*5*
Due giorni dopo il secondo ricovero in ospedale di Jennifer, e la notte trascorsa insonne tra la camera da letto ed il bagno, Ginger decise di procedere con il proprio piano di espiazione; alla madre adottiva, dopo aver accompagnato Keith in asilo ed aver lasciato di nuovo Demi Richard a Lindy, disse che doveva recarsi in centro città per dare un'occhiata ad alcuni possibili regali di Natale per i bambini (dato che il periodo delle feste natalizie iniziava ad avvicinarsi sempre di più), ma in realtà, dopo essere salita in macchina, si diresse da tutt'altra parte.
Diverse volte, durante il tragitto di quaranta minuti, la giovane venne colta dall'impulso di fare inversione e tornare indietro, ma ogni volta riuscì a scacciarlo scuotendo la testa e ripetendosi mentalmente che non lo stava facendo per sé stessa, ma bensì per Jennifer; ma quando finalmente arrivò a destinazione e scese dalla macchina, non solo avvertì di nuovo quell'impulso, ma ad esso si aggiunse anche una sgradevole morsa allo stomaco ed alla gola.
'Coraggio, non è la fine del mondo. Esistono cose ben peggiori di quella che stai per fare, pensa questo' continuò a ripetersi mentre attraversava il vialetto che conduceva al portico di una bellissima villetta a due piani, situata in un quartiere tranquillo e lontano dal centro caotico di Londra: il luogo ideale per assaporare un po' di pace e per rilassarsi; per sua sfortuna, quando si ritrovò davanti la porta d'ingresso, sotto il portico, non era ancora riuscita a trovare qualcosa di peggiore rispetto a quello che stava per fare.
E quel piccolo particolare non giocava affatto a suo favore.
'Coraggio, tutti ripetono in continuazione che sei una persona forte e vuoi dimostrarti una debole proprio adesso? Vuoi comportarti come una vigliacca? Allunga quella mano e suona il campanello, non continuare a tentennare sennò è peggio. Come dice quel vecchio detto? Tolto il dente, tolto il dolore. Ed allora togli questo maledetto dente!'.
Ginger allungò il braccio destro e schiacciò il campanello; sentì lo stomaco contrarsi di nuovo nell'udire lo squillo trillante risuonare dall'altra parte della porta chiusa, ma ormai era troppo tardi per farsi prendere dai ripensamenti.
Ormai era troppo tardi per voltarsi, correre in macchina e tornare a casa il più velocemente possibile: non avrebbe ottenuto nulla in quel modo, solo di far crescere sempre di più i sensi di colpa che già l'opprimevano abbastanza e quasi non le permettevano di dormire durante la notte.
La giovane rimase in trepida attesa sotto il portico per diversi secondi senza che accadesse nulla, e stava per suonare il campanello una seconda volta, per provare a fare un altro tentativo, quando la porta d'ingresso venne finalmente aperta dal padrone di casa: un ragazzo alto e magrissimo che quasi sfiorava i due metri d'altezza.
Ginger e Roger non si vedevano né scambiavano una parola da due mesi, e per quasi un minuto intero rimasero a guardarsi a vicenda; la rossa avvertì un'improvvisa sensazione di calore all'altezza del viso e sperò con tutta sé stessa di non avere le guance paonazze, perché anche quel particolare non avrebbe giocato a suo favore.
Già la situazione non lo era, perché lo sguardo del cupo e scontroso bassista diceva già tutto da sé e non sembrava essere affatto contento della visita a sorpresa ricevuta.
Senza alcuna ombra di dubbio provava ancora un profondo rancore nei suoi confronti per quello che era successo tra loro due dopo la notte che avevano trascorso insieme proprio dentro quella villetta. Quella stessa villetta che fino alla primavera scorsa era stata il tetto coniugale di lui e Judith. Faceva uno strano effetto se si soffermava a pensarci.
"Posso entrare?" domandò Ginger, ponendo fine a quel lungo ed indecifrabile silenzio; era certa che Waters le avrebbe risposto in malo modo, oppure che le avrebbe sbattuto la porta in faccia senza neppure aprire bocca, tanto era truce il suo sguardo, ed invece la sorprese non poco scostandosi dall'ingresso e facendole silenziosamente capire di potersi accomodare.
La rossa mormorò alcune parole di ringraziamento e non appena si ritrovò all'interno della spaziosa ed elegante villetta, il suo sguardo cadde in automatico sul divano in salotto; non tanto perché vi erano sdraiati sopra due grossi gatti neri di cui ignorava l'esistenza (non immaginava proprio che Roger avesse degli animali domestici), ma perché era stato proprio su quel divano che due mesi prima avevano parlato prima di spostarsi in camera da letto per fare altro.
E come ricordava nei minimi particolari il primo incontro con Syd, lo stesso valeva per quella notte che proprio non riusciva a cancellare dalla propria testa: ricordava di essere scesa al pianoterra perché non riusciva a chiudere occhio e di avere trovato il bassista che dormiva profondamente, con dei capelli davanti agli occhi e le labbra socchiuse, ricordava di averlo svegliato con delicatezza, scuotendolo leggermente, di avere parlato ancora un po' con lui e di avergli augurato un buon compleanno quando era scattata la mezzanotte; ricordava a quel punto di essersi alzata, di aver risalito le scale per tornare in camera e di essere stata raggiunta sul pianerottolo da Roger.
Ohh, ed ovviamente ricordava altrettanto chiaramente quello che era accaduto subito dopo, anche se cercava di convincersi del contrario; anche se erano trascorsi due mesi da quella notte, non si era attenuato il ricordo della morbidezza delle labbra carnose del bassista, dei baci che si erano scambiati, della naturalezza con cui si erano spogliati l'uno davanti all'altra e del rapporto che avevano consumato.
Ricordava anche di essersi appoggiata con la testa sul suo petto, a rapporto concluso, e di essersi addormentata stretta tra le sue braccia.
