*11* (PARTE DUE)
Ginger s'immobilizzò nell'ingresso di casa, con due buste marroni tra le mani, mentre la porta si richiudeva alle sue spalle; i suoi occhi color nocciola erano fissi sull'appendiabiti: nello specifico, non riuscivano a staccarsi da una giacca maschile appesa affianco ad un cappotto che apparteneva a Pamela.
Ed anche se la situazione in questione era nettamente diversa da quella che Roger aveva vissuto nella primavera dell'anno precedente, la mente della giovane venne attraversata da domande simili a quelle che si era posto il bassista nel momento stesso in cui, di ritorno da un tour negli Stati Uniti, aveva trovato una giacca con il collo in pelliccia che non gli apparteneva: perché quell'indumento era lì? Da quanto tempo era lì? Che cosa stava succedendo? A chi apparteneva?
Ginger pensò immediatamente a David (l'opzione più valida, d'altronde), pensò che si fosse presentato di nuovo per tentare una mediazione, o per vedere i bambini in qualche modo, e si precipitò immediatamente in cucina per capire cosa stava succedendo; scoprì, così, che David non c'entrava nulla con la misteriosa intrusione maschile in casa Anderson, ma il suo sollievo durò appena una manciata di secondi: davanti al tavolo della cucina, difatti, vi erano seduti Pamela e Rick.
E Rick, come nel caso di David, era una persona con cui non desiderava più intrattenere alcun genere di rapporto; la delusione era stata troppo grande per essere accantonata in qualche modo. Il suo era stato un affronto troppo grande per essere perdonato.
Senza alcun genere d'indugio, dimostrando che nulla era cambiato in quei mesi di lontananza l'uno dall'altra, la giovane gli chiese che cosa ci facesse lì da loro.
"Sono stata io ad invitarlo, Ginger" al posto del giovane uomo, si fece avanti Pamela "l'ho chiamato e gli ho detto io di venire qui"
"Perché?" domandò la ragazza in un soffio, rivolgendo un'occhiata risentita alla madre adottiva, che nel frattempo si era alzata dalla sedia con la chiara intenzione di uscire dalla stanza per lasciare ai due giovani la possibilità di parlare in privato.
Peccato solo per un piccolo particolare, ovvero che lei non aveva alcuna intenzione di parlare con Rick.
Non aveva assolutamente nulla da dirgli. Niente di niente.
"Perché credo che abbiate molto di cui parlare. Vado a vedere i bambini, così potete farlo tranquillamente" Pamela sparì in salotto, ignorando l'espressione della figlia adottiva maggiore, e quest'ultima si comportò di conseguenza con il suo ex migliore amico: posò le due buste di carta marrone affianco al lavandino, ed iniziò a sistemare la spesa fingendo che nella stanza non ci fosse nessun altro al di fuori di lei; Rick attese per un po', e poi si vide costretto a parlare per primo, capendo che Ginger non era intenzionata a farlo per nessuna ragione al mondo.
"Come stai? È da tanto che non ci vediamo" domandò per tastare il terreno, e non rimase affatto sorpreso di non ricevere alcuna risposta "Ginger, vorrei davvero sapere come stai visto che è da tanto tempo che non ci vediamo e non hai mai voluto rispondere alle mie chiamate. Potresti sederti, per favore, così possiamo guardarci negli occhi e parlare da persone adulte? Non voglio avere una conversazione a senso unico con la tua schiena. Non sei più una ragazzina".
Quell'ultima affermazione punse sul vivo la rossa, che si voltò di scatto, finalmente, a guardare Wright.
"Non provare a darmi della ragazzina perché tra noi due non sono stata io a comportarmi in modo infantile, Richard. Quello che hai fatto non ha scusanti"
"Puoi sederti, così ne parliamo?"
"Pensi che quattro chiacchiere davanti ad un the caldo ed un vassoio di pasticcini possano sistemare ogni cosa? Beh, magari finora è stato così, ma adesso si tratta di una faccenda completamente diversa perché la situazione stessa è completamente diversa. Hai tradito la mia fiducia, Richard. Mi hai pugnalata alle spalle. Un vero migliore amico non avrebbe agito in quel modo! Non avrebbe coperto le spalle ad un suo compagno di band dopo aver saputo che... Che..." Ginger scosse la testa, sconcertata "avrei potuto immaginarmelo da chiunque altro, ma non proprio da te!"
"Io non ho coperto le spalle a Dave, Ginger. Non sono mai stato dalla sua parte. Ero semplicemente furioso quando mi ha confessato la storia con Virginia, e lo ero ancora di più quando mi sono reso conto che continuava a posticipare il momento di raccontarti la verità"
"E perché non hai fatto nulla a riguardo se eri davvero così furioso?" chiese la giovane, incrociando le braccia, curiosa di sentire la risposta del tastierista, anche se per lei quello non era altro che un banale tentativo di arrampicarsi sugli specchi senza alcun successo.
