🔥Dodici: Sof
31 Gennaio. Solo 365 giorni alla mia Operazione. Jay mi venne a trovare di mattina presto con un largo sorriso stampato sulle labbra «Com'è sentirsi dodicenni?» fu la prima cosa che disse entrando dalla finestra che ormai non tenevo più sigillata «Dimmelo tu.» replicai «Sì, ma per te è diverso» disse «Dai tirati sù, oggi è un grande grandissimo giorno! Ti renderò felice più che mai!» esclamò entusiasta. Inarcai un sopracciglio. Non era un giorno di cui essere felici. Mio nonno mi continuava a ripetere che il giorno del mio tredicesimo compleanno mi avrebbe resa una grande Imperium, ma per diventarlo realmente dovevo preparare corpo e mente. Ma io non ero pronta, ero lontano anni luce dalla perfezione. E mancavano solo 365 giorni! Quindi non c'era nulla da festeggiare.
Il ragazzino iniziò a trascinarmi per i corridoi della grande Base a passo veloce. «Jay dove vuoi portarmi? Conosco questo posto a memoria e il villaggio più vicino è troppo lontano per raggiungerlo a piedi» brontolai «Stai un po' zitta Fi» mi rimproverò fermandosi davanti alla palestra principale degli Iniziati «Che ci facciamo qui?» era mattina presto e all'interno c'era solamente un ragazzino dai capelli biondi chiaro dominatore della terra. Se non mi sbagliavo era il migliore amico della sorella di Jay. «Lo vuoi il tuo regalo? Allora apri questa dannata porta» sbuffò il mio amico. Lo guardai scettica ma spinsi i battenti della porta di vetro. Un foglietto di carta mi volò sulla testa.
Se vuoi il tuo regalo
Un bacio al tuo migliore amico devi darlo
Altrimenti nel verde chiuso devi andare
Se il secondo indizio vuoi trovare.
«Una caccia al tesoro?» esclamai sorpresa. Jay annuì fiero facendomi ridere «Quindi o ti bacio o capisco cos'è il verde chiuso?» dissi spostandomi dall'entrata perché un gruppo di Iniziati dovevano passare. Mi guardarono come se fossi qualcosa di mistico, ma non dissero niente «Esatto.» disse James chiaramente orgoglioso di se stesso. «Regalo e darlo non fanno rima» gli feci notare. Lui arrossì «Insomma decifralo!» sbottò il ragazzino «No, preferisco baciarti» dissi tranquilla «Cosa?» esclamò lui improvvisamente agitato facendomi ridere «Non era quello che volevi?» lo stuzzicai. Jay non rispose, chiaramente aveva capito che lo stavo prendendo in giro e si era offeso «Okay, questo verde chiuso... È un luogo, vero?» Jay tentò di nascondere un sorriso «Va avanti» mi incitò «E qualcosa mi fa pensare che è la Serra. È l'unico luogo sufficientemente verde in questo edificio enorme e non penso che tu voglia farmi uscire di qui fuori al freddo, in Alaska si rischia di diventare statue di ghiaccio d'inverno. E poi hai scritto che è chiuso, quindi sarà del verde rinchiuso dentro qualcosa» dissi. Poi senza aspettare la sua risposta mi diressi verso la Serra.
Appena arrivata mi misi alla ricerca dell'indizio, non volevo ammetterlo ma le cose si stavano facendo interessanti. Come ogni volta Jay riusciva piano piano a spazzare via il mio mal umore causato dalla mia schifosa vita. «Okay, la Serra non è piccola. Dov'è?» «Ti piacerebbe scoprirlo eh?» mi stuzzicò. Alzai gli occhi al cielo e continuai a cercare. Sotto i vasi, dietro i fiori, controllare i terricci smossi. Poi mi venne un'idea e iniziai ad arrampicarmi con agilità su per l'albero che portava alla mia finestra. E trovai tra il fogliame un bigliettino «Trovato!» in quel momento persi l'equilibrio e scivolai dal ramo cadendo addosso a qualcosa «Ahia!» esclamai «Ahia lo dico io. Ora levati da sopra di me» borbottò Jay dolorante con tono ovattato. «Ops» dissi rotolando di lato «Carino da parte tua cercare di salvarmi» gli sorrisi tendendo una mano per aiutarlo ad alzarsi «Sei più pesante di quanto pensassi» borbottò il ragazzino. Nonostante Jay fosse di qualche mese più grande di me, avevamo quasi la stessa altezza, mi superava solamente di due o tre centimetri. Era magro ed asciutto, a vedersi non sembrava un gran combattente, nessuno si sarebbe mai immaginato che fosse il migliore tra tutti gli Iniziati e che se avesse voluto, sarebbe riuscito mettere K.O. un agente speciale della C.I.A.
