*6*
1975, agosto.
L'uscita di 'The Dark Side Of The Moon' non aveva solo contribuito a rimpolpare notevolmente il conto in banca dei quattro giovani uomini, ma aveva anche aumentato la fama del gruppo e dei singoli componenti.
Non erano affatto rare le volte in cui, pubblicamente, venivano fermati da qualche fan per firmare la copia di un album, ma se nei primi tempi si trattava di un'esperienza esaltante, ben presto si era trasformata nell'esatto contrario: nessuno dei quattro poteva più uscire di casa liberamente come un tempo, spesso, poi, i fans erano piuttosto invadenti ed insistenti, e quello che più di tutti risentiva del rovescio della medaglia del successo era Roger.
Per il bassista, non era semplice mostrarsi gentile e disponibile con quelle persone che si avvicinavano, lo chiamavano per nome e si comportavano come se fossero amici di vecchia data; non gli piaceva tutta quella confidenza che non aveva mai dato, e spesso, quando sentiva il proprio nome da una voce sconosciuta, cercava di allontanarsi il più in fretta possibile fingendo di non aver sentito.
A volte ci riusciva, altre volte, invece, gli andava male perché il fan in questione riusciva a raggiungerlo, bloccarlo e pretendeva un autografo.
Spesso pure con dedica.
Di conseguenza, mentre stava aspettando il the che aveva ordinato e si sentì chiamare per nome, provò ad alzarsi per andarsene, ma purtroppo non fu abbastanza veloce; quella mattina era arrivato agli Studi di registrazione prima del solito, ed anziché andare in mensa a fare colazione, aveva preferito provare una tavola calda lì vicino.
Ed ora se ne era già profondamente pentito.
Il ragazzo che lo aveva chiamato per nome ad alta voce si era velocemente seduto davanti a lui, e dal momento che non poteva più ignorare la sua presenza, si rese conto che l'unica cosa che poteva fare era soddisfare la sua richiesta il più in fretta possibile e sperare che poi se ne andasse.
"Senti, sono molto impegnato, quindi è meglio se mi dai subito il tuo album da firmare, così entrambi avremo quello che desideriamo: tu il tuo autografo da esibire agli amici, ed io il mio the caldo da gustare in santa pace"
"Non mi riconosci, Roger?".
La domanda del ragazzo stranì a tal punto il giovane uomo da spingerlo ad osservarlo con più attenzione, mentre fino a quel momento non gli aveva neanche lanciato un'occhiata veloce; vide che sul suo volto non c'era alcuna espressione esaltata, che di solito accumunava tutti i fans che gli chiedevano un autografo, anzi: non era semplicemente serio, aveva uno sguardo stravolto e dava l'impressione di una persona che stava cercando di trattenersi.
Stringeva le mani con così tanta forza che le nocche erano diventate bianche.
Ma soprattutto, quel ragazzo aveva un'aria vagamente famigliare, adesso che lo stava osservando con più attenzione, ma proprio non riusciva a ricordare dove l'aveva già visto prima d'allora; anche lo sconosciuto notò la confusione del bassista e, con un sorriso ironico, gli semplificò il compito.
"Ma certo che non ti ricordi di me, come posso pretendere che una persona così famosa ed impegnata possa ricordarsi proprio di uno come me?" anche la sua voce era ironica e sarcastica "sono Danny, il mio nome non ti dice nulla?".
Quelle parole accesero una lampadina nella mente del bassista, ed all'improvviso si ricordò dell'amico d'infanzia di Jennifer, il ragazzo con cui aveva assunto una pasticca di acidi; lo aveva visto di persona solo quella sera d'estate in ospedale, al pronto soccorso, e poi non si erano più rivisti.
Non ricordava la sua presenza neanche al funerale della giovane.
E proprio perché tra loro due non c'era stato altro che un contatto superficiale non riusciva a capire perché l'amico di Jennifer fosse lì e perché lo stava guardando con quello che a tutti gli effetti sembrava proprio uno sguardo carico di odio; l'unico collegamento che c'era tra loro due era proprio Jennifer, ma lei non c'era più da poco più di un anno, quindi quell'incontro non aveva alcun senso.
"Scommetto che ti stai chiedendo perché sono qui e cosa voglio da te" continuò Danny, leggendo di nuovo i pensieri del bassista dalla sua espressione stranita e confusa, e subito dopo tirò fuori da una tasca della giacca qualcosa e lo posò sopra il tavolo, spingendolo verso il più grande; quest'ultimo abbassò gli occhi sull'oggetto in questione e vide che si trattava di un ritaglio di giornale piegato in quattro parti, aprì il ritaglio e si ritrovò davanti ad un articolo di giornale che parlava del matrimonio di David e Virginia.
Non riuscì a capire che cosa c'entrasse in tutto ciò quell'articolo di giornale fino a quando il giovane non gl'indico qualcosa in basso a destra, e vide una foto in cui erano ritratti lui e Carolyne: non si era accorto né della presenza di un fotografo né di quella foto che era stata scattata a loro due.
Roger ripiegò con cura il foglio, lo posò di nuovo sul tavolo e lo spinse verso Danny.
"E quindi?"
"E quindi?" ripeté il più piccolo, risentito "questa chi è?".
Roger inarcò le sopracciglia, sorpreso: non accettava intromissioni nella propria vita personale da parte della sua famiglia, figurarsi da parte di uno sconosciuto.
Aveva visto quel ragazzino una sola volta in vita propria, a malapena conosceva il suo nome, e lui pretendeva avere la risposta ad una domanda così personale.
"Come, scusa?" si ritrovò a domandare, perfino, per essere certo di non avere capito male; era così spiazzato dalla domanda così diretta che Danny gli aveva posto, da non essersi accorto che nel frattempo era arrivata la tazza di the che aveva ordinato pochi minuti prima "che cosa... Che cosa vuol dire?"
"Voglio sapere chi è quella donna che era con te al matrimonio. È la tua nuova fiamma del momento?"
"Prima di tutto, solo perché in quella foto siamo ritratti insieme, non significa che tra me e quella donna ci sia qualcosa. Secondo, se anche tra me e lei ci fosse una relazione, non vedo perché sarei tenuto a dirtelo. Faresti meglio ad andartene prima che chiami il proprietario, altrimenti rischi di venire sbattuto fuori senza tanti complimenti"
"Ahh, certo, perché tu sei un personaggio conosciuto mentre io non sono nessuno, e perché tu sei abituato ad avere tutto quello che desideri senza il minimo sforzo, con un semplice schiocco di dita, vero? Scommetto che questa donna sta con te e che è subito caduta ai tuoi piedi... Come è stato anche con Jennifer" Danny si bloccò, e girò il viso verso destra, in direzione della vetrata che si affacciava sulla strada "sai che è da poco trascorso un anno da quando se ne è andata? Te lo sei ricordato o non ci hai neppure pensato perché eri troppo impegnato in altro, o con altre compagnie?".
Il bassista non disse niente, ma finalmente iniziata a capire perché Danny si era seduto davanti a lui e perché aveva quell'espressione.
"Tu e Jennifer avete passato molto tempo insieme durante i suoi ultimi mesi di vita, giusto?"
"C'era una frequentazione tra me e lei"
"E siete stati insieme?".
Il bassista s'irrigidì: aveva capito perfettamente cosa Danny intendessi dirgli con le parole stati insieme e si sentì ancora più a disagio.
