42. Jase: Confusione
Sophie mi spinse via e prese al correre.
Sul suo volto dominava un'espressione confusa quanto la mia. Michael era stato catturato da Christopher Barker. Ero sicuro che l'avesse rinchiuso da qualche parte, non gli avrebbe mai permesso di fuggire e unirsi nuovamente a Susan. E quella donna... Come poteva fidarsi ancora del Luogotenente dopo che l'aveva tradita? Era un miracolo anche il solo fatto che fosse ancora vivo. «Sophie, aspetta» la raggiunsi prendendola per il polso. «Lasciami James!» esclamò agitata. Panico e confusione si leggevano sul suo volto delicato e un senso di impotenza mi invase. «Cerchiamo di ragionare, Fi» «Non c'è niente su cui pensare ora!» esclamò «Hanno attaccato la Base che dovevo raggiungere oggi! C'è un motivo! È un avvertimento e Michael... Dovevo aspettarmelo! Quell'uomo è così ambiguo...» scosse la testa. «Devo andare» annunciò poi scuotendo la testa per riprendersi. «Non senza di me» affermai afferrandogli il volto con entrambe le mani e fissandola dritto negli occhi. Lei annuì dopo un po', prima di correre verso il bunker.
Mi avevano dato una divisa da Imperium. La odiavo. Non perché mi stesse male, il nero mi donava, ma perché mi avevano etichettato come membro della B.L.C. La fascia rossa con la stella a quattro punte era orribile. Però le divise erano ignifughe e impermeabili, assai utili per proteggersi da Ignis o Imperium dell'acqua. Avevano anche altre proprietà, ma non ero rimasto lì ad ascoltare la donna. Mi ero limitato a sfilarmi la maglia in mezzo a tutti e infilarmi la divisa nera contrariato.
«Sei impazzito?» esclamò Sophie. «Perché? Hai paura che ti eccit...» ma lei mi fermò appoggiandomi una mano sulle labbra. Poi mi tirò su la lampo della giacca velocemente, prima di prendere la sua roba per andarsi a cambiare.
Vidi la desolazione dall'alto. Era come se fosse passato un tifone. La Base era stata rasa al suolo e anche le abitazioni intorno. Ero rimasto per la prima volta senza parole. Eppure Cincinnati era l'unica Base camuffata da Hotel che si trovava al centro della città.
Centinaia di Popolani feriti. Macerie ovunque. Persona dall'aria smarrita. Morti non contabili.
Notai alcuni Imperium all'opera con il Mini-Flash e molti dottori che si univano agli altri medici Popolani.
Cercai lo sguardo di Sophie, ma lei era accovacciata in cima ad alcune macerie e teneva in mano un pezzo di sasso. Mia sorella le era accanto e le stava sussurrando qualcosa. Mi avvicinai e notai che il pezzo di sasso che lei aveva in mano era macchiato di rosso. C'era scritto "È solo l'inizio". Improvvisamente il terreno iniziò a tremare e il vento ad alzarsi. Molti Popolani iniziarono a gridare spaventati e a fuggire. I capelli di Sophie stavano svolazzando e i massi ai suoi piedi ad andare contro gravità. «Fi, calmati» le sussurrai abbracciandola. Tutto smise all'istante mentre lei si lasciava andare. Iniziò a piangere in silenzio mentre tentavo di darle conforto stringendola. Non potevo sopportare che continuasse a piangere, l'aveva fatto troppe volte nell'ultimo periodo. Volevo darle sempre il sorriso più bello al mondo. Volevo che smettesse di soffrire tanto, di sentirsi in colpa per tutto ciò che stava succedendo, perché sapevo che in realtà si sentiva responsabile di tutto. «Sappi che ti aiuterò a sconfiggerli» le promisi. Lei si strinse a me. «Stammi vicino, Jay» sussurrò. Mi staccai da lei e la baciai con trasporto per darle la mia risposta più sincera. Non l'avrebbe mai ammesso ma sapevo che lei preferiva le azioni alle parole. Volevo darle sicurezza.
