*8*
1975, novembre.
William aveva avvertito la sorella maggiore riguardo l'arma a doppio taglio che voleva scatenare, ma lei, testarda com'era come Roger, era intenzionata ad andare avanti per la propria strada: voleva farla pagare al bassista per essersi preso spudoratamente gioco di lei, e se per ottenere la propria vendetta era costretta a fare un passo indietro nei confronti della madre, ed a piegarsi al suo assurdo volere, allora era pronta per quel piccolo sacrificio.
Aspettò il momento giusto per parlargliene e lo individuò nel corso di un pranzo famigliare della domenica, a cui era presente anche il fratello minore, che continuava ad essere contrario a quell'assurda idea perché vedeva in essa più risvolti negativi che positivi: attese che venisse servito a tavola il dolce prima di annunciare, dopo essersi schiarita la gola, di avere cambiato idea nei confronti di un possibile appuntamento combinato.
Le sopracciglia ad ali di gabbiano di Lady Jean si sollevarono immediatamente, talmente era tanta la sua sorpresa; e proprio perché conosceva molto bene che spirito ribelle fosse la figlia, e la sua posizione in merito alle coppie combinate, iniziò subito ad indagare, certa che c'era qualcosa dietro quel cambiamento così repentino.
"E come mai hai cambiato idea?"
"Deve esserci per forza un motivo?" se c'era una cosa che Lady Jean non poteva sopportare era quando Carolyne rispondeva ad una sua domanda con un'altra domanda ed in tono arrogante, esattamente come aveva fatto in quel momento "dopo l'ultima volta che abbiamo affrontato questo discorso, ho avuto diverso tempo per pensare e mi sono resa conto che finora non ho avuto molta fortuna con gli uomini... Quindi perché non tentare con una strada completamente diversa? A volte gli appuntamenti combinati hanno funzionato"
"Tesoro, e tu credi che lo scopo di un appuntamento combinato sia di trovare una persona che ti ami veramente?" chiese la donna con un sorriso accondiscendente, incredula di quanto a volte la figlia potesse essere ingenua "l'amore esiste solo nelle favole o nei film in televisione, i matrimoni combinati servono per assicurare una stabilità economica ed una vita agiata. E quel tuo amico di cui mi hai parlato l'ultima volta? Ricordo che avevi preso le sue difese in modo piuttosto sentito. Come va tra voi due?".
Carolyne immaginava di non riuscire ad ingannare la madre; aveva già messo in conto quella domanda, e faceva proprio parte del piccolo sacrificio che era costretta a fare per assicurarsi la propria vendetta.
L'arma a doppio taglio citata da suo fratello, che nel frattempo la stava osservando in silenzio e senza alcuna intenzione d'intervenire e d'interferire nella conversazione.
"Quale amico?" domandò la giovane donna, fingendo di non vedere il sorriso compiaciuto che apparve sulle labbra della madre; in qualunque altra occasione non avrebbe esitato a cancellarlo in fretta, ma ora era costretta a tacere ed a darle una piccola vittoria.
Lady Jean aveva ormai capito cos'era successo, ma proseguì a punzecchiare la figlia perché voleva sentirlo uscire dalle sue labbra.
"Ma come quale amico, tesoro? Quello con cui sei andata insieme ad una festa... O era un matrimonio? Quell'artista... Come hai detto che si chiama? Non ricordo più il suo nome"
"Come si chiama non ha alcuna importanza perché non ci parliamo più"
"Ohh, davvero?" domandò la donna di mezz'età, con un'espressione sorpresa fin troppo esagerata; non essendo ancora pienamente soddisfatta, andò a rigirare il dito nella piaga "e come mai non vi parlate più? Che cosa è successo che vi ha portati a questo epilogo inaspettato? Mi era sembrato di capire, proprio dal modo in cui hai preso le sue difese, che tra voi due ci fosse un rapporto di amicizia davvero molto intenso".
Carolyne mandò giù un sorso d'acqua prima di soddisfare la curiosità morbosa della madre; non perché avesse sete, ma perché necessitava di una piccolissima pausa prima di riprendere con quell'insopportabile tortura.
