*7*
Non era vero che lei e Roger non si erano più visti dal giorno in cui lui l'aveva riaccompagnata a casa; aveva raccontato alla madre adottiva una bugia spudorata, e non era stato affatto semplice, perché aveva temuto di fregarsi da sola con un'espressione rivelatrice od arrossendo involontariamente.
Avevano iniziato a frequentarsi a partire da un paio di settimane dopo il ritorno a casa di Ginger, quando la ragazza si era decisa, dopo mille tentennamenti, a sollevare la cornetta del telefono ed a chiamare il bassista di nascosto, chiedendogli di vedersi di nuovo, ma stavolta in un luogo più appartato.
Da lì, era iniziato tutto: avevano iniziato a vedersi con una certa regolarità, e per non creare possibili sospetti, Ginger era stata costretta a fare ricorso ad una tecnica che aveva già usato anni prima, tanto pericolosa quanto eccitante: aspettava che Pamela dormisse per contattare Roger, nel cuore della notte si recava insieme a lui in un motel isolato, trascorrevano insieme un paio di ore e tornava indietro alle prime luci del mattino, in tempo per il risveglio della madre adottiva.
Non parlavano mai molto nel corso delle nottate che trascorrevano insieme, perché erano troppo impegnati a fare altro, non più di un paio di frasi alla volta; certe notti non avevano proprio parlato.
Ed ovviamente non era neppure vero che stava partendo per un viaggio da sola: era stato Roger a proporglielo per primo, dicendole solo che aveva bisogno di staccare per un po' la spina, e lei aveva accettato perché a sua volta avvertiva la necessità di allontanarsi momentaneamente da tutto e da tutti.
Le capitava spesso di sentire quella necessità da quando non aveva più sua sorella.
La scelta della meta era ricaduta sulla Grecia, e non si era trattato di un caso o di un capriccio: Waters possedeva una casa proprio là, acquistata diverso tempo prima, quando era ancora sposato con Judith; e quella, infatti, era stata la destinazione principale delle loro vacanze estive fino al divorzio, lì ci avevano trascorso anche l'ultima estate insieme, mentre il distacco tra loro due diventava sempre più profondo ed evidente.
Del mese che avevano trascorso lì, il bassista poteva contare sulle dita di una mano le volte in cui erano stati insieme, e le notti che avevano passato in intimità; e quelle poche volte che si erano avvicinati, avevano sempre fatto un sesso privo di fronzoli, senza preliminari né carezze e con pochi baci.
Freddo ed asettico, l'esatto opposto di quello che sperimentava ogni volta con Ginger: se Judith era il ghiaccio, lei era il fuoco, come la sua bellissima chioma di capelli folti, lunghi ed ondulati.
Alla giovane poco importava se quella in cui alloggiavano era la vecchia casa delle vacanze di Roger e Judith, e poco le importava anche se dormiva e faceva sesso sullo stesso letto in cui loro un tempo avevano fatto le stesse cose: non temeva nessun ritorno di fiamma tra i due, il bassista era stato chiaro riguardo la fine del loro matrimonio, e quando prendeva una decisione non era solito ritornare sui propri passi; ciò che le importava davvero era che fosse un posto discreto e lontano da tutte le persone che entrambi conoscevano, in cui potevano trascorrere un po' di tempo senza incappare in nessun problema.
E poi, cosa più importante, Ginger non riteneva affatto la loro come una frequentazione normale: di comune accordo, avevano deciso di viverla alla giornata, senza alcun impegno, perché entrambi non erano pronti a buttarsi a capofitto di nuovo in una storia seria.
Non c'era sentimento, né frasi romantiche né smancerie tra loro due: solo pura attrazione fisica e del buon sesso.
Punto e basta.
E quella combinazione di attrazione fisica e buon sesso, stranamente e sorprendentemente, funzionava alla grande; funzionava così bene che nei momenti d'intimità non riuscivano mai a fermarsi ad un unico rapporto completo, e finivano immancabilmente per fare il bis o perfino il tris.
E non erano rare le volte in cui era costretta a fare una pausa perché si ritrovava col fiato corto, il cuore che batteva con forza ed il corpo ricoperto di sudore, e così accadde proprio in quel momento: la giovane invitò il bassista a scostarsi, indossò gli slip ed una maglietta larga, raccolse i capelli in cima alla testa e si alzò.
Voleva andare in cucina per rinfrescarsi la gola con del succo all'arancia, ma prima che potesse uscire dalla camera da letto un oggetto catturò la sua attenzione: era un foglio che per metà sbucava da uno dei quaderni che il giovane uomo custodiva gelosamente, perché al suo interno racchiudeva tutte le idee che gli venivano in mente per qualcosa di nuovo su cui lavorare; non sapeva mai cos'era valido e cosa no, e quindi quando aveva qualcosa che continuava a ronzargli in testa, si affrettava subito a riportarlo per iscritto con la speranza che fosse lo spunto giusto da cui partire.
Senza chiedere il permesso del diretto interessato, la rossa prese in mano il foglio e, muovendo appena le labbra, lesse una bozza che assomigliava ad una poesia triste, carica di malinconia; Roger non si era accorto di niente perché aveva ancora il braccio destro sopra gli occhi, e lo scostò solo quando sentì Ginger rivolgergli un complimento per quello che aveva appena letto, riconoscendo subito il foglio in questione.
In un'occasione diversa si sarebbe irritato perché non gli era stato chiesto il permesso, ma per quella si ritrovò a fare un'eccezione.
"La trovi così bella? Sono solo un paio di righe che ho buttato giù di getto alcuni giorni fa"
"Mi piace... E mi piace soprattutto questo passaggio: siamo solo due anime perse, che nuotano in una bolla per pesci anno dopo anno"
"L'ho scritta pensando a mia nonna, all'ultimo periodo della malattia che le aveva preso la testa. Non era più in grado di badare a sé stessa, così si è trasferita a casa di mia madre. L'ultima volta che l'ho vista, non mi ha riconosciuto: credeva fossi mio nonno. È partito per la guerra quando mio padre aveva solo tre anni e non è mai tornato indietro... Praticamente non l'ha mai conosciuto. Io ho il suo nome, anche lui si chiamava George"
"Hai pensato ad un titolo da darle?" domandò Ginger dopo un breve silenzio; era sorpresa perché Roger non si era mai aperto con lei così tanto prima d'allora, ed anche in precedenza non le aveva mai confidato nulla di così personale, che avesse a che fare con la sua famiglia o con il padre che non menzionava mai.
