41. Sof: Gelosia
James stava fulminando il suo migliore amico. Nox era decisamente imbarazzo e si era rannicchiato nell'angolo più remoto del jet. Non che fosse molto grande. Aiden e la sua squadra non c'erano perché ci avrebbero raggiunto il giorno dopo, dato che Aiden doveva finire le trattative. Avevo bisogno di lui per parlare con i capi delle Basi, lui era più esperto e ne capiva qualcosa di strategie di difesa. L'ultimo incontro con Eldon Fullen, il capo delle guardie della Base 5, era stato piuttosto imbarazzante. Non capivo la maggior parte delle cose che dicevano, eppure avevo guardato molte serie TV su battaglie e strategie...
Quindi mi ritrovavo con i Geminus, diretti in Kansas.
«Jay?» lo chiamai «Mmm?» mugugnò. «Piantala di tenere il broncio. Si sono solo baciati!» esclamai sussurrando «Perché non li hai visti! Quello non era semplicemente baciarsi» sbuffò lui. Venne poi attraversato da un brivido «Meglio che tu non li abbia visti» aggiunse «Ho parlato con Jo, prima di partire» gli dissi «Fammi indovinare, ti ha baciata?» chiese lui sarcastico «Jay, non vedo dove sia il problema. È libera di baciare chi vuole» cercai di farlo ragionare «Il punto è che... Stava baciando Nox!» disse. Non riuscivo a seguire la sua logica. Non ci vedevo niente di strano nel bacio. Sapevamo entrambi che Jo era ancora follemente innamorata di Seth e secondo la mia logica, il tempo passato con Nox l'avrebbe fatta solamente rinsavire. Avrebbe capito che Seth era l'unico per lei. Anche se Jo mi aveva confessato che Nox baciava veramente bene. «Jo ha detto che bacia bene» mi lasciai sfuggire. James si voltò verso di me inarcando un sopracciglio «E questo che c'entra?» chiese «Niente. Solo... Boh, magari è un buon motivo per baciarlo» dissi a caso. «Non sapeva che baciava bene finché non l'ha fat...» si bloccò e fece un espressione disgustata «Non voglio pensare a come bacia Nox» disse lanciando un'occhiataccia all'amico. Nox alzò lo sguardo e lo abbassò immediatamente. «Perché? Tu lo baceresti?» mi chiese improvvisamente. «Cosa? No! È il tuo migliore amico!» esclamai «Quindi se non fosse il mio migliore amico lo faresti?» chiese di nuovo «No! Perché dovrei volere lui quando ho te!» dissi di getto. James ghignò gongolando. «Ma va al diavolo» sbuffai voltandomi dall'altra parte per non guardarlo in faccia. «Comunque non lo perdono» disse «Se non mi spiega perché ha baciato Joy» aggiunse «Sanno entrambi che... Insomma, non sono fatti per stare insieme, perché baciarsi? Non ha senso logico!» continuò James a lamentarsi. «Jay?» lo chiamai. Appena si voltò unii le nostre labbra, approfondendo in un millisecondo quell'unione. «Questo ha un senso logico?» chiesi «Sì. Mi hai appena baciato per farmi stare tacere. Di solito sono i ragazzi che zittiscono le ragazze che parlano troppo in questo modo, però» disse lui per niente scontento. «Noi non siamo un "di solito"» replicai.
Mi ritrovai da sola nell'armeria di Tania McFingers. «Hai dichiarato guerra a Susan Blackwood» mi disse con tono severo la donna con la coda alta. «Sì» dissi cercando di mostrarmi sicura «E hai preso il potere cacciando tuo nonno» prese un coltello e ne ci passò le dita inguantate. «È Meng Xu che ora sta al suo posto» affermai «Ma l'hai scelto tu» mi disse puntando la punta del coltello su di me. Tenni fissi gli occhi su di lei, cercando di ignorare l'arma puntata contro di me. «L'hanno scelto i veri membri della B.L.C.» dissi. Lei mi guardò. «Io sono un vero membro della B.L.C. e così facendo, a pochi giorni dall'attacco di Susan Blackwood, hai messo a rischio tutti» mi disse severa. «I veri membri della B.L.C. sono coloro che lavorano sodo tutti i giorni per migliorare la vita sulla Terra» dissi alzando il mento «E non ho messo in rischio nessuno. Mio nonno non vi avrebbe portato ad altro che ad un massacro» affermai «E tu? Che pensi di fare?» mi chiese lei «Salvarvi» risposi decisa. «Sei poco più di una bambina» mi disse lei abbassando la lama. «Anche mia madre lo era... Quando le ha salvato la vita» dissi con tono noncurante.
In quei giorni, sentendomi emotivamente più stabile, mi ero messa a leggere il diario di mia madre, nel vano tentativo di conoscerla per quello che era stata. Avevo scoperto che era una eroina. Mia madre aveva subito il mio stesso trattamento da giovane, ma poi si era ribellata a mio nonno, chiedendogli di non trasformarla in quella che sono io. Un atto di coraggio per averlo sfidato? O codardia per non aver voluto affrontare l'Element? Non potevo far altro che pensare, che se lei non avesse scelto di fuggire, a me non sarebbe mai successo ciò. Ma è anche vero che probabilmente non sarei nemmeno nata.
