🔥Bacio: Jo
«Non è male come sembra» mi assicurò lui ridendo. «Figuriamoci! Se non dormo almeno sette ore al giorno divento isterica!» replicai. «Le borse sotto gli occhi non mi donano» continuai facendolo ridacchiare. «Se una notte ti portassi in giro?» mi chiese guardandomi di sottecchi. «Conosci San Francisco come le tue tasche, ma credimi se ti dico che senza il sole è una cosa totalmente diversa.» mi promise con un luccichio negli occhi dorati. Niente di malizioso, solamente sincero entusiasmo. Skyler aveva ragione, Nox aveva un fascino veramente attraente. Era socievole, gentile, pacifico, candido, simpatico, accattivante, meravigliosamente misterioso e... Diverso la lui. Mentre Nox sbatteva in faccia alla gente la sua gentilezza e altruismo, lui era l'opposto.
Ad un certo punto mi accorsi di ritrovarmi ad attraversare i corridoi della Base sola con Nox. «Dove sono Sophie e Jase?» chiesi voltandomi indietro. «Sophie è stata chiamata da una guardia Imperium, Jase è andato a comprare la frullata per lei.» rispose Nox. «Non me ne sono nemmeno accorta» ammisi imbarazzata. Nox mi sorrise. Era veramente carino. Mi sentivo una di quelle stupide ragazzine attratte dal migliore amico del fratello. «Hai qualcosa qui» mi disse indicando un punto sotto il suo occhio. Mi sfregai il volto. Ma lui allungò ugualmente la mano e mi strofinò con il pollice lo zigomo. «Una ciglia» sussurrò gentilmente. Poi lo vidi. Passò senza nemmeno voltarsi verso di me. Non si accorse nemmeno della mia presenza. Passò con il volto voltato dritto davanti a sé, le mani in tasca e il suo passo sicuro e deciso. E io che mi ero fatta illusioni questo pomeriggio, quando mi aveva fatto il regalo di compleanno. Quel regalo così piccolo, eppure tanto prezioso. Magari ero veramente troppo odiosa. Magari non vedeva l'ora di sbarazzarsi di me. Magari l'avevo veramente stufato. Magari aveva ragione, ero troppo bambina per lui. Sempre maturo e responsabile. Era davvero troppo per me? Fissai la sua schiena, le sue spalle larghe fasciate dalla giacca scura di jeans, che mettevano in risalto i suoi capelli biondissimi. Li fissai finché non si allontanarono e sparirono dietro l'angolo. E mi diedi della stupida. Non ero così disperata da piangermi addosso perché il ragazzo mi aveva lasciata. Ero più forte di così. Lui poteva andare avanti senza di me? Anche io lo potevo fare. Non sarei rimasta un secondo di più in questo limbo. «Ti manca?» Nox mi riscosse dai miei pensieri. Evidentemente aveva seguito il mio sguardo «Chi?» chiesi pur sapendo a chi si riferisse «Seth Frost» mi disse semplicemente. «Per niente. Il passato è passato» mentii. Il ragazzo inarcò un sopracciglio dubbioso. «Non sono sicuramente la persona adatta a dirti qualcosa. Le scelte sono tutte tue» mi disse «Infatti, spiegalo a mio fratello che mi continua a dire che ho sbagliato io» sbuffai ricordando quello che mi aveva detto questo pomeriggio «Lui lo fa perché ti vuole vedere felice» mi disse gentilmente «E tu? Perché non mi vuoi convincere di avere torto come tutti gli altri?» mi lasciai sfuggire con un tono di malizia. Ma che mi prendeva? Non ci conoscevamo nemmeno tanto bene. «Non sono nessuno per dirti cosa fare.» replicò. Sembrava non se ne fosse accorto. «Nox?» lo bloccai trattenendolo per la maglietta grigia. Si fermò e si voltò verso di me in attesa di una domanda. «Baciami» dissi tutto ad un fiato prima che perdessi il coraggio. Nox sgranò gli occhi per la sorpresa. «Cosa?» chiese confuso «Nox, baciami. Non ti piaccio, forse?» chiesi sempre più imbarazzata ma con lo sguardo fisso nel suo. Determinata e testarda. Non era giusto nei suoi confronti, lo sapevo. «Jo, io... Non posso farlo, non è che non mi piaci, sei carina ma...» disse arrossendo. Era una rarità vedere un ragazzo tanto bello arrossire. Ciò mi diede ancora più forza di continuare. Dovevo lasciarmi tutto alle spalle. Dimostrare che ce la potevo fare da sola, senza Seth. Dimostrare che potevo benissimo andare avanti senza di lui. Dimostrare che non era indelebile nel mio cuore. Dimostrare che lo potevo dimenticare come lui aveva fatto con me. «Cosa ti ferma?» gli chiesi