"Ti ringrazio per la tua premura ed il tuo interessamento, mamma, ma in realtà non c'è molto da dire a riguardo: mi sono resa conto che apparteniamo a due mondi diversi ed incompatibili, ed ho preferito troncare ogni rapporto con lui"
"Tu eri interessata a quell'uomo, ma il suo interessamento non era altrettanto forte e te ne sei resa conto quando lo hai sorpreso in compagnia di un'altra donna, non è così?" sentenziò Lady Jean, scendendo alle proprie conclusioni personali dopo aver ascoltato le succinte spiegazioni di Carolyne; guardò prima la figlia e poi il figlio "ho indovinato, Willie? Tu sai come stanno le cose, ne sono certa, ed anche se nessuno dei due vuole confessarlo, mi basta vedere i vostri sguardi per capire che è così. Ohh, Carolyne, Carolyne, Carolyne...".
Lady Jean scosse la tesa con fare materno, e quell'atteggiamento di finto buonismo andò ad urtare maggiormente i nervi già a fior di pelle della bionda, che trovava sempre più difficile trattenersi dal chiuderle la bocca.
"Credevo che l'ultima brutta esperienza ti fosse servita da lezione, ma evidentemente non è stata abbastanza sgradevole come immaginavo. Non avrei voluto che ti ritrovassi di nuovo nella stessa situazione, credimi, ma non tutti i mali vengono per nuocere, e se è servita per farti finalmente capire cosa è più giusto per te, allora è stato meglio così" Carolyne vide la madre posare la mano sinistra sopra la sua destra, in un gesto empatico che non le apparteneva; non aveva fatto sentire la propria vicinanza neanche quando il padre era scomparso prematuramente, quando lei aveva appena ventitré anni e William ventuno. Perfino al funerale non era stata in grado di dire qualche parola di conforto o di supportarli con un abbraccio "sono proprio contenta che tu abbia cambiato idea, tesoro, ormai mi ero arresa alla terribile idea che questo giorno non arrivasse mai e che tu continuassi a collezionare una relazione scandalosa dietro l'altra che avrebbe finito per rovinare definitivamente il buon nome della nostra famiglia. Il matrimonio si tratta di un affare, lascia perdere tutte quelle sciocchezze sull'amore che si vedono nei film, e quelli combinati sono i migliori, perché ciò che conta davvero è sposare il partito giusto che ti garantisca un tenore di vita più benestante possibile. E nel tuo caso ho già quello perfetto per te: ricordi Priscilla, la mia amica del circolo di lettura?"
"Credo di sì" rispose Carolyne con voce monocorde; non aveva neanche sfiorato il piattino del dolce perché non aveva più fame, anzi: le sembrava di avere lo stomaco stretto in un groppo.
Tutto l'opposto di Lady Jean, che al contrario della figlia sprizzava gioia da tutti i pori.
"Ohh, benissimo, perché anche suo figlio Charles si ricorda molto bene di te e per puro caso domani pomeriggio dobbiamo incontrarci per un the, e sempre per puro caso so che in questi giorni si trova in città perché è venuto a trovare la madre" disse la donna con un sorriso soddisfatto "fidati delle mie parole: sareste proprio una coppia splendida".
Roger ritornò negli Studi di registrazione di Abbey Road dopo due mesi e mezzo di assenza in cui lui ed il resto del gruppo erano stati impegnati ad esibirsi all'estero per promuovere l'uscita del nuovo album; non aveva idea di quello che era successo durante la sua assenza, ed in un primo momento non prestò alcuna attenzione al mazzo di fiori che troneggiava sopra il bancone della segreteria, lo ignorò completamente e proseguì lungo il corridoio che portava allo Studio Tre.
Notò qualcosa di strano solo all'ora di pranzo, mentre si trovava in mensa con David, Rick e Nick, quando lanciò per puro caso, sorseggiando un bicchiere di vino, un'occhiata in direzione del corridoio: con la coda dell'occhio gli era parso di vedere una chioma bionda e familiare, e difatti scoprì che apparteneva a Carolyne, ma ad attirare in modo particolare la sua attenzione fu il giovane uomo con cui stava parlando; era certo di non averlo mai visto, neanche si sfuggita, lì dentro, e la conferma definitiva arrivò non appena si soffermò ad osservare il modo in cui era vestito: i suoi abiti erano troppo eleganti, troppo raffinati e troppo ricercati.