«Sophie» la chiamò Ryder. «Non c'è niente da vedere qui.» disse rigidamente «McEwan si sta già dirigendo a Philadelphia, meglio muoversi» disse. Sophie si asciugò gli occhi e annuì. «È come un uragano imprevedibile» commentò Eli passeggiando a vuoto. «Puoi dirlo forte» sussurrai dando un'ultima occhiata alla desolazione della Base.
Gli altri Jet decollarono e poco dopo partimmo anche noi.
Avvertimmo le turbolenze a miglia di distanza. Gli Imperium dell'aria si misero all' opera inserendo le mani nelle armi dei Jet che avevo già provato. Alcuni si buttarono a caduta libera, senza timore, dal portone. Prima che me ne accorgessi, Sophie aveva già slacciato la cintura e si era buttata assieme agli altri. Lo feci anche io ma Joy mi afferrò per il polso. «Ti ucciderai. Lascia che la raggiungi io» mi disse slacciandosi la cintura. «Joy...» «So badare a me stessa» mi anticipò con sguardo serio. Diede un occhiata dietro di lei prima di correre anche lei verso l'apertura.
Dovetti attendere assieme agli altri che il Jet fosse atterrato per poi precipitare verso l'uscita, ma ancora una volta qualcuno mi fermò. Mi voltai di scatto, furibondo. Incontrai lo sguardo fisso di Ryder. «Siamo in formazione. Non puoi fare quel che ti pare. Ci disturberai» osò dirmi. Mi liberai con uno strattone «Io faccio quel che mi pare, amico» dissi marcando sull'ultima parola minacciosamente. «Jase, calmati» intervenne Nox al mio fianco, preoccupato per i miei pugni stretti. Il nemico era fuori. Non potevamo creare problemi tra di noi. Ma nessuno si calma quando qualcuno ti dice di calmarti. Strattonai il braccio e resistetti all'impulso di tirargli un pugno. «Non vi disturberò» promisi voltandomi. Nox e i Gemelli mi seguirono senza fiatare, allontanandosi dalla tensione tangibile nell'aria.
Il mio primo pensiero fu per i Popolani. Erano in molti, erano feriti, erano spaventati ed erano assolutamente innocenti. Non potevo credere che McEwan avesse permesso tutto questo. Avevo sempre protetto i Popolani anche nel mio ruolo di Luogotenente e anche lui. Non avevo minimamente pensato che Susan Blackwood non si sarebbe minimamente preoccupata della loro presenza. Ma dovevo immaginarmelo. Oramai era completamente andata, ogni filo di compassione ed empatia era svanita.
Gli Imperium della Base di Philadelphia stavano tenendo duro. Anzi, sembravano cavarsela piuttosto bene. Sapevo per certo che la Base 6 era sempre stata una delle più difficili da combattere. Era la base dedicata alla creazione di armi, oltre che essere una sorta di Base militare per la B.L.C. Era un'informazione riservata, ma io la conoscevo. L'intervento della Base 3 e 8 stava garantendo la vittoria ai membri in divisa nera.
Mi fiondai nella mischia alla ricerca delle due donne più importanti della mia vita e magari trovare anche Michael e dargli un pugno su quel suo volto impassibile.
