*17*

1976, aprile.







William non aveva ancora avuto occasione di visitare la nuova casa della sorella maggiore e del cognato, e di conseguenza, quando ricevette un invito a recarsi lì proprio da lei, a distanza di quasi un mese dal loro trasferimento, pensò che il motivo fosse quello; ma si rese subito conto che la situazione era ben diversa da quella che aveva immaginato subito dopo aver varcato la porta d’ingresso dell’abitazione, dopo aver ammirato con le labbra socchiuse la facciata frontale ed il giardino che si estendeva nella parte anteriore: ad attendere il suo arrivo non c’erano sia Carolyne che Roger, ma solo lei; e sul suo volto non c’era nessuna espressione serena, orgogliosa o sorridente, ma l’esatto opposto.

Il suo volto appariva teso e pallido; avvicinandosi, poi, il giovane si accorse anche che la sorella maggiore stringeva tra le mani un fazzoletto che continuava a stropicciare ed aveva gli occhi rossi… Come se avesse pianto.

No, quella non era una semplice impressione: era evidente che avesse pianto. E sembrava anche sul punto di versare di nuovo altre lacrime.

“Che cosa è successo?” chiese subito saltando i saluti e domande stupide ed inopportune come stai bene? (perché era fin troppo evidente che Carolyne NON stava affatto bene), prendendo posto affianco alla giovane donna sul divano; e date le condizioni in cui si trovava, e l’assenza di Roger, pensò che la spiegazione potesse essere una soltanto, quella a cui chiunque avrebbe pensato “hai scoperto che Roger ti tradisce con un’altra donna?”

“Ma cosa stai dicendo?” domandò la bionda stizzita, guardando il fratello minore sconcertata e scuotendo leggermente la testa “come puoi anche solo lontanamente pensare una cosa simile? Roger non mi tradisce con nessuna, perché hai pensato ad una simile assurdità?”

“Ohh, scusami tanto!” esclamò lui, sollevando le mani e spalancando gli occhi “non era mia intenzione dubitare della fedeltà di mio cognato, ma cosa dovrei pensare dal momento che hai l’aspetto di una persona devastata, che ha appena versato un mare di lacrime e che è in procinto di versarne altrettante? Sembra quasi che ti abbiano appena comunicato che la tua vita è finita”
“Perché è così. La mia vita è finita. Rovinata. E con essa anche il mio matrimonio”

“Sei stata tu a tradire Roger?” tentò una seconda volta il giovane con un’espressione sempre più confusa, dal momento che non riusciva a capire  nulla di quello che stava accadendo; e lo strano comportamento della sorella maggiore non lo aiutava affatto a chiarire la confusione che aveva in testa.
Carolyne, che poco prima si era alzata dal divano ed aveva iniziato a camminare avanti ed indietro ininterrottamente, si girò di scatto verso William e lo fulminò con un’occhiata, la stessa che in diverse occasioni avevano ricevuto da loro madre.

“Nessuno ha tradito nessuno. Togliti queste assurde idee dalla testa”

“Ed allora si può sapere che cosa sta succedendo?” insistette lui, esasperato “perché non ci sto capendo niente di niente”.

La giovane donna voltò di nuovo le spalle al fratello minore, si avvicinò ad una finestra, appoggiò le mani sul davanzale, prese un profondo respiro mentre osservava il giardino anteriore e solo allora, finalmente, si girò verso il suo interlocutore per rispondere alla sua domanda.

“Era da un po’ di tempo che mi sentivo strana, e siccome il malessere non accennava a passare, alla fine ho contattato la mia dottoressa per una visita. Credevo di avere mangiato qualcosa di guasto e di avere il principio di una intossicazione alimentare, ed invece non è così. Niente intossicazione alimentare, né nient’altro di simile”

“Beh, meglio così, no?”

“William” Carolyne pronunciò il nome del giovane con estrema freddezza, stringendo le mani a pugno “sono incinta”.

William impiegò diversi secondi di tempo prima di capire il senso delle parole che la sorella maggiore gli aveva appena detto, e quando ci riuscì sul suo viso apparve un’espressione di totale sorpresa: spalancò gli occhi chiari e socchiuse le labbra.

“Sei incinta?” ripeté incredulo, e lei si limitò a fare un cenno affermativo col capo; a quel punto, il giovane scoppiò in una risata allegra, si alzò in piedi ed abbracciò Carolyne. Lei non ricambiò, rimanendo perfettamente immobile, come una statua “ma questa è una notizia meravigliosa! Quindi… Se tu stai per diventare mamma, io sto per diventare zio. Ohh, mio dio, sto per diventare zio! Non ci posso credere! E Roger? Roger che cosa ha detto? Come ha reagito?”

“Si può sapere che cosa stai dicendo? Questa è tutto fuorché una notizia meravigliosa!” la bionda reagì all’eccessivo entusiasmo del fratello minore spalancando gli occhi scuri e distorcendo le labbra in una smorfia contrariata “sai qual è uno dei motivi per cui è finito il primo matrimonio di Roger? La sua ex moglie voleva avere dei figli, lui no. E sai, invece, perché il nostro durerà? Perché entrambi non desideriamo diventare genitori. Lui non vuole essere padre, io non voglio essere madre ed è per questo motivo che usiamo sempre le dovute precauzioni quando abbiamo dei rapporti intimi… Solo che evidentemente questa volta qualcosa non ha funzionato nel modo in cui avrebbe dovuto. Sono incinta”.