Per ironia della sorte, non ricordava altrettanto bene quando si era rivista con David dopo il fugace incontro alla festa di primavera organizzata da Juliette: ricordava che si era presentato in negozio e di avere trovato il bouquet di rose rosa sopra la cassetta della posta al suo ritorno a casa, ma non ricordava né come era vestito né con esattezza le parole che si erano scambiati... E lui era il giovane che aveva sposato e che l'aveva resa madre per la seconda volta.
Per quanto riguardava Roger, invece, ricordava sia ogni singola parola sia i vestiti che indossava quella fantomatica sera e la mattina seguente.
E questo le faceva paura.
"Lo sai, vero, che ti ho fatta entrare solo perché, a differenza di quello che tu pensi, mia madre mi ha insegnato l'educazione e perché sono curioso di sapere cosa ti abbia spinta a venire fin qui?" le parole ironiche di Waters strapparono Ginger dai suoi pensieri e la riportarono alla realtà, mentre lui si accomodava sull'unico cuscino libero del divano, dato che gli altri due posti erano interamente occupati dai suoi gatti neri "e so benissimo che l'educazione e le buone maniere prevedono che ti offra qualcosa da bere, ma ho imparato a mie spese che sai essere molto pericolosa se hai qualcosa in mano, e non ci tengo a ricevere un altro bicchiere in faccia. Ho già vissuto una volta quell'esperienza, ed i tagli hanno impiegato mesi e mesi a guarire del tutto".
La rossa ignorò sia il sarcasmo del giovane che il riferimento a quella che era stata la disastrosa vacanza a Formentera per aiutare Syd a riprendersi; si schiarì la gola e si strofinò i palmi delle mani sui jeans: era così agitata, perché non sapeva cosa aspettarsi da Waters, che continuava a ritrovarseli appiccicosi dal sudore.
"Non voglio rubarti molto tempo..."
"Meglio ancora, perché io non ho tempo da sprecare con te: se devi dirmi qualcosa, cerca di farlo in fretta senza tante parole inutili"
"Vuoi che vada dritta al punto della questione? D'accordo, allora farò quello che mi hai chiesto: sono qui perché... Ho bisogno di chiederti un favore".
Per come la loro conversazione era iniziata, Ginger già sapeva che non poteva fare altro che peggiorare, e difatti lo dimostrò la reazione del bassista, che prima spalancò gli occhi chiari dall'incredulità e poi scoppiò in una risata sarcastica che non lasciava presagire nulla di buono.
"Scusa, ma... Credo che ci sia stato un piccolo malinteso tra noi due perché non è possibile che abbia sentito ciò che credo di aver sentito: tu non hai appena detto di essere qui perché vorresti un favore da parte mia, giusto?"
"Ed invece hai capito benissimo: sono qui perché ho bisogno di un favore da parte tua"
"Ahh... D'accordo, allora, ero certo di avere capito male, ed invece le mie orecchie non mi hanno giocato alcun scherzo. Hai bisogno di un favore da parte mia. Mmmh" commentò Waters, annuendo con la testa ed assumendo un'espressione pensierosa; Ginger non era certa se la sua reazione fosse reale od una presa in giro, ma lo capì subito dopo, quando lui aprì bocca per parlare di nuovo "beh, visto che già siamo in argomento, allora perché non fai un favore anche a me? Potresti gentilmente andare a fare in culo e chiudere la porta quando esci, grazie?".
Sì, la sua reazione era decisamente una presa in giro, ed aveva tra le mani un osso più duro di quello che aveva previsto.
Perfetto.
"E per fortuna che poco fa ci hai tenuto a sottolineare che tua madre ti ha insegnato l'educazione, complimenti. Ti sembrano le parole da rivolgere ad una ragazza?"
"Non puoi accusarmi di essere stato maleducato, perché ti ho chiesto gentilmente di andartene a fanculo e dopo ti ho anche detto grazie. Vedi? È in questo modo che si comporta una persona gentile. Chiede per favore e dice grazie, perché sai: quando qualcuno compie un gesto altruista si aspetta di ricevere come minimo qualche parola di ringraziamento e non di vedersi lanciare contro due bicchieri ed un vasetto di marmellata ai mirtilli... A meno che a casa tua non ti abbiano insegnato che è in questo modo che si ringrazia... Tua madre ti ha cresciuta con la convinzione che quando una persona compie per te un gesto gentile bisogna prima gridarle contro che è un grandissimo porco approfittatore e subito dopo lanciarle contro tutto quello che ti capita tra le mani? Beh, mi dispiace per te, ma sto per dirti una cosa che sconvolgerà completamente la tua intera visione del mondo: non funziona in questo modo" rispose Waters a denti stretti, lasciando intendere a Ginger che nonostante i due mesi trascorsi, il suo risentimento non si era attenuato... Tutt'altro: sembrava essere ancora più profondo di prima; la giovane emise uno sbuffo, che irritò ancora di più il bassista, e sollevò gli occhi al soffitto: stava accadendo proprio ciò che lei avrebbe voluto evitare in qualunque modo, ovvero che l'attenzione della conversazione virasse totalmente verso la notte movimentata che avevano trascorso insieme.
Mai, mai, mai più avrebbe ceduto ad un altro momento di debolezza.
