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"... Allora?" domandò Rick, rivolgendosi ai suoi compagni di band al termine dell'ascolto di quello che doveva essere il mixaggio finale del loro nuovo album prossimo ad uscire: ormai era tutto pronto per il lancio sul mercato, copertina e titolo compresi, mancava solo che tutti e quattro i componenti fossero d'accordo sul risultato finale, e che non pensassero che c'era qualcosa che ancora non soddisfaceva appieno "che cosa ne pensate? A me sembra che ci siamo".

David e Nick concordarono immediatamente con il giudizio positivo del tastierista, anche secondo loro l'album era perfetto e non necessitava di ulteriori modifiche o revisioni, ma Roger non si espresse: sul viso del bassista era impressa un'espressione estremamente seria e corrucciata, e ben presto si ritrovò addosso gli sguardi preoccupati degli altri componenti del gruppo; nessuno di loro osava fiatare, ma tutti avevano paura che Waters potesse dire che l'album era spazzatura, che doveva essere demolito e che loro dovevano ricominciare tutto da capo con appena due mesi davanti a sé a separarli dalla data di scadenza che la EMI aveva dato loro.

Roger non lo aveva mai fatto fino a quel momento, ma nessuno di loro era pronto a scommettere che non ne fosse capace.

"Rog, stiamo aspettando il tuo parere" intervenne Rick, dopo essersi schiarito la gola, richiamando l'attenzione del giovane uomo, che ancora non aveva aperto bocca e non si era accorto di essere osservato; era così concentrato in chissà quali pensieri lontani, che perfino non si era reso conto della sigaretta mezza consumata che stringeva tra l'indice ed il medio della mano destra "tu che cosa ne pensi dell'album? Secondo noi non ha bisogno di ulteriori modifiche".

Finalmente, Roger sembrò tornare alla realtà, ma anziché rivolgersi a Rick, si girò verso David e formulò una domanda che lasciò gli altri tre senza parole, sia perché non c'entrava nulla con quello di cui stavano discutendo e sia perché non se l'aspettavano proprio.

"L'invito di nozze che mi hai dato è rivolto solo a me, oppure posso portare qualcuno?"

"Scusa, ma noi stiamo parlando dell'album che dobbiamo assolutamente terminare perché abbiamo il tempo contato, e quando ti chiediamo un'opinione a riguardo, la tua risposta è questa?" chiese David, sbalordito perché non si trattava di uno scherzo vista l'espressione seria del bassista "ma si può sapere cosa c'entra questa domanda con quello che stiamo facendo ora?"

"E soprattutto, perché l'hai fatta?" intervenne Nick, ormai più interessato al quesito particolare dell'amico che della sua opinione sulla bozza finale del loro ultimo lavoro "non l'hai fatta perché ti vedi con una donna e vuoi presentarti con lei, vero?".

Waters ripiombò nel silenzio, e proprio quel silenzio fece capire a Mason di avere incredibilmente centrato il punto focale della questione: il suo amico dai tempi della scuola stava frequentando qualcuno, da chissà quanto tempo, e non gli aveva detto nulla a riguardo.

Nessuno di loro sapeva nulla a riguardo, a partire dall'identità della persona con cui si vedeva.

"Stai davvero frequentando una donna?"

"Non è proprio così"

"Stai per caso frequentando un uomo?"

"No" rispose in tono secco ed irritato il bassista, stanco di quelle continue battute; le prime volte poteva anche essere divertente, ma Nick purtroppo non sapeva mai quando era il momento di darci un taglio netto "io... Si tratta di una donna, d'accordo? Ma noi due... Non si tratta proprio di una frequentazione, noi due... Non è così semplice da spiegare... Io e lei ci vediamo spesso, ma solo per pranzare insieme... E principalmente parliamo. Anzi, possiamo dire che parliamo e basta, ma mi trovo bene. Sto bene così"

"Stai per caso dicendo che tu e questa donna siete... Amici?" chiese Mason piuttosto confuso; conosceva Roger da abbastanza tempo per sapere per certo che non era il tipo di uomo in grado di avere un semplice rapporto di amicizia con una donna.

Ed infatti, non arrivò nessuna pronta conferma da parte sua.

"No, non siamo amici. Non credo che possiamo definirci tali. È come..." Roger si bloccò senza completare la frase, perché non era in grado di definire il rapporto che c'era tra lui e Carolyne: non era una relazione né una frequentazione, ma al tempo stesso non poteva neanche essere definito come un'amicizia; era più simile ad un rapporto di confidenza, ma anche quella non era la definizione esatta "non lo so. So solo che mi piace passare il tempo con lei e mi piace anche parlare con lei, a tutto il resto non ho pensato"

"Ma se vuoi che questa donna sia la tua accompagnatrice al matrimonio di David, dubito che tra voi due ci sia un legame così superficiale" notò Mason, e la sua osservazione provocò un moto d'irritazione in Waters; e per non irritare ulteriormente l'amico, spostò l'attenzione su un'altra domanda di cui era ansioso di conoscere la risposta "chi è questa donna?"

"La conoscete già. Tutti e tre" Roger immaginava che le sue parole avrebbero provocato delle reazioni perplesse, e così fu fino a quando non diede una spiegazione più approfondita "è la nostra nuova segretaria. Si chiama Carolyne".

