37. Sof: Sono tornati
Ero pronta a precipitarmi verso l'oggetto non identificato, ma qualcuno mi fermò. «Signorina Hunter ci pensiamo noi. Lei deve scrivere il rapporto» intervenne una guardia «Il rapporto può aspettare» dissi cocciuta. «C'è Aiden che può scriverlo.» risposi seccata «Sof... Non ci vuole niente a scrivere un rapporto. Ti prometto che dopo andiamo a vedere cosa è successo» mi ammorbidì Aiden. Sbuffai rumorosamente e mi lasciai condurre nell'ufficio del nonno.
Mi affrettai a scrivere al computer l'accaduto, senza badare alla grammatica, ma omisi la presenza di Courtney sperando che anche gli altri capissero che era meglio non coinvolgerla.
Il nonno non era nemmeno in circolazione e ciò mi provocò una grande irritazione. «E dov'è!» chiesi esasperata «Ha ha condotto via il prigioniero McEwan personalmente. Le ha lasciato questo messaggio» mi informò la guardia come un automa. «E dove sono andati? La moglie e il figlio sono qui!» esclamai. «Le informazioni sono riservate e non ne sono a conoscenza.» disse professionalmente. La frustrazione aumentò. Madre e figlio furono condotti in una delle stanze del Centro, seguiti e controllati da due guardie. Quando finalmente capii di essere libera mi precipitai nel luogo dello schianto dove trovai già molte guardie e medici ad occuparsi della situazione. Mi sembrò di vedere Seth accerchiato da alcuni dottori che gli controllavano chissà cosa. Mi si illuminarono gli occhi e mi si aprì il petto dalla sollevazione. Erano tornati! Senza badare all'educazione mi feci largo spintonando chiunque mi intralciasse. Riuscii a scorgere il velivolo ormai distrutto e temetti il peggio. L'ansia e la paura si insinuarono nel petto nuovamente come una nuova orda di Dissenatori. Mi affrettai a cercare tutti i volti dei presenti, notando con gioia che anche i Geminus erano stati liberati. Nox aveva una mascherina sul volto ma era sicuramente vivo. Il mio sguardo vagò da Zach ad Opal e poi notai Jo accanto a lui. I nostri sguardi si incrociarono quando si accorse della mia presenza. «Ehi» disse con un sorriso luminoso che fece comparire la sua dolce fossetta. Tutta la mia preoccupazione e stress provati fino a quel momento mutarono in un batter d'occhio e si trasformarono in rabbia bollente. Corsi verso di lui che aprì le braccia, pronto ad accogliermi. No, mio caro James, troppo facile così. Invece di buttargli le braccia al collo come si aspettava, evocai delle fiamme causate dalle mie ribollenti emozioni. Lui sgranò gli occhi, stupito e schivò l'attacco per un pelo. I suoi movimenti erano più lenti del solito. Era sicuramente stanco e forse addirittura ferito. Doveva essere stata dura quella missione non autorizzata... Bene, gli avrei fatto pentire di essersene andato senza di me. Prima che si riprendesse evocai un masso enorme che gli lanciai contro con tutta la mia forza. Il ragazzo, ormai preparato, lo schivò saltando in aria. Prima che toccasse terra girai su me stessa e creai un turbine d'aria che lo mandò a sbattere contro il tronco di un albero. Mi fiondai su di lui che rotolò via schivando un pugno infiammato che fece tremare il terreno. Sfruttai il terremoto per inghiottire una sua gamba. «Ma cosa...» iniziò a dire James. Ma non gli lasciai finire. Preparai un calcio, ma qualcosa di freddo mi tirò indietro. Un flusso di ghiaccio mi ancorò a terra. Cosa?! Come osava! Ringhiai furiosa evocando le fiamme che iniziarono a sciogliere il ghiaccio. Il vapore saliva al cielo. Sembrava che fossi io a surriscaldarmi dalla rabbia. Le fiamme divamparono esageratamente siccome non ero ancora capace di controllarle a dovere. James si liberò dal terreno e domò le mie fiamme fino a spegnerle. Un altro flusso di ghiaccio mi bloccò le gambe e altre fiamme le sciolsero. Sfruttai l'acqua sciolta e la brandii come una frusta. James sgranò gli occhi. «Emh... Fi... Che ne dici di parlarne?» provò lui «Come tu ne hai parlato con me quando