*2*
David si ritrovò a vivere una sorta di strano déjà vu quando Virginia si bloccò con la penna stilografica a mezz'aria per poi posarla sopra il tavolo e voltarsi verso di lui: stava terminando di scrivere gl'inviti per il loro matrimonio ed era arrivata a scrivere quello indirizzato a Roger; una scena simile l'aveva vissuta con Ginger quattro anni prima: nel momento di scrivere gl'inviti per il loro matrimonio, anche lei aveva esitato nell'estenderne uno a Roger e Judith.
Cercò di soffermarsi il meno possibile su quel ricordo, perché il solo pensiero di Ginger gli provocava sensazioni molto contrastanti, e per occupare la mente con altro chiese a Virginia che cosa avesse.
"Vuoi che lo invito?"
"Mi sembra ovvio che lo devi invitare. Fa parte della band come Richard e Nick, non possiamo non estendere l'invito anche a lui" David corrucciò le sopracciglia davanti alla strana domanda della sua fidanzata, e rimase ancora più perplesso nel vederla emettere un profondo sospiro; dava quasi l'impressione di non avere ricevuto la risposta che avrebbe voluto "ho forse detto qualcosa di sbagliato?"
"Io ti ho chiesto se vuoi che invitiamo Roger e tu mi hai risposto che dobbiamo farlo visto che è parte del gruppo, in pratica mi stai dicendo che vedi questo invito come un obbligo. Tu vuoi davvero che lo invitiamo?" ribatté la giovane con un'espressione seria e preoccupata "Dave, è da mesi e mesi che sto organizzando questo giorno, ed ovviamente voglio che sia tutto perfetto fin nei più piccoli dettagli, e..."
"Se la tua preoccupazione è quella di uno scontro fisico tra me e lui, ti posso assicurare che non sarei mai così stupido da rovinare in questo modo il giorno delle nostre nozze"
"Non sono preoccupata per questo. Vorrei piuttosto che approfittaste di questa occasione per riallacciare i rapporti".
Virginia conosceva ormai molto bene sia i lati positivi che quelli negativi del carattere di David, sapeva quant'era testardo e come era difficile fargli cambiare idea quando s'impuntava con qualcosa (e sotto quel punto di vista, lui e Roger erano incredibilmente simili), e non rimase affatto sorpresa di vederlo irrigidirsi e cambiare completamente espressione ed umore.
Cambiava così repentinamente d'umore sia quando provava ad affrontare quell'argomento o quando provava ad affrontare quello ancora più difficile di Ginger.
"Trovo che siamo arrivati ad un punto da cui è pressoché impossibile tornare indietro. Tra me e lui sono successe troppe cose che non possono essere accantonate e dimenticate" rispose il chitarrista, dopo un lungo silenzio, corrucciando le sopracciglia e sforzandosi di non soffermarsi troppo a pensare alle cose accadute tra lui ed il bassista; se solo gli capitava di commettere quell'errore, sentiva di nuovo la rabbia e la voglia di prenderlo ancora a pugni "sai benissimo cosa è successo tra me e Roger, quindi come puoi farmi una richiesta simile?"
"Certo che so quello che è successo tra voi due, ma pensavo che fossi stanco di continuare a portare avanti questa situazione"
"Non credere che prima di questa situazione tra me e lui ci fosse chissà quale amicizia profonda. Anzi, proprio quello che è successo ti fa capire quanta importanza ha sempre dato alla nostra amicizia: non solo ha fatto quello che ha fatto, ma per mesi e mesi e mesi si è comportato con me come se nulla fosse. Fino a quando non ho avuto la prova concreta di quello che ho sempre sospettato, lui non è stato colto dal minimo rimorso. E non li sente tutt'ora... E se non ti dispiace, vorrei cambiare argomento".
Virginia accontentò la richiesta del compagno, e tornò ad occuparsi degli ultimi inviti da scrivere, ma per lei la conversazione non era conclusa; c'era una domanda che continuava incessantemente a ronzarle in testa e che condizionò il suo umore per il resto della giornata.
Per quella sera era in programma una cena proprio in compagnia degli altri componenti del gruppo, l'occasione perfetta per consegnare loro gl'inviti, e quando la coppia salì in macchina, la ragazza non era ancora riuscita a togliersi quella domanda dalla testa, ed a quel punto anche David aveva notato il suo repentino cambio d'umore, e decise d'indagare nel tragitto da casa al ristorante.
