Capitolo 50: Sof

Eramo di nuovo solo io e James.
Eravamo a Durango, quindi mancava poco al Rifugio e l'emozione mi caricava come la batteria di un telefono. Non ricordo nemmeno dov'era finita la paura e il timore, emozioni ormai lontante, solo spirito d'avventura, quella sicurezza in me mi era del tutto nuova. L'unico problema era l'imminente incontro con l'ultimo dei luogotenenti, James non ha voluto rivelarmi il nome, e si era chiuso in un silenzio tombale per tutto il viaggio.
Dire che Durango era una bella città è come dire che Angelina Jolie è carina, le case erano molto colorate, avevano muri con colori vivaci e luminosi, oltre ai monti in lontananza e il cielo dai colori variopinti... Era tutto così colorato e vivace!
James si fermò davanti ad un cancello maestoso di una villa altrettanto maestosa, un giardino stupefacente in cui giravano... Pavoni? «Pavoni? Sul serio? Non mi hai detto che i Malfoy si sono trasferiti a Durango» dissi mentre i cancelli si aprivano automaticamemte. «Sì, sa vivere bene» commentò lui procedendo lentamente sul sentiero che portava alla villa in cima alla collina «Scommetto che metà del denaro Americano appartiene ai luogotenenti di mia nonna e ovviamente a lei.» borbottai storcendo il naso, mentre mi affacciavo fuori dalla finestra. Sendemmo dal SUV e raggiungemmo il portone di quercia. Senza nemmeno suonare una cameriera ci aprì le porte. «Signor Sharp! Che bello rivederla! Michael sarà felice che lei sia qui» disse la donnaina bassa e tozza dal sorriso gentile. Come mai si trovasse a servire un mostro dei Ribelli, per me era un mistero. «Grazie Gabrielle, è nel suo studio?» le chiese James gentilmente «Come sempre! Deve consegnare entro fine mese» rispose lei cordiale
James si diresse verso le ampie scale che portavano al primo piano, con sicurezza «Mi spieghi perché sei così calmo? Questo qui non vuole consegnarci?» gli sussurrai «Oh, certo che lo vuole» rispose tranquillo «E cosa diavolo ci facciamo qui? Entriamo nella tana del lupo?» sbottai «Sono sicuro che ci aiuterà» mi rassicurò «Come Ellen e Santos, giusto?» replicai seccata. Lui in tutta risposta mi fece un sorriso smagliante e bussò alla porta davanti alla quale ci eravamo fermati. «Avanti» disse una voce profonda. Quando entrai i miei occhi faticarono ad abituarsi al buio e all'odore di chiuso. L'unica luce proveniva dallo schermo di un computer portatile al centro di una scrivania di legno di quercia elaborata. Davanti il computer era seduto un uomo sui trent'anni con un paio di occhiali rettangolari appoggiati sul naso. Ci dedicò uno sguardo di mezzo secondo per poi tornare a battere sui tasti del computer «Valentin non ti ha preso» constatò «No.» «Suppongo che ci dovrò pensare io» continuò annoiato senza smettere di scrivere «Teoricamente...» tentennò James con uno strano sorriso di sicurezza sul volto «Dammi cinque minuti. Finisco di scrivere il capitolo» «Come vuoi Mike» e mi condusse fuori dallo studio richiudendosi la porta alle spalle «Hai fame? Gabrielle cucina divinamente» mi chiese allegro «Mi vuoi spiegare cos'è questo scherzo?» sbottai «Fi, non ti preoccupare Michael non è come gli altri, è pacifico» disse «Anche Santos sembrava pacifico» ribattei scettica «Gabrielle! Ci prepari qualcosa da mangiare?» gridò James dirigendosi verso l'enorme salotto della casa di quell'uomo. Si buttò su un divano a fiori e chiuse gli occhi, completamente rilassato. A che gioco stava giocando?