Sempre come aveva previsto, la sorpresa dei suoi compagni di band aumentò.
"Stai parlando della nuova segretaria che ti ha rivolto quel complimento?" Nick era il più sconcertato dei tre perché ricordava ancora molto bene la reazione di Roger quando gli aveva riferito le parole della giovane e ricordava altrettanto bene la sua reazione alla battuta che aveva fatto quando David e Virginia avevano consegnato gl'inviti per il loro matrimonio: in entrambi i casi il bassista aveva affermato con estrema convinzione, e serietà, di non essere interessato a frequentare una donna; nessuno di loro, quindi, sospettava che si stesse vedendo con qualcuna di nascosto.

Anche se lui aveva subito precisato che non si trattava di una frequentazione, ma al tempo stesso non sapeva neppure in che modo definirla.

"Sì, proprio di lei"

"E come avete iniziato a vedervi? E da quanto tempo?"

"Si tratta solo di un paio di settimane, forse qualcosa in più. E riguardo a come abbiamo iniziato a vederci non c'è molto da dire a riguardo: mi sono reso conto di essere stato scortese con lei, le ho chiesto scusa e... Da cosa è nata cosa. Ma, ripeto, non si tratta assolutamente di una frequentazione. Non c'è nulla di romantico"

"Dici di non essere interessato a lei, ma nel frattempo le hai chiesto scusa per il tuo comportamento e questa non è una cosa da te" osservò Nick meravigliato, dato che Roger non era mai solito scusarsi neppure quando era costretto a rendersi conto di avere torto, ed invece con quella giovane che conosceva da poco tempo, appena che due settimane, lo aveva fatto di propria spontanea volontà, senza che qualcuno lo costringesse con le spalle al muro; poteva anche ripetere in continuazione di non essere interessato a lei, ma le sue azioni dimostravano il contrario.

"E lei come vede tutto questo?" domandò Rick prima che Roger potesse dire qualcosa in risposta a Nick "condividete lo stesso punto di vista? Hai pensato a come potrebbe interpretare un tuo possibile invito? Sarebbe imbarazzante se dovesse crearsi un malinteso perché magari lei è convinta che dietro ci sia altro"

"Questo è fuori discussione, assolutamente" disse il bassista con sicurezza e senza esitare, perché riguardo a quello non nutriva nessun dubbio: non aveva mai notato nulla di strano in Carolyne quando parlavano; non l'aveva mai vista arrossire, o abbassare lo sguardo o mostrarsi imbarazzata, e ciò non poteva che significare che non provava alcun interesse nei suoi confronti "entrambi la vediamo allo stesso modo"

"Ne sei sicuro?"

"Certo che ne sono sicuro" ribatté piuttosto seccato il giovane uomo, che non riusciva a capire a cosa fosse dovuta l'insistenza di Richard "penso di sapere riconoscere quando una donna mostra un certo interesse nei miei confronti, e non è questo il caso. E prima che Nick possa dire qualunque cosa a riguardo, quel complimento è stato solo una battuta. Allora, David, qual è la tua risposta? Ho il tuo permesso oppure no?".

Roger ricordò a David che stava ancora aspettando una risposta alla domanda che gli aveva inizialmente posto per chiudere l'argomento, perché non gli stava piacendo né l'intromissione dei suoi compagni di band né le domande insistenti che gli stavano rivolgendo; già si era pentito della propria confessione, ma era stato costretto a farla, perché oltre al permesso che necessitava di avere da David, le domande ed i commenti sarebbero sorti comunque il giorno del matrimonio se si fosse presentato direttamente in compagnia di Carolyne.

"Per me puoi fare quello che vuoi" disse il chitarrista, scrollando le spalle, perché quella faccenda non lo riguardava e non gli interessava minimamente; si sforzava di essere gentile con il bassista solo per il quieto vivere all'interno del gruppo, nulla di più. Il loro rapporto si era definitivamente logorato il giorno in cui Virginia, dopo avergli detto di mantenere la calma, gli aveva fatto vedere quell'articolo di giornale "anche se non vedo il senso d'invitare una donna che non stai frequentando e per cui non provi nulla".










Roger non aveva replicato alle parole di David perché non sapeva che cosa dire riguardo ad una situazione che a lui per primo non era chiara fino infondo, ma al tempo stesso non aveva cambiato idea sull'invito da fare a Carolyne, e le rivolse quella fatidica domanda il pomeriggio successivo, mentre stavano facendo un giro per le strade del centro città.

Non aveva detto tutta la verità ai suoi compagni di band: lui e la giovane segretaria non si vedevano più solo per un pranzo veloce; dopo un paio di volte avevano già iniziato a trascorrere pomeriggi come quello a passeggiare, e magari a prendere qualcosa da bere insieme.

Non lo aveva detto perché non era affar loro, e perché non cambiava l'ottica sotto cui vedeva il loro rapporto.

"Se sabato prossimo non hai già un impegno, verresti ad un matrimonio con me?".

Carolyne stava bevendo un sorso di the caldo quando Roger le pose quella domanda così diretta, e senza preamboli, e si ritrovò costretta a posare la tazza di ceramica ed a schiarirsi la gola prima di dare una risposta.

