38. Jase: Litigi
Nox era fuggito. Era prevedibile che appena sveglio ed aver compreso dove si trovasse, lo facesse. «Vado a cercare fuori!» esclamò Sophie seguendomi. «No.» dissi risoluto «È quello che aspetta. Sa che la Base 1 è sigillata e che l'unica via d'uscita è il portone principale, a meno che non voglia passare attraverso l'inceneritore o i tubi di scarico, e dubito che lo farebbe. Sfrutterà il momento in cui apriamo le porte per farsi strada e scappare.» dissi serio. «Oppure potrebbe andare nelle sale comando e aprire il portone.» suggerì Sof «Ma il tempo che impiegherebbe per raggiungere il portone equivale a quelle che impiegano gli altri Imperium per raggiungerlo. Non è stupido e non si lascerà catturare, e inoltre... In queste condizioni non ci riuscirebbe...» riflettei cercando di ragionare come il mio amico «Un luogo in cui si potrebbe calmare... Un luogo qui in cui non si potrebbe sentire al chiuso...» sussurrai più a me stesso che a lei. «La Serra...» dissi realizzando che potrebbe essere l'unico posto in cui era andato a rifugiarsi dagli altri. Un luogo in cui avrebbe potuto aspettare che una persona che lo conoscesse fosse stato capace di trovarlo. «Fi. Tu vai al portone e vedi se è lì, in attesa che aprano le porte, io vado a cercarlo alla Serra. Se lo trovi convincilo a venire da me» le dissi fiondandomi sù per le scale. Corsi così velocemente che per voltare le curve scivolavo sui pavimenti. Ma finalmente raggiunsi la Serra. Il dispositivo della porta era stato manomesso e la vetrata era aperta. Entrai a passo sicuro. Se Nox era lì dentro, mi avrebbe sicuramente percepito. Camminai tra le piante finché non giunsi al centro dell'enorme stanza verde. «Nox» lo chiamai «Jase» rispose prontamente. Saltò giù da un albero e atterrò affianco a me. Nox era in pessimo stato. Le ombre sotto gli occhi erano più scure che mai e la pelle impallidita le rendevano ancora più cupe. Gli erano cresciuti troppo i capelli che arrivavano a nascondergli gli occhi e ad arricciarsi attorno al volto scarno. Riuscivo a vedere i segni della prigionia e la frattura negli occhi, ora che non stavamo più scappando da morte certa. «Sei orribile» gli dissi senza tante cerimonie «Lo so, sono stato meglio» replicò lui tranquillamente. «Beh, Jase. Aiutami a lasciare questo posto. So che Opal e Zach devono stare qui per curarsi. Quindi penso che possa affidarli alle tue cure.» disse raggiungendo la porta pensando che non mi sarei opposto. «Non mi dispiacerebbe portarmi dietro dei viveri e...» «Stai scappando» lo interruppi. Nox si voltò verso di me e mi guardò «Sto tornando alla mia vita» mi rispose lui «Quale vita Nox? Hai passato tutto il tempo a scappare e lo stai facendo ancora» gli dissi senza pensare. «Non so te, ma per me è importate aiutare persone che non hanno un luogo in cui stare. Persone che vogliono liberarsi dalla loro vita fatta su misura» mi rispose in modo così freddo che quasi non lo riconobbi. «Nox... Lo so che è importante, ma ormai siamo nel bel mezzo di una guerra, non puoi salvare tutti e inoltre non posso permetterti di andare là fuori e rischiare di essere preso di nuovo da Susan» affermai. Nox mi guardò con un sopracciglio alzato «Tu non sai niente.» mi disse «E non puoi dirmi di fare niente.» non avevo mai sentito il mio amico pronunciare parole così dure. La sua facciata da