La Festa

Era da quasi un mese che mi tormentava il pensiero del mio Diario. E ora stavo andando riprenderlo.
Quel giorno sprizzavo felicità da ogni poro del mio corpo nel momento in cui mi avviai verso la casa di Vanessa.
Era grande e addobbata con scritte a led del tipo W Vanessa o simili.
Ero la prima ad essere arrivata. In effetti non era stata casuale la scelta di presentarmi li alle 18 anziché alle 18:30.
Vanessa aveva appena finito di prepararsi quando suonai il campanello. Non avevo regali con me perché avevamo fatto un mega regalo di gruppo in cui le abbiamo comprato un computer. E io che ho speso soldi per lei.
- Vieni nella mia stanza, devo sistemarmi i capelli. - mi disse, sbrigativa.
- Come stai, tesoro? - chiese mentre si pettinava e si agghindava ancora un po'.
Non ebbi il tempo di rispondere quando sua madre urlò - Vanessa ci sono i vicini! -. Lei sbuffò e mi disse
- Arrivo subito. - e scese le scale.
Finalmente ero sola. Come da piani, avrei dovuto frugare nella sua stanza. Aspettai che se ne fosse andata e aprii i cassetti. Senza dubbio aveva nascosto il Diario molto bene se mi aveva fatto salire così tranquillamente. Erano pieni di cose rosa e del suo Diario Segreto. Se lei aveva un Diario, era strano che avesse rubato il mio. Controllai nell'armadio, sulla scrivania, ma niente, non c'era traccia di quel piccolo libriccino che per me aveva però un valore inestimabile.
Ritornò insieme a qualcun altro, qualcuno di inaspettato, decisamente inaspettato: Marco. Appena lo vidi avvampai per poi dire con un filo di voce - C-ciao M-m-Marco. -
- Ciao Elise - mi disse tranquillo lui.
- Come va? -
- Oh, bene. Tutto sommato bene. -
Non parlammo più per il resto della serata, anche perché io ero ammutolita. Pensavo incessantemente a dove avesse nascosto il Diario Vanessa, se lo aveva lei, tra l'altro. Marco provò spesso a parlarmi e io continuavo a non riuscirci/fare figuracce una davanti all'altra. Quella festa era una specie di tempesta di emozioni che non riuscivo più a contenere. La sola vista di Marco, mi faceva arrossire e avevo bisogno di dirgli la verità. Così, alle 21, mi avvicinai a lui.
- Ti è piaciuta questa festa? - chiesi, cercando argomenti di riserva.
- Si, a te? - disse lui, ignaro di ciò che provavo dentro.
Mi folgorò un dubbio. Ormai un mese fa, lo stesso giorno in cui ho perso il Diario, avevo visto Vanessa parlare con Marco. Pare che lui avesse detto di non sopportarmi. Forse dichiarargli tutto sarebbe stato inutile, ma ormai non aveva senso ritirarsi.
- Marco, io e te ci conosciamo da 6 anni. Sei anni in cui sono successe tante cose nelle nostre vite, separatamente, perché le nostre vite sono state parallele ma non si sono mai incontrate. Ecco, io vorrei che si incontrassero. - sganciai la bomba. Bramavo una sua reazione. La aspettavo da sei anni.
- Lo so. - mi rispose.
- Che vuol dire? -
- Beh... semplicemente non siamo fatti per stare insieme. -
Si allontanò e iniziò a piovere, il clima che rispecchiava le mie emozioni attuali.

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