Capitolo 49: Sof
«Ehi Zach. Tutto a posto?» gli chiesi «Sì, Angelo. Sto meglio, sono solo un po'intontito dal fatto di esser stato per troppo tempo a testa in giù con il costante pericolo di quell'enorme rettile che mi voleva staccare la testa» disse tutto ad un fiato. «Ehi, mi dispiace per la tua amica. Se non fosse stato per me...» «Non dirlo nemmeno Zach» lo rimproverai «Era tutto un piano ideato da loro.» affermai. Il ricordo degli ultimi momenti di Skyler vennero sbattuti davanti ai miei occhi, come se stesse accadendo di nuovo. Scossi la testa per scacciare quei ricordi «Tua sorella è stata coraggiosissima. Vedi di trattarla meglio d'ora in poi» gli dissi ricevendo un sorriso d'approvazione dalla diretta interessata. «Contaci. A proposito, ho notato che voi due avete chiarito» disse facendo un cenno con il mento a James che parlava con Nox, appoggiato al SUV con le braccia e gambe incrociate e un espressione seria stampata sul volto. Sorrisi imbarazzata «Ne siamo felici. Jase è un bravo ragazzo. Merita di essere felice, senza di lui probabilmente ora non saremmo qui» disse mesto abbassando i suoi occhi azzurri come il cielo «In che senso?» «Ci ha salvato la vita. Non te l'ha detto?» chiese Opal.
Capitolo speciale Opal
«Corri Zach! Corri più veloce! Ci stanno raggiungendo!» esclamai in panico. Le suole delle nostre scarpe, a contatto con l'asfalto bagnato, provocava schizzi e rumori che non potevamo soffocare e che avrebbe attirato l'attenzione dei nostri inseguitori. Mentre correvo il mio piede affondò in una pozzanghera troppo profonda, facendomi inciampare e cadere. Il braccio destro si prese tutto il peso del corpo facendomi gridare di dolore «Opal!» gridò mio fratello raggiungendomi «Dai! Alzati! Forza» disse tirandomi sù di peso. I passi dei nemici si fecero più vicini. Era finita.
Angolo speciale Zach
Io ed Opal abbiamo passato la nostra infanzia al Rifugio dei Ribelli. I nostri genitori si erano uniti a Susan Blackwood anni fa. Ma eravamo Popolani, non potevamo continuare a rimanere con loro. Così ci mandarono in un orfanotrofio dove pochi mesi dopo venimmo prelevati dalla B.L.C. e subito sottoposti all'Operazione. (a.a. Gli orfani non vengono sottoposti al Flash) Tutto abbastanza traumatico per dei ragazzini di sette anni. Eravamo dotati, più degli altri, e presto svilupammo un potere agli altri sconosciuto, la capacità di controllare un altro elemento. Avevamo ricevuto chiare istruzioni sul tornare dai nostri genitori appena i nostri poteri si fossero stabiliti. E così fugimmo dalla Base 4 di Cincinnati, non prima, però, che la voce sul nostro doppio stato giungesse alle orecchie di Chrisopher Barker.
«Zach, Opal. Siamo fieri di voi.» fu la prima cosa che ci disse nostro padre quando tornammo a casa nostra, il Rifugio a Washington, con l'aiuto di alcuni Ribelli infiltrati. Tutto sommato abbiamo vissuto normalmente fino ai quindici anni, sotto la protezione dei nostri genitori che non hanno mai voluto che la Blackwood scoprisse di noi, finché non morirono in una missione. Non volevamo fare la loro vita, volevamo essere liberi, non volevamo prendere ordini da qualcuno. Decidemmo di scappare, ma fu un errore perché Christopher Barker ci aveva sempre tenuto d'occhio e aspettava solo il momento buono per colpire.