Carolyne ricominciò a camminare avanti ed indietro per l’immenso salotto, con le mani posate sui fianchi ed il rumore dei tacchi che risuonava nel silenzio, ripetendo a bassa voce quelle due ultime parole.

“Sono incinta. Sono incinta. Incinta. Incinta. Ti rendi conto? Capisci che cosa significa questo? È la fine”

“Non è la fine” ribatté prontamente William, sicuro che Carolyne parlasse in quel modo solo perché era in preda al panico ed all’agitazione per la scoperta della gravidanza inattesa “certo, sarebbe la fine se avessi scoperto di essere incinta del tuo amante, ma non è questo il caso. O sarebbe la fine se non aveste i mezzi necessari per mantenere e crescere un bambino, ma neanche questo è il vostro caso. D’accordo che Roger ha detto di non volere figli, ma in quante persone si ritrovano a cambiare idea su qualcosa che hanno affermato con estrema certezza? Sono certo che farà i salti di gioia quando glielo comunicherai”

“Roger non vuole diventare padre perché non sa cosa significa esserlo. Ha perso il suo quando aveva pochi mesi, per colpa della guerra” nell’udire quelle spiegazioni, il sorriso del ragazzo si trasformò in un’espressione seria, perché anche loro non avevano più il padre da alcuni anni “non penso proprio che stravolgerebbe il suo punto di vista se dovessi comunicargli quello che ho scoperto… Ma comunque non è questo il caso: non mi devo preoccupare della reazione di Roger perché lui non verrà mai a sapere nulla riguardo questa storia”

“Che vuoi dire?”

“Non ti ho detto di venire qui solo per metterti al corrente di quello che ho scoperto. Mi devi accompagnare in una clinica perché ho un appuntamento”

“Una clinica? Che genere di clinica?” Carolyne non rispose, troppo impegnata ad indossare una giacca ed a prendere in mano la borsa, ma lui lo capì ugualmente da solo e sgranò gli occhi perché non voleva crederci “non starai mica parlando di una clinica per abortire, vero?”.

William sperava che la sorella maggiore si affrettasse a tranquillizzarlo dicendogli che aveva appena detto un’assurdità e che dovevano recarsi ad una clinica semplicemente per degli esami più approfonditi visto lo stato interessante in cui si trovava, ma ciò non accadde.

“Secondo te? Dopo quello che ho appena detto, in che genere di clinica mi devi accompagnare?”

“Ma… Ma… Tu… Tu non puoi farlo! Non puoi parlare sul serio!” esclamò il ragazzo, allibito, lasciando la presa sulle chiavi della macchina senza rendersene conto; nemmeno Carolyne sentì il tonfo delle chiavi, talmente era concentrata sul fratello minore “Lyn, non puoi essere intenzionata a fare qualcosa di simile!”

“Perché? Il corpo è mio, e di conseguenza ogni decisione riguardo esso spetta solo ed esclusivamente a me. Che cosa dovrei fare secondo te? Quale dovrebbe essere la scelta migliore? Tenere questo bambino? Portare avanti una gravidanza che non desidero affatto avere e che segnerà la fine del mio matrimonio? Tu pensi davvero che una persona come Roger, estremamente sicura di tutto quello che dice, possa cambiare idea riguardo un argomento così delicato e personale solo perché gli direi di essere rimasta incinta per sbaglio? Ohh, forse in un mondo utopico potrebbe anche funzionare così, ma qui siamo nella realtà. E la realtà funziona in modo diverso, William”

“E tu come puoi saperlo con così estrema sicurezza senza avergliene prima parlato?”

“Perché non ce n’è bisogno con quello che lui mi ha già detto. Adesso possiamo partire, gentilmente? Non voglio rischiare di arrivare in ritardo all’appuntamento. Sai quanto odio essere in ritardo”.

Il giovane non replicò, limitandosi a distorcere le labbra in una smorfia che esprimeva solo che una profonda delusione nei confronti della sorella maggiore; ciononostante, raccolse le chiavi della macchina ed accompagnò ugualmente Carolyne alla clinica privata in cui aveva appuntamento, ma non le rivolse più la parola per tutto il tempo del viaggio, spingendo la giovane donna a farlo una volta arrivati a destinazione, dopo aver emesso un profondo sospiro.

“Sai benissimo che odio quando litighiamo e poi non ci parliamo” iniziò, girandosi verso di lui e cercando il suo sguardo; voleva riaffrontare il discorso, ma questa volta in modo più maturo ed adulto, come due persone di ventinove e ventisette anni “mi dispiace, non immaginavo che potessi essere così contento all’idea di diventare zio, ma vorrei che ti sforzassi di capire il mio punto di vista. Che senso ha portare avanti una gravidanza indesiderata? Né io né Roger sentiamo il desiderio di diventare genitori”

“Perché non avrei dovuto essere contento? Al mondo non esiste notizia più bella dell’arrivo di un bambino”

“Ma non tutti la pensano così! Una coppia può essere felice anche senza diventare necessariamente genitori. Perché vuoi crocifiggermi per questo?”