"Sei agitata per la serata?" le chiese, dopo essersi messo alla guida "o sei risentita per qualcosa che ho detto?"
"C'è una cosa che ancora non riesco a capire e che riguarda quello che è successo tra te e Roger: il tuo risentimento nei suoi confronti nasce perché non ti aspettavi un comportamento simile da un amico o perché di mezzo c'era... Ginger?"
Virginia non si aspettava che David potesse frenare all'improvviso, per giunta nel bel mezzo della strada, e quando ciò accadde, si girò immediatamente verso di lui con gli occhi spalancati "Dave, ma si può sapere che cosa stai facendo? Riparti subito prima che arrivi qualcuno!"
"Non prima di avere risolto questa faccenda: tu pensi che io provi ancora qualcosa per lei?" domandò Gilmour, guardando la sua compagna dritta negli occhi "abbiamo organizzato questa serata a ristorante per consegnare i primi inviti al nostro matrimonio e hai dei dubbi riguardo la nostra relazione? In che modo ti ho fatta dubitare di quello che provo per te?"
"Non ho alcun dubbio riguardo il nostro matrimonio, David, non ho cambiato idea, ma... Ma al tempo stesso questa faccenda è così strana... Nessuno di voi tre ha mai dato delle vere e proprie spiegazioni, e vorrei che lo facessi una volta per tutte, perché... Perché non so cosa pensare" rispose la giovane, con uno sguardo ansioso "vorrei che mi tranquillizzassi".
David si passò la mano destra tra i capelli prima di dare una risposta a Virginia.
"Non hai nulla di cui preoccuparti, perché di mezzo non c'è alcun sentimento. Tra me e lei è tutto finito da quando ho deciso di stare con te, ed il mio risentimento nei confronti di Roger è dovuto al comportamento che ha avuto nei miei. Adesso sei più tranquilla?"
"Sì" confermò lei, annuendo "ma se si tratta solo di una questione di risentimento nei suoi confronti, non puoi fare un piccolo sforzo e metterci una pietra sopra? So quello che ha fatto, e so anche che hai detto che gli attriti tra voi due c'erano già da prima, ma anche se non avete più discusso, quanto pensi che possa far bene al gruppo quest'atmosfera così tesa tra voi due? O pensi che questa sopportazione reciproca non sfocerà in una nuova serie di litigi? David, se non risolvete i vostri problemi temo che presto o tardi finirete per arrivare ad un punto di rottura, e sarà l'intero gruppo a pagarne le conseguenze".
Virginia si fermò un momento per lisciare una piega dell'abito.
"Dovresti dimostrarti superiore e tendergli la mano, così da poter mettere la parola fine una volta per tutte a questa storia. Sono certa che sta già pagando abbastanza per quello che ha fatto".
A quelle parole seguirono alcuni attimi di silenzio, attimi che fecero sperare la giovane di essere riuscita a far cambiare idea al proprio compagno, ma rimase delusa non appena lui aprì la bocca.
"Ti ringrazio per la tua preoccupazione, ma al momento sto bene così" disse David, mettendo in moto la macchina "non solo non ho alcuna intenzione di ricucire il rapporto con Roger, ma sarei un'ipocrita se ti dicessi che mi dispiace se sta soffrendo, perché in realtà è proprio ciò che si merita. E adesso basta, per favore: non voglio mai più parlare di questo argomento. Voglio solo pensare a godermi la serata".
Per allentare la tensione che si era creata in macchina, David rivolse un sorriso veloce ed una carezza a Virginia, a cui lei rispose con un sorriso meno spontaneo e più teso.
Roger aveva completamente accantonato l'incontro e la conversazione avuta con Carolyne, se ne ricordò solo nel momento in cui David e Virginia, sorridenti, consegnarono gl'inviti al loro matrimonio, in seguito ad una battuta di Nick di cui all'inizio non riuscì a capire il senso.
"A Rog avreste dovuto darne un altro!"
"Che vuoi dire?" chiese subito, voltandosi a guardare il batterista con un'espressione corrucciata e seria, la stessa che aveva avuto per tutta la serata; quella era anche la prima volta che apriva bocca dopo i saluti iniziali: aveva trascorso la maggior parte della serata ad ascoltare distrattamente i discorsi degli altri, a mangiare ed a fumare qualche sigaretta "di che cosa stai parlando?"