«Ehi, tutto okay?» le chiesi appoggiandomi alla soglia della porta di camera sua «Ti sembro, okay?» esclamò lei con la voce soffocata dal cuscino tra i singhiozzi. La raggiunsi e mi sedetti sul bordo del letto, rimanendo in silenzio, ascoltando il suo pianto, come facevo sempre. Anche io soffrivo per la loro morte, ma, a differenza di lei, non lo davo a vedere, dovevo essere forte per entrambi, dopottutto sono il fratello e i fratelli si prendono cura delle loro sorelle. Il suo pianto cessò «Zach, ci verranno a prendere, ci porteranno da Lei. E a quel punto saremo sotto il suo potere» disse. Diedi un'occhiata all'orologio. Erano passate tre ore dal nostro funerale (sì, nostro, teoricamente eravamo morti anche noi nel presunto incidente stradale della famiglia Day), e i nostri futuri genitori addottivi sarebbero venuti a prenderci di lì a poco, a prelevarci nel cuore della notte, decretando la nostra completa sottomissione ad una donna che non conoscevamo. Poi mi venne un lampo di genio «Ehi, potremmo scappare. Lasciare la capitale!» «E dove vorresti andare?» mi chiese lei scettica «Uh, su questo non ci avevo pensato» ammisi. Sono fatto così, penso la metà delle cose che dovrei fare e il resto lo improvviso. Mia sorella si tirò su di scatto. «Ehi! Hai ragione!» «Ah, sì?» chiesi stupito, per poi ricordarmi che dovevo sembrare quello con la situazione sottocontrollo «Volevo dire, certo che ho ragione!» pausa imbarazzante nella quale mia sorella mi guarda di traverso «Su cosa?» lei alzò gli occhi al cielo «Siamo gemelli. Non dovremmo avere, tipo, la telepatia gemellare? Perché non pensi quello a cui penso io?» sbottò «E perché tu non pensi a quello che penso io?» replicai «Ma tu non pensi!» «Ecco. Problema risolto» dissi con un sorriso soddisfatto facendola sbuffare esasperata «A cosa pensavi?» chiesi ritornando all'argomento «Ricordi il nostro periodo alla B.L.C.?» «Sinceramente? Non molto» lei mi puntò il dito contro e presi una piccola scossa «Ahi! Ma sei impazzita?» «No, sono Opal.» replicò facendo sbuffare me «ricordi che si parlava dell'ipotesi che il figlio di uno dei membri più potenti della B.L.C. non fosse veramente morto? E che in realtà sia diventato un giustiziere che salva famiglie dalla B.L.C. e dai Ribelli?» mi chiese eccitata «emh... No» ricevetti un'altra scossa «Ahi! La devi smettere!» «Forse vuol dire che c'è qualcuno oltre alla B.L.C. e i Ribelli!» continuò lei entusiasta ingnorandomi «Opal... Non per distruggere la tua speranza ma... Non possiamo seguire una diceria che abbiamo sentito tre anni fa» mi opposi «ma da quando sei così pessimista? Non eri tu quello del "carpetiem"? Insomma cogli tutto quel che puoi? È pur sempre un'informazione utile che dobbiamo cogliere al volo!» insistette lei «Primo è "carpe diem", e significa "cogli l'attimo" . Secondo, da dove pensi di cominciare?» fuori pioveva a dirotto e non ce n'eravamo nemmeno accorti. Sentimmo il rumore delle ruote di un auto frenare sul terreno bagnato davanti a casa nostra. Sospirai, era troppo tardi per fuggire. «Sono arrivati...» mormorò lei abbattuta. La presi per le spalle e insieme raggiungemmo la finestra per poter guardare la nostra futura famiglia.
Ma non era la nostra famiglia. Riconobbi immediatamente la stella a quattro punte sulla portiera del furgone nero «È la B.L.C.» nello stesso momento in cui pronunciai quelle parole la porta della camera di Opal si spalcò di colpo «Opal e Zachary Day?» chiese un uomo con la divisa nera della B.L.C., volto anonimo ma barba curata. «Zach, prego» risposi «Siamo qui per eliminarvi. Siete un pericolo per questo Paese» disse lui «Mmm, molto allettante ma rifiuto l'offerta e vado avanti, che dici sorella?» «Sono d'accordo» replicò liberando una scarica elettrica dalle dita , che mi fece rizzare i peli sulle braccia. Colpì l'uomo in pieno petto e lo fece crollare a terra in preda a spasmi. «Mai sentito "soluzione pacifica"? Lo hai fulminato!» esclamai divertito «Non ti preoccupare fratello. È solo rimasto un po' scosso dalla mia personalità elettrica» replicò lei. Scavalcammo il corpo e ci precipitammo fuori casa «Dobbiamo aggirarli» sussurrai ma Opal era già partita all'attacco «O possiamo attaccarli» borbottai esasperato. Ordinai al metallo della portiera di attorcigliarsi intorno ad un membro, mentre Opal fulminava un tizio. Vidi l'elettricità spargersi su tutto il terreno bagnato e saltai sul tettuccio del furgone prima di venire fulminato, mentre Opal si affrettò a sollevarsi da terra prima di cadere sotto il suo stesso attacco. Tutti gli altri vennero fulminati «Che ne dici, sorella, se non finissimo fritti anche noi?» «Scusami, ero troppo elettrizzata all'idea di affrontare tutti questi simpatici ragazzi» replicò tornando a terra. «La cosa positiva è che li hai messi fuori gioco. Ma si riprenderanno. I tuoi volt non sono ancora così potenti. Dobbiamo scappare» dissi saltando giù dal furgone «Eccoli!» gridò qualcuno sbucato dal retro della casa. «Merda. Ce ne sono altri» imprecò lei con i capelli bagnati che le si appicicavano in faccia. La mia vista era offuscata dalla pioggia e sentivo tutta la maglietta e i pantaloni appicicati addosso, la fuga non sarebbe stata facile, non avrei nemmeno visto dove andavo. «È colpa mia. Se non fossi stata così famosa, potente e indimenticabile non ci avrebbero trovati e non avrebbero mandato così tanti uomini» esclamò lei teatrale «Credici, sorella. Forse un giorno accadranno miracoli simili» la presi in giro prima di tirarla per il braccio e iniziare a correre.