Era fin troppo chiaro e lampante che si trattava di qualcuno che apparteneva alla stessa estrazione sociale della giovane segretaria.
Ma cosa ci faceva lì un uomo che non aveva mai visto prima?
"Che cosa stai guardando di così interessante?" domandò Nick, voltandosi in direzione del corridoio, perché si era accorto che l'amico non riusciva a staccare gli occhi da qualcosa che stava accadendo alle proprie spalle, ma non riuscì a scorgere nulla perché la coppia si allontanò proprio in quel momento, scomparendo sia dal campo visivo del batterista che di quello del bassista, che nel frattempo aveva cambiato umore e si era piuttosto rabbuiato "si tratta di Carolyne?".
Nick e gli altri sapevano che la frequentazione tra Roger e Carolyne si era bruscamente interrotta dal giorno del concerto a Kneworth; sapevano anche che la giovane segretaria quel giorno se ne era andata via in fretta perché aveva sorpreso il bassista in camerino insieme ad una ragazza, una fan, ma nessuno di loro era a conoscenza del perché lui avesse prima invitato Carolyne e poi si fosse appartato con un'altra, sapendo di correre il rischio di essere scoperto.
Proprio Nick aveva provato a chiedere delle spiegazioni all'amico, dato che in quella storia c'era qualcosa di strano che nessuno di loro riusciva a spiegarsi, ma lui si era sempre rifiutato di rispondere, gli aveva detto molto chiaramente, ed in modo poco gentile, di non insistere e Mason aveva rispettato la sua volontà, anche se la curiosità gli era rimasta.
"Non sto guardando nulla" tagliò bruscamente Waters, abbassando di nuovo lo sguardo; non raccontò nulla ai suoi compagni di band, ma nel corso del pomeriggio notò finalmente il mazzo di fiori che, per puro caso, si trovava proprio all'altezza della postazione della bionda, ed il giorno seguente tutti i suoi dubbi vennero sciolti definitivamente quando arrivò nel parcheggio degli Studi di registrazione: mentre stava per scendere dalla sua auto sportiva notò l'arrivo di un'altra vettura da cui scese proprio Carolyne in compagnia del misterioso giovane uomo, ed anziché scendere, li osservò in silenzio per vedere quello che accadeva; li vide scambiarsi delle parole e poi, prima di risalire in macchina, vide il giovane uomo chinarsi in avanti per dare un bacio su una guancia a Carolyne.
Quello che aveva visto coi propri occhi non era stato altro che un semplice, casto e rapido bacio su una guancia, ma Roger era assolutamente certo che non si trattasse di un gesto affettuoso tra due amici, e la certezza assoluta che sentiva andò ad alimentare la convinzione di essere stato usato dalla giovane donna ed il risentimento che provava nei suoi confronti, e non riuscì a trattenersi dal rivolgerle una battutina alla prima occasione in cui si trovò da solo con lei in un corridoio: Carolyne si era avvicinata al distributore dell'acqua per rinfrescarsi la gola, e lui la raggiunse da dietro, appoggiandosi con il gomito destro al boccione di plastica dell'acqua.
"Sei una che non si perde d'animo e va avanti in fretta, ehh?".
La giovane segretaria inarcò le sopracciglia, e non aveva nulla a che fare con la sorpresa dovuta al fatto che il bassista le stava rivolgendo di nuovo la parola dopo mesi interi che s'ignoravano a vicenda: aveva capito che si trattava di una frecciatina, quello che invece non aveva capito era a che cosa si stava riferendo; notò anche che era parecchio risentito, quando in realtà non aveva motivo per esserlo.
Era lei ad avere tutte le ragioni per esserlo, considerato il modo in cui era stata trattata da lui.
"Scusami?"
"Hai capito a che cosa mi sto riferendo. Ti ho vista con quello: ieri stavi parlando con lui vicino alla mensa e questa mattina ti ha accompagnata qui, e prima di andarsene ti ha dato un bacio su una guancia" il risentimento era più che evidente nella voce del bassista, ma alla giovane donna ancora continuava a sfuggire il senso di quella reazione.
"E quindi? Ma si può sapere a te che cosa importa?"