"Virginia, non so se sei stata informata dal tuo promesso sposo, ma molto probabilmente Rog avrà un'accompagnatrice per il giorno del vostro matrimonio" Nick si aspettava che il bassista dicesse qualcosa, ma sul suo volto era ancora impressa l'espressione confusa di poco prima; sembrava non riuscire proprio a capire di che cosa stesse parlando "ohh, andiamo, sai perfettamente di che cosa sto parlando, Roger, non fingere! Mi sto riferendo alla nuova segretaria bionda, quella che ti ha rivolto un apprezzamento"
"Avete una nuova segretaria?" domandò incuriosita Lindy, lanciando subito un'occhiata in direzione del marito; a Roger non sfuggì quello sguardo, ed immaginò che la preoccupazione di Lindy fosse direttamente collegata ai diversi tradimenti del marito "da quando?"
"Da un paio di settimane, ed a quanto pare gli ha subito messo gli occhi addosso. L'ho sentita io stesso dire che Roger ha un bel culo, e quella sera li ho anche visti parlare nel parcheggio... Quindi... Direi che è evidente che qualcosa sta accadendo".
Tutti gli occhi dei presenti erano ormai puntati sul bassista, curiosi di sapere quali spiegazioni avrebbe dato in merito alla sua nuova presunta frequentazione, ma lui si prese del tempo per terminare la sigaretta prima di rispondere.
"Guarda che non è assolutamente come pensi"
"No?" ribatté Mason "vuoi dire che non è vero che hai parlato con lei nel parcheggio?"
"Abbiamo parlato, ma solo per chiarire il malinteso che c'è stato" spiegò Waters, dimostrando che non aveva nulla da nascondere "le ho detto che non sono interessato ad uscire con una donna e me ne sono andato"
"Le hai detto davvero così?"
"Sì, le ho detto così" rispose il bassista, già irritato perché doveva ripetere qualcosa che aveva già detto "ho detto che non esco con le donne".
Ci fu qualche attimo di silenzio, e poi tutti i presenti scoppiarono a ridere.
Tutti, tranne Roger.
Il bassista osservò i suoi compagni di band e le rispettive dolci metà con uno sguardo perplesso ed ancora più irritato perché non riusciva a capire per quale motivo erano scoppiati a ridere; non gli sembrava di avere detto qualcosa di così divertente.
"Si può sapere per quale motivo state ridendo?"
"Come? E ce lo chiedi davvero? Andiamo, hai seriamente detto queste esatte parole a quella ragazza? Sul serio?" mentre rispondeva, Nick si ritrovò perfino costretto ad asciugarsi delle lacrime "ti rendi conto che con questa frase chiunque capirebbe che a te non interessano proprio le donne?"
"Questo non è assolutamente vero" ribatté prontamente Roger, perché le parole dell'amico, anche se erano state una semplice battuta, lo avevano colto sul vivo "come puoi anche solo pensare di fare una simile insinuazione? Il senso della frase che ho detto non è questo. Io ho detto chiaramente che in questo momento non ho alcuna intenzione di uscire con una donna, e non che non esco in generale con le donne. Le parole che ho detto non possono essere fraintese in nessun modo... Tranne che da un idiota come te"
"Ed invece posso assicurarti che non sono così chiare come credi tu, e penso che sia tutte le persone presenti a questo tavolo che quella ragazza concordano con me... Ma perché le hai dato una risposta simile?" insistette Mason, senza rendersi conto che stava peggiorando la situazione; non aveva notato che l'umore del bassista era piuttosto alterato, come non aveva notato che continuava a tamburellare le dita della mano sinistra sul tavolo "insomma, una ragazza mostra un particolare interesse nei tuoi confronti, ti fa un apprezzamento decisamente diretto, e tu le dai un due di picche? Perché?"
"Perché, come ho spiegato anche a quella ragazza, non sono interessato ad avere una frequentazione al momento"
"Ma nessuno ti costringe ad avere una vera e propria relazione con lei, puoi approfittare dell'occasione e divertirti un po'. Che cosa vuoi fare, restare solo per il resto della tua vita?"