"Perché non dovevo essere io a raccontarti quello che stava succedendo, ma Dave. Doveva essere lui a prendersi la responsabilità delle proprie azioni"
"E perché non sei intervenuto quando hai visto che David non era abbastanza maturo da prendersi le proprie responsabilità? Mi ha tradita per sei mesi, Richard, per sei mesi. Hai avuto tantissime occasioni per mettermi al corrente di quello che stava succedendo, visto che lui non ha avuto il coraggio di svuotare il sacco fino a quando non si è ritrovato con le spalle al muro, e ciononostante hai preferito tacere. Io con te non lo avrei fatto, non mi sarei mai comportata in questo modo così meschino perché non sarei mai riuscita a sopportare un peso simile alle spalle del mio migliore amico. Neppure immagini quanto è stato umiliante quando ho scoperto che Waters non mi aveva raccontato una bugia! Proprio da lui sono venuta a conoscenza della verità!" la giovane si fermò un istante per riprendere fiato "e adesso dimmi: sei venuto fin qui solo per parlare di questo oppure anche per fare da mediatore a quel bastardo che mi ha messo le corna? Perché in entrambi i casi, non c'è più nulla d'aggiungere e puoi raggiungere la porta d'ingresso da solo. Tanto sai benissimo qual è"
"Non ho finito, in realtà, ma ha a che fare con altro. In un certo senso, sei stata proprio tu a tirare fuori l'argomento, dato che riguarda Roger".
Ginger non si trattenne dal roteare gli occhi, stanca com'era di sentire ancora qualcuno tirare fuori quella storia che voleva solo che dimenticare.
"Ovvero?" domandò seccata, e la risposta di Wright contribuì solo ad infastidirla ulteriormente.
"Vuoi spiegarmi che cosa sta succedendo tra te e Roger?"
"Assolutamente no, per due motivi ben precisi: primo, non sono tenuta a darti alcun genere di spiegazioni; secondo, non posso spiegare nulla perché tra me e lui non sta succedendo proprio nulla, anche se tutti quanti sono convinti del contrario, a partire da David. Sono stufa di sentire gente convinta che tra me e lui ci sia in corso una specie di relazione segreta, perché non c'è proprio nulla di simile... Anzi, la realtà non potrebbe essere più diversa da questo!"
"Però comunque tra voi due c'è stato qualcosa in passato o quello che Judith ha raccontato era tutto falso?" Ginger non disse nulla, ma dalla sua espressione Richard capì che Judith aveva detto la verità, semplicemente lei non voleva confessarlo "mio dio, accusi me di essere un voltafaccia e poi scopro che tu e Roger avete avuto dei momenti d'intimità quando mi hai sempre detto di odiarlo così tanto da riuscire a sopportare la sua presenza a malapena! Perché non me lo hai mai detto?"
"Perché non ricordavo nulla, d'accordo? E per quanto riguarda l'ultima notte che abbiamo trascorso insieme a settembre, già ti avevo telefonato per dirti che non volevo avere più nulla a che fare con te! Quella è l'unica che ricordo, ma come quello che è successo in precedenza non è stato altro che un errore. Solo un enorme errore che per me non è mai avvenuto. Tutto qua"
"Ahh, certo. Quindi vuoi dirmi che due persone che non si sopportano, da un giorno all'altro finiscono per consumare più di un rapporto sessuale? Ginger, ti rendi conto che questo non ha alcun senso?"
"Potrà anche apparirti privo di senso, ma nel nostro caso è così che stanno le cose. E se non credi a me, puoi benissimo chiederlo anche a Waters. Lui ti confermerà tutto quanto, dall'inizio alla fine"
"In realtà, ho già parlato con lui, ed uno dei motivi che mi hanno spinto a venire qui è proprio che desideravo avere la tua versione dei fatti, perché quella che mi ha fornito lui non mi ha molto convinto. È stata piuttosto strana, e lui è stato molto schivo"
"Scusa, ma mi stai facendo un interrogatorio?" chiese la ragazza, risentita perché Rick non era più nessuno per parlarle in quel modo o per permettersi, addirittura, di farle una predica.
"No, non ti sto facendo un interrogatorio e non voglio neppure dire come devi vivere la tua vita, Ginger, perché in quanto a donna adulta sei libera di prendere le tue decisioni e di frequentare chi vuoi, però in questo caso mi vedo costretto a parlarti perché all'interno del gruppo si è creata una situazione non semplice da gestire... Che continua a diventare sempre più complessa"
"Ed io cosa c'entro con voi?"
"Immagina quali devono essere, al momento, i rapporti tra Roger e David. Sai che poco tempo fa sono quasi arrivati ad alzare le mani? Non è affatto una bella situazione, Ginger, ed è tutt'altro che produttiva"
"Restano comunque affari che non mi riguardano. David si sta comportando in questo modo perché è convinto che tra me e Waters ci sia una relazione, ma non è così... Ed anche se ci fosse qualcosa tra me e lui, resterebbe comunque David nel torto perché è stato il primo a rompere il patto di fedeltà nel nostro matrimonio. Ho provato già a spiegarglielo, non ha voluto ascoltare le mie parole e quindi anche questa è una faccenda che non mi riguarda. Io so qual è la verità, ed è quello che mi basta"
"Ma se tra voi due non c'è nulla, perché pochi giorni fa era qui?"
