*6*
La mattina seguente, come concordato nella telefonata, mentre l'intera famiglia Anderson era radunata attorno al tavolo della cucina per fare colazione, Ginger comunicò a Jennifer l'intenzione di recarsi negli Studi di Abbey Road per recuperare gli effetti personali che aveva lasciato lì e le disse anche di avere bisogno del suo aiuto; nell'udire quelle ultime parole, la più piccola si bloccò con la tazza a mezz'aria e spalancò gli occhi verdi.
"Vuoi davvero recarti lì?" domandò, mentre la maggiore imboccava il piccolo Demi ed allo stesso tempo si assicurava che Keith non rovesciasse nulla della propria colazione sulla divisa scolastica "pensavo che avresti chiesto a mommi di sistemare questa faccenda. Insomma... Voglio dire... Lo sai che cosa significa andare lì... A meno che tu non sappia per certo di non trovare..."
"Se agissi in questo modo, apparirei come una vigliacca ed io non lo sono. Non ho commesso nessun errore, non sono stata io a rovinare tutto" ribatté la rossa, in tono deciso e fermo, preferendo evitare di scendere nei dettagli perché i bambini erano presenti e non voleva turbarli ulteriormente: negli ultimi giorni, Keith aveva iniziato ad essere piuttosto taciturno mentre Demi Richard mostrava sempre più spesso segni d'insofferenza perché non vedeva il padre da due mesi "non ho motivo per non entrare a testa alta, perché non ho nulla di cui vergognarmi. In ogni caso, voglio che mi accompagni perché così risolverò tutto quanto il prima possibile: meno tempo passo in quel posto e meglio è"
"D'accordo" mormorò Jen, senza aggiungere altro perché non potevano proseguire la conversazione in totale libertà; la ragazza non disse più nulla mentre terminava di consumare la colazione, ed il suo silenzio proseguì anche mentre accompagnavano Keith alle lezioni scolastiche, ma non appena il bambino sparì al di là del cancello dell'asilo riprese il discorso laddove era stato interrotto "Ginger, sei proprio certa di quello che vuoi fare?"
"Sì, perché me lo chiedi ancora?"
"Perché non voglio che ti stressi ulteriormente per nulla. Sono preoccupata per te, per tutto quello che stai passando, e non voglio che..." Jennifer abbassò gli occhi sulle proprie mani "se andiamo lì, di sicuro vedrai sia Richard che David e... Pensi che entrambi non vorranno parlare con te? David, soprattutto"
"Che venga pure a parlarmi, se cerca lo scontro, tanto io non ho nulla di cui vergognarmi o che sto nascondendo" rispose la più grande, stringendo con più forza il volante della macchina; no, in realtà non si sentiva affatto così decisa e sicura di sé, se fosse dipeso solo ed esclusivamente da lei non avrebbe più messo piede ad Abbey Road perché non voleva vedere le facce delle due persone che non si erano fatte alcuno scrupolo a tradirla. Per lo stesso motivo, non si era ancora recata nella sua ormai vecchia casa coniugale per recuperare tutti i suoi vestiti. Preferiva rifarsi l'intero guardaroba da capo. Ma lo stava facendo per Jennifer, affinché potesse finalmente conoscere Roger, e per espiare i propri sensi di colpa "ma se gli è rimasto almeno un briciolo di cervello, cosa che comunque dubito fortemente, si renderà conto da solo che non gli conviene esplodere in una scenata pubblica. Perché se lui inizia ad urlare, lo faccio anche io. E se lo faccio anche io, stai pur certa che è per informare tutte le persone presenti di quanto sia stato un grandissimo figlio di puttana: se lui inizia ad urlare, io lo sputtano pubblicamente, perché non merita altro che questo. Non preoccuparti per me, Jen, sarò in grado di gestire l'intera situazione senza che mi sfugga di mano"
"Ma continuo a pensare che tutto questo non sia giusto perché non meriti di soffrire così tanto. Non è giusto che le cose brutte accadano alle persone buone".
Ginger strinse con ancora più forza il volante della macchina; lo strinse così tanto che le nocche delle mani iniziarono a cambiare colore.
Chissà se Jennifer l'avrebbe pensata allo stesso modo se avesse scoperto quello che le teneva nascosto.
"Va tutto bene, non hai motivo per preoccuparti per me" disse la più grande, voltandosi un momento verso sinistra per sorridere a Jennifer "a volte nella vita accadono cose che non possiamo prevedere, ma va bene lo stesso. Evidentemente ho parecchia sfortuna per quanto riguarda gli uomini, ma sopravvivo ugualmente e sai perché? Perché le persone che contano davvero nella mia vita siete tu, Keith, Demi e mommi, e farei qualunque cosa per voi quattro. Tutti gli altri possono andare liberamente a farsi fottere".
Jen sorrise a sua volta, ma quando abbassò lo sguardo ritornò seria; rimase in silenzio per tutto il resto del tragitto, ma non appena Ginger parcheggiò la macchina, sollevò la testa per rivolgerle una domanda diretta.
"Mi hai chiesto di venire con te perché hai davvero bisogno del mio aiuto o è a causa di quello che ti ho detto l'altro giorno?"
"Di cosa stai parlando?"
"Ohh, sai a cosa mi sto riferendo: se ci saranno David e Richard, ci sarà anche Nick e... E ci sarà anche Roger. Mi hai chiesto di venire con te perché vuoi farmelo conoscere? Perché se stai facendo tutto questo solo per me, sappi che non è affatto necessario e possiamo tornarcene subito indietro. Tanto non cambierebbe nulla anche se lo vedessi. Io sarei comunque invisibile ai suoi occhi, non voglio più illudermi come una ragazzina"
"Ti ho chiesto di venire con me perché sei mia sorella, Jen, ed anche se penso di essere pronta ad affrontare David, qual'ora fosse ansioso di discutere, sento di avere bisogno di un supporto emotivo. Non è detto che tu veda Roger, magari potrebbe essere impegnato da tutt'altra parte negli Studi, ma se dovesse capitare, tanto meglio per te, non credi?"
"Sai, è proprio strano sentirti parlare in questo modo, faccio quasi fatica a riconoscerti. Come mai sei improvvisamente così morbida nei suoi confronti quando hai sempre cercato di farmi cambiare idea su di lui? Ti sei ricreduta sul suo conto?" domandò Jennifer corrucciando le sopracciglia, e Ginger si ritrovò costretta a deglutire un grumo di saliva prima di rispondere; non aveva preso neppure lontanamente in considerazione l'ipotesi di affrontare una simile conversazione con la sorella adottiva minore, ed ora le sue domande la stavano cogliendo sempre più impreparata.
Forse aveva sbagliato a mettere in atto il suo piano così presto, e sarebbe stato più saggio aspettare un po' più di tempo... Ma quanto ne aveva a propria disposizione? Lasciar passare più tempo equivaleva ad aumentare sempre di più le possibilità che Jen avesse dei dubbi riguardo a quello che davvero si nascondeva dietro i propri problemi di salute.
