Capitolo 32: Sof
Angolo autrice
Mi scuso in anticipo per la lunghezza e la noiosità di questo capitolo ;)
James sonnecchiava sui sedili posteriori, mentre io mi dirigevo verso sud come mi era stato chiesto. Continuavo a guardare nello specchietto retrovisore per controllarlo. Il nostro ultimo acquisto, invece, era un onda implacabile di parole sparate come una mitragliatrice, che ti colpivano e stendevano, prima che te ne rendessi conto. «Approvo assolutamente il tuo nuovo ragazzo! Ma dimmi hai qualche trucchetto con le fiamme che mi puoi insegnare? Sai, forse dovresti avvertire la B.L.C. che te la fai con il luogotenente di tua nonna... Ma poi sono affari tuoi, non dovrei impicciarmi, mi dici dove stiamo andando? Cerchiamo qualcuno? Santo cielo! Andiamo da un super insegnate che ti farà diventare una super eroina? Sarebbe fantastico! Ho deciso che da grande diventerò James Sharp... Ah! Ma non era un Ignis come me? Come ha fatto quello che ha fatto? O sono i miei istruttori che mi hanno mentito perché volevano farmi credere che tutti gli Ignis sono malvagi, mentre gli altri no?» io annuivo e basta, mormorando ogni tanto un sì, perché per lei non faceva differenza. Lasciammo Las Vegas per giungere nello Stato di Arizona, nella città di Prescott. La destinazione finale era Phoneix, che che ormai era molto vicina, James mi aveva spiegato prima di addormentarsi che doveva incontrare qualcuno lì. Però avremmo dovuto passare la notte a Prescott. Mi fermai nel parcheggio di un piccolo hotel a tre stelle, mi voltai per svegliare James. Aveva la testa appoggiata contro il finestrino, una gamba accavallata sotto l'altra e le braccia incrociate. Esitai, perché il suo volto era così beatamente pacifico, giovane e tranquillo che non volevo disturbarlo. Ma ci pensò Arianne «Ehi! Sveglia! Siamo arrivaaaaati» urlò allegra. Il ragazzo spalancò gli occhi in un attimo, senza lasciar traccia di aver dormito, di nuovo vigile e attento. Se io fossi stata svegliata così mi sarei alzata di soprassalto, in panico e di cattivo umore, con occhi assonnati e voce impastata. Ma James ovviamente non era così, sicuramente si era allenato a svegliarsi così. «Non possiamo dormire di nuovo in un hotel» declamò dopo essersi guardato intorno. «Dove siamo?» chiese sporgendosi verso i sedili anteriori «Prescott» lui rifletté per qualche secondo, poi disse «Fa guidare me».
«Stai meglio?» chiesi mentre lui si inoltrava in una strada a senso unico piuttosto deserta. «Sì. Hai controllato che nessuno ci pedinasse?» chiese «Cosa?» lui si passò una mano tra i capelli esasperato. «Speriamo che tu sia stata fortunata» disse guardando lo specchietto retrovisore.
James parcheggiò davanti ad una villa enorme ma mal ridotta, dall'aria abbandonata, in mezzo ad una foresta di alti alberi dall'aspetto inquietante. «Ma dove li trovi questi set da film dell'orrore?» chiesi scendendendo dall'auto e guardandomi intorno. Sembrava che facesse più freddo in quella zona e che ci fosse più buio. «Questa meravigliosa opera di antiquariato l'ho scovata lo scorso anno, quando mi sono perso mentre andavo a Phoneix, ho dovuto passarci la notte... A quanto pare lo dovrò fare di nuovo» disse. «È abitata?» chiese Arianne «Sì» rispose «E da chi?» chiesi stupita. Lui si voltò lentamente verso di noi, con il volto chino, in modo che i capelli castano scuro sulla fronte gli nascondessero gli occhi. Con quella lieve luce che ci forniva il sole morente, sembravano più scuri. Accese una vampata di fuoco sotto il suo volto, illuminandolo in modo inquietante, peggio dell'effetto torcia, ed esclamò improvvisamente «I fantasmi!» io ebbi un sussulto e forse, dico forse, strillai. Anche Ary cacciò un urlo. James si mise a ridere. «Brutto idiota!» esclamai, ricoprendo in due falcate la nostra distanza e prendendolo a pugni un po' ovunque, mentre continuava a ridere. «Aaaah» gridò, afferrandosi il braccio, con tono sofferente. La preoccupazione prese il posto dell'irritazione, forse avevo colpito la ferita accidentalmente «Accidenti! Scusami io...» iniziai, ma fui interrotta da un altro suo attacco di risa. Un altro scherzo. «Sei un fottuto imbecille!» esclamai rossa in volto. Poi, per aggiungere enfasi, gli diedi un calcio alla gamba, che lui afferrò immediatamente, gridando più per sorpresa che per dolore.
