29. Sof: Partenza

James Sharp era un idiota. Come diavolo avevo fatto ad innamorarmi di un tale presuntuoso, pieno di sé, spiritoso, seducente, sexy... Questa cosa di farmi avvampare davanti a tutti con quelle effusioni amorose, dovevano finire. Non che mi dispiacessero, anzi, erano... Come dire... Wow... Ma ogni volta che ci staccavamo ero sempre piacevolmente intontita prima di accorgermi che ci stavano fissando tutti. Tutti. E poi mi rendeva più difficile pensare o respirare... Oh, mi toglie il fiato... Scossi la testa per riprendermi dalle fantasticherie e seguii Aiden che camminava davanti a me. «Dove andiamo?» gli chiesi «All'ufficio di Mr. Steel» mi rispose Aiden con voce atona. Non osai guardare dalla parte di Aiden e tenni le distanze con lui. Lui si voltò all'improvviso e io mi bloccai sotto il suo sguardo blu. Mi sorrise «Perché stai rimandando indietro?» mi chiese con la sua solita gentilezza «Io...» balbettai «Hai paura che si ingelosisca perché cammini accanto a me?» mi chiese «No! James non è così geloso. Solo che...» mi guardò in attesa «Tu...» balbettai «Se ti stai preoccupando per i miei sentimenti, non farlo. È vero, averti per me mi renderebbe felice, ma preferisco vedere il sorriso sul tuo di volto.» affermò accarezzandomi la guancia «Il tuo bel sorriso che non vedevo da tanto tempo... E lui è riuscito a fartelo venire senza il minimo sforzo.» sussurrò assente «Ora andiamo da Mr. Steel» disse voltandosi.

«Sognorina Hunter!» esclamò Mr. Steel appena mi vide «Mr. Steel» replicai. «Aiden, puoi andare. Grazie mille» il ragazzo sorrise «Vorrei rimanere se non le dispiace Mr. Steel» disse il ragazzo «Bene, come vuoi. Signorina Hunter...» «Mi chiami Sophie» lo interruppi. L'uomo si sorprese ma disse «Sophie, ho ricevuto da poco una chiamata da parte di tuo nonno che è stato giustamente informato della tua fuga. Mr. Barker desidera che torni immediatamente da lui.» mi disse «Perché queste cose non me le dice direttamente lui?» chiesi con stizza «È un uomo impegnato. Soprattutto in questo periodo in cui si verificano vari attacchi da parte di Ribelli.» spiegò l'uomo albino. «Ma se io non me ne volessi andare?» mormorai pensando alla casa in cui sono riuscita ad entrare dopo tanto tempo. A mio padre all'ospedale e a Jo... Ad Aiden, a Seth, Eli e Coral... A Jay. Non credo che Jay acconsentirebbe a venire con me al Centro dato il suo odio verso mio nonno. «Potrai portarti dietro i tuoi insegnati» affermò l'uomo riferendosi a loro come a degli oggetti. La sua freddezza mi stupiva ancora. «Perché questa improvvisa decisione?» chiesi «Mr. Barker desidera solo la tua sicurezza. Sei stata costretta a rimanere qua perché a quel tempo il Centro era stato attaccato ripetutamente e portava con sé un criminale molto potente, ora è qui che non sei al sicuro. Susan Blackwood ti vuole troppo. Verrai trasferita al Centro in segreto. Lo sapremo solamente noi.» disse. «Mi ha pregato di dirti che voleva scusarsi per averti dato come guardia del corpo una spia. Si sente terribilmente in colpa» «Queste cose me le può benissimo dire lui di persona» affermai gelida. «Aiden. La tua squadra viene con me vero?» gli chiesi voltandomi verso di lui «Io...» iniziò lui guardando Steel «Non sei più sotto le mie direttive Aiden. Decidi da solo, non hai bisogno del mio permesso» gli fece notare l'uomo. «verremo con te.» disse il biondo. «Sophie... Prima che tu te ne vada... Mi potresti dire dove si trova Lucas?» mi chiese l'uomo senza guardarmi. «Non lo so Mr. Steel. Veramente. Ma avrà i suoi motivi non crede?» gli dissi prima di andarmene seguita da Aiden.