“Io non ti sto accusando, sto solo cercando di farti capire che stai per commettere un errore di cui potresti pentirtene amaramente. Un giorno potresti cambiare idea e scoprire di non potere più avere bambini, ed allora ti ritroverai a rimpiangere la decisione che stai per prendere per tutto il resto della tua vita”

“Non penso proprio che un giorno simile potrebbe mai arrivare. Ohh, andiamo, William! Cerchiamo di essere seri!” esclamò lei, lasciandosi andare ad una risatina ironica “ma tu riusciresti a vedermi nei panni di una madre? Riusciresti a vedermi alle prese con le pappe, i pannolini da cambiare e le notti da trascorrere insonne? E col pancione? Riusciresti a vedermi con un pancione enorme? Lo sai cosa succede ad una donna incinta? Ingrassa terribilmente ed il suo corpo non torna più quello di un tempo, l’ho già visto accadere tante volte e non voglio ritrovarmi in questa situazione”

“Secondo me, se solo decidessi di darti una possibilità, saresti una brava mamma, Lyn. Sbagli a pensare a queste cose, come sbagli a voler prendere questa decisione senza prima interpellare Roger: anche se la sua risposta non dovesse cambiare, merita comunque di essere messo al corrente delle tue attuali condizioni”

“Mi hanno assicurato che si tratta di una procedura veloce ed indolore. Non serve nemmeno un ricovero, devo solo prestare attenzione a riposarmi nei prossimi giorni. Tornerò a casa molto prima di Roger, e se dovesse vedermi strana fingerò un calo di pressione o della spossatezza, e non saprà mai quello che è successo. Questa è la decisione migliore per tutti” Carolyne notò che l’espressione delusa del fratello minore non se ne era andata, si era solo che accentuata di più “Roger non vuole diventare padre perché è convinto di non essere all’altezza dato che non ha mai conosciuto il suo. Noi abbiamo avuto nostra madre, e che cosa si è rivelata? Che insegnamenti ci ha dato? Non mi rivolge più la parola da mesi solo perché ho preferito stare insieme all’uomo che amo anziché con quello che lei voleva, un idiota manesco, infedele ed attaccato alla bottiglia. Che madre potrei mai essere con l’esempio che abbiamo avuto? Entrare in quella clinica è il massimo atto d’amore che posso fare per questo bambino. La vera crudeltà sarebbe tenerlo, perché è già scritto che la sua vita potrà essere solo che un disastro con tutte queste premesse. Come potrebbe essere altrimenti?”

“Il corpo è tuo, no? Fa ciò che ritieni più giusto fare, allora” a William non rimase altro che arrendersi, ma pronunciò quelle parole senza guardare in faccia Carolyne, perché continuava ad essere fortemente contrario alla sua scelta: riteneva un errore sia la volontà d’interrompere la gravidanza e sia la decisione di tenere Roger all’oscuro di tutto, perché era comunque il padre del bambino; non accompagnò la sorella maggiore all’interno della clinica privata e costosa, né la guardò scendere dalla macchina ed entrare nell’edificio: rimase all’interno della vettura senza fare nulla di specifico, ancora frastornato per tutto quello che era successo nell’arco di neanche un’ora, in attesa che lei tornasse indietro.

E quando lei riapparve e risalì in macchina, dicendogli semplicemente a bassa voce di ripartire, non era in grado di dire quanto tempo fosse passato; potevano essere trascorsi benissimo pochi minuti come ore intere.

William lanciò una rapida occhiata a Carolyne, ma non disse nulla; la bionda rimase in silenzio per diversi minuti, con lo sguardo fisso davanti a sé, impassibile.
Poi, improvvisamente, nascose il viso tra le mani e scoppiò in un pianto disperato che costrinse il giovane ad accostare la macchina sul ciglio destra strada per prestarle soccorso; William le passò il braccio sinistro attorno alle spalle e, dimenticandosi della rabbia e della delusione, chiese subito a Carolyne che cosa avesse, se si sentiva bene e se era sconvolta per quello che aveva appena passato.

“Va tutto bene” le mormorò, accarezzandole la schiena, lasciando momentaneamente da parte tutto quanto per consolarla e tranquillizzarla, mentre lei tirava su col naso e si asciugava le lacrime “quello che hai appena passato non è facile, ma tu sei una donna forte, Lyn. La donna più forte che io conosca. Vedrai che ti riprenderai anche da questo”.

La bionda chinò il viso in avanti e tirò ancora su col naso; mormorò qualcosa, muovendo appena le labbra, ma così a bassa voce che il fratello minore non capì nulla e le chiese di ripetere.

“Non l’ho fatto” disse, e proprio come era successo quando aveva annunciato di essere incinta, William impiegò alcuni secondi prima di capire ciò che gli aveva detto; e quando lo capì, di nuovo spalancò gli occhi e socchiuse le labbra.
“Non lo hai fatto? Stai dicendo che non…”

“No” mormorò lei, scuotendo lentamente la chioma bionda con lo sguardo fisso nel vuoto “ero in sala d’attesa, ed ero convinta della mia decisione. Quando un’infermiera ha chiamato il mio nome, ero ancora convinta della mia decisione. Ma quando sono entrata nello Studio, e mi hanno detto di sdraiarmi sul lettino, io… Non so cosa mi sia preso, ho sentito come… Come una morsa nel petto… La gola chiusa… Io… Non so se si è trattato di un attacco di panico o che altro, ma in quel momento non ce l’ho fatta. Sono scappata via. Sono letteralmente scappata via… Ed eccomi qui”.

Carolyne alzò il viso e rivolse uno sguardo disperato al fratello minore; era così scossa, così agitata, così impaurita da non riuscire a controllare il tremore che le attraversava il labbro inferiore.
E tanto lei era sconvolta, tanto lui era felice, perché dentro di sé sapeva che la sorella maggiore aveva preso l’unica e sola decisione giusta; come era altrettanto certo che una volta superato il trauma iniziale si sarebbe resa conto di desiderare davvero di essere madre, e come era altrettanto certo che la reazione di Roger non sarebbe stata né esagerata né negativa.