te ne sei andato?» dissi adirata «Beh, non mi dispiacerebbe replicare quel "discorso" decisamente più diplomatico» affermò lui con un sorriso allusivo sulle labbra. Ma che gran... Faccia tosta! Era difficile provare emozioni positive quando si era furiosi, ma ne avevo bisogno. Una scarica elettrica percosse la mia frusta d'acqua, mandando scintille preoccupanti che James notò con molto meno piacere di me. James alzò i palmi delle mani «Fi... Parliamone...» cercò di convincermi. In risposta ruotai su me stessa e menai un fendente che lasciò un odore frizzante nell'aria. James la schivò e la frusta colpì il terreno lasciando una brutta striscia scura per terra. Menai un altro fendente che però si bloccò in aria. L'acqua evaporò di colpo e la corrente che avevo evocato mi si ritorse contro. «Ahi» esclamai barcollando indietro e tenendomi la mano ferita dall' elettricità . «Fi!» esclamò James facendo un passo verso di me. Sfruttai il suo momento di distrazione. Spiccai un salto sfruttando la corrente d'aria che avevo creato nello sprint, avvinghiai le gambe al suo collo e torsi il tronco del corpo, facendogli perdere l'equilibrio. Lui rovinò rumorosamente a terra mentre io mi rimisi in piedi con l'aiuto delle mani. Mi portai sopra di lui e lo bloccai a terra con tutto il corpo, serrando il braccio destro sul collo, per impedirgli ogni movimento «Ahi!» esclamò stupito «TU NON MI ABBANDONI PER UNA MISSIONE SUICIDA DOPO AVERMI PRESO LA VERGINITÁ» righiai. Ora tutti sapevano che l'avevamo fatto, ma non me ne importava un fico secco, ero troppo arrabbiata con il ragazzo sotto di me perché mi preoccupasse .«Emh... Sophie...» cercò di dire «PER POI TORNARE CON UN "EHI!"» gridai furiosa. «Wow, alla grande Jase!» sentii entusiasta Zach. L'avrei fulminato se non fossi stata troppo concentrata a fissare gli occhi verde mare del mio ragazzo «Ero sicuro che sarei riuscito a tornare da te» sussurrò James. Tutta la frustrazione e la rabbia mi scivolarono via a quelle parole, facendo prendere il posto alla preoccupazione e all'amore. La mia presa perse forza e la mia espressione corrugata si sciolse. «Sei un idiota... Non ti sopporto» sussurrai guardandolo negli occhi luminosi con con voce tremolante «Ormai sono qui. Con te Fi» rispose facendo un mezzo sorriso. Tolsi il braccio dalla presa, chiusi gli occhi e mi chinai di più per baciarlo intensamente, facendo defluire anche la preoccupazione, per fargli capire come mi sentivo, quanto mi era mancato e cosa provavo per lui. Mi posò le mani sulla vita e rispose al bacio con altrettanto ardore. Qualcuno fischiò «Emh... Scusate ma... Sì, il fatto è che siete nel bel mezzo della foresta... I tecnici dovrebbero portare via il relitto e voi... Siete un po' d'intralcio...» disse qualcuno. Socchiusi gli occhi per cercare di cogliere chi ci stava disturbando, senza mai staccarmi da lui, ma con la coda dell'occhio vidi la mano di James allungarsi verso la voce e fare il gesto con l'indice per chiedere un altro minuto. Risi sulle sue labbra, mentre mi mordicchiava il labbro inferiore. Poi con estrema forza di volontà mi alzai. E allungai la mia mano per aiutarlo a tirarsi su. James sembrava scocciato dall'interruzione ma accettò la mia offerta dopo essersi passato una mano tra i capelli scompigliati. Mi guardai intorno e vidi tutti che distoglievano lo sguardo velocemente, imbarazzati. Solo Zach e Opal guardavano divertiti «Voglio i dettagli!» esclamò la ragazza. «È stato stupendo! Meglio dei film!» esclamò gesticolando, invece, Zach. «Sta fermo ragazzo. Altrimenti non riesco a curarti» lo rimproverò il dottore che cercava di curare il suo braccio malridotto «Sto bene!» minimizzò il ragazzo «Rischi l'amputazione» gli fece notare «Okay, forse non sto tanto bene» James alzò gli occhi al cielo mentre terminato il teatro di lotta portarono i gemelli a farsi curare. «Ma no! Io volevo finire di vedere!» si lamentò Opal. James mi guardò