candido pacifista era stata sostituita da un temerario giustiziere che sapeva ciò che voleva e che sarebbe stato troppo testardo per ammettere la propria debolezza e vulnerabilità. «E io non faccio parte di questa guerra» continuò «Ci siamo tutti dentro» risposi prontamente. «Non puoi restare come spettatore che aiuta gli attori che cadono dal palco. Perché fai parte di questa opera» gli dissi «Tu non puoi capire. Non è la mia battaglia. Io sono fuori da tutto ciò che fa parte di questo mondo e non voglio avere niente a che fare con loro, non voglio schierarmi, non voglio ritornare sui miei passi perché ho altre nuove strade da percorrere» mi disse cercando di farmi capire. «Ma non stai tornando indietro... Smettila di scappare da lui...» non avevo mai avuto il coraggio di chiedergli cosa fosse effettivamente successo con suo padre, perché non volesse nemmeno sentire parlare di quell'uomo. Mi aveva sempre fatto capire chiaramente che non voleva che gli facessi domande a riguardo. Eppure, avevo conosciuto Robert Steel, e per quanto strambo, severo, inquietante, rigido e gelido fosse, non mi era sembrato tanto terribile. Aveva curato Joy dopotutto. E lei era cresciuta forte ed indipendente. Era comunque suo padre, sarebbe dovuto essere felice semplicemente per il fatto di averne uno. «Piantala di darmi del codardo! Non sto scappando da nessuno!» mi gridò contro perdendo la pazienza per la prima volta da quando l'avevo conosciuto. «Allora dimostramelo Nox! Dimmi la verità! Ti possiamo aiutare!» esclamai. «Non devo dimostrarti niente. Se non mi aiuti a lasciare questo posto non fa niente, farò da me. Ma non impedirmelo.» replicò voltandosi per andarsene. Lasciai passare diversi secondi in cui pensai che probabilmente se la sarebbe cavata da solo, che forse non gli ero abbastanza amico da meritarmi la sua fiducia... Al diavolo! Non gli permetterò di rischiare di essere preso nuovamente da Susan per poi ficcarlo in quella Fossa claustrofobiaca! Qualunque problema ha con il padre è sicuramente meno pericoloso di Susan. Dovrebbe capirlo! È lui quello prudente! Tornai anche io verso il corridoio giusto per vederlo in fondo ad esso intento a voltare. «Perché non ti lasci aiutare per una volta?! Invece di aiutare sempre e solamente gli altri?!» gli gridai «Non ne ho bisogno» disse senza voltarsi. «Lucas!» lo chiamai, ogni volta che lo chiamavo così si voltava e mi minacciava di morte, ma questa volta non funzionò. Nox voltò l'angolo e mi affrettai a raggiungerlo. Non mi sarei arreso. Appena voltai l'angolo lo trovai appoggiato mollemente al muro. «Nox» sussurrai sostenendolo. «Non ti sei nemmeno ripreso e vuoi andartene. Cocciuto» lo rimproverai mettendomi un suo braccio attorno alle spalle «Non posso restare...» sussurrò «Non voglio restare...» a quel punto perse i sensi e quasi mi tirò giù con sé. Me lo caricai sulle spalle per poi dirigermi verso i piani inferiori. Incrociai una delle infermiere che lo stavano cercando e le chiesi di condurmi alla sua stanza.
Aspettavo su una sedia posta nell'angolo della stanza a guardare infermiere e dottori che gli facevano controlli. Alla fine uscirono tutti, dicendomi che aveva perso così tanta energia che ci voleva molto più tempo per riprendersi, e che, a quel punto, la cura migliore sarebbe stato il riposo. Ringraziai e avvicinai la sedia al letto del mio amico.
