04. Il tuo nome
Udendolo si era immobilizzata al centro della stanza. Chiuse gli occhi. Era lui. Non le serviva voltarsi. Era certa che fosse Blake. Non sapeva come fosse possibile, ma il suono profondo della sua voce le era già familiare.
Non si spiegava come avesse fatto a non accorgersi del suo arrivo. Si rese conto solo allora di avere il calice vuoto in mano. Il vino non l'aveva rilassata per niente, ma doveva di scuro aver attenuato i suoi sensi.
Fantastico! Si disse. Perché era stata così sciocca? Era tutto il giorno che cercava di prepararsi mentalmente a quel momento e si era ubriacata proprio in ultimo.
Non le risma che voltarsi in preda ai tremori e senza dire una parola.
«Bene, qualcosa hai ingurgitato vedo. Meglio che niente...»
Avanzò verso di lei e le prese piano il calice dalle mani, fissandola negli occhi divertito dalla sua rigidità. Lo portò vicino al tavolo dove prese un'altra caraffa, colma di acqua fresca. Doveva averla portata lui, dopo essere entrato di soppiatto.
«Ora però devi mangiare qualcosa.»
Continuò appoggiando il calice pieno d'acqua vicino al vassoio.
«Mi hanno detto che non hai toccato cibo nemmeno a pranzo.»
Eeda non riusciva a proferire verbo. Di contro, lui iniziò a pronunciare alcune frasi in gaelico, irlandese, francese, tre diversi dialetti delle Highlands e un paio di frasi che avevano decisamente un suono norreno.
Per quel poco che era riuscita a comprendere, la stava ancora invitando a consumare il pasto. Probabilmente era convinto che non parlasse la sua lingua. In effetti non aveva rivolto parola a nessuno per tutto il giorno.
Cercò di riprendere il controllo del proprio corpo, della propria mente e della propria bocca.
«Chiedo scusa mio signore, parlo perfettamente la vostra lingua, mi avete solamente colto di sorpresa. Siete stato molto gentile ad assicurarvi che avessi cibo in abbondanza, ma l'agitazione della giornata non mi ha reso molto propensa al cibo.»
La fissò per un istante scrutandola profondamente.
Blake era certo che parallasse la sua lingua, aveva quindi snocciolato tutte le sue conoscenze linguistiche per non darle via di scampo e non lasciare nessun nascondiglio comunicativo dove si potesse rifugiare.
Anche Ian si era accorto che la giovane donna era sulle difensive, ma Blake era deciso a sapere tutto su di lei. Non la vedeva come un pericolo, anche se non escludeva a priori che lo fosse.
Aveva avuto delle sensazioni forti quella mattina guardandola negli occhi, ma a parte quel breve istante, non le avrebbe più permesso di annebbiargli la mente. Avrebbe analizzato con estrema razionalità ogni sfaccettatura di quella donna misteriosa, risolvendo il più complicato degli enigmi che celava.
Era una caccia davvero stimolante, anche se dal punto di vista fisico la sua preda era già servita di tutto punto.
Le serve avevano fatto un ottimo lavoro. Non che la situazione di partenza fosse difficoltosa, anzi. Era bellissima anche quella mattina nelle sue vesti di prostituta di bassa leva.
Inoltre qualcosa del suo aspetto strideva dal contesto delle sue compagne di disavventura, come se non appartenesse a quel mondo. Era stato più che chiaro che non centrasse niente con quel gruppo di donne.
Per un attimo il desiderio di scoprirla in termini di vestiario prevalse. Voleva indagare sulla sua identità, ma non vedeva anche l'ora di assaggiare la sua pelle.
Eeda si accorse che gli occhi del Laird si erano soffermati nuovamente sulla sua bocca. Ne approfittò per avvicinarsi a lui passandosi lentamente la lingua sul labbro superiore.
Aveva visto fare quel trucchetto più volte durante la giornata da una delle prostitute. In tutta quella confusione, aveva cercato di studiare tutte le maestrie di quelle professioniste.
Per tutto il periodo di addestramento, Aidan non le aveva mai spiegato niente riguardo le arti della seduzione. Forse perché sia lui che suo padre erano davvero convinti che le voci che aveva messo in giro lei stessa riguardo la sua integrità fossero vere.
Tuttavia la fiducia sulla sue capacità amatorie era davvero mal riposta considerato che non aveva mai nemmeno baciato un uomo.
L'unico incontro che le sue labbra avevano avuto era stato proprio con quelle di Blake, quattordici anni prima.