raggiante, convito che ormai si fosse risolto tutto. Ma gli tirai uno schiaffo che gli fece saettare la testa li lato. Mi guardò con occhi sgranati afferrandosi la guancia dolorante. «Perché!» esclamò. «Ti ho attaccato ma non ti sei fatto niente» gli spiegai. «Ti devo far male» dissi freddamente. «Okay, me lo sono meritato.» ammise. Gli rifilai un altro schiaffo a tradimento dall'altra parte. «Okay, mi sono meritato anche questo» fece lui mesto afferrandosi entrambe le guance. Stavo per far partire un altro schiaffo quando lui mi bloccò il polso a mezz'aria «Eh no!» fece lui, gongolando per aver prevenuto il mio colpo. Gli sorrisi e gli afferrai la nuca, avvicinando le sue labbra al mio volto. Il ragazzo sarebbe stato veramente un babbeo se si fosse aspettato un altro bacio, ma a quanto pare lo era. Prima che lui se ne rendesse conto, gli rifilai una ginocchiata nell'addome. James si piegò in due afferrandosi la pancia. Il ragazzo si lamentava a denti stretti «È stato un colpo basso!» protestò alzando il volto sempre piegato in due. «Ringrazia gli dei che non sia stato ancora più in basso!» esclamai. «Ma...» davvero voleva ancora avere ragione? Tra l'altro non mi aveva nemmeno chiesto scusa! Sempre con le sue solite frasi perfette! Strinsi la mano destra a pugno e lo colpii in pieno volto. L'impatto fece malissimo, ma il suo volto in confronto al terreno era molto meno duro. Scuotendo la mano dolorante ed estremamente soddisfatta, il mio sguardo corse alla mia migliore amica. L'altra persona che mi aveva abbandonata a tradimento. Ci guardava con la bocca aperta e quando realizzò che avevo puntato un dito accusatore contro di lei, alzò i palmi delle mani in segno di resa. «Ehi, no! Sono innocente!» esclamò questa con un medico che le stava curando la gamba ferita. La raggiunsi a passo lento mentre questa farneticava sul fatto che teneva d'occhio il fratello, che se non fosse stato per lei sarebbero tutti morti, poi passò al scusarsi, al fatto che mi avrebbe dovuta avvertire ma che sarebbe stato pericoloso per me e roba simile. Appena fui davanti a lei, Jo disse «Fai veloce, okay? Non ho le forze per respingerti» disse serrando gli occhi in maniera buffa. Ma io l'abbracciai stretta. «Sono felice che tu stia bene» le sussurrai stritolandola goffamente. «Ehi! Non è giusto! Andiamo! Io sono stato preso a botte come una sacca da box!» esclamò James che si teneva ancora una mano sul volto. Jo ricambiò l'abbraccio e sospirò sollevata. «Anche io sono felice di stare bene» ridacchiò la mia amica. «Signorina Hunter... È meglio che torniamo tutti alla Base per controlli e cure migliori» mi disse il medico di Jo cauto. Annuii e mi staccai da lei.
I medici non ci permisero di seguire Nox e Max che avevano bisogno di cure maggiori. Anche Jo venne trasportata via, mentre Seth, dopo aver preso una di quelle medicine miracolose, era tornato abbastanza in forze da poter andare da Aiden a fargli rapporto. James si rifiutava categoricamente di essere visitato. «Sto bene. Non voglio che mi tocchino» disse «Ma per sicurezza è meglio che ti faccia controllare... Jay! Non fare i capricci!» lo rimproverai «Ho detto di no.» disse lui trucidando con lo sguardo la dottoressa a disagio. «James Andrew Sharp! Fatti visitare o io... O...» non sapevo quale minaccia fosse abbastanza efficace da far demordere quella testa dura. «O tu cosa?» chiese lui con un sorrisetto ironico sul volto. «Ti farò così male che non potrai non farti visitare!» esclamai. «Che paura!» esclamò lui portandosi le mani sul petto. Gli rifilai un calcio alla gamba e mi voltai per andarmene, arrabbiata per il suo atteggiamento infantile. Non che il mio sia stato migliore... Lui si afferrò là gambe e saltellò su quella sana «Ma sei impazzita?» esclamò, ma poi notò che me ne stavo andando. «Ehi Fi! Aspetta!» mi sentii tirare dolcemente per il braccio. «Resta con me, okay?» mi sussurrò guardandomi con uno sguardo da cucciolo.