"Tra me e Waters non potrà mai esserci un rapporto d'amicizia perché siamo due persone troppo diverse per andare d'accordo, e lo dimostra il fatto che riusciamo a malapena a sopportare la presenza l'uno dell'altra. Ma anche se ha tantissimi difetti, in particolar modo nell'ambito delle infedeltà, non è una cattiva persona. Ha un carattere orrendo, ma perfino lui riesce a sorprendere in positivo qualche volta, quando meno te lo aspetti. Purtroppo questo devo riconoscerglielo"
'E non dimenticare la cosa più importante: a letto ci sa proprio fare'
"Andiamo, forza" aggiunse la rossa con un sorriso, scacciando in fretta l'assurdo pensiero che le aveva attraversato la mente per un solo istante e scendendo dalla macchina per recuperare dal bagagliaio i scatoloni che aveva portato con sé "prima entriamo e prima possiamo tornarcene a casa!".
Roger si trovava nella mensa degli Studi di Abbey Road insieme ai suoi compagni di band; ma mentre gli altri stavano consumando la propria colazione, lui non riusciva a staccare gli occhi dal bicchiere che aveva preso, che aveva riempito con del vino rosso e che non aveva ancora toccato.
Non aveva neppure ancora aperto bocca da quando era arrivato, e non stava prestando la minima attenzione alla conversazione tra David, Rick e Nick perché aveva ben altri pensieri in testa, e di tanto in tanto lanciava una rapida occhiata alla porta aperta della mensa prima di ritornare a fissare il bicchiere dinanzi a sé.
Se due notti prima non era riuscito a dormire perché aveva trascorso le ore a riflettere se accettare o meno il favore che Ginger gli aveva chiesto, quella appena passata non era stata molto differente: di nuovo, non aveva chiuso occhio per i troppi pensieri che aveva in testa, e questa volta avevano a che fare con l'imminente incontro con Jennifer.
Non aveva idea di come approcciarsi con lei.
Era passato tanto tempo dall'ultima volta che aveva corteggiato una ragazza, perché la ragazza in questione era Judith, e per quanto riguardava tutte le avventure di una notte che aveva avuto da quando il gruppo aveva iniziato a riscontrare i primi consensi generali non aveva mai dovuto muovere un solo dito: ogni avventura che aveva avuto era iniziata con una ragazza che aveva fatto la prima mossa o che aveva avuto l'ardore di intrufolarsi nel suo camerino.
Ed ora si ritrovava ad avere a che fare con una materia oscura.
Non sapeva come fare, non sapeva quale tecnica usare e temeva di commettere un passo falso visto che Ginger gli aveva raccomandato più volte di avere particolare tatto perché Jennifer era una giovane molto sensibile e delicata.
Merda.
In che casino era andato ad infilarsi?
Forse avrebbe fatto meglio a seguire il suggerimento di John e di tirarsi indietro finché era anco...
"Rog? Roger?"
"Mh?".
Il bassista distolse finalmente lo sguardo dal bicchiere colmo di vino rosso e scoprì che i suoi compagni di band lo stavano fissando con la stessa espressione perplessa stampata sul volto; corrucciò le sopracciglia e chiese loro, in tono scontroso, perché lo stessero fissando in quel modo e con così tanta insistenza.
"Beh... Ecco... Stavamo parlando, ho chiesto la tua opinione a riguardo e... E tu hai continuato a fissare quel bicchiere. Ti ho chiamato un paio di volte prima di ricevere una risposta da parte tua" rispose Nick, sconcertato "sei... Sei sicuro di stare bene?"
"Mai stato meglio" sentenziò Roger, frugando nelle tasche dei pantaloni alla ricerca di un pacchetto di sigarette ed uno di fiammiferi; quando riuscì a trovare tutto l'occorrente e si accese una Marlboro, Richard inarcò il sopracciglio destro in un'espressione profondamente scettica: quello di Waters non sembrava affatto l'atteggiamento di una persona tranquilla e rilassata. Nessuno che fosse tranquillo e rilassato fissava un bicchiere in quel modo e si estraniava dal mondo intero "perché me lo chiedi?"
"Beh..." Nick non disse altro e rivolse un'occhiata eloquente a Rick, che subentrò subito al posto suo cercando le parole più adatte per non punzecchiare ulteriormente la suscettibilità del bassista, che sembrava pronto ad esplodere da un momento all'altro; nessuno di loro aveva assistito personalmente al crollo nervoso che Roger aveva avuto proprio in mensa diversi mesi prima, ma ne erano venuti a conoscenza tramite Ginger, e fino a pochi istanti prima avevano temuto che si stesse per verificare qualcosa di simile, dato che continuava a fissare il bicchiere con uno sguardo vuoto e non rispondeva ai loro richiami.
Né Nick né Rick lo avevano detto ad alta voce, ma entrambi avevano subito ripensato a quando, prima di un'esibizione all'Alexandra Palace, avevano trovato Syd con lo sguardo fisso rivolto verso lo schermo di un televisore acceso, una sigaretta mezza consumata tra le dita e non erano riusciti a stabilire nessun contatto visivo con lui, neppure passandogli davanti agli occhi un fiammifero acceso.
"Tutti quanti abbiamo notato quanto ultimamente tu sia... Assente, e siamo preoccupati per te visto che non stai attraversando affatto un buon periodo"
"Ognuno ha i suoi alti e bassi. Ci sono sempre periodi buoni e periodi meno buoni. Non vedo quale sia il problema"
"Il problema, Roger, è il modo in cui stai affrontando il tuo brutto periodo" intervenne a sua volta David, e si ritrovò subito puntati addosso gli occhi del compagno di band "senti, ognuno è libero di reagire nel modo che preferisce quando è scosso, ma non può condizionare le persone che ha attorno a sé. Sappiamo tutti quanti del crollo nervoso che hai avuto, quindi è evidente che nel tuo caso faresti meglio a confidarti, anziché tenerti tutto quanto dentro e rischiare di esplodere ancora... Anche perché così non si può lavorare"
"Come, scusa?" chiese il diretto interessato, dopo aver trascorso qualche secondo in assoluto silenzio per rielaborare le parole del chitarrista "hai detto crollo nervoso? E si può sapere perché hai tirato fuori questa storia? Dove l'hai sentita? Che crollo nervoso avrei avuto?"
"Sappiamo tutto, è inutile che tu faccia così"
"Ce lo ha raccontato Ginger in confidenza, ma stai tranquillo, Rog, non lo abbiamo detto a nessuno" intervenne di nuovo Rick, con lo scopo di placare gli animi, ma ormai era troppo tardi: il bassista non aveva affatto gradito quella piccola scoperta inaspettata e lo dimostrava la smorfia apparsa sulle sue labbra carnose.
Poco gl'importava se loro tre non lo avevano detto a nessuno: aveva raccontato quello che gli era successo a Ginger in confidenza, dicendole di non farne cenno a nessuno. E lei gli aveva assicurato il proprio silenzio.
E poi aveva spifferato tutto quanto all'intera band.
