Capitolo 40: Jo

Erano passati due giorni dall'incontro con James ed ero ancora scossa. Alla fine ci eravamo situati tutti e quattro in una grande suite che aveva prenotato Nox in anticipo per noi.
Seth mi aveva trovata mentre piangevo disperatamente in mezzo al marciapiede che portava all'hotel «Santo Cielo Seth...» singhiozzai quando si avvicinò a me e buttandogli la braccia al collo, bagnandogli la maglietta con le mie lacrime «Credo di averlo ucciso» un altro singhiozzo «Mi sento da schifo» Seth si limitò a tenermi stretta a sè, accarezzandomi la testa, ma il suo silenzio valeva più di mille parole, il fatto che fosse lì, a dimostrarmi che non mi avrebbe mai abbandonata mi bastò per calmarmi.

Ci trovavamo nel soggiorno, con il servizio in camera. Io ero accoccolata tra le braccia del mio ragazzo, con la testa appoggiata sulla sua spalla ispirando il suo tranquillo profumo di gelsomino e limone. «Quindi Nox ci ha mentito.» mormorò Skyler leggermente delusa «Insomma... Era sempre stato in contatto con James» annuii «E sicuramente quella chiamata di stamattina era sua... Ma come ha fatto a mentire a Seth?» chiese squadrando il mio ragazzo «Non ne ho la minima idea. Dev'essere un grandissimo bugiardo... Avete detto che è un Imperium dell'acqua... Magari conosce qualche trucchetto che gli permette di celarsi al mio controllo.» disse «Oh... Ma aveva ragione. Noi non lo conosciamo James. Io non lo conosco. Almeno, non l'ho riconosciuto quando oggi... Mi voleva parlare.» affermai.

Stavo dicendo che, due giorni dopo questo episodio ricevetti un messaggio anonimo che diceva :
"Venite alla festa di Maximus, inizia tra un'ora. Nox" «È una trappola» decretò immediatamente Seth. «Ha proprio l'aria di una trappola» convenne Sky «È per questo che ci andremo» disse Aiden alzandosi in piedi. Io non avevo molta voglia di andarci e non ero nemmeno sicura che fosse una trappola, non ero d'accordo.