Angolo speciale Opal
Ci avevano circondati, era notte e pioveva a dirotto, una situazione di merda, in pratica. Non potevo nemmeno utilizzare il fulmine perché avrei colpito anche mio fratello, non potevamo utilizzare il fuoco perché la pioggia ce l'avrebbe spento, non potevo utilizzare l'aria perché avrei solo aiutato quegli Imperium dell'acqua ( l'ho capito dalla fascia azzurra sul loro braccio) nell'impresa di farci fuori. Mi potevo solo affidare a Zach sul suo controllo della terra. Aveva eretto una cupola di terra che stava per essere frantumata. Vedevo lo sforzo di mio fratello nel mantenere intatto il nostro scudo e mi sentivo inutile, non riuscivo nemmeno ad aiutarlo a salvarci. Non avrebbe resistito a lungo «Zach...» sussurrai «Ce la faremo sorellina. Ci proteggiamo a vicenda» rispose a denti stretti. Non capivo se le gocce sulle tempie fossero sudore o pioggia. Poi improvvisamente il martellare sulla cupola cessò. Zach crollò e io lo afferrai appena in tempo, emettendo un gemito di dolore per lo sforzo al braccio destro. La cupola crollò insieme a lui, permettendomi di vedere cos'era accaduto. Tutti i membri della B.L.C. erano diventate statue di ghiaccio e dietro di loro vidi una figura nell'ombra. Per colpa dell'oscurità e della pioggia non riuscivo a vederlo bene. È il giustiziere della notte! Pensai entusiasta il mio eroe! La figura si avvicinò a noi, mostrando il suo volto alla luce del lampione.
La prima cosa che notai mio Dio è asciutto! Poi realizzai che era un Imperium dell'acqua, quindi era ovvio che era asciutto. Poi notai anche, che io e Zach non subivamo più gli effetti della pioggia e che il ragazzo ci aveva risucchiato il bagnato dai vestiti e dai capelli, tenendo in mano una bolla d'acqua. Infine, pensai che era veramente un figo da paura con quegli occhi chiari e i capelli scopigliati «Ehi, grazie amico» disse Zach mettendosi seduto a fatica «Per cosa? Avervi evitato la polmonite o avervi salvato la vita da questi vermi?» chiese strafottente «Entrambi» minimizzò Zach «Accetto i ringraziamenti. Voi siete i Gemelli?» chiese «Te l'avevo detto che ero famosa» dissi a mio fratello che si stava facendo tirare su dal nostro salvatore «Veramente siamo del segno dell'Ariete» replicò «Tu sei il giustiziere della notte?» chiesi quasi contemporaneamente «Chi? Mi hai scambiato per Nox? No, cara, io sono molto meglio» rispose facendo un mezzo sorriso arrogante «Perché ci hai salvato?» chiese Zach «Da quando salvare qualcuno ha bisogno di un perché?» replicò «Mi stai dicendo che passeggiavi per caso in mezzo ad un piccolo quartiere di Washington, nel cuore della notte, sotto il diluvio universale, e per caso hai incrociato dei brutti bulli della B.L.C. che se la prendevano con sue ragazzi capaci di controllare due elementi?» chiese Zach con un sopracciglio alzato, stupendomi. Allora quando voleva era capace di pensare! E io che credevo che al posto del cervello avesse segatura. «Tanto vale dirvi che sono venuto a recuperarvi. Abbiamo trovato i vostri genitori addottivi morti e temevamo che la B.L.C. vi avesse trovati.» rispose «Sei un Ribelle» dissi spaventata. Ora sarebbe stato inevitabile scappare da Susan Blackwood. Vidi che anche Zach si era messo in allerta, ma non ce la poteva fare, era debole. «Io non sono solo un Ribelle. Io sono James Sharp» «Oh Mio Dio! Tu sei il Geminus!» esclamai «Anche voi lo siete a quanto pare» replicò lui «Perché non vi siete mostrati alla Blackwood? Avreste avuto un posto di comando assicurato» chiese «Non ci interessa. Noi vogliamo solo essere liberi da tutto e tutti» replicò mio fratello. James Sharp ci fissò intensamente come per esaminare la situazione e decidere cosa fare di noi. Anche se la cosa non mi piaceva eravamo nelle sue mani. «Non vi consegnerò. Dirò che la B.L.C. è riuscita a farvi fuori e che non sono arrivato in tempo» disse «Perché lo fai? Perché ci aiuti?» chiesi titubante «Avete chiesto la libertà, no? Chi sono io per negaverla?» «Come farai con i superiori?» «Sono troppo in gamba per correre veramente un pericolo. E poi voi mi sareste solo d'intralcio. Lo faccio per me. Preferisco esser considerato l'unico Geminus» replicò con noncuranza. Ma sapevo che il suo era un atto di altruismo. «Seguitemi. Vi porto a trovare "Nox, il giustiziere della notte"» recitò per poi scoppiare a ridere. Guardai Zach negli occhi, ci scambiammo parole mute, poi i suoi occhi mi dissero che valeva la pena cogliere l'attimo. Così seguimmo il ragazzo.