Waters scrollò le spalle.
"No. Te l'ho detto, si tratta di una semplice bozza"
"Potresti prenderla in considerazione per lavorarci su. Secondo me ha del potenziale... Potrebbe perfino diventare una canzone. Una buona canzone" facendo attenzione a non stropicciarlo, ripose il foglio all'interno del quadernetto a cui apparteneva, e rivolse la propria attenzione al bassista, che ancora non si era mosso dal letto, neppure per indossare qualcosa; era coperto dai fianchi in giù solo dal lenzuolo bianco "da come mi ha accennato David, ero convinta che non avessi proprio idee da cui partire come spunto"
"David ha una fantasia accesa quando vuole, peccato che non sia in grado di sfruttarla in modo utile: non è vero che non ho idee, ma sarebbe molto più semplice se non fossi l'unico a mettersi d'impegno. Quando te lo ha detto?"
"Il giorno prima della partenza" rispose la giovane, dopo essersi seduta a gambe incrociate sul materasso, mentre Waters si tirava su col busto; fuori c'era una bellissima giornata, il tempo in Grecia era completamente diverso da quello in Inghilterra, ma entrambi non sembravano essere intenzionati ad approfittarne "quando è venuto a prendere i bambini, ha detto di avere un paio di settimane di libertà perché avete discusso per l'ennesima volta. Mi ha raccontato una storia totalmente diversa dalla tua. A sentire lui, al momento vi trovate nel bel mezzo di un vicolo cieco e non sapete come uscirne"
"Riguardo al vicolo cieco non mi sento di dargli totalmente torto" commentò il bassista, allungando la mano destra verso il comodino per prendere una sigaretta ed accenderla; se la portò alle labbra, aspirò una boccata di fumo e lo buttò fuori guardando verso una finestra "quando sei solo un ragazzo e decidi di fondare una band con un paio di amici, la tua massima aspirazione è quella di riuscire a guadagnare abbastanza soldi per andartene di casa, per soddisfare dei capricci e per rimanere a letto tutto il tempo che vuoi. Quando inizia ad arrivare il successo, allora inizi a pensare a quello che sarà il grande album... E quando finalmente arriva anche quel momento, riesci a godertela per un mese o due. Poi arriva l'ansia per l'album successivo, le aspettative da soddisfare e la paura di fare un enorme buco nell'acqua. La verità è che abbiamo creato qualcosa di molto più grande di noi, senza neppure renderci conto del come ci siamo riusciti, e adesso sia la casa discografica che il pubblico si aspettano un lavoro che sia altrettanto grandioso, se non addirittura superiore, come se le idee piovessero dal cielo od arrivassero con uno schiocco di dita. Ci siamo troppo adagiati al nostro nuovo tenore di vita, vogliamo mantenerlo, ma non sappiamo come riuscirci. Nessuno di noi ha voglia di replicare tutto il duro lavoro che abbiamo fatto per Dark Side".
Roger si fermò per accendersi una seconda sigaretta, Ginger pensava avesse finito di parlare, ed invece riprese nel momento in cui stava per aprire bocca per esprimere la propria opinione a riguardo.
"Era tutto più semplice all'inizio, quando eravamo solo una band semi-sconosciuta e suonavamo per divertimento. In tanti non crederebbero alle mie parole, ma ci sono momenti in cui vorrei davvero tanto tornare ai giorni in cui giravamo da un pub all'altro con quel furgoncino sgangherato. Non avevamo molti soldi, ma l'atmosfera tra di noi era diversa. Anche durante la realizzazione di Dark Side l'atmosfera era diversa, tra noi quattro c'era una complicità che temo non potrà ripetersi mai più, perché adesso sono tutti troppo impegnati a spendere i milioni che hanno in banca. Mi sembra di avere a che fare con degli sconosciuti, e questo mi fa venire voglia di mollare tutto" mormorò Waters, confessando quello che non aveva detto a Nick il giorno in cui aveva abbandonato lo Studio nel bel mezzo di una sessione di registrazione; quelle parole destabilizzarono la giovane, perché era la prima volta in assoluto che le sentiva pronunciare da uno dei quattro componenti della band "ci sono momenti in cui mi ritrovo a riflettere seriamente alla possibilità di lasciare la band. D'altronde, se continuare con loro significa ritrovarsi sempre in situazioni simili a questa, che senso ha proseguire così?"
"Perché anziché rimuginare sull'idea di mollare tutto non usi quello che mi hai appena raccontato come fonte d'ispirazione per l'album che non riuscite a fare? Se vi siete già ispirati alle vostre vite per Dark Side ed ha funzionato, forse dovete proseguire con questa linea anche per il prossimo"
"Non lo so. Vedremo. Al momento non ho molta voglia di pensare a quello che mi aspetta al mio ritorno"
"Neanche io, ma allo stesso tempo non riesco a farne a meno. David non mi ha solo parlato di voi, ma anche di me e lui: ha avuto il coraggio di dirmi che vorrebbe che i rapporti tra noi due tornassero ad essere distesi, per il bene nostro e dei bambini. Vorrebbe risolvere i problemi tra noi due visto che non può farlo con quelli tra voi quattro. Un po' troppo comodo pretendere questo dopo quello che ha fatto, non credi?"
"Credo che lui e Judith potrebbero stringersi la mano perché ragionano nello stesso modo idiota. Tu che risposta gli hai dato?"
"In poche parole che se lo può scordare"
"Mh" Roger non aggiunse altro a riguardo, gli bastava sapere che Ginger non fosse così stupida da abbassarsi ad accontentare la richiesta di David con l'assurda speranza che tramite un rapporto più sereno potesse riuscire a riconquistarlo "come pensi che reagirebbe se venisse a conoscenza dei nostri incontri?".