"Bene, perfetto, e secondo voi che cosa dovrei fare, mh? Di che cosa dovrei parlare? Riguardo a cosa mai dovrei confidarmi? Ahh, un momento, ma certo. Ho capito perfettamente a cosa vi state riferendo. Vi aspettate che dica qualcosa in merito al mio divorzio da Judith, giusto? Beh, mi dispiace deludervi, ma prima di tutto non ho nulla da dirvi perché stiamo parlando di una questione chiusa e che personalmente già considero appartenere al passato. Rivangarla ancora non sarebbe altro che un'inutile perdita di tempo. E poi nessuno di voi è adatto ad affrontare un argomento come questo. Nessuno. Tu, Nick" Roger si girò verso il batterista, puntando il dito contro di lui perché era seduto a suo fianco, e quindi era anche la vittima più vicina "devi ringraziare il cielo che il tuo matrimonio con Lindy sia ancora in piedi, perché penso che chiederebbe il divorzio all'istante se avesse anche solo il lontano sospetto di tutto quello che le tieni nascosto. E non credere che abbia dimenticato quello che hai fatto quella volta che siamo usciti in barca insieme a lei ed a Judith: come tu hai preso spudoratamente le parti delle ragazze, come se avessi la coscienza candida, ricorda che io potrei sempre lasciarmi scappare accidentalmente qualcosa in presenza di tua moglie e... Mh, ora che ci penso meglio, credo che oltre il divorzio immediato non ti permetterebbe più neppure di vedere vostra figlia... E tu, Dave... Vogliamo proprio parlare di te? Saresti davvero intenzionato a darmi dei consigli dopo il modo in cui hai mandato a puttane il tuo matrimonio?"
"Giuro che se continui ad aprire e chiudere le labbra solo per dare fiato alla bocca in questo modo, l'unica cosa che ti darò sarà un pugno in faccia. E ti garantisco che non sto affatto scherzando"
"Provaci, allora. Vediamo se hai le palle di farlo"
"Oppure possiamo cercare di calmarci prima che la situazione possa degenerare, non credete?" Wright intervenne di nuovo per cercare di sedare gli animi, e per evitare che scoppiasse una rissa all'interno della mensa, che in quel momento era piuttosto affollata; Waters, in tutta risposta, spostò lo sguardo risentito da Gilmour a lui, perché non aveva affatto gradito la sua intrusione, proprio come qualche istante prima non aveva gradito quella del chitarrista, che riteneva piuttosto inopportuna vista la sua attuale situazione coniugale "Roger, capiamo perfettamente il tuo stato d'animo in questo momento, ma ciò non ti autorizza a comportarti in questo modo con le persone che ti stanno attorno. Potresti parlarci di quello che stai passando anziché sfogare la frustrazione su di noi, perché non ti sarà di alcun aiuto"
"Ahh, certo!" esclamò in tono sarcastico il bassista, perché l'ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento era ricevere una bella strigliata proprio da Richard: l'uomo maturo del gruppo "mi ero quasi dimenticato di te! Dovevo aspettarmelo che a questo punto te ne saresti uscito con le tue parole pacate e con i tuoi consigli non richiesti solo perché sei convinto di essere il migliore tra noi quattro, quello ad avere il matrimonio perfetto, ma in realtà anche tu non sei altro che un'ipocrita, Richard. Neppure tu sei così perfetto come vuoi far credere a tutti quanti. Hai mai raccontato a Juliette quale storia si nasconde dietro la canzone Summer '68?".
Il tastierista s'irrigidì all'istante nell'udire le parole del bassista, perché non si aspettava che potesse tirare fuori una faccenda così vecchia in un momento di risentimento generale per i propri problemi personali (anche se da Roger bisognava sempre aspettarsi di tutto, soprattutto nei momenti in cui era di umore profondamente nero).
La frecciatina tutt'altro che indiretta a cui Waters aveva fatto riferimento, risaliva ad un episodio avvenuto diversi anni prima ed era legato al brano che aveva scritto e composto per l'album 'Atom Heart Mother': il testo parlava di un'esperienza, l'unica, mai avuta con una groupie; un incidente di percorso di cui Juliette era a conoscenza perché una volta tornato a casa, Richard non era riuscito a tenerglielo nascosto, ed aveva subito confessato la propria infedeltà.
"Non vedo la necessità di tirare fuori questioni che appartengono al passato" disse difatti Wright, senza più sforzarsi di essere gentile e comprensivo nei confronti di Waters, dato che lui per primo sembrava essere terribilmente ansioso di cercare lo scontro verbale con chiunque... Forse perfino quello fisico "io e Julie abbiamo chiarito questa faccenda già anni fa ed abbiamo deciso di non parlarne mai più, per il bene del nostro rapporto, quindi non vedo perché adesso lo stia facendo tu. Come hai lasciato intendere che i tuoi affari personali non ti riguardano, lo stesso vale coi nostri"
"E comunque la situazione che Rick ha vissuto è stata completamente differente da quella che stai vivendo tu adesso, Roger" ribatté prontamente Gilmour, che non aveva affatto gradito il colpo basso ricevuto dall' amico d'infanzia ed ora desiderava solo ripagarlo con la sua stessa moneta: poteva anche aver vissuto una doppia vita per mesi, ma almeno alla fine aveva trovato il coraggio per confessare tutto quanto a Ginger. Roger e Ginger, invece, non lo avevano ancora fatto con la loro storia segreta. Lei continuava a negare nonostante fosse tutto quanto chiaro come la luce del sole "hai vissuto un'esperienza orrenda, è vero, perché nessuno vorrebbe mai rientrare in casa e scoprire la propria moglie a letto con un altro uomo, ma vuoi sapere come la penso a riguardo? Te la sei andata a cercare visto tutte le volte che l'hai tradita. Almeno Rick ha avuto il fegato di confessare immediatamente tutto quanto a Juliette, mentre tu hai sempre evitato di farlo se non venivi scoperto da Judith. Alla fine credo che abbia agito in questo modo perché era ormai esasperata dalle tue cont... Roger? Roger, stai ascoltando almeno una delle parole che ti sto dicendo? Perché continui a fissare la porta della mensa?".
A David non era affatto sfuggito come Roger continuasse a spostare gli occhi chiari in direzione della porta spalancata della mensa, che affacciava su un corridoio, e se in un primo momento aveva lasciato perdere, ora non riusciva più ad ignorare quel particolare bizzarro perché le occhiate erano diventate sempre più frequenti.
Non aveva la più pallida idea di cosa si nascondesse dietro il comportamento bizzarro del bassista (uno dei tanti comportamenti bizzarri che assumeva, in realtà. Nell'ultimo periodo, poi, da quando aveva divorziato bruscamente da Judith erano aumentati fin troppo a dismisura), ma iniziava a sospettare che stesse aspettando qualcuno; tuttavia, il diretto interessato si affrettò a scuotere la testa ed a borbottare che non stava affatto fissando la porta della mensa, negando con fermezza l'evidenza ed irritando ulteriormente il chitarrista.
"No, Roger, non provare a prendermi per il culo: tu stai continuando a fissare quella porta! Perché?"
"Che assurdità, adesso una persona non è più libera di guardare quello che vuole? E poi io non..." Waters si fermò all'improvviso, perché proprio in quell'istante, con la coda dell'occhio, aveva visto Ginger passare velocemente per il corridoio e rivolgergli un cenno con la mano destra: il segnale che stava aspettando; era impossibile non riconoscere la giovane, perché la sua lunga e folta chioma rossa spiccava sempre tra quelle di tutti gli altri "anzi, sapete che cosa vi dico? Mi avete proprio stufato. Vado a prendere una boccata d'aria fresca perché non sono più intenzionato a portare avanti questa conversazione. È diventata troppo ridicola. E vado anche a fumare una sigaretta".
Il giovane si alzò di scatto dalla sedia ed uscì dall'ampia sala senza aver praticamente toccato il suo vassoio, lasciando gli altri senza parole.
Mason era il più sconcertato di tutti; al contrario di Gilmour, che era più furioso che perplesso.