Bussarono alla porta e quasi mi aspettai Sophie, ma con mia grande sorpresa c'era Frost. «Che ci fai qui?» chiesi. «Vi ho sentiti... Ero anche io nella Serra» disse il ragazzo. Mi irrigidii. «E Nox non si è accorto di te?» chiesi dubbioso «Veramente abbiamo chiacchierato un po'» rispose «L'ho aiutato a raggiungere la Serra. Quando l'ho trovato in corridoio sembrava che stesse soffocando» mi spiegò. Abbassai lo sguardo su di lui. «Ah, okay» mormorai. «Lucas» sussurrò Frost «Ho già sentito questo nome.» «È un nome piuttosto comune» gli feci notare. Sentii lo sguardo del ragazzo su di me. «Hai ragione.» prese una sedia e si mise seduto dall'altro lato del letto. Che ci faceva ancora qui? «Devi dirmi qualcosa?» gli chiesi «Credevo fossi morto... E alla fine aveva ragione lei» disse come se non avessi parlato. Capii che si riferiva a mia sorella. «Curioso che non si sia sbagliata questa volta» ridacchiò «Ha sangue Sharp nelle vene. È difficile sbagliare» affermai. Frost mi guardò con il sopracciglio con il piercing inarcato. Poi sorrise. «Non che mi dispiaccia... Ma perché vi siete lasciati?» chiesi «Perché entrambi abbiamo capito di non amarci veramente» rispose lui guardandosi le mani intrecciate. «Che sciocchezza» mormorai. Il ragazzo non rispose. Se ne restava lì, seduto con la schiena curva, le mani intrecciate appoggiate sulle ginocchia e il volto abbassato, mentre la luce artificiale della camera si rifletteva sui suoi chiari capelli argentei. Assomigliava molto a sua madre. Introverso, freddo, calmo, occhi tormentati... Ma allo stesso tempo non potevano essere più diversi. «Ho conosciuto tua madre» dissi. Lui si limitò a fare un cenno per dimostrarmi che lo sapeva. «Credo che se le fossi stato accanto, avresti potuto guarirla dal dolore. Eri l'unica cosa che le rimaneva.» dissi. «Non aveva speranze» disse senza nemmeno guardarmi «Come sarebbe a dire non aveva speranze?» chiesi inarcando un sopracciglio. Ellen sarà stata anche una donna fredda, severa e problematica, ma si era presa cura di me. Mi aveva sempre trattato alla pari e non come un Ignis di poco valore, mi aveva insegnato a controllare il mio dominio sull'acqua, mi aveva insegnato a mentire, mi aveva insegnato ad essere più astuto del nemico, mi aveva insegnato a sentire l'ebbrezza della vendetta, mi aveva insegnato a sfruttare le debolezze del nemico... Non erano cose molto belle ma mi avevano aiutato a sopravvivere tra i Ribelli e a farmi rispettare. «Era tua madre» gli feci notare. «Mia madre è morta il giorno del funerale di mio padre.» disse il ragazzo alzandosi. «Come puoi essere così crudele?» mi alzai anche io «Io la possibilità gliel'ho data. E lei? Lei mi ha usato per poi abbandonarmi di nuovo. Si è ammazzata davanti a me! Cosa pensi significhi?» mi chiese assottigliando minacciosamente il suo sguardo scuro. «E cosa vuoi fare? Abbandonare tutti quelli che ti hanno ferito prima che ti feriscano ancora di più? Come tua madre? Come Joy?» chiesi «Sei così sciocco da non riuscire a tenerti stretto le persone che ami, anzi, scappi da loro! E poi le perdi» dissi senza alcun tatto «Sharp, tu non sai nulla di me. Evita di fare il saputello. Non sei più fuori a fare il Ribelle tormentato, ti trovi alla B.L.C., il luogo in cui viveva la persona che amavi. L'hai abbandonata e non sai nemmeno quanto lei ne abbia sofferto! Non sei nella posizione di farmi il terzo grado. Lei ha passato più Inferni di te. Qui non si scherza, qui non puoi fare quello che vuoi.» mi disse quasi con un sussurro. «Non ho mai detto che sarei restato e soprattutto che mi sarei messo a seguire gli ordini dei membri della B.L.C.» dissi «Oh, ed invece rimarrai. Lo so che lo farai.» disse prima di uscire dalla stanza.