"Non lo so... Non me lo sono mai chiesta... Come hai detto anche tu, non ho voglia di pensare a quello che mi aspetta a casa" la rossa rimase sul vago, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro, e cambiò velocemente argomento, trovando uno spunto proprio nel giovane uomo semi sdraiato davanti a lei, ancora intento a fumare "fermo. Non muoverti assolutamente. Non respirare neppure se ci riesci".
Il bassista obbedì, anche se non comprendeva il perché della richiesta della giovane, ma gli fu tutto più chiaro quando sentì un rumore che negli ultimi anni aveva imparato a conoscere fin troppo bene e che sopportava sempre più a fatica.
"Mi hai scattato una foto?" chiese, anche se si trattava di una domanda del tutto superflua, dal momento che quando si girò verso Ginger la vide con in mano la sua fedele macchina fotografica professionale.
"Sì, la luce e la tua posizione erano pressoché perfette, non potevo lasciarmi scappare uno scatto così bello... Vedi, questa è una delle cose che mi mancano di più fare, ma come posso riprendere la mia vecchia occupazione dal momento che avrei a che fare con David ogni giorno?"
"Dovresti fregartene altamente e tornare lo stesso, anziché sacrificarti per lui"
"Potrei, ma sarei costretta a sopportare le sue richieste pressanti di riappacificarsi... Ed anche quelle di Richard... Per il momento mi accontento dell'occasione che mi si è presentata: hai voglia di prestarti per qualche scatto?"
"Qualche scatto?"
"Sì... Mio... Tuo... Nostro... Qualcosa di artistico. Ho sempre sognato di fare un servizio fotografico veramente artistico"
"E come mi devo vestire?"
"Non dobbiamo essere necessariamente vestiti".
Roger non si aspettava una simile risposta, e dopo un istante d'incredulità, le sue labbra si distesero in un mezzo sorriso divertito.
"Se adesso accettassi la tua proposta, hai la vaga idea di quanto sarebbero compromettenti delle foto di questo tipo e delle conseguenze se finissero nelle mani sbagliate?"
"Credi che sarei capace di darle in mano a qualche rivista scandalistica?" questa volta ad essere incredula era Ginger; ed era anche un po' risentita, in realtà, dato che in tutti quegli anni di conoscenza non aveva mai dato motivo di dubitare della propria lealtà.
Se solo lo avesse voluto, già tempo prima avrebbe potuto vendere molto materiale personale per ricavarne una bella quantità di sterline, ma non lo aveva mai fatto per una questione di principio; ed anche se la tentazione era stata forte, non aveva mai rilasciato alcuna intervista per sputtanare pubblicamente l'ex marito fedifrago.
"Sto dicendo che tante persone non sprecherebbero una simile occasione per guadagnare un bel po' di soldi contanti e molto spesso chi ne approfitta fa parte della cerchia più ristretta delle conoscenze, od è addirittura quella più vicina. Per qualche tempo ho temuto che Judith fosse capace di fare una cosa simile solo per vendetta, ma per una volta sono contento di sbagliarmi. Non so come potrei reagire se qualcuno vicino a me mi giocasse una simile bastardata, di sicuro non vorrei più averci a che fare per il resto della mia vita. Non ci sarebbe alcuna possibilità di tornare indietro. Forse potrei essere più flessibile nel caso di un altro tradimento coniugale, ma non in questo... E non sto affatto dicendo che ti ritengo in grado di giocare un tiro basso così meschino, al contrario se non lo avessi capito" sottolineò il giovane uomo, passando da un'espressione seria ad una divertita "ti sto dando il permesso di procedere, proprio perché ripongo in te la massima fiducia, Ginger".
La giovane non si aspettava di ricevere simili parole lusinghiere da parte di Waters, nonostante la strana frequentazione che intercorreva tra loro due, e dal momento che non sapeva né come interpretarle né tantomeno cosa dire in risposta, si limitò semplicemente a passare avanti ed a dare istruzioni al giovane uomo riguardo a come posizionarsi per il primo scatto artistico.
Tutto procedette per il meglio fino alla mattina del penultimo giorno, quando alla giovane accadde l'impensabile: mentre stava passeggiando tra alcune vie, alla ricerca del soggetto perfetto da immortalare con la macchina fotografica (non poteva far rientro a casa senza aver fotografato nulla della Grecia, altrimenti la madre adottiva le avrebbe rivolto domande su domande), si sentì improvvisamente chiamare per nome; in un primo momento si convinse che le orecchie dovevano averle giocato uno strano scherzo, e che doveva essersi confusa con il rumore delle onde del mare che faceva da costante sottofondo, ma si ritrovò costretta a ricredersi quando non solo si sentì richiamare da una voce maschile, ma ad essa se ne era aggiunta anche una di femminile.
E quante altre Ginger potevano esserci in Grecia, nello stesso momento in cui vi si trovava anche lei?
Si voltò lentamente, col volto che aveva già perso alcune sfumature di colore, e si ritrovò faccia a faccia con la peggiore delle possibilità che poteva concretizzarsi in quel momento, mentre era ancora in vacanza, lontana da casa ed in compagnia di Roger: incontrò qualcuno che conosceva, e quel qualcuno che conosceva erano Nick e Lindy, che si stavano avvicinando con un'espressione tanto sorpresa quanto confusa.
Ed il fatto che non si trattasse di David era solo che una misera consolazione.
"Questa volta ero proprio certo che fossi tu! Hai visto, Lindy?" disse Mason, rivolgendosi alla sua dolce metà e facendo riferimento a quando credeva di avere visto la giovane nel suo quartiere durante il periodo delle feste natalizie "che enorme coincidenza trovarsi qui!"
"Già, è vero... Quante possibilità potevano mai esserci che accadesse una simile coincidenza?" ribatté la rossa con un sorriso tirato, sforzandosi di farlo apparire il più naturale e spontaneo possibile; per la prima volta da quando aveva fatto la loro conoscenza, non era affatto contenta di vedere il batterista con la moglie: temeva che uno di loro le ponesse la fatidica domanda a cui non aveva ancora pensato ad una risposta convincente da dare e temeva ancora di più quello che avrebbero raccontato al loro rientro in Inghilterra.