"Io mi sforzo in qualunque modo di capirlo, ma giuro che quando fa così proprio non ci riesco" mormorò, scuotendo la testa, solo quando vide l'amico sparire in fretta nel corridoio: voleva essere certo che il suo commento non arrivasse accidentalmente alle orecchie di Roger, perché non ci teneva a vederlo ripartire alla carica.
Conosceva fin troppo bene come diventava quando perdeva la pazienza: ne aveva avuto più di una dimostrazione in passato, quando trascorrevano i weekend a pescare a Cambridge, e se poteva evitare di essere travolto dalla sua furia, allora tanto meglio.
"Roger deve capire che non è affatto migliore di noi tre, e se continua in questo modo ben presto otterrà solo di fare terra bruciata attorno a sé. Ma purtroppo per lui è troppo orgoglioso e testardo per abbassarsi a chiedere consiglio a qualcuno ed a sfogarsi. È troppo orgoglioso per far vedere che anche lui, come qualunque altra persona, ha i suoi momenti di debolezza. Basta vedere quale è stata la sua reazione quando gli abbiamo accennato di essere a conoscenza del crollo nervoso che ha avuto" commentò Rick, scuotendo la testa e prendendo in mano il bicchiere di succo all'arancia che non aveva ancora terminato "gli passerà, come è già successo in passato, speriamo solo che accada il prima possibile e prima che mandi fuori di testa anche noi tre... Però, Dave, fammi un favore, anche se sto per chiederti una cosa difficile: la prossima volta, se dovesse capitare ancora, evita di buttare altra benzina sul fuoco, perché in questo modo non si ottiene nulla con lui... Pensi di potercela fare?".
David non diede alcuna risposta a Rick, non aveva neanche sentito le sue parole e la domanda che gli aveva rivolto, e si alzò per uscire a sua volta dalla mensa con la chiara intenzione di seguire Roger e di vederci chiaro in quella strana faccenda.
Non gli era affatto sfuggito un altro piccolo particolare bizzarro: anche se il bassista aveva affermato di aver bisogno di prendere una boccata d'aria fresca e di fumare una sigaretta, aveva imboccato il corridoio che portava da tutt'altra parte rispetto la porta d'ingresso degli Studi di registrazione.
E da quella parte non c'erano porte secondarie che conducessero all'esterno dell'edificio.
Roger percorse tutto il corridoio, imboccò la prima deviazione a destra e si bloccò con un'espressione perplessa, guardandosi attorno: non c'era nessuno, eppure era assolutamente certo di avere visto Ginger sparire proprio lì.
Provò a chiamare la giovane ad alta voce ed ottenne subito la risposta alla propria domanda: vide una porta aprirsi, e subito dopo dall'altra parte apparve la giovane che gli fece cenno di raggiungerla; quando il bassista entrò nella stanza, e richiuse la porta alle proprie spalle, si rese conto di trovarsi all'interno di un piccolo ripostiglio in cui erano ammassate fin troppe cianfrusaglie, che rendevano l'aria quasi claustrofobica.
Capì immediatamente perché Ginger si era rifugiata lì dentro e perché lo aveva esortato ad entrare a sua volta con così tanta fretta, e non riuscì a trattenere un sorriso divertito.
"Ohh, fortuna che per telefono mi avevi detto che la presenza di David e Rick ti lasciava completamente indifferente... Perché ho l'impressione che ora tu voglia cercare di evitare entrambi in qualunque modo possibile? Stai tentando di far passare inosservata la sua presenza qui? Perché se fosse così, ti dico fin da subito che mi sembra un piano piuttosto ridicolo ed infantile, destinato a fallire miseramente nell'arco di pochissimi minuti"
"Io non sono affatto una vigliacca, semplicemente voglio evitare qualunque contatto con David perché non ho tempo da perdere a sprecare fiato in un litigio, e perché non ho altro d'aggiungere a quello che ci siamo già detti. Adesso, per favore, ti chiedo di ascoltarmi in silenzio perché non abbiamo molto tempo: ho detto a Jennifer di occuparsi dei miei effetti personali che ho lasciato nel vostro Studio, quindi devi raggiungerla subito con una scusa e..."
"Frena un solo istante!" esclamò il bassista, trasgredendo immediatamente alla richiesta della rossa ed interrompendola "prima di fare qualunque cosa, c'è una piccola questione che ci terrei a risolvere immediatamente con te"
"Tu non hai prestato la minima attenzione a quello che ho appena detto, vero? Senti, di qualunque cosa si tratti, sono certa che può aspettare, adesso dobbiamo..."
"No, no, no. Non funziona in questo modo. Ascoltami attentamente: solo perché ho accettato di farti questo favore, non significa che in automatico mi trasformo nel tuo schiavo personale sempre pronto a scattare non appena schiocchi le dita, d'accordo? Sei tu ad avere bisogno di me, non il contrario, hai afferrato il concetto?"
"Mi stai minacciando?"
"No, affatto, ti sto solo consigliando di non tirare troppo la corda con me, è diverso".
A Ginger quella sembrava una minacciava a tutti gli effetti, e per nulla velata, ma preferì non ribattere ulteriormente perché, per sua enorme sfortuna, aveva bisogno di Waters; prese un profondo respiro per calmarsi e si ripeté mentalmente che stava facendo tutto quello per Jennifer, e che quindi doveva sforzarsi di mandare giù il boccone amaro, anche se ciò significava sottostare ad un essere impossibile come lo era lui.
"D'accordo, va bene, allora: di cosa mi devi parlare? Quale piccola questione dobbiamo risolvere?"
"Perché gli altri sanno tutto di quello che mi è successo in mensa? Di solito quando una persona fa un racconto in vena confidenziale, si aspetta che la propria fiducia non venga tradita alla prima buona occasione. Se avessi voluto che tutti quanti ne fossero a conoscenza, li avrei messi io stesso al corrente, non credi? Perché lo hai fatto?"
"Stai... Stai parlando sul serio?" Ginger si rese immediatamente conto che Roger non stava scherzando, come lo dimostrava la sua espressione seria e contrariata "ohh, mio dio... Ma tu stai parlando sul serio! Io non... Non ricordo neanche quando è accaduto o cosa abbia raccontato, ma di certo la mia intenzione non era quella di farti un affronto così grande!"
"Ahh, ovvio: casualmente non ricordi che nulla di simile sia mai accaduto. E pensi davvero che io ti creda quando è fin troppo palese che ti stai arrampicando sugli specchi? Senti, ti do un'ultima possibilità, e se la sprechi di nuovo, io mi tiro indietro, perché non mi piace affatto essere preso in giro"
"Te lo giuro, non me lo ricordo!" esclamò la giovane, esasperata perché i minuti continuavano a passare "ma mi dispiace, d'accordo? Vuoi sentirti dire questo, così siamo pari? Non ricordo quando l'ho detto, non volevo farti alcun affronto e mi dispiace, va bene? Possiamo considerare la questione chiusa qui... Per favore?".
Il bassista si prese qualche secondo per riflettere, lasciando Ginger sulle spine perché vedeva sempre più concreta la possibilità che il suo piano saltasse ad un solo passo dalla realizzazione della prima fase.
"Per questa volta chiuderò un occhio, ma se dovesse accadere ancora..."