"Va bene... D'accordo... Sei ancora risentito nei miei confronti per... Per quello che è successo tra noi due, e da un lato posso anche capirlo, ma ho davvero bisogno di un favore da parte tua, Roger, altrimenti non sarei mai venuta fin qui"
"Ohh, ma certo! Questo cambia assolutamente tutto quanto, allora! Tu hai bisogno di un favore da parte mia, ed io dovrei lasciar perdere tutto quello che è successo, accettare e chiederti immediatamente di che cosa si tratta. Sai che in questo momento mi ricordi tantissimo Judith? E sai perché? Perché lei continua ad insistere per avere un incontro chiarificatore con me! Ormai ho perso il conto di quante volte Lindy ha provato a convincermi ad accettare questo stupido incontro! Judy spera che una semplice chiacchierata possa risolvere tutto quanto tra noi due, e cancellare la relazione extraconiugale che per sei mesi ha avuto con quel verme schifoso, mentre tu vorresti che ti facessi questo fantomatico favore, come se non mi avessi mai trattato in modo assolutamente schifoso"
"Perdonami se te lo dico, ma adesso stai un po' esagerando: non puoi mettermi allo stesso livello di Judith, perché i nostri sono due casi completamente diversi"
"Ed in cosa, scusa? A me sembra che entrambe vi siate divertite a prendermi per il culo alla grande: lei per mesi si è fatta sbattere da un altro uomo e non si è mai fatta alcuno scrupolo, poi, a venire a letto anche con me. Mentre nel tuo caso ti sei tolta uno sfizio personale e poi mi hai trattato nello stesso modo che si fa con un giocattolo vecchio e rotto. Mi avete entrambe usato senza alcun rimorso" Roger bloccò il proprio monologo per prendere una sigaretta ed accenderla: era così nervoso che sentiva il bisogno impellente di ricorrere al fumo per distendere un po' i nervi; la rossa, dal canto suo, distorse le labbra in una smorfia contrariata, ma non aprì bocca dal momento che la casa apparteneva a Waters e temeva di ritrovarsi sbattuta fuori alla prima parola sbagliata: doveva lasciarlo sfogarsi fino infondo, e forse dopo parlare con lui sarebbe diventato più ragionevole "io non avevo alcun dovere nei tuoi confronti, d'accordo? Nessuno mi ha costretto ad aprirti la porta, ad offrirti un the caldo ed a permetterti di trascorrere qui la notte, ma l'ho fatto perché non eri nelle condizioni di rimetterti al volante. Se ti avessi lasciata andare, con ogni probabilità ti saresti schiantata contro il primo palo della luce o saresti finita fuori strada e non desideravo averti sulla coscienza. Ohh, giusto, e ti ho perfino permesso di dormire nel mio letto mentre io mi sono sacrificato a trascorrere la notte sul divano, e posso assicurarti che per una persona molto alta il divano non è affatto comodo, a meno che non sia costruito su misura!"
"Avrai trascorso sì e no un paio di ore su quel divano... Il resto della notte lo hai passato sul tuo letto"
"Ma è il pensiero che conta, e comunque ci stavo arrivando a questa parte, ma come sempre non mi hai lasciato il tempo per parlare. Sai qual è il tuo grande problema, Ginger? Non hai ancora capito quando parlare e quando è meglio stare zitti" Roger spense il mozzicone dentro un posacenere ed accese immediatamente una seconda Marlboro; gli bastò una sola boccata per consumarne quasi mezza "quello che è accaduto dopo, nella mia camera da letto, mi sembra che sia stato voluto da entrambi oppure non è così? Hai avuto moltissime occasioni per tirarti indietro, ed io non avrei insistito, ma non lo hai fatto perché ti è piaciuto. Non avresti pronunciato il mio nome così tante volte se non ti fosse piaciuto..."
"Oddio, per favore..."
"Non ho ancora finito! Non m'importa se poi ti sei pentita di tutto quanto, ma non avresti mai dovuto lanciarmi addosso quei bicchieri e quel vasetto di marmellata e dirmi che sono stato un porco approfittatore dopo quello che avevo fatto per te!"
"D'accordo, senti, cerchiamo di risolvere questa questione così poi non ne parleremo mai più: quella notte non è stata altro che un momento di debolezza. Ero sconvolta per aver scoperto il tradimento di David e... E non ero in me. Hai ragione, va bene? Vuoi sentirti dire questo? Mi dispiace per gl'insulti che ti ho rivolto e per averti lanciato contro quei bicchieri e quel vasetto di marmellata. Scusami, d'accordo?"
"Me ne sbatto altamente delle tue scuse!" esclamò il bassista, alzando all'improvviso il tono di voce e spaventando sia Ginger che i due gatti che stavano dormendo; uno di loro, particolarmente risentito per essere stato svegliato di soprassalto, soffiò contro il suo padrone "quella maledetta marmellata di mirtilli ha macchiato la maglietta che avevo comprato ad Hakone due anni fa! Ho provato a farla sparire in qualunque modo, ma non ci sono riuscito e sono stato costretto a buttarla via! La mia maglietta preferita!"
"Te la ripago, se è questo il problema"
"Stiamo parlando di un valore affettivo. Non so che farmene dei tuoi soldi... Anche se me li dessi, non potrei mai ricomprarla perché l'ho trovata dall'altra parte del mondo" sentenziò, risentito, Waters, passando alla terza Marlboro rossa nel giro di pochi minuti e distogliendo lo sguardo dalla giovane "bene, e adesso che non c'è altro d'aggiungere, sei libera di andartene. Ti ho già dedicato fin troppo tempo"
"Roger, io ho davvero bisogno di questo favore da parte tua"
"Ed io ho davvero bisogno che te ne vada a fanculo il prima possibile, perché sono stanco di avere attorno a me donne che prima non si fanno alcuno scrupolo a ferire i miei sentimenti e poi pretendono che torni indietro ad un semplice schiocco di dita: non voglio vedere Judith e non voglio avere a che fare con te. Non me ne frega un emerito cazzo di questo favore. Vallo a chiedere al tuo perfetto maritino... Ahh, no, è vero. Tu non hai più un perfetto maritino perché lui adesso sta con un'altra donna che ha conosciuto mentre eravamo in tour a Philadelphia! Beh, puoi sempre chiedere questo favore al tuo caro migliore amico, no? Perché non vai da lui? Sono certo che sarà ben lieto di aiutarti in qualunque modo possibile!"
"Io e Richard non ci parliamo più da settembre. Lo stesso giorno in cui ho scoperto che David mi tradiva, ho chiamato Richard e gli ho detto che non voglio più avere nulla a che fare con lui perché ha preferito coprire le spalle ad un compagno di band anziché raccontare tutto alla sua migliore amica"
"Ahh, sì... Giusto, giusto... Perché Rick sapeva tutto quanto da tempo. Mh. E chi è che mesi fa aveva provato ad avvisarti sia su David che su Rick?"
"Tu"
"Ahh, giusto. Ed anche in quell'occasione mi hai trattato da schifo perché eri convinta che ti stessi raccontando una bugia"
"In mia difesa posso dire che non ti sei mai sforzato di essere il massimo della gentilezza nei miei confronti, come potevo immaginare che non si trattasse di una bugia con il solo scopo di farmi litigare sia con David che con Richard?"
