Capitolo 46: Jo
Appena le guardie si avvicinarono balzai in piedi, saltai sopra il tavolino di vetro a piedi pari e sfilai dalla cintura due pugnali che tenevo con l'impugnatura verso l'alto e le lame rivolte verso il l'esterno. I più vicini indietreggiarono per la sorpresa, un vantaggio che Seth colse al volo, si piegò e fece un gesto con le mani, creando una colonna di terra che catapultò quei due in aria per me, piegai le ginocchia e spiccai un salto, feci una capriola in aria che mi permise di conficcare le lame nel petto delle due guardie. Usai i loro corpi come materassi per l'atterraggio. La cosa positiva era che, normalmente, le guardie tendono ad essere molto più deboli dei membri della B.L.C., perché non hanno ricevuto un educazione esemplare come noi quando erano alle Basi e non sono riusciti a superare quelli dei Ribelli, infatti, avevo sentito dire che solo i migliori avrebbero potuto continuare il loro addestramento. E mio fratelli era fra quelli. Ma quel Valentin Santos... «Chicos! Qui è tutto di marmo e terra, siete nel mio territorio» disse. «È anche il mio!» gridò Skyler partendo all'attacco. Girò su se stessa e pezzi di muro si staccarono, indirizzati verso Valentin, che li sbriciolò con un semplice gesto. Il terreno prese a tremare «Aiden, No!» gridò Seth ad Aiden che aveva le braccia allargate «Se rompi tutte le tubature, verremmo sepolti vivi! Ci sono ettari ed ettari di sabbia sopra di noi» lo avvertì. Aiden fece una smorfia ed continuò ad eliminare gli avversari con la sua lama. Skyler era in difficoltà, mi liberai dell'Ignis che mi stava addosso con un calcio, lo tramortii con con una ginocchiata in faccia poi corsi ad aiutare la mia compagna di squadra. Valentin non sembrava per nulla preoccupato, ci tenne testa entrambe, muovendosi con la grazia di un Imperium dell'aria e colpendo con la forza di quello della terra, quando diceva che era nel suo territorio, non esagerava, l'ambiente circostante rispondeva a lui molto meglio che a Sky e Seth, che avevano difficoltà ad evocare il marmo e non c'era molta terra a disposizione.
Un grido di battaglia proruppe da un corridoio, le guardie cadevano una dopo l'altra come colpite da un attacco di cuore. Una ragazza si fece avanti tra i nemici brandendo elettricità pura, scariche elettriche scaturivano dalle sue mani per colpire i tirapiedi di Valentin. In tutto il suo splendore da amazzone guerriera, con la pelle scura e i capelli del colore del caramello, la ragazza puntò un indice accusatorio verso Valentin. «Dov'è mio fratello?!» ringhiò. Poco dietro comparve un' inconfondibile chioma corvina «Jo? Che ci fai qui?» chiese Sophie come se lei fosse a casa sua e io l'ospite non invitata. «Ma io quella ragazza l'ho già vis...» iniziò Skyler fissando la guerriera elettro, ma Sophie la interruppe strillando «Attenta!» Valentin mi aveva bloccato in una presa d'acciaio con l'avambraccio che mi stringeva il collo; Skyler era andata a sbattere contro il tavolino di vetro, dopo che Valentin aveva evocato una catapulta di marmo, ma si stava rialzando; Aiden era bloccato in un blocco di marmo contro il muro e non riusciva a muoversi; le guardie sopravvissute si stavano rialzando e circondavano Seth che aveva sul volto uno sguardo di preoccupazione, incapace di liberarsi per soccorrermi. «Lasciala Santos! Ne possiamo parlare» disse Sophie, stranamente calma e sicura, con le mani protese «Perché dovrei dare retta ad una ragazzina? Ti rendi conto che ora posso ottenere il posto di gloria