Capitolo 48: Jo

Piangevo. Continuavo a piangere. Non riuscivo a smettere, era più forte di me. Io e Skyler non eravamo grandi amiche, ma eravamo alleate, compagne di squadra e inconsapevolmente le volevo bene. Tutta la mia avversione verso di lei era dovuta al mio egoismo, alla mia stupida gelosia verso la sua cotta per Seth, ma solo ora capivo che non era nulla di importante che lei era importante e che l'avevo persa. «Ehi, Annie. Sono sicuro che lei non vorrebbe vederci così. Ho chiamato Aylen. Mr. Steel sarà qui a momenti» mi sussurrò Aiden dolcemente. «Jo?» alzai lo sguardo e incontrai i grandi occhioni di Sophie. «Noi non possiamo restare.» disse con un sorriso amaro, come se mi stesse dicendo addio. «Ragazzi. Potreste non dire a nessuno di noi?» ci chiese Nox. Ricordai Nox che evocava la terra nonostante fosse un Imperium dell'acqua, la ragazza era capace di evocare fulmini, una dote che non avevo visto a nessuno alla B.L.C. Chi sono? «Sicuro» rispose Aiden con un sorriso sincero. «Sento che ci rivedremo» disse Nox che insieme alla ragazza e il tizio che abbiamo salvato, iniziarono ad allontanarsi. «Jo.» disse Sophie avvicinandosi a me «Ho promesso a Sky che non avreste sofferto. Voglio mantenere la promessa, è vero, non posso tenervi legati e imbavagliati, ma vorrei che mi deste una mano a proteggervi. Ti prego Jo, restate al sicuro.» «Sof, anche io vorrei che tu fossi al sicuro» replicai. Lei scosse leggermente la testa «Io non posso... Sono io il problema di tutto. Se tornassi alla B.L.C. ora, porterei anche i guai. James è ufficialmente escluso dai Ribelli, oltre a me è lui che vogliono. E poi rivoglio mia madre Jo. Voglio salvarla.» mi disse come se mi stesse pregando di capirla. Abbassai lo sguardo «Vorrebbe stare accanto a sua sorella» disse spostando una ciocca di capelli di Skyler. Sentii il rumore delle pale di un elicottero in lontananza, stavano arrivando «Dobbiamo andare Jo.» fece una smorfia «Se becco Santos te lo mando per posta Hermes» disse prima di alzarsi ed indietreggiare. Fissò l'elicottero nero in avvicinamento «Tenetevi pronti» disse solamente mio fratello per poi seguire Sophie ed allontanarsi insieme.