"Come?"
"Lindy ha raccontato a Julie di averlo visto uscire proprio da qui l'ultima volta che è venuta a riportarti Demi. Non mentirmi, Ginger: se tra voi due davvero non c'è una storia, che sia iniziata da tempo o recentemente, perché pochi giorni fa era qui? E perché quando gli ho chiesto spiegazioni a riguardo, non ha voluto rispondermi? Voi due state insieme?"
"Te l'ho già detto fino alla nausea: io e Waters non stiamo insieme"
"E allora che spiegazione c'è dietro quello che ho visto?"
"C'è una spiegazione, ma non ti riguarda"
"Se non me lo vuoi dire, significa che stai mentendo" ribatté il giovane uomo, confuso perché non riusciva a capire perché la giovane continuasse a negare anche di fronte alla realtà schiacciante: per quello che lui sapeva, tutti i pezzi coincidevano alla perfezione e portavano verso un'unica direzione, ovvero che tra Ginger e Roger c'era qualcosa, ma per qualche strano motivo i due diretti interessati non volevano ammetterlo "perché continui a mentire?"
"Perché non sto mentendo!" ormai esasperata, la ragazza si ritrovò a confessare almeno in parte la verità "Waters non viene qui per me, ma per Jennifer".
Richard non si aspettava una risposta simile da parte di Ginger, e sul suo volto si dipinse subito un'espressione sconcertata: era certo che la sua migliore amica sarebbe arrivata a confessare la verità, non che avrebbe fatto una simile rivelazione.
Sempre se era vera.
Perché c'erano molti particolari che non tornavano nella spiegazione che gli aveva appena dato.
Primo fra tutti, non riusciva proprio a capire come Roger e Jennifer si fossero conosciuti visto che Ginger aveva sempre fatto di tutto per tenere la sorella adottiva minore ben lontana dal bassista.
Ma d'altronde, fino a poco tempo prima non sospettava neppure lontanamente che tra Ginger e Roger potessero esserci stati dei rapporti intimi...
"Per Jennifer?"
"Sì, per Jennifer. Loro... Loro si stanno frequentando. Proprio adesso si trovano a Brighton per trascorrere il weekend al mare, visto che è San Valentino" rispose la giovane, cercando di non soffermarsi troppo su quel piccolo particolare: loro due erano al mare, da soli, a trascorrere il tempo in chissà quali modi, e lei era bloccata a casa, a dividersi senza impazzire tra il negozio, i bambini ed un ex marito da mandare sul lastrico in tribunale.
Decisamente un San Valentino da dimenticare.
Richard era ancora più sbalordito di poco prima: più riusciva a tirare fuori la verità dalla rossa e meno ci capiva qualcosa a riguardo.
"Credo di essermi perso qualche passaggio fondamentale: perché Jen e Roger si stanno frequentando? Sono proprio una coppia? Da quando è successo e... Come?"
"Di nuovo: questi non sono affari che ti riguardano. Mi stai stancando, Richard, tutta questa conversazione mi sta stancando. Non ce la faccio più a sostenerla. La giornata è stata già abbastanza dura senza che ci sia bisogno di concluderla in bellezza con questa tortura. Per favore, puoi andartene finché te lo sto chiedendo gentilmente? E considera che mi sto trattenendo molto in questo momento, quindi non farmelo ripetere una seconda volta"
"Perché ho l'impressione che mi stai nascondendo qualcosa?"
"Non ti sto nascondendo proprio nulla"
"Sicura?" chiese il tastierista, inarcando le sopracciglia "Ginger, ti conosco fin da quando eravamo bambini, so per certo che non mi stai raccontando la verità fino infondo, credi che sia così stupido da non arrivarci da solo? Hai sempre impedito in qualunque modo che Jennifer entrasse in contatto con Roger, ed adesso scopro che si stanno frequentando e che in questo preciso istante stanno trascorrendo un weekend al mare? Vuoi dirmi che cosa sta succedendo? Senti: o me lo dici tu o lo domando a Pam. In un modo o nell'altro verrei comunque a conoscenza della verità".
Esasperata, ed ormai prossima ad un crollo nervoso perché non riusciva più a sopportare la situazione in cui suo malgrado si trovava incastrata, la giovane si ritrovò costretta a svuotare il sacco anche riguardo quello che stava accadendo a Jennifer: raccontò all'ex migliore amico (perché dal suo punto di vista lo considerava tale) la malattia che era stata diagnosticata alla sorella adottiva minore, la decisione che doveva prendere in merito alla possibilità dell'operazione chirurgica, qual'ora tutte le altre non portassero a nulla di concreto, con il serio rischio che qualcosa andasse storto ed il favore che aveva chiesto a Roger, che in un secondo momento si era trasformato in un vero interesse.