più ambito, dato che Sharp ci ha traditi? Nuoterò nel denaro! E potrò persino vendicare mio figlio, colui che quella mocciosa dai capelli rossi ha pungnalato al cuore senza pietà» ringhiò «Voi della B.L.C. Siete proprio mostri. Criticate tanto i Ribelli per i nostri desideri di gloria ma voi? Cosa inseguite? Niente. Siete vuoti e ottusi. Vi fidate ciecamente del vostro capo, credete in un ideale che non esiste più e nemmeno ve ne accorgete, siete pedine, soldati di un esercito aizzato contro di noi.» disse con disgusto «Susan non è perfetta, ma seguire i suoi voleri è sempre meglio che stare con voi.» continuò mentre indietreggiava, trascinandomi con lui «Guardatevi intorno. Siete solo adolescenti! E guardate quante vite avete tolto.» il mio sguardo corse sui corpi dei caduti. Quando li uccidevo, non pensavo a loro come ad esseri umani, ma in quel momento... Mi sentivo in colpa, nonostante gli insegnamenti su come superarlo. Valentin arrivò sopra un riquadro rettancolare che si attivò, facendoci calare verso il basso come un ascensore, solo doppiamente più veloce. Lo stomaco mi si ribaltò e il cuore arrivò in gola mentre sentivo la voce di Sophie che gridava il mio nome.
Ci trovavamo in una specie fabbrica abbandonata usata come covo segreto per cattivi. L'ambiente era spazioso e vuoto, illuminato solo da lieve luci. Le pareti e il pavimento erano fatti di terra sconnessa e il dettaglio più impressionante era una specie di stagno sotterraneo e appesa al soffitto c'era un corpo appeso a testa in giù. Ci avvicinammo a lui «Hola! Come te la passi?» «Umh. Credo che potrei stare meglio...» mormorò il ragazzo. Aveva il volto talmente rosso che stava per raggiungere il colore dei suoi capelli. «Geminus, ti ho portato compagn...» ma non riuscì a terminare la frase perché venne interrotto da violento scossone. Una parte del soffitto crollò e saltarono giù Sophie la ragazza elettro e Skyler. «Zach!» gridò la ragazza. Ma notai che il ragazzo dai capelli rossi era ormai svenuto «Valentin! I tuoi alleati stanno perdendo. Nox, Aiden e Seth stanno sconfiggendo gli ultimi rimasti. Courtney verrà battuta da James. Non hai scampo» proruppe Sophie. «Vedete quel bel laghetto?» chiese tranquillo Valentin, per poi fare un fischio lungo e prolungato. La superficie dell'acqua s'increspò e un enorme coccodrillo del colore del fango fece la sua apparizione «Il mio cucciolone non mangia da una settimana... E quel ragazzo sarebbe un buon bocconcino.» le ragazze ammutolirono. L'uomo mi colpì dietro il ginocchio facendomi cadere a terra, ma non perse la presa sul mio braccio che torse violentemente facendomi gridare di dolore «Voglio giocare con voi. Io conto fino a dieci. Voi, in questo lasso di tempo, decidete chi salvare, se il ragazzo appeso o questa mocciosetta che presto si ritroverà senza un braccio» tirò ancora di più facendomi gridare e lacrimare gli occhi «Altrimenti. Una di voi si consegna e mi permette di ucciderla. Se allo scadere dei dieci secondi non avrete ancora deciso, entrambi moriranno. In ogni caso muore qualcuno, e a me basta, perché è meglio distruggervi emotivamente che fisicamente.» disse «Non puoi farlo!» ringhiò Sophie facendo un passo in avanti. Valentin mi torse ancora di più il braccio e questo fece indietreggiare Sophie «Naturalmente gli altri saranno liberi di andare. Lì c'é l'ascensore che porta in superficie» disse facendo un cenno col mento in direzione di un riquadro rettangolare. «Ah. Tu signorina Sophie non puoi offrirti volontaria. Non