6. Ary: Devo davvero?
Lo trovai mentre studiava alcuni schemi dati quel giorno a lezioni.
Si trovava su uno dei tanti tavoli della mensa e Abigail gli stava alle spalle per massaggiargliele.
Mi dava fastidio che lui la lasciasse fare, insomma, non è mica normale avere una specie di schiavetta personale. Poi cosa ci trovava di tanto interessante Abigail in Nathan? Erano cresciuti assieme, quindi non dovrebbe sentire più un amore fraterno verso di lui?
Non avanzai oltre e feci dietro front, ma purtroppo i gemelli si pararono di fronte a me.
«Ah, ah. Ce l'hai promesso, Arianne.» disse Albert sorridendo sadico.
Stesso fece il gemello.
«Devo davvero? Ma c'è Abigail.» dissi cercando di suonare convincente.
«Ad Abby ci pensiamo noi.» promise Alan.
«Ohi, Abby! Mr. Frost ti cercava, hai combinato qualcosa di stupido durante le sue lezioni?» esclamò immediatamente Alan attirando l'attenzione della ragazza dai capelli rosa.
«Cosa? No!» esclamò la ragazza alzando il capo.
«Sono certo che rallenti sempre Tiara.» commentò Albert mentre lui e suo fratello la raggiungevano.
«Ma andate al diavolo! Dove si trova?» si informò la ragazza.
«Mmm, credo che abbia detto di raggiungerlo nel suo studio.» disse Alan accarezzandosi il mento.
«Ma che dici? Aveva detto la palestra!» protestò Albert in modo incredibilmente credibile.
«Dici? Ero certo fosse lo studio.» commentò il fratello.
«Ora mi stai mettendo i dubbi, Al...»
«Ho capito, li cerco da sola.» sospirò Abigail alzando gli occhi al cielo.
«Torno subito, Nate.» disse scoccando un bacio sulla guancia di Nathan.
«Mmm? Sì, okay.» rispose distratto.
Dopo che Abigail uscì dalla mensa, i due gemelli si voltarono verso di me e sorrisero entrambi, alzando poi i pollici.
Scossi la testa sconsolata e prima di avviarmi verso di lui controllai che non ci fosse Nick nei paraggi.
Tossii per attirare la sua attenzione, ma nonostante ciò era preso dai suoi affari.
Riprovai.
Ancora niente.
Iniziai a tossire più forte.
«Se vuoi strozzarti non farlo qui. Sono occupato.» commentò quello stupido Rubinetto.
«Devo parlarti.» annunciai più professionale del solito.
Il Rubinetto alzò lo sguardo su di me, poi cancellò immediatamente la sua espressione sorpresa dalla faccia.
«Quale buon vento ti porta qui, FireLiz?» chiese sorridendomi falsamente.
L'impulso di voltarmi e andarmene era forte, ma io volevo veramente imparare quella nuova tecnica. Inoltre era proibita!
Come si poteva rifiutare ad una tecnica proibita che avrei padroneggiato e usato in futuro per un affronto momentaneo con il Rubinetto?
Potevo sopportarlo. Dopotutto l'avevo fatto per anni quando eravamo più giovani.
«Usciamo insieme.» dissi tutto ad un fiato.
Il Rubinetto si accigliò.
«Non ho sentito bene.» disse.
«Accetto di uscire con te.» affermai più chiaramente.
Il Rubinetto mi guardò attentamente. Chiaramente non ci credeva. D'altronde non ci credevo nemmeno io.
«Dico veramente. Voglio capire perché mi hai invitata.» affermai cercando di essere convincente.
«No.» disse il Rubinetto ritornando a concentrarsi sugli schemi.
«Come sarebbe a dire no?» chiesi a bocca aperta.
«Non esco con te, FireLiz.» ripeté senza guardarmi.
«Ma mi hai invitata tu!» protestai.
«Non sarò di nuovo oggetto di scommessa.» mi disse facendo un cenno dietro di me. Mi voltai e vidi i gemelli coprirsi la faccia in fretta e furia. Non potevano essere più palesi.
«Non è per loro. Io voglio uscire con te.» insistetti.
Il Rubinetto sorrise.
«Tormenta qualcun altro, FireLiz, sono occupato.» mi liquidò. Iniziò a mettere a posto le schede sparse sul tavolo e si allontanò.
Appena terminate le lezioni con Hiram Stark, andai subito a cercare il Rubinetto.