Guardai cosa aveva scritto sul bigliettino e lessi.
Nella tana del lupo è il passo successivo
Lì dove riposa
Lì dove condivide l'aria perché è permissivo
Lì dove è tutto tranne che rosa.
«Jay questa ti è uscita proprio male. Fai pena come poeta» lo presi in giro «Le mie doti sono in altro.» replicò lui massaggiandosi la spalla. «Allora? Risolto?» «Ovvio.» replicai superba «Come?! Di già?» Esclamò stupito «Certo! Ti riferisci alla tua camera no? "la tana del lupo"» disegnai due virgolette in aria con le dita. «Per lupo ti riferisci a te stesso, lì dove tu riposi, lì dove condividi la tua "preziosa" aria con quel ragazzo... Com'è che si chiama? Seth? Lì dove è tutto tranne che rosa, è un tuo modo arrogate per sottolineare il tuo essere un maschio, dato che il rosa normalmente rappresenta la femminilità» dissi saccente utilizzando un tono da professoressa. «Sono così facili?» borbottò Jay offeso «Non disperarti. Semplicemente non sei portato» lui alzò gli occhi al cielo. Raggiungemmo la sua camera dove iniziai immediatamente a cercare l'indizio dalla sua parte della camera. «Sai Jay... Non è normale per un ragazzo essere così ordinato» dissi lisciando le coperte del letto come le avevo trovate prima di devastarlo. Jay intervenne immediatamente per rimetterlo a posto «Non voglio lasciare tracce» replicò il mio amico. Gli diedi una gomitata «Ma tu hai già lasciato una traccia» esclamai facendogli corrugare la fronte «In me. Fai parte della mia vita Jay, e che tu lo voglia o no sarà per sempre» gli dissi cercando sotto il letto. «Fi...» mormorò richiamando la mia attenzione. «Io...» iniziò «Grazie» concluse, anche se, da come aveva iniziato la frase, sembrava volesse dire qualcos'altro. «Jay, tu mi dai quello che non posso avere. Una vera amicizia, il divertimento, la gioia di vivere. Sono io che devo ringraziare te. Mi fai sentire come una vera ragazzina della mia età. Ed è per questo che ti voglio così bene.» continuai facendo arrossire il ragazzo. Passai le ricerche sulla scrivania e iniziai a frugare nei cassetti dove trovai alcuni fogli bianchi ed altri pieni di disegni. Per curiosità lo tirai fuori ammirando i soggetti rappresentati. C'erano le varie piante della Serra, alcuni Iniziati mentre affrontavano le prove, una specie di ritratto di una ragazzina non finito, probabilmente era sua sorella. Stavo giusto per chiederglielo quando mi strappò i fogli di mano. «Non è sulla scrivania» mi disse «Perché non mi fai vedere i tuoi disegni?» sbottai «Perché non sono finiti. Lo sai che te li faccio sempre vedere.» si giustificò. Alzai gli occhi al cielo, e in quel momento notai sullo scaffale dei libri un foglio sporgente «Eccolo!»
Dove i dominatori della natura si allenano,
È quello il luogo successivo
Quelli che le emozioni palesano
Al primo, è il consecutivo.