La cosa triste era che non era il primo funerale a cui partecipavo. Essere un Imperium comporta gravi rischi, e morire è tanto comune quanto lo è la pioggia improvvisa a San Francisco (che accade spesso).
«Come stai?» chiesi mentre mi avvicinavo a Seth, che si era allontanato dalla cerimonia raggiungendo l'enorme terrazzo di casa More. Era inopportuno, ma lo smoking nero gli stava tremendamente bene, lo rendeva meno cupo e più attraente. Mi avvicinai e mi appoggiai alla ringhiera tenendo lo sguardo fisso sul mare cristallino. Skyler aveva proprio una bella casa e non è arrivata nemmeno all'età per poterla rivendicare come sua.
La vicinanza con il mare fu la carta vincente, quando i Ribelli attaccarono mesi fà, per ordine di James. La Base di Miami era quella che si era difesa meglio, a differenza della nostra a San Francisco, mi arrabbiavo ancora con me stessa per non averla protetta a dovere.
Piegai leggermente la testa e osservai il mio ragazzo, che aveva un espressione più cupa del solito. Seth era quello che la conoscava meglio, ma nonostante ciò si era preso cura di me e mi aveva aiutata a superare il trauma, quando per lui doveva esser stato ancora più difficile. Aveva la camicia nera con i primi bottoni aperti, teneva le braccia appoggiate sulla ringiera, a sostenere il suo peso, mentre con le mani giocherellava con la cravatta «Bene.» minimizzò lui, come al solito «Mi dispiace. Sono stata di nuovo un'egoista» dissi «Ultimamente ti scusi veramente spesso. Ne dovrei approfittare» scherzò «Seth...» iniziai, anche se non sapevo cosa dirgli «Ehi, Skyler non vorrebbe. Sono sicuro che se fosse qui, ci direbbe che siamo dei pappamolle a mollare così, a deprimerci. Dimostriamole di che pasta siamo fatti. Dimostriamole che siamo forti, forti come lei, forti per lei e forti per noi» disse guardandomi intensamente. «È il motto degli Imperium di terra. Essere forti, duri come una roccia, avere una corazza resistente e lei aveva l'armatura più resistente e brillante di tutte» continuò con la voce alterata dalla tristezza. «Se fossi stato più come lei... Sarei riuscito a salvarla» disse abbassando lo sguardo «Oh, no Seth, non prenderti la colpa. Sei un guerriero fantastico e non devi rimproverarti» gli dissi poggiandogli una mano sulla spalla «Annie, tu mi sopravvaluti sempre» commentò scuotendo leggermente la testa e facendo una risata amara. Allungai la mano e gli spostai il mento per ottenere il suo sguardo «Seth... Sei tu che ti sottovaluti» risposi. Lui si sporse e mi diede un delicato bacio sulle labbra «Ti amo» sussurrò. Lo disse così di punto in bianco che mi lasciò spiazzata, come tutte le volte che me lo diceva. Seth era così poco incline a mostrare i suoi sentimenti che era sempre una meravigliosa sorpresa quando ciò accadeva, ma quando risposi «Ti amo» non era un riflesso a suo perché non avevo aggiunto "anche io", era quello che provavo io per lui. Lui, Seth Frost, la mia ancora, la mia terra, il mio luogo sicuro, la mia ragione, il mio cuore.
Dal punto in cui ci trovavamo riuscivamo a vedere il fumo che saliva dalla casa di riposo in cima la scogliera o altrimenti la Base 7. Senza chiederci cosa stesse succedendo corremmo in quella direzione. Non avrei lasciato che un'altra Base venisse distrutta. Non la Base in cui era cresciuta Sky.

Un gruppo di Ignis attaccava i membri della Base, che non erano minimamente preparati per quell'improvviso attacco a causa del funerale. Mi fiondai in mezzo alla battaglia aiutata da tutti gli Imperium dell'acqua che rispondevano prontamente alle azioni infuocate. «Joanne Sharp?» canticchiò una voce melodiosa. Mi voltai di scatto giusto per vedere una bellissima ragazza dai capelli biondi che camminava in mezzo al caos senza esserne scalfita «Courtney Young?» chiesi basita «In persona. Non te lo aspettavi vero?». Certo che non me l'aspettavo! Era completamente diversa dalla ragazzina che avevo conosciuto io.

Courtney Young non era una top model dalle gambe chilometriche. Era piuttosto sciatta, imbranata ed era molto dolce e carina, una di quelle ragazzine che avevi l'istinto di proteggere. Portava sempre due treccine e aveva costantemente il naso rosso, nonostante il riscaldamento alla Base1. Venerava mio fratello da lontano e anche un imbecille totale se ne sarebbe accorto. Ma lui no. Lui era troppo ossessionato dalla ragazza irraggiungibile. Courtney mi faceva così tenerezza che iniziai ad aiutarla ad attirare l'attenzione di James.
James si stava allenando con il lancio dei pugnali, sembrava quasi annoiato perché puntualmente la lama si coficcava nel piccolo cerchio rosso del bersaglio. «Jase?» «Mmm» «Hai presente la dolce Court?» chiesi prendendo un pugnale e rigilandolo tra le mani «Non mi prendo il disturbo di imparare i nomi di persone che non mi interessano» replicò senza guardarmi. Fortunatamente Courtney non era presente altrimenti sarebbe scoppiata a piangere. «È quella ragazza molto carina con le treccine e gli occhi azzurrissimi» gli spiegai «È una Ignis come te» continuai. Ma mio fratello non mi stava più ascoltando, in quel momento vedemmo passare Sophie Hunter davanti alla vetrata della Sala d'allenamento. Feci una smorfia perché la sconfitta contro la Popolana mi bruciava ancora. Mio fratello si precipitò immediatamente fuori dalla sala «Ehi, Jase aspetta!» lui si voltò con un'espressione curiosa «Non potresti almeno provare ad essere carino con gli altri? Provare a conoscere Courtney?» lui mi fissò a lungo, poi sospirò «A cena mi siedo con voi, okay?» promise. Gli sorrisi e gli scoccai un bacio sulla guancia «Ti voglio bene fratellone».