Mia madre, si era messa in contatto con Max ed era stata un principale pilastro delle persone salvate. Aiutava più gente possibile da dentro la B.L.C. e si prendeva cura di tutti gli intellettuali dell'Organizzazione, sostenendo le loro ricerche piuttosto che quelle sull'Element. Continuò soprattutto dopo la mia nascita ed anche dopo la mia perdita della memoria. Non aveva mai smesso. Nel diario parlava anche di Thomas, suo fratello e mio zio, il padre biologico di Arianne. Aveva un buon rapporto con lui. Le pagine che raccontavano della sua morte erano state strazianti e dolorose. La vita che mia madre aveva vissuto era stata molto movimentata. Eppure, aveva sempre trovato tempo e dedizione per me e Scarlett. «Tua madre era una grande donna» disse senza guardarmi «Non le sarò mai abbastanza grata» aggiunse. «Allora mi aiuti. Mi aiuti per ripagarla.» affermai facendo un passo verso di lei. «La Base 3 si batterà per la sua causa. Ma ci aspettiamo una sua vittoria Miss Hunter» disse la McFingers. Sospirai. I giri per le Basi non consistevano solo nel confermare il cambio di potere, ma anche per assicurarsi che dopo la caduta del nonno, i vari vertici a lui fedeli avrebbero continuato ad appoggiare una nuova B.L.C. e che gli "eserciti" di Imperium fossero pronti all'attacco di Susan Blackwood. Stavo cercando di guadagnarmi la fiducia di ognuno di loro.
Stavo prendendo a pugni una sacca da box. Alcuni capelli appiccicati al collo e alla fronte dal sudore, mentre la corda di cavallo talvolta mi oscurava la vista. Ma continuai a prenderlo a pugni. «Quanta aggressività, Angelo» scherzò una voce familiare. «Zach, mi hai fatto prendere un colpo» dissi fermando il sacco oscillante. «Non era mia intenzione» disse lui alzando entrambe le mani. Fissai il suo braccio nuovo. Era completamente mimetizzato a lui, sembrava perfettamente normale. «Come va con il braccio?» gli chiesi «Bene, non ti ho ancora ringraziato per questo» sorrise «Me l'hanno aggiustato dopo che tuo nonno me l'ha quasi spezzato» rise divertito «Però, guarda» continuò. La sua mano mutò diventando una lama. Mutò di nuovo formando un martello un po' deformato; mutò in un paio di forbici, in una lettera Z, in un'immagine di un angelo stilizzato per poi tornare ad essere una normale mano. «Wow» esclamai stupita «È incredibile» dissi avvicinandomi e toccando quel braccio nuovo. «Fa un po' impressione, ma comunque incredibile» aggiunsi. Al tatto sembrava pelle vera, ma era fredda, come se avesse perennemente freddo. «Senti qualcosa?» chiesi «Più o meno. In un certo senso sì, perché il metallo fa parte degli miei elementi ed è un tutt'uno con me. Ma d'altra parte...» fece un alzata di spalle e fissò la mano, stringendola a pugno per poi allargarla «Non mi sembra molto mia». Fissai il ragazzo ed analizzai quell'espressione. Era troppo seria per stare su quel volto sempre allegro. Zach, come se avesse captato i miei pensieri, mutò e mi dedicò un sorriso raggiante «Ma ci farò l'abitudine. Comunque ti stavo cercando per dirti una cosa» mi disse «Dimmi» dissi asciugandomi la fronte con l'asciugamano che avevo appeso al collo. Afferrai la bottiglietta d'acqua ed iniziai a bere. «È per Opal» iniziò il ragazzo con tono deciso. Lo invitai a continuare guardandolo «Il Dr. Spencer dice che Opal ha avuto un danno psicologico durante la permanenza dalla Blackwood, ma... Non credo sia così» ammise «Zach, non vorrei offenderti in qualche modo, ma lui è un esperto e tu, beh, tu sei tu» cercai di fargli capire «Lo so, Angelo. Ma io sono la persona che conosce meglio Opal, lo so e basta. Solo lei e la Blackwood sanno quello che le ha fatto e io sono l'unico con cui Opal si aprirebbe e... Insomma, capisco se c'è qualcosa che non va e cosa non va e sicuramente non sta nella sua testa» insistette «E se non si tratta di un danno psicologico di cosa si tratta?» chiesi dandogli il beneficio del dubbio. «Credo che ci sia qualcosa che non vada nei suoi poteri» affermò «E... Lo so che ti abbiamo chiesto tanto e che hai fatto molto per noi... Hai i tuoi problemi a cui pensare... Ma Sof...» non lo feci nemmeno finire che lo abbracciai di slancio. «Non dovete chiedermi niente, Zach.» dissi mi staccai da lui e gli diedi delle pacche sulle braccia. «Mi avete aiutata quando nemmeno mi conoscevate. Non siete solo gli amici di James, ma anche i miei. E farò di tutto per aiutarla.» gli sorrisi raggiante «Allora, dimmi, cosa volevi fare con tua sorella?» gli chiesi. Zach mi dedicò un sorriso sincero «Voglio che la spingi a farti insegnare il dominio sui fulmini» mi disse. Risi. «Ma questo non è un favore, Zach! Pensavo che mi volessi chiedere chissà cosa da come ti sei annunciato. Gliel'avrei chiesto comunque» gli dissi. Zach scosse la testa. «Ma non voglio che lei ti faccia da insegnante» mi disse confondendomi ancora di più «Voglio che tu glielo chieda e ti faccia rifiutare da lei. Se ho ragione, lei negherà il suo aiuto.» Mi era difficile immaginare Opal negarmi qualcosa. Era una ragazza altruista e si era già offerta in passato di aiutarmi come insegnante. Ma mi limitai ad annuire.