"Molto bene, per me la serata finisce qui" sentenziò Roger, stanco di sentire le continue insistenze di Nick, che non si rendeva conto che era arrivato il momento di smetterla e cambiare argomento "vi saluto, io me ne torno a casa"
"Stai scherzando?"
"No, David, non sto scherzando" confermò Waters, girando il viso verso Gilmour "se fosse uno scherzo, adesso non starei indossando la giacca. E ti assicuro che non la sto mettendo per andare fuori a fumare una sigaretta"
"Roger, non puoi andartene. Siamo qui per festeggiare e per passare una serata tranquilla ed allegra. Te lo sto chiedendo per favore" ribatté David, in tono calmo, sforzandosi di essere ragionevole e di non esplodere immediatamente; non voleva fare alcuna scenata davanti a Virginia, e non proprio il giorno in cui avevano dato i primi inviti al loro matrimonio, ma Roger era in grado di fargli saltare i nervi pronunciando una sola parola.
"Me ne vado proprio per non rovinare la serata, se non lo avessi capito. Congratulazioni, Virginia" il bassista aveva ormai preso la propria decisione, e le parole di David non riuscirono a fargli cambiare idea; dopo essersi rivolto alla promessa sposa, senza salutare nessuno degli altri, il giovane uomo uscì dal ristorante e salì in macchina, con l'intenzione di tornare a casa il prima possibile.
Come se la serata non fosse già stata di per sé un enorme disastro, aveva davanti a sé un lungo viaggio di ritorno perché il ristorante che David e Virginia avevano scelto si trovava dall'altra parte della città.
Ma chi glielo aveva fatto fare? Perché aveva accettato l'invito per quella cena quando aveva saputo fin dall'inizio di non volerci andare?
Sapeva benissimo qual'era la risposta a quella domanda, e gli si presentò davanti quando finalmente arrivò a casa, varcò la soglia della porta d'entrata e venne accolto dal silenzio più assoluto: era andato a quella cena perché non riusciva più a sopportare la solitudine che avvertiva a casa; perché la solitudine lo portava a riflettere, ed ogni volta che ciò accadeva, si ritrovava in automatico a pensare ai mesi appena trascorsi ed a tutto quello che era successo.
Ed ogni volta che ripensava a tutto quello che era successo, e che lo riguardava in prima persona, avvertiva di nuovo la voglia di afferrare qualunque oggetto gli capitasse tra le mani e di lanciarlo dall'altra parte della stanza; ogni volta, avvertiva di nuovo la voglia di mettere soqquadro il salotto come aveva già fatto.
Roger tolse la giacca, la posò sull'appendiabiti e nel compiere quel gesto gli tornò alla mente il giorno in cui era rientrato in casa in anticipo ed aveva sorpreso Judith a letto con il suo amante.
Perché quel ricordo orribile, che ancora non era riuscito a cancellare definitivamente, era tornato a tormentarlo proprio in quel momento?
Il giovane uomo salì al piano di sopra, spalancò la porta della sua camera da letto e la trovò, ovviamente, vuota: sdraiata sul letto, naturalmente, non c'era la sua ex moglie in compagnia di un verme schifoso; si sedette sul davanzale della finestra, frugò all'interno delle tasche dei pantaloni alla ricerca di un pacchetto di fiammiferi ed uno di sigarette, e ne tirò fuori l'invito a nozze di David e Virginia: non ricordava nemmeno di averlo messo lì.
Si trattava di un semplice foglietto rosa, chiuso a metà; ricordava ancora che quello per le nozze di David e Ginger, invece, era viola ed era stato legato, con un nastrino colorato, al gambo di una rosa.
Roger aprì l'invito, lesse le righe che Virginia aveva scritto con una calligrafia bella ed ordinata e poi lo lanciò in direzione del comodino; sfortunatamente prese male la mira, il foglietto cadde a terra, ma non si preoccupò di raccoglierlo.
Ciò che gl'importava veramente era di essere finalmente riuscito a trovare sia un pacchetto di sigarette che uno di fiammiferi, così da poter soddisfare l'impellente bisogno di aspirare una profonda boccata di fumo per poi buttarla fuori dalle labbra; aveva iniziato a fumare di più dal divorzio con Judith, ed in seguito a quello che era successo appena che un mese prima, aveva perso velocemente il conto di quante sigarette (di quanti pacchetti di sigarette) che arrivava a consumare al giorno: era il suo modo per combattere lo stress, per non cedere alla tentazione di distruggere nuovamente metà casa.