Litigavo con tutti quel giorno e puntualmente tutti mi accusavano di non sapere niente. Non ero mica Jon Snow. La mattina avevo litigato con Joy per la sua improvvisa pazzia di seguirmi al Rifigio, al ritorno Sophie mi stava per uccidere, prima con Nox e poi con Frost... Non era decisamente la mia giornata. Rimasi nella stanza, seduto su quella sedia a controllare che il mio amico non si svegliasse all'improvviso e decidesse di fuggire. Passarono i minuti e mi ritrovai a fissare spesso la porta della stanza. Fissai Nox e mi sembrò profondamente addormentato, così mi alzai e uscii dalla stanza. Presi a vagare nei corridoi, quasi senza meta, con la mente stranamente vuota. Sentivo qualcosa che mi opprimeva nel petto senza riuscire a capire cosa fosse veramente. «Cosa posso fare per aiutare?» sentii la voce di lei «Molto. Signorina Hunter, lei non lo sa, ma tutti alla Base 1 teniamo molto a lei... Ovviamente tutte le persone che l'hanno conosciuta. Sua madre, Theresa, ci aveva già istigato tempo prima e ora mi sembra quasi che lei sia qui a completare il suo lavoro. Basta solo la sua parola.» disse la
voce di un uomo. «Io non saprei nemmeno cosa dire... Mi sembra tutto così assurdo! È una cosa impossibile... Mio nonno mi scoprirà e farà uccidere tutti e mi diserederà» la sentii dire tremante. «Sophie, sappiamo tutti che è qualcosa di più grande di te. Conosco Christopher da molto tempo e so che questa cosa potrebbe funzionare su di lui. Anche se farai mille errori, lui ti vorrà sempre indietro. Sei indispensabile a tuo nonno e quindi sei l'unica persona che potrebbe riuscire a fermarlo.» sentii dire la voce di Max. «È molto... Disonesto questo piano» dissi «In guerra tutto è concesso Sophie. Tutte le più grande rivolte sono state disoneste e le paci non hanno mai funzionato.» disse Max «E non funzionano mai se si ha a che fare con personaggi come Christopher Barker» replicò la voce di un altro uomo. «E James? Davvero non può partecipare?» chiese Sophie. «Lui è stato un Ribelle, anzi un ex Luogotenente. Non è visto di buon occhio e influenzerebbe negativamente l'Operazione. Dovresti stargli lontano per un po' almeno finché tuo nonno non ritorna e tu non abbia riacquistato la sua fiducia.» spiegò Max «State scherzando?» intervenni entrando nella stanza «Jay!» esclamò Sophie scattando in piedi dalla sedia accanto al letto bianco di Max. «C'è la possibilità di umiliare Christopher Barker e io non sono stato invitato?» chiesi con un calore familiare che mi attanagliava lo stomaco. «Jay... Ti presento il Dr. Spencer» prese la parole Sophie indicando il signore dalla voce sconosciuta accanto a lei. «È un piacere conoscerti, James Sharp» disse allungando la mano. La afferrai, anche se non ne avevo per niente voglia. «Pensavo che la tua sete di vendetta fosse stata calmata» mi disse Max. Come al solito capiva tutto al volo. Ma non lo avrei mai ammesso «Infatti» replicai «Non sembrerebbe» aggiunse «Max, lo sai come sono fatto. Io voglio partecipare all'azione» affermai cercando di deviare la conversazione da me e ritornare sull'Operazione «Voglio essere sotto i riflettori» continuai con noncuranza mentre il mio stomaco ribolliva della sensazione che mi aveva alimentato per anni. «Jay, lo sappiamo che stai mentendo» affermò Sophie guardandomi con le sopracciglia inarcate. Strinsi la mascella perché me ne stavo rendendo conto anche io. La voglia di poter bruciare Barker, di fallo soffrire come aveva fatto soffrire tante persone, mi stringeva lo stomaco. Sophie mi strinse la mano. «Jay, capisco cosa senti, ma pensaci. È più la mia battaglia che la tua.» mi disse «Non ti sto chiedendo di stare in disparte e guardare, ma di sostenere me in un impresa.» mi disse mettendomi una sua mano sulla mia guancia. Avrei voluto aderire la mia guancia alla sua mano, chiudere gli occhi e lasciarmi condurre dalla sua voce dolce e musicale. Prima che potessi prendere una decisione qualcuno bussò alla porta «Sof?» si presentò Aiden «Volevi parlarmi?» chiese «Stai scherzando?» esclamai realizzando il motivo della presenza di Ryder «Chiedi aiuto a lui?» puntai il pollice contro il biondo che incrociò le braccia al petto in segno di superiorità. «Jay, vieni un secondo» disse trascinandomi in