La musica della festa si sentiva già all'incrocio. Non mi sarebbe dipiaciuto un po'di svago. Nessuno ci notò entrare... Beh, molte ragazze squadrarono immediatamente Aiden da capo ai piedi, ma quelle non contano. «Dividiamoci. Per cercare Nox.» propose Aiden. Non avevo la minima voglia di cercare qualcuno che non voleva essere trovato, mi sentivo stranamente persa, debole e confusa, volevo qualcosa che mi distraesse. Raggiunsi il bancone e ordinai un drink a caso dal menù.Solitamente non bevo alcolici, perché ti annebbiano il cervello e limitano la capacitá di ragionare, mi concedevo solo il bicchierino di rosso a capodanno, ma quella sera avevo bisogno di liberare la mente, perché mi sentivo strana riguardo a mio fratello, la sua visita mi aveva turbato più del dovuto e non sapevo nemmeno se fosse vivo o morto, Sophie era dispersa chissà dove, alla ricerca di un modo per salvare sua madre e io mi trovavo ad una stupida festa intenta a dimenticare lo stress che tutto il resto mi aveva provocato. Un ragazzo si avvicinó barcollando e prese posto sullo sgabello accanto alla mio, con tutta l'intenzione di provarci con me. Era bello, capelli ricci e castani che gli ricadevano sulla fronte, occhi castano chiaro e un bel fisico palestrato. Aveva chiaramente bevuto ma non era ancora ubriaco perso «Posso invitarti a bere qualcosa con me?» chiese. Appunto, cervello annebbiato e limitata capacitá di ragionare. Come puoi chiedere ad una ragazza che non conosci nemmeno, qualcosa di simile? Quale stupida accetterebbe? Un po' piú avanti notai una ragazza bionda e bellissima raggiungere un ragazzo dall'aspetto familiare, che l'aveva fissata da inizio serata, buttandogli le braccia al collo e iniziando a baciarlo appassionatamente. Mi correggo, esistevano eccome stupide simili. Non risposi e continuai a sorseggiare dal mio bicchiere. «Sai, sei fortunata» «Ah si?» feci sarcastica, senza riuscire a trattenermi. «Certo! Essere la persona più sexy della festa ti rende fortunata» disse con un sorriso languido. Avrei potuto vomitare «Cosa bevi?» chiese mentre cercava di attirare l'attenzione del barista. «Ho giá da bere» dissi con tono freddo, sperando di liquidarlo così. «Allora ti pago il prossimo» affermó, bevve un sorso dal suo bicchiere «a cosa pensi bellezza?» «Non sono affari tuoi» risposi gelida. Lui rise e si fece più vicino, non mi mossi nemmeno quando sentii il suo fiato caldo e puzzolente sul collo «Come ti chiami?» «Rachel» risposi a caso. «Bellissimo nome» alzai gli occhi al cielo «Come la donna che lo porta del resto» mi appoggió una mano sulla vita, quindi ora potevo spezzargli il braccio, ma qualcun' altro ci pensó al posto mio, perchè il ragazzo venne strattonato via da me. «Sta lontano dalla mia ragazza» sentii Seth pacato. Sorrisi sentendo la sua voce, mi girai e incrociai le gambe appoggiando un braccio sul bancone e con l'altra sorseggiando il liquore. «Ti presento il mio ragazzo» cantilenai. Mi alzai e mi avvicinai a lui, lo tirai a me e lo baciai come avevo visto fare alla ragazza bionda di prima. Lui si scostó «Hai bevuto» disse facendo una smorfia «ora vieni con me» mi disse severo «No» protestai «Annie?» arrivò Aiden, seguito poco lontano da un gruppo di ragazze che gli sbavavano dietro. Il ragazzo che aveva flirtato con me si alzò «Tu...» iniziò contro Seth «Levati di mezzo» sussurrò minaccioso Seth. Mio Dio quanto è figo! Fu quasi divertente vedere Ricciolino scappare a gambe levate «Che avete da guardare?!» sbottò Skyler contro il pubblico che si era radunato. «Volevo solo scordarmi per una sera di...» iniziai a scusarmi voltandomi, ma quel momento la vidi, in fondo al locale con i due occhi verde smeraldo spalancati che mi fissavano. Era spaventata «Sophie» sussurrai. «Sophie» sentii dire Aiden sorpreso. L'aveva notata anche lui. Sophie si voltò e corse fuori dalla casa.
Mi precipitai verso di lei spintonando tutte le persone che si trovavano in mezzo. Spalancai la porta e quasi inciampai sui gradini. La notai che correva in lontananza «Sof! Aspetta!» la chiamai, ma ovviamente lei non si fermò, così sfruttai i venti e la raggiunsi, inciampando all'ultimo, e praticamente la placcai buttandola a terra «Maledizione Jo!» esclamò lei seccata, controllandosi le mani. Mesi che non ci vedevamo e parlavamo e la prima cosa che mi dice quando ci troviamo faccia a faccia è un'imprecazione. Sophie non stava guardando me, ma fissava con sguardo truce qualcuno alle mie spalle, mi voltai e constatai che i ragazzi erano arrivati e il soggetto del suo sguardo era Aiden, che, al contrario, la guardava come se fosse l'ottava meraviglia del mondo. Se non risolvavamo la questione, Aiden avrebbe potuto dire addio al suo primo amore «Sof, smettila di evitarci! Se vuoi salvare tua madre troveremo un modo! Insieme! Come abbiamo sempre fatto!» esclamai, pregandola con tutta me stessa «Pensi davvero che mi fidi ancora di voi?! Di te?!» chiese tagliente. Fu come ricevere un pugno in pieno volto, anche se sapevo già che era arrabbiata quelle parole mi fecero male. Barcollai leggermente, ferita più del dovuto, anche se me le meritavo. «Sof... Hai ragione. Mi dispiace...» i miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime «Sophie... Tu sei la mia migliore amica. Tengo a te. Sei sempre stata quella con la mente più aperta tra le due, e voglio solo che mi perdoni perché mi conosci con tutti i miei difetti, e sai che sono troppo codarda per chiedere scusa, che sono troppo codarda per accettare le scuse, che sono troppo testarda per ammettere di avere torto ma alla fine è questo il problema. Sono stata codarda e ti ho mentito, ho pensato di sapere cosa fosse meglio per te... Ma ti prego... Non torturarti, rimanendo con mio fratello, solo perché provi del rancore verso di me» dissi a cuore aperto, sperando che mi perdonasse, perché lei è sempre stata più incline al perdono di me, non serbava rancore a lungo. Ma non lo fece «Non insultarlo se non lo conosci nemmeno!» gridò inaspettatamente. Insultare chi? Mio fratello? «Lui ha ricostruito il mio mondo che credevo ormai distrutto da voi, l'ha ricostruito con lui al centro, e se