"Sì, sì, ho capito, non accadrà mai più. Adesso possiamo concentrarci su Jennifer, per favore? L'ho mandata nel vostro Studio per recuperare alcune cose mie, potresti raggiungerla finché si trova ancora lì e fare quello che ti ho chiesto? E ricorda di essere gentile e di non commettere alcuna cazzata: Jennifer è..."
"Una persona estremamente sensibile, lo so. Me lo hai già detto. So come comportarmi con le ragazze, questa poca mancanza di fiducia nei miei confronti sta iniziando a diventare davvero irritante"
"Te l'ho già detto che al momento non mi fido di nessuno al di fuori della mia famiglia".
Il bassista sollevò per un istante gli occhi, ed uscì dallo sgabuzzino senza commentare le parole dure ed aspre della ragazza; ripercorse il piccolo corridoio ed imboccò una seconda deviazione a sinistra, ritrovandosi in un altro corridoio con diverse porte su entrambi i lati.
Senza avere un solo attimo di esitazione, si avvicinò a quella su cui era appeso un Tre in ottone, ma anziché entrare, la socchiuse piano, facendo attenzione a non fare il minimo rumore, perché prima di palesarsi era curioso di dare un'occhiata alla giovane che stava sistemando alcune cose dentro uno scatolone; nei giorni precedenti si era chiesto diverse volte come potesse mai essere la sorella minore di Ginger: non conosceva la loro storia personale, non sapeva che entrambe erano state adottate, e si aspettava di trovarsi faccia a faccia con un'altra rossa.
Non sospettava neppure lontanamente che Jennifer avesse lunghi capelli neri, occhi verdi e tratti fisici che non avevano nulla a che fare con quelli della sorella maggiore.
Non si aspettava che fossero così diverse, ma pensò che Jen fosse carina: aveva un aspetto pulito e forse un po' ingenuo, quello della classica ragazza della porta accanto.
Mentre ancora la stava osservando di nascosto, riflettendo sul modo migliore per entrare nello Studio e rivelare la propria presenza, la vide girare il viso verso qualcosa, esitare, e poi lasciare da parte lo scatolone quasi pieno per avvicinarsi all'oggetto che improvvisamente aveva catalizzato la sua attenzione; quando il giovane si rese conto che l'oggetto in questione era proprio il suo adorato Fender Precision nero, sorrise tra sé e sé perché per puro caso ed in modo del tutto involontario, era stata la stessa Jennifer a suggerirgli il modo perfetto per rivolgerle la parola e farle capire che non era più sola come credeva.
Attese con pazienza che la ragazza allungasse le dita della mano destra per sfiorare incuriosita la superficie dello strumento musicale (per pura coincidenza era accaduta una scena simile anche quando aveva conosciuto Ginger. Quando si erano visti per la prima volta nella vecchia cantina che un tempo usavano per esercitarsi, quando ancora c'era Syd e David non faceva parte del gruppo, l'aveva sorpresa ad osservare incuriosita il suo vecchio basso: quello che in un momento di rabbia e nervosismo aveva distrutto, sfracellandolo contro le assi di un palco, perché le dita continuavano ad incastrarsi tra le corde), e solo allora si schiarì la gola ed aprì la porta.
"Quello è mio" disse, fingendo un'espressione seria e contrariata; vide Jennifer ritrarre la mano di scatto e voltarsi altrettanto in fretta verso di lui.
La vide socchiudere le labbra, spalancare gli occhi ed avvampare furiosamente (sì, lei e Ginger erano proprio agli antipodi. Non ricordava di avere visto la sorella maggiore arrossire così intensamente per la vergogna o per l'imbarazzo. Le sue guance avevano cambiato colore solo quando si era ubriacata in Giappone... O quando avevano fatto sesso); stava per sorriderle e dirle che si trattava solo di uno scherzo, una semplice battuta, ma non ne ebbe il tempo, perché con sua grande sorpresa, Jen balbettò qualcosa d'incomprensibile, prese in mano lo scatolone ed uscì dalla stanza, passandogli velocemente affianco.
"Ehi, aspetta, io..." provò a bloccarla, per spiegarle che c'era stato solo un grande fraintendimento, ma senza alcun successo: Jennifer sparì dietro il primo angolo, e lui si ritrovò completamente da solo, a fissare il corridoio vuoto con un'aria perplessa, chiedendosi dove con esattezza avesse sbagliato.
Gran parte del materiale che aveva lasciato negli Studi di Abbey Road, all'interno di una stanza che era stata appositamente riconvertita a camera oscura per lei, era delicato, se non estremamente delicato, ma ciò non impedì affatto a Ginger di prendere una delle sue macchinette fotografiche e buttarla senza alcun riguardo dentro un piccolo scatolone, e non riservò un trattamento diverso a dei rullini che ancora non aveva utilizzato.
Poco le importava di rovinare qualcosa, in quel momento: si sarebbe rifatta con tutti i soldi che avrebbe portato via a David in tribunale. Doveva prosciugarlo fino al midollo, ridurlo sul lastrico, costringerlo a dover fare nuovi album e nuovi tour solo per raccogliere i soldi necessari da versare sul suo conto bancario, perché non meritava altro che quello. Meritava solo di essere trattato per il porco che era stato. E poteva benissimo scordarsi dell'esistenza di Keith e Demi, perché non li avrebbe mai più rivisti. Mai.
A causa di un movimento brusco, dettato dalla rabbia e dall'irritazione, la giovane assestò una gomitata ad una cartellina, che scivolò a terra, sparpagliando sul pavimento tutto il suo contenuto, che consisteva in una serie di foto che proprio lei aveva scattato ai quattro giovani nel corso di una delle tante sessioni di registrazione, risalenti all'anno precedente, dell' album 'The Dark Side Of The Moon'.
Odiava quell'album.
L'odiava profondamente, in modo viscerale, perché la sua vita era andata nuovamente in frantumi nel corso del tour che ne era seguito.
E l'odiava anche perché Roger ci aveva inserito dei riferimenti, neppure troppo velati, a Syd; avevano avuto una discussione piuttosto accesa a riguardo, ma alla fine il bassista non aveva retrocesso di un solo passo.
Mentre cercava di raccogliere le foto più in fretta possibile, nonostante gli sforzi che stava compiendo, lo sguardo della giovane cadde inevitabilmente su una che ritraeva proprio Waters, ripensò subito alla discussione avuta nello sgabuzzino e le sue labbra si trasformarono in una sottile linea contrariata.
Stava facendo tutto quello per Jennifer, ma stava diventando già fin troppo complicato da gestire. La vicinanza con il bassista stava diventando complicata da gestire, perché lui non faceva nulla per essere meno irritante e più collaborativo, e lo dimostrava proprio quello che era accaduto dentro lo sgabuzzino: era stata costretta a chiedergli scusa per un torto che non gli aveva arrecato.
Non ricordava neppure in che occasione aveva accennato al suo crollo nervoso, o se lo avesse raccontato a David od a Richard.
Almeno aveva avuto la decenza di non tirare più fuori l'argomento legato alla notte che avevano trascorso insieme, ma non era pronta a metterci la mano sul fuoco visto che da Roger ci si poteva aspettare qualunque cosa.
Ecco, magari lo avrebbe fatto proprio quando meno se lo sarebbe aspettata; sperava solo che non fosse così coglione da farlo in presenza di Jennifer solo per prendersi una vendet...