"Non mi aspettavo una simile proposta"

"Si tratta di un invito che, purtroppo, non posso rifiutare dato che riguarda un mio compagno di band, ma dal momento che so già che mi annoierò molto, penso che mi annoierei molto meno se tu venissi con me. Naturalmente non sei costretta ad accettare se non lo vuoi, ma te ne sarei grato se lo facessi e potrei anche considerarmi in debito nei tuoi confronti... Quindi, se ci pensi bene, tu hai solo che da guadagnarci"

"E cosa ci guadagnerei? Un altro pranzo gratuito?" chiese, divertita, la bionda, facendo riferimento alla prima volta che erano usciti a pranzo insieme, e Roger inarcò le sopracciglia ed allargò le braccia.

"Ci guadagni anche la mia compagnia, e questa dovrebbe essere la cosa più importante, no?".

Il sorriso divertito della giovane donna si trasformò in una risata genuina; Roger aveva scoperto che in realtà era meno giovane di quello che sembrava: aveva quasi ventinove anni, come David, e li portava così incredibilmente bene che quando lo aveva scoperto, il bassista le aveva detto, sorpreso, che ne dimostrava dieci in meno; anche in quell'occasione Carolyne era scoppiata a ridere e non aveva fatto alcun commento.

"Beh, che c'è?" insistette il giovane uomo, fingendo che la reazione della bionda lo avesse offeso "guarda che non si trattava di una battuta. Hai idea di quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto in questo momento? Non ho idea del numero esatto, ma posso assicurarti che sono davvero tante".

Carolyne rise di nuovo, ed infine rispose.

"Qual è il tema del ricevimento?"

"Cosa?" chiese Waters con uno sguardo interrogativo, perché non aveva capito la domanda, e la giovane donna roteò gli occhi, esasperata.

Uomini.

"Ogni matrimonio ha un tema. Quando i miei genitori si sono sposati, per esempio, i colori che hanno scelto sono stati il rosso e l'oro, ed anche gl'invitati dovevano rispettare queste direttive. Il tuo amico non ti ha detto nulla a riguardo? Tutti gl'invitati devono essere vestiti in modo particolare od hanno libera scelta sui colori che possono indossare?"

"Non lo so" disse il bassista, perplesso: in vita sua non aveva partecipato a molti matrimoni (aveva sempre cercato di declinare inviti come quello se gli era possibile) quindi non era un esperto a riguardo, ma d'altra parte non aveva neppure mai sentito nulla del genere; al suo matrimonio con Judith non aveva imposto a nessuno come vestirsi, e non era successo nulla di simile neanche ai pochi a cui aveva partecipato "mi sembra che l'invito fosse sul rosa, ma non credo che questo significhi che tutti gl'invitati debbano indossare dei vestiti rosa. E non mi sembra neanche di avere letto qualcosa del genere".

All'invito aveva dato solo che uno sguardo veloce prima di lanciarlo in direzione del comodino, ma era sicuro che se lo sarebbe ricordato se avesse letto una simile imposizione.

"Hai qualcosa da indossare per l'occasione?" chiese, allora, Carolyne, soffermandosi a guardare i vestiti del giovane uomo, che consistevano in una maglietta, un cappotto, un paio di pantaloni ed uno di stivaletti tutti interamente neri: non ricordava di averlo mai visto con addosso qualcosa di un altro colore o di più elegante, e personalmente quel modo di vestire non le piaceva molto; c'erano altre due cose che non le piacevano affatto di Roger: i capelli lunghi e le dita cariche di anelli: gli anelli non le piacevano perché li riteneva una cosa da ragazzino ribelle, ed i capelli non le piacevano perché erano troppo lunghi e disordinati.

Secondo lei, doveva darci un bel taglio netto.

Il pensiero della giovane donna non si scostava così tanto dalla realtà: non aveva mai visto Roger con addosso qualcosa di più elegante, perché non possedeva nulla di simile, dato che non rientrava nel suo stile personale che si era creato; dentro al proprio armadio c'erano solo due completi da sera: il primo, rosso, lo aveva indossato al proprio matrimonio (ed ancora non riusciva a ricordare perché avesse scelto proprio un completo rosso. Forse aveva assecondato un desiderio di Judith); il secondo, nero, lo aveva preso in occasione del funerale di Jennifer.

Per ovvie ragioni, il bassista non era ansioso di indossare né l'uno né l'altro.

"No"

"E quando pensi di comprarlo, visto che il matrimonio è sabato prossimo?"

"Scusa, ma acquistare un abito elegante per un matrimonio non rientra nelle mie priorità. Conosco altri modi molto più divertenti per trascorrere un pomeriggio"

"Vieni" disse a quel punto Carolyne, alzandosi "se non hai ancora preso un completo elegante adatto per il matrimonio, è meglio che ce ne occupiamo adesso. Temo che senza un parere femminile ed adeguato finirai solo per fare un enorme disastro".











Carolyne si era rivelata in brevissimo tempo una compagnia femminile molto più piacevole di quello che Roger aveva immaginato, perché oltre ad essere una donna molto bella era anche estremamente intelligente, eppure...

Eppure c'erano dei piccoli dettagli che non gli tornavano, e che stridevano terribilmente in quel quadretto che in apparenza appariva così perfetto.