«Lucas... Non era il figlio di Mr. Steel? Pensavo fosse morto tempo fa» mi chiese il ragazzo affiancandomi «Suo figlio è morto.» mi limitai a rispondere perché non volevo urlare ai quattro venti il segreto di Nox. Aiden fortunatamente capì che non ne volevo parlare, quindi non fece più domande su Lucas. «Vado ad avvertire gli altri. Si parte domani pomeriggio.» disse allontanandosi. Come mi dovrò comportare con lui? Mi chiesi guardando la sua schiena sparire dietro l'angolo. Sospirai ed andai a cercare i fratelli Sharp e i piccoli Iniziati. Li ritrovai in una palestra. Mi fermai sulla soglia ad ammirare il volto di James concentrato sull'incontro di due Iniziati. Era così preso che non si accorse che mi ero avvicinata a lui. Sorrisi mentre Nick Twain sconfiggeva uno dei due gemelli. Non sapevo quale Stark fosse. Toccai il braccio di James per attirare la sua attenzione. «Che combini?» gli chiesi mentre lui si aprì in un sorriso mozzafiato «Testavo» rispose attirandomi a lui e accarezzandomi il collo con il suo fiato che mi provocò dei brividi lungo la schiena «Perché sembravi parecchio preso» mormorai «Mai quanto lo sono da te» eccolo di nuovo a farmi arrossire come un peperone «Jay, smettila di fare così!» esclamai «Cosi come?» chiese innocentemente sorridendomi malizioso «Così!» sbottai. La scena mi ricordava parecchio quella volta che si era travestito da idraulico per parlarmi «Adesso so che ti piaccio quando faccio così» mormorò attirandomi a lui, ma venne interrotto dalla vittoria trionfante di Nick Twain. «Sai. Quel ragazzino ti assomiglia» dissi guardando l'atteggiamento fiero del fratello di Eli «Non esageriamo. Io sono unico» rispose prevedibilmente. Nathan ed Ary si prepararono a sfidarsi. Iniziarono ed io rimasi a bocca aperta per l'aggressività con cui lottavano.
«Wow» esclamai «E non hai visto niente.» commentò James fiero di quei piccoli. Rimasi a bocca aperta davanti a quell'incontro. Non pensavo che Ary fosse tanto forte e il ragazzo che veniva dalla sua stessa Base non era da meno. Purtroppo Ary venne colpita violentemente alla tempia per poi crollare a terra. Spaventata corsi a soccorrerla «Ary?» la chiamai «Mmm» mormorò facendomi sospirare di sollievo «Ehi tutto bene FireLizle chiese il biondo abbassandosi al nostro livello. Sul suo volto si leggeva solo preoccupazione e sorrisi d'istinto davanti a tale affetto. Arianne evocò le fiamme per allontanarlo sorprendendo tutti «Non ho bisogno della tua compassione» mise il broncio «Ma io volevo solo...» provò a parlare Nathan Cray «Finiamola con questa storia Cray» lo interruppe il giovane Twain «Sono impaziente di batterti» capimmo che dovevamo spostarci così accompagnai Ary fuori dal ring «Sto bene» mormorò lei «Vuoi batterti anche tu? Scendi dal ring fratellone» sentii Jo rimproverare il fratello che fissava i due ragazzi che si stavano trucemente guardando.
I ragazzini iniziarono a lottare, inizialmente rimasi ancora più basita dalle loro tecniche incredibili, ma poi l'incontro sfociò in una zuffa infantile che mi fece sorridere «Ehi. Finitela!» esclamò Arianne con tono di disprezzo «Siete patetici. Siete o non siete Imperium?!» sbuffò «Non posso credere di essere stata battuta da stupidi simili!» Disse oltraggiata «Ben detto» confermò la ragazzina dai capelli scuri ed entrambe se ne andarono seguite poco dopo dal resto delle ragazze «Ehi! Dove andate! Dobbiamo stare insieme!» esclamò Aylen seguendole agitata «A quanto pare è finita» sospirò James preparandosi ad andarsene. Mi voltai verso di lui per raggiungerlo, ma vidi Nick affrettarsi verso di lui «Aspetta James!» lo chiamò. Parlottarono tra loro e rimasi affascinata davanti allo sguardo premuroso di James davanti a quel giovane. Ad un certo punto gli mise una mano sulla testa e gli scompigliò i capelli, sorridendogli dolcemente facendomi curvare le labbra all'insù come un'idiota. «Ehi» mi chiamò Jo. «Mmm?» chiesi senza guardarla «Hai qualcosa qui» mi disse. Mi voltai a guardarla mentre puntava l'indice sull'angolo della sua bocca. Cascai alla sua provocazione portandomi le mani alla bocca per cancellare qualche traccia di bava. Poi realizzai quello che stavo facendo «Ehi!» protestai «Da come guardi mio fratello sembra che tu gli voglia saltare addosso in questo preciso istante» scherzò «Smettila Jo!» le diedi una gomitata imbarazzata «Ooooh non neghi eh?» continuò «Jo! Insomma!» mi coprii il volto con entrambe le mani, completamente rossa in volto. Jo rise divertita. «Arrivederla signorina Hunter» mi salutò in quel momento Nick educatamente «Ciao Nick» gli sorrisi facendolo arrossire. Poi rivolgendosi verso Jo «Ti ringrazio per... Prima...» disse accarezzandosi la nuca «È un vero piacere piccoletto. Rimarrà un segreto tra noi fratelli minori okay?» gli fece l'occhiolino «Okay» poi se ne andò. Notai Nathan Cray scappare da Jay dopo che gli aveva sussurrato qualcosa «Che gli hai detto?» gli chiese Jo avvicinandosi «Segreto» rispose lui con il suo sorriso sghembo «E tu che hai detto a Nick quando è scappato? Ti ha pure ringraziato» chiese lui «Segreto» lo imitò la ragazza facendomi ridacchiare «Se volete vi dico io qualcosa che non sia un segreto.» li richiamai per dare l'annuncio «Aiden mi ha portato da Steel che mi ha detto che mio nonno mi vuole alla Base 1, che ora reputa sicura. E io voglio che veniate con me.» affermai sperando che James sarebbe venuto. «Andare alla Base 1 eh?» chiese James soprappensiero «Jay, se non vuoi... So che odi quel posto... Non ti obbligo...» borbottai «Non dire sciocchezze Sof» disse Jo «Infatti Fi.» James si avvicinò a me e mi accarezzò la guancia «Ti amo più di quanto odi quel posto. Ovvio che vengo con te» mi disse gentilmente. Jo imitò un conato di vomito mentre io avvampai. «Smettila sorellina. Non essere gelosa. Amo anche te» disse mettendole un braccio attorno le spalle e baciandole la tempia. 