«Bene bene James. Cosa vuoi» chiese l'uomo di prima, sulla soglia della porta. Era alto e molto magro, aveva un naso un po'troppo lungo e un paio di occhi verde marroni dietro quegli occhiali rettangolari che gli davano un aria erudita. La sua figura era resa più autoritaria dalla camicia a quadri e i pantaloni grigi, assomigliava ad un professore universitario. «Secondo te cosa voglio, Mike?» chiese James sempre sdraiato e con gli occhi chiusi. Mike si diresse verso la poltrona e si accomodò «Ha a che fare con lei, presumo» disse dandomi un'occhiata «Indovinato. Voglio che le insegni a dominare l'aria» dichiarò James mettendosi seduto «No» rispose subito. Me l'aspettavo quella risposta ma non mi impedì di rimanerci male «Dai Mike! Che ti costa?» «Tempo, denaro, posizione favorevole, fiducia verso Susan e pazienza» replicò «Ma non te ne frega niente» ribatté il ragazzo «James, sei venuto qua sapendo benissimo che sono costretto a catturarti e consegnarti, per chiedermi di aiutare la nipote di Susan Blackwood ad imparare a utilizzare l'elemento dell'aria? Se si consegna le verrà insegnato tutto direttamente da Lei. Perché mi devo prendere questo disturbo?» «Perché non sono più un Ribelle, perché Sophie non vuole distruggere il mondo, perché nemmeno tu lo vuoi vedere distrutto nonostante tutto e perché mi devi un favore» replicò James «Ti basta?» «Mi stai minacciando? Se non tradisco i Ribelli svelerai il mio segreto?» chiese l'uomo che si fece improvvisamente minaccioso «No Mike. Non ho intenzione di complicarti così la vita. Chiamerai i Rinforzi per catturarci, solo dopo aver insegnato a Sophie quello che deve sapere» disse «Cosa ci guadagno?» chiese con tono di un uomo d'affari «Il tuo segreto verrà seppellito nella mia tomba con me» disse «Conoscendoti e conoscendo la situazione, non dovrò aspettare molto» commentò «Ti ringrazio per la fiducia. Allora? Quando iniziano le lezioni?» chiese. L'uomo si voltò verso di me «Sophie Hunter. Io sono Michael McEwan e domani inizieremo le lezioni» si alzó e uscì dalla stanza.
Impiegai circa due minuti per assorbire l'informazione prima di gridare «COSA?!» facendo scoppiare a ridere James «Lui è Michael McEwan?! Ma te ne rendi conto?!» continuai a gridare «Sì, me ne rendo conto» disse con quel sorriso stafottente. Michael McEwan è un grandissimo scrittore di best sellers, i suoi libri variano dal genere distopico al fantasy o, raramente, storie d'amore e hanno sempre quell'atmosfera di mistero che mi intriga un sacco. L'opera che l'ha reso famoso è stato "l'Orfano" che narra di un ragazzino abbandonato dai genitori che non riusciva a trovare una nuova famiglia, ma che quando divenne adulto divenne un padre meraviglioso. Ma i suoi racconti per il genere young adult è molto meglio, soprattutto "Two parallel worlds" un libro che narra contemporaneamente una semplice storia d'amore di un adolescente e una guerra epica di un'altra dimensione. Quindi quel "simpatico" uomo era l'autore di uno dei miei libri preferiti? Il creatore di uno dei miei personaggi più amati? «Credi che me lo farà un autografo?» chiesi dopo essermi calmata.