Tutte le segretarie di Abbey Road erano vestite e pettinate con cura, ma nessuna di loro si avvicinava anche solo lontanamente al suo livello: i vestiti ed i gioielli di Carolyne non erano solo belli, davano anche l'impressione di essere parecchio costosi; ed i suoi capelli erano sempre perfetti, come se ogni giorno si recasse dalla parrucchiera.

I dubbi del bassista si rafforzarono quando la giovane donna anziché portarlo in un negozio qualunque per scegliere l'abito adatto, lo condusse ai grandi magazzini Harrods e quando la vide muoversi con estrema disinvoltura all'interno di una boutique: quello non era un posto per chiunque perché era difficile trovare qualcosa che avesse un prezzo accessibile, e lo dimostravano i cartellini dei prezzi appesi ai vestiti, od alcuni capi d'abbigliamento esposti all'interno di un'apposita vetrinetta; eppure la bionda stava cercando il vestito giusto con la massima tranquillità, senza preoccuparsi dei numeri a tre ed a quattro cifre.

"Vieni spesso qui?"

"Ho pensato che questo fosse il posto migliore per trovare quello che ti serve" rispose la giovane donna, senza distogliere gli occhi dai completi che stava scartando uno ad uno, perché nessuno soddisfaceva appieno i suoi requisiti "immagino che per uno come te i soldi non siano affatto un problema"

"No, non lo sono, ed a quanto pare non devono esserlo neanche per te. Ti muovi con sicurezza, come se fossi solita a venire qui per fare compere" ribatté prontamente il bassista, intenzionato a sciogliere quel piccolo dubbio che gli si era insinuato in testa; Carolyne si bloccò immediatamente, ma non sollevò lo sguardo dai capi d'abbigliamento.

Roger ebbe l'impressione che stesse cercando la risposta più giusta da dare, e quel silenzio che stava diventando sempre più prolungato servì solo ad intensificare il suo dubbio; adesso iniziava a credere che Carolyne gli stesse nascondendo qualcosa che, per proprie ragioni, non voleva fargli scoprire.

Ma che cosa poteva essere quel segreto? Era direttamente collegato alla vita agiata che sembrava vivere?

Forse poteva permettersi tranquillamente di fare shopping in una boutique costosa come quella perché era sposata con un uomo molto ricco, ed aveva appositamente taciuto quel 'piccolo' particolare perché era stanca di un matrimonio che non la soddisfaceva sotto nessun punto di vista ed era alla ricerca di un amante fresco, giovane e soprattutto che fosse in grado di garantirle una vita altrettanto agiata.

Vista la sfortuna che aveva con le donne, non era difficile da credere che si stesse infilando in un'altra situazione da evitare.

Roger stava ancora aspettando una risposta da parte della giovane donna quando decise di abbassare lo sguardo sulla sua mano sinistra per cercare una prova che confermasse la terribile ipotesi a cui aveva appena pensato: sul suo anulare sinistro non c'era nessuna piccola fascia di pelle più chiara, e ciò significava che non c'era nessuna fede che si premurava di togliere prima di recarsi a lavoro od alle loro uscite.

Dunque non era sposata. Ma il dubbio restava, perché qualcosa di strano c'era.

"I miei genitori sono benestanti, e la loro situazione economica ha permesso a me ed a mio fratello di condurre una vita agiata. Non ci è mai mancato nulla che si potesse comprare"

"Sì, ma... Per essere soliti a fare acquisti in un posto come questo non è sufficiente essere semplicemente benestanti. Con i prezzi che ci sono in boutique come questa, bisogna avere un conto in banca da sei zeri"

"Che cos'è questo, una sorta d'interrogatorio? Mio dio, mi sembra di essere tornata ai giorni in cui ero adolescente" commentò la bionda, sollevando finalmente gli occhi, con un mezzo sorriso, ma al bassista non era sfuggita una nota d'irritazione nella sua voce; ormai era chiaro che quel discorso la infastidiva e voleva cambiare argomento "o è uno strano modo per vantarti perché il tuo è davvero un conto in banca a sei zeri? Mi fai sorgere il dubbio che vuoi cercare di fare colpo su di me"

"No, io... Voglio solo cercare di capire"

"E se io ti dicessi che questi non sono affari che ti riguardano?" ribatté a sua volta Carolyne, sempre con un mezzo sorriso sulle labbra, ritornando ad occuparsi dei completi maschili "per quanto possa sembrare incredibile, alla nostra famiglia è successo quello che di solito accade solo nei film o nei romanzi: un lontano parente di mio padre gli ha lasciato una somma così cospicua che da quel giorno la mia famiglia non deve più preoccuparsi di nulla. Allora, la mia spiegazione è riuscita a soddisfare la tua curiosità?".

Waters stava per dire che la sua curiosità non era stata affatto soddisfatta perché gli sembrava una spiegazione troppo incredibile ed assurda per essere vera, ma non ne ebbe il tempo perché Carolyne riuscì finalmente a trovare il completo che stava cercando e, dopo averglielo allungato, gli disse di provarlo in un camerino; la bionda attese pazientemente di vederlo uscire con addosso il vestito elegante che aveva scelto per lui, ma quando i minuti iniziarono a diventare decisamente troppi, decise di controllare personalmente che fosse tutto apposto: chiese se poteva entrare, se lui era presentabile, e subito dopo scostò la tendina.