Stavo mettendo a posto i miei pochi averi quando sentii entrare qualcuno nella stanza «Vuoi una mano?» chiese James «Ho quasi finito» replicai andando verso il comodino e recuperando il Flash. «Vuoi tenerlo tu?» gli chiesi mostrandoglielo. James lo guardò per qualche istante per poi scuotere la testa «Sono ancora dell'idea che con te sarebbe più al sicuro.» replicò. Feci un'alzata delle spalle e lo misi nella tasca interna del borsone. «A volte mi chiedo perché Max abbia inventato il Flash...» mormorai «Le sue invenzioni sono a fine del bene. Se gli altri lo utilizzano negativamente... Non è certo per colpa sua.» rispose James. «Lo so Jay. Max è una grande persona. Non sto dicendo niente. Solo che... Se il Flash non fosse mai esistito... Magari tutto questo non sarebbe successo...» mormorai «Io avrei la mia memoria e tu... Tu avresti ancora i tuoi genitori perché senza il Flash che modifica la memoria dei giovani, non ci sarebbero state quelle stragi.» dissi «Ehi Fi» James mi abbracciò «Non ci pensare okay? Avrebbero comunque trovato un altro modo per sbarazzarsi di mia madre. Lei era una traditrice oltre che essere una Geminus. Ha abbandonato la B.L.C. per rincorrere la felicità.» disse «Ha fatto bene» dissi «Ah sì?» chiese il mio ragazzo divertito «Se tua madre non avesse sposato tuo padre tu e Jo non esistereste. E per quanto sia egoistico da parte mia... Sono felice che abbia rischiato tanto» James mi baciò la fronte «Anche io sono felice di esistere. Che mondo orribile sarebbe stato senza di me?» sbuffai a quelle parole «Presuntuoso» borbottai facendolo ridere. «Si è fatto tardi. Dovremmo andare a dormire» mi disse preparandosi ad andarsene «Dormi bene» sussurrò. «Rimani» replicai «Fammi svegliare accanto a te per una volta. Non è mai successo, nemmeno quando viaggiavamo insieme.» dissi afferrandogli la mano prima che se ne andasse. James mi guardò con espressione indecifrabile per mezzo secondo per poi sorridere malizioso «Non... Non pensare male» mi affrettai a dire. Lui si sciolse dalla mia presa e si sfilò la maglietta nera che aveva. «Jay?» lo chiamai tentennante mentre si avvicinava con sguardo penetrante verso di me obbligandomi ad indietreggiare. Il cuore iniziò a battermi a mille e i pensieri agitati. Le mie gambe si scontrarono contro il letto e caddi indietro. James sfruttò il momento per annullare le distanze e bloccarmi sotto di lui con i gomiti appoggiati ai lati della mia testa. Sentivo il calore che il suo corpo emanava e il fiato che mi solleticava la pelle. Le mie orecchie erano tappate dal battito del mio cuore e il mio sguardo era allacciato al suo profondo ed intenso, che alla fioca luce della camera erano talmente scuri da sembrare neri come il più profondo dei mari. Prima che i miei pensieri si facessero troppo proibiti, James mi diede un bacio fugace sulle labbra e rotolò via da me spostandosi sul letto. Rimasi intontita dalla sua improvvisa assenza «Non vieni a dormire?» chiese lui allegramente «Tu sei... Sei impossibile!» sbottai indignata prendendo la maglietta e i pantaloncini che usavo come pigiama per poi fiondare in bagno senza capire se mi fossi arrabbiate perché mi avesse spaventata o perché non fosse successo niente... In tal caso... Mi sciacquai il volto in fiamme con l'acqua fredda e mi guardai allo specchio, incontrando la mia familiare immagine. Cercai di fermare il mio respiro accelerato e di calmare il mio cuore che batteva ancora all'impazzata. Dannato James Sharp. Pensieri poco casti si insinuarono di nuovo nella mia mente all'idea di cosa pensavo stesse per fare. Scossi la testa più volte e mi sciacquai nuovamente la faccia. Non che non ci avessi mai pensato di... Sentii la porta aprirsi e richiudersi così uscii di corsa dal bagno. James se n'era andato. Sentendomi ferita mi tuffai nel letto e spensi la luce, offesa dal suo atteggiamento. Poco