Mi ritrovai in una delle infermerie con James seduto sul lettino a torso nudo a farsi medicare le ferite superficiali che si era procurato. James continuava a fissarmi mentre la dottoressa lo curava. Io me ne stavo seduta sullo sgabello accanto alla porta ad aspettare, non sapendo che altro fare. Volevo chiedergli di cosa fosse successo, volevo chiedergli anche delle settimane di prigionia, di come fosse riuscito a sfuggire entrambe le volte... Ma avevo paura. Una grandissima paura. Mi avrebbe aiutato a capire i punti deboli di Susan, vi avrebbe aiutato a capire se potevo migliorare... Ma avevo paura. Avevo paura di sapere quanto avesse sofferto, avevo paura che raccontandomelo, tutto sarebbe diventato troppo reale e avevo paura di capire e vedere cosa ci fosse oltre la cupola di protezione che mi garantiva l'essere sua nipote con i suoi stessi poteri. Le teorie di Max mi ritornarono in mente in quel momento e mi persi sulle ultime parole che mi disse. "Perché devi sapere chi devi affrontare, Sophie Hunter". Chi dovevo affrontare? Venni scossa da un brivido e non mi accorsi che James si era avvicinato. «Che hai?» mi chiese dolcemente «No, niente... Sto bene» mentii senza guardarlo. «Ti devo ricordare che so quando menti?» mi rimproverò il ragazzo. Alzai lo sguardo su di lui. Come faceva ad essere così calmo? Come faceva ad essere sempre così sicuro di sé? Come faceva a non avere mai paura di nulla? «James... Io...» iniziai. «Stiamo avendo problemi con uno dei vostri amici... Potete venire un secondo?» ci interruppe un'infermiera spalancando la porta. Io e James ci guardammo e insieme seguimmo la donna.
Capimmo subito qual era il problema quando vedemmo un dottore volare fuori da una porta. Raggiunsi l'uomo e lo aiutai a rialzarsi «Sta bene?» chiesi «Sì, sì, ci ho fatto l'abitudine... Certo che quel ragazzo ha un gancio niente male» commentò il giovane dottore. James intanto era precipitato dentro la stanza. Lo seguii. «Zach, che succede?» sentii dire al mio ragazzo. Appena varcai la soglia vidi che la stanza era ridotta abbastanza male e Zach era appoggiato a torso nudo con la fronte contro la parete. Una mano fasciata a penzoloni e l'altra a pugno sotto la quale si stava formando una grande crepa a ragnatela. «Non lo accetto...» sussurrò «Cosa sta succedendo?» chiesi io. «Jase... Dov'è Opal? Voglio mia sorella» sussurrò Zach con un tono di voce che non gli avevo mai sentito «Zach, calmati e dimmi...» «Voglio mia sorella!» ringhiò questo facendo saettare i suoi occhi azzurri sull'amico. «Vado... Vado a cercarla» sussurrai. Mi precipitai fuori dalla stanza e agguantai un'infermiera che si era rifugiata fuori. «Cerco Opal...» giusto, lei non sa chi sia. «La ragazza minuta dalla pelle scura. Carattere pimpante... Capelli ricci color caramello...» mi affrettai a spiegarle «Ah, sì, è nella sala terapia numero 187.» disse lei «Come se sapessi dove fosse!» esclamai. «Mi scusi... È al terzo piano. Corridoio B dell'ala Ovest.» mi spiegò imbarazzata. Annuii e mi diressi verso gli ascensori. Zigzagai tra i corridoi dopo essere salita di due piani. 181... 183... 185... Bingo! Mi ci fiondai dentro senza nemmeno bussare e trovai Opal tutta rannicchiata su una sedia davanti ad un dottore con un blocco appunti in mano. «Opal?» sussurrai. La ragazza alzò lo sguardo e per un secondo lo vidi vacuo e perso. Poi tornò la stessa ragazza di sempre «Sophie!» esclamò «Signorina Hunter, mi spiace informarle che siamo in terapia, è pregata di uscire» affermò il dottore arcigno. Lo fulminai con lo sguardo ma l'uomo non si fece intimidire. «Zach... Zach ha bisogno di te» dissi direttamente ad Opal. Opal non se lo fece ripetere due volte e si fiondò come un razzo fuori dalla stanza. «Non se ne può andare!» le gridò dietro l'uomo. «Dov'è? Dov'è lui?» mi chiese agitata. «Al primo piano. Stanza 93. Ala Est» affermai. La ragazza si voltò di nuovo e corse via a piedi nudi. «Che problemi ha la ragazza?» chiesi al dottore. «Non posso rivelarglielo» mi disse severo «Tanto lo dovrà mettere nei rapporti che mio nonno non leggerà. Che differenza fa se lo dice a me?» gli chiesi seria. «Che lei, signorina Hunter è solo una ragazzina» «Qui ogni "ragazzino" ha passato più inferni di centinaia di adulti» dissi risoluta. «Siamo abbastanza maturi da poter capire cosa volete» lo sfidai a testa alta. L'uomo mi guardò con i suoi occhietti scuri. «La signorina Day ha subito un grande trauma psicologico di dubbia provenienza. Stavo cercando di capire che cosa le