Così facendo, scoprì che Roger aveva addosso il completo elegante, ma anziché essere uscito per mostrarglielo, si stava osservando allo specchio con uno sguardo critico ed accigliato di chi non era contento di quello che stava vedendo.

"Sai che per un momento mi sono preoccupata che avessi avuto un mancamento?" lo riprese la bionda, lasciando ricadere la tendina alle proprie spalle ed incrociando le braccia "perché non sei uscito?"

"Questo completo non mi piace" rispose il bassista, scuotendo lentamente la testa per rimarcare il concetto appena espresso, e distorse le labbra in una smorfia disgustata "affatto".

Carolyne guardò a sua volta lo specchio per capire cosa c'era che non andava nei vestiti che aveva scelto: aveva scelto un paio di pantaloni scuri, una giacca abbinata dello stesso colore ed una camicia bianca e non riusciva a capire cosa ci fosse di sbagliato nell'insieme; non solo era il completo giusto, ma adesso che glielo vedeva addosso si ritrovò costretta ad ammettere che gli stava particolarmente bene.

Metteva in risalto il suo fisico magro e slanciato, peccato che il diretto interessato sembrava essere di parere completamente contrario al suo.
"Cosa non ti convince?" chiese, allora, nel tentativo di capire il suo punto di vista per riuscire a trovare qualcosa che rispecchiasse di più i suoi gusti personali, e la risposta che ricevette la lasciò stupefatta e senza parole.

"Perché non mi rispecchia. Io non mi vesto in questo modo".

Carolyne sapeva essere una persona molto paziente, ma le bastarono quelle poche parole di Roger per perdere la pazienza: le sembrava di avere di fronte a sé un bimbo capriccioso e viziato, non un uomo adulto e maturo; capricci simili li aveva visti fare da suo fratello quando erano piccoli.

"E quale sarebbe lo stile che ti rispecchia, questo?" domandò, girandosi verso i vestiti che il bassista aveva ripiegato con cura e posato su una sedia; prese la maglietta tenendola per un lembo con il pollice e l'indice della mano destra, come se si trattasse di un insetto disgustoso e ripugnante "ti identifichi in questi vestiti, in tutti quegli eccessivi anelli che indossi ed in quei capelli che ti ritrovi?"

"Che cos'hanno i miei capelli di sbagliato?" chiese a sua volta il giovane uomo, corrucciando le sopracciglia; non riusciva a capire qual'era il problema dei suoi capelli, visto che erano sempre impeccabili.

Non come quelli di David.

"Ohh, beh, per esempio sono troppo lunghi" Carolyne prese in mano una lunga ciocca castana e la lasciò ricadere "non pensi che sia arrivato il momento di darci un bel taglio netto, per esempio?"

"Assolutamente no" rispose subito Roger, spalancando gli occhi chiari e guardando Carolyne come se avesse detto una follia "è fuori discussione. Hai la minima e vaga idea di quanto tempo abbia impiegato per farli crescere così tanto? Se desideravo averli corti, adesso non li avrei così, non ti pare?"

"E cosa vorresti fare, lasciarli crescere fino a quando non ti arriveranno ai piedi e poi raccoglierli in una treccia in attesa che arrivi il tuo principe azzurro?"

"Ma come sei spiritosa" commentò in tono sarcastico il bassista, perché in realtà non aveva gradito affatto la battutina della bionda, come non stava gradendo le sue parole troppo spinte "pensi che ci troveresti ancora qualcosa di divertente se ti dicessi, come tu hai fatto con me prima, che questi non sono affari che ti riguardano e che io sono libero di vestirmi come preferisco?"

"Io proprio non ti capisco!" esclamò la giovane donna esasperata "perché prima hai voluto prendere il completo del matrimonio ed adesso ti comporti così?"

"Guarda che io non ho deciso proprio un bel niente, te lo sei proprio dimenticata? Tu mi hai chiesto se avevo un abito adatto per il matrimonio e sempre tu, quando ti ho detto di no, hai deciso di trascinarmi qui. Io non ho mai detto di sentire la necessità di comprare un completo nuovo, però da un lato ti devo ringraziare: venendo qui, e costringendomi a provare questo stupido completo, mi hai fatto capire che non ho nessuna voglia di andare a questo maledetto matrimonio e che non sono costretto ad andarci. D'accordo, a sposarsi è un mio compagno di band... E con questo? Sono libero di accettare tanto quanto rifiutare"

"Costringerti? Stupido completo?" ripeté la giovane donna attonita "e quando mai ti avrei costretto a venire qui? Ho rinunciato a tante altre cose che avrei potuto fare per aiutarti a scegliere un completo elegante che fosse perfetto per l'occasione, e tu mi ringrazi così, solo perché... Perché all'improvviso, chissà per quale misterioso motivo, hai cambiato umore all'improvviso? Roger, se si tratta di uno scherzo, ti prego di dirlo adesso, perché non è più divertente".

Per un momento, Carolyne sperò davvero che sulle labbra di Roger apparisse un sorriso divertito e che, ridendo, che confermasse che si trattava solo di uno stupido scherzo infantile, invece intuì che non era così già dallo sguardo che le rivolse.