Ginger venne strappata dai propri pensieri dal rumore della porta che veniva aperta e chiusa; si girò in modo del tutto automatico, convinta che la persona appena entrata fosse proprio Waters, e s'irrigidì all'istante ritrovandosi faccia a faccia con David.
Esattamente quello che voleva evitare in qualunque modo.
Lo guardò per qualche istante, con la mente attraversata da mille pensieri, ed alla fine ritornò a concentrarsi sulle ultime foto che doveva ancora raccogliere, optando per ignorare completamente la sua presenza.
Che stupida era stata a pensare di entrare ed uscire senza che la sua presenza venisse notata. Era ovvio che qualcosa di simile sarebbe accaduto, ma come aveva fatto David ad accorgersene?
"Immaginavo ci fossi anche tu, questo spiega perfettamente tutto quanto" disse il chitarrista, per poi restare in silenzio, in attesa di una risposta da parte di Ginger; risposta che, ovviamente, non arrivò da parte della diretta interessata "Ginger, sto parlando con te. Non mi sembra maturo restare in silenzio e fingere che io non sia qui"
"E proprio tu mi parli di comportamenti maturi?" replicò la ragazza, non riuscendo più a stare zitta "se vuoi continuare a parlare, parla pure, ma io non sono tenuta né ad ascoltarti né a risponderti: sono qui solo perché devo recuperare i miei effetti personali, e poi me ne andrò"
"Ma davvero?".
Come non aveva alcuna intenzione di parlare con Gilmour, Ginger non voleva neppure guardarlo negli occhi, ma si ritrovò costretta a farlo dopo aver sentito il tono ironico con cui le aveva posto quella domanda, quasi volesse insinuare qualcosa.
Ma cosa?
"Come, scusa? Non ti seguo, che cosa vorresti dire con questo? Che io mi troverei qui per un motivo diverso rispetto a quello che ti ho appena detto? E quale potrebbe mai essere, allora?"
"Prima, in mensa, è successa una cosa bizzarra: Roger si comportava in modo alquanto strano e continuava a fissare la porta aperta come se stesse aspettando qualcuno. Quando ha detto che se ne andava perché aveva bisogno di prendere una boccata d'aria e di fumare una sigaretta, ho deciso di seguirlo. E sai perché? Perché quando è uscito dalla mensa è andato a destra anziché a sinistra. Ed a destra non c'è nessuna uscita secondaria"
"Capisco, ma io cosa c'entro in tutto questo?"
"Nulla... Se non che l'ho visto uscire da uno sgabuzzino, e pochi istanti dopo ho visto uscire anche te".
Ginger chiuse per un istante gli occhi e prese un profondo respiro.
Merda.
Quell'imprevisto non ci voleva proprio.
Lentamente, mentre pensava a cosa rispondere, si rialzò con in mano la cartellina e sistemò anche quella dentro lo scatolone.
"Non è come sembra" disse semplicemente, alla fine, riprendendo a sistemare all'interno dello scatolone gli ultimi effetti personali che restavano lì dentro; cercò di recuperarli il più in fretta possibile perché desiderava andarsene altrettanto velocemente, per non discutere con David, ma se per lei la questione era chiusa lì, non lo era altrettanto per lui.
"Ahh, non è come sembra? E come dovrebbe essere, allora? Scusa, ma adesso sono io che non riesco proprio a seguirti perché la tua risposta non ha alcun senso: ho visto Roger uscire da uno sgabuzzino e poco dopo sei uscita anche tu... Che cosa stavi facendo lì dentro con lui, se appunto non è come sembra?"
"Ti basta sapere questo, dal momento che non sono affari che ti riguardano. E la questione è chiusa qui" sentenziò la giovane, rifiutandosi di fornire qualunque spiegazione all'ormai ex marito; prese in mano lo scatolone, uscì dalla stanza, ma nel corridoio venne immediatamente bloccata dal giovane.
"No, Ginger, non puoi rispondermi in questo modo. Non posso assistere ad una scena simile e sentirmi dire che non sono affari che mi riguardano, perché non è affatto così"
"Ma invece è proprio così!" esclamò la giovane, che a sua volta stava iniziando a perdere il controllo "sarebbero affari tuoi se fossimo una coppia felicemente sposata, ma non lo siamo più da mesi perché tu hai deciso di trovarti un'amante e di voler costruire una nuova vita insieme a lei, e quindi come io non metto bocca nei tuoi affari, perché non m'interessano, lo stesso vale per te coi miei"
"Beh, in questo caso la situazione è leggermente diversa visto che non mi permetti di vedere Keith e, soprattutto, Demi"
"E loro cosa c'entrano in questo momento?"
"Tu non vuoi farmeli vedere perché hai scoperto la mia storia con Virginia. Vuoi farmela pagare perché per mesi ho vissuto una doppia vita, ma io non dovrei esprimere alcun commento riguardo la tua? Dopo quello che ho appena visto per puro caso vuoi ancora dirmi che tra te e Roger non c'è mai stato assolutamente nulla di nulla? Se è davvero così, dimmelo guardandomi negli occhi".
Ginger si ritrovò costretta a fissare il marito fedifrago negli occhi azzurri, e sbatté le palpebre.
"Adesso ti risponderò nello stesso modo in cui anni fa ho risposto a mommi: io e lui non siamo amici e mai lo saremo. Figuriamoci se tra noi due c'è una storia d'amore"
"D'accordo, ed allora spiegami che cosa ci facevate dentro quello sgabuzzino, se non si è trattato di... Di un momento d'intimità o che altro"
"Non sono affari che ti riguardano" rispose a denti stretti la rossa, per nulla intenzionata a raccontare a Gilmour l'accordo che c'era tra lei e Waters; piuttosto, visto il modo schifoso in cui lui si era comportato nei suoi confronti, preferiva che continuasse a credere alla storia d'amore segreta.
Anche i tratti del viso del giovane s'indurirono; ai suoi occhi, quell'ennesima risposta evasiva altro non era che una confessione di colpevolezza indiretta.
D'altro canto, se tra Ginger e Roger non c'era nulla, perché lei non era in grado di spiegargli cosa stavano facendo dentro quello sgabuzzino? Perché si erano chiusi lì dentro per consumare un veloce quanto sbrigativo rapporto sessuale.
Anche se David era certo di voler stare con Virginia, e di essere innamorato di lei, scoprì comunque di provare un enorme fastidio al solo pensiero di Ginger e Roger che facevano sesso dentro quel piccolo sgabuzzino; lui e Waters si erano sempre fatti tanti dispetti da ragazzini, ma e poi mai avrebbe pensato che si spingesse al punto di fregargli la moglie.
"E se non c'è altro che devi aggiungere, cosa che mi auguro, adesso devo proprio andare. Keith è ancora a scuola, ma ho lasciato Demi al negozio da mommi. Ci vediamo in tribunale" la rossa provò ad allontanarsi una seconda volta, ma venne di nuovo bloccata dal chitarrista, perché per lui la conversazione non poteva considerarsi ancora conclusa "David, lasciami passare, ho detto che ci vediamo in tribunale. Non c'è altro che dobbiamo dirci. Ringrazia che ci troviamo in un luogo pubblico, perché altrimenti non starei cercando di trattenermi così tanto. Non mettere a dura prova la mia pazienza, perché è già al limite"
"Ginger, parliamone un attimo con calma, per favore, visto che sono trascorsi due mesi"
"Non me ne frega un emerito cazzo se sono trascorsi due mesi, David, perché tu mi hai tradita per sei mesi, e chissà per quanto tempo ancora avresti continuato a farlo se non avessi scoperto per puro caso quel biglietto! Sono convinta che se non fosse accaduto quell'incidente della libreria, adesso tu staresti ancora con il piede in due staffe! E quindi no, non me ne frega né che siano passati due mesi né che tu voglia parlare con calma"
"Voglio solo cercare di trovare un compromesso visto che siamo due persone adulte"
"Tu non sei né maturo né adulto, David: le tue azioni parlano da sé, non ti pare?"