"Io e Nick abbiamo deciso di approfittare del suo periodo di pausa per trascorrere una settimana nella casa che abbiamo comprato qui" Lindy parlò prima che Ginger avesse il tempo materiale d'inventarsi una scusa per andarsene, e rivolse un sorriso al batterista; più che moglie e marito, davano l'impressione di una fresca coppia di fidanzatini "i miei genitori si stanno occupando delle bambine, così abbiamo un po' di tempo tutto per noi. Da quando non ci capitava di trascorrere una vacanza solo noi due? Io non me lo ricordo più. E tu, Ginger? Cosa ci fai in Grecia?".
Eccola la fatidica domanda.
Non solo la giovane non sapeva ancora cosa rispondere, ma aveva notato che Nick la stava osservando in un modo piuttosto curioso.
Aveva intuito qualcosa?
Quando ormai era certa che sarebbe rimasta in silenzio, ad aprire e chiudere la bocca come un pesce, sentì sotto i polpastrelli delle dita la consistenza della macchina fotografia e finalmente riuscì a trovare la tanto agognata via di fuga... O almeno era quello che si augurava, perché i due avrebbero anche potuto non credere alle sue parole.
"Lavoro" spiegò con un sorriso più convincente del precedente, picchiettando l'indice destro sull'obiettivo "ho ricevuto un'offerta di lavoro da parte di una rivista di viaggi che non potevo rifiutare. Il soggiorno, tra l'altro, lo pagano loro, così tra uno scatto e l'altro ne ho approfittato per concedermi una bella vacanza. E volete sapere una cosa? Ne avevo veramente bisogno".
Era stata abbastanza convincente?
"Questa sì che è una fortuna! Se l'avessi saputo a mio tempo, mi sarei specializzata anche io nella fotografia ed avrei lasciato perdere il conservatorio. Il flauto traverso era noioso, e per giunta non mi ha portata da nessuna parte".
Sì, a giudicare dalla risposta di Lindy era stata convincente quel tanto che bastava. Era stata una vera fortuna che proprio la sua più grande passione l'aveva salvata da una situazione imbarazzante e compromettente, ed in ogni caso aveva raccontato solo una mezza bugia: non si trovava lì per lavoro per conto di una rivista di viaggi, ma si era concessa veramente una bella vacanza ed aveva comunque realizzato un servizio fotografico.
"Come, scusami?" Nick guardò Lindy esterrefatto "studiare in conservatorio non ti ha portata a nulla? Ti ricordo che se non fossi andata in conservatorio, noi due non ci saremo mai incontrati e conosciuti"
"Lo so, ed infatti l'ho detto apposta per vedere quale sarebbe stata la tua risposta" disse lei, ridendo sia per la reazione del batterista che per il ricordo di quello che era stato il loro primo incontro "ohh, Ginger, avresti dovuto esserci quel giorno, non sai che spettacolo ti sei persa! Nick non è affatto cambiato con gli anni, e da ragazzo era ancora più impacciato: quella volta è andato così nel panico, che alla fine è riuscito a cavarsela solo grazie all'intervento di Roger. È stato così che ho conosciuto entrambi"
"A proposito di Roger" intervenne Mason, come se si fosse ricordato qualcosa solo in quel preciso momento "vuoi sapere qual è la coincidenza delle coincidenze, Ginger? Qualche giorno fa abbiamo incontrato anche lui"
"Veramente?".
Nonostante la giornata calda e soleggiata, Ginger avvertì un brivido freddo lungo tutta la spina dorsale: quella di Mason non poteva essere una frase detta per pura coincidenza.
"Sì, veramente, tra l'altro casa sua si trova a pochi metri da qui, non molto lontano dalla nostra. Siamo quasi vicini anche all'estero, buffo, vero? Dove si trova l'albergo in cui alloggi?"
"Poco lontano da qui... Appena dietro l'angolo"
"Davvero?" chiese immediatamente Nick, corrucciando le sopracciglia "ne sei sicura? Perché questo è un quartiere residenziale, e lo è sempre stato fin da quando abbiamo acquistato la nostra casa estiva. Non ci sono mai stati alberghi".
Una sgradevole sensazione di soffocamento artigliò la gola della rossa: era il panico a giocarle quel brutto scherzo; il panico che stava rapidamente prendendo il sopravvento sul suo corpo, e sulla sua mente, perché Nick aveva capito tutto e l'aveva messa con le spalle al muro nel giro di un attimo, ed adesso si sentiva una sciocca per essersi illusa di aver scampato per un soffio l'irreparabile.
Sentiva il bisogno di gridare e di correre via, o di supplicare Mason di non fare il minimo cenno al loro incontro ed alle deduzioni a cui era sceso, ma riuscì ad auto controllarsi quel tanto che bastava per congedarsi.
"Effettivamente, adesso che mi guardo attorno con più attenzione, credo di essermi allontanata molto più di quello che immaginavo. È meglio se rientro, godetevi il resto della vacanza" Ginger voltò le spalle alla coppia e si allontanò velocemente, con la macchinetta a tracolla che le sbatteva contro il fianco destro e con il volto bianco, lasciando Lindy perplessa.
Anche lei aveva notato il comportamento insolito dell'amica, ed aveva avuto l'impressione che avesse fatto di tutto per andarsene il prima possibile, e che non fosse stata così felice di averli incontrati.
"L'hai fatta scappare" la giovane si rivolse al marito "perché le hai rivolto quelle domande?"
"Perché a questo punto ho ragione io" rispose lui, voltandosi per ricambiare lo sguardo "potrò anche essere il più stupido del gruppo, ma non lo sono fino al punto da non capire che tra Ginger e Roger sta succedendo qualcosa di concreto. Pensaci un momento: la ragazza identica a lei che ho visto a dicembre nel nostro quartiere, la storia degli orecchini che ti ho raccontato, le spiegazioni che Roger si è rifiutato di dare, abbiamo incontrato entrambi nello stesso momento e nello stesso posto all'estero, la bugia di Ginger ed il modo in cui è impallidita vistosamente quando le ho detto che da queste parti non esistono alberghi... Vuoi forse credere che si tratta solo di una lunga serie di coincidenze?".
