Ventisei
«Cosa? Veronica?» ripetei sbalordita.
Valerio annuì. «Purtroppo.»
«Che cosa ha fatto?» gli domandai, paralizzata sul divano.
«Una cosa bella ma brutta» farfugliò.
«Ovvero?»
Lui fece un'altra pausa. «Eh, m'ha fatto perde la testa. Che ce volemo fà.»
A quelle parole lo interruppi immediatamente. «Aspetta un attimo... Mi hai appena detto di essere innamorato di Veronica, o sbaglio?»
«Non sbagli» confermò amaramente Valerio.
«... oh. Cavolo.» commentai, senza parole. La rivelazione del mio vicino mi aveva alquanto spiazzato.
«Sapevo che saresti rimasta senza parole, Sofì» commentò lui «In realtà ce so rimasto anch'io.»
«E... cosa hai intenzione di fare?» mi azzardai a chiedergli.
«Gnente» mi rispose immediatamente «Gnente, Sofì. È fidanzata, per di più con un mio caro amico, e le regazze degli amici nun se toccano.»
«Però ci dovrà pur essere un motivo per cui hai voluto dirmelo...» osservai.
«Sì, infatti. Volevo sapè che ne pensavi, come me dovrei comportà secondo te, o se dovrei lasciar perdere...»
Ecco, bella domanda, pensai. Il mio vicino di casa era innamorato della mia coinquilina nonché migliore amica, ma lei era fidanzata con il mio migliore amico da poco più di un mese. Quali erano le mie considerazioni?
Presi aria e mi decisi a dare una risposta. «Sei una persona molto corretta, Valè, non tutti si farebbero da parte per amore anche se c'è di mezzo un'amicizia. Ammiro la tua lealtà, veramente. Ti confesso che non mi sarei mai aspettata una rivelazione del genere da parte tua, però, anche se non dovrei dirlo, vedrei Veronica più con te che con Fabrizio. È passato un mese e mezzo e sinceramente non riesco ancora a concepire Veronica e Fabrizio come una coppia... non so perché, davvero, ma la verità è questa. Al di là del mio pensiero, ovviamente, ci sono i loro sentimenti, e se insieme stanno bene io sono felice per loro. Purtroppo non saprei dirti come comportarti o se lasciar perdere, la vita è imprevedibile e tutto può accadere... Vedi tu cosa ti senti di fare. Nel frattempo, se ci riesci, fai finta di niente come hai fatto finora.»
Le mie parole erano sincere e Valerio sembrò ascoltarle molto attentamente prima di ribattere.
«Grazie, Sofì. Per me era fondamentale sapere cosa ne pensassi tu che sei la sua migliore amica... È vero, non tutti si farebbero da parte, ma io vojo rispettà i miei amici. Ormai sete la mia seconda famija, passò più tempo con voi che con i parenti, e non intendo fà 'n torto a nessuno. Anche se tu vedi Veronica più co me che co Fabbrizio, io devo rimanè 'ddò sto. E come dici te, farò finta de gnente... Ce la fanno tutti, ce la devo fà pure io.»
Sospirai tristemente, mi dispiaceva davvero per lui. «Che peccato, Valè. Che peccato, veramente..»
«Lo so» replicò, pensieroso «Mi passerà, Sofì.»
Ma decisi di saperne di più. «Da quanto va avanti questa storia?»
«Nun te so dì» commentò sinceramente Valerio «Un po' da sempre, ma di più forse dal periodo di Natale.»
«Ah, capisco» bofonchiai.
A quel punto il mio caro vicino mi pose una domanda a cui avrei volentieri fatto a meno di rispondere.
«Ma te sei innamorata?»
Mi irrigidii sullo schienale del divano. «Ehm, ecco...»
«Sì, sei innamorata» mi precedette Valerio accennando una risata, capendomi al volo dal mio tono di voce.
Non riuscii a negare l'evidenza e annuii leggermente. «Già.»
«Lo conosco?» mi domandò allora, con espressione curiosa.
Purtroppo non sapevo cosa rispondergli. «Ehm... S-sì?»
«Ah, se nun lo sai te!» sdrammatizzò lui.
Sospirai. «Valè, so che tu ti sei aperto con me e ne sono felice, ma per quanto riguarda me preferirei non parlare dell'argomento.»
Valerio sorrise comprensivo. «D'accordo. Nun te stà a preoccupà, ti capisco.»
