PROLOGO*
Corsi veloce, le suole che tentavano di rimanere a contatto con la superficie liscia e scivolosa degli scogli. L'odore salmastro mi pungeva le narici, regalandomi un'adrenalina dritta nelle vene.
In quel momento molti pensieri vorticavano nella mia mente, ma cercai di rimanere lucido: se fossi riuscito a commettere quell'azione, sarei ufficialmente diventato un Pescatore modello. In più, ero solo.
Il muschio mi era di sollievo, per certi tratti, durante la corsa.
L'uniforme bagnata era incollata al mio corpo, quasi fosse una seconda pelle.
Le onde sbattevano violentemente sulle rocce, creando giochi d'acqua. Il cielo tetro annunciava una tempesta.
Nell'acqua, un riflesso azzurro-violaceo mi precedeva.
Non staccai gli occhi dalla superficie del mare.
Non avrei potuto.
La creatura più temibile era a pochi metri di distanza da me. Uno dei predatori più pericolosi del mondo, e anche la mia preda.
Il lancia rete mi pesava sulla spalla, ma dovetti continuare a correre. Impugnai con più forza l'arma tipica per questa caccia, un rampone di medie dimensioni.
Inaspettata come un temporale estivo, desiderata come un regalo in un giorno di festa. Non avrei potuto chiedere di meglio.
Una Er.
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