corridoio. Mentre superavo la porta della stanza Aiden mi dedicò un sorrisetto che mi fece infuriare ancora di più. «Lui è in una posizione migliore. Ha praticamente la stessa autorità di Mr. Steel e può accedere ad informazioni che noi non potremmo avere, senza destare sospetti» mi disse appoggiandomi le mani al petto. Era assurdo che ogni sua azione avesse il potere di calmarmi. Mi sentivo così dipendente da lei che quasi me ne vergognavo. «Fi, tu mi stai chiedendo di non fare nulla mentre tu rischi... Rischi tutto» dissi «Jay, andrà tutto bene. Ho Max e la maggior parte dell'associazione dalla mia parte.» disse «Mal che vada devo solamente battere mio nonno in un duello.» mi disse sorridendomi. Feci una smorfia perché aveva capito che stavo cedendo. Infatti, si alzò in punta di piedi e mi baciò delicatamente l'angolo della bocca. Non risposi, fermo sulla mia decisione di non essere d'accordo con le sue scelte. Lei non demorse. Mi allacciò le braccia dietro il collo e aderì il suo corpo al mio. Prese a giocare con il mio labbro inferiore e a quel punto non resistetti. Le mie braccia raggiunsero la sua sottile vita e piegai la testa per poterla baciare meglio. Lei ridacchiò vittoriosa. Mi feci spazio nella sua bocca godendomi ogni suo singolo sospiro finché qualcuno non ci interruppe. «Signorina Hunter... Mi spiace interromperla» disse una voce femminile. Sophie si staccò da me rossa in volto per essere stata sorpresa. La donna che aveva parlato era la stessa infermiera che avevamo fermato sulle scale «Purtroppo ci è scappato di nuovo il ragazzo... Ed è riuscito a fuggire all'esterno.» disse. Nox, ma ti ammazzo! Senza aspettare mi fiondai per i corridoi per giungere alla porta principale seguito da Sophie. Il portone era spalancato e lasciava entrare una forte corrente d'aria. Inoltre, c'erano due alberi di troppo nella sala principale della Base «Qual è il problema? Perché non siete riusciti nemmeno a tenere un paziente nella Base? Ma che razza di sicurezza c'è? Che vergogna!» stava esclamando un capo delle guardie «È che la sala controllo era esplosa e quando Kent è andato a vedere ha trovato tutte le guardie svenute... E io, non so, sono stato strattonato da quella pianta... Non me l'aspettavo nemmeno!» stava replicando la guardia. Senza finire di ascoltare quel discorso patetico, mi fiondai all'esterno mentre Sophie ordinava le guardie di lasciarci passare, appellando al nome di suo nonno. Sfrecciai in mezzo agli alberi, superando la zona radar e telecamere della Base, aguzzando la vista nei punti ciechi che sapevo conoscesse. «So camminare» sentii una voce che riconobbi immediatamente «Non nella direzione giusta» replicò un'altra meno familiare. Nox stava ritornando sui suoi passi con solamente una camicia bianca e i pantaloni di tela addosso. Sentivo freddo per lui. Una guardia Imperium con la fascia gialla che lo indicava come Imperium di terra gli aveva prestato la sua giacca e lo stava conducendo con una mano sulla schiena «Non dovresti far dannare così i dottori, ragazzino» disse la guardia. «Se mi lasciaste andare non vi dannereste per me» rispose Nox impassibile. I due si fermarono quando notarono la mia presenza. La guardia guardò prima l'uno poi l'altro mentre io fissavo il mio amico senza distogliere lo sguardo da lui. «Vi lascio soli» disse incredibilmente comprensivo superandomi per dirigersi verso la Base. «È difficile anche per te scappare senza scarpe con questo freddo» ruppi il silenzio. Nox si strinse la giacca attorno a sé. «Hai ragione. Ma non stavo scappando. Avevo bisogno di aria.» disse semplicemente. «È soffocante stare lì dentro, come lo è stato ascoltare la conversazione tra te e Frost nell'attesa che ve ne andaste.» rispose alzando le spalle. «Eri sveglio?» chiesi alzando un sopracciglio. «Sì» replicò lui. «Nox! Sei qui» ci raggiunse Sophie trafelata. «Sono qui.» confermò lui. «Non hai freddo?» chiese avvicinandosi a lui «Sì. Ho freddo.» rispose assente. «Comunque, Jase... Non puoi pretendere di avere ragione, sempre» mi disse passandomi accanto. «A che ti riferisci?» chiesi trattenendolo per un braccio «Oggi, hai cercato di convincermi a rimanere e ad affrontare lui, convinto che io stessi scappando. Volevi che lo affrontassi perché