La Base 3 non era molto spaziosa in larghezza, ma aveva molti piani che tendevano verso il basso. Una parte irrazionale di me pensava che se avessero continuato a scendere sarebbero potuti finire dentro il nucleo della Terra. Ma era un pensiero senza senso.
Stavamo scendendo i vari piani per cercare sua sorella. Zach accanto a me. Era teso e non sorrideva. Continuava a massaggiarsi il polso dell'automa come se gli desse fastidio. «Zach... È colpa mia» mormorai «Cosa, Angelo?» mi chiese gentilmente «Il fatto che tu e Opal e Nox e Max» dissi gesticolando «Vi ha presi per ferirmi...» dissi. «Angelo, non è vero» mi bloccò Zach. «Lo dici solo per consolarmi ma...» il ragazzo mi bloccò per un braccio. «No, Angelo. Non ti sto consolando. Ti sbagli. Ha preso Jase e l'ha torturato per ferirti, noi non eravamo una garanzia. Ci ha torturato per il puro gusto di farlo, trovando i nostri punti deboli. Ci ha segnato tutti e tre in modo irreversibile per puro divertimento, mentre Max è stato torturato per una forma di vendetta» le parole di Zach erano così terribili e vere e dette da lui sembravano ancora più serie, per un ragazzo che di serio aveva poco. «Lo so perché ce l'ha detto» mi disse senza sorridere. Bussammo alla porta della camera di Opal. La ragazza ci venne ad aprire, facendo sbucare solo la testa assieme alla chioma riccioluta «Ehi» ci salutò «Possiamo entrare, sorellina?» le chiese Zach. «Umh... Dovete proprio?» chiese Opal facendo una smorfia. «Cos'è questo odore di bruciato?» chiesi sentendolo pungermi il naso. «Nulla di che, datemi due secondi» fece Opal richiudendo la porta e la serratura «Vedi? Sta nascondendo qualcosa persino a me» disse Zach ferito. Si sentì un gran fracasso prima che la porta della camera si aprisse di nuovo.
Opal aveva i capelli più scompigliati del solito e portava una maglietta vecchia che emanava odore di bruciato. «Cos'è questo odore?» chiese Zach. «Ho bruciato le tende per sbaglio» disse innocentemente la ragazza «Avevate bisogno di qualcosa?» Zach mi lanciò un'occhiata. «Umh, avevo una richiesta da farti» avanzai. «Oh...» Opal non sembrava tanto entusiasta. «C'è qualche problema?» chiesi ben sapendo che ce n'erano. «Dimmi pure» mi disse facendoci entrare. La camera era annerita. Molte cose erano bruciate. «La tenda, eh?» disse sarcastico Zach «Sì, un fuocherello innocente che è divampato.» disse con noncuranza Opal. «Volevo chiederti se mi potevi insegnare il controllo sui fulmini» le dissi. «Ma te la cavi benissimo» affermò Opal senza guardarmi «Non me la cavo abbastanza bene» le dissi con una nota disperata nella voce. Opal si guardò intorno, come se fosse alla ricerca di una via di fuga. «Io...» balbettò Opal «Non puoi usare i tuoi poteri» concluse Zach per lei, fissandola intensamente. I ruoli si erano invertiti. Prima era Opal quella preoccupata che faceva da madre a Zach per via del braccio. Ma in quel momento, lo sguardo severo di Zach rendeva Opal ancora più minuta di quella che era. Anche senza conoscerla come la conosceva lui, capivo che la ragazza si era ormai arresa. «Posso... Ma non ci riesco più come prima» sussurrò la ragazza. «Quando evoco un fulmine è come se l'energia mi si accumulasse all'interno e mi sento sul punto di esplodere» abbassò lo sguardo e si portò una mano sul petto «Non so cosa mi abbia fatto quella donna. Mi ha semplicemente appoggiato una mano qui e... Mi sono sentita sopraffatta dalla mia stessa energia.» le tremò la voce. Zach la avvolse in un abbraccio «Perché non l'hai detto a nessuno? A Max? Lui ti avrebbe potuto aiutare e a me?» chiese il fratello ferito. «Perché volevo starti accanto. E Max ormai è radicato alla Base1... Non volevo essere d'intralcio...» «Sciocchezze» intervenni severa. «La tua salute è più importante di ogni altra cosa. Troveremo qualcuno che ti possa aiutare» dissi «Ma Max è l'unico che abbia avuto a che fare con i Geminus...» iniziò a dire Opal. «Andrò a chiamare Max. Anche se ha da fare. Per te troverà sicuramente tempo» dissi decisa.
Al telefono rispose l'uomo. «Sophie, è tutto a posto?» mi chiese premuroso «Non so che le abbia fatto quella donna... Opal...» iniziai «Lo so» mi interruppe lo scienziato. «Come sarebbe a dire "lo sai?"» chiesi con una nota d'accusa. «Perché credi abbia mandato Spencer da voi?» replicò. «Il Dr. Spencer? Non è mai arrivato» dissi cauta «Impossibile! È partito subito dopo che ve ne siete andati per raggiungere Opal. Avevo capito il suo problema, più che altro intuito. È qualcosa di psicologico anche se Opal non lo vuole ammettere» mi spiegò. «Max. Il Dr. Spencer non è mai arrivato» ripetei. Dall'altro capo della linea seguì un fruscio di fogli. «Un secondo, Sophie» disse. Attesi in linea sentendo qualcuno parlare in lontananza e qualche rumore circospetto. Poi Max tornò. Avevo una brutta sensazione che mi attanagliava il petto. Percepivo i guai sulla mia pelle d'oca come una coperta che mi avvolgeva troppo stretta. «Sophie... Hanno trovato il cadavere del Dr. Spencer in un vicolo di San Francisco.». Sta arrivando. Sta arrivando. Sta arrivando. Fu tutto quello a cui riuscii a pensare. «Sophie. Calmati. Non è detto che sia stata lei. Mancano ancora due settimane al quattro Luglio.» si affrettò a dire Max come se mi avesse letto nei pensieri. Ma sentivo la sua voce ovattata. Era ovvio che fosse stata lei, e chi se no? Ero stata così stupida a dichiararle guerra.