dopo nel dormiveglia mi sembrò di sentire di nuovo la porta seguita dal lato del letto che si abbassava. Due braccia forti mi cinsero e mi avvicinarono ad un corpo caldo e dal profumo familiare «Dove sei andato?» «A lavarmi e a procurarmi un paio di pantaloni da pigiama. Non credo che avresti resistito me in boxer» risi alla sua battuta. James mi obbligò a girarmi verso di lui in modo da non dargli la schiena. Lui mi baciò la fronte e sussurrò «Mi sei mancata tantissimo Fi» sorrisi come un ebete, troppo sveglia per potermi seriamente addormentare. Alzai la testa e cercai le sue labbra. Intrecciai le gambe alle sue mentre mi lasciavo trasportare dalle sue capacità di baciatore e le sue mani che si infilavano sotto la mia maglietta, accarezzandomi avidamente la schiena «Suppongo che questo voglia dire che ti sono mancato pure io» mormorò divertito nel buio della stanza quando ci staccammo «Non ti montare la testa» lo rimproverai «Troppo tardi» disse suadente prima di baciarmi di nuovo.

Dire che avevo dormito bene era poco in confronto a come mi sentivo in quel momento. Per una volta dopo molto tempo, non avevo avuto alcun incubo. Quando mi svegliai, senza aprire gli occhi, sentii la sua presenza. Eravamo intrecciati in un groviglio improbabile tra gambe, braccia e coperte, ma mi trovavo stranamente comoda in quella posizione. Una mano mi stava accarezzando distrattamente i capelli creandomi piacevoli brividi lungo la schiena «Buongiorno» disse la sua voce roca. Aprii un occhio e sorrisi raggiante. Alzai lo sguardo ed incontrai il suo volto illuminato dalla flebile luce del mattino «Buongiorno» biascicai «Da quanto tempo sei sveglio?» gli chiesi «Da un po'» disse con uno strano tono «Che c'è?» chiesi preoccupata «È che... Fi... Io...» balbettò «Cosa?» lo incoraggiai «Sai per quanto possa essere un bravo ragazzo sono sempre un ragazzo. E non credo vada bene dormire così» disse facendomi ridacchiare «Sei eccitato Jay?» chiesi provocatoria strisciando la mia gamba contro la sua e creando disegni invisibili con la mano sul suo petto. Lui deglutì «Attenta a dove sposti la gamba. Non giocare con il fuoco» mi disse serio. «Hai iniziato tu questo gioco ieri sera, te lo sei scordato?» replicai spostandomi sopra di lui con le braccia sul suo petto e guardandolo da sopra. I miei capelli scivolarono intorno a noi come una tenda scura che ci concedeva della privacy. Le sue mani mi serrarono i fianchi mentre vedevo i suoi occhi percorrermi. Non mi sentivo nemmeno imbarazzata cosa alquanto strana, perché di solito mi sentivo così quando la situazione si faceva troppo calda. Probabilmente ero ancora ubriaca dal sonno.
«Sof! Hai per caso visto mio frat...» esclamò Jo entrando improvvisamente  in camera mia tranquillamente prima di bloccarsi davanti alla scena. «Wow... Emh... Io... Esco...» balbettò agitata «Penso... Che... Questo trauma mi resterà a vita» la sentii borbottare mentre si voltava per uscire «Aspetta Jo! Non stiamo facendo niente!» le gridai dietro. James si mise a ridere «Cosa c'è di divertente?» chiesi «Sicura che non stiamo facendo niente?» mi chiese lui «Beh certo!» esclamai sentendo i primi sintomi di imbarazzo e cercando disperatamente l'audacia che mi aveva colpito prima. James si tirò su rimanendo appoggiato sui gomiti e mi baciò per poi spostarmi delicatamente da sopra di lui. «Ri-Buongiorno» sussurrò suadente per poi liberarsi delle coperte e dirigersi verso la porta. Ammirai il suo corpo slanciato e pressoché perfetto ai miei occhi e gli dissi «Bei pantaloni, forse un po' stretti, non credi? Hai intenzione di uscire così?» lo presi in giro notando tutto «Sì, così quelli che passano per questo corridoio vedono che effetto mi fai e che ho passato la notte con te.» disse con noncuranza uscendo dalla stanza. L'effetto che gli faccio... Ripetei. Risi come una scema sola in camera mia.