"Beh... Ormai tutto questo non conta più. Puoi andartene, ora, o non hai ancora capito che non sono intenzionato a farti alcun favore?"
"Il favore in questione che devo chiederti non ha nulla a che fare con me"
"Che vuoi dire?"
"Voglio dire che ha a che fare con un'altra persona... Vicina a me".
Roger corrucciò le sopracciglia e tornò a fissare Ginger, dimenticandosi completamente della sigaretta che stringeva tra l'indice ed il medio della mano destra: le ultime parole della rossa lo avevano colto del tutto alla sprovvista perché era certo che il fantomatico favore in questione avesse a che fare con lei e non con qualcuno vicino a lei.
Che cosa poteva mai fare per una persona vicina a Ginger?
"Continuo a non seguirti".
La giovane prese un profondo respiro prima di fornire altre spiegazioni a Waters.
"Si tratta di mia sorella... Jennifer. Ti... Ti ricordi di lei?"
"Jennifer... Jennifer... Ahh, sì, credo proprio di ricordarmi di lei: stai parlando di quella ragazza che ha ottimi gusti in fatto di uomini?" la battuta ed il sorriso sarcastico del bassista agirono come la famosa goccia in grado di far traboccare il vaso, perché spinsero Ginger verso quello che era il suo punto di rottura: se fino a quel momento si era sforzata in qualunque modo per essere accomodante per riuscire ad avere una conversazione civile, che non sfociasse in un diverbio verbale, adesso non era più intenzionata a tollerare ancora il comportamento sprezzante di Roger.
"Ora basta!" sbuffò, difatti, alzando la voce come poco prima aveva fatto il suo interlocutore "vuoi smetterla per un solo minuto di fare il coglione ed ascoltare quello che ho da dirti o ti sto chiedendo troppo? Se non lo avessi ancora capito, la situazione a cui mi sto riferendo è seria!".
Per la prima volta da quando l'aveva fatta accomodare in casa propria, Roger osservò con attenzione la ragazza e notò alcuni particolari che fino a quel momento gli erano sfuggiti, benché fossero stati proprio davanti ai suoi occhi: aveva il volto pallido, delle ombre scure sotto gli occhi come se avesse trascorso le ultime notti insonni e sembrava più magra rispetto a due mesi prima; l'aspetto di Ginger era quello di una persona sofferente, e dopo quello che gli aveva accennato, Roger non era più certo che l'unica spiegazione dietro un cambiamento fisico così evidente fosse semplicemente il divorzio burrascoso da David.
Non disse nulla in risposta alle parole della rossa, e lasciò che fosse lei a proseguire dopo essersi passata nervosamente la mano destra tra i capelli.
"Quello che sto cercando di dirti è che... Mia sorella... Jennifer... Ecco, il mese scorso ha avuto un mancamento improvviso ed è stata portata in ospedale per degli accertamenti. E dagli esami che le hanno fatto è risultato che... Ha un problema serio"
"Quanto serio?"
"Molto. Molto più di quello che io e mommi pensavamo visto che due giorni fa ha avuto un altro mancamento e dai nuovi esami è risultato che questo problema... Questa... Questa malattia sta procedendo piuttosto velocemente"
"Stiamo parlando di una malattia seria, ma che può essere curata oppure una di quelle che lasciano solo un paio di mesi di..."
"Non ti azzardare a completare la frase o giuro che ti lancio davvero qualcosa addosso" disse Ginger a denti stretti, impedendo a Waters di completare la frase perché quella che stava per esporre si trattava di un'opzione che nel suo caso non voleva neppure prendere in considerazione "questo non è il caso di mia sorella, d'accordo? Ha una malattia seria, ma solo perché si tratta di una malattia seria non significa che debba avere un esito soltanto. Adesso le hanno prescritto delle medicine da prendere, e sono certa che nel suo caso funzioneranno visto che non ha ancora sviluppato sintomi veramente preoccupanti"
"Mi dispiace, non volevo urtare la tua sensibilità, ma ancora non riesco a capire io che cosa c'entro con tutto questo. Mi dispiace per quello che sta passando tua sorella, ma non vedo come posso essere collegato al favore che vuoi chiedermi e che riguarda lei" mormorò il giovane, con uno sguardo perplesso, perché ancora non era riuscito ad afferrare il punto della questione, quello che Ginger voleva chiedergli.
Lei, in risposta, chiuse per un istante gli occhi e prese un profondo respiro, perché stava arrivando la parte più difficile.
Quella che temeva dal momento stesso in cui aveva preso la decisione di rivolgersi a Roger.
"Invece c'entri eccome, dal momento che mia sorella ha un debole per te da quando aveva quattordici anni" iniziò la giovane, sforzandosi di mandare giù il boccone amaro: era certa che le sue parole non avrebbero fatto altro che alimentare a dismisura l'ego di Waters, proprio quello che lei voleva evitare; gli stava consegnando il coltello dalla parte del manico, ma lo stava facendo per Jennifer. Lo stava facendo per la sorella e quella era l'unica cosa che contava veramente "lei... Ha una cotta così forte per te che finora ha rinunciato ad uscire con qualunque ragazzo che si è fatto avanti con lei. Non ha ancora dato il suo primo bacio, me lo ha confessato giusto alcuni giorni fa"
"Capisco" commentò il bassista sempre più perplesso e confuso; era così concentrato sulle parole di Ginger da essersi ormai dimenticato dell'esistenza della sigaretta che si stava consumando rapidamente tra le sue dita "ma quello che continuo a non capire è perché mi stai raccontando dei fatti così personali che riguardano tua sorella. Mi lusinga sapere di essere così presente nei suoi pensieri, ma siamo ancora al punto di partenza: io cosa c'entro in tutto questo? In che cosa consiste con esattezza il favore che vorresti da me?"
