Capitolo 14: Sof
Ci trovavamo tutti attorno ad una tavola rotonda, ero elettrizzata e mi sentivo come un cavaliere medievale a cui era stata affidata una missione. James mise un grosso foglio al centro e iniziò a tracciare delle righe. «Ascoltatemi bene, questo è l'edificio in questione» disegnò un parallelepipedo diviso in sezioni. «In questi punti» prese un pennarello rosso e segnò alcuni punti «Ci sono le telecamere che girano a 180°» spiegò «Ad ogni piano dell'edificio sono appostati Ignis esperti. Sì, me ne sono accertato soltanto Imperium del fuoco. Law vuole essere l'unico del suo genere essendo dell'acqua» disse serio. Il suo volto aveva assunto un'espressione determinata che ti obbligava a dargli retta. «Purtroppo centocinquantadue appartamenti sono occupati dai civili...» riprese. «Qualche idea su dove potrebbero essere rinchiusi?» chiese Nox accarezzandosi il mento e osservando attentamente il disegno con gli occhi felini «Cantine» rispose prontamente James «Sono insonorizzate e i Popolani non ne hanno accesso. C'è poca aria, niente liquidi e nemmeno terra a disposizione. Perfetto per degli Imperium prigionieri» disse continuando a disegnare. Le rappresentazioni erano incredibilmemte realistiche, aggiungeva pure le siepi, gli alberi e i muri con dettagli artistici impressionanti e segnava con un pennarello nero "i punti ciechi" delle telecamere. In poco tempo avevamo mappe incredibilmente realistiche da sembrare delle fotografie di Google Maps. «Sei anche un artista?» mormorai guardando i disegni da dietro le sue spalle «Sono molte cose Sophie Hunter. Sono capace di cose che nemmeno immagini» disse tenendo gli occhi fissi sul disegno «Mi piacerebbe conoscerle» gli sussurrai dolcemente. Lo sentii irrigidirsi. Zach si mise a ridacchiare, alzai lo sguardo e vidi che lui e Nox si stavano scambiando sguardi eloquenti, anche Opal era molto divertita. Ma che avevano quei tre?
James si schiarì la gola, alzò lo sguardo e scoccò ai suoi amici un'occhiata truce. «Nessuno vi conosce, voi tre potreste entrare indisturbati, ma appena arriverete nella zona "prigione", Law si accorgerà della vostra presenza e vi attaccherà. Per questo io andrò direttamente da lui e lo affronterò tendendolo occupato finchè non liberate i ragazzi.» disse. «Come al solito ti prendi tutto il divertimento» commentò Nox. «Sei proprio uno sbruffone» decisi che anche Nox mi stava simpatico «Sembra pericoloso» mormorai. «È questo il bello Angelo mio» disse Zach facendomi l'occhiolino «Non ti preoccupare. Tu non vieni» dichiarò James senza guardarmi. «Cosa?! Stai scherzando vero?» esclamai con la voce alterata dallo shock. «Niente affatto. Tu rimani qui. Saresti solo d'intralcio» disse senza cambiare tono. «Tu...» iniziai l'insulto «Sof vieni? Quando torneremo dovrai fare un lungo viaggio e non possiamo rischiare che qualcuno ti riconosca giusto?» commentò Opal che prese a trascinarmi verso le scale. Lanciai un ultima occhiataccia di risentimento verso James che non mi degnò nemmeno di uno sguardo. E pensare che iniziava a starmi simpatico. Ritiro tutto. Prima di sparire al piano di sopra sentii Nox chiedergli con tono canzonatorio «Cosa vuoi dimostrarci?» ma non sentii la risposta.
«Davvero Sof, sono veramente lieta di conoscerti» disse Opal mentre varcavamo la soglia di una stanza totalmente viola. Dalle pareti alle lenzuola tutto era tinto di una tonalità di viola diversa. «Accomodati» mi disse indicando il letto. «Non te la prendere. Jase lo fa per la tua sicurezza» mi fece un sorriso dolce «Rimanendo qui nessuno potrá farti del male, perché nessuno penserebbe che ti trovi in una casa qualsiasi» disse. «Ma non posso stare qui ad aspettare che voi torniate! Sarebbe... Frustrante! E mi preoccuperei» «Per Jase» precisó «Per tutti voi» protestai «Ma se non ci conosci nemmeno!» rise lei. «Non posso preoccuparmi per degli sconosciuti?» chiesi «Proprio perché non ci conosci non puoi sapere quanto siamo bravi» disse lei con un tono d'orgoglio. «Perché lo chiami Jase?» chiesi ad un tratto. «Eh?» lei rimase interdetta dall'improvviso cambio d'argomento, si vede che non mi conosceva «Il suo nome intero è James Andrew Sharp, noi abbreviamo in Jase» rispose. Annuii. «Vediamo di renderti meno riconoscibile, okay?» riprese lei. «Cosa farai? Mi metterai una parrucca e una maschera? Lenti a contatto e...» mi interruppe con una risata. «Ho la sensazione che tu guardi troppi film di spionaggio» si mise a rovistare nel suo armadio enorme, il mio a confronto poteva passare per un cassetto. «Emh, Opal? Non credo che i tuoi vestiti... Ecco... Mi andrebbero bene» balbettai. Infatti lei era una ragazza parecchio minuta, la superavo in altezza di almeno quindici centimetri per non parlare della sua vita e gambe molto più sottili delle mie. Mi sentivo un gigante a confronto.