Una mano mi toccò una spalla che mi fece sobbalzare. Tirai una gomitata alla cieca ma venni bloccata in tempo. «Ehi! Sono io!» esclamò Nox. «Mi hai spaventata» dissi turbata «Non volevo» mi disse il ragazzo stupita dalla mia reazione. «Sophie. Tornate indietro» mi disse intanto Max. «Non possiamo! Non ho ancora avvertito tutte le Basi e non mi crederanno sulla parola se non dimostro quel che valgo!» esclamai. «Sophie...» iniziò Max, ma non lo lasciai finire «Non abbandonerò le altre Basi come farebbe mio nonno» dissi prima di chiudere la chiamata. «Che sta succedendo?» chiese Nox preoccupato «Dobbiamo sbrigarci. Andiamo a Cincinnati» lo avvertii prendendo a camminare «Sophie, Joanne e gli altri non sono ancora arrivati...» «Spiegherò tutto più tardi, dov'è James?» gli chiesi. «È per questo che ti cercavo. Non trovo Jase da nessuna parte da questa mattina». Mi stavo preoccupando. Aiden e la sua squadra sarebbero dovuti arrivare quella mattina. Opal era una bomba ad orologeria, James era sparito chissà dove e il Dr. Spencer era morto. Stavo mano a mano perdendo la sicurezza in me stessa e il controllo su ogni cosa. Ero terrorizzata. L'improvvisa paura di perderli tutti mi invase.
Poi sentii il familiare suono del Bunker per Jet aprirsi. Mi affrettai a raggiungerlo seguita da Nox e con mio grande sollievo vidi i ragazzi scendere. Corsi verso Aiden che era stato il primo a mettere piede a terra e lo abbracciai di slancio. «Oh, che accoglienza» sussurrò lui ricambiando l'abbraccio. Mi staccai in fretta «State bene» dissi tremante. «Certo che stiamo bene» intervenne Jo. Vedere il volto della mia amica mi rese felice e abbracciai anche lei. «Ehi! Che succede! Perché abbracci tutti?!» esclamò lei scioccata. «Temevo...» scossi la testa. «Non fermiamoci, dobbiamo sbrigarci a finire di girare tutte le Basi» dissi improvvisamente più seria. «È successo qualcosa?» chiese Aiden serio. «Il Dr. Spencer è stato ucciso. Credo che non abbiamo più il tempo che pensavamo di avere.» dichiarai.
Aiden andò a parlare con la McFingers di strategie di guerra.
Mentre tornavo dai gemelli, che si trovavano ancora in camera di Opal, un'idea iniziò a prendere forma della mia mente. Era sbagliata ma era necessaria per salvarli. Così deviai il percorso e andai a cercare Aiden.
In seguito, tornai dai gemelli «Ragazzi, tornate al Centro. Tornate da Max.» dissi loro «Non abbandoneremo Jase e Nox» replicò Opal risoluta. «Non li state abbandonando.» le dissi. «Opal, Max dice che non è un problema del tuo corpo, ma della tua mente e nonostante queste Basi abbiano personali competenti, sono più tranquilla se tornate al Centro.» le dissi senza guardarli. «Angelo, per chi ci hai preso? Sappiamo prenderci cura di noi stessi. Possiamo curare Opal anche qui» mi fece notare Zach «Per i miei amici, ecco per chi vi ho preso» replicai. «Ho bisogno che torniate da Max» continuai. I gemelli si guardarono, dicendosi parole a me incomprensibile «Okay Angelo. Andremo da Max» acconsentì il rosso. «Appena sarò guarita torneremo» aggiunse Opal. Speravo vivamente di no. Volevo che tutti coloro che amavo si allontanassero da me, che si nascondessero, permettendomi di affrontare mia nonna da sola senza che venissero feriti. Volevo che si nascondessero il tempo che avrei impiegato per eliminare la Blackwood. O a farmi eliminare. Avevo troppa paura. Non volevo che si ripetesse quello che era successo con James. La morte del Dr. Spencer mi aveva abbattuta emotivamente, e il fatto che non fossi dispiaciuta per lui, ma più per le mie sorti e di chi amavo, mi rendeva una persona orribile. «Grazie ragazzi» sorrisi loro. Iniziai a mettere in ordine le persone che dovevo mandare alla roccaforte della Base 1. Era il posto più sicuro al momento e il più lontano dai tentacoli mortali di quella donna.
