La trasformazione

Appena tornata a casa, mi misi a ragionare sui comportamenti adottati da Vanessa.
Strafottenza, tamarraggine, sfacciataggine erano le principali virtù dell'individuo in considerazione.
Sicuramente non erano qualità che si avvicinavano, anche solo lontanamente, alla mia personalità.
Ma se volevo evitare che tutto il mondo venisse a conoscenza della mia vita privata, dovevo trasformarmi, almeno fino al 3 novembre.
- Mamma, andiamo a fare shopping? - chiesi a mia madre speranzosa di riottenere il Diario.
- Si dai - mi rispose lei ignara.
Andammo quindi a comprare vestiti. Il vestiario era IMPORTANTISSIMO per avere l'amicizia di Vanessa. Scorta di robe leopardate e tamarre, di conseguenza. Mia madre mi ha guardata basita dai miei nuovi acquisti.
- Come mai hai cambiato così radicalmente stile? - mi chiese lei.
- Voglio uno stile più consono alla mia età- mentii spudoratamente.
Arrivata in stanza, indossai subito i miei nuovi vestiti; mi specchiai e mi vidi. Avevo come al solito i capelli spettinati lunghi poco oltre la spalla, il mio solito fisico, ma con dei vestiti tamarri. Non era cambiato molto, in effetti, la trasformazione non era assolutamente completata ma era solo alla prima fase. Mi andai a sistemare i capelli con una coda di cavallo stilosa. Mi truccai con poco successo: sembravo un panda. Ma riuscii a sistemare la situazione. Ormai era tutto fatto; mi mancava la parlantina.
Andai su google a cercare dei tutorial e stilai una lista delle parolaccie utilizzabili in caso estremo.
Provai la mia parte davanti a uno specchio.
- Allora - dissi facendo finta di masticare una chewing-gum.
- Madò, raga, voi non avete proprio capito. - a sentirmi ero davvero ridicola. Ma era l'unico modo che avevo per ottenere il Diario. La trasformazione era ormai completata.

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