fosse successo prima che tu ci interrompessi.» mi morsi il labbro per i sensi di colpa. La mia testa era un flusso incostante di emozioni, pensieri, paure, preoccupazioni e responsabilità. Mi sentivo come un plancton in mezzo ad un mare in tempesta. Cercai di fare ordine tra i miei pensieri e decidere cosa fare. I Geminus non potevano restare. Sapevo che James li aveva condotti qui sperando nella mia protezione, ma non sapeva che mi ero venduta al nonno per la salvezza di Scarlett. Non avevo più alcun modo di pretendere qualcosa da lui e... Se le storie erano vere... Lui avrebbe ucciso qualsiasi Geminus. Non ci sarebbe voluto molto a scoprire chi erano e persino l'identità di Nox sarebbe stata messa in pericolo. Ma erano gravemente feriti e avevano bisogno delle miracolose cure della B.L.C.. Da quello che avevo capito ci sarebbe voluto molto tempo. Se anche non li avesse uccisi, li avrebbe voluti sotto controllo ed era qualcosa che loro non avrebbero potuto sopportare. Avrebbero preferito la morte. Potevo provare a farli scappare... Ma a quel punto, le centinaia di guardie della Base avrebbero comunque riferito al nonno il loro arrivo... E nelle loro condizioni non sarebbero fuggiti lontano. «A cosa sta pensando Signorina Hunter?» il medico interruppe il mio flusso di pensieri. «Io... A nulla» mentii «Sono uno psicologo specializzato. So quello che faccio a differenza di Mr. Barker» disse l'uomo stupendomi. L'uomo mi guardò «Mi spiace, non era mia intenzione insultare il capo della B.L.C.» fece. «Non si preoccupi. Non prova grande simpatia per mio nonno, eh?» chiesi titubante «Qui chiunque dotato di talento e che segua la propria professione con i puri ideali non lo approva. La B.L.C. è formata dai migliori studiosi di ogni disciplina evolutiva del pianeta. Tutti si sono uniti per lavorare insieme e cercare di creare un mondo migliore e aiutare a raggiungere il benessere umano. Nuove tecnologie, innovazioni scientifiche, miriamo ad un nuovo "800", crediamo nel Positivismo, ovvero nelle certezze, nella certezza che la scienza possa dare qualsiasi risposta e cancellare ogni problema ed incertezza. Ma suo nonno? Suo nonno sta sfruttando questi progressi, alla quale siamo giunti, per un insensata guerra civile, per un insensato controllo di un impero immaginario che filtra tra la democrazia raggiunta con tanta fatica dagli esseri umani.» mi disse sprezzante «Cosa intendi dire?» chiesi confusa «Che suo nonno sfrutta la nostra organizzazione per controllare le punte di diamante dell'economia, della finanza, della sanità, di tutto ciò che fa degli Stati Uniti una società. Gli Stati Uniti sono sotto il dominio dei suoi invisibili fili.» mi spiegò «E questo è sbagliato. Noi dovremmo aiutare l'umanità, non controllarla» disse «Allora perché sei ancora qui? Perché non ve ne andate e abbandonate tutto? Non siete legati a questo luogo come me» chiesi «Oh, sì invece. Molti vivono nella speranza che questo regime possa finire, garantendoci la possibilità di continuare i nostri studi in armonia. Devi sapere che in nessuna altra parte del mondo si hanno più possibilità che qui di raggiungere i nostri obbiettivi. L'ambizione di scoprire e sapere non li lascia andare via. Alcuni hanno paura di essere presi da Susan Blackwood. Altri non saprebbero più dove andare.» mi spiegò. «Lei chi è?» chiesi. Volevo sapere il suo nome. Era importante per me saperlo. Controllai il cartellino sul petto e lessi solamente F. Spencer psicologo, categoria B . «Fredrick Spencer» rispose lui. «Mi auguro che quando la B.L.C. passerà nelle sue mani, Signorina Hunter, lei saprà gestirlo meglio di come stia facendo il suo nonno. Nel modo giusto» disse Mr.Spencer «Io non voglio avere il comando della B.L.C.» dissi «Ma può sempre fare la direttrice.» affermò l'uomo. «Non voglio avere questa responsabilità...» sussurrai. Mi voltai per andarmene. Dovevo raggiungere James e fare con lui una lunga chiacchierata sul da farsi. «Dr. Spencer...» mi fermai senza voltarmi. «Quante persone creda che vogliano vedere mio nonno spodestato?» chiesi. «Molti... Non saprei quanti ma perlopiù sono solamente dottori ed inventori. Le guardie sono troppo fantocci per capire da soli di essere solamente delle pedine sacrificabili» affermò la sua voce atona. «Lei mi aiuterebbe a farlo?» chiesi voltandomi verso di lui. «Lei è troppo giovane per poter prendere il suo posto.» mi disse lui guardandomi serio «Ma non sarò io a farlo.» dissi mentre un sorrisetto spuntava sulle mie labbra.
