*3*

La previsione di Pamela si rivelò azzeccata: quando David si presentò a casa sua per parlare con l’ex moglie, l’espressione stampata sul suo viso non esprimeva della semplice rabbia, ma furore; era talmente fuori di sé che entrò in casa senza bussare né salutare, domandando direttamente alla padrona di casa dove potesse trovarla.

Pamela si limitò ad indicare le scale che portavano al primo piano dell’abitazione; non riprese il giovane uomo per il modo in cui aveva fatto irruzione a casa sua perché comprendeva il suo stato d’animo in quel momento: probabilmente al posto suo avrebbe avuto una reazione simile.
David si precipitò immediatamente al primo piano, ed anche se l’ex suocera non gli aveva detto in quale stanza andare, andò dritto verso quella che un tempo era stata la camera da letto delle due sorelle adottive e, senza prendersi il disturbo di bussare, spalancò la porta.

La rabbia venne subito sostituita da un’espressione stupefatta quando Ginger si voltò per vedere chi aveva fatto irruzione con così tanta foga in camera sua, ed il chitarrista si ritrovò pietrificato: non riusciva a credere che dopo quasi due anni di assoluto silenzio, la giovane adesso fosse proprio davanti ai suoi occhi, e non si aspettava di vederla con i capelli molto più corti di quello che ricordava e tinti di biondo.

Anche sul volto di Ginger apparve un’espressione altrettanto sorpresa: anche David si era accorciato i capelli, ed in più si era lasciato crescere la barba.

Doveva essere stata la sua nuova moglie a suggerirgli quel cambio di look. Di sicuro Virginia lo apprezzava, ma a lei, di primo impatto, non le piaceva affatto. Aveva sempre preferito l’ex marito con il viso completamente sbarbato, ed infatti quando erano sposati non si era mai lasciato crescere la barba.

“Tu” Gilmour richiuse la porta alle proprie spalle, affinché le loro voci non arrivassero alle orecchie di Pamela; l’espressione stupefatta era già sparita, ed aveva lasciato nuovamente spazio alla rabbia. Erano tante le cose che avrebbe voluto dire all’ex moglie, ma dalle labbra carnose del giovane uomo uscirono solo tre semplici parole, sottoforma di domanda incerta “sei davvero tu?”

“Sì, sono io” la risposta sicura sgretolò ogni rimasuglio d’incertezza, insieme al dubbio se tutto quanto fosse reale o solo un sogno: quella davanti ai suoi occhi, tranquilla e che sosteneva il suo sguardo senza alcuna esitazione, era Ginger. Bionda, forse più magra, col viso più asciutto, ma era comunque lei. Era un’estranea, ma al tempo stesso era anche la giovane con cui si era sposato appena sei anni prima e con cui aveva avuto un figlio.

David si ritrovò costretto a stringere i pugni per resistere all’impulso di urlare; quando Virginia gli aveva finalmente confessato la visita inaspettata (ed indesiderata) della (ex) rossa, lo aveva pregato di non fare nessuna scenata, perché non avrebbe fatto altro che il suo gioco, ma ora che aveva l’ex moglie davanti ai propri occhi, sentiva di essere vicinissimo a perdere il controllo.

“Quando Virginia me l’ha detto non volevo crederci. Non potevo credere che dopo tutto questo tempo avessi avuto il coraggio di presentarti a casa mia come se non te ne fossi andata da neanche un giorno. Anzi, ormai pensavo che ti fosse accaduto qualcosa di grave”

“Gentile da parte tua preoccuparti per me”

“Preoccuparmi?” il chitarrista inarcò le sopracciglia; non riusciva a capire se Ginger fosse seria o se lo stesse spudoratamente prendendo in giro, ma era sempre più vicino al proprio punto di rottura. Era sufficiente una sola parola sbagliata e sarebbe scattato “perché, tu pensi seriamente che io sia preoccupato? La preoccupazione è proprio l’ultimo dei miei pensieri in questo momento. Io non sono affatto preoccupato, Ginger. Sono furioso, per diversi motivi”

“Ohh, anche tu” la giovane chiuse per un attimo gli occhi con un sospiro e si lasciò cadere sul materasso del suo vecchio letto singolo “da quando sono tornata, non faccio altro che ritrovarmi a discutere con gente furiosa nei miei confronti”.

Eccolo, il punto di rottura si avvicinava.