Ogni volta che avvertiva l'impulso di afferrare un oggetto e fracassarlo contro una parete, allora prendeva una sigaretta e la fumava; e quando quella sigaretta finiva, di solito la sostituiva subito con un'altra.
Sarebbe andato al matrimonio? Ne dubitava. Che senso avrebbe avuto partecipare a quella che non sarebbe stata altro che una grande farsa? Adesso David e Virginia sembravano felici, innamorati e convinti di restare insieme per il resto delle loro vite, ma non era stato lo stesso anche per lui e Judith? Anche nel loro caso era iniziata allo stesso modo. Anche loro, a loro tempo, erano stati convinti di essere felici, di essere innamorati e di essere destinati a restare insieme per sempre... E poi, com'era finita?
Anche per Nick e Lindy era stata la stessa cosa, ed ora erano riusciti ad uscire a fatica da una brutta crisi matrimoniale, ma quasi sicuramente il loro rapporto non sarebbe sopravvissuto ad un altro colpo simile.
E Rick e Juliette? Ecco, loro due sembravano essere l'eccezione che conferma la regola, ma era davvero così o nel loro caso si trattava solo di una questione di tempo? Anche il loro matrimonio prima o poi avrebbe vacillato per una questione d'infedeltà e d'incomprensioni? Forse. Chi poteva saperlo?
E quindi, perché mai avrebbe dovuto partecipare ad un matrimonio che presto o tardi, in un modo o nell'altro, sarebbe finito? David non era esente dal peccato d'infedeltà, e prima o poi avrebbe potuto incontrare un'altra ragazza per cui avrebbe perso la testa.
Come gli era accaduto una volta, poteva accadere benissimo un'altra.
E se anche avesse accettato di andare al loro matrimonio, di sicuro non ci sarebbe andato in compagnia di qualcuno.
Dopo aver terminato di fumare la sigaretta, ed essersi sbarazzato del mozzicone, il giovane uomo provò a coricarsi a letto nella speranza di addormentarsi, ma si ritrovò a rigirarsi sul materasso, e finì per fissare il soffitto, con le mani posate sulla nuca; il motivo di quell'improvvisa insonnia era molto semplice e direttamente collegato a quella stessa serata: non riusciva a togliersi dalla testa le parole di Nick, e non era in grado di capire il perché.
Perché continuava a pensare a quella stupida faccenda, dato che non gliene importava assolutamente niente di niente?
Aveva chiuso con le donne, non voleva più frequentare nessuna per molto tempo, e lo aveva detto anche alla nuova segretaria, e quindi non aveva proprio alcun senso continuare a rimuginarci in quel modo.
Perdere il sonno, poi, per una faccenda così stupida era fuori discussione.
Per una persona che non gli interessava minimamente, con cui aveva parlato una sola volta e per pochi attimi; una persona di cui non conosceva neanche il nome ed a cui aveva lanciato appena che un'occhiata superficiale.
Non ricordava neppure com'era fatta: non sapeva né se era alta o bassa, non sapeva com'era fatto il suo viso, né di che colore aveva i capelli e gli occhi.
Dato che non riusciva più a dormire, il giovane uomo accese l'abatjour sopra il comodino per accendersi un'altra sigaretta.
No, non era interessato a nessuna frequentazione.
Certo... Nick aveva detto che non era costretto ad iniziare una frequentazione seria con quella segretaria, poteva semplicemente divertirsi un po', senza alcun impegno... E non aveva tutti i torti...
Roger spense anche quella sigaretta dentro un posacenere e provò a coricarsi di nuovo sotto le coperte, questa volta con l'intenzione di riuscire a chiudere gli occhi e dormire, almeno per un paio di ore.
No, era fuori discussione.
Assolutamente fuori discussione.
Lui con le donne aveva chiuso per un bel pezzo, e non era interessato a nessun genere di frequentazione.
Neanche ad una senza impegno.
In realtà, aveva sviluppato una vera e propria sorta di disgusto nei confronti delle frequentazioni senza alcun impegno.
Roger era fermo nella propria convinzione di non voler frequentare alcuna donna per diverso tempo; tuttavia, cinque giorni più tardi, mentre si trovava nella mensa degli Studi di Abbey Road, vide passare e sedersi proprio la nuova segretaria, e ne approfittò per osservarla con più attenzione.