Nella lotta riconobbi molti che non facevano parte degli sottostanti di Michael. Avevano delle tecniche diverse, che conoscevo bene. Erano i fedeli di Ellen. Combattevano come se non ci fosse un domani, anche se stavano perdendo. «Sharp» sentii gridare. Mi voltai giusto per notare un gruppo di Ribelli che avevano appena massacrato un Imperium puntare su di me «Schifoso traditore!» ringhiò la donna capogruppo. Una lunga frusta d'acqua puntò nella mia direzione. «Non ho tempo per voi, pezzenti!» esclamai furioso evocando un vortice di fuoco che li circondò. Mi dileguai. A quel punto riconobbi le figure sul tetto della Base. Una volò fuori, iniziando a precipitare. Mi affrettai a correre verso Joy cadente, ma sapevo che non sarei mai arrivato in tempo. Sophie sbucò sul bordo ed evocò una corrente per rallentare la caduta dell'amica. Joy riprese conoscenza a mezz'aria e riuscì ad atterrare meno brutalmente. Colpì comunque duramente il suolo e rotolò più volte. Mi affrettai a raggiungerla. «Joy!» la aiutai a mettersi in ginocchio. Lei si afferrò con viso sofferente il braccio e si mise a fatica in piedi. «Non pensare a me! Sophie ha bisogno di aiuto!» esclamò. Puntai lo sguardo verso l'alto giusto per vedere Michael che cercava di colpirla di spalle. Ma lei riuscì a difendersi in tempo evocando una lastra di metallo.
Puntai i piedi a terra ed evocai il fuoco dai miei arti. La spinta mi sparò verso l'alto come un razzo. Con una capriola fui sul tetto, in tempo per fermare un pugno avvolto nel vortice di Michael con un calcio. Sophie mi guardò stupita. «Che stai facendo?!» esclamai arrabbiato contro lo scrittore. «Il mio lavoro.» disse calmo come sempre «E la tua famiglia?» chiesi indignato. «La tua ragazza mi ha già fatto la stessa domanda. Cosa ti fa credere che a te risponderò?» mi chiese. «Ti credevo migliore Michael» sussurrai stringendo i pugni «Tu e i tuoi giudizi. Pensi di essere infallibile giovane Sharp, ma in realtà non sai niente di questo mondo. Sei ancora un infante» fu la sua risposta. «Non posso credere che tu riesca ad accettare tutto questo» insistetti allargando le braccia. L'uomo scosse la testa. «Impara a non credere in niente, James Sharp» disse prima di fiondarsi verso di me. Un colpo improvviso che non vidi nemmeno mi colpì lo stomaco. Scivolai con i talloni fuori dal bordo del tetto. Sentivo il vuoto dietro di me ma riuscii a mantenere l'equilibrio. «Jay!» esclamò Sophie. Evocò una corrente elettrica e la puntò dritta verso l'uomo. Senza dargli tempo di schivare batté un piede sul cemento e delle punte di metallo fuoriuscirono come funghi. Puntarono anche quelli verso l'uomo. Un vortice d'aria deviò le direzioni e tornarono al mittente. La ragazza fece un salto mortale indietro per evitare i suoi stessi attacchi. A quel punto creai una palla di fuoco per colpire l'uomo di sorpresa. Ma lui se ne accorse. Nonostante fossimo in due, un Geminus e una ragazza capace di usare tutti gli elementi della natura, riusciva a tenerci testa. Michael era di un altro livello. Era molto più forte di come me lo ricordavo.