"D'accordo, cercherò di essere ancora più chiara visto che non riesci ad afferrare al volo quello che sto cercando di dirti" disse la giovane, passandosi di nuovo le mani tra i capelli "Jennifer sta passando un periodo piuttosto delicato... Lei... Lei ancora non sa nulla della sua attuale situazione"
"Non le avete detto niente?" domandò Roger, sempre più sconcertato; si ricordò finalmente dell'esistenza della Marlboro rossa perché avvertì un pizzicore fastidioso all'altezza dell'indice e del medio della mano destra e, con una smorfia contrariata perché aveva sprecato una buona sigaretta, spense il mozzicone dentro un posacenere "lo so che non sono affari miei, ma posso chiederti che cosa state aspettando tu e tua madre per dirle la verità?"
"E come pensi di comunicare una notizia simile?"
"Ohh, di certo non penso che optare per il silenzio sia la soluzione migliore! Hai mai pensato che tua sorella potrebbe scoprire tutto quanto da sola? E se dovesse accadere questo, quale pensi che potrebbe essere la sua reazione? Se io fossi al posto suo, penso che m'incazzerei parecchio"
"Jen è una persona estremamente sensibile e delicata, e non è il caso di destabilizzarla con una notizia così sconvolgente. Io e mommi le abbiamo detto che dagli esami è emersa una carenza di vitamine, ed è per questo motivo che i medici le hanno prescritto delle pastiglie da prendere e dovrà fare degli esami di routine. Le racconteremo la verità una volta che sarà guarita... Perché lei guarirà"
"Ma stiamo parlando di una ragazza di vent'anni, non di una bambina di quattro. Le bugie possono funzionare per un po', non in eterno. Vuoi un esempio? David è riuscito a portare avanti la sua doppia vita per alcuni mesi rifilandoti delle balle piuttosto convincenti, anche se io avevo capito fin da subito che c'era qualcosa che non quadrava nei suoi racconti, ma alla fine si è fregato con le sue stesse mani perché ha nascosto quel bigliettino in un posto che non era così sicuro come lui immaginava".
Dinanzi alla stoccata gratuita ricevuta, Ginger irrigidì i muscoli della mascella e rispose a tono, perché anche se necessitava dell'aiuto e della collaborazione di Waters, non era intenzionata a subire in silenzio.
"O come Judith ha fatto con te" disse con un sorrisetto, riuscendo a spegnere quello apparso sulle labbra carnose del bassista, che a sua volta non aveva affatto gradito la frecciatina "ad ogni modo, come tu stesso hai precisato, questi non sono affari che ti riguardando, come non ti riguarda il modo in cui io e mommi abbiamo deciso di affrontare l'intera situazione: Jen non deve sapere nulla per il momento perché deve cercare di essere il più serena e rilassata possibile... E sono certa che ci riuscirebbe e che non ci sarebbe il rischio che possa sorgere in lei qualche sospetto se avesse qualcuno a suo fianco capace di distrarla un po'... Magari proprio una compagnia maschile"
"Mh-mh"
"Sto parlando di te, se ancora non lo avessi capito"
"Io?" Roger puntò l'indice destro contro il proprio petto, indicando sé stesso "io dovrei fare... Cosa?"
"Il favore che ti sto chiedendo è di essere gentile e carino con mia sorella. Tu... Insomma, in qualche modo dovresti..." la rossa si bloccò per un istante; non poteva credere a quello che stava per dire "corteggiarla"
"Corteggiarla" ripeté lui, sollevando le sopracciglia "quindi... Mi stai chiedendo, in modo indiretto, di... Come posso dire... prostituirmi?"
"Cos... Io non... Io non ti ho chiesto nulla di simile, mio dio! Ti ho chiesto di corteggiarla, di... Insomma... Di realizzare in qualche modo il suo sogno. Questo l'aiuterebbe molto. E... E sei hai bisogno di un incentivo per accettare il favore che ti sto chiedendo, posso pagarti" per dimostrare che non stava scherzando, la giovane tirò fuori dalla borsa che aveva con sé un blocchetto di assegni "e sono pronta a scrivere qualunque cifra tu voglia per accettare: si tratta di mia sorella e per lei sono disposta a fare questo ed altro. È la mia famiglia. Allora... Quanto vuoi per iniziare?"
"Ginger, guardati attorno" rispose l'altro giovane ritornando serio "abito in una villa a due piani, l'ultimo album del gruppo è in cima alle classifiche da mesi e mesi, ed ho un conto in banca da sei zeri: pensi che abbia bisogno dei tuoi soldi? E comunque, il fatto che tu mi stia offrendo del denaro per accettare questo favore non si scosta molto dall'idea che in un certo senso mi stai chiedendo di prostituirmi!"
"Senti, pensala un po' come ti pare, quello che voglio sapere io è: vuoi accettare o no?".
Waters si prese qualche istante per riflettere, mentre la ragazza riponeva il blocchetto per assegni nella borsetta, e ne approfittò per accendersi un'altra sigaretta, rimediando così alla terza che aveva sprecato.
"Non lo so proprio, Ginger. Tralasciando il fatto che non sono obbligato a farti nessun favore vista l'ingratitudine che hai avuto nei miei confronti, questo non è il migliore dei momenti: tra il divorzio da Judith, il tour appena concluso e le pressioni in Studio, ho altri pensieri in testa e poco tempo da dedicare a me stesso. E poi, non dimentichiamo la cosa più importante: stiamo parlando di una cosa delicatissima visto che di mezzo ci sono i sentimenti di un'altra persona che, per giunta, non mi ha mai arrecato un torto. Se dovessi accettare e malauguratamente tua sorella dovesse scoprire non solo della sua malattia ma anche del nostro accordo, mmmh... Come ti ho già detto prima, io al posto suo m'incazzerei non poco, e mi sentirei anche preso piuttosto in giro"
"Ma non è detto che debba andare in questo modo, basta essere in grado di organizzare tutto alla perfezione"
"Ti sei già dimenticata quello che ti ho detto prima riguardo le bugie?"