«Sei una delusione. Tutti gli altri Iniziati ci sono riusciti e tu no?!» mi rimproverò il nonno. Ero in ginocchio, al centro di una sala enorme e completamente vuota. Sopra di me un palloncino e io dovevo farlo scoppiare con i miei poteri, che non avevo. «Dov'è il potere che hai spirgionato l'altro ieri? Sei un Imperium Sophie! L'unica, la migliore!» «Non ci riesco...» singhiozzai con le lacrime che scendevano copiosamente e gocciolavano sul pavimento «Concentrati! Incanala il potere!» insistette lui «Ci sto provando! Ci sto provando!» dissi con voce spezzata e stringendo le mani a pugno «Evidentemente non ci stai provando abbastanza!» mi sgridó.
Le pareti bianche iniziarono a tremolare, poi si ruppero come il vetro, sostituendo il paesaggio con una grotta buia, spaziosa e familiare. «Se tu fossi stata capace di controllare i tuoi poteri io non sarei morta!» gridò Sky. Ed ecco Valentin che evoca una spada di terra e trafigge la ragazza, una volta, due volte, tre volte...

Mi svegliai di soprassalto con il cuore che batteva a mille e il sudore freddo che mi colava lungo la schiena, che mi appiccicava i capelli al collo, venni scossa da un brivido di freddo che le coperte non riuscivano a calmare. Non so per quanto rimasi seduta a riflettere sul sogno, o ricordo, diventavano sempre più vividi e frequenti... Saltai giù dal letto e accesi la lampada accanto al letto, mi guardai intorno, la camera aveva colori caldi e accoglienti, ma io sentivo ugualmente freddo e... Sola. Forse James vuole un po'di compagnia. Aprii la porta della camera e mi preparai ad uscire nel corridoio, ma la calma e la luce spettrale della luna che filtrava attraverso le finestre, lo rendeva inquietante. Dov'è che dormiva James? Nella stanza accanto allo studio... Perché diamine non si è scelto una stanza accanto alla mia? Forse non voleva cadere in tentazione? Accidenti Sophie Hunter! Che vai a pensare?!
Percorsi il corridoio in punta di piedi, guidata dalla luce della luna piena di maggio. «Cosa ci fa in piedi a quest'ora, signorina?» chiese una voce profonda dietro di me. Mi voltai di scatto, trovandomi faccia a faccia con uno dei miei scrittori preferiti. Non l'avevo sentito avvicinarsi, non avevo percepito minimamente da sua presenza «Sono le tre e quarantadue di notte, non dovrebbe aggirarsi per questi corridoi» disse serio «Mi... Mi scusi» balbettai «Torni in camera sua e si riposi. Domani... Mi correggo, oggi, le aspetta un duro lavoro» annuii vigorosamente e ritornai sui miei passi, intimorita. Mi resi conto di non averlo salutato, ma quando mi voltai era sparito. C'era qualcosa di strano che non riuscivo a identificare. Cosa ci faceva lui sveglio a quell'ora vestito di tutto punto?

Angolo autrice

Sopra Opal.

Qui propongo un intervista ad Opal, siccome ora la conosciamo meglio.

A:Ehi Opal, come va?
O: Sto una favola, come sempre.
A: Allora Opal, che ci dici? Hai qualche hobby di cui non siamo a conoscienza?
O: Il mio unico hobby è tormentare mio fratello.
A: Quando siete nati?
O: 28 marzo.
A: Colore preferito?
O: Azzurro. Mi sa di libertà
A: Ti piace leggere?
O: No, mi piace fare altro.
A: Non intendo approfondire... Tra coraggio, intelligenza, astuzia e lealtà cosa sceglieresti?
O: Lealtà
A: Non abbiamo ben capito che cosa provi per James.
O: Cosa dovrei provare?
A: Ti piace?
O: Ovvio. A chi non piace?
A: No ma intendevo...
O:Oh! Ho capito! No, no, nonostante sia figo non è il mio tipo. È come un fratello per me.
A: E Nox?
O: Ci abbiamo provato ma non ha funzionato, come vedete siamo amici come prima.
A: Zach lo sa?
O: Lui sa tutto di me! L'ha quasi amazzato per questo! È stato divertente!
A: Umh... La tua percezione del divertimento va revisionata... Vuoi rispondere alle domande dei fan?
O: Certamente!

Non dovrebbe mancare nemmeno il fratello.

A: Ehi Zachary!
Z: Non chiamarmi così! Zach, okay?
A: Certo! Ma perché non ti piace?
Z: Perché suona ridicolo, sembra il nome di un fesso.
A: Qual'è il tuo colore preferito?
Z: Quello dei tuoi occhi
A: Seriamente
Z: Forse il bianco. Mi ricorda la purezza.
A: Ti piace leggere?
Z: Non so nemmeno cosa sia.
A: Hobby?
Z: Tutti gli sport di gruppo, sono divertenti
A: Tra coraggio, lealtà, intelligenza e astuzia cosa sceglieresti?
Z: Astuzia.
A: Davvero? Come mai?
Z: É l'ultimo che hai detto. Gli altri non li ascoltavo, perso com'ero nei tuoi occhi.
A: Molto divertente. Cosa sceglieresti?
Z: Lealtà.
A: Sappiamo che tua sorella ama divertirsi, anche tu sei altrettanto esuberante?
Z: Certo! Divertirsi è indispensabile, le feste migliori sono quelle di Max.
A: Anche tu vuoi rispondere alle domande dei fan.
Z: Tutto quello che vogliono.

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