Infuriato mi buttai addosso a lui e lo ancorai a terra dominando i liquidi nel suo corpo. Non aveva via di scampo. La concentrazione era al massimo e lo sforzo enorme. Sophie si affrettò a bloccarlo con una mano sul petto, mentre con l'altra tentava di evocare il metallo capace di immobilizzarlo. Ma appena appoggiò una mano sulla sua camicia, la ragazza si allontanò di scatto mettendosi ad urlare. «Sophie!» gridai raggiungendola, mollando la presa su McEwan. «Che è successo?» le chiesi. Con la coda dell'occhio vidi l'uomo rimettersi in piedi. «Sorpresa?» chiese Michael. Aveva gli occhiali rotti e la camicia sgualcita. «Il tuo fisico non può sopportare di stargli troppo vicino, non è così? Siccome dentro di tè scorre la stessa forza» continuò togliendosi gli occhiali e pulendoseli. Era più un gesto automatico che per vera utilità. «Di che stai parlano?» mi infuriai. «Devi imparare a stare calmo, Sharp» disse. Si aggiustò il colletto della camicia e tirò fuori da sotto un piccolo pendente nero. Riconobbi quella pietra dal colore oscuro per quello che era «L'Element...» sussurrai. «Esatto» sibilò l'uomo compiaciuto. «Non hai idea di quanto mi amplifichi i poteri. Ed è solo un pezzettino così piccolo. Incredibile vero?» ghignò. «Susan non rinuncerebbe mai al suo bene più prezioso» ringhiai anche se l'ultima volta che l'avevo incontrata, avevo notato quella mancanza. «Ovvio che no. Questo è mio» fece Michael. In un attimo allargò le braccia e tutto l'edificio prese a tremare, poi a sgretolarsi. Il cemento a pezzi minuscoli volteggiava nell'aria creando un atmosfera apocalittica e irreale. Io e Sophie cominciammo a sprofondare come se fossimo nelle sabbie mobili. «Questo è potere» sussurrò l'uomo alzando le braccia verso l'alto. Nei suoi occhi vidi una luce folle, completamente diversa da quella calma e intelligente che aveva sempre avuto. «Dobbiamo strappargli l'Element» mi disse Sophie stranamente calma. «Tu non puoi toccarlo» le feci notare «Io lo distraggo. E tu lo distruggi» mi disse. La fissai stupita. Mi stava coinvolgendo in una missione. «Non dovrebbe essere difficile. Per me sei una tale distrazione» riuscii a scherzare prima di tirarmi fuori dalle macerie e cercando la parte dell'edificio ancora integra.
Sophie si mise all'opera. Sfruttando i pezzi disintegrati da Michael, si creò un vortice personale di detriti che scagliò contro di lui. Sophie tentò addirittura di evocare le fiamme, ma come al solito era ancora incapace di domarle. Non voleva usare l'odio e il dolore, che era il sentimento che le alimentava e ciò le impediva di trovare un equilibrio in quel potere. D'altronde, non ero stato capace ad insegnarle di cambiare sentimento.
«Ragazzina, non riesci ancora a dare il meglio di te?» chiese Michael notando il suo scarso successo. Il suo tono si fece comprensivo e per un attimo rividi l'uomo che avevo conosciuto. «Ho sconfitto Law quando non ero nemmeno nel pieno delle mie forze, potrò battere anche te e Susan» disse con fermezza. «Non sei lontanamente pronta» replicò Michael con dispiacere. A quel punto mi sembrò abbastanza distratto. Così mi tuffai verso di lui, ma una frusta d'aria mi colpì e mi schiantò lontano. «Prevedibile» commentò Michael senza guardarmi. Sophie non gli lasciò tempo e alla velocità della luce riuscì ad avvicinarsi abbastanza da tagliare le catene della collana. Michael la colpì allo stomaco, mentre l'Element spariva tra le macerie. La tempesta di fermò, i detriti precipitarono e l'edificio iniziava a crollare totalmente. Mi tuffai verso la zona dove avevo visto sparire l'Element e stesso fece Michael, ma a quel punto Sophie gridò. Era incastrata, stava per essere sommersa dalle macerie e un masso enorme le stava per crollare addosso. Era troppo concentrata a liberarsi per notarlo e non notò nemmeno il vuoto dietro di lei e le grida di battaglia. In una frazione di secondo decisi che lei aveva la priorità su quella stupida pietra. Mi fiondai verso di lei e l'avvolsi in un abbraccio, mentre il masso perdeva l'equilibrio e ci precipitò addosso. Lo vidi avvicinarsi ed ingrandirsi. Ma all'improvviso venne sbalzato via da una fiammata. Mi voltai giusto per vedere Michael con la mano alzata e ancora fumante e l'Element in mano.