ora me lo porterai via mi crollerà di nuovo tutto addosso e non te lo perdonerei mai, MAI!» gridò con rabbia. «Ma che...» iniziai scioccata, perché decisamente avevo perso il filo del discorso, stava per caso difendendo James? Mi sentivo come se mi avessero detto che il cielo era verde e gli alberi azzurri, una cosa inconcepibile «Sì, Joanne Lucy Sharp! Sono innamorata di tuo fratello. Lo amo okay?!» esclamò con enfasi confermando quello che non avevo nemmeno il coraggio di sospettare «Cosa?» chiesi, sicura di non aver capito bene. Era ridicolo! La mia migliore amica innamorata di mio fratello! Il mio fratello che mi aveva abbandonata per pura sete di potere! Ma anche il fratello che avevo accoltellato mentre mi chiedeva perdono. «Cosa?» sentii sussurrare Aiden dietro di me, altrettanto sgomento, però non riuscivo a provare compassione per i suoi sentimenti, dato che ero ancora confusa e disorientata «Davvero?» sussurrò quella voce. La voce dei miei incubi, ma nel presente era più dolce e traboccava di sentimenti che non associavo più a lui. Dietro Sophie c'era James in piedi, accanto ad un lampione, un' espressione sgomenta sul volto, vivo. Assolutamente vivo e vegeto «Ripetilo» sussurrò a Sophie. Come se ci fosse solo lei, come se al mondo non esistesse nulla di migliore, sempre con quel tono che non gli sentivo da tempo. L'ultima volta aveva ancora la voce infantile da ragazzino. Ora erano pronuciate da un giovane uomo. Sophie dedicò tutta l'attenzione verso il nuovo arrivato e rispose senza esitazioni, con il cuore in mano, in una staziante immagine da romanzi rosa «Ti amo James». La vista di mio fratello mi destabilizzò, era vivo e vegeto e ricambiava l'amore di Sophie. Ma soprattutto era vivo. Senza nemmeno rendermene conto avevo preso a correre verso di lui che se ne accorse e distolse i suoi occhi chiari dalla mia migliore amica per posarli su di me. Sentii Sophie gridare spaventata il mio nome, ma non doveva preoccuparsi. La prima a stupirsi fui io, quando gli gettai le braccia al collo con slancio facendogli quasi perdere l'equilibrio. Lo abbracciai, forte, felice che fosse intero e vivo, anche se avevo desiderato per cinque anni che fosse morto. Mi resi conto che avevo scambiato la nostalgia in odio e per il mio carattere difficile non gli avevo nemmeno dato un'altra possibilità. Ma, in mia difesa, c'era da dire che lui non ci aveva provato nemmeno... Almeno fino a due giorni fa. E qualcosa mi disse che era stato merito di Sophie. Inizialmente James fu troppo stupito per capire che non lo stavo uccidendo, poi ricambiò l'abbraccio e mi strinse forte a lui, come ai vecchi tempi. Come ogni volta che l'avevo fatto, tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, affondai il volto nell'incavo del suo collo e ispirai il suo familiare profumo, che in cinque anni non era cambiato, sapeva ancora di casa. «Sei vivo» mormorai «Mio Dio Jase, sei vivo» da quanti anni non lo chiamo così? Lui mi accarezzò i capelli come faceva quando eravamo piccoli quando mi facevo male. «Sì, Joy» sussurrò dolcemente, pronunciando quel nomignolo che permettevo solo a lui. «Mi dispiace» sussurrò «A me dispiace. Ti ho quasi ucciso» «Ma non l'hai fatto. Grazie per aver creduto in me» era bellissimo sentirgli dire quelle parole e non avevo bisogno di Seth per capire che erano vere. Qualunque cosa sia successa nel periodo che aveva passato con Sophie, l'aveva risvegliato. Aveva riportato il mio vecchio amato fratellone. Mi staccai da lui e andai ad abbracciare lei che me lo lasciò fare «Grazie per avermelo restituito» le dissi «Non se n'è mai andato, Jo» rispose lei dandomi delle leggere pacche sulla schiena. La guardai negli occhi, attraverso le mie lacrime di sollievo, gioia, liberazione, tendendola per le spalle «Sei la migliore amica al mondo» dissi «Ma ugualmente non voglio che tu parta per una missione suicida con lui» Sophie fece per protestare ma James si mise a ridere «Ehi... Ha ragione» disse «Cosa?!» esclamammo in coro noi due. Lui si infilò le mani in tasca e disse imbarazzato senza guardarci «Sof... Era sempre stato questo il mio obiettivo. Almeno... Lo è stato dopo che ti ho rubato quel bacio.» lei arrossì. Mio Dio! Si erano baciati! Perché non riesco a immaginarmeli?! «Volevo condurti da loro. In modo che ti proteggessero, più di come sappia fare io. Ho chiesto a Nox di informarli sui nostri spostamenti, in modo che oggi sarebbero stati qui, per te.» disse sempre senza guardarla «Mi stai dicendo che mi volevi mollare qui e andartene indisturbato?» chiese lei con una tranquillità inquietante «Umh... Sì» «Perché secondo te, è pericoloso.» disse lei sempre con lo stesso tono di voce «Sì». Istintivamente mi allontanai da lei, facendo un passo indietro. Sophie ricoprì lo spazio tra loro due in pochi passi, ora lo ammazza, lo prese per il colletto della giacca e... Mio Dio Santissimo! Lo baciò. E non un semplice bacio. Un bacio da film, un bacio da foto artistica, un bacio da poesia d'amore, un bacio da dipinto acrilico. Lei aderiva completamente al corpo incurvato di lui, che le teneva una mano sulla nuca e l'altra sulla schiena, mentre quelle di lei gli cingevano il collo come se si stesse aggrappando per la sua stessa salvezza. Mi voltai verso Seth, per sentire la mia altra metà accanto me, davanti a quella dimostrazione d'affetto e constatai che aveva un sorriso di chi la sa lunga sul volto, ricordai che lui era stato l'unico a pensare che questa cosa sarebbe potuta accadere e io che lo prendevo in giro per tale idea; che Skyler si stava comprendo il volto con entrambe le mani, in imbarazzo, e infine, che Aiden era scoparso. Probabilmente si era allontanato. Provai una tremenda pena per il mio amico. «Jay. Sei un idiota» la sentii sussurrare «Scusa» rispose sorridendo con gli occhi luminosi. «Jase!» lo chiamò qualcuno dall'altra parte della strada. Nox, e ora che ci pensavo, il tipo che pominciava con la bionda. Corse verso il suo amico con aria preoccupata «Cos'è successo?» chiese mio fratello tenendo sempre fra le braccia Sophie, ma con la voce alterata, avvertendo brutte notizie nell'aria «Zach è nei guai».