«Io in quella casa non ci entro» dichiarai «Tranquilla. Se hai paura puoi sempre dormire abbracciata a me» si offrì il ragazzo divertito «Continua a sognare Sharp. Il giorno in cui nascerà qualcosa di cui avrò paura, le stelle cadranno, il sole nascerà ad ovest e calerà ad est e le cascate andranno verso l'alto» dichiarai esagerando con enfasi «Oooooh! Ma come siamo presuntuosi» cantilenò. «Io dormirei volentieri abbracciata a te» dichiarò Arianne «Tu sì che sei saggia» rispose lui con un mezzo sorriso e quella stupida, fastidiosissima, irresistibile fossetta sulla guancia sinistra. «Davvero dormiamo lì dentro? Non possiamo accamparci qui fuori?» provai a convincerlo «Ma io sono curiosa! È una casa misteriosa!» esclamò Arianne «pericolante, infestata da ogni genere di animale nocivo e sporca» continuai «Suvvia! Dov'è il tuo spirito d'avventura?» chiese James allegro mettendomi un braccio intorno alle spalle. Il mio cuore ebbe il suo momento di gioia. «E poi lì dentro è così buio che potremmo avere la nostra privacy» sussurrò al mio orecchio. Mi passò un brivido di eccitazione lungo la schiena, ma riuscii a controllarmi. Gli diedi una gomitata nello stomaco, facendomi più male io che lui, e mi scrollai il suo braccio di dosso bruscamente. «Ahi!» si lamentò «Perché devi sempre colmpirmi?» io mi massaggiai involontatiamente il gomito, perché mi ero fatta veramente male «Ma che diavolo hai al posto della pancia? Cemento armato?» «Tesoro, si chiamano addominali» disse come se parlasse a un bambino. Mi aveva chiamata tesoro! «Allora? Entriamo?» fece Ary interrompendoci. Cedetti alle lagne di quei due pazzi e annuii. «Fantastico! Ma prima nascondiamo il fuoristrada dietro casa. Casomai la nostra piccola Sof abbia attirato dei perseguitatori» disse facendomi l'occhiolino. Sembrava che la cosa non gli sarebbe dispiaciuta affatto.
L'interno era ancora più buio, non si poteva vedere ad un palmo dal naso e l'odore di muffa era onnipresente. James accese una tenue fiammella sul palmo della mano per far luce. «Buffo, siamo tutti e tre degli Imperium del fuoco, ma solo io mi prendo il disturbo di far luce» disse «Io non ne sono capace. Non riesco a controllare il mio elemento. Quando cerco di evocarlo inizia a scoppiare tutto» disse Ary triste «Comunque ti ho detto che è fantastico poter controllare due elementi? Sei la persona più figa che io abbia mai conosciuto» riprese. Alzai gli occhi al cielo nel buio. James era già abbastanza arrogante di suo, ma Arianne continuava a dargli crediti, così il ragazzo si sarebbe montato ancora di più la testa. «Ti ringrazio ragazzina» disse lui divertito «la tua presenza fa bene al mio morale». La luce proveniente dalla fiamma evocata da James, illuminava la casa rendendola ancora più inquietante, gli assi di legno delle scale sembravano marci, le tende sudice assomigliavano ad una metropoli per insetti, i candelabbri rendevano tutto più gotico e spaventoso, un tempo però, doveva esser stata una bella casa. «Non consiglio di salire ai piani di sopra. Le scale potrebbero non reggere» disse James accendendo i mozziconi sui candelabbri, per poi buttare a terra i due sacchi a pelo, che fortunatamente erano abbastanza larghi per due persone. Si buttò sopra uno di essi e ci guardò da sotto in su «Che atmosfera romantica vero?» anche Ary si sedette sull'altro sacco a pelo, io la seguii. «Ci insegni a controllare il fuoco?» chiesi. Era da un po'che avevo l'idea di chiedergli di farmi da insegnante, ma non avevamo mai avuto abbastanza tranquillità. Lui sorrise «Non posso» «Perché?» chiedemmo noi due in coro.
