Capitolo 9
Ero furioso e io non ero mai furioso.Odiavo perdere il controllo.
Rose non mi aveva mai visto cosí,io stesso non mi ero mai visto cosí.Ma insomma,sapevo di avere ragione io.
Se la prendeva per la piú piccola cosa!Cosa avevo fatto io di male?Nulla.Assolutemente nulla.Eppure la colpa era sempre mia.A volte mi chiedo se Rose e mio padre abbiano la stessa filosofia di vita.Una filosofia che neanche Uric Testamatta può aver inventato per quando è stupida.
Ignorai platealmente Rose per il resto della giornata finchè la sera Albus indisse una "Riunione straordinaria"che ci costrinse a radunarci in salotto.Sperai solo che non volesse parlare del colore dei fiori al mio matrimonio perché non ero assolutamente in vena.
Rose fu l'ultima ad arrivare in compagnia di William.Tenevano entrambi in mano una Magisigaretta e stavano conversando di qualcosa che sembrava importante.
Mi imposi di non guardarli e rivolsi tutta la mia attenzione ai lacci delle mie scarpe.
-Domani svegli alle sei e mezzo.Si va in piscina-annunciò Albus col solito faccino angelico che esibiva sempre quando sapeva che gli avresti fatto molto male.
Rose infatti gli tirò una teatrale cuscinata in piena faccia grugnendo il suo disappunto ma il cugino rimase impassibile e ci mandò a letto.Incredibile,sembrava ci facesse da bália!
Il mattino dopo ero convinto di essere stato il primo a svegliarmi e invece,con grande stupore,trovai Rose giá in cucina.Era scalza,con i pantaloncini consumati a cui aveva legato una pezza probabilmente per pulire il casino che temeva di fare cucinando,un top giallo fosforescente e i capelli raccolti in una crocchia disordinata tenuta insieme da una matita.Stava guardando desolata le striscioline annerite di bacon dentro la padella cosí intensamente che non si era accorta che ero lí.
-Faccio io-sospirai togliendole la padella dalle mani e buttandone il contenuto nella spazzatura.
Lei si sedette con aria imbronciata e dopo qualche minuto le porsi una tazza di caffèllatte accompagnata da un piatto con due fette di pane tostato,bacon e uova strapazzate.
Per me mi limitai a sbucciare una mela e una banana e le mescolai con dello yogurt bianco.
-Non fa schifo quella roba?-chiese Rose squadrandomi in modo strano mentre sorseggiava dalla sua tazza.
Non risposi.
-Malfoy?Ci sei?-ritentò lei.
Ancora non risposi.
-Scorpius ,insomma,che diamine succede?-
-A me piace-risposi seccamente alzandomi e uscendo dalla cucina.
Voleva la guerra?Bene ,non era l'unica a saper lottare.
Poco dopo Al ci caricò tutti su un bus guidato da un uomo che non conoscevo e in due ore raggiungemmo la piscina.
-Ehm...Al?- chiesi esitante-perchè hai insistito per venire in piscina se tu...Insomma se tu non puoi...Hai capito-
-Ho trovato un modo per nuotare.Ehm...Piú o meno-mi rispose lui con noncuranza.
Ovviamente,Rose,Roxanne,James,Fred e gli amici incivili di Rose ingaggiarono subito una tremenda sfida di tuffi insieme a Lily.
Dominique ,Helen e Calypso rimasero sdraiata a bordo piscina mentre io entrai in acqua tenendomi in disparte dall' allegra combriccola conversando con Albus seduto su una specie di poltrona gonfiabile di invenzione babbana.
La giornata passò abbastanza in fretta e,essendo ormai sera,decidemmo di rimanere in un albergo lí vicino visto che nessuno aveva voglia di passare ore sul bus.
Ovviamente ,però,nessuno poteva immaginare che la proprietaria fosse una tale svitata.Venne ad aprirci una signora tarchiata con un'ingombrante veste a fiori e un enorme fiocco storto sulla testa.Ci accolse canticchiando un motivetto in norvegese e poi prese a piroettare ripetendo convulsamente -oh che bello,oh che bello,vi farò mangiare un grande e grosso uccello-.Sentii Rose e Jaguar bofonchiare qualcosa a proposito di un doppiosenso ma non li ascoltai e persistetti a fissare inorridito la vecchia signora che aveva preso Dominique per mano e poi l'aveva spinta verso Fred quasi urlando -oh ,due baldi giovincelli.Stanza 662.Insieme alla rossa e alla bambina perfettina-e cosí dicendo li aveva spinti di sopra insieme a Lily e Calypso.
A quel punto aveva preso Roxanne per i capelli e aveva preso a cantare qualcosa in norvegese mentre la spediva di sopra con Helen,James,Lorcan e Lysander.
Infine si era avvicinata ad Albus,gli aveva strizzato una guancia e aveva esclamato-oh,povero bambino!Mi ricordi tanto il mio maritino perciò ti darò un bel posticino.Sarai solo soletto e avrai anche un bel letto-e cosí dicendo spalancò una porta la pian terreno e spinse dentro la sua sedia a rotelle.
A quel punto rimanevamo io,William,Andrew e Rose.Non c'è bisogno di dire che la vecchiaccia ci spedí tutti nella stessa stanza che puntualmente si rivelò con due letti matrimoniali.
-Io dormo con William!-urlò subito Rose avvinghiandosi al braccio del diretto interessato.
Avevo l'impressione che quella cosa non sarebbe finita nel migliore dei modi.
E avevo ragione.
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