Lindy socchiuse le labbra e le richiuse senza emettere alcun suono; dallo sguardo nei suoi occhi, Nick quasi riusciva a seguire il filo dei suoi pensieri, e quando li sgranò, capì che era giunta alla sua medesima conclusione.
E per la prima volta, non riuscì a ribattere in alcun modo.
Roger era intento a prepararsi un the caldo, a dispetto della temperatura elevata, quando Ginger rientrò in casa con la furia di un uragano, sbattendo la porta sia per aprirla che per richiuderla, e si precipitò al primo piano senza togliersi le scarpe né sfilarsi la tracolla della macchina fotografica; il bassista, nell'udire tutto quel trambusto, salì le scale a sua volta e vedendo la porta del bagno socchiusa, la spalancò completamente.
Alla vista della rossa inginocchiata sul pavimento, che vomitava dentro la vasca da bagno, con le mani strette attorno ai bordi, s'immobilizzò, spalancò leggermente gli occhi e pensò subito a quella che per lui era la peggiore delle ipotesi.
"Stai male perché hai mangiato qualcosa di guasto?" chiese dopo aver ritrovato la voce, ma senza riuscire a muoversi dalla soglia della porta "o perché hai la nausea? Avverti qualche strano malessere?".
Ginger girò il viso pallido e sudato verso il giovane uomo e gli rivolse un'occhiata irritata ed arrabbiata.
"Non sono incinta, razza d'idiota" sibilò a denti stretti, sicura che il suo timore fosse quello; la conferma arrivò quando lo vide rilassare i muscoli delle spalle, riprendere colore in viso ed avvicinarsi per prestarle il proprio aiuto: le scostò i capelli rossi dal viso e li tenne fermi dietro la schiena, affinché non le fossero d'intralcio.
Aspettò pazientemente, ed in silenzio, che Ginger svuotasse il contenuto del proprio stomaco, fino a rimanere con la bocca socchiusa ed il fiato corto; a quel punto, si alzò per prenderle un asciugamano ed un bicchiere d'acqua.
Lei accettò l'asciugamano per pulirsi le labbra ed il mento, ma non riuscì a bere un solo sorso d'acqua fresca.
"Meglio?" domandò lui, e la giovane annuì "vuoi raccontarmi cos'è successo? Hai mangiato veramente qualcosa di guasto?".
Ginger scosse con forza la testa e deglutì un grumo di saliva.
"No. È successa una tragedia. La cosa peggiore che potesse accadere" mormorò, con voce rauca e con gli occhi spalancati; tutto il suo corpo magro era scosso da brividi così violenti da farle battere perfino i denti.
L'espressione di Waters si corrucciò ancora di più, perché continuava a non capire.
Non capiva quale fosse questo scenario tragico, dato che non aveva nulla a che fare con una gravidanza non programmata da entrambi.
"Spiegati meglio"
"Perché non mi hai detto di avere incontrato Nick?" chiese Ginger, con voce piatta "l'ho visto anche io, in compagnia di Lindy, ed abbiamo scambiato un paio di parole".
I due si guardarono negli occhi per qualche istante, fino a quando sulle labbra carnose del giovane uomo non apparve un sorriso, seguito da una fragorosa risata che lasciò la rossa esterrefatta.
"Tutto qui?" domandò lui, quando riuscì a smettere di ridere "hai fatto tutta questa scenata solo perché hai incontrato Nick ed a me è capitato lo stesso? E quale sarebbe il problema, scusami? Non dirmi che non sapevi che anche lui possiede una casa qui".
Ginger era ancora più esterrefatta di poco prima, e lo dimostravano la bocca socchiusa e lo sguardo perplesso di chi non riusciva a comprendere se la persona davanti a sé parlava seriamente o la stava prendendo spudoratamente in giro.
"Roger, hai capito quello che ti ho detto? Ho incontrato Nick e Lindy, ed ho parlato con loro" ripeté la ragazza più lentamente, per far comprendere il problema al bassista, che dal canto suo continuava a non capire la sua agitazione "non si aspettavano di vedermi, e quando mi hanno chiesto che cosa ci facessi qui, ho risposto che stavo lavorando"
"D'accordo, ma continuo a non capire qual è il problema"
"Perché il problema arriva adesso: a quel punto, Nick mi ha detto di averti incontrato qualche giorno fa, mi ha chiesto dove alloggiassi, e quando gli ho detto che mi trovavo in un albergo nelle vicinanze, lui ha risposto che non c'era nessun albergo in questa zona. A quel punto sono andata nel panico, e me ne sono andata con una scusa. Adesso riesci a vedere con chiarezza qual è il problema?"
"Che non sei brava a mentire?".
Ginger non ci trovava nulla di divertente e, nonostante sentisse ancora la testa girare, si alzò di scatto per affrontare con serietà Waters, con le mani appoggiate ai fianchi.
"Roger, Nick ha capito che non è una coincidenza il fatto che entrambi ci troviamo qui. Non lo ha detto in modo diretto, ma le sue parole lo hanno lasciato intendere benissimo"
"Nick non brilla molto in perspicacia, ne sei proprio certa?"
"Ti assicuro che ha capito tutto quanto" ripeté a denti stretti la più piccola, incrociando le braccia ed aspettando poi in silenzio che il più grande le desse finalmente una risposta decente, quella che stava aspettando, o magari perfino che le dicesse come dovevano comportarsi da quel momento in poi, visto che non avevano la minima idea di quello che il batterista avrebbe raccontato una volta rientrato a Londra.
Di certo c'era solo che non sarebbe rimasto in silenzio, perché Nick non riusciva proprio a mantenere un segreto.
"Va bene. D'accordo".
Ginger lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi: tutto si sarebbe aspettata tranne di ricevere una risposta così pacata ed indifferente da parte di Roger, quasi il problema non lo riguardasse in prima persona; dalle labbra le uscì una risatina ironica, a causa della situazione grottesca e surreale che stava vivendo.