"Credo che anche questi non siano affari che ti riguardano. Quello che c'è stato tra me e Jennifer riguarda solo noi due, e certo che mi ricordo che è da poco trascorso un anno, e proprio per questo non ho voglia di parlarne. Grazie"
"E perché non hai voglia di parlarne? Perché stai soffrendo? Ahh, eppure non hai l'aspetto di una persona che sta soffrendo"
"Non tutti esprimono le emozioni nello stesso modo"
"No, certo, ma dubito che qualcuno esprima il proprio dolore per la perdita di una persona, uscendo subito con un'altra. Sai quale credo che sia la verità? Tu non hai pensato a Jennifer nelle ultime settimane perché ti sei dimenticato completamente di lei nel momento stesso in cui è stato celebrato il suo funerale. Ti sei divertito con lei perché sapevi di essere il suo punto debole, ma per te non è stato altro che questo, un divertimento come tutti gli altri, perché sapevi che sarebbe bastato un piccolo cenno da parte tua per averla definitivamente ai tuoi piedi, ed io sono venuto qui per chiederti: ne è valsa la pena?" Danny tornò a fissare Roger, e questa volta non ebbe più alcun dubbio: lo stava guardando con odio; un odio profondo e viscerale "perché non l'hai lasciata stare? Perché non ti sei fatto da parte finché eri ancora in tempo? Perché, sapendo che non t'interessava nulla di lei, l'hai illusa in questo modo?"
"Io non l'ho illusa" si difese il giovane uomo, ma nella propria mente si formò l'immagine dell'ultimo incontro che aveva avuto con Jennifer e del suo volto deluso ed amareggiato.
L'espressione sarcastica di Danny si accentuò, a dimostrazione del fatto che non credeva ad una sola delle parole che aveva detto.
"No? Non l'hai illusa? Ma se non l'hai illusa, allora vuol dire che provavi dei veri sentimenti per lei. Che l'amavi. Eri innamorato di Jennifer? L'amavi?".
Di nuovo, silenzio.
L'espressione di Danny passò dall'odio alla sofferenza profonda, perché adesso aveva davanti a sé la conferma a tutti i suoi sospetti, ed anche se lo aveva sempre saputo, fare i conti con la realtà era comunque insopportabilmente doloroso; era il dito nella piaga.
"Io sì" confessò con un filo di voce, con le labbra che tremavano e le lacrime agli occhi "io amavo Jennifer. L'ho sempre amata, ed avrei voluto trascorrere insieme a lei i mesi che le erano rimasti, ma non mi è stato possibile per colpa tua. Per colpa tua, non ho potuto esserle vicino. Per colpa tua non ho potuto trasformare la nostra amicizia in una relazione per quel poco che ci restava. Per colpa tua, non ho potuto farla felice. Certo, Jennifer era convinta di essere innamorata di te, ma scommetto che se avessi avuto una possibilità, sarei riuscito a farle aprire gli occhi, l'avrei aiutata a rendersi conto di cos'era quello che desiderava davvero... Ed avrebbe avuto al proprio fianco una persona che l'amava veramente e che l'avrebbe fatta sentire amata. Non hai nulla da dire?".
Roger non aveva la minima idea della risposta che il ragazzo si aspettava da parte sua, e non era neanche certo che si trattasse di una questione di scuse personali, perché nessuna parola e nessuna scusa avrebbe riportato indietro Jennifer; la verità, nuda e cruda, era che non poteva fare nulla per lui, e non gli rimase altro che scuotere la testa.
"No, non ho nulla da dire".
Anche se quelle parole erano la verità, non vennero affatto gradite da Danny e segnarono il crollo definitivo dei suoi poveri nervi già messi a dura prova: afferrò la tazza di ceramica e rovesciò il the ancora caldo in faccia a Roger che, preso del tutto alla sprovvista, non riuscì a muoversi in tempo per evitare l'infuso.
"Sei un figlio di puttana! Perché non l'hai lasciata stare? Perché ti sei approfittato di lei dato che non t'interessava nulla? Perché non me l'hai lasciata visto che avresti potuto avere qualunque altra donna senza la minima difficoltà? Jennifer era la persona che amavo, l'unica! Era il mio grande amore, non ci sarà un'altra come lei, e l'ho persa due volte per colpa tua!" urlò il più piccolo a squarciagola senza preoccuparsi di attirare l'attenzione o della possibilità concreta di essere buttato fuori dalla tavola calda, e fu proprio ciò che accadde: Danny venne accompagnato con la forza dal proprietario del posto nel retro del negozio, e Roger, dopo aver lasciato dei soldi sopra al tavolo per pagare l'ordinazione, ne approfittò per uscire dall'ingresso principale e cercò di percorrere il più velocemente possibile la strada che lo separava dagli Studi di registrazione, prima di essere nuovamente raggiunto e magari aggredito dall'amico di Jennifer; riuscì a raggiungere Abbey Road senza incappare in altri spiacevoli incontri, ed una volta al sicuro all'interno dell'edificio, si diresse immediatamente nella mensa.
Non perché volesse rimediare alla colazione che non era riuscito a fare, ormai gli si era chiuso completamente lo stomaco, ma perché sentiva il bisogno di fumare una sigaretta ed in quella stanza era consentito; e lo avrebbe fatto, e di sicuro non si sarebbe fermato ad una sola, se non avesse incontrato Nick, che gli rivolse subito un cenno di saluto.
Mentre gli si avvicinava, Roger notò che aveva un'espressione stranamente soddisfatta e teneva in mano quella che sembrava una rivista; a Waters non rimase altro da fare se non rimettere in una tasca dei pantaloni il pacchetto di Marlboro rosse che aveva già tirato fuori, e rimandare il momento di una pausa per rilassare i nervi.
Le stranezze continuarono quando Mason gli batté una pacca sulla schiena rivolgendogli un sorriso compiaciuto.
"Complimenti, questa volta hai fatto proprio il colpo grosso! Ammettilo, lo hai fatto apposta perché volevi metterci in una posizione di soggezione!"
"Ma di che cosa stai parlando?" gli chiese immediatamente il bassista, corrucciando le sopracciglia; ne aveva avuto già abbastanza per quella mattinata.
"Come? Non lo sai? Pensavo che tu fossi già a conoscenza di questa cosa di Carolyne"
"Carolyne?" l'espressione di Waters si accigliò ancora di più.
E adesso cosa c'entrava Carolyne?
"Ma dai, certo che lo sai! Devi saperlo, è impossibile che non ti abbia parlato di una cosa simile adesso che la vostra frequentazione si è intensificata!" insistette Mason, sicuro che Waters fosse a conoscenza di quel particolare che aveva scoperto per puro caso, ma che stesse facendo finta di nulla per rispettare una volontà della giovane donna "è stata lei a dirti di mantenere il segreto, ehh? Perché se è così, puoi stare tranquillo, perché io non lo dirò a nessuno"
"Si può sapere di che cosa stai parlando che ha a che fare con Carolyne?" adesso il bassista stava iniziando ad irritarsi veramente, perché si sentiva preso in giro, e lanciò uno sguardo verso la rivista che Nick aveva in mano; avvertì una stretta dolorosa allo stomaco alla vista della rivista arrotolata, perché l'ultima volta che ne aveva sfogliata una di simile la sua vita era andata a pezzi per la seconda volta nel giro di pochissimo tempo.
E se adesso Nick stava facendo riferimento a qualcosa che aveva scoperto sul conto di Carolyne, ed aveva in mano una rivista, non poteva trattarsi né di una coincidenza né di qualcosa di buono.
Anche lei, come aveva già fatto un'altra persona, si era rivolta ad una testata scandalistica per rilasciare delle dichiarazioni che le avrebbero fatto fruttare un bel po' di soldi contanti? Ma non aveva senso come ipotesi, perché Carolyne non conosceva nessun dettaglio piccante della sua vita personale e tantomeno non possedeva foto di loro due compromettenti.
Ma allora cosa c'entrava quella rivista con la giovane segretaria?
Quale segreto gli aveva tenuto nascosto fino a quel momento?
"Ohh, ma tu davvero non sai nulla!" esclamò alla fine il batterista, rendendosi conto che quella dell'amico non era una recita, ma prima che potesse allungargli la rivista, lui gliel'aveva già strappata di mano e l'aveva spalancata alla spasmodica ricerca di quel segreto; era terrorizzato da quello che avrebbe potuto scoprire, dato che già una volta ci era passato ed era accaduto appena un paio di mesi prima, ma al tempo stesso doveva sapere.