Era assurdo che dopo tanto tempo che aveva passato ad assillarmi, toccasse a me cercarlo.
Ma non mi andava di arrendermi.
«Rubinetto!» esclamai appena uscì dalla sua sala allenamenti con Ian.
«FireLiz.» commentò annoiato.
Lanciai un'occhiataccia a Ian e lui, capendo l'antifona, iniziò ad allontanarsi alla chetichella.
«Ti sto dando la possibilità di uscire con te!» dissi infastidita.
«E io sto rifiutando questa possibilità!» replicò lui imitando il mio tono.
L'ennesimo rifiuto.
Ormai era diventata una questione di principio. Non potevo perdere contro di lui anche sulla testardaggine.
«Ma non...» iniziai cercando di trovare una motivazione adeguata.
«E sentiamo, cosa faremo una volta usciti assieme? Aspetterai che i gemelli facciano una foto in cui siamo abbastanza vicini da sembrare credibili come coppia? Devi fare un set fotografico da paparazzo? Io potrei anche sopportare gli sproloqui di sconosciute assetate di gossip, ma tu? Non ho la minima voglia di prendermi la responsabilità di quello che scriveranno, soprattutto se poi è con me che te la prenderai.» sbottò.
«Non me la prenderò con te, promesso.» affermai appoggiandomi una mano al cuore.
«Non hai capito il punto...» disse alzando gli occhi al cielo.
«Guarda che una foto di noi due assieme è compromettente per la mia carriera. Potrei perderei anche molte fan» disse ancora.
«Potresti sempre scrivere più avanti che ci siamo lasciati.» dissi.
«E fare la figura dell'idiota mollato? Finché c'è la storia dell'illusionista segretamente innamorato è affascinante e attira l'attenzione. Ma uno mollato è proprio compatito e la cosa non mi piace.» affermò allargando le mani.
Le sue parole mi irritarono.
Pensava solo alla fama e a se stesso quel tipo.
Ma cercai di mantenermi calma, d'altronde anche io lo facevo per me stessa e se volevo ottenere qualcosa da lui era meglio non prenderlo a pugni.
«Allora fingerò di essere la tua ragazza.» dissi di getto facendo un'alzata di spalle.
Il Rubinetto parve spiazzato dalla mia uscita.
«Ma sei seria? Tu non ti rendi conto di che potere hanno i social, FireLiz.» disse lui dosando le parole.
«Che vuoi che sia? Tanto non ci sono nemmeno iscritta.» dissi.
Rubinetto scosse la testa.
«Fingere di essere la mia ragazza significa che dovrai comparire spesso in pubblico con me e nei miei post... Non è il tuo mondo non riusciresti a sopportarlo! E santo cielo, non sopporti nemmeno me!» sbuffò infastidito.
Cercai di ragionare un po' su quello che aveva appena detto.
Forse ero stata leggermente precipitosa con la proposta della falsa ragazza.
Vedendomi zittita il Rubinetto incrociò le braccia al petto.
«Hai capito, eh? Qualunque cosa ti abbiano promesso i gemelli non vale questo impegno.» affermò facendo un sorrisetto che mi parve fin troppo vittorioso.
«Okay, non usciamo insieme, ma dato che tanto hai capito che voglio che vincano i gemelli e che li sto aiutando...» dissi lasciando la frase in sospeso. Detestavo chiedergli favori direttamente e le parole mi uscivano sempre a fatica.
«No. Ho già aiutato Ian, sarebbe poco etico da parte mia.» replicò sorridendomi falsamente con un'alzata di spalle, poi iniziò ad allontanarsi.
«Cosa? Ehi! Fermati!» esclamai trattenendolo per la maglia.
«Che ti ha promesso Ian? Ti darò di più!» sbuffai.
Negli occhi del Rubinetto comparve un lampo sinistro che presto mascherò con un sorrisetto dei suoi.
Forse me lo ero immaginata. Per un momento avevo pensato che...
«Corruzione, FireLiz, sul serio?» mi chiese derisorio.
«Dai! Proprio non mi aiuterai?» dissi infastidita e più brusca.
Meno mane che stavo chiedendo un favore...
«No, FireLiz.» disse categorico.
Non riuscivo proprio ad averla vinta, mentre lui mi guardava con quel sorrisetto presuntuoso che mi faceva sentire una perdente.