Solo per curiosità personale, ovviamente.
Si aspettava di vedere una ragazza qualunque, normale, che non spiccava tra le altre, ed invece, con propria sorpresa, si ritrovò a fissare una giovane donna alta, dal fisico slanciato e vestita con estrema cura; indossava dei pantaloni neri, a palazzo, un maglioncino bianco a collo alto e portava i capelli biondi raccolti in un nodo sulla nuca: la loro nuova segretaria non era affatto una donna che passava inosservata, ed ora che l'aveva vista veramente si chiese come avesse fatto a non accorgersi prima di lei.
Quella giovane donna, incredibilmente, rispecchiava proprio il suo ideale femminile.
Ma non per questo motivo aveva cambiato idea sull'iniziare una nuova frequentazione, quello era fuori discussione.
Tuttavia...
Tuttavia, adesso che l'aveva osservata con più attenzione, il consiglio di Nick non gli sembrava più così assurdo: nessuno lo costringeva ad avere una relazione seria, ma poteva sempre cogliere al volo un'occasione per divertirsi un po'.
E magari anche per lei valeva lo stesso, visto che proprio Nick l'aveva sentita fare quel commento spinto su di lui.
Quando Roger vide la giovane alzarsi, decise di seguirla e riuscì a raggiungerla nel corridoio appena fuori dalla mensa, dopo aver attirato la sua attenzione con un ehi!; e quando lei si voltò, dall'espressione che apparve sul suo viso, e dal modo in cui inarcò le sopracciglia, capì immediatamente che lo aveva riconosciuto.
Tuttavia, decise comunque di sondare il terreno come prima cosa.
"Ehi" disse di nuovo il bassista, posizionandosi davanti alla giovane ed infilando le mani nelle tasche dei jeans "non so se ti ricordi di me. Abbiamo parlato qualche giorno fa"
"Sì, mi ricordo" rispose lei, senza scomporsi, confermando la sua supposizione.
Se non aveva dimenticato il loro rapido incontro, allora significava che era davvero interessata a lui.
"Volevo dirti che quello che è successo quel giorno non è stato altro che un malinteso, in realtà..."
"Non c'è bisogno che ti giustifichi o che cerchi di spiegarti meglio. Sei stato molto chiaro, ho già capito tutto quanto da sola".
Roger rimase sorpreso di essere interrotto e delle parole della segretaria, ma rimase ancora più perplesso quando la vide voltargli le spalle ed allontanarsi: mai nessuna donna, prima d'allora, lo aveva trattato con così tanto distacco e sufficienza; e proprio quella reazione inaspettata lo spinse a seguire la giovane fino al bancone della segreteria ed a chiederle maggiori spiegazioni a riguardo.
Quando riuscì a raggiungerla per la seconda volta, gli sembrò perfino di vederla emettere uno sbuffo seccato.
Ma non era possibile, doveva averlo immaginato.
"Che cosa vuol dire che sono stato molto chiaro l'altro giorno? Ti ho appena detto che tra noi due c'è stato un gran malinteso"
"Guarda che non devi giustificarti con me. Dal momento che quel che fai non sono affari che mi riguardano, non m'importa neppure con chi esci e quali sono i tuoi gusti sessuali".
Roger corrucciò le sopracciglia, c'era qualcosa che non gli tornava in quel discorso.
"Ma di che cosa stai parlando?"
"Di quello che mi hai detto qualche giorno fa, quando ti sei presentato alle mie spalle nel parcheggio" la giovane sollevò lo sguardo dai fogli che stava compilando, ed il giovane uomo riuscì finalmente a vedere il colore delle sue iridi: erano scure, e formavano uno strano contrasto con i capelli biondi. Generalmente, le persone con i capelli chiari avevano anche gli occhi chiari. La combinazione occhi scuri e capelli biondi non si trovava così facilmente "hai detto molto chiaramente che non esci con le donne. E se non esci con le donne, non sono molte altre le opzioni a tua disposizione...".
La giovane lanciò uno sguardo eloquente al bassista, che a sua volta spalancò gli occhi.
Incredibile ma vero, quella giovane aveva frainteso tutto, come i suoi compagni di band.