Il loro matrimonio non sarebbe finito perché la loro famiglia era in procinto di allargarsi.

“Mio dio…” la giovane donna affondò di nuovo il viso tra le mani, ed avvertì una nausea improvvisa che non aveva nulla a che fare con quella che l’aggrediva alla mattina, causata dalla gravidanza “mio dio… Sono scappata… Non ho avuto il coraggio… E adesso sono qui… Come posso fare, Willie? Che cosa devo fare? Non ci sono riuscita perché non ho avuto il coraggio, ma come posso essere una brava madre con l’esempio che abbiamo avuto? Come posso prendermi cura di un bambino se non so neanche da dove iniziare? E Roger? Che cosa faccio con lui? Come posso dargli una notizia simile sapendo quello che lui pensa riguardo l’argomento figli? Come reagirà?”

“Ehi, tranquilla” sussurrò il giovane, continuando ad accarezzarle la schiena, per poi suggerirle di prendere una serie di profondi respiri; lei seguì il suo suggerimento, ma non si sentì affatto meglio: aveva ancora voglia di spalancare la portiera della macchina e vomitare sul ciglio della strada “tranquilla, Lyn, fasciarsi la testa prima del previsto non serve a nulla, e nelle condizioni in cui sei ora devi solamente stare tranquilla e rilassarti, perché al bambino non fa bene che tu sia agitata o nervosa. Adesso ti riaccompagno a casa e l’unica cosa che devi fare, è concederti un bel bagno caldo e rilassante e non pensare a nulla fino al momento in cui Roger tornerà a casa. E quando rientrerà, non avere paura ad affrontare con lui questo argomento, sarebbe molto peggio se glielo nascondessi e lo venisse a scoprire per caso in un secondo momento. Parlagliene subito… Ma magari, per precauzione, cerca di andare per gradi, d’accordo?”.








Carolyne seguì il consiglio del fratello minore.

Una volta a casa, si concesse un bagno caldo nella vasca che avevano al primo piano, ma rilassarsi si rivelò un compito molto più arduo del previsto, perché nonostante i numerosi sforzi per tenere la mente libera, i suoi pensieri continuavano ad andare in automatico allo stato interessante in cui si trovava, a quanto la sua vita era profondamente cambiata nel giro di pochi istanti ed a quella che sarebbe stata la reazione di Roger quando gli avrebbe comunicato la lieta notizia: era quel pensiero che, più di tutti, la tormentava.

Il bassista rientrò nel tardo pomeriggio, mentre Carolyne era semisdraiata sul divano in salotto ed indossava una vestaglia da notte; la giovane donna aveva ancora i capelli semi umidi a causa del lungo bagno che si era concessa e dato che non aveva alcuna voglia di asciugarli, li aveva semplicemente legati in un nodo dietro la nuca.

Roger era piuttosto alterato, e proprio a causa dello stato d’animo in cui si trovava, non si accorse che c’era qualcosa di strano nell’aspetto e nell’espressione della moglie; e dopo essersi tolto la giacca, ed averla lanciata sopra un tavolino, iniziò subito a sfogarsi con lei, senza neanche prima rivolgerle un saluto e senza darle un bacio.

“Giuro che uno di questi giorni finirò davvero per andare fuori di testa, perché tutti sembrano essersi messi d’accordo per portarmi al limite. E non resterei affatto sorpreso se dovessi scoprire che sono arrivati perfino al punto di scommettere su chi per primo riuscirà a farcela” disse l’uomo, camminando avanti ed indietro per la stanza, ed anche se non lo aveva specificato, Carolyne aveva ugualmente capito che con quel tutti, il marito si stava riferendo ai suoi compagni di band “vuoi sapere che cosa è successo oggi, tanto per cambiare?”

“Avete discusso a causa di qualcosa che ha a che fare con il nuovo album?” domandò lei, andando per esclusione dato che ultimamente il gruppo litigava sempre, ogni giorno, per qualcosa che aveva a che fare con il nuovo album “Wright ancora non si sforza di proporre qualcosa di nuovo? Hanno qualcosa da ridire sui tuoi testi? Oppure hai nuovamente cancellato erroneamente la registrazione di un assolo di chitarra di Gilmour?”.

Tra le discussioni più accese e più recenti, la bionda ricordava molto bene quella che era avvenuta tra il marito ed il chitarrista proprio a causa di un errore tecnico del primo: siccome era alle prese con un’attrezzatura nuova, che mai prima d’ora aveva utilizzato, Roger aveva finito col premere il tasto sbagliato e cancellare tutto il duro lavoro di David, che poi non era riuscito a ripetere una seconda volta; il chitarrista non l’aveva presa affatto bene, soprattutto perché aveva messo fin da subito in dubbio il fatto che si fosse trattato di un semplice incidente.

Non avrebbe avuto nessun dubbio se fosse accaduto con Nick o con Rick, ma riguardo a Roger non era così pronto a mettere la mano sul fuoco; temeva di correre il serio rischio di restare ustionato.

“Ohh, no, no, nulla di simile! È una questione che riguarda tutt’altro, anche se in piccola parte ha comunque a che fare con l’album: la scorsa settimana io e gli altri ci siamo seduti davanti ad un tavolo ed abbiamo concordato che non possiamo continuare a registrare ad Abbey Road. Ormai quell’ambiente non fa più per noi”.