Per i corridoi della Base 3, ogni passo lo sentivo rimbombare nella mia mente e facevano vibrare il cuore che non la smetteva di agitarsi dal terrore. Le tempie mi avevano iniziato a pulsare da un po'. Un forte mal di testa disturbava la mia concentrazione ed alimentava quel senso di paura. Non era strano che la Base 3 fosse così deserta. Era una la meno popolata. Era anche il motivo per il quale mio nonno aveva voluto che Arianne crescesse qui invece della Base 1. In più, l'attacco di quasi un mese fa da parte dei Ribelli della defunta Ellen Frost aveva dimezzato i membri. Se la Base 3 fosse stata attaccata di nuovo avrebbe rischiato di sparire completamente. L'unico vantaggio era la costruzione fisica della Base che rendeva più facile le difese. Tutto ciò me l'aveva riferito Aiden dopo che aveva parlato con la McFingers. Aiden... Era l'unico che mi serviva accanto per poter salvaguardare le Basi. Gli altri sarebbero dovuti andare al sicuro. Sentii dei passi avvicinarsi da dietro, così mi voltai. «Ehi, ti cercavo» mi disse Aiden raggiungendomi. «Io sono pronto. Sicura della tua decisione?» mi chiese con una nota preoccupata. Annuii risoluta. Aiden si accarezzò i capelli dorati dietro la nuca. Gli erano cresciuti parecchio rispetto alla prima volta che lo avevo visto. «Lo so che non ti piace che ti si vengano dette le cose... Ma non mi sembra giusto escluderli» mi disse «Io sto cercando di salvare loro la vita!» esclamai «Tu stai cercando di prevenire l'inevitabile. Ma credi che preferirebbero starti accanto e lottare al tuo fianco o rimanere nelle retrovie sapendo che tu sei in prima linea? E poi Susan mira alla Base1. Pensi veramente che non riuscirebbe a raggiungerlo?» mi rimproverò con il suo solito tono duro. «Non posso rischiare di perderli» mi limitai a dire. «Nessuno di loro» aggiunsi «Non puoi proteggerci tutti. Devi capire che siamo capaci di lottare per noi stessi» mi disse. Cercai di ignorare quelle parole e continuai a camminare nella direzione presa poco prima che lui mi raggiungesse.
Tornai in camera mia e mentre abbassavo la maniglia della porta mi vibrò il telefono. Lo tirai fuori dalla tasca posteriore e fissai l'icona luminosa di un messaggio in arrivo da parte di un numero sconosciuto.
Il telefono era stato un dono di Max prima della partenza. Era un nuovo modello di marca B.L.C. completamente nero, di forma rettangolare, lucido e sottile come una lastra di vetro. Stava comodamente sul palmo della mano e vi aderiva perfettamente, comodo e facile all'uso. Lo sbloccai e lessi il messaggio.
So che ti sei accorta che sono sparito tutto il giorno. Tranquilla, non sto progettando di uccidere il mio migliore amico per aver baciato mia sorella. Però ha a che fare con lei. Ho scordato il suo compleanno e volevo fare qualcosa per lei. Sono sicuro che non abbia più avuto una festa di compleanno decente da quando vivevamo ancora insieme. Mi sono preso la libertà di sottrarre una delle palestre degli Iniziati dell'acqua per arredarlo un po'. Convinci i suoi patetici amici e ovviamente lei a raggiungermi. Anche Nox, glielo concedo. Visto che comportamento maturo?
Grazie e ti amo Fi.
J. A. S.
Sorrisi a quel messaggio anche se il soggetto era la festa di compleanno della sorella. James era così premuroso.
Nonostante i pensieri tumultuosi nella mia testa riuscii a stupirmi del fatto che non avevo il numero di telefono del mio ragazzo. Pensare a lui continuò a farmi mantenere il sorriso sulle labbra finché non ricordai il mio piano. James aveva momentaneamente diradato quei sensi di colpa e quella paura di perderli tutti, ma alla fine quei pensieri erano ritornati. Sentivo il petto oppresso all'idea di allontanarlo. Sapevo che non gli sarebbe piaciuto per niente e che mi avrebbe seguita anche in capo al mondo. Per questo avevo intenzione di convincere Nox a tenerlo d'occhio. E la festa sarebbe stato un ottimo diversivo oltre che un bel modo per salutarli.
«Io odio non sapere» mi disse Jo contrariata. «Odio le sorprese» continuò la ragazza «Non ti lamentare Jo. Lo scoprirai presto» le sorrisi in modo forzato. Fortunatamente non mi stava guardando perché non se ne accorse «Sì, ma è meglio essere preparati prima» protestò «Avere una marcia in più» aggiunse annuendo.
«Tutto è una sorpresa» dissi convinta «Non puoi pretendere di sapere tutto» affermai «Tutto è ignoto» mi corresse. «L'ignoto lo si può superare solo con le proprie forze, non puoi farci molto. Mentre le sorprese sono causate da altri esseri umani, e quindi si possono aggirare corrompendo chi ha intenzione di farti la sorpresa» disse intrecciando appositamente le parole. «Le parole sagge non ti si addicono, Joanne Sharp» la presi in giro con il tono del nostro vecchio professor Stiles. «Direi che invece mi si addicono, direi eh?» replicò lei imitando la professoressa Green, poi mi fece un occhiolino. Eravamo solite prendere in giro i professori così, attraverso imitazioni sceme. Era una cosa che ci rendeva tremendamente normali. Una cosa che non sarebbe mai più accaduta. Jo abbassò la porta della stanza dedicata agli Imperium dell'acqua. Rimasi a bocca aperta davanti a quella scena.