"Non mi hai lasciato molta scelta" disse in tono scontroso "e se avevi cose più interessanti da fare, allora potevi farle. Nessuno ti ha costretta a trascinarmi qui"

"Molto bene, allora" con voce calma, e con apparente tranquillità, la giovane donna si avvicinò alla sedia su cui Roger aveva posato i suoi vestiti, riprese in mano la maglietta e, all'improvviso, la tirò addosso a Waters, che non si aspettava nulla di simile; la stessa sorte toccò prima ai pantaloni e poi al cappotto, e neppure i stivaletti vennero risparmiati, e proprio il lancio di uno di loro andò a segno, colpendo il bassista al ginocchio destro "visto che la mia presenza ti è così sgradita, dato che ti ho costretto a venire qui, ti libero da questa costrizione immediatamente, così tu sarai più contento ed io potrò dedicarmi a tutte le altre cose, molto più interessanti, a cui ho rinunciato per aiutarti".

Carolyne tirò la tendina, uscì dal camerino e si diresse verso l'uscita della boutique senza mai voltarsi; non le importava minimamente se Roger la stava seguendo oppure no, e probabilmente se l'avesse raggiunta e fermata non ci avrebbe pensato due volte a rifilargli un calcio tra le gambe.

Aveva il cuore che le batteva a mille e sentiva la voglia pazzesca di urlare, ma non poteva di certo fermarsi nel bel mezzo di un marciapiede affollato per mettersi le mani tra i capelli e buttare fuori tutto il fiato che aveva nei polmoni, altrimenti tutti quanti l'avrebbero scambiata per una pazza... E per cosa, poi? Per un idiota che non meritava nulla, neanche la sua rabbia.

Nessuno ti ha costretta a trascinarmi qui.

Cielo, che stupida era stata, ma d'altronde cosa poteva aspettarsi da un uomo di trent'anni che si ostinava ancora a vestirsi ed atteggiarsi da ragazzino ribelle? Doveva sforzarsi di vedere il lato positivo in quella brutta esperienza, perché c'era: almeno aveva scoperto il suo vero volto ed aveva preso le distanze prima di sprecare troppo tempo con la persona sbagliata.

E per fortuna che tra loro due c'era una semplice conoscenza superficiale, e non una frequentazione sentimentale.

Roger non era l'unico ad avere un carattere tosto.

Anche Carolyne quando prendeva una decisione andava dritta per la propria strada ed era molto difficile riuscire a farle cambiare idea, e lo dimostrò la mattina in cui doveva celebrarsi il matrimonio di David e Virginia: si era alzata da poco quando sentì il campanello suonare e, convinta che fosse o un famigliare od un'amica, andò ad aprire la porta ancora in vestaglia da notte, e si ritrovò faccia a faccia con Waters.

Dopo la sorpresa iniziale, non appena realizzò che si trattava proprio del giovane uomo e che quello che stava accadendo non era un sogno (od un incubo, dipendeva dai punti di vista), gli chiuse la porta in faccia senza lasciargli il tempo di pronunciare una sola parola, e ritornò in cucina per preparare la colazione; preparò del the e tostò delle fette di pane ignorando apertamente lo squillo costante del citofono, salvo poi ritornare sui propri passi qualche minuto più tardi perché il bassista non sembrava essere intenzionato a demordere.

"Vuoi smetterla?" gli urlò dalla cucina, perché non voleva neanche avvicinarsi di nuovo alla porta d'ingresso "se continui in questo modo, tra pochissimo mi troverò costretta a fare i conti con tutti i miei vicini di casa inferociti!"

"Non sarei qui a suonare il campanello se non mi avessi sbattuto la porta in faccia" replicò prontamente il bassista; Carolyne non aveva alcuna voglia di parlare con lui, ma almeno in quel modo aveva smesso di suonare il campanello.

"E cosa vuoi che faccia? Hai pure l'arroganza di pretendere che ti apra e ti accolga in casa mia come se non fossi furiosa con te, per cosa poi? Per parlare, magari? E cosa ti fa credere che io abbia voglia di sentire quello che hai da dirmi?"

"Come fai ad esserne così sicura se non sai cosa voglio dirti?"

"Se sei così ansioso di parlare, parla pure. Io ti ascolto"

"Io voglio farlo faccia a faccia. Non voglio rivolgermi ad una porta"

"Mh, allora mi dispiace dirtelo, ma credo proprio che questo non sia possibile perché non ho alcuna voglia di aprire la porta. Mi sa che hai fatto un giro a vuoto"

"Non importa" la voce calma e stranamente sicura del giovane uomo provocarono un'espressione accigliata in Carolyne perché non promettevano nulla di buono: se era così posato, significava che aveva un asso nella manica, e non era così ansiosa di scoprire di che cosa si trattava "io so essere paziente: me ne starò qui, fuori dalla porta, ad aspettare che cambierai idea... Col dito incollato al tuo campanello"

"Non stai parlando sul serio" Carolyne riuscì appena a terminare la frase prima di scoprire che Roger era fin troppo serio e che non gl'importava un bel niente del quieto vivere dei vicini di casa: il campanello riprese a squillare con più insistenza di prima, costringendo la bionda a fare proprio quello che non voleva assolutamente fare, ovvero alzarsi e precipitarsi a spalancare la porta d'ingresso.