Angolo autrice

Ciao miei cari lettori! Vorrei dirvi un sacco di cose ma iniziamo con l'intervista a Maximus o Dr.Xu .

A: Salve dottore. È la prima volta che intervisto un adulto.
M: Chiamami pure Max e dammi del tu. Non ti preoccupare, cercherò di metterti a tua agio.
A: Teoricamente mettere qualcuno a suo agio è il mio lavoro
M: Dalle interviste precedenti deduco che non è il tuo forte. Hai traumatizzato quei ragazzi con le tue domande.
A: Uhm...
M: Non ti preoccupare. Vai con le domande.
A: Allora... Tu non sei un Imperium... Come hai conosciuto Susan e Chris?
M: Sono sempre stato uno studente modello, all'università, un tizio mi contattò e rivelò l'esistenza della B.L.C. chiedendo il mio contributo, ovviamente accettai immediatamente. Ero ancora un apprendista quando, un giorno, vidi passare in barella e ferito gravemente il figlio di Mr. Barker, Christopher, che teneva saldamente la mano di una bellissima donna, Susan. Non ci pensai due volte e utilizzai  uno dei miei prototipi sul ragazzo, salvandolo.
A: Interessante... Com'è che hai deciso di abbandonarli?
M: Ho contribuito nella fuga di Susan. Aveva ragione, la B.L.C. stava esagerando. Ero diventato il suo medico personale, per aiutarla a controllare i suoi nuovi poteri... Ma quando capii che non c'era nulla da fare e che la mia vita era in pericolo sono fuggito. Ma non volevo abbandonare tutti quei ragazzi, così ho iniziato ad aiutarli clandestinamente.
A: mmm come hai conosciuto James? E qual'è stata la tua prima impressione?
M: Nox mi aveva portato un ragazzo ferito, e io l'ho aiutato. La prima cosa che ho pensato è stato che mi dispiaceva tanto per lui.
A: E con Nox?
M: Lucas è stato come il nipote che non ho mai avuto
A: I gemelli Day?
M: Una tempesta di sabbia
A: Come hai conosciuto Amber?
M: Amber era una ragazzina di tredici anni scappata dalla sua famiglia trucidata. L'ho accolta a casa mia perché l'alternativa sarebbe stata la B.L.C.
A:Quindi non è un Imperium
M: No
A: Perché organizzi feste stratosferiche una volta al mese?
M: Susan e Chris mi conoscono come una persona mite e pacata, non da feste. Volevo diventare famoso per qualcosa che non sono, in modo da non trasferirmi in continuazione per fuggire.
A: È stata una conversazione molto interessante signor Max.
M: Anche per me.

Allora... Stavo dicendo che avevo un mucchio di cose da dirvi. Primo. Vi voglio ringraziare per il vostro entusiasmo e i vostri dibattiti sulla mia storia. È veramente osceno il numero dei fan di James, si monterà la testa sicuramente!
Detto questo vi invito a votare e commentare animatamente "Chased" di GiuliaPezzali! Perché ragazzi, è assolutamente figo.
Alla prossima.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top