"Lo so, cazzo, ma in questo caso si tratta di Jennifer, ed io voglio fare qualcosa di concreto per lei!" sbottò la giovane, cedendo ai nervi a fior di pelle "sono pronta a fare qualunque cosa per lei, voglio solo il meglio per la mia sorellina e so per certo, perché me lo sento dentro, che questo l'aiuterebbe molto a non avere nessun possibile sospetto e ad essere il più serena possibile. I medici hanno detto a mommi che in casi come questo perfino l'umore del paziente incide sulla sua salute e sul progresso della malattia: se uno si abbatte, è ovvio che la malattia procederà a gonfie vele, ma se uno decide di lottare, allora a volte i miracoli accadono... E... E con te Jennifer avrebbe un valido motivo per andare avanti, sempre se dovesse scoprire tutto o se queste medicine non dovessero avere alcuna efficacia. Per questo sono pronta a fare di tutto per riuscire a convincerti ad accettare il favore che ti ho chiesto. Per favore, lascia da parte quello che è successo tra noi due perché adesso si tratta di Jen e lei non c'entra nulla con i trascorsi tra me e te. E se non vuoi accettare una sola sterlina da parte mia, puoi chiedermi quello che vuoi. Qualunque altra cosa. Avrei un enorme debito nei tuoi confronti e tu saresti libero di riscuoterlo in qualunque momento ed in qualunque modo tu voglia".
Ginger si ritrovò quasi senza fiato al termine del lungo monologo e fissò Roger con un'espressione supplichevole, in attesa di una sua risposta; non aveva la più pallida idea di quali fossero i pensieri che in quel momento stavano attraversando la mente del giovane, ma sperava di essere riuscita a convincerlo.
Poco le importava se gli aveva detto che in caso di una risposta affermativa sarebbe stata in pesante debito con lui, a quello ci avrebbe pensato in un secondo momento, quando Waters avrebbe deciso di riscuoterlo.
"Non lo so... Continuo a nutrire diverse riserve. La mia vita è già abbastanza complicata al momento, non ho proprio voglia di complicarla ancora di più"
"Per favore, ti prego, pensaci. Ti sto pregando, ti sto supplicando! Cos'altro posso fare o dire per riuscire a farti cambiare idea? Non puoi prenderti un po' di tempo per riflettere meglio? Facciamo così: ti lascio ventiquattro ore di tempo per valutare meglio la mia offerta e poi ti chiamerò per sapere che cosa hai deciso, d'accordo?"
"Non lo so"
"Per favore!"
"E va bene!" sbottò, infine, il bassista per porre fine alle numerose insistenze della rossa, tutt'altro che intenzionata a cedere "d'accordo, facciamo così allora, così finalmente mi lascerai in pace: dammi queste ventiquattro ore di tempo per prendere meglio in considerazione il favore che dovrei accettare e poi ti darò la mia risposta... Ma non aspettarti che questo valga in automatico come un sì, Ginger, perché nutro davvero molte riserve a riguardo. A mio parere, ci sono tutti i presupposti perché qualcosa vada storto"
"Ti ringrazio, ma ricordati che non si tratta di me, ma di mia sorella" si limitò a dire la giovane, sentendosi già più sollevata perché c'era ancora la possibilità che Roger potesse accettare il favore che gli aveva chiesto; si avvicinò alla porta d'ingresso, perché il tempo le era letteralmente sfuggito tra le mani e l'aspettava un lungo viaggio di ritorno, ma prima di uscire, con la mano destra appoggiata al pomello, si voltò un'ultima volta verso il bassista, che non si era mosso dal divano e stava aspirano le ultime boccate di fumo dalla quarta sigaretta della giornata "ti chiamo io domani, allora... Spero che queste ventiquattro ore ti aiuteranno a prendere la decisione migliore, e ricorda: se accetterai, avrò un enorme debito nei tuoi confronti che potrai riscuotere a tuo piacimento in qualunque momento... Ed in qualunque modo".
Da quando avevano iniziato a parlarsi durante un corso estivo di disegno, Syd non era diventato solo il migliore amico di Roger, ma anche il suo principale confidente; e quando le loro strade si erano divise a causa della droga e dei problemi di salute mentale del più piccolo, Roger aveva perso l'unica persona con cui poteva parlare liberamente, senza alcun timore di essere giudicato o frainteso.
Quella perdita così considerevole non aveva giocato a favore del giovane, e non aveva fatto altro che incupire di più il suo carattere e renderlo più chiuso; dalla perdita di Syd, Roger aveva smesso di confidare qualunque turbamento o tormento interiore, col risultato di arrivare ad avere un crollo nervoso nella mensa degli Studi di Abbey Road mentre faceva colazione da solo.
Ed anche se erano trascorsi mesi da quell'orribile episodio, il bassista ricordava ancora fin troppo bene il tavolo ed il proprio corpo che si allontanavano sempre di più e l'orribile sensazione che da un momento all'altro la testa potesse staccarsi dal corpo e rotolare sul pavimento: non voleva rivivere un'esperienza così allucinante, simile ad un bad trip, solo perché si trovava di fronte ad un dilemma che non era in grado di risolvere da solo, e così decise, seppur in parte a malincuore, di rivolgersi all'unica altra persona a cui poteva fare cenno di una questione così delicata.
Invitò la persona in questione a cena a casa sua, sfruttando la scusa che non si vedevano da diverso tempo, ed al termine del pasto le chiese di seguirlo sotto il portico per fumare una sigaretta insieme visto che era una serata nel complesso bella e non troppo fredda.
Il piano di Roger era molto semplice: voleva usare la storia della sigaretta per arrivare alla fatidica questione, ma venne preceduto dal suo invitato, che aveva già capito qualcosa in parte e che senza tanti giri di parole gli chiese se non fosse arrivato il momento di sputare il rospo; in un primo momento il bassista finse un'aria sorpresa e confusa, ma per sua sfortuna il suo interlocutore lo conosceva troppo bene per lasciarsi ingannare da una simile recita.