Forse.
Almeno così sembrava.
Non lo aveva ancora capito con certezza.
Richard Wright ascoltò tutto in silenzio; al termine del lungo racconto, che la rossa fece senza mai abbassare lo sguardo dal suo, era ancora più sconcertato di poco prima, e difatti impiegò qualche minuto prima di riuscire ad aprire la bocca e parlare.
Non era neppure sicuro di cosa lo avesse lasciato più sconvolto, se la notizia del problema di salute di Jennifer od il favore che Ginger aveva chiesto a Roger.
"Come hai potuto nascondermi una cosa simile? Avresti dovuto dirmi quello che sta succedendo a tua sorella, e quello che hai chiesto a Roger non mi sembra affatto corretto. È un gioco molto pericoloso da fare, soprattutto dopo quello che c'è stato tra voi due. Non hai mai pensato che anche Jen potrebbe venirne a conoscenza? Ed in quel caso che cosa le diresti?"
"E come hai potuto tu nascondermi quello che David stava facendo alle mie spalle? Non ti ho detto nulla perché la mia vita non è più affar tuo. Non ti riguarda né quello che succede a me né quello che succede a Jennifer. Mia sorella è felice, nell'ultimo mese non ha più avuto nessuna ricaduta e spero che questi tre giorni l'aiutino a riflettere sulla possibilità di fare l'intervento chirurgico, se dovesse essere necessario, perché anche se i dottori sono scettici, io voglio credere che andrà tutto bene. E Jennifer non verrà mai a sapere quello che è successo tra me e Waters, anche perché è stato solo che un enorme errore. Per noi due è come se non fosse mai accaduto nulla, quindi non vedo motivo per cui voi dobbiate continuare a discuterne. Trovatevi un altro pettegolezzo su cui conversare"
"E scommetto che anche David non sa nulla di questa storia, vero?"
"Cosa cazzo c'entra lui con mia sorella?" la giovane spalancò gli occhi scuri "non solo non sa nulla, ma non deve in alcun modo venire a conoscenza di questa storia. Tra me e lui non c'è più niente, ha scelto di stare con quella troia e quindi tutto il resto non lo riguarda. Ecco perché non avrà mai la custodia di nostro figlio: voltando le spalle a me, ha fatto lo stesso anche con Demi. Se proprio desidera avere altri figli, che si dia da fare con Virginia"
"Ginger, la strada che hai scelto non ti porterà da nessuna parte. Se ben presto non deciderai di fare un passo indietro e di rivalutare tutto quanto, ti ritroverai completamente da sola. E non solo non avrai più nessuno a tuo fianco, ma non potrai neppure tornare indietro per rimediare" Rick addolcì il tono di voce per riuscire a persuadere in qualche modo la ragazza a riflettere meglio sulle proprie azioni, e sul modo in cui si stava isolando dal mondo intero, ma non aveva preso in considerazione la sua volontà di ferro e testardaggine, due qualità che suo malgrado condivideva con Roger: scosse la testa in modo risoluto, ed in modo altrettanto risoluto disse al tastierista di andarsene e di non farsi più vedere, perché la conversazione era terminata e non c'era più nulla d'aggiungere.
Non avevano più nulla da dirsi.
E per sottolineare le proprie parole, Ginger girò le spalle a Rick e riprese ad occuparsi della spesa sistemata a metà, sfuggendo a qualunque altro contatto visivo.
Amareggiato e deluso, perché faticava a riconoscerla, al giovane uomo non rimase altro che obbedire alla volontà della rossa: senza aggiungere una sola parola, perché non avrebbero fatto alcuna differenza, si alzò dalla sedia ed abbandonò prima la cucina e poi la casa; attraverso una finestra della stanza, Ginger lo vide percorrere il vialetto in sassi, uscire dal cancelletto e salire in macchina.
Quando non riuscì più a seguire il percorso della vettura, tornò a concentrarsi sulle ultime cose da sistemare nella credenza e nel frigo; anche se dava le spalle alla porta che collegava la cucina al salotto, si era comunque accorta della presenza della madre adottiva.
Ed era certa che avesse sentito tutto quanto, dall'inizio alla fine.
Pamela era una donna diretta, e lo stesso valse anche per la domanda che rivolse alla giovane; quest'ultima non si era sbagliata, difatti: non solo aveva origliato l'intera conversazione, ma in quel modo era venuta a conoscenza a sua volta dei precedenti che c'erano stati tra lei e Roger, e con quel nuovo tassello che s'incastrava nel quadro generale, finalmente le erano chiari certi comportamenti e certe risposte evasive.
"Ginger, tu provi qualcosa per quel giovane?".
La rossa si bloccò con una scatolina di bustine di the in mano, chiuse gli occhi e prese un profondo respiro per calmarsi, stanca com'era di sentirsi rivolgere domande simili a quella.