Ormai le avevo praticamente provare tutte.
Non sapevo veramente come convincerlo ad aiutarmi.
Proprio nel momento di crisi in cui pensai seriamente di rinunciare, un lampo di genio illuminò la mia fantastica mente.
Con Nick aveva sempre funzionato e così come con tutte la altre persone, non vedevo perché con il Rubinetto non potesse essere lo stesso.
Mi parai davanti a lui e gli appoggiai una mano sul braccio, avvicinandomi notevolmente a lui. Poi lo guardai con la mia migliore espressione da dolce cucciolo.
«E se ti chiedessi per favore?» dissi sbattendo strategicamente le ciglia.
Lui mi guardò ed ero pronta a vederlo scoppiarmi a ridere in faccia. Ma non lo fece. Al contrario ritirò la mano di scatto e si accovacciò a terra portandosi una mano sul volto.
«Dannazione, Ary.» sbottò arrabbiato.
«Non puoi fare così! È sleale!» disse senza guardarmi.
«Sleale?» chiesi confusa.
«Sleale sì!» esclamò continuando ad evitare di guardarmi.
Non capivo perché se la fosse presa così all'improvviso.
«Allontanati da me, ho bisogno di riprendermi.» mi fermò quando avanzai nella sua direzione.
«Ma che ho fatto!» protestai non capendo.
La sua reazione mi sembrava esagerata. Normalmente la gente sospirava e mi assecondava, non si comportava come quello strano Rubinetto.
«E va bene.» sbottò però, quando balzò in piedi.
«Vuol dire che mi aiuterai?» chiesi emozionata.
Ripensai subito alla super mossa che presto avrei imparato. Pensavo solo a quello e a nient'altro. Mi si incendiava il cervello a forza di pensarci. Le mie fantasticherie erano tutto un fuoco.
«Sì.» rispose secco voltando la testa da tutt'altra parte.
Solo a me sembrava arrossito?
«Solo che non ti piacerà quello che ho in mente.» mi disse tornando a sorridermi falsamente.
Sì, sicuramente mi ero immaginata che fosse arrossito.
I gemelli e Nathan dovevano aver preso la situazione per un film da girare. Stavamo sistemando le luci e parlavano di prospettiva nella biblioteca della base.
Volevano fare una foto dove ci baciavamo.
Secondo Nathan un bacio avrebbe attirato più attenzioni e le sue fan avrebbero fatto più congetture. Perché baciarsi non significava stare assieme o avere qualcosa di serio. Però l'usciere assieme era tutto più ufficiale.
A me sembrava stupida come logica esplicativa, ma se baciarsi avrebbe attirato più attenzioni, tanto meglio. Più probabilità di vincere per i gemelli che sarebbero stati più propensi ad insegnarmi la nuova tecnica.
Tutto tornava a mio favore, dovevo solo fare questi piccolo sacrificio.
Avendone parlato con lui potevamo anche solo fingere di baciarci. Non sarebbe stato nulla di che, mi sarei solo avvicinata a lui e i gemelli avrebbero scattato una foto. Chiuso il caso.
Poi nemici come prima.
Avevano deciso per la biblioteca perché sembrava il luogo meno riconducibile alla B.L.C. Infatti, se avessero visto sullo sfondo tutta la tecnologia avanzata di cui disponeva l'Organizzazione, non sarebbe stato granché furbo.
«Okay, in posizione!» esclamò Alan che sembrò divertirsi troppo per i miei gusti.
«Non divertitevi troppo.» li ammonii.
Mi appoggiai di schiena alla libreria, poi Nathan mise le mani ai lati della mia testa e si chinò verso di me.
«Cerca di non approfittartene, FireLiz» disse il Rubinetto.
«Ma stai un po' zitto.»
«Ah ah, guarda che sono io che ti sto facendo un favore qui. Sii più educata.» avvertì.
«Ehi ragazzi! Da questa foto non si capisce nemmeno che è Nathan, si vedono solo i suoi capelli!» esclamò Albert.
«Meglio cambiare prospettiva.» commentò il fratello.
«Ma cambiando prospettiva di capirà subito che non si stanno baciando veramente.» fece notare il primo.
«Potrebbero sempre baciarsi veramente.» commentò Alan.
«Questo potete scordarvelo.» dissi stizzita, ancora troppo vicina al stupido Rubinetto.
«E se fosse Ary quella che lo blocca al muro?» propose Albert.