«Eh?» lessi di nuovo l'indovinello. «Capisco che è una palestra, una palestra per Imperium... Ma qui ci saranno una ventina di palestre!» sbottai «Leggi bene» mi incitò lui «Quelli che le emozioni palesano? Ti riferisci ad una delle tre palestre per Imperium del fuoco?» chiesi «Chi lo sa...» mi sorrise enigmatico accentuando la fossetta sulla sua guancia. Lessi nuovamente la filastrocca «È la seconda? Quella del secondo piano?» chiesi realizzando finalmente che il consecutivo del primo è il secondo. Poi presi a correre verso quella palestra ma mi bloccai in mezzo al corridoio perché sentivo dei passi correre frenetici da quello adiacente. Mi ero quasi scordata che dovevo andare ad allenarmi con il nonno. «Che c'è?» mi chiese Jay raggiungendomi. Sbirciai da dietro l'angolo ed effettivamente notai delle guardie che parlottavano tra loro agitati e indicavano da in tutte le direzioni. Proprio come qualcuno che alla ricerca di qualcosa. «Mio nonno li ha mandati a cercarmi... Ma io voglio finire la caccia al tesoro» mi lamentai «Oggi tu non lavori. Ti diverti e basta.» mi disse come un ordine. Una delle guardie iniziò a dirigersi verso di noi facendomi andare nel panico. Jay mi abbracciò e posò una mano dietro la mia testa, spingendola contro la sua clavicola, in mondo che il mio volto venisse nascosto da lui. «Fingi di piangere» mi sussurrò. Feci come mi era stato detto mentre sentivo i passi della guardia superarci mentre Jay diceva «Tranquilla Joy, è tutto a posto». La guardia si allontanò e io mi staccai dal mio amico «Dai andiamo in palestra. Con delle guardie alle calcagna ci divertiremmo di più. Sarà come una missione segreta da spia» mi sorrise raggiante. Come delle vere spie ci muovevamo in silenzio, evitando telecamere e saettando veloci da un nascondiglio all'altro, giungendo finalmente alla palestra. Sfrecciai dentro e mi misi alla ricerca dell'indizio mentre Jay faceva da palo. Era infilato sotto la tastiera del computer e nel tentativo di prenderlo attivai il macchinario che iniziò a sparare proiettili d'acqua. Uno finì addosso a Jay, bagnandolo tutto. Si voltò minacciosamente verso di me e mi puntò un dito accusatore contro. «Tu!» esclamò «Non l'ho fatto apposta!» strillai mentre spegnevo il macchinario. «Sei morta» mi minacciò preparandosi a scattare. Velocemente sgusciai sotto il suo braccio teso e fuggii ridendo, tenendo stretta l'indizio, mentre lui mi inseguiva. «Tanto ti prendo!» mi gridò «Non credo proprio lumaca!» saettai via finché non andai a sbattere contro una guardia, facendomi cadere di sedere. Oh, no! Prima che l'uomo mi agguantasse una palla di fuoco volò verso il suo volto, obbligandolo a schivarlo. Una mano mi afferrò per il polso incitandomi a seguirlo. Jay mi tirò sù e insieme iniziammo a fuggire dalla guardia mentre la mia mano scivolava nella sua. Trovammo uno sgabuzzino degli inservienti e appoggiati con la testa contro la porta, ansanti dalla fuga, scivolammo a terra e scoppiammo a ridere. «Non si può certo dire che non sia eccitante» affermò lui «In effetti...» ammisi. Cercai l'interruttore della luce per poter leggere l'indizio successivo.
Ora che sei lontana dal luogo del tuo riposo
Riprenditi dal tuo respiro affannoso
E preparati a tornare
Da Morfeo devi andare
Tra il secondo e il quarto l'ultimo indizio troverai
Parlo dell'opera della corona, e quando lo scoverai
il regalo avrai.
