capitolo 9: Jo

«Che succede qui?» esclamai «Manifestazione contro la deforestazione. Mi sembra ovvio» disse Skyler ottenendo una mia occhiataccia. «Di male in peggio» commentò Seth «senti qualcosa Sky?» chiese alla rossa che scosse la testa desolata «Qual' è il problema?» chiese Aiden preoccupato «Già è difficile percepire qualcuno in particolare con l'asfalto... Con tutte queste persone è praticamente impossibile trovarli» rispose sconsolata Sky. Guardammo tutti la folla... Nessuna traccia... «Ragioniamo. Dove potrebbero essere? Sophie odia le folle e James rischierebbe di perderla di vista qui in mezzo... E poi hanno bisogno di riposo, no?» dissi speranzosa «Annie ha ragione» mi sostenne Aiden «proviamo con gli hotel» disse. Sentivo che erano ad un passo da noi... Li avrei trovati.

Vancouver portava brutti ricordi. Fu la mia prima missione, circa tre anni fa, due dopo che mio fratello mi abbandonò.
«Chi cerchiamo esattamente?» chiesi a Aiden «Mr. Steel ha detto "qualcuno che pensavamo di conoscere ma che non conosciamo"» rispose «Chiarissimo come al solito» dissi sarcastica, la battuta aveva anche un doppio senso riferito allo stato albino del nostro tutore. «Quindi questo qualcuno come ha fatto ad attirare l'attenzione della B.L.C.?» chiesi «Pare sia un ragazzino che ha detto che brucerà tutta Vancouver se non gli diamo il Flash» «Un ragazzino per dei ragazzini» commentai «É una prova Annie. Dobbiamo superarla. Solo così dimostriamo di essere pronti» disse serio «Perfettino» borbottai «Cosa?» mi minacciò scherzosamente «Niente» mi affrettai a dire perché altrimenti... Aiden prese a farmi il solletico alla pancia «Nooo! Ti prego smettila!» strillai tra una risata e l'altra. Quando si stufò riprendemmo la ricerca. Era come cercare un ago in un pagliaio, e non sapevamo neanche chi cercare! «Hanno detto che avremmo avuto degli aiuti» disse ad un certo punto Aiden «Mmm chiunque siano si devono muovere.» commentai.
Dalla cima di una bifamiliare risuonò una voce «Eccovi qua!» non la riconobbi. Ma era familiare. Alzai la testa ma la luce del sole mi impediva di vederlo bene in faccia, la figura era in controluce quindi il viso era oscurato. I Popolani intorno iniziarono ad andare in panico, urlando "ragazzino scendi! É pericoloso". «Sapevo che avrebbero mandato voi» commentò ignorando il suo pubblico «Dove sono gli altri due?» chiese guardandosi intorno «Scendi vigliacco e combatti» gridai facendo un passo in avanti. «Non sono qui per combattere. Sono qui perché ho bisogno di voi, devo cercare di capire una cosa» disse. Si buttò dal tetto provocando strilli e grida da parte dei Popolani. A pochi metri da terra evocò una fiammata con entrambe le mani, puntando i palmi verso il basso, rallentando la caduta. Toccò il terreno senza neanche un graffio. Lo vedevo di schiena accovacciato, una gamba inginocchiata, una mano sull'altro ginocchio piegato, l'altra con il palmo aperto che premeva per terra e la testa china. Assomigliava a... Iniziò a correre verso un vicolo. «Prendi il Flash e occupati dei Popolani, io lo inseguo. Sono più veloce» dissi ad Aiden che annuì convinto. Spinsi da parte le persone che mi intralciavano e partii alla carica. Appena voltai il vicolo mi scontrai con qualcuno, sfortunatamente c'erano delle scale e finimmo entrambi infondo. Il suo peso mi schiacciava. Aprii gli occhi per insultarlo o per spezzargli le gambe, ma mi ritrovai davanti a due occhi neri ma luminosi «Seth?» esclamai stupita «Annie?» chiese lui con il mio stesso tono. Erano due anni che non lo vedevo... E... «Muoviti Seth o lo perderemo!» gridò una ragazza dai capelli rossi sfrecciando verso la direzione che aveva preso il nostro obbiettivo. Erano i nostri aiuti. Seth era il nostro aiuto. Seth... Si alzò e corse dietro alla rossa. Mi alzai anche io ma mi accorsi che avevo una caviglia slogata. Merda. Forse dopottutto avrei spezzato ugualmente le gambe a Seth. Il terreno sotto di me scosse in un terremoto. Erano entrati in azione. Ma non potevo lasciare a loro tutto il bello. Mi guardai intorno e trovai il coperchio di un bidone. Disgustoso ma mi doveva andare bene. Ci salii sopra e controllando i venti mi sollevai da terra e partii su un coperchio della spazzatura volante. I Popolani scappavano dal panico mentre Seth e la ragazza rossa mettevano a soqquadro la città provocando scosse nel terreno. Il ragazzo era bersagliato da pezzi di terreno e massi ma riusciva a schivarli agilmente. Man mano che li schivava avanzava e attaccava con palle di fuoco mettendo in difficoltà i due Imperium di terra. Seth non si lasciava scoraggiare. Era migliorato. Molto. Ma lo ero anche io. Creai un turbine d'aria e la mandai contro il giovane Ignis. In quel momento si voltò verso di me. «James» sussurrai. La rabbia mi prese. Scesi dal coperchio e mi buttai all'attacco ignorando il dolore alla caviglia. «Che bello rivederti, sorella» disse mentre mi schivava. Lo ignorai e lo attaccai di nuovo, evocavo cicloni che si abbattevano su tutto ciò che mi circondava, ma le fiamme di James li dissolvevano prontamente. Era diventato più bravo. Creò un muro di fuoco che ci separò. Ero pronta a creare altro vento ma «Attenta. Il vento alimenta il fuoco» mi avvertì beffardo. «Ma l'acqua lo spegne» sentii la voce di Aiden provenire da dietro. In quel momento tutti gli idranti scoppiarono e un onda anomala si abbatté su James. Vidi uno spazzo di terrore negli occhi di mio fratello. Allungò una mano e improvvisamente tutta l'acqua evaporò. Vidi il volto stupito di James prima che il vapore acqueo calò su tutti noi come una densa nebbia. «Cosa vuoi?!» gridai «Niente. Volevo solo divertirmi un po'» sentivo la sua voce più distante. Era cambiata. Era cresciuto. «Ci rivedremo ragazzi. Ma la prossima volta farò sul serio» la nebbia si dissolse e rimanemmo solo io, Aiden, Seth e la rossa. «Ce la saremmo cavati anche da soli» sbottò la rossa «Si come no. Infatti essere cotti a fuoco lento è il sogno di tutti noi» la schernii. «Smettila Sky» la fermò Seth prima che ribattesse. Mi guardò «Credo che...» ma io crollai a terra. A battaglia terminata, l'adrenalina mi aveva abbandonata riportando il dolore alla caviglia. Lo stress, le emozioni e la caviglia mi fecero svenire proprio mentre sentivo Seth che gridava il mio nome. Dopo tanto tempo Seth era tornato da me.