ho intenzione di far fuori la nipotina di Susan. Ma verrai con me fino al Campo Base.» disse quasi allegramente, senza mai perdere la presa su di me. Dallo squarcio sul soffitto saltò giù Seth, con la grazia di un felino «Annie!» esclamò correndo verso di me «Non ti muovere bell'imbusto! Altrimenti la ragazza saluterà questo mondo prima del tempo!» Seth si bloccò a metà strada con i pugni serrati «Se mi attacchi con la terra, lei muore, apparte che ti respingerei facilmente» continuò «Allora cominciamo! Uno!» «Santos fermati! Sei ancora in tempo!» pregò Sophie «Due» continuò. Dalle mani della ragazza dai capelli caramello scaturirono scosse di rabbia. Non volevo morire, ma non potevo certo permettere che qualcun altro si sacrificasse per me «Ragazzi, salvate lui» dissi con un filo di voce, le lacrime di dolore che mi premevano gli occhi. Ma non avrei pianto. Non l'avrei fatto «Annie no!» sussurrò Seth scuotendo la testa. Ma era legato anche lui. Non potevano fare niente. E se qualcuno doveva morire avrei preferito essere io. Solo che volevo rivedere mio fratello un'ultima volta, avevamo appena fatto pace... «Tre...» cantilenò Santos. Guardai il volto di Seth e gli sorrisi, mentre sul suo compariva un espressione di orrore, non poteva perdermi. «Cosa vuoi?! Cosa vuoi per la loro liberazione?!» gridò Seth disperato «Quattro» continuò Santos scuotendo la testa «Cinque» «Santos, hai già me. Lasciali andare» strillò Sophie in panico «Sei» «Sophie...» sussurrai. «Sette» Sophie strinse le mani a pugno e improvvisamente quelli s'infiammarono. Santos strinse la presa facendomi gridare di dolore. Le fiamme soffocarono. Sophie aveva iniziato a controllare i suoi elementi. Era impressionante. Mi sarebbe piaciuto aiutarla con l'elemento dell'aria. «Otto» «Muovetevi! Salvate quel ragazzo e andatevene!» gridai «Non ti abbandono, Jo!» ringhiò Sophie. «Nove...» ecco, fra meno di un secondo avrei lasciato questo mondo. Almeno le ultime persone che avrei visto sarebbero stati il mio ragazzo e la mia migliore amica, mi poteva andare peggio. Avrei rivisto mia madre e mio padre. Avrei potuto chiedere loro cosa hanno provato in quell'aereo. quando stava precipitando... «Dieci».
Angolo autrice
Sopra Aiden. Ammettetelo è figo. Qualcuno mi aveva chiesto un'immagine di Diego Santos, vi prometto che arriverà, non appena avrò pubblicato anche Nox e Zach.
Come avrete di certo notato, ho cambiato l'immagine di copetina. Perché? Il secondo libro è molto incentrato sull'elemento dell'acqua, come il primo lo era del fuoco e volevo un'immagine che richiamasse l'acqua, come quella precedente, solo che essendo una trilogia dovrebbe avere immagini simili, quindi l'ho cambiata per renderla più simile al primo, due mani che controllano l'elemento. Comunque, probabilmente ci saranno altri cambiamenti di copertina, finché non giungerò a qualcosa di soddisfacente, bella, ispirante e significativa.
Poi, cos'altro dovevo dirvi? Ah, giusto. In caso di morte di alcuni personaggi, non mi tempestate di perché e percome e/o accompagnate da minaccie di morte insieme a suppliche ecc... Perché, come ho già accennato, ho le idee chiare, il percorso della protagonista scritto e l'epilogo pronto, non mi farete cambiare idea. Non avrò pietà con le mie creature. Dopo aver mostrato la mia perfidia mi auguro che la storia vi stia ancora sorprendendo e che non pensiate che io stia divagando, perché ogni scena è importante per quella successiva!
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