“Ahh, e ne sei pure sorpresa? Ti aspettavi di tornare e di trovare tutti quanti pronti ad accoglierti a braccia aperte, con tanto di festa a sorpresa organizzata per festeggiare il lieto evento?”

“No, certo che no, ma nessuna delle persone con cui ho parlato ora è stata sfiorata dall’intenzione di ascoltare le mie spiegazioni. tutti non hanno fatto altro che sputare sentenze premature e basta”

“Stai dicendo che invece sarebbe diverso se tu avessi il tempo di esporre le tue ragioni? Ed allora fallo. Spiega tutto quanto, ed io starò ad ascoltarti, perché sono proprio curioso di sentire le tue giustificazioni riguardo i tuoi comportamenti”

“Mio dio! È così difficile capirlo?” domandò la giovane, alzando per prima la voce, stanca di essere additata come la colpevole da persone che prima non volevano ascoltarla “nessuno che vuole compiere il piccolo sforzo di mettersi nei miei panni. Prova a metterti nei miei panni di due anni fa, David. Com’era la mia vita, mh? Hai la più vaga idea di quello che ho passato? Ohh, no che non ce l’hai, perché tu stavi vivendo il tuo sogno meraviglioso ad occhi aperti. Mentre tu eri impegnato a ricostruirti la tua nuova vita, non ti sei reso conto che la mia stava andando a pezzi rapidamente”

“Stai cercando di addossarmi la colpa?”

“Sapevi benissimo che momento particolare e difficile stavo attraversando” replicò la giovane, a denti stretti, riferendosi in modo indiretto alla malattia ed alla scomparsa prematura della sorella adottiva minore; quello, per lei, anche se a distanza di tre anni, restava ancora un argomento tabù, che nessuno doveva permettersi  di tirare fuori in sua presenza “e nonostante tutto, non ti sei fatto alcuno scrupolo. Non ti ricordi quel giorno, poco prima di Natale, quando sei venuto a prendere i bambini in negozio, che cosa mi hai detto?”.

Gilmour ci pensò per qualche momento, ma quando socchiuse le labbra per rispondere venne preceduto dall’ex moglie.

“Sei venuto da me e, pur sapendo che avevamo divorziato da poco e qual’era la mia situazione famigliare di quel momento, non ti sei fatto alcuno scrupolo di mettermi al corrente della tua intenzione di chiedere a Virginia di sposarti. Ma ce l’hai un briciolo di cervello? Ma non ti sei chiesto nemmeno per un solo momento che forse non era il caso di dirmi una cosa simile?”

“In quell’occasione ti ho anche chiesto di andare avanti e di seppellire l’ascia di guerra”

“Ahh, e ti aspetti seriamente che una moglie tradita ed abbandonata possa accettare una simile richiesta? A porre la parola fine al nostro matrimonio sei stato tu, David, non io. Sei stato tu che prima mi hai tradita e poi hai avuto il coraggio di avanzare la pretesa che accettassi la tua nuova vita senza protestare. Sei stato tu a porre fine al nostro matrimonio. Non io”.

Eccolo.

Alla fine il limite era stato raggiunto. Ed oltrepassato.

Ma non voleva gridare. Non avrebbe fatto alcuna sceneggiata a casa dell’ex suocera perché altrimenti non avrebbe fatto altro che cadere dritto nella tela che Ginger gli stava tessendo. Non era necessario cadere così in basso, non doveva fare altro che tirare fuori l’asso nella manica che aveva portato con sé, e che aveva preso senza essere visto da Virginia.

“Con chi hai parlato finora?” domandò dopo aver preso un profondo respiro, con voce così calma da restare sorpreso per primo; l’espressione della giovane si accigliò, un po’ perché non si aspettava di ricevere una domanda simile ed un po’ perché si aspettava di vedere l’ex marito perdere il controllo che tanto stava facendo fatica a mantenere “hai detto che tutte le persone con cui hai parlato finora non hanno voluto ascoltare le tue spiegazioni. Chi c’è stato prima di me?”

“Ho parlato con mommi

“Immagino, ma ti sei espressa al plurale. E se con me stai parlando adesso per la prima volta, vuol dire che c’è stato qualcun altro che hai già incontrato prima di me, altrimenti non avresti detto queste parole. Con chi hai già parlato, allora? Con Richard?” David rimase in silenzio apposta, per scrutare l’espressione di Ginger “mh, no, dal tuo sguardo mi sembra proprio di capire che tra te e lui non è cambiato nulla. E sono anche certo che se avessi parlato con Rick, poi lui mi avrebbe informato”

“Ohh, riguardo a questo non ho alcun dubbio, visto che siete sempre pronti a spalleggiarvi l’un l’altro… Soprattutto quando di mezzo c’è una questione di corna che deve essere assolutamente tenuta nascosta”.