La sfogliò da cima a fondo, rischiando di strappare le pagine, senza riuscire a trovare nulla che avesse a che fare con la giovane segretaria, ed a quel punto fissò Nick con un'espressione risentita, certo che si trattasse di uno scherzo di pessimo gusto, ma quest'ultimo gli ribadì che era certo di ciò che aveva visto, ed aprì la rivista alla pagina giusta, riconsegnandola al bassista; alla vista dell'articolo in questione, Roger corrucciò le sopracciglia: si trattava di un resoconto dettagliato, con tanto di foto e nomi, della Royal Ascot, la corsa di cavalli preferita della Regina, a cui partecipava tutta la classe nobiliare inglese.
Il giovane uomo odiava gli eventi pubblici come quello, perché appartenevano ad un mondo lontano ed opposto a quello suo, ed aveva saltato l'articolo certo che non avesse nulla a che fare con Carolyne, ed invece, incredibilmente, Nick gli aveva indicato proprio quello; prese a sfogliare le numerose pagine dedicate a quell'evento così importante, fino a quando non si fermò a quella che aveva attirato anche l'attenzione del batterista: in una delle foto era ritratto un gruppo di tre persone, composto da una donna di mezz'età, un ragazzo ed una giovane donna, e la sua attenzione si concentrò esattamente su quest'ultima.
Indossava un completo a due pezzi molto elegante, bianco, un cappello dello stesso colore a tesa larga ed aveva il viso rivolto verso il ragazzo e, dal sorriso che aveva sulle labbra, sembrava essere impegnata a parlare con lui; i capelli non si vedevano perché erano raccolti ed il viso era seminascosto dal grande cappello (a quell'evento, le donne erano solite indossare dei copricapo particolarmente stravaganti. Più il copricapo era stravagante e più l'attenzione dei fotografi si concentrava su di loro e non sulle altre. Una vera e propria fiera delle vanità), ma sembrava essere proprio Carolyne.
Gli occhi azzurri del bassista si spostarono sulle altre due persone ritratte insieme a quella che assomigliava moltissimo alla giovane segretaria, e sia nel volto della donna di mezz'età che in quello del ragazzo vide dei tratti che ricordavano moltissimo i suoi, e dedusse che doveva trattarsi della sua famiglia.
Certo, sempre se quella giovane era davvero lei.
Ma se si trattava veramente di Carolyne, che cosa ci faceva una come lei ad un evento simile? Bisognava essere 'qualcuno' per partecipare ad un evento pubblico del genere, presenziato addirittura dalla Regina in persona, non ci si poteva 'imbucare' come ad un semplice matrimonio, e non funzionava neanche con le giuste conoscenze: l'unico modo per esserci, era ricevere un invito ufficiale.
La risposta arrivò poco dopo, grazie alla didascalia posizionata sotto alla fotografia, che riportava i nomi delle tre persone ritratte: Lady Jean Agatha Dundas, William Christie, Lady Carolyne Christie.
Roger continuò a fissare le scritte senza riuscire a distogliere lo sguardo: Carolyne non gli aveva mai detto qual'era il suo cognome, ma non c'era più alcun dubbio che la giovane donna ritratta nella foto era proprio lei, e quella scoperta inaspettata lo faceva sentire frastornato.
"Incredibile, vero? E chi se lo sarebbe mai aspettato?" commentò Mason, fissando a sua volta il giornale, non accorgendosi dell'espressione di Waters "non trovi che sia stranissima come cosa? Insomma, questa ragazza è una nobile, i soldi di certo non le mancano, ed è venuta qui a fare la segretaria. Dev'essere proprio noiosa la vita di queste persone se lei ha deciso di ripiegare su un lavoro da persona normale. Che lo abbia fatto per evadere da una vita che le stava troppo stretta?"
"Ho bisogno di fumare una sigaretta. Da solo" Roger lasciò cadere a terra la rivista ed uscì dalla mensa lasciando Nick basito dal suo comportamento inspiegabile; uscì anche dall'edificio e si spostò sul retro per essere certo di non incontrare nessuno.
Aveva bisogno di silenzio per riuscire a ragionare con lucidità.
L'idea iniziale era quella di riuscire finalmente ad accendersi la tanto agognata sigaretta, ma ben presto il giovane uomo si rese conto di avere le mani che gli tremavano a tal punto da non riuscire ad accendere un fiammifero, e quando finalmente ci riuscì, allora tremavano così tanto da impedirgli di avvicinare la fiamma all'estremità della sigaretta per accenderla; alla fine, sia la sigaretta che il fiammifero gli scivolarono a terra, e, colto da un moto di rabbia improvvisa, gettò a terra anche l'intero pacchetto di Marlboro rosse: il pacchetto si aprì, le sigarette rotolarono fuori e diventarono pressoché inutilizzabili, segno che al peggio non c'era mai fine.
"Cazzo! Vaffanculo!" esclamò il bassista non appena si rese conto di quello che aveva fatto in un momento d'impulsività; si mise le mani tra i capelli, si appoggiò con la schiena alla parete in mattoni bianchi dell'edificio e si lasciò scivolare lentamente, finché non si ritrovò seduto a terra.
Non riusciva a credere a quello che aveva scoperto tramite Nick, ma era costretto a riconoscere che adesso finalmente tutto tornava e capiva cosa c'era dietro ai tanti piccoli strani particolari che aveva notato in Carolyne.
Adesso capiva perfettamente perché la giovane donna era sempre vestita con una raffinatezza che la contraddistingueva da tutte le altre segretarie; adesso capiva perfettamente perché lo aveva portato a scegliere un completo elegante proprio ai grandi magazzini Harrods, perché era così a suo agio in una boutique costosa e firmata e perché aveva cambiato atteggiamento quando glielo aveva fatto notare.
E adesso capiva altrettanto perfettamente perché era rimasta sconvolta dal matrimonio 'particolare' di Virginia e David, arrivando perfino a discutere con la ragazza americana nel giorno delle sue nozze.
Carolyne non apparteneva ad una famiglia diventata benestante perché aveva avuto la fortuna di ereditare una cospicua somma di denaro da un defunto parente lontano. Lei apparteneva ad una famiglia nobile.
Un mondo completamente diverso dal suo, un mondo che disprezzava.
E che bisogno aveva una ragazza che apparteneva ad un'alta estrazione sociale di cercarsi un lavoro come quello di segretaria?
In risposta alla domanda del bassista, venne in aiuto il commento di Nick.
Era possibile che Carolyne avesse voluto trovarsi un lavoro 'normale' per evadere da una vita che le stava troppo stretta? O forse lo stava facendo per il gusto di sperimentare il brivido di vivere la vita di una qualunque persona normale?
E faceva parte anche lui delle esperienze che desiderava provare per togliersi uno sfizio?
La risposta arrivò subito, chiara e lampante.
Sì, anche lui era parte del divertimento e lo dimostrava appieno il fatto che Carolyne gli avesse accuratamente taciuto le origini della sua famiglia; in caso contrario, perché non informarlo?
Lo stava facendo di nuovo, era la stessa storia che s i ripeteva: errare era intrinseco nella natura umana e lui stava perseverando a commettere lo stesso errore.
Si stava infilando nell'ennesima situazione poco chiara dopo essere uscito da poco da un matrimonio caduto a pezzi e dopo l'orribile chiusura della frequentazione con Jennifer.
Jennifer.
Jennifer.
Da quanto tempo non pensava a lei? La risposta era semplice: da quando le loro strade si erano separate per sempre nel momento in cui lei era stata portata in sala operatoria per tentare di salvarle la vita; e perché non aveva più pensato a lei? Perché faceva troppo male ricordare il loro ultimo incontro, le parole che lei gli aveva rivolto e la profonda delusione impressa sul suo viso, e faceva ancora più male perché non aveva mai avuto la possibilità di avere un chiarimento a mente lucida.