«Mmm» mormorai «Dov'è che mi riposo? Dov'è che incontro Morfeo? Sul letto. Quindi ti riferisci a camera mia... Ma è dall'altra parte della Base!» mi lamentai «È questo il bello» rispose il mio amico. Sospirai e socchiusi la porta dello sgabuzzino per controllare il corridoio. Feci cenno con la mano a Jay per il via libera e insieme ci dirigemmo furtivi verso i nostri alloggi. Era un'operazione elettrizzante e piuttosto divertente, soprattutto grazie a Jay che ogni volta che rischiavamo di essere scoperti, faceva battute divertenti sulle guardie per comicizzare la situazione. Aveva reso il giorno del mio compleanno migliore di quanto mi sarei mai aspettata e nonostante non ci fossero torte, festeggiamenti e regali come per tutti i ragazzini della mia età, mi sentivo felice. Era riuscito a spazzare la tristezza di non avere i miei genitori intorno, perché potevo vedere mamma una volta ogni due settimane e papà nel breve periodo che tornava a casa dai Marines. Nonno non permetteva a mia madre di starmi troppo attorno, anche se non ne capivo appieno il motivo. Forse aveva scoperto che mia madre tentava di utilizzare il Flash su di me ogni volta che poteva.
«Ci siamo quasi. La porta è lì ed è sorvegliata da due Imperium dell'aria» sussurrò Jay chinato in avanti per sbirciare dietro l'angolo. Quasi gli salii in groppa pur di riuscire a vederci anche io. «Come facciamo?» bisbigliai anche io «Io li distraggo e tu entri. Ti raggiungo tra cinque minuti» mi disse «A dopo» gli sorrisi «A dopo» replicò lui. Uscì fuori dall'angolo «Guardate! C'è Sophie Hunter!» esclamò iniziando a correre. Le due guardie si guardarono e lo seguirono immediatamente. Ormai con il via libera mi intrufolai in camera mia e ripescai il biglietto di James.
Tra il secondo e il quarto l'ultimo indizio troverai
Parlo dell'opera della corona, e quando lo scoverai
il regalo avrai.
L'opera della corona? Corona sta per Regina... E l'Opera della regina è? In America non ci sono Regine! Si riferisce a quella di Inghilterra, Elisabetta II? Che avrà scritto? E cosa c'entra l'Inghilterra con la mia camera? Improvvisamente mi venne un lampo di genio. Ma certo! La regina è la Rowling! E la sua opera sono i libri di Harry Potter! Tra il secondo e il quarto c'è il terzo! Saltai sopra il letto ed afferrai il mio libro preferito, sfogliandone le pagine, trovando un foglio di carta verde. La porta di camera mia si spalancò e si richiuse immediatamente, lasciando entrare un James ansimante. «Beh? L'hai risolto!» esclamò avvicinandosi a me. «Certo! Avevi dubbi?» abbassai lo sguardo e lessi il foglio verde piegato. Lo aprii e vi trovai un disegno di due persone, una femmina ed un maschio su una moto, che percorrevano una strada piena di curve che toccavano edifici, monumenti e opere d'arti famose in tutto il mondo, come la torre di Pisa, la torre Eiffel, la grande muraglia cinese, il London Eye, la Statua delle libertà, una testa delle Isole di Pasqua, il Colosseo... Era un disegno leggermente stilizzato da cartone animato, ma era bellissimo. «E questo cosa sarebbe?» gli chiesi «È una promessa Fi. Ti porterò via di qui e gireremo tutti i luoghi in cui vorrai andare. E l'ho disegnato su un foglio verde perché rappresenta la speranza. Credici Fi. Noi due faremo un viaggio insieme prima o poi.» mi disse sorridente facendo comparire la fossetta sulla sua guancia sinistra. Stupidamente mi vennero le lacrime agli occhi e mi tuffai in avanti ad abbracciarlo. Gli scoccai un bacio sonoro sulla guancia, proprio lì dove compariva solitamente la fossetta. «Grazie, grazie, grazie Jay. Sei il migliore» «Lo so, Fi» ridacchiò. «Perché hai fatto tutto questo per me? Da quando ti conosco, hai sempre detto di odiare i compleanni... Perché per me?» chiesi staccandomi da lui e guardandolo curiosa. Il suo volto si colorò di rosa. «Perché sei la mia migliore amica» disse «Mi sembrava giusto... Tu sei sempre così entusiasta quando li compio io.» borbottò imbarazzato «Ma non farci l'abitudine.» disse altezzoso. «Odio ancora i compleanni» sbuffò facendomi ridere.
Angolo Autrice
Tanti auguri alla mia creatura! La mia dolcissima Sophie compie gli anni in questo giorno!
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