La frecciatina di Ginger non toccò minimamente David, che proseguì col proprio ragionamento.

“E sono altrettanto sicuro che la persona di cui stiamo parlando non è neppure Nick perché non credo che tu abbia qualcosa di così urgente da dovergli dire, di conseguenza questo restringe notevolmente il campo” il chitarrista si zittì di nuovo, ma questa volta non arrivò nessuna frecciatina piccata “hai capito benissimo di chi sto parlando, quindi non ha alcun senso girarci intorno inutilmente: il primo che hai provato a contattare è stato Roger”.

Il volto della giovane perse leggermente colore e strinse le labbra carnose; quei particolari lasciarono intendere a Gilmour che era sulla strada giusta.

“Ohh, mi correggo: a quanto pare non hai solo provato a parlare con lui. Sei riuscita a parlarci, ma lui non ha voluto ascoltarti. E secondo me, hai provato a parlare con lui alla presentazione ufficiale alla stampa del nostro nuovo album. Guarda caso, in corrispondenza della tua visita a casa mia è scomparso il pass che avevo per l’evento. Non la trovi anche tu una coincidenza un po’ troppo curiosa?”

“Di questo non ne voglio parlare”

“Perché non ne vuoi parlare?” insistette il chitarrista, sforzandosi di mantenere la calma anche adesso che stava diventando sempre più difficile “perché non è andata nel modo in cui volevi? Perché lui non ha voluto ascoltarti? Anche se non ero presente, conosco abbastanza bene Roger da immaginare quello che deve essere successo tra voi due, e… E se sei così delusa perché non hai ottenuto quello che speravi, posso altrettanto immaginare che la tua intenzione non era semplicemente quella di chiarire tutto a parole… Vero? Puoi dirlo che quello che speravi di ottenere era di andare a letto con lui”

“Ho detto che di questo non ne voglio parlare”

“D’accordo, ed allora parliamo di questo” David tirò fuori da una tasca interna della giacca una rivista, l’asso nella manica che aveva portato da casa; la sfogliò, e poi la girò verso la giovane, affinché potesse vedere l’articolo in questione. E l’articolo in questione era proprio quello del servizio fotografico che aveva venduto alla stampa. Dinanzi alle pagine che l’ex marito continuava a girare lentamente davanti ai suoi occhi, la giovane girò il viso da un’altra parte, rifiutandosi di guardarle “no? Non vuoi parlare nemmeno di questo? E perché? Non sei stata tu a dare l’autorizzazione di pubblicare questo?”

“Sì” rispose lei, dopo un breve istante di silenzio, sempre con il viso girato da un’altra parte “sì, sono stata io”

“Quando hai dato l’autorizzazione sapevi con certezza che con ogni probabilità anche io avrei visto questo articolo, quindi perché adesso ti rifiuti di parlarne? Avanti, Ginger, sei o non sei una persona adulta? Devi prenderti la responsabilità delle tue azioni”

“Non riesco proprio a capire la tua reazione. Oserei quasi dire che sei arrabbiato, ma non riesco proprio a capire il perché”

“Perché? Ti stai seriamente chiedendo perché sono arrabbiato e perché sto pretendendo delle spiegazioni da parte tua?” non aveva più alcun senso cercare di trattenersi; tutti i buoni propositi del giovane uomo sfumarono, e la rivista che aveva in mano venne scagliata per terra con rabbia “cazzo, Ginger, vuoi smetterla di prendermi per il culo una buona volta, visto che non stai facendo altro da quando sono arrivato? Sto pretendendo delle spiegazioni da parte tua perché quello che c’è su quella rivista non è altro che un’altra prova concreta di quello che sapevo già da tempo. Quella definitiva”

“Prova di che cosa?”

“Della relazione che voi due avevate”

“Oddio, non ci posso credere, ancora con questa storia assurda”

Storia assurda?” ripeté il chitarrista, avvicinandosi di più all’ex moglie ed indicando la rivista che giaceva sul pavimento “e tu hai ancora il coraggio di dire che non è vero niente quando ci sono quelle foto che parlano già da sé? E devo ricordarti l’abbraccio che ho visto tra voi due? O quello che Judith mi ha detto al telefono, che le è stato confessato da Roger? Perché stai provando ancora ad arrampicarti sugli specchi? Forse perché sai benissimo di non avere nulla da poter dire in tua discolpa? Perché non vuoi ammettere che tu e Roger siete sempre stati amanti per tutto il tempo in cui tu ed io siamo stati sposati?”