Non era andata esattamente in quel modo: i quattro giovani uomini si erano si seduti attorno ad un tavolo per discutere, ma era stato Roger ad indire quella sorta di ‘riunione urgente e straordinaria’, ed era stato sempre lui ad annunciare di non essere più intenzionato a registrare ancora ad Abbey Road; il prestigioso Studio di registrazione era diventato un luogo troppo affollato per i suoi gusti personali, ed il suo sistema nervoso non ne poteva più di gente che entrava ed usciva nel loro Studio personale senza neppure chiedere il permesso prima di spalancare la porta.

Per riuscire a comporre qualcosa di decente, aveva bisogno di silenzio e concentrazione; in quel modo non potevano continuare a lavorare.
David, Rick e Nick non avevano avuto molte opzioni dinanzi a sé, se non quella di accettare l’imposizione del bassista.

“E vuoi sapere una cosa? A quanto pare, senti un po’ questa, David e Rick sono troppo impegnati per dare il loro contributo a cercare uno Studio nuovo, che sia solo nostro, ed hanno affidato il compito a me ed a Nick. Noi abbiamo subito iniziato a cercare ed abbiamo trovato la struttura perfetta che fa proprio al caso nostro: si tratta di un vecchio magazzino a tre piani che dista da qui appena duecento metri ed ha tutto lo spazio necessario per tutta la nostra attrezzatura. Ed il prezzo di vendita è un vero affare. Ed ovviamente lo abbiamo comunicato subito a loro, ed è qui che arriva il bello. Sei pronta? Sai che cosa hanno detto? Non crederai mai a quello che sto per dirti: hanno detto che per i loro gusti è troppo lontano e preferirebbero avere qualcosa che sia più vicino alla zona in cui abitano loro, magari a metà strada. Capito?” a quel punto il bassista proruppe in una risatina sarcastica che testimoniava quanto fosse vicino a perdere definitivamente il controllo “non solo i due signorini sono troppo impegnati per dare il loro contributo con le ricerche, ma pretendono perfino che trovi qualcosa che rispecchi le loro esigenze personali. Però io non mi sono mai lamentato in tutti questi anni di tutta la strada che sono sempre stato costretto a fare. Loro non sanno che cosa significa era costretti a percorrere quaranta minuti di strada sia d’andata che di ritorno. Ahh, ovviamente stiamo parlando di quaranta minuti nei giorni migliori, quando non c’è traffico. E quindi, visto che questo compito spetta principalmente a me, credo che sia anche un mio diritto scegliere la struttura che preferisco, non trovi?”

“Mh-mh” per una volta, Carolyne non aveva prestato attenzione alle parole del marito; non aveva sentito nulla del suo sfogo riguardo la ricerca di un nuovo Studio di registrazione per il gruppo, perché adesso che lo aveva davanti ai propri occhi, riusciva solo a pensare a quello che aveva da dirgli ed a quella che sarebbe stata la sua possibile reazione “Roger, dobbiamo parlare”.

Il bassista si bloccò all’improvviso al centro della stanza, perché fino a quel momento aveva continuato ininterrottamente a camminare avanti ed indietro, tracciando un cerchio invisibile sul pavimento, e si voltò di scatto verso la giovane moglie; aveva accantonato completamente l’irritazione per quello che era successo nel pomeriggio con la band perché le parole di Carolyne avevano acceso un campanello d’allarme nella sua testa.

Parole come quelle non preannunciavano mai nulla di buono.

Mai.

Ed effettivamente, adesso che la osservava con più attenzione, si rese conto che in viso aveva uno strano pallore e che la sua espressione era lo specchio delle sue parole: anche quella non prometteva assolutamente nulla di buono.

La mente del giovane uomo andò in automatico a tre anni prima, per l’esattezza al giorno in cui aveva sorpreso Judith a letto con il suo amante, e si chiese se Carolyne non stava per confessargli ciò che la sua ex moglie non aveva mai avuto il coraggio di confessare, ovvero che il loro matrimonio era arrivato al capolinea.

Dopo poche settimane.

“Parlare? E… Perché dobbiamo parlare? Di cos’altro, poi? Non lo stiamo già facendo?”

“Dobbiamo parlare di un’altra faccenda più importante, e dobbiamo farlo adesso” l’enfasi con cui Carolyne aveva pronunciato le parole dobbiamo e adesso, per rimarcare l’urgenza e la serietà dell’argomento in questione, fecero scattare un secondo campanello d’allarme in Roger; e se prima l’ipotesi di un possibile tradimento appariva solo un’idea vaga e lontana, adesso stava assumendo una forma più concreta nella sua mente.

Anzi, in realtà l’aveva già assunta.

Non riusciva a capire come fosse possibile e quando fosse successo, ma cos’altro poteva essere? Cosa doveva confessargli Carolyne se non che era stata con un altro uomo e adesso lo stava per lasciare per lui?

Non era altro che una storia che si ripeteva, un terribile circolo vizioso senza fine.

Roger si scoprì improvvisamente combattuto tra la voglia di vomitare e la voglia di bere qualcosa di alcolico, e decise di scegliere la seconda opzione: senza dire una parola, con il viso che tutto d’un tratto era diventato pallido, si spostò in cucina, costringendo la giovane donna ad alzarsi dal divano ed a seguirlo a sua volta; e quando lo vide tirare fuori una bottiglia di vino rosso dal frigo e riempire generosamente un calice di vetro, con gli occhi spalancati gli chiese che cosa stesse facendo, e se era necessario bere tutto quel vino prima di cena, a stomaco vuoto.