"No. Assolutamente no" disse poi, in tono secco, riponendo la scatolina all'interno di un mobiletto, vicino al barattolo dello zucchero e ad un'altra scatolina che conteneva un infuso alle erbe "immagino che tu abbia ascoltato molto attentamente la conversazione tra me e Richard, e quindi devi avere anche sentito la parte in cui gli ho detto che tutto quello che è successo in passato tra me e Waters non è stato altro che un errore che entrambi vogliamo lasciarci alle spalle, come se non fosse mai accaduto. Questa storia non sarebbe mai uscita fuori, anzi, se lui non avesse avuto la brillante idea di usarla per fare un torto alla sua ex moglie"
"Che cosa c'è stato esattamente tra voi due?".
Anziché rispondere, la ragazza ripose una bottiglia di latte nello sportello del frigorifero.
Anche se con la madre adottiva si era sempre confidata molto, non le aveva mai raccontato tanto riguardo le proprie esperienze nell'ambito della sfera sessuale; non le aveva mai neppure detto di avere perso la verginità con il compagno di classe da cui lei l'aveva avvertita di stare il più lontana possibile.
Ed anche nel caso della frequentazione con Syd e del matrimonio con David non era mai scesa nei dettagli.
"Niente di che. Lui dice che in passato c'è stata una notte di sesso ed un bacio, ma io non mi ricordo né dell'uno né dell'altro, e quindi sono ancora convinta che questa parte se l'abbia inventata per infierire ancora di più su Judith. Tutto quello che posso dirti è che c'è stato qualcosa tra noi due quando ho scoperto che David mi tradiva e che Rick sapeva tutto da mesi, ma me lo ha tenuto nascosto. Ero sconvolta, avevo bisogno di parlare con qualcuno e sono andata da lui solo perché era stato l'unico che aveva provato ad avvisarmi riguardo quello che stava accadendo... Ma in quel momento non ho voluto credergli perché credevo fosse una bugia. Ho... Ho trascorso la notte da lui, abbiamo parlato e poi... Poi è successo quello che è successo, ma me ne sono pentita subito e la mattina seguente me ne sono andata. È stato solo un momento di debolezza. È successo con lui come poteva succedere con chiunque altro"
"Pensi davvero questo o è ciò che continui a ripeterti per convincerti?"
"Mi ritieni così meschina da volerlo rubare a Jennifer? Pensi che non mi sia sentita una persona orribile quando ho realizzato quello che era successo tra me e lui? Pensi che non sia stata assalita dai sensi di colpa o che non sia terrorizzata dal solo pensiero che Jen possa scoprire accidentalmente quello che c'è stato per sbaglio tra noi due? Non voglio perdere mia sorella per l'errore di una singola notte"
"Io ti credo, tesoro, e credo anche che siano stati proprio i sensi di colpa a spingerti a chiedere quel favore a quel ragazzo, ma è anche vero che è già successo che a due sorelle piacesse la stessa persona. Tu stai facendo tutto questo per lei, ma temo, Ginger, che tu possa restare incastrata nel tuo stesso gioco e ritrovarti a soffrire ancora di più di quello che ora stai soffrendo. Dì quello che vuoi, ma io ho molti più anni e molta più esperienza di te in fatto d'amore, e posso assicurarti che due persone che si odiano non finiscono a letto insieme una o più volte. E due persone che si odiano veramente non si cercano così di continuo. Tu non riesci a stare lontana da lui, e lui non riesce a stare lontano da te. Non ti sei mai chiesta perché abbia accettato di farti questo favore per Jennifer?"
"Ricordi il giorno in cui è venuto qui perché voleva parlare con Jen? Non sono riuscita a resistere alla tentazione di entrare in camera e l'ho fatto. Li ho visti allontanarsi velocemente l'uno dall'altra, o almeno così mi è sembrato. Quando sono uscita, e mi sono avvicinata alle scale, non sono riuscita a non tornare indietro, perché dovevo essere sicura di quello che credevo di avere visto: ho socchiuso la porta senza fare rumore e li ho visti che si stavano baciando. Secondo te trascorrono tutte quelle ore nella camera di Jen semplicemente a parlare? E cosa credi che faranno in questi tre giorni che passeranno a Brighton? Penso che sia abbastanza ovvio quello che accadrà, mommi. All'inizio è stato un favore, adesso credo che sia nato un vero interesse da parte sua... O almeno così sembra"
"Sai, invece, che cosa penso io? Penso che siate entrambi molto confusi e che non sappiate con certezza quello che volete veramente: tu non vuoi guardare in faccia la realtà perché sei frenata dai sentimenti che Jennifer prova per lui, e lui molto probabilmente ha rivolto la propria attenzione a Jennifer perché tu hai eretto tra voi due un muro invalicabile"
"Adesso basta, questo è troppo!" esclamò la giovane, seccata, sfogandosi con le due buste di carta marrone che appallottolò tra le mani "io non provo nulla per lui, d'accordo? Non sento niente e non m'importa se lui è in qualche modo confuso, anche se non credo affatto che questo sia possibile. C'è una sola persona per cui provavo dei sentimenti, ma tra noi due è tutto finito perché lui ha deciso di rifugiarsi tra le braccia di un'altra donna, e francamente dopo quest'ultima mazzata sui denti non sono affatto ansiosa di trovare un altro uomo. Tantomeno un uomo come Waters. Non sono d'accordo con la situazione che si è creata tra lui e Jennifer perché so come è fatto e come funzionava il suo matrimonio, e non perché proverei dei sentimenti per lui, ma a questo punto la cosa più importante è che la sua presenza riesca a tranquillizzare Jennifer il più possibile, soprattutto in vista della decisione che deve prendere riguardo l'intervento chirurgico. Di tutto il resto non m'importa, perché ho ben altro a cui pensare. Ho già abbastanza problemi nella mia vita, non sono così ansiosa di aggiungerne altri"
"Ginger..."