“Perché non farei altro che raccontare una bugia, ecco perché. Non c’è mai stata nessuna storia segreta tra me e lui. I nostri incontri, quel servizio fotografico…” gli occhi scuri della giovane si posarono rapidamente sulla rivista e tornarono a concentrarsi sul viso dell’ex marito, livido dalla rabbia “sono tutti datati dopo la fine del nostro matrimonio. E quando due persone divorziano, immagino che siano libere di frequentare chi vogliono, giusto? Tu, per esempio, neppure ti sei preoccupato di rivolgerti ad un avvocato prima di trovarti un’altra donna”

“A me risulta che tu e Roger eravate andati già a letto prima che noi due ci conoscessimo. E mi risulta anche che tra voi due c’è stato un bacio quando eravamo in Giappone… Sempre se è stato solo che un bacio”

“Nessuna di queste due cose è vera, te l’ho già spiegato una volta: in questo caso non si tratta altro che di bugie che di sicuro si è inventato per infierire ancora di più su Judith. Non ricordo niente né di una notte tra me e lui quando ancora nel gruppo c’era Syd, né di un bacio in Giappone. Se entrambi fossero accaduti veramente, com’è possibile che non ricordo niente di niente? Conservo perfino qualche ricordo di quando ci siamo incontrati casualmente da bambini!”

“Ahh, vi siete pure incontrati da bambini?” David inarcò entrambe le sopracciglia, era la prima volta che udiva quella storia “ma guarda un po’! Allora questo significa che voi due eravate proprio destinati a stare insieme! E sentiamo, se queste due non sono altro che bugie che si è inventato per vendetta, anche se personalmente faccio molta fatica a crederci, lo stesso vale anche per la notte che avete trascorso insieme dopo che noi due abbiamo avuto quella brutta discussione e te ne sei andata con i bambini?”

“Puoi pure dire dopo che ho scoperto il biglietto di quella troia con cui mi tradivi, sai?”

“Stai zitta, Ginger!” Gilmour alzò la voce e puntò l’indice destro contro l’ex moglie, ma lei ancora una volta rimase impassibile “stai zitta perché non sei nella posizione migliore per fare battute come questa! Allora, cosa mi dici riguardo a quest’altra presunta notte? Anche questa è solo che una bugia?”.

Il giovane uomo incrociò le braccia e rimase ancora una volta in silenzio; ben presto le sue labbra carnose si distesero in un sorriso sarcastico dinanzi al mutismo di Ginger.

Conosceva già benissimo la risposta da solo, ma era comunque un colpo non indifferente ricevere la conferma ai propri sospetti. Per tanto tempo si era sentito un verme schifoso nei confronti di una persona che in realtà era stata la prima a tradirlo senza alcuno scrupolo, senza essere toccata da alcun rimorso di coscienza.

Anche adesso nei suoi occhi non leggeva né vergogna né dispiacere. Non vi era nessun sentimento simile legato a dei sensi di colpa. C’era un po’ di tristezza, ma era certo che era dovuta al rifiuto categorico di Roger di avere un chiarimento.

E da come parlava, era chiaro che non fosse a conoscenza né del matrimonio del bassista né del figlio che aveva avuto pochi mesi prima; e non le avrebbe detto nulla a riguardo, anche se per un momento era stato fortemente tentato di farlo.

Avrebbe lasciato che lo scoprisse da sola, magari coi propri occhi, così sarebbe stato un colpo ancora più duro; e si augurava di essere presente quel giorno, perché si trattava di uno spettacolo che non voleva assolutamente perdere.