«Non ti preoccupare è roba che ho preparato prima. James mi aveva avvertito del tuo arrivo» mi spiegó la sua voce ovattata «Ah si? E come fa a sapere le mie taglie?» e quando l'avrebbe avvertita? «Oh, per quello pensavo mi avresti risposto tu» sentii della malizia nella sua voce. «No! Io... Noi... No! Assolutamente!» balbettai scandalizzata. «Quindi quel ragazzo è ancora single?» chiese. Per qualche strano motivo quella domanda mi diede fastidio, e ancora di più la mia risposta «Sembrerebbe di sì» come sapeva le mie taglie? Poi mi venne in mente. Quando mi aveva lavato i vestiti! Sarebbe dovuto essere inquietante, quel ragazzo conosceva le mie taglie! Ma non mi diede fastidio... Opal spuntó fuori dall'armadio con dei pantaloni neri, stivali di pelle, canottieta scollata e giacca di pelle in stile Jo. Io ero abituata ad indossare abiti larghi, mi sentivo più a mio agio. «Non metterò quella roba. E comunque non dovevo risultare invisibile?» chiesi «No, devi solo sembrare diversa. Tutte le ragazze vogliono essere appariscenti, così ti mimetizzerai meglio, le persone che ti cercano saranno troppo occupati a guardarti il fondoschiena per notare i tuoi riconoscibili occhi verdi» mi spiegò «Peró per sicurezza mettiti anche questi» mi lanciò un paio di occhiali da sole «Per i capelli... Ti va di accorciarli?».
Ora i miei capelli mi arrivavano fino alle spalle, mi incorniciavano il viso rendendolo più sottile. Mi sentivo... Carina. Opal mi guardava nello specchio da dietro le spalle «Appena ti vedrà, inizierà a sbavare» mi disse divertita «Chi?» chiesi «Ora vado di sotto, dobbiamo prepararci» continuò ignorando la mia domanda.
Mi vestii e scesi le scale vergognandomi un sacco. I ragazzi non erano più attorno al tavalo ma tutti sdraiati sui divani, davanti alla tv accesa. «Non si hanno notizie di Theresa Hunter e sua figlia Sophie, ma le indagini continuano» stava dicendo la giornalosta. Il primo ad accorgersi di me fu Zach «Wow Angelo! Sei una favola» commentò con un ampio sorriso. Arrossii. «Guarda e impara sorella. Una ragazza deve arrossire ad un complimento! La rende più graziosa e desiderabile, non come te che rispondi sempre "Lo so, peccato che tu non possa avere niente di me"» disse scimmiottando Opal. La ragazza rise. Era seduta sulle ginocchia di James, appoggiata comodamente contro il suo petto. Sembrerebbe che dopo essersi accertata che James fosse libero si sia buttata tra le sue braccia, letteralmente.
Notai con piacere che James non era per nulla rilassato, anzi era piuttosto rigido ed evitava di guardarmi. «Che ci posso fare se tutti quelli che ci provano con me non mi interessano?» rise di nuovo. Allungò il collo per sussurrare qualcosa all'orecchio di James che lo fece arrossire. Notai, inoltre un tatuaggio alla base del suo collo, un'aquila, come quella di suo fratello, solo che era rossa e spiccava come una ferita sulla scura perfetta pelle di Opal. «Amico, hai perso colpi, eh?» rise Nox «Ma sta zitto» borbottò James. A me sembrava un commento fuori luogo ma non mi soffermai perché ero troppo distratta dalla vicinanza tra Opal e James. «Uh! É ora!» esclamò Nox guardando l'orologio da polso. Si alzarono tutti, Zach e Nox presero due borse dall'aria pesante. Mi alzai anche io. «Ehi! Un momento dove pensi di andare?!» mi chiese James. «Vengo con voi, ovvio» risposi con un sorriso «Pensavo avessi accettato il fatto che NON PUOI VENIRE!» s'infuriò «Io non ho mai detto di averlo accettato» risposi tranquilla «Solo che discutere non sarebbe servito a niente, andiamo?» raggiunsi gli altri alla porta «Mi lasciate venire con voi?» chiesi dolcemente a Zach. «Dai, amico, sarà più divertente con lei! Non avevi detto che i suoi poteri si stavano risvegliando? Chi meglio di noi può insegnargli il loro controllo?» disse «E poi, si impara meglio sul luogo, affrontando situazioni reali, lo sanno tutti» concordò Opal. «Ma siete tutti impazziti? Non è un gioco!» esclamò James «E noi non siamo bambini» replicò Nox «Beh... Io non lo sono. Ho due anni più di voi pivelli» commentò «Ti ci metti pure tu?» chiese James esasperato «Quindi è deciso» concluse Zach mettendomi un braccio intorno alle spalle «Si parte per un'avventura!» e aprì la porta.
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