“Ho bisogno di rinfrescarmi la gola” rispose il bassista con un filo di voce e con lo sguardo rivolto al calice; non era del tutto una bugia, perché dopo le parole pronunciate dalla moglie la gola gli si era seccata tutta d’un colpo “vuoi… Vuoi anche tu?”.

La bionda guardò la bottiglia di vino con una smorfia: per i prossimi mesi sarebbe stata costretta a stare lontana dagli alcolici, ed a tutto il resto già ci pensava la nausea; anche in quello stesso momento iniziava già a sentire le prime ondate di un nuovo attacco, e si ritrovò addirittura costretta a deglutire della saliva prima di ricominciare a parlare.

“No, niente vino… Ed il motivo per cui ti sto dicendo che non posso bere vino è direttamente collegato a quello di cui dobbiamo parlare. A quello che ti devo dire” Carolyne si ritrovò costretta a fare una seconda pausa per prendere un altro respiro, e Roger corrucciò le sopracciglia in un’espressione perplessa; non riusciva a capire che cosa c’entrasse il non poter bere vino con la possibile confessione di un tradimento “non ti ho detto nulla per non farti preoccupare, ma è da un po’ di tempo che quando mi sveglio alla mattina sto malissimo, e spesso mi ritrovo ad essere costretta a correre in bagno per vomitare. Due settimane, ormai. Questa mattina ho preso finalmente appuntamento dalla mia dottoressa per un controllo, per capire che cosa c’è che non va in me”

“Ed hai scoperto qualcosa di grave?” mormorò il giovane uomo, spalancando gli occhi dal terrore perché adesso era svanita la paura di un tradimento, ma era stata sostituita da quella per una possibile malattia seria; ci era già passato una volta, e non ci teneva a doverci passare una seconda.

Non con Carolyne.

“No, Roger”

“Allora ti è stato trovato un problema di salute che è comunque serio? Di che cosa si tratta? Un’intossicazione alimentare? Aspetta, hai detto che non puoi bere vino, giusto? Si tratta di epatite, allora? Mi sembra di avere letto che quando…"

“No, Roger! Non si tratta di nulla di simile! Non ho nulla di grave: nessuna malattia seria e nessun problema di salute importante come può essere una epatite. Niente di simile”.

Roger sentì un enorme peso sparire dalle spalle, ma la sua espressione tornò subito ad accigliarsi.

“Ma… E allora che cos’hai? Di che cosa dobbiamo parlare se non hai nulla?”.

Carolyne chiuse gli occhi e prese un terzo respiro profondo, che questa volta era dettato dall’esasperazione.

Nella sua testa ronzava una sola parola: uomini.

“Rog, tesoro, davvero non riesci ad arrivarci da solo, dopo quello che ti ho detto? Malesseri mattutini… Nausee… Non posso bere alcolici… E se oltre a questo ti dicessi che ho un terribile ritardo col ciclo e prima d’ora non mi era mai successo? Non riesci ancora a capire a cosa voglio arrivare?”.

Carolyne vide l’espressione di Roger accigliarsi ancora di più, e poi finalmente i suoi occhi azzurri si spalancarono e nel suo sguardo apparve un velo di consapevolezza; e come lei aveva previsto, vide il suo volto perdere improvvisamente colore, e quello non era un buon segno.

Il bassista rimase per più di un intero minuto perfettamente immobile e con gli occhi spalancati, ed a mano a mano che passava il tempo, cresceva anche l’ansia della giovane donna, tanto che si ritrovò quasi a trattenere il fiato; non osava parlare per prima perché era in attesa che lui dicesse qualcosa.

Sperava con tutta sé stessa che dicesse qualcosa, perché sembrava sul punto di crollare a terra da un momento all’altro; iniziava ad avere il serio timore che il marito avesse un mancamento e di ritrovarsi costretta a chiamare un ambulanza per prestargli soccorso.

Per fortuna quello scenario non si verificò, e dopo altri interminabili attimi di silenzio assoluto, finalmente il bassista riuscì a ritrovare l’uso della parola e ad aprire bocca.

“Sei… Stai dicendo che tu…” Roger non riuscì a terminare la frase; al posto suo avrebbe voluto farlo Carolyne, ma proprio in quel momento la giovane donna venne aggredita da un attacco di nausea così improvviso e forte che si ritrovò costretta ad abbandonare la cucina ed a raggiungere il bagno il più in fretta possibile, ed una volta all’interno della stanza si lasciò cadere sulle piastrelle e vomitò tutto il contenuto dello stomaco all’interno della vasca da bagno.

Dopo qualche istante percepì di non essere più sola in bagno e sentì qualcuno, Roger, scostarle i capelli dal viso, ma non riuscì a voltarsi verso di lui per ringraziarlo; riuscì a sollevare il viso solo quando l’attacco di nausea passò e si ritrovò con lo stomaco completamente vuoto.

Non aveva nulla su cui specchiarsi, ma era certa di versare in condizioni disastrose: aveva la testa che girava, sentiva il viso sudato ed ora aveva anche uno sgradevole gusto in bocca di cui non riusciva a liberarsi; ed era debole, terribilmente debole ed affaticata. Si sentiva così priva di forze da non essere in grado di alzarsi in piedi per il momento, e si ritrovò ad appoggiare la testa contro le piastrelle fredde che ricoprivano anche le pareti della stanza, alla ricerca di un po’ di sollievo.