Prima che potessi solo pensare al motivo per la quale ci aveva salvato, avvolse tutto il campo da battaglia in una fitta nebbia. Il silenzio dominò tutto quanto e quando la nebbia si diradò, tutti i Ribelli erano spariti. Sophie era tremante tra le mie braccia. Ci tirai fuori a fatica e saltammo giù dal tetto ormai pericolante. Neanche a chiederlo Jo fu accanto a noi a rallentarci la caduta. Atterrammo con grazia. «Che è successo lassù?» ci raggiunse anche Ryder. Era ridotto male e aveva qualche bruciatura qua e là. Aiutava mia sorella a reggersi in piedi «Non lo so» rispose Sophie confusa. Nemmeno io lo sapevo, non ci stavo capendo niente. Non sapevo se Michael avesse trovato un altro Element allo stato puro quando quello di Susan doveva essere l'ultimo. Ma se così fosse stato, come avrebbe potuto lei lasciarglielo tenere? Ma se fosse stata lei a donarglielo? Vuol dire che tutti gli altri luogotenenti ne erano dotati? Il pensiero mi fece venire un brivido lungo la schiena. Sarebbero stati imbattibili e indistruttibili. Incrociai lo sguardo di Sophie e le accarezzai la schiena per farle capire che ero con lei in qualsiasi caso.
«Lasciami!» Sentimmo esclamare «Guardate chi ho trovato?!» esclamò Zach conducendo una ragazza verso di noi «Mollami sudicio imbecille!» esclamò Courtney «Io sono un gentiluomo» protestò il rosso gettando i capelli rossi indietro con un gesto della testa. «Gentile un corno! Non sto più con i Ribelli!» brontolò la ragazza «Toglietemi le manette di dosso!» gridò istericamente «Nemmeno io, che coincidenza, vero?» scherzò Zach. «La tua ex è isterica e dire che mi sarebbe piaciuta» commentò rivolgendosi a me. «Che schifo! Non mi metterei con uno come te nemmeno se fosse la fine del mondo!» gridò «Beh, tesoro, alla fine del mondo ci siamo già, e siamo tutti presi da altro mi sembra» commentò. «Okay, basta così, lasciala Zach» intervenne Sophie «Aspetta, cosa? Quella tipa mi aveva quasi rotto il naso!» intervenne Joy. «Ti è rimasto impresso, Joanne?» ghignò Courtney, facendo raggrinzire ancora di più il suo volto deturpato. Le due ragazze si lanciarono sguardi assassini. «Per favore Zach» insistette Sophie «Non ti fiderai mica di lei. Anche se ci ha aiutato nel deserto è pur sempre una ex luogotenente.» intervenne Ryder lanciandomi un'occhiata eloquente. La tensione era nell'aria quando anche io iniziai a fremente dalla voglia di stendere Ryder. «Non mi fido» chiarì Sophie «Ma penso di sapere perché sia qui» tutti si zittirono davanti a quella rivelazione. Persino Courtney «Come vuoi, Angelo» fece Zach liberando la ragazza dal ferro fuso. La Fenice si massaggiò i polsi, di nuovo libera di volare. «Tu non sai niente di me» fece velenosa rivolta a Sophie. «Questo sarà da vedersi» replicò quest'ultima impassibile sostenendo lo sguardo di lei. Era gelida e nonostante l'aria trasandata incuteva un certo timore. Courtney non ce la fece e staccò il contatto visivo per poi fissare me. «Ci rivediamo» dissi. Courtney abbassò lo sguardo «Che ne farai di me?» chiese con un sussurro a nessuno in particolare, ma sapevo che non lo stava chiedendo a me o a Ryder. Lo stava chiedendo a Sophie. «Fa quello che devi fare.» disse «Aiden potrebbe aiutarti» continuò. Per la prima volta Ryder sembrò confuso «Io? Come potrei?» chiese stupito. «Tu sai dove si trovano la moglie e il figlio di Michael McEwan, perché non porti Courtney da loro?» chiese Sophie con noncuranza. «Come facevi a saperlo?» chiesi in contemporanea con Joy. «Perché so come ragiona una persona che vuole tenere in vita tutti quelli che ama» disse semplicemente prima di allontanarsi zoppicando. Lanciai uno sguardo a Courtney mentre seguii Sophie che stava andando a rendersi utile per i feriti.