"Ohh, proprio un bel niente... A parte il fatto che ho trovato la conferma definitiva a quello che era il mio sospetto".
La bionda corrucciò le sopracciglia: le parole di Roger continuavano a non avere senso; più parlava e più non riusciva a capirlo.
Carolyne era irritata perché non riusciva a capire, Roger invece perché si sentiva palesemente preso per il culo.
"Credevi che fossi così stupido da non scoprire la verità prima o poi?" proseguì lui, incrociando le braccia "so chi sei ed il motivo per cui sei qui. Ho visto un articolo in cui c'era una tua foto ed una didascalia che spiegava perfettamente chi sei. Sei una nobile"
"E con ciò?" ribatté lei, incrociando a sua volta le braccia ed arrossendo leggermente "che cosa vorresti dire con questo? Ti sei informato sul mio conto, invadendo la mia privacy, e con ciò? Che cosa intendi dire che sai qual è il motivo che mi ha portata qui? Come puoi essere a conoscenza di un particolare così personale come una mia scelta?"
"Perché è fin troppo evidente. Sei come quelle ragazze ricche che si vedono nei film: eri stanca di vivere nel lusso e volevi provare l'ebbrezza di fingere di essere una ragazza qualunque ed il brivido di stare con un cattivo ragazzo. Volevi approfittare di me, ma io sono riuscito a scoprire il tuo gioco prima che fosse troppo tardi".
Carolyne ascoltò in silenzio e sconcertata le parole di Waters, e quando si rese conto che era estremamente serio non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere: quella situazione era così assurda ed incredibile che quasi quasi avrebbe preferito che lui fosse semplicemente un grande stronzo che prima si era divertito e poi stancato.
"Fammi capire: tu hai visto per caso un articolo, hai letto una didascalia e sei sceso a questa conclusione tutto da solo? E ti consideri un cattivo ragazzo? E sei anche convinto di essere stato preso in giro?" la giovane scosse la testa "tu non hai capito proprio niente"
"Vorresti dire che quello che ho letto non era vero?"
"Sì che era vero, ma non ti è passato neppure per l'anticamera del cervello l'idea di chiedermi qualcosa a riguardo anziché autoconvincerti di una cosa che non è vera?"
"Vuoi farmi credere che non era tua intenzione prenderti gioco di me? E perché non mi hai detto chi eri veramente fin dall'inizio?"
"Perché sapevo che se l'avessi fatto non mi avresti più guardata come prima ed io non volevo che il tuo atteggiamento nei miei confronti cambiasse solo perché sapevi chi è la mia famiglia. E se davvero avessi voluto prendermi gioco di te e divertirmi, non pensi che fin da subito ti avrei sedotto per approfittare di te e svuotare il tuo conto in banca? Pensaci bene: ho mai avuto qualche comportamento sospetto durante il nostro mese di... Frequentazione, se così possiamo chiamarlo? Quand'è che con esattezza avrei approfittato di te e dei tuoi soldi? E quando ci siamo baciati per la prima volta, non sarebbe stata proprio quella l'occasione perfetta per portarti a letto e farti cadere ai miei piedi per poi procedere col mio piano malvagio? Pensaci. Ti sei mai soffermato a pensare a questo, anche solo per un attimo?" Carolyne rimase in silenzio in attesa di una risposta che non arrivò, perché per la prima volta Roger stava facendo quello che effettivamente non aveva mai fatto da quando tramite Nick aveva visto quell'articolo: stava riflettendo sulla propria convinzione e sul comportamento di Carolyne nel corso delle settimane in cui si erano visti e frequentati, e si rese conto che non c'era stato mai nulla di strano, a parte quando aveva dimostrato di essere a proprio agio all'interno di una boutique firmata e costosa.
Non c'era alcun riscontro con l'idea distorta che si era insinuata nella sua mente.
Roger spalancò gli occhi, ed in contemporanea la giovane segretaria sorrise soddisfatta.