Mi precipitai verso la stanza in cui era ricoverato Zach, per vedere cosa fosse successo e trovai Opal rannicchiata contro la porta chiusa della stanza. James era in piedi, appoggiato al muro a un metro di distanza da lei e nessuno fiatava. I medici e le infermiere erano spariti. Mi avvicinai e chiesi «Cos'è successo?». James alzò lo sguardo e lo incrociò con il mio, ma fu Opal a parlare. «Gli amputeranno il braccio» disse con tono tremante. «Era da tempo che non se lo sentiva nemmeno più e lui non aveva detto niente... L'infezione si era dilatata e stava raggiungendo il cuore...» continuò la ragazza. «Faceva finta di niente... Faceva finta che gli facesse male... Se faceva male era tutto okay.» «Lo salveranno» affermai «Sì... Ma rimarrà senza un braccio» disse la ragazza alzando lo sguardo. «Non è più curabile» Opal aveva gli occhi lucidi. Era la prima volta che vedevo quella ragazza così... Debole ed indifesa. Dall'interno della stanza sentii un grido di frustrazione. Era così disperato che faceva tremare il cuore. Le grida continuarono mentre Opal scoppiava definitivamente a piangere. Appoggiò la fronte contro la porta e le mani a pugno. Iniziò a batterlo lentamente contro la porta come per combattere il dolore con altro dolore. Le spalle e le mani appoggiate alla liscia superficie tremavano per i pianto, ma non si sentiva un filo di voce da lei. Piangeva in silenzio, piangeva in silenzio per la sofferenza del fratello. Erano come una cosa unica, il dolore dell'altro era il proprio. James si avvicinò a lei e la strinse in un abbraccio senza dire niente, mentre questa stringeva e stropicciava la maglietta chiara del ragazzo. Stringeva i denti e cercava di non farsi sentire dal fratello all'interno della stanza. Strinsi i pugni e mi voltai. Attraversai i corridoi e scesi i piani, iniziando a girare per quelli sotterranei. La zona della bio-meccanica. Chiesi in giro, consultai i medici che erano comunque un po'scettici, ma alla fine riuscii ad avere la conferma della riuscita della mia idea. Ritornai dai ragazzi e li ritrovai sempre nella stessa posizione, solo che Opal non singhiozzava più. Rimaneva in silenzio senza muoversi di un muscolo. Spalancai la porta della stanza di Zach e ci entrai a grandi passi, facendo alzare immediatamente lo sguardo a James ed Opal. «Zach» lo chiamai. Il ragazzo che era scivolato a terra scompostamente accanto ad un armadio di metallo accartocciato e in mezzo a cianfrusaglie mediche alzò lo sguardo. «Angelo» sul suo volto comparve un sorriso forzato. «Ti ridarò il braccio» annunciai. Il ragazzo mi guardò con rinnovato interesse anche se parecchio smorzato dal dolore sul volto. «Non sarà come il tuo... Non sarà comodo all'inizio... Ma... Lo sentirai.» dissi. «Devo solo avere il tuo sì» continuai risoluta. «Il mio sì...» ripeté lui assente. Mi avvicinai a lui e mi chinai, in modo che i nostri sguardi fossero allo stesso livello. «Per un braccio meccanico» dissi. «Ho consultato vari membri della B.L.C. e mi hanno informato che si può fare. Possono anche mimetizzarlo con la tua pelle ed esternamente sembrerà un braccio normale in tutto e per tutto.» dissi «Ma non sarà normale» mi morsi il labbro. «È il massimo che posso fare Zach...» mormorai dispiaciuta. «Zach... Provaci» intervenne Opal. I Gemelli si guardarono in silenzio scambiandosi parole che altri non potevano comprendere. «Fi... Ci sono i medici qui fuori» mi avvertì James. «Okay, di loro che arrivo» dissi tendendo d'occhio il ragazzo con i capelli rossi. «Va bene. Tanto peggio di così non potrebbe andare. Diventerò un mezzo cyborg» disse il ragazzo abbassando lo sguardo, rassegnato. «Sarà un'operazione dolorosa... Ed anche abituarsi sarà doloroso» lo avvertii. Il ragazzo si limitò ad annuire. Era completamente diverso dal ragazzo allegro e malizioso che avevo conosciuto... Quello pieno di vita e battute sempre pronte. Sembrava un'altra persona. Mi alzai ed uscii a incontrare gli esperti. Lasciai tutto nelle loro mani. Opal rimase con il fratello mente mi facevano uscire con James. «Grazie Fi» mi sussurrò il ragazzo. «In fondo Zach lo capisco... Desidera cavarsela da solo e non vuole