C'era una grande piscina che dominava il centro della stanza, che, tra l'altro, sembrava molto più grande che all'esterno. Intorno alla piscina erano disposte tanti tavoli da picnic pieni di cibo spazzatura. I preferiti di Jo. Un grande cartellone scritto in bella calligrafia e decorato con disegni meravigliosi dominava l'entrata. Sicuramente opera della mano artista del fratello della festeggiata. Intorno pendevano tanti coriandoli rossi e neri, i due colori preferiti della mia amica. Era tutto in stile dark, un po' gotico e rock, come una festa per mostri. Ma la stanza era luminosa, perché un sole artificiale risplendeva e risaldava il luogo. «Wow» sussurrò Jo senza fiato. Dal suo volto capii che era sorpresa e si stava commuovendo. «Auguri Jo» le mormorai appoggiandole una mano sulla spalla «È opera tua?» mi chiese «Mia? Magari. È stato tuo fratello ad organizzarti tutto» dissi con orgoglio.
Dentro c'erano già delle persone che non notarono la festeggiata. «Ci voleva proprio un' aria più festiva. Ultimamente sembrano tutti dei condannati a morte» sentii dire un ragazzo della nostra età ad una ragazza «Non è poi così falso. Il quattro luglio si avvicina» replicò lei assai sorridente. «Allora meglio godersi questi momenti» si aggiunse un altro amico «Chi si sarebbe mai immaginato che James Sharp, il temuto luogotenente di Susan Blackwood, avrebbe organizzato una cosa simile per la sorella» esclamò il primo. «È così carino!» sospirò la ragazza di prima puntando gli occhi in fondo alla stanza. Dietro i palloncini individuai il popolare organizzatore della festa che chiacchierava animatamente una ragazza dai ricci castani. Il mio istinto mi disse di andare lì e buttare la ragazza nella piscina dove c'erano già diverse persone che sguazzavano nei loro costumi. Poi la parte razionale prese il sopravvento, suggerendomi di rimanere calma. Non aveva senso essere gelosi. Vidi la ragazza appoggiare una mano sul petto largo di James e la fece scorrere sulle sue spalle larghe. «Sof? Stai bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma» mi disse Jo spostandomi dalla soglia per far passare delle persone. Poi seguì il mio sguardo «Oh, brutto bastardo» si infuriò al posto mio. A grandi passi raggiunse il bordo piscina. Si fece trasportare al di sopra della piscina, sollevando un onda anomala. Le punte delle sue scarpe sfiorarono il velo dell'acqua e in un batter d'occhio fu dall'altra parte. Ignorando gli insulti di quelli che aveva disturbato nella piscina, si fermò accanto al fratello. Mi affrettai a raggiungerla correndo intorno alla piscina e schivando i festaioli. «Joy!» esclamò felice James con quel sorriso irresistibile. «Non mi presenti la tua amica?» replicò invece la mia amica squadrando da sopra a sotto la ragazza e incrociando le braccia sotto il seno in una posa contrariata. «Lei è Maddie. Mi ha aiutato ad organizzare questa festa qui» le disse James. Il ragazzo poi, come avvertendo la mia presenza di voltò verso di me e mi sorrise raggiante. Non mi era mai sembrato più orgoglioso di se stesso. Mi si strinse il cuore all'idea di cancellargli quel sorriso nel giro di poche ore. Avanzai e li raggiunsi «Sophie Hunter» disse Maddie con un sorriso falsissimo allungandomi la mano «Grazie per aver aiutato il mio ragazzo per la festa» le dissi cercando di essere educata. Non mi sarei abbassata a mostrare la mia gelosia nei suoi confronti. «L'ho fatto con piacere.» mi disse lei. James mi circondò la vita con un braccio. Immediatamente venni invasa dal suo calore e dal senso di sicurezza che mi ha sempre dato. «Maddie è una tecnica oltre che un Imperium dell'acqua. Vedete, questa stanza è una stanza-ologramma. Tutto ciò che vedete sono proiezioni. Tranne il cibo ovviamente. Ogni cosa qui manda degli impulsi al nostro cervello facendoci percepire tutto come se fosse vero. Sono tutte così le stanze d'allenamento di questa base. Ho pensato che con una variazione del programma principale si potesse fare qualcosa del genere. Beh, ci sono riuscito. Che ne pensate?» ci disse. Lo fissai ammirata «Beh, tutto questo per me?» chiese Jo stupita «Tutto per la mia Joy» le fece l'occhiolino suo fratello. Jo rise ma il suo sorriso si spense quando notò qualcosa. O meglio, qualcuno. Seguii il suo sguardo e notai anche io la chioma argentea di Seth. Era immerso nella decisione di cosa mangiare davanti al buffet. Assorto nei suoi pensieri. «L'hai invitato tu?» chiese Jo con aria accusatoria «Veramente no. È un ingresso libero. Non mi sembrava carino escludere delle persone» ammise James «Da quando ti preoccupi degli altri?» lo presi in giro «Spiritosa» mi diede un bacio veloce sulle labbra. Maddie e Jo si imbarazzarono. «Ma godiamoci la festa. La mia ultima festa è stata a casa di Max e vorrei dimostrargli che sono migliore di lui nell'organizzarle.» sorrise ignaro degli occhi dolci di Maddie. Dal sorrisetto beffardo che il ragazzo mi dedicò, capii che non era poi così ignaro.
Ogni mezz'ora, il paesaggio del party mutava, rendendola ancora più interessante.