"Ecco quello che stavo proprio aspettando: l'espressione che fa una persona quando si rende conto di avere commesso un'enorme cazzata alla quale non può rimediare in alcun modo. Ti auguro una buona giornata, adesso devo tornare al lavoro" la giovane segretaria voltò le spalle al bassista, ma venne bloccata da quest'ultimo, che s'interpose tra lei ed il corridoio, che adesso aveva l'aspetto di una persona nel panico più assoluto, ed il motivo era semplice e lo aveva esposto la stessa Carolyne: il velo che aveva davanti agli occhi era scivolato via e si era reso conto della cazzata che aveva commesso "fammi passare, per favore, non posso perdere altro tempo. Anche se non mi crederai, ho bisogno di questo lavoro perché voglio essere autonoma, e non perché desidero evadere dal mondo dorato in cui ho sempre vissuto, e che non è sempre così dorato come può sembrare dall'esterno. Non tutto quello che è oro luccica"
"A questo punto credo che sia più che evidente che ciò che è successo tra noi due non è stato altro che un grandissimo malinteso"
"Ahh, tu dici?" rispose Carolyne con un sorriso ironico sulle labbra; le faceva ridere il fatto che gli uomini in generale cercavano sempre di cavarsela con quella scusa, perfino il suo secondo ex marito aveva tentato di rifilarle le stesse parole dopo che lo aveva scoperto a letto con un'altra donna "e cosa ti aspetti che faccia ora? Magari che dimentichi quello che è successo, il modo in cui mi hai trattata e quello che ho visto dentro quel camerino? Mi sembra un po' troppo comodo così, Roger, e la vita reale funziona in un altro modo: ad ogni azione corrisponde una reazione, e tu dovresti prenderti le tue responsabilità. Però sono contenta che sia accaduto questo episodio spiacevole, perché mi ha permesso di vedere qual è il tuo vero volto prima che fosse troppo tardi, e poi... Come hai visto tu stesso, ho conosciuto un uomo... Stupendo"
"Come vi siete conosciuti?" chiese immediatamente Roger, perché non gli era sfuggito l'attimo di esitazione della giovane donna prima di pronunciare l'aggettivo fantastico e lo trovò strano per una persona che affermava di essere entusiasta dell'uomo che stava frequentando.
"Te lo dico gentilmente: non sono affari che ti riguardano" Carolyne riuscì a superare il bassista ed a tornare alla propria postazione a testa alta e con lo sguardo fiero; lui non la seguì per insistere con altre domande, anche se era quello che voleva fare, ma nei giorni successivi osservò, da lontano, con attenzione la giovane segretaria quando riceveva una visita dal suo spasimante, finché non notò un particolare strano, che stonava con il quadretto allegro che lei gli aveva descritto: mentre era fuori a fumare una sigaretta, vide per puro caso i due giovani conversare non molto lontano da dove si trovava lui, e quando intuì che non si erano accorti della sua presenza, si nascose dietro l'angolo dell'edificio per non essere visto e per poterli osservare attentamente.
Li vide parlare per qualche istante e poi accadde una cosa strana: lo sconosciuto piegò il viso in avanti per salutare Carolyne con un bacio, e lei girò il viso di scatto verso sinistra in modo che le labbra le toccassero una guancia e non la bocca; la seconda cosa strana accadde quando lo sconosciuto salì in macchina e se ne andò: anziché rientrare, Carolyne accese una sigaretta ed aspirò una boccata di fumo, buttandola poi fuori dalle labbra.
E Roger non ricordava di averla mai vista fumare.
La vide scomparire dietro l'angolo dell'edificio sicuramente per avere un po' di privacy ed approfittò dell'occasione per raggiungerla e per esporre quelle che erano le proprie considerazioni personali in merito a quello che era certo di avere visto; quando se lo ritrovò davanti, in modo del tutto inaspettato, la bionda roteò gli occhi e sul suo volto apparve un'espressione esasperata.
"Sai, qualche giorno fa hai elogiato il tuo spasimante, ma in realtà non mi sembri molto contenta delle sue attenzioni"
"Mi stai spiando per caso?"