«Il fuoco è un elemento meraviglioso. Non solo distruttivo come pensano gli altri» spiegò distendendo una gamba e piegando l'altra «Questo elemento si basa sulle emozioni e i sentimenti. Più il sentimento che lo alimenta è forte, più tu sei forte» schioccò le dita accendendo una fiamma che aumentava sempre di più. Poi strinse il pugno e la fiamma sparì. «Per usarlo bene, devi lasciarlo divampare, lasciare che le emozioni prendano il sopravvento, che loro controllino te» disse serio «Altrimenti, resterà per sempre la fiammella controllata di una lanterna» abbassò la voce. Lo stavo guardando incantata, probabilnente avevo una faccia ebete ma non me ne poteva importare di meno «Come faccio a sapere quale sentimento usare?» chiese Arianne confusa «Non sei tu a scegliere. Ti si manifesterà automaticamente. Ma se non ne hai uno particolarmente forte puoi utilizzane più... Solo che in quel caso sarà difficile contenerlo» spiegò. «Cos'è che alimenta il tuo fuoco?» chiese lei «Vendetta» sussurai. Lui, con mia delusione, annuì. «Per l'acqua? Come faccio con questo elemento?» chiesi « l'acqua è l'opposto. In tutti i sensi. Al contrario, questo elemento va controllato con la forza di volontà e della ragione, non devi lasciare che ti scorra via, devi afferrarlo e importi su di lui, imporre il tuo controllo. Semplice no? Fuoco lasciati controllare, acqua controlla» disse. Più facile a dirsi che a farsi. «Domani mattina potremmo iniziare le lezioni di pratica, ora, mangiamo e poi dormiamo» disse come un professore «ma non avevi detto che non potevi insegnarcelo?» chiesi «Scherzavo. Quando una cosa è proibita ti viene più voglia di farla. Volevo stuzziacare il vostro interesse.» disse candido.
Arianne dormiva appoggiata a me, proprio come faceva Lettie quando aveva appena avuto un incubo. «James... Sei sveglio?» sussurrai «Sì» rispose nel buio del salone da ballo. «Mi chiedevo se... Se hai mai provato a parlarne con Jo... Di tutto. Perché credo che lei capirebbe» dissi, non dovrebbero essere separati fratello e sorella. La mia piccola Scarlett mi mancava tantissimo. «Sof... Io le voglio bene, talmente bene che non ho il cuore di lasciarle sorreggere il peso di tutto ciò, anche se questo vuol dire lasciarmi odiare da lei» rispose. «Non è una bambina. È un adulta che merita di sapere... Che merita di riavere suo fratello» insistetti «Lei è felice con i suoi amici della B.L.C., non voglio che molli tutto per me... Non voglio che si ritrovi costretta a scegliere tra me e loro. Perché se scegliesse loro nonostante tutto...» «Così non le hai lasciato scelta» «Ha scelto quando ha dimenticato, se davvero avesse tenuto a vendicare i nostri genitori... Il Flash non avrebbe funzionato, non avrebbe dimenticato» «Lo sai che non è vero» sussurrai. «Buona notte Fi...» disse concludendo la conversazione «Notte Jay» sussurrai arrendendomi, sprofondando nel sonno.
La mattina seguente non sentii più la presenza di Ary accanto a me, ma quella di qualcos'altro. Un schifoso rettile lungo, viscido e sottile stava strisciando sopra il sacco a pelo. Era nero e aveva la testa piccola, non mi misi ad urlare, per paura che mi attaccasse, ma ero terrorizzata, poteva essere velenoso. «James!» gridai. Ma dov'era finito? E Arianne? Lo richiamai con più panico. Il ragazzo precipitò giù dalle scale con espressione spaventata, per me. Sarebbe stata comica la scena se non avessi avuto un lungo serpente addosso. Mi stavo reggendo con i gomiti e indietreggiai, ma quel movimento fece sibilare quella creatura. «Levamelo» ordinai spaventata. In tutta risposta, il ragazzo si mise a ridere «James, non è divertente» dissi isterica. Si avvicinò lentamente verso di me «È una biscia d'acqua, non è velenosa, è innoquo» disse divertito «Tu... Tu levamelo e basta» pregai. James afferrò agilmente la testa della biscia e si attorcigliò il corpo attorno all'altro braccio. Io sgusciai velocemente fuori dal sacco e mi allontanai il più possibile. «Cosa ci fa quella qui?» indicai con l'indice accusatore la biscia «C'è un piccolo corso d'acqua qui vicino. Si sarà persa, poverina.» disse facendo un passo verso di me. «NO!!!! Non ti avvicinare!» gridai isterica. Lui sorrise e fece un altro passo «NO! Giuro James che te ne pentirai!» lo minacciai terrorizzata, a James piacevano le sfide, quindi si avvicinò ancora mentre io indietreggiavo andando contro la carta da parati squaciata. «JAMES! Fai un altro passo e ti ritroverai a gridare pietà» lo avvertii «Oooh pietà!» cantinelò lui «forse se provi a parlargli farete amicizia» disse «Non parlo Serpentese» mi lamentai «Peccato» disse ridendo «Mi dispiace bello, alla signorina non piaci, ti riporto a casa» poi uscii di casa. Tirai un sospiro di sollievo.