«Beh? Ti ha visto qualcuno?» gli chiesi mentre ci dirigevamo insieme a colazione «Purtroppo nessuno ha potuto notare la mia dotazione, a parte te» disse facendomi avvampare. Possibile che riuscisse a capovolgere sempre le situazioni? Si possono contare sulle dita le poche volte in cui sono riuscita a provocarlo a tal punto da non fargli replicare.
Jo ci stava aspettando ad un tavolo. James si avvicinò e le diede un bacio sulla testa per poi sedersi davanti a lei, mentre io presi posto accanto «Ciao Jo» la salutai. Lei ci fissò intensamente, dall'uno all'altro, alla ricerca di qualcosa. «Che c'è?» chiesi «Controllavo se ci fosse qualcosa di diverso» disse lei con noncuranza «Jo! Ti ripeto che non abbiamo fatto niente» dissi imbarazzata «Infatti niente. Ti ho solo sorpresa a cavalcioni su mio fratello» disse a voce troppo alta per i miei gusti, tanto che le misi una mano sulla bocca «Non stavamo facendo niente!» ripetei «Non ancora almeno» intervenne James divertito guadagnandosi la mia occhiataccia. Entrambi si misero a ridere «Ah ah, maturo da parte vostra coalizzarvi contro di me» sbuffai. Jo mi appoggiò la testa sulla spalla «Lo sai che ti voglio bene, perché sei la migliore e che il rosso ti dona» mi adulò «Ho ordinato del cappuccino per tutti e tre. Spero non vi dispiaccia» disse la ragazza «Per me va benissimo» esclamammo io e James insieme «Ma che carini! Parlate anche insieme?» fece Jo con tono malizioso. Alzai gli occhi al cielo mentre James mi faceva l'occhiolino.

Era arrivata l'ora di partire e questa volta avremmo preso tutti l'aereo come comuni Popolani. «In economica?» chiese Jo sbuffando «In economica» replicò Aiden senza guardarla, controllando l'orario del volo «In aereo?» chiese Seth con tono quasi disperato «In aereo» confermò Aiden spegnendo il telefono «Qualcun altro ha problemi sul viaggio?» chiese. Scossi vigorosamente la testa mentre James non si prendeva nemmeno la briga di guardarlo. «Aspettiamo qualcun altro?» chiesi notando un'auto anonima e un pulmino parcheggiati davanti a noi «Sì, gli Iniziati vengono con noi. Tanto era quella la loro destinazione finale.» rispose Aiden. «Scusate per il ritardo» affermò Aylen raggiungendoci trafelata assieme ai ragazzi nello stesso stato, ciascuno con il loro borsone gigante «Nessun problema. Partiamo?» disse il biondo.
Per una distribuzione più equilibrata io, James, Jo, Eli, assieme ad Ary e Nathan salimmo sull'auto mentre gli altri presero il pulmino. Eli si sentiva alquanto a disagio sull'auto ma cercò di non darlo a vedere. «Eli tutto bene?» chiesi preoccupata «Certo! Solo che sui mezzi di trasporto mi sento cieco e vulnerabile» ammise il ragazzo con un sorriso caloroso. Lui e suo fratello si assomigliavano veramente molto, stesso colore di capelli, stesso naso, stesso taglio delicato degli occhi... Solamente che quello di Eli erano vitrei e nascosti dietro un paio di occhiali da sole. «Ma tu sei cieco» fece notare la parlantina Arianne «Ary!» la rimproverai «Cosa!» esclamò «Piccoletta, c'è una cosa chiamata delicatezza» le fece notare James al volante facendo ridere tutti, ma Ary se la prese solo con il suo compagno di Base sferrandogli una gomitata «Non fa niente. Non mi pesa non avere la vista.» disse Eli con un sorriso largo. «Ci ho fatto l'abitudine... Anche se vorrei vedere mio fratello crescere. Mi potete dire com'é?» chiese con tono malinconico riempiendomi di tenerezza. Stavo per rispondergli ma Ary mi precedette «È molto bello. Ti assomiglia, ma io lo trovo più carino di te. Sarà alto più o meno così» fece segno con una mano portandosela di circa cinque dieci centimetri più in alto della sua testa. «Ary!» esclamò James al posto mio «Cosa!» fece lei di nuovo con quell'aria birichina. Eli rise «Non fa niente. » ripeté Eli «Ah! È vero che non ci vedi! Ma se sapessi quanto sono alta ti potrei dire quanto è alto lui. Però direi che a te arriva più o meno alla spalla?» tentò di nuovo quell'invadente ragazzina «È alto un metro e cinquantacinque» disse Eli sicuro «Come fai a saperlo?» chiese stupito Nathan «Ci sono dei vantaggi ad essere ciechi» disse Eli sorridendo sornione «Nick è un ragazzo testardo. E glielo si legge in faccia, da quelle smorfie che fa. Inarca spesso le sopracciglia e adotta un atteggiamento spavaldo per nascondere la sua insicurezza. Rispetto a quando era piccolo ha perso quell'ingenuità che gli avevo visto e letto nello sguardo. Ora è come se quegli occhi nascondessero un fantasma. Non so se questo ti può essere d'aiuto» disse James al volante. Fissai il suo sguardo puntato sulla strada dallo specchio retrovisore, con quei ciuffi castani troppo lunghi che gli coprivano la fronte. Mi sarebbe piaciuto sapere in quale situazione avesse conosciuto Nick ed Eli. «Grazie» mormorò Eli.