"Io? Spiando? Nient'affatto. Non ti stavo spiando. Mi trovavo per caso qui fuori a fumare e sempre per caso ho assistito alla vostra conversazione e non so se sono stato ingannato dai miei occhi, ma ho avuto l'impressione che il tuo spasimante volesse baciarti sulle labbra e tu hai girato il viso per impedirglielo. Ed è un atteggiamento davvero strano per una persona che dice di essere entusiasta della frequentazione che sta avendo. Ahh, e questo" il bassista indicò la sigaretta che la giovane segretaria aveva in mano "non ti aiuterà affatto a rendere più convincenti le bugie che stai pensando di raccontarmi, dimostra solo quanto sei nervosa. E lo devi essere parecchio, visto che è la prima volta che ti vedo fumare"
"Complimenti, sei proprio un acuto osservatore" commentò ironicamente Carolyne; la mano le tremava così tanto che quando si portò la sigaretta alle labbra, per poco non le scivolò a terra "sei così ansioso di sapere qual è la verità? D'accordo, ti accontento allora, se è questo che vuoi veramente. Quello che hai visto qualche giorno fa ed oggi non è il mio spasimante: si tratta del mio futuro marito".
La sigaretta che il bassista aveva in mano scivolò a terra, tra l'erba, ma non le prestò la minima attenzione: i suoi occhi azzurri e spalancati erano fissi di Carolyne, che al contrario teneva i propri rivolti verso il basso.
"Futuro marito?" domandò con un'espressione incredula, come se neppure riuscisse a capire il significato di quelle due parole, ed in parte era proprio così perché si trattavano di due parole senza alcun senso: com'era possibile che la giovane donna fosse in procinto di sposarsi se pochi mesi prima gli aveva confidato di avere già avuto due matrimoni disastrosi e di non essere affatto ansiosa di ripetere quell'esperienza una terza "che cosa significa che quell'uomo sarebbe il tuo futuro marito? Tu... Tu e lui dovete sposarvi? E da quanto tempo vi frequentate? Com'è possibile?"
"Non c'è ancora una data stabilita, ma immagino che tra non molto mi farà la proposta con tanto di anello. È figlio di un'amica di mia madre. Abbiamo giocato insieme qualche volta da bambini, poi ci siamo persi di vista e poco tempo fa ci siamo incontrati di nuovo per puro caso... Era tornato per far visita alla madre, abbiamo preso un the insieme ed abbiamo scoperto di condividere diversi interessi"
"Quali?"
"Si può sapere che cosa t'interessa?"
"Trovo tutta questa storia molto strana, perché dai quasi l'impressione di..." Roger si bloccò a metà frase, colto da un sospetto improvviso che spiegava alla perfezione sia lo strano gesto di rifiuto della giovane segretaria che l'altrettanta strana storia che gli aveva raccontato "tu sei costretta a vedere quell'uomo, è così?"
"Ohh, non capisci proprio un bel niente: nessuno mi costringe, sono stata io a chiedere a mia madre di combinarmi un appuntamento. Magari a te suona strana come cosa, ma nel mio mondo è perfettamente normale che le famiglie organizzino i matrimoni dei loro figli".
Waters era sempre più sbalordito, ma l'espressione seria di Carolyne non gli faceva mettere in dubbio ciò che gli stava raccontando, ed a tutto il resto ci pensava quello che aveva visto coi propri occhi: per quanto potesse sembrare assurda, gli stava dicendo tutta la verità.
"Ma... Perché?" quella fu l'unica domanda che riuscì a formulare fra tutte quelle che gli passarono per la testa in quel momento, e Carolyne rispose con un sospiro seccato perché non riusciva a liberarsi dalla presenza sgradita del bassista.
"Perché lo faccio? Perché finalmente ho voluto cedere alle insistenze di mia madre? Perché guarda cosa è stata la mia vita fino adesso, guarda a cosa hanno portato le mie scelte. Forse, tutto sommato, mia madre non ha poi così torto a dire che se continuassi a scegliermi gli uomini da sola non farei altro che infilarmi in un guaio dopo l'altro... Stavo già per commettere l'ennesimo errore" rispose la giovane segretaria, lanciandogli un'occhiata eloquente "ho soddisfatto la tua curiosità?"
"Fammi ben capire: sei stanca dei fallimenti che accumuli in amore e, per evitarne altri, preferisci sposare un uomo che ti è stato imposto e che non ti piace?"
"Neanche conosci Charles, come puoi giudicarlo?"