A cena invitai Courtney a mangiare con noi e come promesso, mio fratello ci raggiunse e, come sempre, lui ed Aiden si fulminarono a vicenda. «Tu devi essere Courtney» disse facendole un sorriso che la fece avvampare «S-Sì» squittì «Cosa fai nel tempo libero?» chiese con noncuranza iniziando a mangiare «Io... Nulla in particolare» balbettò. Alzai gli occhi al cielo «Courtney suona il pianoforte» risposi al posto suo. «Ah, davvero?» chiese mio fratello impressionato «Posso sentire qualche brano?» le chiese «La ragazza squittì un «Certo!» poi James si alzò da tavolo e se ne andò. Era abbastanza triste che l'avesse fatto per me e non per vero interesse verso Courtney ma speravo che qualcosa si sarebbe acceso tra loro, dopo tutto i fuochi si attraggono, no? Avevo sentito Courtney suonare molte volte, ed era veramente brava. Meglio lei che Sophie Hunter.

«Allora? Com'è andata?» le chiesi il giorno dopo. «Oh, grazie Joanne. Non pensavo che da vicino fosse così carino!» squittì «Gli ho suonato qualche sinfonia di Mozart e poi gli ho insegnato a suonare "l'inno alla gioia" di Beethoven, non ci ha messo niente ad impararlo, con accordi compresi!» disse entusiasta «Solo che non credo si interesserebbe mai ad una come me. Mi ha detto che l'hai convinto tu... Ed ecco...» borbottò «Courtney, sei carina e graziosa. Ti basta credere in te stessa e impegnarti di più. Ricordati, tu sei la migliore» le dissi seria prendendole le spalle «Ti meriti tutto quello che vuoi, mio fratello compreso. Quando avrà capito quanto sei meravigliosa verrà da te spontaneamente» dissi più per incoraggiarla che per verità. E quello fu un errore.

«Ma che diavolo stai facendo?! La Courtney Young che conoscevo io non avrebbe mai attaccato la B.L.C.!!» esclamai «La Courtney Young che conoscevi tu non esiste più. Hai davanti a te "La Fenice", sono risorta dalle mie ceneri, Joanne. Sono più bella e forte di prima» «Ed anche più stupida ed odiosa vedo» ringhiai «Ma è merito tuo Joanne. Ricordi? Io credo in me stessa, sono la migliore e mi merito tutto quello che desidero. E io desidero distruggere la B.L.C. con le mie fiamme, la B.L.C. che mi ha limitata per tutto il tempo, mentre Susan mi ha permesso di sfogarmi, di liberare tutto il mio potenziale. Odio essere limitata, odio essere rinchiusa, odio gli ordini, odio essere considerata inferiore, odio non essere all'altezza di qualcuno. Sorgerò tra le ceneri di questa Base. Perché è la Base che ne è uscita vittoriosa dall'ultimo attacco organizzato da James. Voglio dimostrare che riuscirò dove lui ha fallito e a quel punto anche lui capirà che sono la migliore, migliore di lui e di Sophie Hunter» dichiarò. Rimasi allibita a quel discorso. Mio Dio, ho creato un mostro.

Angolo autrice

Sopra la mia coraggiosa Jo. Vorrei dirvi che posto i miei disegni, non per dimostrare che so disegnare o per vantarmi o ricevere tanti complimenti, ma per darvi un'idea di come mi immagino i miei personaggi o alcune scene. E poi mi diverto a disegnare è un toccasana per la mia vita.

Mi scuso ancora se non rispondo ai commenti, perché proprio non mi arrivano le notifiche, quindi non sò se li lasciate. Cerco sempre di rispondervi perché vi meritate le risposte e siete fantastici. Comunque... Dopo la perdita di Skyler ci troviamo davanti alla ex di James. Siete curiosi di sapere cosa ci trovava in lei nel periodo che hanno passato insieme al Campo? Beh, lo scoprirete molto presto.
Se volete farmi domande chiedete pure, nei commenti o messaggio privato. Una cosa. Non faccio pubblicità e non chiedo nemmeno pubblicità. Per "Chased" era solo perché la scrittrice è la mia migliore amica. Non le chiedo perché desidero che le persone trovino la mia storia e ne rimangano colpiti come una sorpresa. E poi mi sembra di cattivo gusto hahaha lo so, sono strana. Comunque... Ci vediamo nel prossimo capitolo miei fantastici lettori!

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