pesare alla sorella. Si vuole addossare le responsabilità di entrambi. Odia non essere autosufficiente e senza un braccio... Si sente inutile, debole, vulnerabile...» mi disse James «Ma tu gli hai dato una possibilità» si voltò verso di me e mi sorrise. «James... Ti devo parlare.» gli dissi risoluta. Il ragazzo fece svanire il sorriso dalle labbra e ascoltò i miei problemi con il nonno, di McEwan, il problema con i Geminus e del mio folle piano di togliere al nonno il controllo della Base. Al termine del racconto James ghignò invece di essere preoccupato. «E chi ci vorresti mettere a capo della B.L.C.?» mi chiese «Max, ovvio» replicai. «Prima di tutto devi convincere lui, e poi è praticamente impossibile battere tuo nonno in questo campo» disse. «Sì, ma io non gli voglio permettere di comportarsi ancora da dittatore!» esclamai. «Senza di lui... Se lui non avesse spinto tutti gli Imperium al limite non sarebbero esistiti nemmeno i Ribelli!» esclamai. James mi toccò delicatamente il braccio per attirare la mia attenzione. Appena mi voltai mi trovai tra le sue braccia e le sue labbra sulle mie. «Ci possiamo provare» mi sussurrò appoggiando la fronte contro la mia e stringendomi le mani nelle sue. «Sarò sempre con te. Qualunque cosa tu scelga di fare» mi disse accarezzandomi la guancia. «Dovremmo rendere Max partecipe...» gli dissi. Lui annuì e ci avviammo mano nella mano nel luogo in cui era ricoverato il dottore.
Mentre salivamo le scale un gruppo di infermieri e dottori agitati si fiondarono verso il basso. Fermai una ragazza «Che è successo?» chiesi «È scappato un paziente! Non lo troviamo da nessuna parte!» James si mise sull'attenti a quelle parole «È qualcuno che è appena arrivato?» chiese agitato afferrando per le spalle la donna che, essendo piuttosto minuta, era completamente sopraffatta dal ragazzo che svettava sopra di lei. «Sì... Era il ragazzo svenuto...» balbettò lei. James non la lasciò nemmeno finire di parlare e corse su per le scale alla ricerca di Nox.
Angolo Autrice
Salve Imperium dell'acqua, della terra, del fuoco, dell'aria e possibili Geminus! Qui è Winter che vi parla! Preparatevi per un angolo autrice chilometrico! Oggi ho pubblicato per 2 motivi!
1! Domani, sabato e domenica e... Tutta la prossima settimana non ho nemmeno il tempo per respirare, figuriamoci per pubblicare.
2! Oggi a quanto pare è un giorno molto speciale per una Wattpadiana che seguo con molto piacere sofisemmi . Ma lei non è d'accordo! Quindi ho deciso di dedicarle questo capitolo! Non è una cosa che faccio di solito, quindi probabilmente sarà la prima e ultima volta.
Sotto allegato, i miei personaggi preferiti della sua bellissima trilogia (al momento unologia (?) e mezza) degli "Specchi"! (Sean te amo) (p.s non è pubblicità ma andate a leggerla! Io personalmente la adoro)
Ma ditemi vi è piaciuto il capitolo? E se vi facessi le solite classiche domande?
-Chi è il vostro attuale personaggio preferito e perché lo è?
-Chi è il personaggio che vi ha stupito di più? In quale scena e perché?
-Chi è il personaggio più sexy della trilogia? Perché?
Momento riflessione: cosa ne pensate del loro secondo incontro? Che amori, vero? Se vi può consolare sarebbe stato ancora più cruento se James fosse stato nel pieno delle sue forze e Sophie nel pieno dei suoi poteri... Ma purtroppo il ragazzo era debole e innamorato e la ragazza ha ancora molte lacune nei suoi domini! Inoltre... Cosa ne pensate del rapporto tra Sophie e Christopher? Sappiamo tutti che Chris non è la migliore delle persone però ha dimostrato più volte di tenere veramente a Sophie... Insomma, a modo suo. L'ha sempre perdonata e le dà sempre nuove possibilità e adesso la nostra Sophie vuole tradirlo di nuovo... È nel giusto o nel sbagliato? Cosa pensate che voglia veramente Sophie? Semplicemente liberarsi dalla pressione del nonno o ha obiettivi più nobili? Come mai all'improvviso le sta così a cuore il futuro della B.L.C. oltre che degli USA? O le è sempre importato? O finalmente sente sulle sue spalle il peso di essere al centro di tutto? Cosa ne pensate dei Gemelli? A voi la parola e mi aspetto riflessioni profonde e filosofiche ☺️.