Non era riuscito a dirle che non l'aveva mai presa in giro, ma al tempo stesso non si era mai veramente soffermato a riflettere ed a fare chiarezza su quello che sentiva nel breve periodo della frequentazione con Jennifer, e non era quello il momento di farlo, ma l'incontro inaspettato con Danny lo aveva fatto ripensare a come le storie importanti o meno che aveva avuto fin quel momento si erano rivelate tutte quante un fallimento dietro l'altro, e quello che aveva scoperto su Carolyne gli aveva fatto aprire gli occhi su quale era la direzione da imboccare.
Doveva dare un bel taglio secco prima di ritrovarsi a fare i conti con l'ennesima delusione.
Fortuna che Nick era incappato casualmente in quell'articolo e gli aveva permesso di scoprire la verità prima che fosse troppo tardi... E forse non aveva tutti i torti a dire, anche se per battuta, che magari era arrivato il momento di chiudere con le donne e di rivolgere la propria attenzione agli uomini.
Carolyne ed il fratello William avevano appena due anni di differenza, ma nonostante lui non fosse più un ragazzino da tempo, ancora non perdeva occasione per punzecchiare la sorella; spesso, poi, accadeva in corrispondenza di qualcosa che aveva fatto e che voleva tenere nascosto alla madre: era proprio in situazioni simili che faceva ricorso alla tecnica di spostare l'attenzione sulla sorella maggiore, che doveva sempre apparire perfetta agli occhi di tutti.
Carolyne abitava in un appartamento nel centro di Londra, per l'esattezza per quartiere più costoso e lussuoso, ma trascorreva ancora parecchio tempo nella casa dei genitori; principalmente lo faceva per non abbandonare il fratello minore nelle grinfie della madre sempre troppo invadente e troppo apprensiva, ma purtroppo per lei spesso si rivelava essere un'arma a doppio taglio, e lo scoprì per l'ennesima volta quando, nel corso di un the di famiglia, William, con una strana espressione, posò sopra il tavolino un foglio che aveva ritagliato da una rivista.
Per puro caso, il foglio in questione era lo stesso che Danny aveva mostrato a Roger.
La giovane donna lanciò un'occhiata al foglio, capì di che cosa si trattava, ma prima che potesse prenderlo venne preceduta dalla madre; Lady Jean non era a conoscenza del matrimonio a cui la figlia maggiore aveva partecipato né tantomeno sapeva qualcosa di Roger, e sul suo viso si delineò subito un'espressione stranita e confusa alla vista di Carolyne in compagnia di un giovane uomo che non conosceva.
E con orrore, notò anche che, seppur legati, aveva i capelli più lunghi dei suoi.
"E questo che cosa significa?" domandò pretendendo spiegazioni immediate da parte della figlia, che nel frattempo aveva già fulminato con lo sguardo il fratello minore, facendogli capire che presto o tardi gliel'avrebbe fatta pagare molto cara; William recepì il messaggio, ma non per questo si tirò indietro e, anzi, continuò a punzecchiare la sorella maggiore.
"Mamma, mi sembra abbastanza chiaro che cosa significhi: Lyn non ha perso tempo ed ha già un nuovo corteggiatore. Magari diventerà perfino il suo terzo marito"
"Non è un mio corteggiatore, io e lui non stiamo insieme. Siamo..." dopo aver replicato con fermezza e sicurezza, la giovane donna si bloccò a metà frase perché solo in quel momento si era resa conto di un particolare piccolo, ma al tempo stesso fondamentale: lei e Roger non erano una coppia, e quello era un dato di fatto, ma era altrettanto vero che non avevano mai detto cos'erano e non era facile dare una definizione al loro rapporto "siamo amici"
"E dove lo avresti conosciuto questo tuo nuovo amico?" la madre di Carolyne era intenzionata ad indagare più affondo perché la risposta della figlia non l'aveva soddisfatta e non aveva affatto gradito la pausa che aveva fatto nel mezzo.
Carolyne, dal canto suo, non era entusiasta di dover raccontare alla madre chi era Roger: già sapeva che non avrebbe approvato.
"Sul posto di lavoro"
"E che cosa fa esattamente?"
"Te lo dico io, mamma, perché non sono sicuro che Lyn sia così ansiosa di confessartelo: è uno degli artisti che ha un contratto con quell'etichetta discografica. Ho qualche album della band in cui suona, e non sono affatto male" intervenne, di nuovo a sproposito, William, bevendo un sorso di the caldo per nascondere un sorrisetto compiaciuto dovuto al fatto che sapeva perfettamente chi era l'uomo ritratto in compagnia della sorella maggiore: lo aveva riconosciuto all'istante quando si era imbattuto nell'articolo.
Lady Jean non conosceva Roger, ma in compenso conosceva fin troppo bene la musica orrenda che suo figlio ascoltava, e posò la tazzina per portarsi la mano destra al petto, perché la realtà era ancora peggio di quello che aveva immaginato.
"Ohh, santo cielo, pensavo avessi finalmente imparato la lezione dopo quello che è successo con quell'ultimo individuo, ed invece siamo alle solite. Non ti è bastato il manager di una rock band, adesso devi anche provare l'ebbrezza di stare con una rock star!"
"Mamma, per favore" Carolyne chiuse gli occhi e si sforzò di essere gentile con la madre che dava già i primi segni di essere sul punto di perdere il controllo "ho già detto che io e lui siamo amici. Non c'è nulla di romantico nel nostro rapporto".
Quella non era una bugia, ma al tempo stesso era anche una verità a metà: lei e Roger non erano una coppia, ma si erano scambiati qualche bacio; tuttavia, quello non era un particolare così rilevante da dire perché sarebbe stato il colpo di grazia.
Ma anche senza quel particolare, Lady Jean capì subito che la figlia non era del tutto sincera; i suoi precedenti in fatto di rapporti disastrosi, poi, adesso pesavano come macigni.
"Un amico!" esclamò, difatti, sconcertata "vuoi farmi credere davvero che tu e questo individuo siete solo degli amici? Ohh, certo, come se una donna ed un uomo potessero essere solo che amici! E qui dov'eri, che hanno scattato delle foto?"
"Al matrimonio di un suo compagno di band, ma non è stato niente di che. Un evento decisamente da dimenticare" commentò la giovane, ironicamente, ma alla madre non interessava nulla del matrimonio a cui aveva partecipato: era preoccupata dalle ripercussioni personali che avrebbe avuto l'articolo che William aveva trovato per puro caso.
"Hai una vaga idea di cosa significa questo?" domandò la donna, prendendo in mano il foglio e mostrandolo alla figlia maggiore "o di quelle che saranno le conseguenze? Chissà quante delle mie amiche che avranno già visto questo articolo! E cosa credi che penseranno? Cosa credi che diranno su di noi?"
"Assolutamente nulla di nulla: sia perché non sono affari che le riguardano e perché in questa foto non si vede nulla di compromettente"
"Carolyne, la tua insolenza mi lascia senza parole! Si può sapere che cosa c'è di così divertente in questa storia? Non t'importa nulla delle ripercussioni che ricadranno anche su di noi? Non hai già fatto abbastanza con il tuo ultimo pseudo matrimonio? Hai già avuto un assaggio di cosa vuol dire stare insieme ad un uomo che ha a che fare con il mondo dello spettacolo, non ne hai avuto abbastanza? Credi che questo sia diverso? Ed in cosa? Guarda, basta guardare la sua faccia per capire che conduce una vita sregolata! E scommetto anche che fa uso di chissà quali sostanze stupefacenti"
"E quale sarebbe la soluzione migliore per me? Accettare un matrimonio combinato? E la mia vita dovrebbe essere felice insieme ad un uomo che mi è stato imposto e che molto probabilmente approfitterà di ogni occasione per farmi le corna? Tanto vale che me le faccia uno che mi sono scelta io, no?"