L'intenzione della giovane donna era quella di sommergere il bassista d'insulti, perché meritava solo quelli, ma una volta di fronte a lui, sul suo viso si dipinse un'espressione sorpresa e si ritrovò ammutolita: Roger indossava il completo elegante che lei aveva scelto e che lui aveva disprezzato, ed aveva raccolto i capelli dietro la nuca con un elastico; non era rimasta sorpresa tanto dal fatto che fosse pronto per andare al matrimonio del suo amico, ma piuttosto da quanto stava bene vestito in quel modo.

In camerino non lo aveva osservato più di tanto, perché avevano iniziato quasi subito a discutere.

"Ti ringrazio per avere cambiato idea" le labbra carnose del giovane uomo si aprirono in un sorriso, e quel sorriso andò ad urtare maggiormente i nervi della bionda, che dopo aver richiuso la porta, ed aver lanciato un'occhiataccia fulminante in direzione di Waters, ritornò in cucina per terminare la colazione lasciata a metà.

Roger approfittò dell'occasione per osservare con più attenzione l'appartamento in cui la giovane segretaria viveva: non era grandissimo, ma in compenso era arredato con gusto e lusso, a testimonianza della vita agiata che conduceva; aveva un altro dubbio in mente, ma quello non era il momento adatto per esternarlo, se lo avesse fatto era certo che avrebbe ricevuto una risposta tutt'altro che gentile: prima doveva cercare di risolvere la situazione in cui si trovava incastrato, e poi al momento opportuno avrebbe pensato a rivolgerle quella domanda.

"Beh, non mi hai lasciato altra scelta" quale occasione più perfetta per ripagarlo con le sue stesse parole? "aspetta un momento... Come facevi a sapere dove abito? Io non ti ho mai dato il mio indirizzo"

"Ohh, è stato più semplice del previsto" rispose il bassista con un sorriso compiaciuto in netto contrasto con l'espressione scocciata della bionda "è bastato chiederlo ad una delle altre segretarie, e per una volta hanno chiuso un occhio sulla questione della privacy"

"Ahh, capisco, sei abituato ad ottenere tutto quello che vuoi senza il minimo sforzo, come in questo caso, e quindi credi che lo stesso varrà anche con me: scommetto che sei convinto che presentandoti qui, riuscirai a farmi cambiare idea con qualche parola ben studiata ed un discorso fatto"

"I discorsi fatti non sono nel mio stile, e comunque non voglio farti cambiare idea solo con le parole, guarda: ho portato questo" Roger sollevò una borsetta a cui Carolyne rivolse appena che una veloce occhiata.

"Che cos'è?"

"Tu mi hai aiutato a scegliere un completo per oggi, rinunciando ad attività molto più interessanti e piacevoli, e quindi mi sembrava il minimo ricambiare il piacere".

Carolyne sollevò le sopracciglia.

"Ahh, e quindi oltre ad essere estremamente convinto che riuscirai a farti perdonare, pensi anche che verrò con te al matrimonio? L'ottimismo non ti manca affatto" la giovane donna si fermò un momento per bere un sorso di the prima che si raffreddasse "ho capito che sei un uomo abituato ad ottenere tutto ciò che vuole col minimo sforzo, e si è visto col mio indirizzo di casa, ma guarda che con me non funziona così: io non sono come tutte quelle ragazzine pronte a soddisfare ogni tuo desiderio ad un semplice schiocco di dita. Non puoi trattarmi come uno straccio di pezza solo perché sei di pessimo umore"

"Beh, se proprio dobbiamo analizzare quello che è successo sotto questo punto di vista, non sono stato io ad iniziare, ma tu. Sei stata tu ad attaccarmi per prima..." dallo sguardo di Carolyne, Roger intuì che stava sbagliando completamente tecnica e fece un passo indietro "ma ammetto di non essere stato molto gentile"

"Non è normale cambiare umore così rapidamente e senza spiegazione"

"Mi dispiace, Carolyne, mi sono comportato come un completo idiota e non avrei dovuto dirti quelle parole. Vorrei, se fosse possibile, che accettassi le mie scuse, questo piccolo regalo e che mi accompagnassi al matrimonio"

"Mi era sembrato di capire che non avessi alcuna voglia di andare a... Com'è che lo avevi chiamato? Quel maledetto matrimonio, giusto? E come mai adesso hai cambiato idea? E, ripeto, cosa ti fa credere che anch'io possa cambiare idea? Vedi, Roger, anche oggi ho la possibilità di fare cose molto più divertenti, quindi perché dovrei rinunciare, per esempio, ad una giornata di shopping in compagnia delle mie amiche per te?"

"Forse perché sono sinceramente pentito del mio comportamento? Guardami" disse il giovane uomo, allargando le braccia "avrei cercato di rintracciare il tuo indirizzo e di venire fin qui se non mi fossi pentito? Ed avrei rischiato di dover fare i conti con i tuoi vicini di casa furiosi se non mi fossi pentito?"

"Roger, ascolta..." dal sospiro, dalla voce e dal modo in cui scosse la testa, era evidente che la giovane donna non era intenzionata a ritornare sui propri passi, ed il bassista ritornò subito all'attacco; Carolyne aveva capito subito qual'era una delle caratteristiche principali del suo carattere: non era abituato ad arrendersi perché in un modo o nell'altro riusciva sempre ad ottenere quello che voleva.

"No, ascolta tu, Carolyne. Facciamo in questo modo" il bassista posò la borsetta sopra il tavolo e, con la mano destra, la spinse verso la bionda "perché non rimandi la decisione di quello che farai a dopo aver dato un'occhiata al vestito che ti ho comprato?"