Il resto del viaggio in aeroporto avvenne in silenzio. Jo si era addormentata contro il finestrino del sedile del passeggero ed Arianne dormiva tranquilla contro il mio braccio, stesso stava facendo Nathan contro il suo. Eli teneva la testa appoggiata sul palmo della mano ma non riuscii a capire il suo stato per via degli occhiali. «Siamo arrivati» disse James parcheggiando «Stanno dormendo tutti» sussurrai «Strano che tu invece sia sveglia» mi prese in giro «Questa notte ho dormito troppo bene per avere sonno» James mi sorrise dallo specchio retrovisore. «Mmm siamo arrivati?» mormorò Ary «Sì» risposi «LEVATI DI MEZZO! CHE CI FAI ADDOSSO A ME?!» urlò improvvisamente la bambina scacciando Nathan di dosso. Ma non poteva fare molto dato che già eravamo stretti stretti in macchina «Non ho deciso io di dormire addosso a te!» sbuffò il giovane. «Scendete. Dobbiamo prendere l'aereo» ordinò James prima che Ary potesse protestare, mentre Jo si stiracchiava e sbadigliava.
L'aeroporto era molto affollato ma riuscimmo ugualmente a trovare gli altri «Questi sono per te» mi informò Aiden passandomi passaporti diversi dai miei con nomi inventati. Li presi ma notai che il ragazzo indugiò sulle mie dita prima di lasciare la presa di scatto. «Perché questa cosa?» chiesi «Sei ufficialmente scomparsa. Questi servono per darti una falsa identità» mi spiegò il biondo «Ma non mi riconosceranno?» chiesi dubbiosa facendolo ridacchiare «No. Nonostante la tua foto sia pubblica, i controllori non si ricorderanno di te. Massimo potrai sembrare familiare. E se proprio ci riescono...» tirò fuori dalla tasca un mini flash «Abbiamo questo qui» mi disse «Ora muoviamoci» disse mettendomi una mano sulla schiena per condurmi verso il check-in. Una mano mi prese per il polso e mi trascinò accanto ad un corpo caldo «Non ti allontanare troppo» mi sussurrò James all'orecchio.

L'imbarco andò liscio e come aveva previsto Aiden nessuno mi aveva riconosciuta. Si erano tutti scordati del volto anonimo della ragazza scomparsa mesi prima. Ottenni il posto accanto al finestrino e James era seduto affianco a me. Nemmeno la partenza che si era già addormentato e dopo un po' lo feci pure io.