«Spiegami come ci sei arrivata. Anche io avevo una vaga idea del perché Courtney si trovasse qui... Ma non capisco come tu abbia fatto a esserne così sicura» le chiesi una volta al sicuro a Boston. Eravamo distesi sul letto della camera che le avevano dato. Era molto più larga e spaziosa di quella assegnata a me.
I feriti delle altre Basi avevano trovato rifugio nelle altre Basi, mentre gli incaricati si occupavano di resettare la memoria dei Popolani e a rimettere a posto le due Basi distrutte.
Sophie si rannicchiò sul mio petto, passando la mano sulla mia pelle nuda. Mi faceva venire i brividi ma non era il momento di pensare a cose sconce. «Non ne ero sicura.» mi disse «Però lo sembravi parecchio» le dissi «Se non credi nelle tue stesse parole chi ci crederebbe?» chiese lei. «Ma se avessi sbagliato...» «Ascolta, chiamalo sesto senso, mi sentivo che era la risposta corretta.» mi liquidò lei. «E poi... Non potevo credere che Michael avrebbe abbandonato così i suoi familiari, ha fatto molto per loro, ava a addirittura chiesto aiuto a me per loro! Si era fatto catturare! Non è buono, ma so che farebbe follie per chi ama, anche sacrificare la sua sanità mentale prendendo in mano l'Element. Non lo conosco come te... Ma sentivo che non era tutto, mi capisci?» Annuii. Sophie aveva creduto in lui come non ero riuscito a fare io. L'avevo accusato immediatamente. «E poi quando è comparsa Courtney... Mi è sembrato che le cose fossero andate al posto giusto. Courtney non è una che si lascia prendere facilmente, neanche se il suo inseguitore è Zach. E poi da quello che ho capito Courtney deve la vita a Michael... Oltre al fatto che si è affezionata a Scott» continuò. «Capisci ora perché pensavo fosse la soluzione più ovvia?» mi chiese. «La mia ragazza è perfetta» dichiarai. Sophie sorrise «Ho un sacco di difetti» disse. «Sei perfetta.» ribadii dandole un bacio sulle labbra. E poi un altro ancora e un altro ancora. Finché non si trasformò in qualcosa di più.
Eravamo tutti stanchi, avremmo affrontato tutta la storia il giorno dopo. Avremmo pensato a cosa farne di Court. Avremmo riorganizzato le truppe per altri attacchi, evitando di venire colti impreparati. Avremmo alzato la guardia e le difese. Ma dovevamo riposarci per poter fare tutto ciò a mente lucida.
Mentre mi addormentavo con la mia ragazza tra le braccia, mi rimbombarono in mente le parole di Michael "Impara a non credere in niente".
Angolo Autrice
Ehi! Prima di tutto, il capitolo di "Addio" non l'ho scritto io ma 1/4 di Jo. E 1/4 di Jo non è Square, sono due ragazze diverse. Square dovrebbe essere l'altro quarto di Jo.
Quando la mia sadica amica mi ha proposto di fare questo scherzo ero un po' restia. Insomma, potevate crederci e odiarmi definitivamente e smettere di leggere! Poi ho detto "beh, se ci credono sono degli idioti" insomma, lei scrive diversamente da me, ha una mania di sottolineare cose diverse dalle mie, quindi l'ho lasciata fare, sperando che riusciste a riconoscere il mio stile di scrittura.