"E tu pensi che un semplice vestito possa farmi cambiare idea?"

"Questo non posso saperlo, ma cosa ti costa provare? Nel peggiore dei casi, ci hai guadagnato un vestito, no?" disse Roger con un sorriso che, però, non venne ricambiato da Carolyne; lei emise un sospiro, ormai aveva capito che il giovane uomo non era intenzionato a mollare la presa, e si ritrovò, suo malgrado, costretta a posare la tazza ed a prendere in mano la borsetta.

"Resta qui" disse solamente al suo ospite indesiderato prima di spostarsi dalla cucina alla camera; non si era arresa, non aveva alcuna intenzione di perdonarlo, ma era curiosa di vedere il vestito che le aveva comprato e che proveniva dalla medesima boutique firmata del completo elegante che lui indossava.

Era curiosa perché voleva vedere se si avvicinava anche solo lontanamente ai suoi gusti personale, ed al tempo stesso già sapeva che era pressoché impossibile che ci fosse riuscito: era un uomo, e tutti gli uomini con cui aveva avuto sempre a che fare non ne capivano nulla di moda; lui, poi, era proprio un pesce fuor d'acqua, e lo dimostrava proprio quello che lui considerava con fierezza il suo stile personale.

Carolyne tirò fuori dalla borsetta una confezione rettangolare, sollevò il coperchio, scostò i due lembi di carta sottile e trasparente, ed alla vista dell'abito piegato con cura si ritrovò a proprio malgrado ad inarcare le sopracciglia: era convinta che Roger avesse scelto qualcosa di più succinto e scollato, qualcosa di cattivo gusto, ed invece si era sbagliata; l'abito in questione era bello, fine ed elegante.

Quasi fin troppo fine ed elegante per essere stato scelto da un uomo.

Aveva le maniche e la gonna lunghe, era stretto in vita e, soprattutto, era color avorio: uno dei suoi colori preferiti; era impossibile che Roger conoscesse un particolare così intimo, doveva trattarsi di un vero e proprio colpo di fortuna.

Ed il secondo colpo di fortuna arrivò quando provò l'abito e si guardò allo specchio: non era solo della taglia giusta, ma le stava bene.

Davvero bene.

Carolyne uscì dalla camera senza fare rumore e si fermò davanti l'ingresso della cucina; Roger impiegò una manciata di secondi ad accorgersi della presenza della giovane donna, ma quando si girò verso di lei, sul suo volto apparve subito un'espressione di stupore genuino: aveva già notato al loro secondo incontro quanto lei fosse una bella donna, ma adesso, con quell'abito così elegante, aveva l'impressione di vederla per davvero per la prima volta ed avvertì una strana sensazione che lo mise a disagio.

La bionda notò quel disagio, notò anche il modo in cui il bassista la guardava, ed anche se era ancora arrabbiata ne rimase comunque lusingata.

"Allora, che cosa ne pensi?" le domandò lui, dopo aver deglutito della saliva per inumidire la gola.

"Dimmi la verità: hai chiesto aiuto ad una commessa per prendere quest'abito"

"Assolutamente no, alla commessa ho solo dato l'abito che io ho scelto"

"Beh, allora hai avuto moltissima fortuna"

"È un modo per dire che ho indovinato e che ti piace?"

"Può essere"

"E quindi se ti piace, vuol dire che hai cambiato idea"

"Frena un momento, non ti sembra di star cantando vittoria troppo presto? L'abito mi piace, è vero, ma questo non significa che abbia cambiato idea riguardo al matrimonio, magari preferisco indossarlo in un'altra occasione, e tu non solo non ci avresti guadagnato nulla, ma avresti anche fatto un giro inutile fin qui"

"Carolyne, mi dispiace" l'espressione di Waters divenne d'improvviso seria "sono stato un cretino, d'accordo, ma non puoi togliermi la parola solo perché ho avuto una brutta giornata. È vero, questa è già la seconda volta che ho un brutto atteggiamento nei tuoi confronti, ma ti garantisco che non accadrà una terza. Purtroppo non posso dimostrartelo in alcun modo per il momento, ma solo con le parole... Però, se mi darai una possibilità, potrò farlo anche materialmente"

"Sei molto bravo con le parole... Ma io ho già avuto esperienze passate con persone molto brave a manipolare con le parole, ma poi a conti fatti era un'altra faccenda. E tu me le ricordi parecchio" Carolyne abbassò gli occhi scuri sull'abito che indossava per poi tornare a fissare il bassista "ti rendi conto che se anche dovessi cambiare idea, e non è detto che sia così, dovrei ancora sistemarmi i capelli e truccarmi? E prima di fare queste due cose avrei anche bisogno di una doccia. Rischieremo seriamente di arrivare in ritardo al matrimonio, e non è molto elegante"

"Sarei pronto a correre questo rischio" rispose prontamente il giovane uomo, sforzandosi per non lasciarsi scappare un sorriso soddisfatto che avrebbe rovinato il risultato che era riuscito ad ottenere faticosamente.

Era fatta, ci era riuscito.

Anche se in parte non riusciva a capire perché desiderava così tanto avere la giovane donna al proprio fianco durante il matrimonio.

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