James e Ary stavano ispezionando la villa mentre io dormivo. Avevano trovato cinque passaggi segreti, anche se ero piuttosto sicura che si trattassero di strade per la servitù, ma passaggi segreti suona più figo, e tante, ma tante, ragnatele. Terminato il viaggio turistico dell'orrore, ci trasferimmo fuori per colazione e per gli allenamenti. «Allora Ary. Vediamo che sai fare» iniziò James con braccia conserte e gambe divaricate da vero istruttore. Sbuffai. Arianne evocò una vampata di fuoco che esplose, provicando una nuvola di fumo. Quando si diradò, notai che James aveva il volto ricoperto di fuliggine. Non riuscii a trattenermi dal ridere. «Lo trovi molto divertente Hunter?» chiese lui scocciato. Si passò una mano sulla faccia per togliersi la polvere di dosso e prima che me ne rendessi conto, mi raggiunse e me lo spalmò in faccia. Prima che potessi attaccare lui mi fermò dicendo «Vuoi o non vuoi imparare a domare le fiamme? E poi ti dona, Cenerentola» non riuscii a trattenermi dal fargli la linguaccia come una bambina. «Allora, riprendiamo Ary» disse «Prima di tutto... Cosa provi quando evochi il fuoco?» «Mmm» la bambina parve in difficoltà. «Ehi... Non c'è problema se è qualcosa di negativo. Non ti giudichiamo» le disse gentilmente. Ma quant'è dolce?! «Paura» rispose lei triste «Ho paura... Di distruggere tutto... Di non riuscire a controllare nulla...» le scese una lacrima lungo la guancia. Mi sporsi per consolarla ma James mi anticipò. Le mise una mano sulla testa e fece serio «Non devi avere paura di te stessa. Devi avere fiducia nelle tue capacità, devi sapere che nelle tue mani, anche l'arma più letale, può essere innoqua se tu lo vuoi. Basta che tu segua l'energia.» le sorrise gentilmente e le prese le mani «Sono calde» continuò «Lo senti?» «Cosa?» «Il sentimento che le carica» «Io...» ma fu interrotta da un rombo di un auto. «In casa. Presto» disse James trascinandosi mia cugina dietro.
Ri angolo autrice
Cari lettori/trici è sempre un piacere condividere con voi questa storia! Sono sempre ispirata, grazie a voi. Ma perché sto ringraziando quando la storia non è nemmeno finita?
Volevo proporvi l' intervista a Opal, Zach e Nox. Solo che questi personaggi sono ancora troppo avvolti nel mistero. Ma più avanti, quando si scoprirà qualcosa di loro, li avrete.
Qui abbiamo invitato invece il ragazzo meno apprezzato di tutti. Aiden Ryder.
A: Ciao Aid, povero ragazzo incompreso. Che mi dici oggi?
Aid: Umh... Niente di speciale. Ho fatto una cosa orribile. Ovvio che nessuno mi sopporti.
A: Dai, dimostra che tutti si sbagliano e cerca di maturare.
Aid: Umh... Okay.
A: Allora Aid... Sei un lettore?
Aid: Passo la maggior parte del mio tempo ad allenarmi...
A: Colore preferito?
Aid: Azzurro cielo
A: L'animale che ti rappresenta di più?
Aid: Credo il lupo.
A: Hai qualche hobby che non conosciamo?
Aid: La fotografia
A: Sul serio?
Aid: Sì, mi piace fermare momenti in un immagine.
A: Quando sei nato?
Aid: ventinove ottobre
A: Cosa apprezzi di più tra coraggio, lealtà, intelligenza e astuzia?
Aid: lealtà
A: Conosci la mitologia greca?
Aid: Sì
A: Se fossi un semidio come Perseo o Teseo... Quale sarebbe il tuo genitore divino?
Aid: Che domanda strana... Ma credo Poseidone.
A: Per quale motivo credi che la società faccia schifo? Assenza di sincerità, assenza di coraggio, assenza di intelligenza, assenza di bontà o assenza di altruismo?
Aid: Credo tutti e cinque ma se tutti fossero un po'più sinceri con se stessi e con gli altri... Andrebbe meglio... Io ne sono la prova vivente.
A: I fan ti chiedono di fare meno il capetto
Aid: Ehi ma non lo faccio apposta... Solo, credo che le cose debbano andare in un certo verso per il benessere di tutti.
A: Vedo che hai le idee chiare
Aid: Sì, tutto deve essere organizzato e limitato dalle regole, secondo me. Altrimenti ci si rischia di farsi male.
A: Cosa va al primo posto in una guerra?
Aid: La salvezza di coloro che amo
A: Cosa ti piace di Sophie?
Aid: il suo entusiasmo, la sua testardaggine, la sua determinazione, la sua dolcezza, il suo sorriso...
A: Molti non sarebbero in grado di esprimersi apertamente come hai fatto tu.
Aid: Perché non dovrei? Il silenzio porta sempre gravi problemi. Sempre meglio parlare chiaro.
A: A volte è meglio esser capaci di stare zitti... Lo capirai.
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