"Ginger, per favore" ripeté per l'ennesima volta Gilmour, dopo aver preso un profondo respiro per mantenere la calma; era stata Virginia a convincerlo ad optare per quella linea d'azione visto che di mezzo c'erano due bambini "ascoltami, per favore, ti chiedo solo questo. Senti, a questo punto non m'importa se tra te e Roger c'è qualcosa, d'accordo? Se vuoi stare con lui, sta con lui, non sono affari che mi riguardano, ma ti chiedo di ripensarci seriamente per quanto riguarda l'affidamento esclusivo di Demi. Se sei furiosa con me, non mettere di mezzo anche nostro figlio, che non c'entra nulla. È solo un bambino di un anno, non puoi costringerlo a crescere senza vedere suo padre. Non puoi impedirmi ancora di vederlo. Mi manca, Ginger, mi manca terribilmente e so per certo che anche io manco a lui. E mi manca anche Keith. Ho bisogno di entrambi, e..."
"Ginger" David venne interrotto da Jennifer, che arrivò da un altro corridoio, tutta trafelata "andiamo, per favore?"
"Sì, subito, lasciami solo risolvere questa piccola questione" disse la rossa, grata perché la sorella adottiva minore era arrivata proprio al momento giusto, prima di rivolgersi di nuovo al chitarrista con una smorfia disgustata sulle labbra "non m'importa nulla se adesso vuoi parlare con calma e vuoi cercare di trovare un compromesso prima di arrivare in tribunale. Non m'importa assolutamente nulla neppure del bisogno che senti di vedere Keith e Demi, perché loro di certo non necessitano di crescere con una persona simile a te a loro fianco. Cosa potrai mai insegnare a quei due poveri bambini se tu per primo non hai avuto alcun rispetto per la loro madre? Hai una nuova compagna, sei innamorato di lei, siete felici come due ragazzini alle prese con la loro prima cotta, ed allora costruisciti con lei una famiglia e dimentica completamente quella che prima avevi con me, perché non esiste più dal momento stesso in cui hai scelto lei a noi. Perché non l'hai preferita solo a me, l'hai preferita anche a loro due. Scordati che io possa anche solo lontanamente prendere in considerazione l'idea di optare per l'affidamento congiunto, perché non lo farò mai: non solo t'impedirò di vedere i bambini per il resto della tua vita, ma mi assicurerò di prosciugarti per bene il conto in banca. Ti manderò sul lastrico perché non meriti altro che questo. E se vuoi continuare a pensare che la mia coscienza non sia pulita per sentirti meglio, allora fai pure come vuoi, ma non cambierà nulla. Ci vediamo in tribunale".
Ginger superò in fretta David, senza più degnarlo di uno sguardo, ma con sua enorme sorpresa venne afferrata per il braccio destro e costretta a voltarsi; quel gesto brusco la colse così alla sprovvista da lasciarla con la bocca socchiusa.
"Mary Jane, ascoltami" disse il giovane, chiamandola col suo vero nome di battesimo per farle capire quanto stesse parlando seriamente e quanto avesse portato pazienza fino a quel momento "forse non l'hai capito, ma questa è l'ultima occasione che ti do per riuscire a trovare un compromesso da persone adulte e mature senza mettere di mezzo persone che non c'entrano nulla: o cerchiamo di fare un passo indietro, e tu cambi idea riguardo all'affidamento esclusivo di Demi, o mi costringi ad adottare delle misure altrettanto drastiche. Se non cambi idea riguardo l'affidamento esclusivo di nostro figlio, io opterò per la medesima linea d'azione"
"Fai pure quello che vuoi" ribatté prontamente la rossa, liberandosi dalla presa: non voleva sentire le sue mani addosso perché erano le stesse che per mesi e mesi avevano stretto un'altra donna. E continuavano a farlo tutt'ora "credi di spaventarmi in questo modo? Io non ho paura di nulla e non cambierò idea solo perché me lo hai detto tu: chiederò l'affidamento esclusivo di Demi e non mi fermerò fino a quando non lo avrò ottenuto. Sai benissimo che quando voglio qualcosa non mi fermo fino a quando non l'ho ottenuta. Andiamo, Jen, non c'è proprio altro che ci trattiene qui dentro".
Finalmente, la giovane riuscì a raggiungere la sorella adottiva minore, la prese sottobraccio ed uscirono insieme dall'enorme edificio; caricarono gli scatoloni nel bagagliaio della macchina di Ginger, occuparono i due sedili anteriori e ben presto lasciarono gli Studi di registrazione di Abbey Road alle proprie spalle.
Quando ormai il quartiere era sparito dagli specchietti retrovisori, la più grande non riuscì più a trattenersi e si sfogò con Jen.
"Io non posso proprio credere a quello che ho sentito! Ma lo hai sentito anche tu? Con... Con che coraggio si aspetta che io possa cambiare idea dopo quello che mi ha fatto? E con che coraggio osa dirmi di essere pronto a chiedere a sua volta l'affidamento esclusivo di Demi? Che cosa si aspetta che faccia? Che subisca in silenzio anche il danno oltre la beffa? Jen, ti prego, dimmi che concordi con quello che ho detto, per favore! Jen?" non ottenendo alcuna risposta da parte della più piccola, Ginger le lanciò una rapida occhiata preoccupata: si accorse solo in quel momento che aveva gli occhi spalancati, lo sguardo fisso sulle dita che continuava a tormentarsi nervosamente ed il volto completamente paonazzo.
Immediatamente, la rossa accostò vicino al bordo del marciapiede e, dopo aver spento il motore della macchina, si voltò di nuovo verso la mora.
"Jen, mio dio, perché hai quell'aria sconvolta? Si può sapere che cosa è successo?".
"Te lo ha mai detto nessuno di essere un grandissimo idiota? Toglimi una curiosità: quando ti ho detto, più di una volta, che mia sorella è una ragazza estremamente sensibile e delicata, che cosa non hai capito con esattezza delle mie parole?".
Roger si pentì di aver risposto alla chiamata nello stesso istante in cui sollevò la cornetta ed ancor prima di posarla sull'orecchio destro venne aggredito dalla voce di Ginger; intuì che quella sarebbe stata una conversazione difficile e particolarmente snervante e di conseguenza con la mano sinistra andò subito alla ricerca del suo fidato pacchetto di Marlboro rosse e di quello dei fiammiferi.
Aveva sempre fumato tanto fin da ragazzo, ma da quando aveva divorziato da Judith quel vizio era peggiorato; sapeva che fumare così tanto non era affatto salutare, ma era l'unico modo che conosceva per distendere i nervi.
Oltre al sesso, ovviamente.