"No! Ho detto basta! Non voglio parlare di questa storia, né ora né mai più! Lasciami in pace! Lasciatemi tutti quanti in pace, mio dio! Ma è così difficile da capire? Vorrei proprio vedervi nei miei panni! Nessuno di voi ha idea di quello che sto passando!"
"Mary Jane!" Pamela provò a richiamare indietro la figlia adottiva più grande usando il suo nome di battesimo, il suo vero nome, ma lei, dopo aver gettato a terra le due buste appallottolate, uscì quasi di corsa dalla cucina per rifugiarsi al piano di sopra, o in camera da letto dai bimbi che giocavano o in bagno per schiarirsi le idee; era molto più probabile che in un momento coi nervi così a fior di pelle la giovane decidesse di chiudersi in bagno per calmarsi con una doccia fredda, e Pam la lasciò andare senza neppure provare a seguirla per cercare in qualche modo di riprendere la conversazione con toni più tranquilli.
Sarebbe stato tutto inutile: Ginger era così alterata che avrebbe finito per urlare dall'altra parte della porta del bagno, e la sua voce avrebbe allarmato i bambini, che in tutta quella brutta situazione altro non erano che le ennesime vittime innocenti.
Alla donna non rimase altro che sedersi davanti al tavolo vuoto della cucina e nascondere il viso dietro le mani.
Non solo la famiglia che aveva tanto desiderato e per cui aveva tanto lottato si stava sgretolando davanti ai suoi occhi, ma quel decadimento stava avvenendo senza che potesse fare nulla né per rallentarlo né per impedirlo.
Roger aveva scelto Brighton come meta non solo perché era una località balneare molto bella e vicina, ma principalmente perché era tranquilla, e Jennifer, in un momento così delicato e particolare della propria vita, necessitava di avere attorno a sé pace e calma; la ragazza stessa si ritrovò ad apprezzare fin da subito la tranquillità che regnava in quel posto, e molto spesso se ne stava seduta in spiaggia ad ammirare il mare ed a riflettere, con le braccia avvolte attorno alle gambe.
Quando Jen si prendeva quei momenti per sé, Roger si faceva da parte e non parlava mai per primo per non disturbarla; non era certo se la giovane avesse semplicemente molto a cui pensare o se fosse la malattia stessa a generare quei momenti di assenza mentale, ma cercava sempre di non soffermarsi mai troppo spesso su pensieri come quello, perché in automatico gli tornava in mente Syd: anche nel suo caso aveva assistito a momento in cui si estraniava da tutto ciò che lo circondava, in cui scendeva in un'apatia totale da cui era quasi impossibile scrollarlo.
Quando Jen si prendeva quei momento per sé, Roger ne approfittava per fare un bagno in mare, e solitamente al proprio ritorno sulla terraferma ritrovava Jennifer sorridente ed incline a parlare di nuovo, ma ciò non accadde nel pomeriggio del secondo giorno: quando il bassista uscì dall'acqua, dopo un bagno solitario, perché ormai dovevano rientrare in albergo per l'orario di cena, trovò la giovane con lo sguardo ancora rivolto verso l'orizzonte e con un'espressione preoccupata stampata sul volto.
E proprio la sua espressione preoccupata spinse il giovane uomo, dopo essersi seduto a suo fianco sull'altro asciugamano disteso sulla sabbia, ad invadere il suo momento di riflessione ed a chiederle che cosa la preoccupasse così tanto; per sondare con delicatezza il terreno, le domandò se era così pensierosa perché il loro breve soggiorno era quasi già giunto al termine.
"Un po'..." ammise la ragazza "ma non è per questo. Stavo pensando ad altro"
"A cosa?" vedendo la giovane stringere più a sé le ginocchia, e notando il suo imbarazzo evidente, il bassista ripensò subito all'argomento affrontato durante il viaggio d'andata "sei così pensierosa perché stai ancora pensando a quello che è successo tra te ed il tuo migliore amico?"