"E non hai altro d'aggiungere?"
"No, cos'altro dovrei dire? Io continuo a pensare che Nick non sia così perspicace come credi, ma se anche avessi ragione tu, non vedo perché dovrei agitarmi, come non capisco il perché della tua reazione esagerata. Ti stai comportando come se fosse arrivata la fine del mondo, quando in realtà non è accaduto niente di più di una incredibile coincidenza"
"Stai pur certo che al suo ritorno a casa, racconterà tutto agli altri, e David lo verrà subito a sapere... E per me inizieranno dei guai senza fine"
"Perché?" il bassista allargò le braccia, esasperato, ancora fermo nella convinzione che per lui non sussisteva alcun problema "perché David dovrebbe permettersi di aprire bocca a riguardo?"
"Lo sai benissimo il perché. Non ne abbiamo più parlato, ma sono certa che continui a pensare che tra noi due c'è una relazione nascosta da quando io e lui eravamo sposati... E se venisse a conoscenza dei nostri incontri, la vedrebbe come la prova regina che sta cercando da sempre. Potrebbe arrabbiarsi così tanto da volere l'affidamento esclusivo dei bambini"
"Ma questo non ha alcun senso! Proprio alcun senso!" esclamò Waters, ridendo una seconda volta, irritando maggiormente la rossa "non può fare una cosa simile per un semplice motivo: la nostra frequentazione non incide minimamente sul tuo ruolo di madre. Perché non riesci a metterti in testa che a lui non deve più importare nulla della tua vita e che sei libera di fare tutto quello che vuoi, compreso frequentare me?"
"Non erano questi i patti, Roger" sentenziò Ginger scuotendo la testa "avevamo stabilito di vederci senza che nessuno ne venisse a conoscenza: questo avevamo stabilito"
"Sì, ed è da due mesi che facciamo così. Due. Quando me lo hai detto, credevo parlassi di una situazione momentanea"
"Assolutamente no".
La risposta secca di Ginger insinuò un dubbio legittimo nella mente di Roger, che si stava irritando a sua volta.
"Stai dicendo che la tua intenzione è quella di lasciare le cose invariate? Tu vuoi continuare in questo modo?"
"Finora ha funzionato benissimo. Mai cambiare una formula vincente"
"E quindi mi stai dicendo che io dovrei rimanere per sempre il tuo sporco segreto?" domandò il giovane uomo alzandosi a sua volta, ed anche lui posò le mani sui fianchi "e questo solo ed esclusivamente perché temi la reazione del tuo ex marito? Si può sapere per quale motivo sei ancora così condizionata dal suo giudizio? Non mi dire che speri che possa tornare indietro da te! Vuoi questo? Speri che lui decida di tornare da te e nel frattempo vuoi usare me come passatempo?"
"Ma per favore, non essere ridicolo! Non voglio più saperne di lui. E se mai volesse tornare da me, non riuscirei mai a riaccoglierlo nella mia vita"
"Ed allora si può sapere per quale motivo ti preoccupi delle sue reazioni? Se anche accadesse quello che hai detto, che te ne importerebbe? Può anche rivolgersi al tribunale, ma non può fare nulla se dalla sua parte non ha nulla di concreto contro di te"
"Avremo entrambi problemi a non finire"
"Ma quali problemi, cazzo?"
"Ti ho già spiegato tutto quanto, ma tu fai finta di non capire!"
"No, al contrario: ho capito benissimo quello che vuoi dire, ma lo trovo privo di senso. Non ti nascondo che è eccitante fare tutto di nascosto, ma alla lunga diventa sempre più complicato e senza senso"
"Non. Erano. Questi. I. Patti. Già mommi il giorno prima della partenza mi ha chiesto se tu hai qualcosa a che fare con questo viaggio perché evidentemente non la convince il fatto che sia partita da sola... Adesso si sono aggiunti anche Nick e Lindy..."
"E cosa vorresti fare? Cosa vorresti dire con questo discorso? Che vuoi chiuderla qui? Mi stai dicendo questo?"
"Non lo so!" gridò Ginger, esasperata dalle continue ed insistenti domande di Waters, che non l'aiutavano affatto con la confusione che aveva in testa "non ho detto questo, ma allo stesso tempo non so che cosa fare! Mio dio, ma ti risulta così difficile cercare di essere più comprensivo e sforzarti di capire la situazione estremamente delicata in cui mi trovo? Devo prestare attenzione in tutto quello che faccio e che dico non solo per non complicare il rapporto che sono costretta ad avere con David, ma anche perché ho due bambini piccoli che sono stati destabilizzati già troppe volte"
"E allora se sono questi i tuoi problemi non avresti mai dovuto iniziare tutto questo con me"
"Dove stai andando?" domandò la giovane, quando si vide superare velocemente dal bassista; quest'ultimo si fermò appena fuori dalla porta del bagno e si voltò per rispondere; sul suo viso era impressa un'espressione seria e risentita.
"Vado a preparare il mio bagaglio, direi che è arrivato il momento di rientrare, anche se in anticipo di qualche giorno, non credi? Non riusciamo a trovare un punto in comune, questa conversazione non ha alcun senso e l'atmosfera è stata rovinata in modo irreparabile. Mi è già bastato l'ultimo periodo del matrimonio con Judith, non voglio ripetere nulla di simile"
"Stai scherzando?".
No, Roger non stava affatto scherzando, e la giovane si ritrovò costretta a preparare a sua volta la valigia, ed abbandonare in fretta la villetta con vista sul mare e la Grecia stessa per prendere il primo volo di ritorno per l'Inghilterra, perdendo così i soldi spesi per quello già prenotato in precedenza; era così arrabbiata con Waters che non gli rivolse una sola parola fino al momento in cui arrivarono nel parcheggio dell'aeroporto e raggiunsero le loro vetture, parcheggiate a poca distanza l'una dall'altra.
Non avrebbe comunque potuto dirgli quello che le passava per la testa in aereo per non dare spettacolo pubblico, e le ore di viaggio le avevano dato la possibilità di prepararsi meglio quello che aveva da dire.