quasi implorante «Sei la sorellina di Jase e...» cercò di spiegare lui distogliendo lo sguardo. «Al diavolo Jase! Non c'è mai stato e non ha il diritto di immischiarsi nelle mie faccende.» affermai decisa anche se nel profondo sapevo che stavo sbagliando. Sapevo che poi mio fratello se la sarebbe presa anche con Nox... Ma volevo abbracciare questo sbaglio. Mi avvicinai a lui e gli appoggiai la mano sul petto. La lasciai scivolare sulle sue solide spalle. Alzai lo sguardo e fissai i suoi occhi dorati leggermente coperti dai ricci neri. Non era Seth. Non gli somigliava nemmeno lontanamente. Ma io non volevo più Seth. Volevo lui. Mi spinsi in punta di piedi e sfiorai le sue labbra morbide. Non sentendolo ritirarsi lo feci di nuovo finché non sentii le sue sbraccia avvolgermi. Per un breve instante, quando lui mi strinse a sé e ricambiò il bacio, mi spaventai e mi sentii in colpa. Ma cercai di cancellare quella sensazione. Si fece strada nelle mie labbra. Incoraggiata lo trascinai nella prima stanza vuota che trovai e mi lasciai trasportare da quelle labbra. Lo dovevo ammettere, baciava tremendamente bene. Perché oltre a Seth avevo avuto la possibilità di assaggiare anche altri ragazzi quando non stavo ancora con lui. Quindi riuscivo a paragonare i baci di Nox ai loro. Non c'era nulla di innocente nelle sue labbra. Non c'era nulla di casto come ho sempre pensato di lui. Erano labbra esperte, capaci e bollenti. E non era solo la sua bocca a stupirmi. Anche le mani e il corpo. Mi schiacciò contro il muro e mi prese in braccio. Incrociai le gambe sui suoi fianchi mentre lui mi teneva saldamente. Mi aggrappai al suo collo avvicinandolo a me con urgenza. «Che state facendo?» sentii esclamare incredulo la voce di mio fratello. Ci staccammo si scatto, colti sul fatto. Mi bruciava il volto di vergogna e non osai nemmeno guardare Jase. «Stavi baciando mia sorella!» lo sentii ringhiare contro il suo amico. Dio! Sembrava così furioso. Anzi, togliamo il sembrava. «Ma è l'obbiettivo della tua vita farti le sorelle dei tuoi amici?!» fece. Guardai di sottecchi il ragazzo che aveva un'espressione colpevole, imbarazzata e dispiaciuta. Le labbra erano ancora rosse e invitanti. Non posso credere di averlo davvero baciato in quel modo! «Per gli dei dell'Olimpo... Ho bisogno di una sedia. Mi sta venendo un attacco di cuore» disse esageratamente. Alzai lo sguardo verso di lui e lo vidi prendere un sorso di frullato. Che poi mi sputò in faccia. Mi passai la mano sul volto togliendomi la schifosa saliva di Jase. «Va bene Jase, capiamo il tuo stupore, ma non c'è bisogno di farne una questione di Stato, no?» intervenne coraggiosamente Nox. Jase lo fissò per qualche secondo inquietante, per poi rispondere sorprendentemente «Hai ragione.» Nox sospirò sollevato. «Nox?» lo chiamò Jase gentilmente attirando la sua attenzione. Poi gli buttò il contenuto dei frullati in faccia trovandosi così nella mia stessa situazione. Sporco e appiccicoso. «Bisogna farne una questione mondiale!» esclamò furioso. A questo punto mi infuriai veramente. Stava esagerando. E solo per un misero e stupido bacio «Jase!» esclamai «Non credo siano affari tuoi!» dissi spingendolo. Però era troppo solito per poter muoversi troppo. Lo volevo picchiare. «Mia sorella e il mio migliore amico si sono baciati e non è affar mio?!» mi ringhiò contro fissandomi trucemente con gli occhi verdi in tempesta. Faceva quasi paura «Oh, grazie. Mi fa piacere avere un ruolo tanto importante nella tua vita, Jase.» cercò di calmare i suoi spiriti bollenti con una battuta il suo amico. Ma poteva anche essere così furioso da mandare all'aria l'intero stato della California, non sarebbe mai stato furioso quanto me. Ma chi si credeva di essere? Non ero sotto il suo controllo! «Tu vai a letto con la MIA migliore amica, ma non ti dico niente!» ribattei veramente arrabbiata «E tu ci vai a letto!» sottolineai per chiarire la situazione. Effettivamente si faceva Sophie e chissà che altro facevano quando erano soli. Non poteva paragonare il bacetto che avevo dato a Nox con quello. «Ma questo è diverso!» esclamò indignato. Lo sapevo anche io che era