"Andiamo, credi ancora di potermi ingannare? L'ultima volta che avevi quella faccia, siamo andati a pescare a quel laghetto a Cambridge e proprio quando abbiamo messo le lenze in acqua, hai iniziato a tempestarmi di domande perché volevi avere dei consigli su come comportarti durante un primo rapporto sessuale per non sfigurare con Judith! E come la mettiamo con l'invito a cena dell'ultimo minuto che mi hai rivolto? Pensi davvero che io creda alla balla che vuoi trascorrere del tempo con me perché non ci vediamo da mesi? Ti comporti in questo modo solo quando hai bisogno di qualcosa, Rog, lo hai sempre fatto sia con me che con la mamma. Allora, di che cosa si tratta questa volta? Devi confessare un'altra sbronza colossale che ti sei preso durante l'ultimo tour? Hai combinato qualcosa di ancora più grave oppure si tratta di Judith? Adesso hai bisogno dei consigli giusti per riconquistarla perché ti sei reso conto di rivolerla indietro nella tua vita?"
"Non se ne parla nemmeno!" esclamò il bassista in tono risentito, aspirando una boccata di fumo e soffiandolo fuori dalle labbra carnose socchiuse, e rivolgendo al fratello maggiore, seduto su una poltroncina in vimini, uno sguardo altrettanto risentito; John non disse nulla per non urtare la sensibilità di Roger, ma con quell'espressione corrucciata assomigliava ancora di più alla loro madre "tra me e lei è tutto finito. Capitolo chiuso. Non sono intenzionato a tornare indietro anche se lei continua ad insistere per avere un incontro chiarificatore. Ci siamo già detti tutto quella sera in cui le ho detto di raccogliere le sue cose e di andarsene, non c'è altro d'aggiungere. Sarebbe solo un'inutile perdita di tempo"
"Non vuoi vederla perché sei davvero convinto di questo o perché hai paura di affrontarla?"
"Paura? Io? E perché mai dovrei avere paura? Tu saresti così ansioso di rivedere una persona che per mesi ti ha messo le corna con un altro uomo e di avere una conversazione pacifica e matura con lei?"
"No, ma, Rog, lasciatelo dire e cerca di non prendere male le mie parole: non voglio giustificare Jude per quello che ha fatto, però tu per primo non sei stato proprio quello che potrebbe essere definito un fidanzato od un marito modello. Da quando ho conosciuto mia moglie, ho smesso completamente di guardare le altre perché per me esisteva solo lei. Ero convinto che anche per te fosse lo stesso con Judith visto tutto il casino che hai fatto alla festa dei suoi sedici anni perché eri convinto che tra me e lei ci fosse qualcosa... A conti fatti, sono valse la pena tutte quelle scopate di una notte visto il punto a cui ti trovi ora?"
"Senti, io ho sbagliato, d'accordo? Ma le mie sono state sempre e solo avventure di una notte, non ho mai intrapreso nessuna relazione stabile ed extraconiugale alle spalle di Jude" precisò il bassista, che non ci teneva affatto a passare dalla parte del torto dato che era stato lui a ritrovarsi con un bel paio di corna in testa; le volte in cui aveva tradito la sua ex moglie si era sempre ben assicurato di essere lontano da casa, non le aveva mai fatto trovare alcuna sorpresa ad un rientro anticipato.
Le sue erano state tutte avventure di una notte, consumate ben lontane dal tetto coniugale.
Più o meno.
In realtà, una piccola eccezione c'era ed era costituita da Ginger: loro due avevano consumato due rapporti sessuali, il primo nel suo vecchio appartamento ed il secondo nella sua casa attuale, e c'era stato anche quel bacio in Giappone mentre gli altri erano fuori a festeggiare in un ristorante... Ma comunque anche nel loro caso non c'era stata alcuna relazione.
Non l'avevano avuta in passato e tantomeno l'avrebbero avuta in futuro.
Aveva imparato la lezione dopo essersi beccato del 'porco schifoso' ed un vasetto di marmellata ai mirtilli sulla sua maglietta preferita.
"Ed io sono del parere che forse dovresti rifletterci meglio e prendere in considerazione la possibilità di accettare il confronto con Judith. In fin dei conti credo che abbia agito in quel modo solo perché era risentita e..."
"E dal momento che si tratta della mia vita, decisioni come questa spettano solo ed esclusivamente a me. E se io ho detto di non essere assolutamente intenzionato a cambiare idea sul divorzio, non credere che le tue parole possano fare la differenza solo perché sei mio fratello. Ed ora, se non ti dispiace, possiamo concentrarci su quello che ho da dirti?"
"Fai come vuoi, allora!" esclamò John, scuotendo la testa esasperato "parlare con te è come parlare con un muro di pietra... Sputa il rospo, dunque: dimmi di cosa devi parlarmi".
Il più piccolo si accese un'altra sigaretta prima di raccontare al più grande la questione estremamente delicata che ruotava attorno al favore chiestogli da Ginger, ed il più grande ascoltò in silenzio; alla fine del lungo racconto si lasciò andare contro lo schienale della poltroncina ed aspirò una boccata di fumo dalla propria sigaretta.
"Accidenti, che situazione... E tu vorresti un consiglio da parte mia?"
"Sì, altrimenti non ti avrei raccontato tutto questo. Allora? Che cosa devo fare secondo te?"
"Non saprei, mi sembra che la tua situazione personale al momento sia un po' complicata. Ti sembra il caso di complicarla ulteriormente in questo modo?"
"È quello che ho detto anche io, però..."
"Però?".
Roger scrollò le spalle ed abbassò gli occhi sulle scarpe da ginnastica che indossava.
"Però non lo so... Non dico di avere cambiato idea, ma stavo riflettendo meglio sul favore in questione. Insomma, a conti fatti si tratterebbe di un bel gesto da parte mia, se mai dovessi accettare. Farei contenta quella ragazza"
"Sì, ma stiamo parlando di una ragazza malata che prova dei sentimenti per te. Mi sembra un bel campo minato, non trovi? Perché stai avendo dei ripensamenti se sei il primo a dire che non vuoi aggiungere altri problemi a quelli che stai già affrontando? Guarda che se poi tutto questo dovesse venire a galla, ti ritroveresti a fare la figura dello stronzo meschino"
"Però Ginger era la ragazza di Syd... Sai... Non sono riuscito a fare nulla per lui, magari in questo caso posso rimediare... In qualche modo... Indirettamente..."