Verso sera gli ospiti iniziarono a dileguarsi e il paesaggio si adattava al numero delle persone rimaste. Quando la festa stava giungendo al termine, dalla porta entrò Aiden. Lanciò una sguardo a Jo e poi si diresse, come se nessuno lo stesse fissando, verso il tavolo del buffet. Guardai Jo. Era da un po' che non si parlavano. Tranne quando Aiden dava indicazioni che lei era tenuta a seguire. D'altro canto, lui non si era minimamente sforzato di fare pace con la sua migliore amica. Mi aveva confidato che si sentiva in colpa e che non sapeva come avrebbe reagito la ragazza. Mi voltai verso la mia amica «Non credi sia ora di fare pace con lui?» le chiesi «Mi ha abbandonata come Seth quando ne avevo più bisogno.» disse la ragazza testarda. «Da quel che so io le cose sono andate diversamente» le dissi. Lei mi guardò male. Conoscendola, in quel momento sarebbe stata molto irritabile. Era molto orgogliosa e ammetteva raramente di aver sbagliato. L'ultima volta era stato quando lei e suo fratello si erano riappacificati. Dovevo dire le parole giuste per farla cedere e anche se era una cosa meschina, dovevo manipolarla. «E di grazia, che sai tu che io non so?» chiese lei con sarcasmo «Che Aiden è un bravo ragazzo» dissi «Lo so» replicò Jo irritata, ma non ancora irrecuperabile «Davvero? Non hai appena detto che ti ha abbandonata quando avevi più bisogno?» le chiesi. Jo si morse un labbro «Ti ha mai veramente abbandonata?» continuai. Sapevamo entrambe la verità. Jo aveva litigato con Seth e automaticamente aveva allontanato Aiden essendo un conduttore con il suo ex ragazzo. Era stata una forma di autodifesa. Una parte di lei sapeva che Aiden l'avrebbe rimproverata, che l'avrebbe fatta ragionare e le avrebbe obbligata a scusarsi con Seth. Per questo l'aveva allontanato. «Vado a parlargli» disse più a se stessa che a me. Sorrisi vedendola raggiungere il suo migliore amico. «Mi spieghi come fai?» mi chiese James circondandomi le spalle. «Come faccio a fare cosa?» gli chiesi sorridente «A parlarle senza farla incavolare» disse indicando con il bicchiere in mano sua sorella «E poi preferisco che non torni amica con quello lì» sbuffò «Non dici sul serio. Tu vuoi che Jo sia felice» lo punzecchiai «Mi sopravvaluti» fece lui con espressione gongolante. Si aspettava altri complimenti. «Hai un grande cuore, per questo ti amo» gli dissi. «Solo per questo?» mi stuzzicò lui con un sorriso malizioso sul volto. «Non ti montare la testa» «Troppo tardi.».
Jo scherzava con Aiden. Erano tornati amici. Un primo passo, poi sarebbe toccato a Seth. Ormai erano rimasti solo i ragazzi del gruppo di Aiden e i Geminus. Eravamo tutti seduti sdraiati su delle poltrone disposte attorno ad un tavolo con sopra una torna decorata con la panna. Jo espresse un desiderio e soffiò le candeline. Aveva sul volto un sorriso radioso. «Grazie» sussurrò commossa. Aiden le passò un pacchetto regalo sotto gli occhi stupiti di tutti. «Aprilo» la incoraggiò. Jo non se lo fece ripetere due volte e stracciò la carta regalo con violenza. «Oddei! È un libro che volevo leggere da tanto ma che non ho mai trovato!» esclamai prima di Jo. I ragazzi risero davanti al mio entusiasmo. «La composta Sophie Hunter che si emoziona così tanto per un libro non suo» rise Zach «Non puoi capire, Babbano» replicai altezzosa. «I libri sono come torte. A strati e meravigliosi sia nel contenuto che esteriormente. Il pasticcere-scrittore, la stende, la progetta, fa il pan di spagna, scrive il libro mettendoci il suo di amore. Poi arrivano i lettori che aggiungono la farcitura e la panna, mettendo un po'di sé in quella storia. A questo punto il pasticcere si sente realizzato perché la sua opera è completa e non solo grazie a lui.» dissi seria. I miei pensieri non avevano un filo logico e nemmeno le parole avevano molto senso. Guardai James e lo trovai ad osservarmi come se fossi l'ottava meraviglia del mondo «Hai una mente molto contorta» dichiarò Jo sorridente «Sai che ti dico?» intervenne James «Se io sono il pan di spagna tu sei la mia farcitura alla crema e la panna montata. Senza di te sono solo un dolce anonimo senza identità, tu mi completi e mi rendi migliore e più dolce» disse poggiando la sua fronte contro la mia. «Sapete che vi dico? Mi è venuta fame. Chi vuole una fetta di torta?» distrasse Jo gli altri da una scena melensa.
Ad un certo punto della festa, James mi sequestrò. Il sorriso che mi dedicò mi fece pentire di aver organizzato tutto alle sue spalle. «Quindi? Quando partiamo per Cincinnati? Se devo essere sincero, non ho mai visto la Base 4» mi disse stringendomi la mano. Soffocai un singhiozzo. «James...» sussurrai. L'avevo chiamato per nome intero. Il sorriso di James scomparve. «Nox ti ha detto del Dr. Spencer.» Il volto di James si fece scuro «Sì» disse. «Cerca di capirmi, io... Non posso sopportare l'idea che siate in pericolo...» iniziai a farneticare. Una parte di me cerava di trattenermi, poiché la verità avrebbe rovinato il mio piano. Salvare i miei amici rinchiudendoli nella Base 1 e andare assieme ad Aiden verso le altre Basi per poi raggiungere la prima linea la Blackwood. E l'altra parte voleva disperatamente fidarsi di James, voleva raccontagli tutto sperando che lui la sollevasse dalle responsabilità. Voleva abbracciarlo e baciarlo senza più staccarsi da lui, lasciando che la proteggesse. «Hai intenzione di andartene senza di me, vero? Credi che il Dr. Spencer sia il primo di altre morti e vuoi fermarla prima che sia troppo tardi.» realizzò James con voce atona. Sollevai lo sguardo su di lui. Temendo che si fosse arrabbiato. Anche io mi sarei arrabbiata. Dopotutto era la stessa cosa che rimproveravo a lui.