"Il tuo comportamento è stato a dir poco infantile. Un vero uomo sarebbe rimasto a discutere, tu invece hai preferito scappare. David mi avrà anche delusa come persona, ma almeno non è mai scappato al confronto: noi due abbiamo sempre parlato"
"Vedo come si è preoccupato di parlarti subito di Virginia" commentò sarcasticamente il giovane uomo, sistemando il proprio bagaglio a mano nel bagagliaio della macchina "io non sono sfuggito alla discussione, semplicemente mi sono rifiutato di proseguirla perché non aveva alcun senso, come non ha alcun senso che continui a parlare di David con così tanta insistenza: è strano come comportamento da parte di una persona che dice così fermamente di non volere più avere nulla a che fare con lui"
"Non riesci a capire, o non ti vuoi sforzare abbastanza per farlo, perché tu e Judith non avete avuto figli, ma le cose stanno così: la mia situazione è delicata, e non posso correre il rischio di comprometterla"
"E siamo allo stesso punto di partenza: quindi mi stai scaricando"
"No!" sbuffò la rossa, sollevando gli occhi al cielo grigio e nuvoloso: non c'era alcuna ombra di dubbio riguardo al fatto che si trovavano in Inghilterra e non più in un luogo esotico, caldo e soleggiato com'era la Grecia "non lo so... Io... Non so cosa pensare al momento. L'incontro con Nick e Lindy mi ha parecchio destabilizzata e c'è anche mommi che..."
"Balle" sentenziò Waters, interrompendo Ginger e le sue giustificazioni senza alcun senso logico; non era lui che voleva sfuggire al confronto, era lei che si stava arrampicando sugli specchi per non raccontare la vera verità "non ha alcun senso quello che dici, continui a ripetere cose insensate, ed io non ho più tempo da perdere con le persone come te"
"Persone come me? E cosa vuol dire? Come sarei io?"
"Persone indecise, che non sanno quello che vogliono. Persone terribilmente infantili, che provano a nascondersi dietro un dito" rispose, seccato, il bassista, chiudendo il bagagliaio dell'auto sportiva con un colpo secco "sono già stato fregato una volta, non voglio che accada una seconda. Non pensavo che avessi tutti questi dubbi, e vorrei evitare, se possibile, che un bel giorno decidi di darmi il benservito perché sei ritornata insieme a David come un cagnolino obbediente. Non ci tengo ad essere trattato ancora come un giocattolo, come ha fatto Judith: aveva il suo amante fisso, ma allo stesso tempo continuava a venire a letto con me quando capitava... Ed io per mesi ho dormito sullo stesso materasso in cui loro se la spassavano durante le mie assenze"
"Come, scusa?" chiese in un soffio la più piccola, socchiudendo gli occhi ed incrociando le braccia sotto il seno "tu credi davvero che io sia così disperata da tornare tra le braccia di David se lui dovesse dirmi di essersi reso conto di aver commesso un enorme errore e di volere di nuovo me al suo fianco? Pensi che mi umilierei fino a questo punto, senza la minima decenza?"
"Le tue parole e le tue preoccupazioni parlano da sole, mi sembra abbastanza evidente"
"Ma vai a farti fottere! Io non sono così debole, non riuscirei mai a perdonare e riaccogliere nella mia vita un uomo che mi ha tradita, anche se è il padre di mio figlio. Vuoi sapere come la penso io, invece? Stai solo scaricando la colpa su di me perché sei tu quello che, in realtà, non vuole guardare in faccia la realtà"
"Che vuoi dire adesso? Perché ti giuro che continuo a non comprendere una sola parola di quello che dici"
"Non è che il vero problema in tutto questo è che stiamo vivendo la nostra frequentazione su due piani diversi?" domandò la giovane, dando voce al dubbio che le era sorto negli ultimi minuti, in seguito alle ore in cui aveva avuto la possibilità di riflettere con calma ed alla discussione che era ripresa con toni accesi nel parcheggio dell'aeroporto "io sono stata molto chiara quando ci siamo incontrati per la prima volta, dopo la mia telefonata: ho detto che non sono interessata a nessun'altra storia seria per il momento e che non so neppure se avrò mai più voglia di iniziare un'altra relazione in vita mia, ed anche tu mi hai detto di essere ancora parecchio scottato da come è finita tra te e Judith, ma ora ho come l'impressione che qualcosa sia cambiato... Non è che sei preoccupato che io possa tornare da David perché vorresti che tra noi due ci fosse una vera e propria relazione?".
Roger rimase in silenzio, per poi sorridere e scoppiare in una risata fragorosa, che Ginger non gli aveva mai sentito fare prima; era strana, perché sembrava quasi forzata.
"Non essere ridicola, cosa ti fa credere che possa essere così?"
"Le tue parole e le tue preoccupazioni parlano da sole" rispose lei, approfittando dell'occasione perfetta per rispedire dritto al mittente la frecciatina di poco prima; frecciatina che non venne accolta per niente bene dal bassista, come dimostrò il suo viso improvvisamente serio "se non è vero quello che ho detto, allora perché all'improvviso mi fai così tanta pressione perché non vuoi più tenere segreti i nostri incontri? Che cosa avremo da raccontare a tutti quanti? David e Virginia avevano una storia vera e propria, noi c'incontriamo quando ci è possibile solo per fare del buon sesso. Tutto qui".
La stoccata colpì il bersaglio dritto al centro, e provocò una ferita nell'orgoglio di Waters, che non rimase zitto e pensò subito di contrattaccare allo stesso modo, senza mezze parole e senza preoccuparsi dei tasti dolorosi che andava a premere senza alcun tatto.
D'altronde, anni prima anche Ginger lo aveva fatto quando avevano discusso a Saint Tropez: aveva messo di mezzo la memoria di suo padre ed aveva pronunciato delle parole irripetibili con il solo scopo di fargli più male possibile.
Quel colpo basso era arrivato in modo così inaspettato che si era ritrovato senza parole. Era stato costretto ad uscire dalla villetta a due piani, presa in affitto, per non esplodere e distruggere tutto quello che gli capitava tra le mani. Se ne era andato in spiaggia, e lì era stato raggiunto da Judith, Lindy, Juliette, Nick e Rick, che a fatica, e dopo diverso tempo, erano riusciti a calmarlo ed a convincerlo a rientrare.