“Il tuo silenzio dice già tutto quanto. Quindi questa notte c’è stata, ma dovrei credere che prima tra voi due non c’è mai stato altro? Dovrei credere che voi fino a quel momento vi siete sempre odiati e poi, all’improvviso, siete andati a letto insieme. Non c’è mai stato nulla tra voi due prima di quella notte, non riuscivate quasi a sopportare la presenza l’uno dell’altra, eppure quel giorno sei andata da lui”

“Non potevo andare da Rick, visto che anche lui mi aveva tradita”

“E sei andata da Roger” ripeté David “e siete finiti a letto insieme. E poi gli hai chiesto di frequentare tua sorella, e poi… Beh, e se poi c’è stato quel servizio fotografico, ne deduco che è iniziata la vostra frequentazione… Finchè… Finché tu, un bel giorno, non hai deciso di sparire nel nulla, e dato che avevi bisogno di soldi, hai venduto quelle foto perché sapevi bene che ti avrebbero fruttato diversi soldi contanti… Sai, più cerco di sforzarmi a capire il tuo ragionamento, e più mi rendo conto di quanto sia contorto e senza senso. Tu non stai bene, Ginger, hai bisogno di cure… Ed anche piuttosto urgenti, a mio parere”.

La giovane si coprì la bocca con la mano destra e scoppiò all’istante in una risata ironica: aveva capito  quale genere di cure si stava riferendo il suo ex marito, e non poteva credere che avesse veramente detto quelle parole.

“Io sto benissimo, grazie per la preoccupazione. Non ho bisogno di vedere nessun psicologo, le mie priorità sono altre: voglio sistemare alcune cose con alcune persone e rivedere i miei bambini”

“Ohh, ma allora ti ricordi di avere dei figli! Ti ricordi di avere due bambini che si chiamano Keith e Demi! Iniziavo a credere che tutte le tue preoccupazioni ruotassero solo ed esclusivamente attorno a Roger, visto che fino a questo momento non hai fatto altro che parlare di lui”

“Guarda che io non ho detto niente su di lui fino a quando tu per primo non lo hai messo in mezzo al nostro discorso”

“Beh, dal momento che è sempre stato in mezzo al nostro matrimonio, non vedo perché non avrei dovuto nominarlo. Forse perché stai male per il due di picche che ti ha rifilato? Vuoi sapere una cosa? Non solo ha fatto benissimo a non voler ascoltare le cazzate che non avresti fatto altro che rifilargli, ma togliti pure dalla testa l’idea di riuscire ad avere un confronto con lui perché non cambierà mai idea. Come puoi anche solo pensare che sia possibile? Dai, Ginger, cerca di essere realista: guarda cosa hai fatto. Io, al posto suo, non vorrei più sapere nulla di una persona che ha venduto la nostra storia alla stampa solo per guadagnare dei soldi facili… E non ho alcun dubbio a riguardo che anche lui sia del mio stesso, ed identico, parere. E sappiamo benissimo quanto sia terribilmente difficile far cambiare idea a Roger quando si mette in testa un’idea. Anzi, è pressoché impossibile: finora non è mai accaduto nulla di simile e dubito fortemente che proprio tu sarai l’eccezione. Faresti meglio ad arrenderti all’inevitabile”

“Quando mi farai vedere i bambini?” domandò la giovane, ignorando apertamente le provocazioni ricevute, ricevendo in cambio un sorriso che non lasciava presagire nulla di buono.

“E cosa ti fa credere che io abbia intenzione di farti vedere i bambini, Ginger?”

“Stai dicendo che non vuoi farmeli vedere?” gli occhi scuri della giovane si spalancarono perché aveva capito che il chitarrista non stava scherzando, lo dimostrava appieno la sua espressione estremamente seria “ma non puoi farmi questo! Non puoi essere seriamente intenzionato a tenermi lontana dai bambini! Quali spiegazioni darai loro?”

“E tu? E tu quale genere di spiegazione intendi dare per giustificare i tuoi due anni di assenza senza alcuna notizia? Non ti sei minimamente preoccupata per loro due quando hai deciso di andartene, altrimenti non avresti mai preso una simile decisione a cuor leggero”

“Se anche tu ascoltassi quello che ho da dire anziché punt…”

“Hai idea di cosa sono stati questi due anni per Keith?” continuò il chitarrista, senza lasciare alla giovane la possibilità di ribattere e difendersi; non gl’interessava minimamente quello che Ginger aveva da dirgli, perché nessuna spiegazione poteva giustificare in qualche modo il suo comportamento “proprio tu che ti sei sempre preoccupata tanto per lui, dal momento che ha una situazione delicata alle proprie spalle, non ti sei fatta alcuno scrupolo a sparire nel nulla per così tanto tempo, senza dare alcuna motivazione! Sai che è da poco uscito da un bruttissimo periodo? La tua scomparsa ha avuto un impatto molto negativo sul suo carattere in generale e sul suo rendimento scolastico in particolare. Per fortuna che nell’ultimo periodo lui e Gala si sono avvicinati molto e diverse cose sono cambiate, ma è comunque molto destabilizzato. E non credere che per Demi non sia stato altrettanto difficile solo perché è un bambino piccolo”

“Se mi lasci parlare con loro…”

“No, Ginger! Come devo spiegarti che non ho alcuna intenzione di lasciarti vedere i bambini?”