«Nah, sarebbe la stessa cosa, non si vedrebbe lei e poi è troppo bassa...»
«Ehi!» protestai.
«Ragazzi, avere tre secondi.» disse ad un tratto il Rubinetto.
Poi subito dopo, e prima che potessi solo capire cosa intendesse fare, mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
Ci misi tre secondi a capire che cosa stava succedendo. Che il Rubinetto mi stava violando le labbra, di nuovo, senza il mio permesso.
Lo spinsi via con tutta la mia forza e lui venne sbattuto contro la libreria opposta. Essa tremolò e i libri più in alto tremolarono, cadendo poi in basso. Uno precipitò sulla testa del Rubinetto.
«Ahia!» esclamò. Aggiunse poi qualche imprecazione parecchio colorita.
«Spero abbiate fatto la foto perché io mi sono rotto.» sbuffò l'idiota assoluto mettendosi in piedi come se niente fosse.
Io tenevo ancora il dorso della mano a coprirmi la bocca e lo guardavo con le guance in fiamme, ormai la nuova tecnica fuori dalla mia testa.
Non riuscivo a non pensare a quel contatto appena avuto. Mi stavo surriscaldando. Letteralmente.
«Tranquillo! È perfetta! Grazie dell'aiuto ragazzi!» esclamò Alan con il fratello che annuiva come uno scemo. Poi, con la scusa più idiota del mondo, defilarono.
«Bene, il lavoro è concluso suppongo. Devo pensare ancora a cosa voglio in cambio di questo favore...»
«Vuoi ancora qualcosa in cambio? Mi hai violentato le labbra!» esclamai sentendomi il viso caldo.
Il Rubinetto alzò gli occhi al cielo.
«Non fare tanto la melodrammatica. Non è stata nemmeno la prima volta.» sbuffò minimizzando l'accaduto.
Arrossii ancora di più.
«Ma era per il gioco di obbligo o verità e avevamo undici anni!» esclamai con la voce che si abbassava e alzava di diverse ottave ad ogni parola.
«Non ti scordare quella volta che abbiamo fatto le prove della respirazione bocca a bocca»
«Era solo un'esercitazione! Non conta!» esclamai.
«Ci siamo baciati anche poco dopo che ci siamo conosciuti.» fece notare.
«Sei stato tu a baciarmi per una scommessa! E avevamo sei anni.»
«Sette per me» precisò «E ora ne abbiamo diciassette e l'abbiamo fatto per una stupida promessa che hai fatto a due idioti. Quindi direi che quello che ci rimette sono io.» commentò lui.
«Tra l'altro tutte le volte ho subito un trauma cranico. Ti sembra giusto?»
Gli sibilai contro, senza saper che altro fare, perché aveva ragione.
Il Rubinetto rise e avanzò con la mano tesa nella mia direzione.
Indietreggiai di scatto, così lui rinunciò all'impresa. Qualunque cosa volesse fare.
«La prossima volta che ci baciamo potresti metterti un po' di burro cacao alla ciliegia? Adoro le ciliegie» fu il suo saluto.
«Non ci sarà una prossima volta!» gli gridai dietro. Ma lui mi rispose solo con un cenno fastidioso della mano.
Cercai di dimenticarmi del bacio del Rubinetto nei giorni a seguire. Cosa abbastanza difficile considerando che mi aveva fatto venire in mente tutti i precedenti.
Ah! Dannazione! Perché ci siamo baciati così tante volte e non ho mai nemmeno sfiorato quelli di Nick?
I Gemelli mantennero la promessa e iniziarono ad insegnami come controllare il fuoco a distanza nei momenti di pausa prima dell'arrivo di Hiram Stark, che era sempre in ritardo.
La cosa che mi dispiaceva di tutto era che passavo veramente poco tempo con Nick, anche perché durante gli allenamenti eravamo entrambi troppo indaffarati per parlare. Inoltre dopo le lezioni pomeridiane lui spariva da qualche parte ad esagerare con il suo allenamento solitario.
«Stamattina farete un'esperienza sui disastri naturali.
I tecnici hanno fatto miracoli con la sala proiezioni alla quale è stata integrata la tecnologia del potenziamento dei poteri Imperium, quindi fate in modo di meritarvi questo allenamento speciale con più impegno.» esordì Seth di prima mattina davanti alla suddetta sala proiezioni.