Ricambiai il sorriso. «Grazie.»
Il mio vicino si alzò lentamente dal divano per sgranchirsi le gambe. «Nun so pecché, ma è come se me fossi levato 'n peso.»
«Sfogarsi fa bene» commentai.
«A quanto pare sì...» ribatté lui.
In quel momento sentimmo un rumore di chiavi, e pochi secondi dopo la figura di Juan comparve sulla soglia d'ingresso della sala.
Parli del diavolo e spuntano le corna, mi dissi. Anzi, parli dell'angelo e spuntano le ali!
«Sofia!» mi salutò, apparentemente sorpreso di vedermi «Che ci fai a casa mia?»
«Ammazza, c'hai fatto pure la rima» osservò Valerio divertito.
«Valerio mi doveva parlare» mi limitai a rispondere accennando un sorriso.
«Di Veronica» puntualizzò lui.
«Ah, alla fine lo hai detto anche a lei!» esclamò Juan con espressione trionfante, rivolgendosi al coinquilino.
«Eh sì» annuì Valerio «Me serviva la sua opinione.»
«Sono d'accordo... Lo avrei fatto anche io» approvò lo spagnolo, aggiungendo l'ultima frase dopo qualche istante di riflessione. Stava pensando a qualcosa o mi era solamente sembrato?
«A che pensi?» gli domandò in effetti il coinquilino.
Juan si affrettò a rispondere. «A niente, Valè, a cosa dovrei pensare?»
Valerio alzò gli occhi al cielo. «Lasciamo perde, che forse è mejo.»
Nel frattempo io osservavo disorientata la scena non sapendo più cosa immaginare. La vita era strana forte.
Ad un tratto Juan mi distolse dai miei pensieri. «Sofì, allora come va con lo studio?»
Sospirai, pensando ai pomeriggi in cui lui mi avrebbe aiutato. «Eh, abbastanza bene. Sto cercando di fare il possibile.»
«Domani ti vengo ad aiutare» si offrì «Manca quasi una settimana, no?»
Annuii, paralizzata. «Eh sì. Ma... sei sicuro che non sia un problema?»
«Nun è mai 'n problema!» sbraitò Valerio prima che Juan potesse parlare «Armeno nun me sente pe quarche ora, povero fijo.»
«Non intendevo assolutamente farti pensare questo» rise Juan «Non voglio scappare, Valè, tranquillo.»
«E te credo, 'n te faccio pagà quasi pe gnente l'affitto» scherzò lui.
«Anche se la tua famiglia mi facesse pagare di più non me ne andrei comunque, nonostante i tuoi numerosi difetti... Ormai mi sembrerebbe strano non vivere con te» replicò lo spagnolo.
«¡Qué linda demostración de amistad! [Che bella dimostrazione di amicizia]» commentai divertita.
«Eh?» intervenne Valerio perplesso.
«Ha detto che ti ho dato una bella dimostrazione di amicizia» spiegò pazientemente Juan.
Il coinquilino alzò il pollice. «Mo sì che ho capito.»
«Bene. In ogni caso, Sofì, come diceva lui non è mai un problema e non finirò mai di ripetertelo. Quando vuoi vengo.»
Sorrisi. «D'accordo, ti ringrazio. Vuoi venire verso le quattro?»
«Ok, nessun problema» acconsentì Juan.
«Perfetto.»
Dopo forse un'altra buona mezz'ora di chiacchiere con i miei cari vicini tornai a casa a rivedere alcuni argomenti dell'esame aspettando che Veronica tornasse, e quando finalmente rientrò la informai sul giorno seguente.
«Ah, benissimo, è arrivato il grande giorno!» esclamò allegramente la mia coinquilina «Credo proprio che mi farò un giro anche domani pomeriggio.»
«Ehm, Vero, ti prego...» tentai di obiettare.
«No, cara» rise lei «Domani sparirò dalla circolazione per qualche ora, ormai è deciso.»
Sospirai scuotendo la testa e salendo le scale per dirigermi in camera. Come sarebbero andate le cose?
Ciao di nuovo, cari lettori!
Che ne pensate di questo capitolo?
Voi vedreste bene insieme Veronica e Valerio oppure lei la preferite con Fabrizio?
Come andrà il pomeriggio di studio di Sofia e Juan?
Votate e/o commentate se volete che continui :)
Grazie! ♥
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