“Non puoi farmi questo! Loro sono i miei figli! Io sono loro madre! Io!”

“E quale madre amorevole riuscirebbe mai ad abbandonare i propri figli?” chiese David, in tono freddo, fermo nella propria convinzione, per poi lanciare un lungo sguardo alla ex moglie “e tralasciando la questione dell’abbandono, che è già abbastanza grave di per sé e sufficiente come motivazione per richiedere ed ottenere senza alcun problema l’affidamento esclusivo dei bambini, non credo proprio che tu ora sia nelle condizioni mentali adatte per occuparti di due bambini piccoli. Tu non stai bene, te lo leggo negli occhi. Non sembri nemmeno la persona che conoscevo, e non mi sto riferendo solo al taglio ed al colore dei capelli”.

Ginger chinò la testa in avanti prima di gettarla all’indietro e scoppiare a ridere; quella reazione contribuì solo a rafforzare le convinzioni di David.

“Tu non puoi impedirmi in nessun modo di vedere i bambini” disse poi, scuotendo la testa con un sorriso “e vuoi sapere il perché?”

“Perché?”.

Ginger non diede alcuna risposta, limitandosi a girare il viso verso sinistra; David la imitò, perplesso, ed i suoi occhi azzurri si spalancarono alla vista di un mobile che fino a quel momento aveva completamente ignorato, tanto era stato assorbito dalla discussione: una culla.

Una culla per neonati.

Subito nella sua mente si delineò una domanda spontanea: cosa ci faceva una culla per neonati nella camera da letto dell’ex moglie, dal momento che né Keith né Demi ne facevano più uso? Entrambi i piccoli dormivano già da diverso tempo nel proprio lettino personale.

Trovò da solo la risposta dopo essersi avvicinato ed avere allungato la testa al di là del bordo: dentro alla culla, profondamente addormentata, c’era una bambina piccola dai capelli rossi, che incredibilmente non era stata svegliata dal loro litigio; David guardò la neonata con uno sguardo carico di sconcerto, per poi rivolgerlo a Ginger, che non solo non si era spostata dal bordo del materasso, ma lo stava fissando con assoluta tranquillità.

Era rimasta impassibile per tutto il tempo della discussione, perfino quando le aveva detto di essere intenzionato a chiedere ed ottenere la custodia esclusiva di Keith e Demi non si era scomposta. L’unico momento in cui aveva avuto qualche segno di cedimento era stato quando nella loro discussione era stato messo di mezzo Roger.

“Che cosa significa questo?” mormorò il giovane uomo, sempre più confuso, alternando di nuovo lo sguardo da madre a figlia “non riesco a capire”.

No, non riusciva proprio a capire che cosa stava succedendo e soprattutto che cosa c’entrava quella bambina con l’affidamento esclusivo di Keith e Demi. Più provava a pensarci, e meno riusciva a trovare un qualunque genere di collegamento.

“Il suo nome è Rosemary, ma io preferisco chiamarla Poppy. Il colore dei suoi capelli mi ricorda tantissimo quello dei petali di un papavero” la giovane si alzò finalmente dal materasso, raggiunse l’ex marito vicino alla culla, appoggiò le mani sul bordo in legno ed abbassò a sua volta lo sguardo sulla bambina profondamente addormentata; la figlia femmina che aveva sempre tanto desiderato “quando mommi mi ha, ovviamente, chiesto spiegazioni su di lei, le ho detto che è stata il frutto di una brevissima relazione che ho avuto in Australia. Nulla di tutto quello che le ho raccontato è vero, ma sono stata costretta ad inventare una piccola bugia perché prima avevo bisogno di parlare con te”.

Ginger distolse gli occhi scuri dalla neonata, concentrandoli nuovamente sul volto sempre più perplesso e corrucciato di Gilmour; attese ancora qualche istante, ed alla fine, senza alcuna esitazione o tremore nella voce, gli confessò ciò che in un primo momento non aveva potuto rivelare alla madre adottiva.

“Quello che sto cercando di dirti, David, e che ancora non hai capito, è che Poppy, in realtà, è tua figlia”.

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