Giunti in Alaska vennero a prenderci gli uomini di mio nonno con le loro auto blindate che ci scortarono tutti alla ormai familiare Base1. James non mi lasciò mai la mano «L'ultima volta che sono stato qui... Ti stavo rapendo» disse il ragazzo «Ne parli come se fossero bei tempi» lo rimproverai mentre attraversavamo il portone «Perché? Non lo sono?» scherzò lui «A proposito... Come hai fatto a capire che era il momento buono?» gli chiesi «Ti seguivo» replicò lui «È inquietante Jay» gli feci notare. A lui scappò una risata «Era il mio compito rapirti. E dovevo cogliere l'opportunità migliore. Mi sono travestito da Imperium dell'acqua... E nessuno se n'è accorto.» disse guardandosi intorno «Certo che i sistemi di sicurezza fanno schifo» dissi soprappensiero «No, in realtà sono i migliori. Sono io che sono il meglio del meglio» si vantò «Non è qualcosa di cui essere orgogliosi, sei un criminale» affermai. «Benvenuti!» riconobbi la voce di mio nonno esclamare dalla cima delle scale bianche «Nonno Chris» dissi freddamente stringendo di più la mano di James che alla vista dell'uomo si era irrigidito. Anche gli altri salutarono il nonno mentre Arianne gli saltò addosso abbracciandolo «Nonno!» esclamò la bimba «Come sta la mia dolce nipotina?» chiese l'uomo con tono paterno «Alla stragrande» rispose lei mentre il nonno la posava giù «Sophie, bentornata» mormorò guardandomi per poi soffermarsi sulla mia mano allacciata a quella di James «James Sharp... Da quanto tempo» disse. Un silenzio assordante coprì i presenti. «Che aspettate? Sarete stanchi dopo il viaggio. Andante nelle camere. Sarà un piacere ospitarvi qui giovani Iniziati» disse gentilmente ai ragazzi che ringraziarono educatamente «Posso parlarvi?» chiese a me e a James mentre gli altri si dileguavano. Jo si attardò ma James le mimò un "vai" accompagnato da un sorriso rassicurante. Seguimmo mio nonno in ufficio «James... Susan Blackwood mi ha contattato» sobbalzai al nome di lei «E sa che sei qui... Per mia nipote» James non diede alcun segno di qualche tipo di reazione «Durante l'ultimo attacco... Ha lasciato questa e mi ha chiesto di dartela appena fossi giunto qui, con Sophie» allungò una busta bianca sigillata per bene «Ovviamente ho già letto la lettera, inutile nascondertelo, e non ti dirò cosa c'è scritto sopra, in modo che tu non possa pensare che ti voglia influenzare in qualche modo» dichiarò «Come faccio a sapere che è davvero una lettera inviata da lei?» chiese James afferrando la busta «Lo capirai da solo che è originale e che non l'ho scritta io.» disse nonno Chris. James fece per aprire la busta ma mio nonno glielo impedì appoggiando una mano sul suo dorso. James si ritirò di scatto come se si fosse scottato «Non mi toccare» ringhiò «Calmati. Non leggerla adesso.» disse nonno serio. «Sophie» mi voltai verso di lui in ascolto «Mr. Steel mi ha riferito chi sono i tuoi insegnati. Sicura di non volere qualcuno di più competente?» chiese «Vanno benissimo loro. Mi fido. L'ultima persona che hai scelto tu da mettere al mio fianco si è rivelata la spia.» gli feci notare con tono distaccato «A proposito di ciò... Mi spiace. Non posso credere che Philip sia un traditore. Suo padre era un mio caro amico.» disse deluso «Stai invecchiando. Se non ti sei accorto nemmeno di questo» disse James. Dallo sguardo che mio nonno lanciò al mio ragazzo sembrava che lo volesse uccidere sul momento. Però alla fine decise di ignorarlo «Hai il Flash con te Sophie?» chiese l'uomo «No.» risposi impassibile. In effetti era nella borsa che ora si trovava in camera mia. Non ce l'avevo con me. «Sophie, potresti sforzarti di non essere così dura con me?» mi chiese mio nonno «Siamo dalla stessa parte. Non sono tuo nemico» mi disse. Mi voltai e lasciai che James mi conducesse fuori dal suo studio «Sophie, non capisci che tutto quello che faccio è per garantire a tutti voi un futuro migliore?» non mi fermai e continuai a procedere finché la porta non si chiuse dietro di me.
Lasciai che James mi conducesse lungo i corridoi bianchi della Base 1, evidentemente se li ricordava ancora a memoria. «La Serra» mormorai estasiata quando capii dove ci trovavamo. Appena entrai i vari profumi punsero le mie narici allentando la tensione sul collo che avevo da quando avevo visto mio nonno. Non capivo per quale motivo la sua presenza mi facesse quell'effetto, avevo una costante sensazione di non volerlo deludere ma la parte razionale di me capiva che quel che mio nonno voleva, non me ne doveva fregare niente. «Sbaglio o è più grade e più bella... Ci sono nuove piante.» notò James «Più panchine» disse passeggiandoci in mezzo stringendo la mia mano «L'albero. Non è cresciuto in questi anni...» mormorò James fissando un maestoso albero attaccato alla parete «Magari è geneticamente modificato» dissi «Non te lo ricordi vero?» mi chiese lui appoggiando la mano libera sulla corteccia. Guardai meglio l'albero ma non mi diceva nulla. James mollò la mia mano e si arrampicò su un ramo