobbiamo incendiarlo subito prima che siano in troppi su questa sponda»
Blake passò la torcia nelle mani di Jamie, prese delle frecce e con l'aiuto di Ian avvolsero le punte in alcune strisce di stoffa. Le bagnarono poi con dell'acquavite e le avvicinarono al fuoco.
I due uomini le posizionarono tendendo l'arco. Dai loro camici si intravedevano i muscoli in estrema tensione.
«Eeda, Hemma, arretrate verso la foresta dove abbiamo lasciato i cavalli»
Blake teneva ancora la freccia infuocata tesa sull'arco.
«Non appena colpiremo il ponte, i loro arcieri scaglieranno una pioggia di frecce dall'altra sponda. Dovete mettervi al riaparo.»
Eeda non riuscì a comprendere nemmeno cosa stesse dicendo. Era troppo stordita dal suono della voce di Blake che aveva pronunciato il suo vero nome per la prima volta, come se nulla fosse.
Hemma la dovette trascinare via di forza per eseguire l'ordine del suo nuovo Laird.
Ian e Blake scoccarono quindi le frecce e il fuoco divampò velocemente per tutta la lunghezza del ponte e sulle vesti degli uomini che lo stavano attraversando. I soldati di Macdellah urlarono lanciandosi in acqua. Gli uomini che erano riusciti ad attraversarla, si avvicinarono e alzarono gli scudi, mentre dall'altra parte del fiume il loro arcieri si misero in posizione in attesa del via.
Blake e Ian scoccarono altre frecce infuocate, mirando dei cumuli di fieno intrisi di grasso che Douglas e Jamie avevano posizionato per cautela il giorno precedente, su tutta la riva del fiume. Un muro di fumo si alzò davanti agli arcieri costringendoli a tirare le frecce alla cieca sotto l'ordine di Macdellah.
Heron e i suoi uomini alzarono gli scudi in attesa della prima pioggia di frecce. Riparato sotto il suo scudo, Blake si voltò per controllare che Eeda e Hemma fossero al sicuro, e incrociò gli occhi della donna. Erano in procinto di una battaglia vera e propria e sperò che Hemma fosse in grado di proteggerla.
Non appena cessato il rumore sordo delle punte che si conficcavano nel legno degli scudi, Blake e Ian mirarono questa volta verso gli stivali dei soldati ai piedi del ponte.
Il fuoco divampò tra le loro vesti e i loro brocchieri costringendoli ad allontanarsi tra di loro. Si udì la voce di Aidan dare il secondo comando agli arcieri.
«Scudi!» Impartì a gran voce Heron «Al mio segnale... » confinuò ad urlare per preparare i suoi uomini. Non appena finita la seconda pioggia, diede l'ordine con tutta la rabbia che aveva in corpo. «Ora!»
Sguainando la spada e urlando in modo feroce, Blake e i suoi si gettarono nella coltre di fumo. Hemma e Eeda udivano solo urla e il rumore delle spade che si scontravano tra loro, ma non riuscivano a distinguere niente e nessuno.
Erano entrambe in preda all'impazienza. Hemma, da buona danese, voleva gettarsi nella mischia. Eeda aveva paura per Blake. Si guardarono per un istante e comprendendosi al volo imbracciarono arco e frecce. Avanzarono prudenti schiena contro schiena. Un paio di uomini di Macdellah riuscirono a rompere le linee di Heron e si diressero verso le due donne riconoscendo Eeda, ma non riuscirono a fare più di pochi passi nella loro direzione. Hemma aveva parecchia esperienza in battaglia e Eeda aveva fin da piccola fatto molta pratica con l'arco. Non avendo altri eredi maschi, Boyd era solito sfoggiare la bravura della figlia a tutte le gare che si tenevano al suo castello. Inoltre negli ultimi periodi Aidan l'aveva fatta allenare duramente durante l'addestramento.