"Non ho nessuna intenzione di farmi trascinare nell'ennesima discussione con te, quindi te lo dico molto semplicemente: se quest'uomo per te non è altro che un amico, allora non avrai alcun problema a troncare ogni rapporto con lui. Ne è per il bene della famiglia".
La giovane si prese tutto il tempo necessario per riflettere, e prima di rispondere, per dispetto nei confronti della madre che era in attesa trepidante, terminò di bere la sua tazza di the.
"Scordatelo" sentenziò, poi, lasciando la donna di mezz'età stupita e con le labbra socchiuse.
E dal momento che la figlia non le stava lasciando altra scelta, ed il suo comportamento arrogante l'aveva stancata, decise di puntare dritto a quello che sapeva essere il suo punto più debole per farla capitolare.
"E non t'interessa minimamente quello che potrebbe pensare tuo padre se fosse qui con noi?".
La tecnica della donna funzionò, perché Carolyne s'irrigidì e la sua espressione cambiò immediatamente, ma solo in parte: la giovane non si arrese, anzi; s'infuriò ancora di più perché non sopportava quando la madre per raggiungere i propri scopi personali si permetteva di mettere di mezzo suo padre, scomparso anni prima.
La trovava una mossa fin troppo meschina perfino per una persona come lei.
"Papà sarebbe stato dalla mia parte ed avrebbe supportato tutte le mie decisioni senza interferire come stai facendo tu" sentenziò la giovane alzandosi, perché aveva sentito abbastanza e per lei era arrivato il momento di andarsene "puoi dire tutto quello che vuoi, ma io non ho alcuna intenzione di smettere di vedere una persona con cui mi trovo bene solo perché me lo ordini tu. Ho quasi ventinove anni, sono adulta, sono libera di frequentare chi voglio e non accetterò mai l'assurda idea di un matrimonio combinato. E vuoi sapere un'altra cosa che ti farà venire la pelle d'oca? Non solo domani uscirò con Roger, ma per la prima volta mi porterà ad assistere ad un concerto della sua band, ed io non vedo l'ora di andarci. Ti saluto, mamma. Willie"
"Carolyne, torna subito indietro, non abbiamo finito di parlare! Carolyne! Faresti meglio a ripensarci, signorina, finché sei in tempo, perché sai come andrà a finire? Come quell'ultimo individuo con cui hai avuto uno pseudo matrimonio ti ha spezzato il cuore, finirà allo stesso modo anche con questo tuo nuovo capriccio, anche se ti ostini a dire che tu e questo nuovo individuo siete solo amici! Hai capito?" Lady Jean pensava di convincere la figlia a tornare indietro parlandole come quando era solo una ragazzina, ma ottenne di nuovo l'effetto contrario perché la giovane continuò, testarda, per la propria strada senza neanche voltarsi indietro, lasciando la madre a sospirare preoccupata perché già immaginava quali sarebbero state le conseguenze negative di quel capriccio personale, perché non poteva essere definito in nessun altro modo.
Uno scandalo, ecco cos'era: l'ennesimo scandalo di una figlia che si ostinava a comportarsi da ragazzina ribelle.
"E tu non hai provato a far rinsanire tua sorella?" domandò a quel punto la donna di mezz'età, rivolgendosi al figlio più piccolo, che aveva assistito alla discussione tra le due in silenzio, ma senza perdersi neppure un istante "non dici nulla a riguardo?"
"Beh... Se devo essere onesto, sono un po' risentito nei confronti di Lyn: vorrei esserci anche io al concerto" rispose il ragazzo, avvicinando alle labbra la tazza con un sorrisetto compiaciuto, perché il suo scopo con quella frase era di scandalizzare ancora di più la madre.
Non solo Roger si presentò in perfetto orario all'appuntamento dato a Carolyne, ma quando quest'ultima salì in macchina, scoprì con sorpresa che il bassista si era finalmente tagliato i capelli: non gli scendevano più disordinati fino a metà schiena, adesso erano scalati e gli sfioravano la base del collo; era certa che la madre, se lo avesse visto, li avrebbe trovati ancora orribilmente lunghi, ma per lei adesso erano della lunghezza giusta e quel taglio gli donava in modo particolare.
Gli faceva apparire i lineamenti del viso in modo completamente diverso.
"I capelli così ti donano molto" gli disse, dopo aver allacciato la cintura di sicurezza "cosa ti ha convinto a tagliarli finalmente?"
"Grazie" si limitò a dire lui, senza rispondere alla domanda della giovane donna; quest'ultima si aspettava che il bassista ricambiasse il complimento dicendo qualcosa di rimando sui suoi capelli o sul vestito bianco e rosa che indossava, che aveva abbinato ad un grazioso cappellino dagli stessi colori, ed invece si limitò a far partire la macchina in silenzio con gli occhi fissi sulla strada; non si era nemmeno girato a guardarla ed a rivolgerle un sorriso e quello era un comportamento strano che allarmò immediatamente Carolyne e che la spinse a chiedere al giovane uomo se era successo qualcosa che lo turbava.
"No" assicurò Roger, ma era evidente dal suo monosillabo secco che la realtà era ben differente.
"Sicuro? Perché hai proprio l'espressione di una persona che è profondamente turbata. È successo qualcosa di personale? Riguarda la tua famiglia? Se ti può aiutare a sentirti meglio, io ieri ho avuto una discussione piuttosto accesa con mia madre, perché ancora vuole intromettersi nella mia vita e pretende di sapere cosa è meglio per me" Carolyne decise di accennare in parte a quello che era successo il pomeriggio precedente per vedere se in quel modo sarebbe riuscita ad ammorbidire il bassista, ma di nuovo non accadde niente: si era trincerato dietro un silenzio assoluto, e tutti quei tentativi caduti miserabilmente nel vuoto fecero desistere la giovane dall'insistere; pensò che molto probabilmente il suo malumore era causato dal concerto che da lì a breve si sarebbe tenuto: il bassista stesso, qualche giorno prima, quando l'aveva invitata, glielo aveva descritto come un grandissimo evento pubblico che si sarebbe tenuto a Kneworth, in cui si sarebbero esibiti tanti altri gruppi ed a cui avrebbero assistito tantissime persone.
Carolyne si rese conto delle reali proporzioni del concerto solo quando arrivarono a destinazione e vide con i propri occhi l'enorme palco e l'ancora più enorme prato su cui il pubblico poteva accomodarsi durante le esibizioni, e si convinse che doveva trattarsi proprio di una questione di nervi.
Ma c'era comunque qualcosa che non tornava in quella possibile spiegazione: se Roger era preoccupato per l'esibizione del suo gruppo, era normale che non volesse parlare, ma perché addirittura non la guardava negli occhi? Anche quando presero posto a loro volta sul prato, nell'apposita zona riservata ai famigliari ed agli amici degli artisti, il suo strano atteggiamento non accennava a placarsi e si ostinava a tenere il viso rivolto da tutt'altra parte; lei aveva iniziato una conversazione con una simpatica signora seduta là affianco e lui continuava a fissare chissà che cosa, sorseggiando una birra.
Gli occhi scuri della giovane donna di tanto in tanto si soffermavano proprio sulla lattina che il bassista aveva in mano perché non gli piaceva vederlo bere di primo pomeriggio.
"Roger, vuoi dirmi che cos'hai?" domandò, all'improvviso, stanca di quell'assurdo comportamento "e non dirmi ancora che non è successo niente perché non ci crederei"
"Allora non crederci, non so cosa dirti"
"Ti stai comportando come un ragazzino, te ne rendi conto?" insistette la bionda, posandogli una mano sul braccio sinistro e piegando il viso, alla ricerca del suo sguardo "e si può sapere perché non vuoi guardarmi negli occhi? Ma che ti prende?"