«A differenza delle normali sale proiezioni, gli attacchi saranno reali, quindi non prendetela alla leggera. Dentro il simulatore avrete una percezione della realtà distorta, in modo che possiate immedesimarvi meglio. Entrerete a coppie e dimostrerete cosa avere imparato in questa settimana.» spiegò, come al solito con la sua aria fredda e distaccata.
«Oh, ci mettono già alla prova.» commentò Nick al mio fianco. Trattenne uno sbadiglio.
Gli lanciai un'occhiata e quella mi bastò per vedere quanto era stanco.
Nick era così pallido che il contrasto con i capelli scuri si notava molto di più del solito. Sotto gli occhi grigio-azzurri aveva due solchi scuri che in qualche modo accentuavano il colore chiaro delle iridi.
«Ma stai bene?» gli chiesi.
«Sì, penso di sì. Sono solo un po' stanco.» minimizzò.
«Hai esagerato con gli allenamenti individuali? Scommetto che hai fatto di più del carico assegnatoti.» lo rimproverai preoccupata.
«Non ho esagerato più di tanto.» protestò.
«E magari ti ritagli pure ore di sonno per poter leggere manga.»
L'espressione colpevole del ragazzo era palese. Era troppo facile leggergli la faccia.
Scossi la testa.
«Perché non provi a chiedere a Seth...»
«Non se ne parla. Cray mi prenderebbe in giro a vita. Ce la posso fare, semplicemente ridurrò il carico nei prossimi giorni, stai tranquilla.» mi disse. Nick mi scompigliò i capelli e sorrise.
Intanto gli altri si erano radunati attorno alla bacheca per leggere i nomi del proprio compagno di squadra. I primi ad entrare furono gli inseparabili gemelli Stark.
«Siamo insieme.» commentò Nick che essendo più alto di me era riuscito a individuare i nostri nomi.
«Quando andiamo?» chiesi.
«Ultimi. Una fortuna direi.» sorrise appoggiandosi stanco alla parete.
«Nick, forse è meglio se passi in infermeria.» gli dissi preoccupata.
«Ti ho detto che sto bene, Arianne. Sono solo un po' stanco.» ripeté ad occhi socchiusi.
Lo guardai scettica ma lui non incrociò più il mio sguardo.
Ero tentata di andarlo a dire a Seth, ma sapevo che se lo avessi fatto, Nick non mi avrebbe mai perdonata. Ne andava del suo stupido orgoglio maschile.
I gemelli uscirono non del tutto indenni. Erano coperti di fuliggine dalla testa ai piedi e tossivano violentemente.
«Prova del vulcano fallita. Due Imperium del fuoco che non riescono a cavarsela con della lava. Interessante.» commentò Seth annotando qualcosa su un tablet.
«Stavamo per essere uccisi per soffocamento!» esclamò Alan.
«Non vi preoccupate. Sono preparato a fermare tutto in caso capisca che non ce la facciate.» disse mostrando loro lo schermo del tablet.
«Per oggi tornate nelle vostre camere e riguardatevi il video della vostra prova che vi invierò. Poi inviatemi un rapporto con su scritto cosa pensate di aver sbagliato e cosa avreste dovuto fare per sistemare la situazione. Vostro padre vi aspetta come al solito questo pomeriggio, quindi vi conviene muovervi se volete anche mangiare e farvi una doccia.» Seth aveva l'aria vagamente annoiata mentre i gemelli lo guardarono sconvolti. Evidentemente pensavano che la loro vita per Mr. Frost valesse di più.
Seguirono Ian e Tiara. Purtroppo noi non potevamo vedere cosa stesse succedendo all'interno. L'unico che si stava godendo lo spettacolo era Seth Frost.
«Ma non ci dice quali fenomeni naturali dovremo affrontare?» chiesi lanciando un'occhiata a Nick per essere sicura che non fosse svenuto.
«No. Altrimenti vi preparereste mentalmente e questo è un esercizio dove vi dovete adattare alla situazione improvvisa. Alcuni disastri naturali potrebbero essere causati volutamente dalla resistenza. È importante essere pronti a tutto.» Seth non alzò mai lo sguardo mentre mi rispondeva.
Tiara e Ian ci misero più dei gemelli, ma quando uscirono li trovai entrambi bagnati con qualche ramoscello tra i capelli.