Un bacio innocente di due bambini che giocavano spensierati sotto il sole di una calda mattina d'estate. Rincorrendola in mezzo ad un prato, Blake era caduto su di lei. Trovandosi così vicino al suo viso, gli venne istintivo posare le sue labbra sulle sue per una brevissimo istante. Più per emulare suo padre, che per curiosità. Si era infatti rialzato e aveva ripreso a correre ridacchiando del piccolo dispetto fatto alla compagna di giochi.
«Mio Signore, sono comunque abbastanza in forze per compiacervi anche senza aver cenato.» Si stupì da sola di aver pronunciato delle parole tanto audaci e pensò che dopottutto il suo stato di ebrezza stava giocando a suo favore.
«Compiacermi?» Le chiese con un ghigno divertito. «Sai, l'intero accampamento si giocherebbe tutto l'oro del re, sul fatto che sei vergine, ma prima di accertarmene mi piacerebbe conoscere il tuo nome.» Le disse cercando di metterla a disagio, in modo da placare i giochi di seduzione che stava mettendo in atto un po' goffamente.
«Io vergine? Che sciocchezza è mai questa?» Si finse divertita dalla questione. Nessuno le aveva mai spiegato che non fosse una cosa su cui poter ingannare, in quanto i segni della perdita di verginità, in genere, erano copiosamente evidenti.
«Non hai risposto alla mia domanda.» Chiese in tono duro, rabbuiandosi in volto.
«Puoi chiamarmi con il nome che preferisci...»Rispose Eada, sfoderando un altro trucchetto rubato alla più anziana delle prostitute. Stratagemma che però non portò al risultato sperato.
Blake si era infatti palesemente innervosito. Doveva chiarirle chi dei due conducesse i giochi e non gli piaceva affatto che qualcuno gli mentisse. La prese per le braccia e la spinse violentemente sopra le morbide pellicce che ricoprivano il letto. La sovrastò con tuta la sua imponenza, le fece quindi scorrere lentamente la mano lungo la coscia sollevandole la sottoveste. Man mano che i suoi polpastrelli avanzavano, percepì un aumento vertiginoso del calore proveniente dal mezzo delle gambe della donna. Notò che anche il suo respiro stava aumentando considerato come i suoi seni si alzavano e abbassavano sotto di lui. Il suo ventre, invece, tremava come in preda al desiderio.
Oppure era forse paura? Ormai vicino alla bollente fessura tra le sue cosce, si accorse con piacere che era completamente bagnata. Senza mai togliere lo sguardo dai suoi occhi, infilò con una calma disarmante il suo possente dito indice dentro di lei.
Eeda sussultò, travolta da sensazioni che non avrebbe mai potuto immaginare. Ardeva dal desiderio che le sue dita si muovessero dentro di lei in modo da aumentare quella nuovissima sensazione. Il groviglio in pancia si era ormai sciolto e le sue carni avevano iniziato a tremare intorno a quella mano. Iniziava a comprendere molto bene la sguattera che aveva visto contorcersi sul tavolo della dispensa.
Chiuse gli occhi per un istante, quando gli riapri lui la stava ancora fissando in modo penetrante, muovendosi in modo estremamente cauto dentro di lei, Blake ruppe il silenzio che fino ad allora era stato cadenzato solo dal respiro affannoso di Eeda.
«Ho avuto molte amanti nella mia vita. So distinguere una sposa che ha partorito da una che non ha ancora messo al mondo figli. Assaporando il gusto di una donna so indovinare con una buona precisione quanti giorni mancano al sanguinamento mensile, ma la cosa più facile in assoluto è riconoscere se sia mai stata deflorata. E tu, mia giovane aspirante meretrice, sei decisamente integra.»
Così dicendo sfilò lentamente il dito. Era completamente fradicio e fece scorrere quell'umidità fino alla punta del suo ginocchio. Blake la sentì tremare nuovamente e si compiacque che il suo corpo fosse traumatizzato da quella interruzione. Si mise a sedere sul bordo del letto e con tono severo le ordinò: «Ora mia bella vergine dai capelli di fuoco, puoi dirmi cortesemente chi sei?»
Eccoci arrivati al quarto capitolo e come sempre nelle mie storie avviene un po' di degenero "intimo"...
Blake è autoritario e a tratti rude, ma non dimentichiamoci che parliamo di un uomo medievale!
Inoltre sembra un bel po' sospettoso! Cosa dite? Avrà già capito tutto?
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