"Lasciami in pace" con uno scatto brusco, Waters si liberò dalla mano di Carolyne, si alzò e si allontanò, lasciando la giovane segretaria immobile e sconcertata: non sapeva né cosa pensare e né se alzarsi per raggiunger il bassista ed insistere per avere un chiarimento con lui, ed uscì dallo stato di confusione in cui era caduta quando qualcuno le rivolse la parola: si trattava di un giovane uomo, seduto poco lontano, con una bambina bionda seduta sulle proprie gambe; impiegò qualche istante ad identificarlo come uno dei compagni di band di Roger perché quando lo aveva visto al matrimonio aveva i baffi, mentre ora se li era completamente rasati.
Le aveva detto di non prendersela per il comportamento di Roger.
"Però non è molto normale"
"Sì, ma lui è fatto così quando dobbiamo esibirci: sopporta male la pressione e diventa insopportabile. È sempre così, poi gli passa. Ohh, e sopporta ancora meno volentieri la presenza dei fotografi" Nick indicò qualcosa con un cenno della testa, Carolyne si voltò e solo allora si accorse delle presenza di diversi uomini con delle macchinette fotografiche professionali; lei era abituata ad avere a che fare con i fotografi, dato l'ambiente di cui faceva parte ed in cui era cresciuta, la loro presenza non le dava alcun fastidio, ma a quanto pareva per il bassista non era lo stesso "e come puoi vedere, oggi qui ce ne sono parecchi. Unisci queste due cose insieme e fai presto a capire perché Roger al momento non è il massimo della simpatia"
"E non gli è mai venuto in mente che potrebbe ricavare maggiori benefici a parlare con qualcuno di questo suo disagio anziché comportarsi in questo modo?".
Nick sorrise, porse Chloe a Lindy e poi si alzò, perché ormai mancava poco all'esibizione del suo gruppo e doveva spostarsi nel backstage.
"È evidente che non conosci ancora bene Roger".
Che quella fosse una semplice battuta spiritosa od una frecciatina ben mirata, Carolyne non riuscì a capirlo, ma in compenso vide la moglie del giovane uomo rivolgerle un veloce sorriso di circostanza prima di ritornare a parlare con un'altra donna castana seduta affianco a lei; da quel gesto, capì che c'era almeno una parte della band che provava rancore nei suoi confronti per i commenti che aveva fatto al matrimonio, ma poco le importava: la sua vicinanza con Roger non implicava in automatico che fosse costretta a frequentare la sua cerchia di amicizie.
Lasciò perdere, dunque, le due giovani donne che stavano parlando e concentrò lo sguardo in direzione del palco; dimenticò anche le domande riguardo allo strano comportamento di Roger, perché le parole di Nick avevano confermato l'ipotesi dei nervi a fior di pelle a causa della tensione, e si concentrò sulla discussione avuta con la madre, di cui aveva solo che accennato al bassista.
E per la prima volta, ripensando proprio a quelle parole che l'avevano irritata e spinta ad andarsene, si chiese quale peso realmente dava al suo rapporto con Roger.
Come poteva definirlo?
Cos'era esattamente?
E cosa provava per lui?
Già... Che cosa provava?
Era arrivato il momento di fare i conti con la realtà, anche se complessivamente si conoscevano da poche settimane: seppur avesse già alle spalle due matrimoni naufragati in fretta, e si era ripromessa di non commettere più lo stesso errore, era costretta ad ammettere a sé stessa che Roger non le era indifferente, come non le erano indifferenti i suoi baci; e non si trattava di una mera questione fisica, non avevano neppure mai consumato un rapporto intimo completo, ma di una completamente diversa e più profonda: con lui stava scoprendo di avere un'intesa mentale che non aveva avuto con nessuno dei suoi due precedenti mariti.
Anche se provenivano da due mondi diversi, avevano molto di cui parlare, ed a lei piaceva tantissimo trascorrere il tempo a parlare con Roger perché era un uomo estremamente intelligente ed anche divertente; sapeva farla ridere senza il minimo sforzo, e quello, per lei, era perfino più importante di una buona intesa sessuale.
Difatti, spesso alla base della fine di un matrimonio c'era proprio l'incapacità di comunicare ed il non riuscire più ad essere in grado di parlare col proprio partner.
Le poche settimane in cui aveva imparato a conoscere un po' meglio il giovane uomo le erano bastate per farle stravolgere completamente idea, proprio perché aveva scoperto una persona ben lontana da quella che era stata la sua primissima impressione, e l'avevano spinta a contemplare l'idea di una possibile frequentazione con lui: avrebbe voluto che il loro rapporto indefinito si trasformasse in una vera e propria frequentazione... Ma Roger?
Anche Roger stava avendo dei ripensamenti od era ancora fermamente convinto nella propria idea di lasciar perdere le donne per un bel po' di tempo? Qual'era la sua idea a riguardo? Stavano viaggiando su due binari completamente diversi?
Che cosa doveva fare? Attendere, per chissà quanto, che fosse lui a fare il primo passo o prendere l'iniziativa?
Carolyne era una giovane donna testarda e caparbia, che quando si prefissava un obiettivo non si arrendeva fino a quando non riusciva a raggiungerlo, ma questa volta era diverso, perché questa volta temeva di essere rifiutata; il non sapere che cosa passasse per la mente del bassista era un freno per lei, perché fino a quel momento non era mai stata rifiutata da un uomo e di certo non era affatto ansiosa di essere rifiutata proprio da uno che le interessava.
Ma, al tempo stesso, proprio perché lui le interessava non era intenzionata ad aspettare lui.
Forse anche lui si trovava nella sua stessa situazione, e forse anche lui era titubante a farsi avanti perché non era certo che la pensassero nel medesimo modo; da qualunque parte provasse a valutare quel grattacapo, la soluzione rimaneva la stessa: doveva essere lei a fare il primo passo, e perché, dunque, non approfittare proprio di quell'occasione per tastare il terreno con le dovute precauzioni?
Poteva attendere la fine dell'esibizione, quando la tensione nervosa se ne sarebbe andata, aspettare il momento migliore in cui sarebbero stati soli (Roger le aveva promesso che l'avrebbe portata a cena, quale occasione migliore di quella?) ed introdurre l'argomento con calma, piano piano, e con le giuste parole misurate.
E se fosse andata male, beh... Avrebbe potuto dire che almeno ci aveva provato.
Carolyne attese la fine del concerto; si aspettava che Roger la raggiungesse sul prato, rilassato e magari col sorriso sulle labbra, ed invece non si presentò.
Attese pazientemente, ma non arrivò nessuno, e quando vide la moglie di Nick spostarsi in direzione del backstage insieme all'altra donna, decise di andare là a sua volta; immaginava che ci fossero dei festeggiamenti in corso, ed infatti vide che dietro il palco era in atto un vero e proprio party e che fosse quello il motivo per cui il giovane uomo non era ancora andato da lei: forse era stato bloccato da qualcuno che conosceva, aveva iniziato a parlarci e non si era reso conto del tempo che passava.
Lo cercò con lo sguardo, ma non riuscì a trovarlo e lo trovò strano: Roger si distingueva molto facilmente dalle altre persone per la sua altezza e per il modo di vestire, quindi il fatto che non riuscisse a vederlo significava che non si trovava lì.
Ma se non si trovava lì, dove si stava svolgendo la festa, dov'era?
Il bassista sembrava essere misteriosamente scomparso, ma in compenso c'era il resto della band, e la giovane segretaria si ritrovò costretta a chiedere spiegazioni allo stesso giovane uomo che le aveva rivolto la parola, Nick, ignorando apertamente tutti gli altri che si erano girati per osservarla; non aveva idea se lo stessero facendo perché era lei o per il suo abbigliamento, che andava in netto contrasto con quello di tutte le altre persone presenti.