«Anche voi mi farete un rapporto. Avete risolto la situazione ma poteva andare molto meglio. Avete la sufficienza.» li liquidò in fretta senza degnarli più di uno sguardo in più.
«Tiara! Ce l'abb...» iniziò Ian allargando le braccia, ma la ragazza lo fermò con una mano aperta sul suo volto.
«Io ce l'ho fatta. Tu stammi lontano.» sbottò Tiara. La ragazza strizzò i capelli bagnati per toglierne l'acqua per poi allontanarsi infastidita, mentre i suoi stivali producevano orme bagnate e un suono appiccicoso sul pavimento.
«Maremoto dei miei stivali.» la sentii borbottare.
Toccò poi a Rose e Abigail che uscirono quasi subito.
«Fallimento totale.» commentò Seth quando li vide uscire fumanti.
«È colpa sua! Stava combinando un casino!» esclamò Abigail indicando Rose accusatoria.
«Colpa mia?! Sei tu che non hai ascoltato quello che avevo da dirti!» esclamò la mora.
«Non accetto di certo consigli da un'Imperium dell'aria per spegnere un incendio in una foresta!» brontolò Abigail sistemandosi i capelli rosa.
Seth si schiarì la voce e le cacciò via per fare il rapporto.
«Chissà cosa accadrà per noi.» commentò il Rubinetto divertito circondando le spalle di Eloise.
«Non sarà un problema, passo molto tempo con un cataclisma ambulante, qualsiasi disastro naturale sarà pane per i miei denti.» affermò divertita la rossa. E poi entrambi entrarono di ottimo umore.
Ormai rimasta sola con Nick, e con Seth impegnato a controllare il tablet, gli rivolsi nuovamente la parola.
«Dico davvero, Nick. Le prove sembrano terribili e tu non mi sembri nelle condizioni di affrontarle.» gli dissi.
Nick che fino a quel momento era rimasto appoggiato al muro con le braccia incrociate e gli occhi chiusi, sollevò appena una palpebra.
«Ti ho detto che sto bene.» insistette cocciuto raddrizzandosi.
«Appena dentro verrò pervaso dall'adrenalina e mi toglierò questo mal di... sonnolenza.»
«Mal di sonnolenza, eh?» dissi infastidita.
Avanzai verso di lui e gli poggiai una mano sulla fronte. Era caldo, ma non sapevo se avesse o meno la febbre considerando che la mia percezione del calore era parecchio differente dalla gente normale.
Nick si scostò dalla mia mano proprio mentre il Rubinetto ed Eloise uscivano.
«Considerando che siete un Imperium dell'acqua e una dell'aria... Avete superato la prova del terremoto in modo impressionante.» disse vagamente sorpreso Seth.
«Quindi niente rapporto?» chiese il Rubinetto sorridendo vittorioso.
«Niente rapporto.» confermò Seth appuntando qualcosa sul tablet.
«Mattinata libera?» chiese ancora lui.
«Mattinata libera» acconsentì Mr. Frost.
Il Rubinetto esultò e prese di nuovo Eloise per le spalle.
«Andiamo ad organizzare il prossimo spettacolo, amica mia!»
«Non ho la minima intenzione di passare la mia mattinata libera con te.» fu l'ultima cosa che sentii dire mentre si allontanavano senza degnarci di uno sguardo.
«Tocca a voi.» ci disse Seth guardandoci appena.
«Mr. Frost credo che Nick non sia nelle condizioni di affrontare la prova.» affermai prima che Nick mi bloccasse.
Seth finalmente alzò lo sguardo dal tablet e fissò Nick.
«Non ti senti bene?» chiese.
«No, Mr. Frost. Sto benissimo. Arianne si preoccupa troppo.» rispose Nick con tono formale e sicuro.
Frost lo fissò attentamente sfidando la determinazione del ragazzo.
«Va bene, allora entrate.» disse.
«Ma...» iniziai a protestare.
«Se non ce la farete vi tiro fuori.» rispose semplicemente Seth.
Nick ormai non mi stava più aspettando, era già entrato da solo e non sarei riuscita a convincerlo a rinunciare.
Angolo Autrice
Mi spiace tanto per il ritardo, ma ho preferito pubblicare le schede ID di Zach e Opal, considerando che mercoledì era il loro compleanno.
Per farmi perdonare la foto di Nathan del precedente capitolo 🤭
Che ne pensate di quel che sta succedendo? Vi sembra diverso rispetto a Elements?
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