«Accidenti» fu il mio commento sul racconto del momento più significativo dei gemelli Day. «Accidenti sì» replicò Opal.
«Sof» mi chiamò James avvicinandosi con Nox. «Abbiamo pensato cosa fare. I ragazzi tornano a Seattle, si devono riprendere, ho già chiesto troppo a loro e ci hanno quasi rimesso la vita» «Non ti preoccupare, fratello. È stata un'avventura elettrizzante che mai ripeterò» replicò Zach. «E noi raggiungiamo il cuore della foresta Amazzonica» conclusi «No. Io ti porto da una persona. Hai bisogno di imparare a difenderti e siccome, se fossi stata una comune Imperium saresti stata un evocatrice dell'aria, oltre al fatto che ho notato che l'aria è l'elemento che riesci a utilizzare con più facilità, ho deciso di portarti da un maestro dell'aria che ti insegni a padroneggiare meglio questo elemento.» spiegò «Da chi mi porterai?» chiesi emozionata, l'idea di poter finalmente avere il controllo su almeno uno dei miei poteri mi elettrizzava parecchio «Dall'unico luogotenente che non hai ancora incontrato.» e tutto il mio entusiasmo si buttò da un dirupo «L'Orfano?!» ricordai «Cosa?! Ma sei impazzito? Dopo Law, Ellen, Courtney e Santos?» gridai «Ehi! Non ti preoccupare. Lui ti piacerà» disse con un sorriso enigmatico «Non direi! Ma non me lo può insegnare Opal?» mi lamentai. «Per me va bene» si offrì la ragazza meritandosi un mio sguardo pieno di gratitudine «No, Opal. Senza offesa, ma nel controllo dell'aria Lui è molto più esperto. Tu ti affidi da troppo tempo sui tuoi fulmini» disse James «E poi dovete tornare a casa a riposarvi» «Sei sicuro di voler affrontare tutto questo senza di noi?» gli chiese Nox serio «È la decima volta che me lo chiedi Nox! Ne sono certo! Conosco il Rifugio a memoria e so come entrare ed uscire senza problemi. Più siamo, più è difficile superare i sistemi di sicurezza» disse convinto.
«Allora... Addio» dissi guardando i gemelli, poi Nox. «No, angelo. È un arrivederci» replicò Zach facendomi l'occhiolino. Opal si avvicinò e mi abbracciò «La prossima volta che ci vediamo voglio ogni minimo dettaglio su com'è il sesso con Jase» sussurrò facendomi arrossire di botto «Ma che dici!» esclamai imbarazzata. Lei sorrise maliziosa per poi accompagnare il fratello sull'auto. «Ragazzi, fate attenzione» disse Nox. «Anche voi. Tienili d'occhio» disse James facendo un cenno con il mento verso l'auto di Opal «Ora i Ribelli sanno di voi. Salvatevi. Mi scoccia dirlo ma il luogo più sicuro per voi è la B.L.C.» «Lo sai che non ci andremo mai. Io meno di tutti» replicò Nox «Io ci ho provato» James fece spallucce. Nox ci sorrise e raggiunse gli altri. Salì sul posto del guidatore e partì creando un sacco di polvere nell'aria. «Andiamo?» mi chiese James offrendormi il braccio come un cavaliere dopo che l'auto sparì in lontananza. Guardai il suo volto, che aveva sulla guancia destra tre nuove linee rosse sanguinanti, un regalino da parte degli artigli della Fenice, e gli sorrisi «Andiamo».
Angolo autrice
Sopra il mio dolce Zach.
Recentemente wattpad mi ha eliminato due capitoli a a caso e ho dovuto riscriverli. In caso succedesse ancora, li ho salvati tutti sul computer, cosa che forse avrei dovuto fare prima... Comunque, stiamo per giungere alla resa dei conti di questo libro... E ho paura che mi ucciderete... Tanto per chiedere, fino ad ora, qual è stata la vostra parte preferita nel secondo? La mia, il momento in cui James incontra l'assassino dei suoi genitori, più precisamente quando lui l'abbraccia per cercare conforto.
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