Roger si alzò senza dire una parola, le porse un panno con cui asciugarsi il viso e la bocca ed uscì dal bagno il tempo necessario per prendere un bicchiere d’acqua fresca, che poi porse alla moglie prima di sedersi a sua volta sul pavimento del bagno; la osservò bere un sorso d’acqua e solo allora parlò.

“Va meglio?” chiese, e dopo averla vista annuire con il capo lanciò una rapida occhiata al di là del bordo della vasca “allora ti consiglio di non guardare, altrimenti credo proprio che ricomincerai a vomitare di nuovo e non penso che sia il caso, altrimenti finirei per dare di stomaco a mia volta”.

Carolyne capì subito che il marito stava cercando di farla ridere, ma si limitò a distendere le labbra in un rapido sorriso prima di tornare seria.

“Roger, io sono incinta”

“Sì, lo avevo capito, e quello che è appena successo lo dimostra appieno. Quello che piuttosto non riesco a capire è come sia potuto accadere, dato che abbiamo sempre usato  precauzioni”

“Questo non è del tutto esatto: abbiamo quasi sempre usato precauzioni” lo corresse prontamente la bionda con una smorfia “in un primo momento ho pensato ad un preservativo bucato od a una pillola difettosa, visto che io mi assicuro sempre di prenderla, ma poi mi sono ricordata del giorno del nostro matrimonio e di quello che è successo in bagno”.

Roger ripensò a sua volta a quella giornata.

Anche se erano stati sorpresi da William in atteggiamenti inequivocabili, quando il giovane se ne era andato in fretta la coppia non era tornata subito indietro al ricevimento e dagli invitati prima di essere sorpresa una seconda volta; lo aveva fatto solo dopo aver portato a termine quello che avevano interrotto, e dato che si era trattato di un momento di passione improvvisa, avevano consumato un rapporto intimo senza preservativo.

“Sì, è vero, però mi sono assicurato di bloccarmi appena in tempo… Anche se è stato difficile” precisò a sua volta il giovane uomo, ricordandosi che in quell’occasione, proprio perché con sé non aveva nessun preservativo, era stato costretto a far ricorso alla pratica del coito interrotto.

“Evidentemente non sei stato così attento come pensavi e qualcosa è uscito lo stesso”

“Ohh… Beh… Se così fosse, non si può proprio dire che io non sia fertile”

“Roger, ti sembra il momento opportuno per fare lo spiritoso? Anziché fare battute, dobbiamo pensare a cosa fare adesso vista la situazione… E visto anche quello che…” Carolyne non terminò la frase e chiuse per un momento gli occhi per prendere un profondo respiro “c’è una cosa che devi sapere: questa mattina avevo un appuntamento in una clinica per… Per risolvere questa faccenda”.

Waters spalancò di nuovo gli occhi perché aveva capito benissimo ugualmente, anche se la moglie non era scesa nei particolari.

“Volevi abortire?”

“E cos’altro potevo fare visto quello che pensi tu e che penso anche io riguardo l’argomento figli? Ero intenzionata a risolvere questo problema senza dovertene parlare, ma quando mi sono sdraiata sul lettino non ce l’ho fatta. Io non ce l’ho fatta ad andare fino infondo. Non so cosa mi sia preso, so solo di non essere in grado di prendere una decisione simile, ma al tempo stesso so anche di non essere in grado di ricoprire il ruolo di madre. Tu sei certo di non potere essere un padre perché non hai mai conosciuto il tuo, ed io non potrò mai essere una madre dato l’esempio che ho avuto con la mia. Che madre sarei? Che cosa insegnerei a questo bambino? Come… Come crescerebbe, ed in quale situazione famigliare? Non voglio rovinargli la vita come mia madre ha fatto con la mia. Che cosa posso fare? Che cosa dobbiamo fare?”

“Prima di tutto penso che dovresti prendere un respiro profondo perché stai rischiando di andare incontro ad un attacco di panico. E come seconda cosa, solo perché tua madre non è stata in grado di darti un buon esempio, non significa che anche tu sei una persona orrenda. Tu credi di assomigliarle?”
“Credo che non potrebbero esserci due persone più diverse di noi due al mondo”

“Visto? Ti sei già risposta da sola”

“Ma allora cosa facciamo, Roger? Che… Che cosa dobbiamo fare con questo bambino? Tu hai sempre detto che non desideri affatto essere padre, ed uno dei motivi per cui il tuo primo matrimonio è finito è stato proprio a causa dell’argomento figli, ed io non voglio perderti per questo” Carolyne terminò la frase con la voce ridotta ormai ad un sussurro, e Roger si ritrovò a sbattere le palpebre più volte, talmente era esterrefatto: non aveva mai visto la giovane donna così fragile e spaventata, e non riusciva a credere a quello che gli stava dicendo.

“Tu pensi che io possa lasciarti solo perché sei incinta?”

“La verità? In parte sì” la giovane donna si mosse a disagio dinanzi allo sguardo incredulo e sconcertato del marito; provava perfino una punta di vergogna per avere avuto quel pensiero “hai sempre detto che non desideri affatto essere padre, e quindi di conseguenza ho temuto che potessi arrivare a prendere una decisione simile. Non saresti stato né il primo né l’ultimo… Ma adesso che lo sto dicendo ad alta voce mi rendo conto di quanto sia stata stupida a pensare una cosa simile… O mi sbaglio?”