Sotto abbiamo Giugno con la bella Joanne Sharp.
Sopra abbiamo un'immagine di Eli Twain... Che carino che è ❤️ E stesso vale per sotto. Varie scene con il nostro Eli... Scusate per la mia ossessione ma era un modo per scusarmi di averlo trattato così 😅. Eli che sorride, Eli che viene mutilato da Susan, Eli che ride con Coral, Eli che abbraccia il fratellino Nick ed Eli che tiene in braccio Courtney.
Qui sotto terminiamo con le fanart di @BlueGleidis con il bacio di riunione che vi avevo promesso!
Come scordarsi del momento strappa lacrime in cui Sophie recupera il cappellino verde di James e lo stringe al petto, sussurrando il suo nome ed evocando i ricordi legati a lui... Sì, come no, figuriamoci se vi siete commossi😂
Siamo in vena di smancerie? Ecco Sophie e James che dormono accoccolati...
Siccome è la Kiss time ecco il primo bacio tra James e Courtney ❤️ ho apprezzato veramente tanto che l'abbia rappresentato, secondo me è stato uno dei momenti migliori. E sono l'autrice! Non mi potete trucidare!
Baci = amore = San Valentino! Che equazione stupida. Allora in ordine da sinistra a destra (secondo me) Zach, Opal, Nox, James, Sophie, Jo, Seth, Coral e Aiden... Andiamo dov'è Eli? Anche lui merita di festeggiare San Valentino!
Ragazze... Allora partendo dall'alto in ordine orale. (Secondo me) Sky, sotto c'è Court, si riconosce dalle punte dei capelli più scure, accanto ovviamente Opal, Emh... Credo sia Sophie, seguita da Jo con la sua ricrescita, sopra Jo c'è Coral con i capelli corti corti e la bella signorina con la treccia è Aylen! Datemi una medaglia!
BBF! Jo e Sophie!
Sempre i Geminus... Mi hanno rotto questo ragazzi! Adesso li trucido tutti. Nah 😂. Da sinistra a destra sono Opal, Zach, Jase e Nox... Giusto?
Uh! Shadowhunters vs Imperium! Io tifo per gli Shadowhunters! 🙋🏻 partendo da sinistra abbiamo Izzy, Alec dietro (poverino! Okay che è l'argento e non lo vedono rispetto all'oro, ma è più raro e va messo davanti! Magnus approverebbe!), la rossa chi è se non Clary? Poi abbiamo un Jace straffottente ricoperto di rune. Dall'altra parte abbiamo James con le fiamme (Sbruffone), Sophie davanti da vera protagonista, Jo seduta in aria e dietro Aiden perché ha una palla d'acqua fluttuante in mano. Sta cosa di mettere i bei ragazzi dietro non mi piace.
Coral! Che carina, vero? Poi ci ripenserò quando avrete scoperto di più su di lei 😈
Questa è una rappresentazione dell'intervista fatta ai miei personaggi... Cioè, quella sulla poltrona sarei io... Lo so, "che viso angelico!" Fossi stata io avrei messo le corna e un sorriso sadico in faccia, ma ringrazio per non avermi dipinta come un mostro. Abbiamo accanto a me James (e te pareva), Sophie contrariata, Jo contrariata, Aiden da mediatore e Seth stravaccato a fare il figo. Seth non ce n'è bisogno! Lo so che lo sei.
Intervista n. 2. Di lato a destra ci sono sempre io con un sorriso dolcissimo ma che dice "Tranquilli ragazzi! Ho solo il potere di farvi tutti fuori!" Accanto a me c'è il galante Zach, seguito da Opal, poi NoxxyDoxxy, Eli con i suoi occhiali fashion, una birbante Arianne, una Coral distratta e un Philip che soffia via il suo ciuffo sexy dal volto.
C'è AlhenaDevon con un dolcissimo bacio tra James e Sophie... Ma da quello che ho capito in realtà ha costretto una sua amica a farlo, giusto?
Qui un bellissimo disegno di @RimaMellah con i 4 elementi!
@AinwenA ha disegnato James Sharp in tutta la sua figaggine
@Ele-R-Chan ci regala una bella Sophie
Assieme alla cara Sky...
E per oggi ho concluso le fanart dato che Wattpad non mi permette di pubblicare più di 20 immagini! A tutti quelli che me li hanno inviati prego di attendere il prossimo capitolo che dal POV di James s'intitola "Litigi". (Spero che siate arrivati a legger fin qui!) Ciao ciao ci sentiamo il... 28 maggio! Sperando di
sopravvivere fino a quel giorno 😅.
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