Però incontrai invece un sorriso sincero. «Non... Ce l'hai con me?» sussurrai «Sì... Se fossi partita veramente. Ma alla fine me l'hai detto» Ridacchiai. «Veramente hai indovinato» sussurrai affranta. Ora che lo sapeva non potevo più attuare il piano. «Davvero avresti preferito andare da sola contro di lei pur di lasciare noi indietro?» mi chiese. «Non sarei stata sola. Ci sarebbe stato Aiden» Nello stesso momento in cui lo dissi mi accorsi dell'errore. James si irrigidì. «Aspetta, mi stai dicendo che avresti portato lui al tuo fianco?!» chiese alzando la voce. «Non so se è perché sei così crudele da non fregartene della sua sicurezza o perché in realtà ti fidi più di lui che di me.» scosse la testa. «Cosa? No!» esclamai. «Aiden è importante per me» l'ennesimo errore. «Ah! Quindi è la seconda delle due opzioni» sussurrò inarcando le sopracciglia.
«non ti fidi di me?» esclamai ferita «non è di te che non mi fido! Ma di lui!» urlò con il volto in fiamme. «Non temo certo che tu lo sposi. Solo che... Dannazione!» diede un pugno al muro dietro di me e mi bloccò ad esso con le braccia ai lati del mio volto. «Temo che si approfitti del fatto che sia l'unico che hai permesso di stare al tuo fianco. Che si illuda. Che alla fine ti dimostri che ti ama veramente tanto.» La mia rabbia svanì immediatamente com'era venuta e le mie labbra si aprirono in un sorriso compiaciuto provocando in lui un espressione confusa.
Ma prima che potessi dargli una risposta l'allarme suonò. Un ologramma comparve dietro James annunciando che la Base 4, Cincinnati, era stata attaccata da Michael McEwan.
Angolo Autrice
Scusate tanto per il ritardo! Non accadrà più. Mi sono ripresa da questo periodo "troppo felice" e ora tornerò a finire "perdita" perché non vedo l'ora di revisionare tutto con la mia cara Beta.
Mi spiace veramente molto. Consideratelo il mio primo blocco autrice. Può capitare no? Inoltre mi scuso per la noiosità del capitolo. Il prossimo sarà migliore (lo spero).
Dunque, dunque. Angolo riflessione: Sophie si sta dimostrando più spaventata di quanto pensassimo. Opal è una bomba ad orologeria di elettricità. Il Dr. Spencer è morto. James continua ad essere James. E cosa pensate che accadrà?
Domanda: Qual è il personaggio che vi fa più arrabbiare? Qual è il personaggio che ammirate di più? Qual è il personaggio con cui passereste volentieri una giornata intera? E cosa fareste con lui/lei?
Detto questo passiamo ai disegni. Sotto con Ottobre abbiamo Aiden Ryder.
Continuate a leggere se siete interessati alla vita della pazza autrice Winter S. Black.
Ho terminato di recente una trilogia chiamata "Sprintered" . È una trilogia un po'... Folle. Credo che sia l'aggettivo più adatto. Mi ha dato un sacco di ispirazioni per migliorare certe cose e completarne alcune in Elements, dovreste essere felici! Anzi, forse no.
Comunque mi sono innamorata di un personaggio, si chiama Morpheus ed è un personaggio veramente originale caratterizzato troppo bene. Anche gli altri sono fatti bene ma lui ha qualcosa in più. È così eccentrico e meraviglioso! Solo che nonostante lo ami, lo odio allo stesso tempo. Ma non odio come si può odiare un bad boy, che in realtà è solo amore travestito. È un odio proprio da "È insopportabile. Non capisco come possa essere così..." Non voglio spoilerare in caso lo vogliate leggere. Questa cosa rende questo personaggio incredibile, uno dei migliori caratterizzati che abbia mai letto. Si può dire che sia un personaggio veramente "spinoso".
Nella mia vita da lettrice sono stati veramente pochi i personaggi che mi hanno colpito e conquistato. È difficile che accada, di solito è solo la storia in generale a prendermi. Ma certi personaggi sono proprio... Wow. Chi sono? Okay, non ve ne frega nulla ma ve lo dico lo stesso:
Will Herondale di Shadowhunters
Noah Shaw di Mara Dyer
Trevor di Reflection
Gwendolyn Shepherd della trilogia delle gemme
Hermione Granger di Harry Potter
Percy Jackson di Percy Jackson ovviamente
Julian Blackthorn di Shadowhunters
E infine Morpheus di Sprintered
Sono una mangiatrice di libri e ne ho letti veramente ma veramente molti, ma solo questi personaggi mi hanno conquistata completamente e totalmente. In realtà per Hermione e Percy è perché ho passato più tempo con loro e ci sono cresciuta.
Scusate era solamente un momento "fangirl". Data la velocità con il quale leggo i libri, non ho "pari" con cui fangirlare. E poi io e i miei amici abbiamo gusti diversi in base al genere.
Sotto qui Morpheus come me lo immagino io. 💙 (scusate è da un po' che non disegno e devo riprendere la mano)
Il prossimo capitolo è dal POV di James con il titolo di "Confusione". E sta volta non sparirò 😂.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top