"Senti, non si è trattato altro che di un enorme equivoco, d'accordo? Come potevo prevedere che tua sorella avrebbe reagito in quel modo alle mie parole? La mia non era altro che una battuta! Non volevo spaventarla od apparire minaccioso, era solo un modo come un altro per rompere il ghiaccio!"
"E per fortuna che mi hai assicurato di saperci fare con le ragazze. Non hai proprio prestato attenzione alle parole che ti ho detto quando ci siamo sentiti per telefono, vero? Perfetto. Questa è stata proprio la ciliegina sulla torta che mancava per completare in bellezza quella che è stata una giornata di merda, perché ovviamente non era già abbastanza la discussione con David!"
"Di quale discussione stai parlando?" domandò immediatamente il bassista, dal momento che non era a conoscenza di quello che era successo tra la giovane ed il chitarrista; si era accorto del pessimo umore di David, e di quanto fosse accigliata la sua espressione, ma credeva che fosse tutto collegato alla conversazione animata avuta in mensa, dato che nel corso della giornata non aveva mai fatto cenno a nessuna discussione avuta con Ginger "vi siete visti?"
"Sì, esatto! Ci siamo visti, ed indovina un po'? Tanto per cambiare, anche in questo caso è tutta colpa tua! Se non fosse stato per te, io e lui oggi non ci saremo visti e non ci sarebbe stata alcuna discussione!"
"Colpa mia?" l'espressione di Roger si corrucciò nel momento stesso in cui si sentì addossare una responsabilità che non sentiva affatto di avere: proprio non riusciva a capire che cosa c'entrasse con la discussione che quei due avevano avuto in mattinata "scusa, ma... Come sarebbe a dire che è colpa mia se voi due avete litigato? Che cosa c'entro visto che neppure ero a conoscenza che vi foste visti fino a pochi istanti fa?"
"C'entri eccome, invece!" insistette la giovane dall'altra parte della cornetta, ed alla sua voce irritante si aggiunsero i miagolii insistenti dei due grossi gatti neri del bassista che volevano attirare la sua attenzione perché erano affamati. Di nuovo "David... Lui... Ha visto prima te e poi me uscire da quel dannato sgabuzzino, ed ovviamente è sceso alle sue conclusioni personali. Lui... Lui adesso è ancora più convinto che tra me e te ci sia qualcosa!"
"Ancora più convinto?" domandò Waters, passando da un'espressione perplessa ad una sorpresa "aspetta, e questo che cosa significa? Stai dicendo che Dave è convinto da tempo che tra noi due ci sia una specie di... Relazione? Storia d'amore?".
Dall'altra parte del telefono calò un silenzio improvviso, segno che la giovane si era lasciata scappare qualche parola di troppo a causa della foga del momento; ma era tardi per rimediare, ormai aveva parlato ed ora non le restava altro che svuotare il sacco del tutto, e fu ciò che si ritrovò costretta a fare dopo aver emesso un profondo sospiro.
"Sì, io... Non ti ho mai detto niente perché si tratta di una questione irrilevante, ma ecco... Ricordi quando Jennifer ha assunto quella pasticca, è stata ricoverata in ospedale ed io ho avuto quel crollo nervoso? Ecco, David ha visto l'abbraccio che ti ho dato per ringraziamento e da quel momento si è messo in testa che tra noi due ci sarebbe da tempo una storia d'amore segreta. Credo che sia perfino convinto che Judith ti abbia tradito perché aveva scoperto tutto quanto. Te l'ho detto che si tratta di una cosa ridicola, e Jennifer ovviamente non sa nulla di questa storia... Ho preferito non accennarle nulla per non preoccuparla inutilmente. Non voglio che abbia dei possibili dubbi riguardo a qualcosa che non esiste e che non è mai esistito".
Ginger l'aveva definita senza mezzi termini come una cosa ridicola, ma a Roger non era sfuggito il cambiamento nel suo tono di voce: all'improvviso, quella ragazza così caparbia e sicura di sé sembrava essere profondamente a disagio ed in imbarazzo, e non era affatto difficile intuirne il motivo; anche se tra loro due effettivamente non c'era mai stata alcuna relazione romantica, pochi mesi prima avevano comunque trascorso una notte piuttosto movimentata insieme, in cui ci avevano dato dentro.
Ohh, e non era stata la prima.
No.
Ginger non ricordava nulla a causa della droga assunta involontariamente, contenuta in una zolletta di zucchero, ma loro due avevano trascorso un'altra notte simile diversi anni prima, quando ancora David non era nella band e lui e gli altri non avevano ancora affrontato l'argomento di cercare un nuovo chitarrista per il gruppo, prima che colasse a picco.
E non ricordava nulla neppure del bacio che c'era stato in Giappone.
E chissà quale sarebbe stata la sua reazione se avesse saputo dei loro precedenti...
"Ahh, non immaginavo che Dave avesse questa convinzione, ma questo spiega perché ultimamente avverto una certa ostilità da parte sua. In ogni caso, non puoi incolparmi se lui ci ha accidentalmente visti uscire dallo sgabuzzino, perché io non potevo prevederlo... Però, Ginger, lasciati dire una cosa in tutta onestà: io te lo avevo detto che era pressoché impossibile che la tua presenza passasse inosservata. Alla fine, un po' te la sei andata a cercare dato che ti sei infilata di tua spontanea volontà nella fossa dei leoni, non credi?"
"Ma se tu non mi avessi fatto sprecare tempo prezioso con quella storia dell'affronto personale che ti avrei arrecato, saremo usciti prima e quasi sicuramente lui non ci avrebbe visto ed io avrei un problema in meno".
Waters emise un verso esasperato: era pressoché impossibile cercare di essere ragionevoli con una persona così testarda come lo era Ginger; il suo carattere rispecchiava appieno la sua folta capigliatura rossiccia.
"Va bene, d'accordo: tu hai ragione ed io sto per riattaccare il telefono, perché dopo la giornata di oggi non ho alcuna voglia di essere incolpato per tutti i mali del mondo"
"Non ci provare a riattaccare: dobbiamo risolvere il casino che tu hai combinato con Jen!"
"Senti, mi dispiace per quello che è successo con tua sorella, d'accordo? Non era mia intenzione spaventarla perché la mia non era altro che una battuta, ma dopo quello che mi hai raccontato, in tutta onestà non so come potrebbe reagire se dovesse trovarsi di nuovo faccia a faccia con me" protestò Roger, accendendosi un'altra sigaretta, ignorando completamente i suoi gatti che, per ripicca, se la stavano prendendo con i suoi capelli ed il maglione che indossava "però, Ginger, lascia che ti dica un'altra cosa in tutta onestà: se il tuo piano non ha funzionato, evidentemente doveva andare in questo modo, non credi? Forse a questo punto è meglio lasciare tutto quanto così com'è, per non rischiare di fare altri danni".
Calò di nuovo il silenzio tra i due, e per un istante Roger pensò che Ginger gli avesse riattaccato la cornetta in faccia perché non aveva gradito il suo cambio di rotta improvviso, dopo averle assicurato la propria collaborazione.
Non voleva fare il voltafaccia, ma dopo il disastro in mattinata aveva riflettuto meglio sulle parole di John e si era reso conto che forse...
"No, questa volta sarà diverso, invece" replicò lei, dimostrando per l'ennesima volta quanto fosse testarda "ho già pensato a tutto quanto, ma tu devi seguire alla lettera tutto quello che ti dirò, altrimenti sarà un altro disastro".
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