Ho letto i vostri commenti e beh... Sono rimasta allibita dal fatto che alcuni di voi ci abbiamo creduto... Insomma! Mi leggete da quanto tempo? E non avevate capito che non ero stata io a scriverlo? Poi alcuni hanno puntato sul fatto che Susan non si sarebbe mai comportata così... Mmm effettivamente è troppo pazza per uccidere così. Susan pensa in grande! E comunque non userebbe mai un'arma, sarebbe un oltraggio al suo grande potere. Però è stata una bella idea.
Poi avete detto che era troppo corto... Gente, posso benissimo fare un capitolo così corto se ho intenzione di pubblicare immediatamente due giorni dopo. Non puntate troppo su quello.
L'angolo autrice inesistente e pressoché senza giustificazioni? Potevo essere stanca e non aver voglia di scrivere l'angolo autrice. O depressa per aver appena ucciso James, no? Per Skyler non ho scritto quasi nulla. Il punto che dovevate notare tutti, invece, doveva essere solo il diverso stile di scrittura! Insomma, mi fate pensare di non avere per nulla un mio approccio e che in realtà per voi la storia sia solo un mucchio di parole messe insieme.
Detto questo passiamo all'angolo riflessione. Da dove viene quell'Element di Michael? Ma che diamine gli passa per la testa? Ho adorato scrivere questo capitolo! È stato importante.
Domanda di oggi: Ship preferita? Perché? Come vi immaginate il futuro? Fantasticate su!
Qui sotto ho messo tutte le Ship che ho letto nei vostri commenti, spero di non averne dimenticate 😂.
Da destra a sinistra e da sopra a sotto abbiamo la famosa coppia Sophie e James in una scena speciale- Nox e Skyler (Sul serio? Perché?)- La vecchia coppia Aiden e Sophie, mi mancano - Alcuni volevano Aiden e Skyler assieme, andavate per esclusione - io ho trovato molto carino Courtney e James anche se sono acqua passata- Diego e Skyler sono stati carini, magari vi accennerò qualcosa in "Segreti"- Anche Aiden e Aylen sono stati una vera coppia, chissà e Aylen ha finalmente rinunciato.
La recente coppia Nox e Jo ha scombussolato un po' tutti, ma non si può dire che siano una coppia- una volta mi hanno detto che James e Nox insieme sarebbero stati molto interessanti, perché non accontentare le vostre fantasie?- Si vede che vi piace l'idea di Nox gay perché l'avete shippato anche con Eli! Mi spiace rivelarvi che è molto etero- i vari accenni a Phil come un possibile sostituto di James mi ha fatto accendere la voglia di sostituirlo veramente 😜- Molti vanno pazzi per Eli e Coral, hahah chissà perché, non capisco- d'altronde vi piace anche l'idea di Eli con Coutney... Sarà perché Eli è un ragazzo dolce e gentile, per questo lo shippate con tutti.
Acide e Jo li immagino più con un amore fraterno, ma una volta mi avete detto che li trovavate carini assieme- Beh, come scordare lo strano amore tra Jo e Seth? Amore/odio? - alla mia Beta astorminmyteacup Jo non è mai andata giù, preferisce vedere Courtney al suo posto, scelta curiosa- Nox e Opal non sono destinati a fare gli amanti, ma l'attrazione tra loro è stata palpabile molto tempo fa- Okay, Seth e Sky non sono lontanamente una coppia, ma ho voluto farlo, non so il perché- Zach e Sky... Perché Sky l'avete shippata con tutti? Cioè, mi fate sentire in colpa!
Mi dicevano che Opal sarebbe stata capace di togliere Aiden dalla sua rigidità con il suo carattere frizzante - Mi dicevano anche che il caro Zach Don Giovanni, sempre attratto dalla bellezza potesse notare anche una Courtney ormai deturpata... Però è la Ex del suo migliore amico!
Spero di non avere dimenticato nessuno!
Prossimo capitolo? Dal POV di Sof con "Organizzazione".
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