"Sì... In parte. Sto pensando un po' a lui ed un po' all'operazione... Sai, finora ho cercato di lasciar scivolare via ogni preoccupazione, ma adesso che il momento della partenza si avvicina sempre di più, diventa anche sempre più difficile evitare l'inevitabile"
"Abbiamo ancora tutta la serata e tutta la notte a nostra disposizione, e domani non siamo costretti a tornare a casa dopo colazione, se non lo desideri. Possiamo restare qui anche per gran parte del giorno, finché te la senti... O possiamo anche prolungare il soggiorno di un'altra notte, che ne pensi? Ti piacerebbe restare qua un altro giorno in più? Perché se è questo ciò che vuoi, basta che tu me lo dica e ne posso già parlare alla reception al nostro rientro in albergo. Sono sicuro che non ci sarebbe nessun problema, basta pagare. I soldi aprono qualunque porta"
"Apprezzo molto il tuo gesto, ma non farebbe alcuna differenza: mi ritroverei solo a fingere per altre ventiquattro ore per poi essere allo stesso punto di partenza"
"Allora, forse, il vero problema è il modo in cui stai affrontando il tuo problema. Forse non dovresti tenerti tutto dentro, ma parlarne con qualcuno... Potresti farlo anche con me, in questo stesso momento. Guardati attorno: siamo completamente da soli e tu hai bisogno di sfogarti. Allora, che cosa ti affligge di più? Il litigio con il tuo migliore amico o la possibilità dell'operazione?"
"Se non ti dispiace, preferirei parlare di Danny"
"Va bene, parliamo di lui, allora"
"Non riesco ancora a credere a quello che è successo ed a quello che mi ha detto. Io non mi ero accorta proprio di nulla, pensavo davvero che il nostro rapporto fosse come quello che c'era tra Ginger e Richard, non ho mai sospettato che i sentimenti di Danny potessero andare oltre l'amicizia e l'affetto, e adesso... Adesso non riesco a credere che tra noi due sia tutto cambiato"
"Vorresti fare un tentativo per recuperare il vostro rapporto?"
"Ohh, e che senso avrebbe?" sulle labbra della giovane apparve un sorriso mesto "potrei anche fare un tentativo, ma a quali risultati porterebbe? Io e Danny viviamo il nostro rapporto su due piani troppo differenti per riuscire a trovare un punto d'incontro, e se anche lui dovesse fare uno sforzo per non rinunciare per sempre a me, quanto alto sarebbe il prezzo da pagare? Lui soffrirebbe in silenzio, ed io mi sentirei una persona orribile perché avrei l'impressione di illuderlo. Se tu venissi respinto, seppur con gentilezza, da una persona per cui provi dei sentimenti, riusciresti a rimanerle amico solo per non rinunciare alla sua presenza nella tua vita? E se anche ci riuscissi, per quanto tempo potresti sopportare un simile fardello prima di raggiungere il tuo limite?".
Roger si prese qualche secondo per riflettere, con lo sguardo rivolto a sua volta verso il mare.
"Non molto, immagino. Non ho mai vissuto un'esperienza simile sulla mia pelle, ma non fatico a credere che non sia affatto piacevole... In compenso, so cosa significa perdere il proprio migliore amico, il proprio confidente, la persona a cui si raccontava sempre tutto, e riguardo a questo posso dirti che so perfettamente cosa stai passando in questo momento".
Jennifer distolse finalmente gli occhi dall'orizzonte, e lo fece per rivolgere uno sguardo sinceramente dispiaciuto al bassista; sulle sue guance era apparsa una sfumatura rossa causata dall'imbarazzo, perché nella propria stupidità non si era resa conto del tasto dolente che era andata a premere.
"Scusami, Rog, io... Non era mia intenzione far riferimento a Syd... Non volevo..."
"Non importa, Jennifer, ormai ho familiarità da lungo tempo con il concetto di perdita. Ho fatto l'abitudine alle persone che spariscono per sempre dalla mia vita: è successo con mio padre, è successo con Syd, è successo con Judith e qualcosa mi dice che la lista è destinata ad allungarsi ancora" fu il turno del giovane uomo di pentirsi delle proprie parole, perché non era il caso di parlare di perdite ad una ragazza che pochi mesi prima aveva scoperto di soffrire di una malattia che molto probabilmente non poteva essere curata in nessun modo, neppure con un intervento chirurgico; si schiarì la gola, si tirò su col busto e cercò di sfoderare uno dei propri migliori sorrisi "ma basta parlare di questi discorsi così tristi, altrimenti rischiamo di rovinare l'ultimo giorno che ci resta di soggiorno a Brighton. Abbiamo ancora un po' di tempo a nostra diposizione prima d'incamminarci verso l'albergo, e mi è venuta in mente una piccola idea per sfruttarlo al meglio: sai che cosa non hai ancora fatto da quando siamo qui?"
"No, cosa?"
"Prova a pensarci per un istante".