"Mh-mh" commentò John, corrucciando le sopracciglia "George, perché ho la netta sensazione che stai cercando di arrampicarti sugli specchi? C'è qualcosa che non mi hai ancora raccontato?".
Effettivamente c'erano ancora alcuni piccoli tasselli di cui John non era a conoscenza, ma Roger non aveva alcuna intenzione di accennargli allo strano e complicato rapporto che c'era tra lui e Ginger, ed alle due notti che avevano trascorso insieme, e si limitò a scuotere la testa, con gli occhi ancora fissi sulle proprie scarpe.
"No, è solo questo. Non c'è altro d'aggiungere"
"Mh, capisco. Decidi tu cosa fare, Rog, ma a mio parere faresti meglio a tirarti indietro finché sei ancora in tempo perché rischi solo di pentirtene in un secondo momento. A conti fatti, nessuno ti costringe ad accettare, ed anche se la sorella di questa ragazza stava insieme a Syd, tu non hai alcuna responsabilità nei suoi confronti"
"Sì, giusto" concordò il bassista, in tono distratto, alzando lo sguardo per puntarlo verso la strada "nessuno mi costringe a farlo, ma mi prenderò comunque la notte per rifletterci meglio... Tanto per essere certo di aver valutato attentamente tutti i pro ed i contro. Solo per scrupolo personale".
"Allora? Quale decisione hai preso?".
Quando Roger sollevò la cornetta del telefono, Ginger non perse un solo istante di tempo in dettagli inutili come i saluti e puntò dritta all'unica cosa che a le interessava veramente: la risposta del bassista.
Roger riuscì a trattenersi dall'esprimere il proprio dissenso con uno sbuffo e delle parole piccate per non ritrovarsi nuovamente a discutere con la giovane per l'ennesima volta, e comunicò la decisione che aveva preso dopo una notte trascorsa senza riuscire a chiudere occhio; ci aveva provato, ma non ci era riuscito, proprio come quando aveva deciso di passare una notte a casa della madre per lasciare il tempo necessario a Judith di raccogliere tutti i suoi effetti personali e sparire per sempre dalla sua vita.
Quando era rientrato nella villetta a due piani, a sera inoltrata, aveva trovato una lettera sopra il tavolo della cucina, scritta dalla sua ex moglie, ma anziché leggerla si era premurato di accendere il caminetto in salotto e di darla in pasto alle fiamme.
"Accetto, con la speranza di non dovermene pentire in un secondo momento".
Il bassista sentì Ginger emettere un profondo sospiro di sollievo dall'altra parte della cornetta; con ogni probabilità, anche lei doveva aver passato la notte a fissare il soffitto od a rigirarsi sul materasso.
"Grazie"
"Buffo, mi hai ringraziato di più nelle ultime ventiquattro ore che in sette anni che ci conosciamo... Ad ogni modo: io ho accettato, ma adesso devi dirmi come funziona. Che cosa avevi in mente di fare? Hai già pensato a come impostare le successive fasi del tuo... piano, chiamiamolo così? Insomma, non posso presentarmi a casa tua perché non sarebbe uno scenario credibile"
"No, infatti il vostro incontro deve avvenire in circostanze puramente casuali, altrimenti Jennifer potrebbe sospettare che dietro ci sia qualcosa, ed ho già pensato all'occasione perfetta: negli ultimi mesi sono stata così impegnata con tutto quello che è accaduto, che non ho ancora avuto occasione di recuperare i miei effetti personali ad Abbey Road. Chiederò a Jen di accompagnarmi per darmi una mano, e poi tocca a te fare tutto il resto. Ricorda di essere gentile e carino nei suoi confronti: mia sorella è una ragazza molto sensibile, non dimenticartelo"
"Guarda che so come bisogna comportarsi con una ragazza, nonostante tu sia convinta del contrario" commentò il bassista, mostrandosi risentito per la scarsa fiducia che Ginger dimostrava nei suoi confronti; non era certo che la giovane non avesse trovato effettivamente il tempo per recuperare i suoi effetti personali dagli Studi, riteneva invece più credibile che non lo avesse ancora fatto perché non voleva avere nulla a che fare né con Rick né tantomeno con David... Tuttavia, preferì tenere per sé le proprie considerazioni perché esporle ad alta voce significava inoltrarsi in un altro campo minato "sei proprio sicura che questa possa essere l'occasione giusta? Lo sai che se verrai ad Abbey Road non vedrai solo me, ma anche tutti gli altri, compresi Richard e David? Sei certa di volerlo fare? Te lo dico perché non ci tengo ad assistere ad una lite furibonda tra voi due"
"Lo faccio per mia sorella, di loro due non m'importa un bel niente. Ma se ti fa sentire più tranquillo, posso garantirti che non assisterai a nessuna scenata pubblica perché a me non piacciono queste cose. I panni sporchi si lavano in casa, no?"
"Sai, su questo mi trovi perfettamente d'accordo. E quando vorresti mettere in atto questa prima parte del tuo piano?".
Dall'altra parte della cornetta non arrivò nessun suono per qualche secondo, segno che Ginger stava riflettendo.
"Domani"
"Ahh, proprio così col minimo preavviso? D'accordo... Mh, Ginger?"
"Sì?"
"Io ho accettato di farti questo favore, anche se potevo benissimo rifiutare, ma tu devi trovare il coraggio per confessare la verità a tua sorella prima che la scopra da sé. Per una volta in vita tua, fidati delle mie parole: potrebbe essere molto peggio per lei se dovesse scoprire tutto quanto da sé per puro caso".
Tra i due scese di nuovo il silenzio più assoluto.
"Al momento non mi fido proprio di nessuno al di fuori della mia cerchia familiare" sentenziò la giovane con un tono di voce freddo quanto una lastra di ghiaccio, lasciando intendere che non aveva bisogno di ricevere consigli da parte di nessuno, tantomeno da lui "e non preoccuparti per come sono intenzionata ad affrontare con Jennifer la questione della malattia, perché sono cose che riguardano lei, me e mommi. Pensa solo a fare bene la tua parte, ed a non commettere nessuna cazzata".
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