"Rog? Mh, non lo so... Credo sia ancora in camerino..." la risposta vaga di Nick suonò come un campanello d'allarme, ed il sospetto vero e proprio prese forma quando gli chiese quale fosse il camerino in questione e lui si dimostrò riluttante a fornirle le indicazioni, come se stesse nascondendo qualcosa, ma quello non era un problema: avrebbe trovato la stanza giusta da sola, e così fece; si diresse nella parte più interna del backstage, lontano dalla festa rumorosa, ed iniziò a spalancare una porta dopo l'altra finché non arrivò a quella giusta, quella che apparteneva al camerino del gruppo, e rimase immobile davanti alla soglia: a provocare quella reazione non era stata la vista di Roger, ma la vista di Roger in dolce compagnia.
Lo sorprese in atteggiamenti inequivocabili con una ragazza, ed era certa che se avesse tardato di pochi istanti li avrebbe trovati con qualche indumento in meno addosso.
Così come aveva aperto la porta all'improvviso, la richiuse allo stesso modo, ma anziché allontanarsi rimase lì, a braccia conserte, in attesa di vedere quello che avrebbe fatto o detto il giovane uomo; passò qualche minuto e finalmente la porta si riaprì ed apparve la ragazza che era in compagnia di Roger.
La giovane lanciò un'occhiata fulminante alla bionda perché le aveva rovinato la festicciola privata e venne ricambiata da una sdegnata, ma quella di puro disgusto la riservò al diretto interessato, quando finalmente si degnò di affacciarsi sul corridoio.
"Il tuo amico mi aveva detto che eri un po' nervoso per lo spettacolo, ma non mi è mai capitato di sentire di un metodo simile per rilassare i nervi" commentò in tono calmo e controllato, fin troppo calmo e controllato, ma prima di esplodere voleva sentire quale sarebbe stata la giustificazione nel bassista, che nel frattempo scosse le spalle con il viso rivolto altrove; solo in quel momento, con disgusto, Carolyne notò che aveva la cerniera dei pantaloni abbassata.
"Che cosa vuoi che ti dica?"
"Non lo so, magari per prima cosa potresti spiegarmi che cosa stavi facendo là dentro con quella ragazza... Anche se mi sembra fin troppo evidente quali erano le vostre intenzioni" Carolyne lanciò una rapida occhiata verso il basso "certo che avresti potuto darti una sistemata prima di uscire dal camerino"
"Ripeto: che cosa vuoi che ti dica?" disse di nuovo il bassista, sbuffando, visibilmente infastidito dall'atteggiamento di Carolyne, dal suo commento e dalle spiegazioni che pretendeva "che cosa sei venuta a fare fin qui? Non lo so, sei... Sei arrabbiata perché non sono tornato da te, mh? E dove sta scritto che avrei dovuto tornare da te quando qui c'era una festa?"
"E quindi stai dicendo che non c'è nulla di sbagliato in quello che stai facendo? Nel bel mezzo di un appuntamento con una persona è perfettamente normale abbandonarla per appartarsi con un'altra? Ma stai scherzando per caso?" replicò la giovane donna, incrociando le braccia, sconcertata; solo in quel momento si accorse che oltre ad essere strano il suo atteggiamento, lo erano anche i suoi occhi: erano annebbiati e rossi, ma non sembrava trattarsi di stanchezza. Osservandolo con più attenzione, ed unendo le due cose insieme, capì che cosa si nascondeva davvero dietro quelle stranezze "Roger, hai assunto qualche sostanza stupefacente".
Non era una domanda, ma un'affermazione ben precisa; si aspettava che il bassista negasse l'evidenza, ed invece non ci provò nemmeno e scoppiò a ridere.
La giovane donna era ancora più perplessa, perché non ci trovava nulla di divertente in quella situazione: era sgradevole, imbarazzante e vergognosa; le sembrava di essere tornata ai tempi del suo secondo brevissimo matrimonio.
"C'è una festa in corso, che cosa ti aspetti? Pensi che in un ambiente come questo il divertimento corrisponde a bere bibite gasate e mangiare caramelle frizzanti come ad una festa di compleanno per bambini? No, tesoro mio, non è così che funziona. Sono altre le caramelle colorate che piacciono quando si diventa adulti. Ne vuoi una? O preferisci fare un bel tiro con altro?"
"No, grazie, non prendo quelle schifezze" rispose la bionda, in tono glaciale "anzi, stavo pensando di andarmene, così potrai goderti meglio la festa" Carolyne era intenzionata ad andarsene ed a troncare definitivamente qualunque rapporto con Roger, ma venne bloccata da quest'ultimo e si sentì tirare indietro; si ritrovò dentro il camerino, contro una parete, fermata con la forza, con addosso le mani e le labbra del bassista, e grazie alla vicinanza si rese anche conto che non aveva solo assunto delle sostanze stupefacenti: aveva anche esagerato con l'alcol.
Carolyne possedeva un fisico esile, ma nonostante ciò sapeva perfettamente come difendersi, ed iniziò subito a dimenarsi, cercando di colpire il giovane uomo con le mani e con i piedi, e riuscì ad assestargli un calcio piuttosto doloroso al ginocchio sinistro.
"Ma che cosa stai facendo? Sei completamente impazzito?" strillò la bionda, allontanandosi di un paio di passi per timore di essere aggredita di nuovo "ma che... Ma che ti passa per la testa?"
"Credevo lo volessi anche tu... Insomma... Pensavo che il problema fosse che mi hai visto con quella ragazza ed ho... Provato a rimediare"
"E secondo te provare a rimediare vuol dire saltare letteralmente addosso ad una persona? Certo che il problema è quella ragazza, ma non è in questo modo che rimedierai"
"Io non capisco proprio il senso di questa discussione!" esclamò il bassista, sollevando le braccia e lasciandole ricadere lungo i fianchi "ti stai comportando come se tra noi due ci fosse una relazione quando sai benissimo che non è così, o ti sei fatta strane idee solo perché ci siamo scambiati qualche bacio, mh? Beh, perché se è così ti consiglio di tornare immediatamente con i piedi per terra, dato che non potresti essere più fuori strada di così: i baci che ci sono stati non hanno significato niente di niente per me, sono stati solo un... Come posso definirlo?... Un piacevole passatempo. Io non mi voglio impegnare, sono una persona libera e posso frequentare chiunque. E se ho voglia di baciare una ragazza e quella sera stessa di andare a letto con un'altra, allora lo faccio. Nessuno può vietarmelo. Pensavo di essere stato chiaro quando ne abbiamo parlato. E se queste condizioni non ti piacciono, proprio perché ti sei fatta qualche strana idea, quella alle tue spalle è la porta e sei liberissima di andartene. Tanto la fila è lunga: per una che se ne va, ce ne sono tante altre pronte a prendere il suo posto"
"In poche parole stai dicendo che tutto il tempo trascorso a parlare per te non vale niente, perché tu sei interessato ad altro. Non vuoi nessun genere di rapporto concreto perché è sempre meglio la scopata di una notte con una sconosciuta di cui non sai neanche il nome"
"Ma certamente, mi sembra ovvio, perché con la scopata di una notte non c'è alcun genere d'implicazioni. Allora, che cosa vuoi fare? Vuoi che ci divertiamo un po' senza alcun genere d'implicazioni o preferisci andartene?".
La risposta di Carolyne non tardò ad arrivare, anzi: la giovane segretaria non aspettava altro che il momento giusto per rifilare a Waters un sonoro schiaffo; e dopo essersi presa quella piccola rivincita personale, diede la sua risposta: con un'espressione sdegnata e delusa uscì dal camerino, lasciando il bassista solo, e ritornò in direzione della festa in pieno svolgimento solo per andarsene definitivamente.
Passò di nuovo affianco al gruppetto composto dai compagni di band di Roger e dalle loro rispettive dolci metà, e le sembrò di risentire i loro occhi puntati contro, come se avessero intuito qualcosa di quello che era accaduto tra lei ed il bassista; le sembrò anche, di sfuggita, di vedere un sorrisetto compiaciuto sulle labbra di Virginia, ma non era in grado di dirlo con certezza.