Jennifer ripensò in fretta al breve soggiorno, ma non riuscì a trovare la risposta al quesito di Roger; ci pensò il diretto interessato a fornirgliela con un semplice gesto: con l'indice destro, indicò il mare che al momento era a loro completa disposizione perché erano gli unici due bagnanti rimasti sulla spiaggia.
"Non hai mai fatto un bagno, Jennifer, e questo mi sembra il momento adatto per rimediare, altrimenti poi potresti pentirtene"
"Non credo che sia una buona idea" replicò la giovane, ancora più imbarazzata dal solo pensiero di restare in costume da bagno davanti a Roger; ogni volta che erano scesi in spiaggia, difatti, non aveva mai avuto il coraggio di togliersi i vestiti, ed ogni volta si era ritrovata ad inventarsi delle scuse che fossero convincenti.
Non era mai riuscita a capire, però, se fosse davvero riuscita ad inventare delle scuse convincenti o se il bassista non avesse mai insistito troppo a lungo perché aveva percepito il suo imbarazzo; qualunque fosse la verità, adesso era tutta un'altra storia perché era chiaro che Roger non fosse intenzionato ad accettare un no da parte sua come risposta.
"Ohh, no, io invece sono convinto dell'esatto contrario" insistette lui, scuotendo i capelli ancora umidi dal bagno fatto in solitaria "vedrai che un bel bagno in mare ti aiuterà a togliere tutti i brutti pensieri dalla testa. Devi provare per crederci".
Jennifer non aveva alcuna intenzione di tuffarsi in acqua, ma si ritrovò costretta a cedere quando Roger si alzò e la prese per mano; provò a protestare, provò a fargli notare che indossava ancora i vestiti, ma si dimostrò tutto inutile perché, contro la sua volontà, non solo si ritrovò scaraventata contro le onde, ma per poco non rischiò di mandare giù una boccata di acqua salata.
"Guarda cosa hai fatto! Guarda i miei vestiti! Come posso rientrare in albergo in queste condizioni? Non ho neppure un cambio con me!" esclamò la giovane, osservando incredula gl'indumenti bagnati che si erano appiccicati contro il suo corpo; in tutta risposta, ricevette uno schizzo d'acqua salata in pieno viso che rischiò d'ingurgitare una seconda volta: era stato il bassista a farlo in modo del tutto volontario, lasciandole intendere di voler dare inizio ad una piccola battaglia d'acqua, e Jennifer questa volta non si tirò indietro perché voleva vendicare i suoi poveri abiti.
Ginger non aveva mai raccontato alla sorella adottiva minore del litigio che c'era stato tra lei e David a Saint Tropez, durante il mini tour del gruppo nella riviera francese, e che aveva rischiato di dividere i due giovani per sempre, prima ancora che la loro storia d'amore avesse inizio; Jennifer non aveva idea della passeggiata in riva al mare che i due avevano fatto, della battaglia d'acqua che avevano intrapreso e del bacio che c'era stato e che aveva rischiato di mandare all'aria tutti i tentativi del chitarrista di riuscire a far colpo sulla rossa, ed a propria insaputa si ritrovò a vivere una situazione simile quando il gioco iniziato da Roger terminò con entrambi sdraiati sulla sabbia bagnata dalle onde del mare, con lei sotto e lui sopra.
Nonostante il fiato corto ed il petto che si alzava ed abbassava velocemente, il bassista distese comunque le labbra in un sorriso e per poco Jennifer non rischiò di ritrovarsi a sua volta senza più aria nei polmoni: con i capelli bagnati, in parte incollati al viso lungo e magro, che mettevano in risalto le iridi azzurre e le minuscole lentiggini che aveva sul naso e sugli zigomi, le appariva bello come non mai prima d'ora; ed incredibilmente, con poche parole e con uno sciocco gioco da ragazzini, era riuscito a farle scivolare via dalla mente ogni brutto pensiero legato all'altrettanto brutto periodo che stava vivendo: erano scomparse del tutto, in un attimo, la tristezza per la perdita di Danny, la preoccupazione per le proprie condizioni fisiche e l'ansia derivata dalla decisione che doveva ancora prendere in merito alla possibilità dell'intervento chirurgico come ultima spiaggia; in quel momento, in quel preciso momento, esistevano solo loro due in quella spiaggia, con in sottofondo il rumore delle onde che s'infrangevano sulla riva.
Jen ricambiò il sorriso del giovane uomo, ed altrettanto naturalmente si ritrovò a socchiudere le labbra ed a mormorare due parole che fino a quel momento aveva solo che osato pensare nella propria mente.
"Ti amo".
Si rese conto dell'enorme errore commesso solo quando le parole le erano ormai sfuggite e quando vide il sorriso svanire dalle labbra carnose di Waters, i suoi occhi azzurri spalancarsi, i muscoli del corpo irrigidirsi e la sua espressione cambiare completamente.
Ma ormai era troppo tardi per rimediare, per tentare anche solo di tornare indietro.
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