diverso, loro due si amavano e io... Io non sapevo più cosa pensare. «Va bene... Che ne dite di calmarvi entrambi?» chiese Nox mettendo una mano per una nostra spalla. «ZITTO!» gli urlammo contro contemporaneamente io e mio fratello, facendolo indietreggiare con i palmi alzati. «Wow... Beh... Io... Mi dileguo» balbettò a disagio prima di scappare. A questo punto io e Jase continuammo ad accanirci a vicenda «Cosa ci sarebbe di diverso?! Fai sesso con la mia migliore amica mentre io non posso nemmeno baciare il tuo? Qual'è il problema? È dolce e carino, cosa me lo impedisce?!» replicai indignata. Non volevo dargliela vinta «Io Sophie la amo! Tu stai solamente cercando di distrarti da Frost! Ma ti sembra giusto? Non che a Nox dispiaccia poi! E poi, diamine, quello lo chiami baciarsi? Probabilmente se non fossi intervenuto io saresti già incinta, miseriaccia!» replicò. Le sue parole mi ferirono, come al solito voleva aver ragione. Ma non gliela volevo dare «Chi ti dice che non mi piaccia veramente?!» insistetti «Perché sei innamorata di Frost, idiota! Pensi che non veda i tuoi occhi desiderosi quando lo guardi?! Altro che lasciarsi tutto alle spalle!» disse spezzandomi. Era cattivo. Non aveva idea di quanto mi stessi sgretolando nel profondo, ora che non avevo nulla a sostenermi. «Quindi per piacere non slinguazzarti il mio amico come una disperata peccatrice di lussuria!» forse era solo arrabbiato. Ma mi stava ferendo. Mi stava accusando troppo. «Jay!» sentii la voce della mia migliore amica. «Che avete da urlare tanto?!» chiese guardandolo male. Jase assunse un'espressione colpevole. Come se non avesse voluto che lei lo scoprisse. Dietro di lei c'era Nox visibilmente più rilassato vedendoci zittiti, evidentemente era andato a chiamarla. La cosa mi diede fastidio. «Hanno limonato, Fi!» disse mio fratello sulla difensiva. Aprii la bocca scioccata. Ero già pronta a urlargli contro ma Sophie si voltò stupita verso Nox «Nox! Questo l'hai ommesso!» disse lei scandalizzata al ragazzo che arrossì di nuovo «Ma Jay, non è un motivo per prendersela tanto! Sono adulti, non servi tu per fare loro il terzo grado.» disse più calma. «Meno male che esiste qualcuno con del buon senso» asserii alzando gli occhi al cielo. Me li sentivo quasi umidi. Jase mi guardò male. Ma prima che potesse anche solo parlare la mia amica lo calmò intrecciando le mani alle sue e guardandolo con un'espressione da cucciola. Poi lo baciò delicatamente e vidi mio fratello sciogliersi. Quella ragazza lo rammolliva. «Lasciali stare. Jo se la sa cavare da sola e lo sai che Nox non è il tipo di persona che si approfitta di qualcuno. Non ti impicciare, okay? Mi devi ancora un frullato, oltre che la bici ovviamente» la sentii sussurrare strappando a lui un sorriso. Poi lei lo condusse via come un bambino. Sospirai «Che idiota» borbottai. La litigata con mio fratello mi aveva stancata. «Jo... Mi spiace per quello che è successo» mi disse Nox «Scossi la testa. Non era colpa sua, ma mia. Purtroppo non riuscii a scusarmi. Che persona schifosa che ero. «Senti... Se hai bisogno di parlare, ci sono sempre» affermò. Annuii poco convinta. Lui mi sorrise e se ne andò, sparendo chissà dove.
E io? Io rimasi lì a fissare il vuoto. Sentivo un vuoto doloroso che avevo bisogno di riempire. Rividi il mio sguardo nel riflesso del finestrino dell'armadio dei medicinali. Potevo constatare da sola di essere patetica. Dov'era la mia sicurezza? Dov'era la mia ancora? Dov'era la temeraria Joanne che tutti cercavano?
Angolo Autrice
Tanto per dare uno sguardo a Jo e ai suoi pensieri. La nostra testarda ragazza non ne commette una giusta da quanto tempo?
Comunque pensavo di non scrivere più POV diversi dei tre libri e i momenti mancati, dato che dovrò revisionare tutta la trilogia. E revisionandola dovrei cambiare molte cose e cambiandole dovrei cambiare anche questi special che scrivo qui. Quindi se smetto di scriverli, ho meno da correggere. Non so se mi spiego. Però posso pubblicare ancora special con gli AU e i prequel. Quelli non cambieranno.
Riprenderò a scriverli dopo le revisioni.
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