Due uomini caddero colpiti entrambi al petto. Eeda cercò di non pensare che quella era la sua gente. Si concentrò solamente sul quello che le avrebbe fatto Aidan, se solo l'avessero catturata.
Le due donne si avvicinarono lentamente al groviglio di fumo, spade e sangue. Ian stava combattendo contro un uomo grosso quanto lui. Poco lontano, Blake si stava invece battendo contro Aidan.
Hemma si voltò sulla destra per colpire un altro soldato in arrivo, mentre Eeda si accorse che un secondo uomo alle spalle di Ian stava per colpirlo con un ascia. L'istinto la portò a difendere il braccio destro del suo amato. Scoccò una freccia verso il soldato del suo clan, mentre Ian affondava distratto la sua spada nel ventre dell'avversario. Si accorse immediatamente del pericolo scampato alle sue spalle e si guardò intorno in cerca dell'arciere che lo aveva appena salvato.
Vide Eeda già in posizione con una nuova freccia. La guardò intensamente e le fece un cenno per ringraziarla.
Eeda ricambiò e si voltò verso Aidan e Blake. Il loro era un combattimento agguerrito. Continuavano a scambiarsi la posizione ed il terrore di sbagliare mira la bloccò. Il sudore le colava sulla fronte e il cuore le batteva all'impazzata. Si muovevano troppo velocemente. Non poteva tirare in quel momento. Era troppo pericoloso. Assorta nella sua concertazione non si rese conto che qualcuno la stava aggredendo alla sue spalle, puntandole una lama dietro al schiena.
Hemma si accorse dell'aggressione e puntò l'arco nella loro direzione, ma venne colta alla sprovvista a sua volta da un altro guerriero del clan dei Manner.
Le fecero entrambe prigioniere. I soldati rubarono i cavalli che erano stati legati agli alberi poco dentro la foresta e scapparono con le due prigioniere.
Blake e Ian, essendo di spalle non si accorsero subito dell'accaduto. Erano intenti nei rispettivi combattimenti, positivi del fatto che il loro clan stava avendo la meglio. Gli uomini di Mcdellah erano ormai in minoranza e alcuni stavano battendo ritirata gettandosi nel fiume con l'intento di raggiungere l'accampamento spinti dalla corrente. Messo alle strette da Blake, anche Aidan arretrò verso l'acqua. Ma prima di gettarsi un ghigno si palesò sul suo voltò
«Avrai vinto questa battaglia Heron, ma hai persa lei. È mia ora.»
Si tuffò le fiume emettendo un risata densa di cattiveria.
Blake si voltò di scatto per controllare dove fosse Eeda. Non c'era traccia né di lei né di Hemma. Serrò i pungi ed urlò a squarcia gola!
Anche Ian si accorse della loro assenza. Imprecó avanzando con l'amico verso il bosco notando che anche i cavalli non c'erano più.
«No! No! Nooo.»
Continuò ad urlare Blake. Ian respirava affannosamente a causa del fumo e si piegò un attimo a riprendere fiato.
Blake lo incalzò.
«Ian muoviti dobbiamo raggiungerli! Forza tirati su!»
«E' inutile!» Disse tra un respiro e l'altro.
«No, se ci muoviamo subito! Andiamo!» disse strattonando l'amico.
«Ho detto che è inutile!» Urló ancora piegato su sé stesso.
«Ian, Dannazione! Muovi quel lurido culo!»
«Blake, maledizione! Sono scappati con i nostri cavalli!»
Heron avanzò nel bosco imprecando ancora più furiosamente.
«Dobbiamo tornare al nostro accampamento ora.»
«No, dobbiamo andare a liberarle subito!»
«Blake, per favore, ragiona. Siamo sfiniti, senza cavalli e senza un piano preciso. Ti prometto che entro l' alba saranno entrambe al sicuro dentro il perimento del nostro presidio.»
Blake sferrò tre potenti pungi contro un albero e il suo sangue si mischiò a quello dei suoi nemici che lo ricopriva da testa a piedi.
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