Il carattere orgoglioso di Carolyne non le avrebbe mai permesso di tornare con la coda tra le gambe dalla madre perché non sarebbe riuscita a sopportare la vista della sua espressione soddisfatta e le parole di finta comprensione che le avrebbe rivolto, ma in compenso c'era suo fratello William, da sempre il suo confidente di fiducia; il rapporto tra i due giovani era sempre stato buono e si era rafforzato maggiormente quando il loro padre era venuto a mancare, perché si erano ritrovati da soli a dover fare fronte comune nei confronti dell'invadente madre.
Nonostante i punzecchiamenti reciproci che non potevano mai mancare tre due fratelli, Carolyne sapeva perfettamente di poter contare su William e sul suo silenzio; sapeva di potersi confidare con lui su tutto perché non avrebbe mai fatto la spia con la madre, e proprio per quella ragione in passato gli aveva confidato cose estremamente personali ed ancora continuava a farlo, e non esitò neppure a metterlo al corrente di quello che era accaduto al concerto.
Gli disse di recarsi al suo appartamento e gli raccontò tutto, compreso quando Roger l'aveva afferrata e trascinata dentro il camerino; era talmente agitata, che per calmarsi un po' e riuscire a dire ogni cosa si ritrovò costretta a fare ricorso ad un bicchiere di whisky.
Liscio, senza ghiaccio, perché aveva bisogno di qualcosa di veramente forte.
Anche William aveva un bicchiere con del whisky in mano, ed ascoltò in silenzio l'intero racconto agitato della sorella maggiore prima d'intervenire con una propria riflessione personale.
"Non ti sembra un comportamento un po' strano? Voglio dire, c'è qualcosa che non torna in quello che mi hai raccontato"
"A me, invece, sembra tutto chiarissimo tanto quanto le sue parole: sono stata presa in giro fin dall'inizio"
"Avete avuto qualche discussione prima dell'appuntamento di questa mattina? È successo qualcosa in particolare tra voi due?"
"No" rispose la giovane donna con sicurezza e senza la minima esitazione, e prima di continuare mandò giù il whisky e ne versò altro nel bicchiere "ci siamo visti solo al matrimonio ed in Studio, ed in queste occasioni non abbiamo avuto nessun genere di discussione. Niente di niente"
"Sicura? Io continuo a credere che qualcosa sia successo perché il tuo racconto non ha alcun senso. Una persona non impazzisce così all'improvviso, a meno che non soffra di doppia personalità"
"Magari soffre proprio di doppia personalità... O magari, nel suo caso è tutto più semplice e si tratta di una pura questione di bastardaggine: lui se ne è approfittato finché è stato divertente e poi mi ha scaricata per passare ad altro di più interessante, ed io ci sono cascata per la seconda volta, tra l'altro poco tempo dopo la prima. Per fortuna non ho sbagliato fino infondo perché non ho commesso lo sbaglio di andare a letto con lui" Carolyne si voltò a guardare il fratello minore; nella mano destra aveva il bicchiere mentre in quella sinistra reggeva ancora la bottiglia per metà svuotata. E William era ancora al primo bicchiere "credi che il problema sia questo? Mi ha scaricata perché dopo un mese non era ancora riuscito a portarmi a letto e quindi questo gioco non era più divertente per lui? Ohh, dio, ma come ho fatto a non capirlo prima visto che ho già avuto a che fare con un altro figlio di puttana simile?"
"Onestamente non ti capisco molto, Lyn: non sei stata tu a dirmi, poco tempo fa, di essere d'accordo con lui nell'avere un rapporto libero, senza alcun genere di vincolo?"
"Sì, ma aveva chiesto a me di accompagnarlo al concerto, e poi l'ho sorpreso insieme ad un'altra donna. E questo non è accettabile"
"Ma non sarebbe accettabile se accadesse all'interno di una relazione tra due persone, ma nel vostro caso si tratta di una situazione più particolare, no? Ecco, io ho l'impressione che forse ti sei lasciata coinvolgere molto più di quello che mi hai raccontato e di quello che hai fatto credere a nostra madre, Lyn, perché parli come una donna che ha sorpreso l'uomo di cui è innamorata a letto con un'altra. Non è che avete iniziato a vivere questa situazione particolare su due piani differenti? Non è che per lui le cose sono rimaste come quando avete parlato al matrimonio mentre per te hanno iniziato a cambiare proprio da quell'occasione, perché vi siete baciati?".
Carolyne ripensò al primo bacio che si erano scambiati su quella panchina in pietra in riva al lago, ma scacciò in fretta quell'immagine dalla propria mente.
"Lo stai difendendo per caso?"
"Non sto dicendo che se lo avessi davanti in questo momento non gli tirerei un pugno visto che ti ha afferrata con la forza, ma forse il problema alla base di tutto è che ti sei lasciata coinvolgere più di quello che avresti voluto in un primo momento" ribatté il fratello minore, per poi porle la domanda che continuava a farsi dalla fine del racconto "non è che per caso ti sei innamorata di lui?".
Carolyne, che fino a quel momento aveva continuato a camminare avanti ed indietro per il salotto, si fermò all'improvviso e guardò il fratello minore ad occhi sgranati, come se avesse detto una follia.
"Assolutamente no, che cosa stai dicendo? Come potrei innamorarmi di una persona che conosco appena da un mese e di cui non so praticamente... Nulla?" mentre rispondeva a William, la giovane donna si rese conto che effettivamente non sapeva nulla sul conto del bassista, ad eccezione del lavoro che svolgeva e di qualche cenno riguardo al suo matrimonio disastroso: non sapeva né dov'era nato, né dove abitava, né quali erano i suoi interessi personali.
Non le aveva mai raccontato nulla nemmeno della sua famiglia, e già quel particolare avrebbe dovuto farle capire da tempo qual'era la considerazione che dava alla loro conoscenza.
"Però nel caso del tuo ultimo marito è stato tutto molto rapido tra frequentazione e nozze"
"Ed anche col divorzio. Quello è stato solo che un errore di gioventù... Entrambi i miei matrimoni non sono stati altro che degli enormi fallimenti" mormorò, lasciandosi cadere sul divano ed osservando il liquido ambrato nel bicchiere "non dico che sto iniziando a prendere seriamente in considerazione questa opzione, ma... E se non fossi in grado di trovare da sola l'uomo adatto per me e mi capitassero sempre e solo dei casi umani? E se l'unica soluzione al mio problema fosse quella di... Accettare un appuntamento combinato organizzato da nostra madre? Che cosa ne pensi?"
"Penso che per oggi hai bevuto abbastanza" rispose il giovane, con un sorriso divertito, assicurandosi di togliere di mano dalla sorella maggiore la bottiglia di whisky e di riporla nella vetrinetta degli alcolici "e penso anche che se accettassi una simile follia non lo faresti perché ti sei arresa all'idea di riuscire a trovare la persona giusta da sola, ma solo per ripicca nei confronti di quest'uomo che ti ha fatta soffrire. E se dovessi dire a nostra madre di avere cambiato idea, credi che non saresti costretta a raccontarle che cosa ti ha fatto cambiare idea?"
"Anche se non volessi, insisterebbe fino allo sfinimento" commentò la bionda, lasciandosi andare ad un sospiro ad occhi chiusi e posando la testa contro lo schienale del divano; rimase in silenzio per un po', a riflettere sulle parole di William "però non sembra male l'idea di far contenta mamma per ripicca nei confronti di quel bastardo. Una bella lezione se la merita, e non me ne viene in mente una migliore di questa"
"Stai attenta però" l'avvertì subito il fratello minore, continuando però a sorridere perché trovava quella situazione estremamente divertente, ed era curioso di assistere ai successivi risvolti "perché quello che vuoi fare potrebbe anche rivelarsi un'arma a doppio taglio, Lyn".
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