“Sì, è vero che ho sempre detto questo, ma è altrettanto vero che ho deciso di sposarti perché desidero stare insieme a te, e non sarà di certo una situazione imprevista come questa a spingermi a togliere la fede dal dito e dileguarmi nel nulla, perché non è ciò che voglio. D’accordo, è successo, si è trattato di un imprevisto che non avevamo preso in considerazione ed in fin dei conti la colpa è nostra. È successo perché ci siamo lasciati troppo trasportare dal momento e non abbiamo preso nessuna precauzione, ed in quanto persone adulte adesso non possiamo fare altro che assumerci le nostre responsabilità”.

Carolyne era allibita e senza parole perché non si aspettava un discorso simile da parte di Roger, visto tutto quello che le aveva detto in precedenza.

“Tu… Tu stai dicendo che vuoi che tenga il bambino? Ho capito bene?” il suo sconcerto aumentò alla vista del bassista che annuì “ma… Hai cambiato idea?”

“Riguardo l’argomento paternità? No, sono ancora estremamente convinto di non essere portato per ricoprire un ruolo simile, ma, come ti ho detto, voglio stare con te e sono pronto a prendere le mie responsabilità. Stare con te significa crescere questo bambino? D’accordo, allora sarà quello che faremo. Non era previsto, ma in qualche modo ce la faremo… Se ce l’hanno fatta anche gli altri, perché lo stesso non dovrebbe valere anche per noi due?” Roger spalancò gli occhi azzurri alla vista di Carolyne che scoppiò improvvisamente a piangere: nascose il viso tra le mani e proruppe in singhiozzi così violenti da tremare come una foglia; preoccupato ed allarmato, il bassista le passò il braccio sinistro attorno alle spalle e le chiese che cosa avesse detto di sbagliato, in che modo aveva urtato la sua sensibilità.

“Tu non hai detto niente di sbagliato, anzi: non mi aspettavo che dicessi queste parole” rispose lei, con la voce incrinata e scuotendo la testa “è solo che… Non riesco a capire che cosa mi stia succedendo e non riesco neppure a smettere di piangere… Sono questi stupidi ormoni impazziti a causa della gravidanza, il problema, insieme alle nausee mattutine ed a tutto il resto… Ben presto l’odore di diversi cibi inizierà ad essere insopportabile e mi costringerà a cambiare stanza”

“E poi arriverà anche il momento delle famigerate voglie, giusto? Mi auguro che non mi costringerai mai ad uscire in piena notte per soddisfare una richiesta assurda ed impossibile”

“E come se tutto ciò non fosse già abbastanza” proseguì la bionda senza badare alle parole del bassista “ben presto inizierò ad ingrassare ed ingrassare fino a quando non mi ritroverò una pancia enorme e non riuscirò più a riconoscermi allo specchio. Diventerò una balena”

“Non sarai una balena, ma una bellissima donna incinta”

“Hai idea di quanto sia difficoltoso smaltire i chili in eccesso dovuti ad una gravidanza? Maschi. Parlate in questo modo solo perché non avete idea di quello che significa. Tu soprattutto non hai idea di che cosa significa visto che sul tuo corpo non c’è un solo filo di grasso in eccesso” la bionda abbassò lo sguardo sul proprio corpo magro e sul ventre che per il momento era ancora piatto, dato che si trovava ancora all’inizio della gravidanza ed il suo stato interessante non era ancora visibile; si chiese se sarebbe mai tornata ad avere un fisico simile o se dopo aver partorito non sarebbe più riuscita ad indossare nessuno dei vestiti stretti ed aderenti che aveva nell’armadio.

E si chiese anche se il proprio corpo avrebbe subìto cambiamenti così profondi e radicali da spingere Roger ad allontanarsi da lei ed a cercare una compagnia femminile più piacevole e di bell’aspetto.

Quanti matrimoni erano andati a rotoli dopo la nascita di un figlio? Di certo il loro non sarebbe stato né il primo né l’ultimo.

Roger avrebbe voluto sorridere dinanzi a tutte quelle sciocchezze, perché le considerava solo come tali, ma non lo fece per non rischiare di urtare ancora di più la sensibilità di Carolyne, che in quel momento era messa già abbastanza a dura prova dallo sbalzo ormonale, e si affrettò a rassicurarla con voce tranquilla e dolce, accarezzandole la schiena lentamente.

“Non accadrà nulla di simile: sarai bellissima anche col pancione, ed una volta che avrai partorito nostra figlia sono certo che tornerai in fretta ad avere questo fisico che tutte le altre donne t’invidiano. E stai pur certa che t’invidieranno ancora di più, dato che avrai partorito da poco”

Nostra figlia?” finalmente sul viso pallido e stravolto della bionda apparve un mezzo sorriso divertito, provocato dalle due parole che il bassista aveva pronunciato con particolare enfasi “e cosa ti fa pensare con così tanta sicurezza, dopo che ho scoperto da poche ore di essere incinta, che si tratta proprio di una bambina?”

“Perché è così!” esclamò Waters, con enorme sicurezza, appoggiando la mano destra sul ventre della giovane donna “non so spiegarti da dove nasca questa sicurezza, ma da quando hai detto di essere incinta, ho subito pensato ad una bambina, e ti dirò di più: sarà una bambina che assomiglierà moltissimo a te. Si tratta di una sensazione che sento a pelle, ed ogni volta che è accaduto non mi sono mai sbagliato, ed anche in questo caso sarà così. Fidati delle mie parole, il mio istinto non sbaglia mai: nascerà una bambina ed assomiglierà moltissimo a te”.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top