"No, non è così, hai capito male. C'è stato un fraintendimento: io intendevo dire che al momento non sono interessato ad uscire con una donna, non che non esco con le donne e basta"
"Eppure le tue parole lasciavano intendere proprio questo, ma, se come dici tu, si è trattato solo di un fraintendimento, allora d'accordo" la giovane abbassò di nuovo lo sguardo sui fogli, salvo poi risollevarlo perché si era accorta che il bassista non si era mosso di un solo millimetro: era ancora lì e la stava fissando, come se dovesse dire altro "devi aggiungere qualcosa?"
"Beh... Sì, ovviamente... O meglio, pensavo che non fosse necessario, dato che ho già detto che si è trattato tutto solo di un gran malinteso" rispose il giovane uomo; era visibilmente a disagio, quasi imbarazzato, perché non si aspettava una reazione simile da parte di una ragazza che qualche giorno prima sembrava aver mostrato un interesse nei suoi confronti "ti sto chiedendo se possiamo ricominciare da capo, come se questa fosse la prima vera volta che parliamo".
Lo sguardo confuso che il bassista ricevette in risposta, contribuì solo a farlo sentire maggiormente a disagio.
E non era neppure in grado di spiegarsi il perché di tale disagio.
"Ti sto chiedendo di uscire, se non lo avessi già capito".
Roger vide la giovane segretaria spalancare gli occhi, probabilmente dalla sorpresa, e pensò che adesso si trattava di una cosa fatta, finalmente tutto iniziava a girare per il verso giusto: lei avrebbe accettato, lusingata ed imbarazzata, avrebbero trascorso una piacevole serata da qualche parte, ci avrebbero dato dentro ed il giorno seguente ognuno sarebbe andato per la propria strana.
Magari, se le cose fossero andate per il meglio, avrebbero anche potuto incontrarsi qualche altra volta, ma di certo la loro non si sarebbe trasformata in una sorta di frequentazione senza alcun impegno perché aveva chiuso definitivamente con cose come quella. Come aveva chiuso con le relazioni serie e con il matrimonio in generale.
Se il primo era stato un disastro totale, che senso aveva riprovarci una seconda volta? Non sarebbe stato altro che commettere lo stesso grande errore di nuovo.
"No, grazie".
Tutte le congetture del giovane uomo si sgretolarono contro una risposta che non si aspettava di ricevere: la loro nuova segretaria, la stessa che pochi giorni prima gli aveva rivolto un complimento spinto, aveva rifiutato il suo invito ad uscire.
Aveva rifiutato il suo invito ad uscire.
"Come?" domandò, frastornato, sbattendo le palpebre "che cosa hai detto?"
"Ho detto che non sono interessata"
"Ma questo non ha alcun senso!" a quel punto, la giovane sollevò di nuovo gli occhi, questa volta visibilmente seccata, perché ormai aveva l'impressione di non avere più a che fare con un uomo adulto, ma con un bambino viziato che stava facendo i capricci per il semplice motivo che non aveva avuto ciò che voleva "era logico che accettassi la mia proposta visto il commento che hai fatto qualche giorno fa!".
Adesso era la giovane ad essere sconcertata, ed era anche terribilmente irritata sia dal comportamento del giovane uomo che dalle sue parole; non le importava chi fosse, quello che sapeva per certo era che meritava una bella lezione per la sua insolenza ed arroganza.
"E quindi, solo perché io ho fatto quel commento, significa che sono costretta ad accettare il tuo invito, sempre se così può essere definito? Pensi di avere a che fare con una persona o con un oggetto?" replicò lei, alzandosi in piedi e raccogliendo i documenti che stava controllando "senti, non so a quali donne sei stato abituato finora, forse hai sempre avuto tutte quante ai tuoi piedi con un semplice schiocco di dita, ma sappi che con me non funziona in questo modo. Ed un uomo adulto dovrebbe essere in grado di accettare una risposta negativa, ma se esci da quella porta sono certa che troverai centinaia e centinaia di donne pronte a cadere ai tuoi piedi come tante altre hanno già fatto. Io non ho tempo da perdere con un bambino viziato e capriccioso, ne ho già avuto abbastanza in passato. Buona giornata".
La giovane girò attorno al bancone della reception e si allontanò lungo un corridoio, lasciando Roger da solo, sbalordito e senza parole.
Non riusciva a credere di essere appena stato rifiutato.
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