Uscimmo da un albergo a cinque stelle ottenendo quella cosa che odio tanto. Niente. Sentii due gocce bagnarmi la testa e subito dopo fui bagnata fradicia. La folla di manifestanti si disperse. Presto seguì uno strano silenzio. Una persona. Un unica persona era in piedi in mezzo alla piazza. Un uomo dagli occhi gelidi come il ghiaccio. Mi guardai intorno e notai che tutte le finestre degli edifici intorno si stavano ghiacciando. «Chi sei?!» chiese Aiden con tono autoritario, deviando le gocce di pioggia da noi . «Stupida domanda che non merita risposta» disse l'uomo con una voce che ricordava un rombo di tuono. Nemmeno l'uomo al centro della piazza si bagnava. Un Imperium dell'acqua, ma nonostante ciò era un Ribelle. Aiden evocò un tornado d'acqua piovana e la abbatté sull'uomo che la trasformò piccoli cristallini di ghiaccio «Patetico ragazzo. Usare la potenza dell'acqua è banale. Non sei capace di usare le sue proprietà?» lo schernì l'uomo. La furia di Aiden partì di nuovo all'attacco e io lo aiutai evocando i venti, trasformando l'acquazzone in una vera e propria tempesta. Skyler e Seth crearono muri di terra attorno all'uomo ma lui... Rideva. Colonne di ghiaccio lo difesero dal nostro attacco «Patetici» commentò «Cosa vuoi?!» gridò Aiden «Da te? Niente. Voglio la ragazza» e indicò me. «Ho bisogno di suo fratello» disse. «Se la vuoi, prima dovrai sconfiggerci tutti» minacciò Seth. «Oh... Ma questo è facile» sorrise, un ghigno malvagio e calcolatore. Tutta la pioggia intorno a noi si trasformarono in aghi di ghiaccio, pronti a trafiggerci. Nessuno si mosse «Mi pare che il problema sia risolto» disse l'uomo. «Prendeteli». Qualcuno mi coprì il naso e la bocca con un panno... Aveva un odore strano... Prima di svenire vidi gli altri accasciarsi addosso a persone con indosso un passamontagna.

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