Da quel momento in poi, quell'episodio non era più stato menzionato, ma ciò non significava che lui lo avesse dimenticato.
"Se sei frigida così a parlare quanto nell'intimità, allora inizio a capire quale motivo ha spinto David a guardarsi attorno".
Roger sentì Ginger trattenere rumorosamente il fiato e la vide impallidire; era riuscito a sua volta a colpire il centro del bersaglio, a spingersi dove non avrebbe mai dovuto, ma non gliene importava: in quel momento gl'interessava solo essere il più cattivo possibile.
Forse, sotto sotto, voleva restituirle la crudeltà che aveva ricevuto quella volta.
Si aspettava di ricevere uno schiaffo, e le sue aspettative non vennero deluse: la mano destra della rossa si mosse in fretta, ed andò a colpirgli la guancia sinistra, producendo uno schiocco secco che risuonò nell'aria circostante, ma lui non si scompose minimamente; anche se il colpo era stato forte, e lo aveva sentito eccome, la sua espressione rimase invariata.
"Vaffanculo" sibilò a denti stretti, puntandogli l'indice destro contro il petto "questo non avresti dovuto dirlo. Da qui ognuno prosegue per la propria strada, chiaro? Sapevo che prima o poi avrei finito per pentirmi di questa decisione".
Fuori di sé dalla rabbia, Ginger ritornò alla propria macchina, lanciò senza alcuna delicatezza la valigia sui sedili posteriori ed occupò il posto del conducente; il suo unico pensiero era quello di tornare a casa il prima possibile e di lasciarsi alle spalle altrettanto in fretta il bassista, che era rimasto vicino alla sua macchina sportiva, e per riuscirci schiacciò al massimo il pedale dell'acceleratore, arrivando perfino ad ignorare un paio di semafori rossi.
Era un comportamento sconsiderato, ma non le importava; non era lucida, riusciva solo a pensare alla stoccata che Roger le aveva rivolto senza la minima esitazione, con il solo scopo di ferirla.
E per cosa, poi? Cosa gli aveva fatto per meritarsi un simile trattamento? Nulla. Non lo aveva offeso. Non si era presa gioco di lui. Non lo aveva neppure illuso. Non aveva fatto altro che cercare di fargli capire quanto era ancora delicata e precaria la situazione in cui si trovava, ed esprimere il dubbio che le sue parole gli avevano sorgere in modo legittimo.
Perché per tutto il tempo delle due discussioni si era comportato come uno stanco della situazione in cui si trovavano e desideroso di avere qualcosa di più.
Qualcosa di più che lei non voleva.
O almeno credeva di non volere.
Ginger sbuffò e tamburellò le dita della mano destra sul volante.
Era tutto così difficile, tutto così confuso, non sapeva dove sbattere la testa né come riuscire a distinguere le scelte giuste da quelle sbagliate.
Perché doveva sentirsi sempre così? Aveva sbagliato ad assumere un paio di volte delle pasticche di acidi? Aveva commesso uno sbaglio irreparabile ed ora ne stava pagando le conseguenze a vita? Le schifezze che aveva ingerito in due momenti in cui non era affatto lucida le avevano bruciato dei neuroni ed ora non era più in grado di ragionare in modo lucido e coerente? Era quello il motivo che si nascondeva dietro la nebbia costante che non riusciva a scacciare dalla mente?
Non era un'ipotesi da escludere visto che erano state proprio le droghe a contribuire alla rapida disgregazione mentale di Syd, ma lui aveva continuato ad assumerle in modo costante, ogni singolo giorno, per mesi e mesi, mentre nel suo caso si era trattato di due episodi isolati, che tra l'altro si erano verificati ad anni di distanza l'uno dall'altro.
Anni.
Non mesi.
Ma se il suo sospetto era vero, se dietro la sua costante non lucidità c'era la piccolissima quantità di sostanze stupefacenti assunte in quasi ventisette anni di vita, allora che cosa aveva preso di così potente? E gli effetti persistenti erano solo quelli o col passare degli anni se ne sarebbero presentati altri di ancora più seri e preoccupanti?
Pamela non sapeva nulla del rientro anticipato della figlia adottiva.
Non era stata informata del suo cambio di programma brusco e repentino, e di conseguenza rimase parecchio sorpresa quando quella sera stessa, di ritorno dal negozio di fiori, la trovò semisdraiata sul divano, con addosso un pigiama ed una vestaglia da notte, a leggere una rivista.
"Avevo capito che non saresti tornata prima di lunedì prossimo" domandò sorpresa, togliendosi il cappotto e posando la borsa "a cosa devo questo rientro anticipato? È successo qualcosa? Devo preoccuparmi?".
Ginger sollevò gli occhi dall'articolo che stava leggendo e guardò la madre adottiva, che attendeva una risposta.
Avrebbe potuto dirle tutto, e forse l'avrebbe aiutata a far chiarezza nella nebbia che aveva in testa, ma chiedere l'aiuto della madre adottiva equivaleva alla costrizione di raccontarle della frequentazione fuori dal comune che da un paio di mesi aveva intrapreso con Roger e già le sembrava di vedere la sua espressione seria e contrariata, e di sentire la sua voce che le consigliava di troncare prima di commettere un passo falso.
Ma tanto aveva già compiuto quel passo da sola, e quindi era una ragione in più per non parlare.
In fin dei conti, solo perché erano madre e figlia non dovevano confessare ogni più piccolo segreto l'una all'altra; lo aveva fatto per anni quando era una ragazzina, ma adesso era diventata una donna adulta, e non necessitava sempre dei suoi consigli, perché non racchiudeva in sé la saggezza assoluta.
"No, non è successo proprio niente di niente" rispose la giovane, scuotendo lentamente la lunga chioma ramata "il viaggio non si è rivelato quello che mi aspettavo, il tempo negli ultimi giorni era orrendo e non c'era più nulla a trattenermi lì. Tutto qui".
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