era mio padre, non è così? Non riesci a capire che non tutti i genitori sanno amare come hanno fatto i tuoi. Hai fatto lo stesso errore con Frost. L'hai accusato, senza sapere come fosse in realtà il rapporto tra lui e sua madre, convinto, testardamente, di essere nel giusto. Non è detto che la presenza di Frost avrebbe migliorato La Vedova di Ghiaccio. Forse sarebbe successo il contrario. Avrebbe avvelenato la mente di Frost come stava facendo con te.» disse tutto ad un fiato. «Jase, nel mondo ci sono persone che tendono ad essere buone e persone che tendono ad essere cattive. Non siamo o bianco o nero, siamo grigi, solo che ci sono diverse sfumature» disse «Cinquanta?» intervenne inaspettatamente Sophie accollandosi lo sguardo stupito di entrambi «Cielo! Siamo tutti dei pervertiti come Christian Grey!!» scoppiò a ridere nervosa per smorzare la tensione. «La tua ragazza mi ha appena interrotto nel bel mezzo di una conversazione filosofica citando qualcuno che non conosco» disse Nox seccato. Afferrai Sophie per la vita, la avvicinai a me e la baciai appassionatamente, perché quando si bacia Sophie Hunter, non ci pensare nemmeno, non si può fare a meno di farlo in modo appassionato. «Credo che per un po' rimarrà zitta» assicurai Nox dopo che ci staccammo, lei aveva il fiato corto e una mano su una della guancie arrossate, intontita dal mio gesto. «Continua pure, amico» lo incitai. Nox sbuffò e riprese «Stavo dicendo che anche i genitori sono esseri umani, e che quindi presentano queste sfumature, ma anche loro possono essere più neri che bianchi. Non tutti sono amorevoli come lo erano i tuoi. Non tutte le madri vogliono il meglio per i loro figli. Quindi non biasimare Frost per le sue scelte e non biasimare me per le mie» concluse. In lontananza si sentì il rumore di un elicottero. Rimanemmo immobili a fissare il velivolo atterrare a pochi metri di distanza da noi, invece che nei magazzini. Le pale rallentarono fino a fermarsi del tutto e io abbassai la mano che tenevo alzata per coprimi gli occhi dalle forti correnti fredde. Dall'elicottero scese una figura dalla pelle e i capelli bianchi come la neve. Sentii Nox irrigidirsi accanto a me. «Lucas» disse Robert Steel fissando Nox.
Angolo Autrice
Vi sono mancata Imperium? È da un bel po' che non ci si sente, eh? Beh, colpo di scena! Lucas dovrà affrontare il suo caro papà dopo... Circa 10 anni. Cosa succederà? Mah.
Angolo riflessioni:
Oggi parleremo di Nox. Che personaggio complicato, non trovate? Cosa ne pensate di lui in questo capitolo, ha parlato decisamente più del solito eh? Lo amate ancora? Cosa vuole in realtà lui? Si conosce bene come crede? Perché non vuole stare lì? Perché alla fine ha deciso di rimanere? Se mai avrà una ragazza, con chi lo vedreste bene? (Vietato rispondere "con me").
Sotto abbiamo in Luglio, Coral Caine! È uno dei miei personaggi più curiosi... Beh, ora che ci penso tutti i miei personaggi sono curiosi haha però quando scoprirete di lei... Beh, piangerete più che per Eli 😉. O in alternativa rimarrete talmente confusi che vi fareste due domande sulla mia sanità mentale.
Sotto qui, ho voluto mostrarvi alcune donne che hanno segnato la vita dei nostri personaggi! (Amity è la madre di Nox se non ricordate. Penso di averlo accennato da qualche parte...).
Sopra: Stima per questa donna che ha partorito Jo e Jase. Ipotesi sul suo passato?
Torniamo alle fanart! Con @books_are_my_blood amante della Japhie!
@Nhiobio porta dei mini Geminus da sinistra a destra e sopra sotto abbiamo Nox, James, Opal, Zach e Sophie.
@Giadaromeo8 porta una bellissima scritta di Elements ❤️ provvisto di Flash, cappellino verde ed elementi.
@_RedMoon_ disegna una Blue_Joy
@Emerald_Dreams con Sof e Jase
@niallstitch con Sky
C'erano altri disegni ma non sono riuscita a contattare le fan che me li hanno mandati. Forse quando ci riuscirò li pubblicherò. Inoltre, invito tutti voi a provarci! Non perché voglio avere fanart, ma perché disegnare è stupendo e il James e la Sophie nella vostra testa sono sempre quelli più veri! E io voglio vedere come li vedete! Ci sentiamo... Mmm forse l'11/06/16. Ma può darsi che accada anche prima. Con il capitolo di Sof "La caduta".
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