"Mi è bastato vederlo due volte, ed adesso che mi hai detto il suo nome ho avuto la conferma definitiva a quello che pensavo. Charles! Non ha solo l'aspetto di una persona con un palo infilato su per il culo, ha pure un nome orrendo e noioso. Scommetto che anche la sua personalità deve essere estremamente noiosa... E neanche ti chiedo come deve essere in intimità perché credo proprio che tra voi due non esista alcuna sfera intima".
Carolyne sollevò gli occhi per rivolgere uno sguardo disgustato al bassista, che da parte sua stava sorridendo soddisfatto; anche se la maggior parte di quello che aveva detto corrispondeva al vero, non le piacevano affatto la sua sicurezza e la sua arroganza.
E lui era così sicuro ed arroganze perché era ormai convinto di avere capito cosa si nascondeva dietro al gioco che Carolyne stava facendo.
Perché si trattava proprio di quello: nient'altro che un gioco.
"Guarda che ho capito qual è il tuo obiettivo: ti vedi con quel cretino solo per ripicca nei miei confronti"
"Ti stai sbagliando"
"Ho visto come ti sei scostata quando ha provato a baciarti sulle labbra. Se ti stai frequentando con una persona che ti piace, perché ti sei scostata in quel modo così brusco? A me ha dato l'impressione che non fossi così contenta delle attenzioni che stavi ricevendo, e questo mi porta direttamente all'idea che mi sono fatto: non si tratta altro che di una ripicca nei miei confronti. Allora, adesso che ho scoperto il tuo giochetto, non credi che sia arrivato finalmente il momento di darci un taglio e di ricominciare da capo? Io ti chiedo scusa per l'incomprensione che c'è stata tra di noi, tu accetti le mie scuse e ricominciamo tutto da capo".
La bionda sorrise, aspirò l'ultima boccata di fumo e spense il mozzicone contro il muro.
"E cosa dovremo ricominciare esattamente tra noi due, se dovessi considerare l'idea di accettare le tue scuse?"
"Quello che facevamo prima"
"E cosa facevamo prima?" insistette la bionda, non ottenendo alcuna risposta "sai che cosa proprio non riesco a capire? Avevamo deciso di non dare alcun genere di etichetta a questa nostra frequentazione, di viverla alla giornata, e tu mi hai accusata, al concerto, di comportarmi come una fidanzata gelosa: perché, allora, adesso ti stai comportando allo stesso modo? Roger, il tuo atteggiamento mi sembra proprio quello di una persona molto gelosa"
"Io non sono geloso"
"Allora cosa t'importa di chi frequento?"
"Perché non puoi frequentare una persona che ti è stata imposta e che non ti piace"
"E cosa dovrei fare, allora?" sbottò Carolyne, esasperata dall'insistenza di Roger che non accennava né ad arrendersi né a farsi da parte per lasciarla passare e rientrare: le stava proprio bloccando fisicamente la strada "dovrei stare con una persona che mi piace e per cui provo qualcosa che finirebbe di sicuro per farmi soffrire ancora? Dovrei stare con te e ritrovarmi il cuore spezzato per la terza volta? No, grazie, quello che è successo al concerto mi ha fatto capire qual è il tuo vero volto e ho già sperimentato una volta qualcosa di simile, grazie".
La giovane donna si era lasciata trasportare troppo dalla foga del momento e si rese conto di quello che aveva detto quando ormai era troppo tardi e non poteva rimangiarsi la parola; lei lo aveva detto, quasi urlato, e lui l'aveva sentita benissimo, come lo dimostravano i suoi occhi sgranati e le sue labbra socchiuse dalla sorpresa.
"Io... Ti piaccio?".
Carolyne avrebbe voluto sparire dalla faccia della Terra in quello stesso momento, ed era anche certa di essere arrossita perché avvertiva un improvviso calore all'altezza delle guance, ma dato che il terreno non si sarebbe magicamente aperto sotto i suoi piedi per inghiottirla, non le rimase altro che approfittare dell'attimo di confusione del giovane uomo per scostarlo, scappare e rifugiarsi all'interno di un bagno degli Studi di registrazione.
Si bagnò il viso con dell'acqua fresca con la speranza di farlo tornare al suo colore consueto e ci riuscì, ma quando fissò il proprio riflesso allo specchio si rese conto di avere stampata sul volto l'espressione disperata di una persona che si considerava spacciata.
Perché così si considerava: spacciata.
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