con agilità. «Vieni?» mi invitò. Lo raggiunsi sfruttando i miei poteri di Imperium dell'aria ed andai a sedermi affianco a lui, lasciando penzolare le gambe mentre lui si appoggiò al tronco con una gamba per parte. «Vieni qui» James mi afferrò per la nuca, avvicinando il mio volto al suo per poi baciarmi intensamente, lasciando scorrere le nostre lingue. Le braccia con cui mi tenevo saldamente sul ramo iniziarono a farsi molli e il cuore a battere troppo forte. Gli afferrai il davanti della camicia per tenermi salda a lui, e avvicinarlo ancora di più. Era così piacevole. Per poco non cademmo entrambi dal ramo per il trasporto del bacio. «Ho sempre voluto baciarti su questo albero» mi rivelò tenendo il mio volto tra le mani. «Jay io...» non so perché, non so cosa significhi questo albero. James mi invitò ad alzarmi e mantenendo l'equilibrio si spostò sulla sporgenza del muro che portava verso una finestra. Spinse la finestra che stranamente si aprì e scavalcò dentro, invitandomi a fare lo stesso. La sorpresa di vedere quella stanza mi lasciò a bocca aperta «Questa è la mia stanza... Ci sono stata per un po'» dissi ricordando la prima volta in cui ero stata alla Base 1, a quei tempi ignara di tutto. Accanto alla porta d'ingresso c'erano anche le mie valigie che evidentemente qualcuno mi aveva portato in camera «Lo è sempre stata. È qui... Che ci siamo conosciuti. Io ero lì dove sei appollaiata tu ora... E tu eri qui dove sono io.» mi disse. Nella mia mente balenò un flash di un ragazzino dal sorriso sghembo che si presentava come il miglior iniziato. «Arrivavo sempre da questa finestra, salendo da quell'albero, anche se all'inizio lo trovavo difficile. Ma tutto pur di venire a trovarti» disse James «Allora è per questo che ti piacciono tanto le finestre! Per me?» scherzai facendolo ridere «Forse...» mormorò posando una mano sul vetro della finestra «Ti manca?» gli chiesi. Lui inarcò un sopracciglio «Ti manca lei? La Sophie che avevi conosciuto qui» dissi provando un sentimento di fastidio misto a tristezza «Sei tu quella Sophie» mi disse lui. Scossi la testa. Il ragazzo si avvicinò a me e mi prese una mano appoggiandola sulle sue labbra «Non mi manca.» disse «Non mi pesa che tu non abbia più i ricordi di quello che abbiamo condiviso. L'importante è che condividerai i ricordi che avremo in futuro. Insieme» disse serio. «Ti amo Fi» sussurrò facendomi venire le lacrime agli occhi per la commozione. «Ora smettila di fare quella faccia da cucciolo commosso. Ho fame dopo questo lungo viaggio e vorrei andare a mangiare. Non senti che il mio stomaco sta ruggendo come un leone?» sbuffò il ragazzo facendomi ridere «Jay, hai appena rovinato un momento così romantico» gli dissi dandogli un pugno scherzoso sul petto «Idiota» lo accusai. Mi diede un veloce bacio sul naso per poi trascinarmi nelle mense.

«Tu non dovresti allenarti?» mi chiese Jo distesa sul tappeto con la testa appoggiata su una gamba di James e con il telecomando in mano facendo zapping tra i canali. «Non oggi» dissi pensando ad Arya Stark. James rise capendo la mia battuta. «Giusto Jay. Non te l'ho mai chiesto, ma dove lo trovi il tempo per leggere e/o guardare serie TV?» gli chiesi immaginandolo come un nomade sempre in giro a infilarsi nelle case altrui «Passavo spesso da Nox, e a lui il televisore al plasma non serve. E dovresti sapere che c'è sempre tempo per leggere» mi disse continuando a giocherellare con i miei capelli. Era strano vederci tutti e tre rilassati nella Sala Grande su un divano. Io tenevo la testa appoggiata sulla coscia di James mentre entrambi avevamo in mano un libro da leggere. Nonostante il nostro arrivo avesse fatto scalpore tra i membri della B.L.C. in quel momento nessuno ci degnava della loro attenzione, ognuno impegnato al proprio svago. «Certo che la Base 1 ha veramente molti corridoi e passaggi segreti» disse Eli comparendo dal nulla raggiunto da Coral. Quei due sembravano andare molto d'accordo anche se non ci avevo fatto molto caso. «Di che ti stupisci Twain? È la Base 1» intervenne Jo annoiata. Coral di sedette sulla poltrona solitaria ad ascoltarci parlare del più e del meno «Alla fine l'hai letta la lettera?» sussurrai a James «No. Mi hai distratto» disse lui «Non dare la colpa a me!» sbuffai «Avanti. Leggila. Hai qualche idea su cosa ci potrebbe essere scritto?» James sospirò «Forse... Ma spero di sbagliarmi.» disse tirando fuori dalla tasca della giacca di pelle la busta sigillata. «Cos'è?» chiese Jo «Una lettera da Susan Blackwood» le dissi «E me lo dici così?!» esclamò Jo indignata. «Leggila!» disse poi rivolta al fratello. Il ragazzo tirò fuori una lettera ma dalla busta cadde fuori qualcosa che fluttuò sulla gamba di James. Il ragazzo lo prese tra le dita e constatai che si trattava di una ciocca di capelli. Di capelli lunghi, ricci e di del colore del caramello macchiati di qualcosa di scuro ormai secco. Il mio ragazzo sbiancò e si mise a leggere frettolosamente la lettera, colpito da un leggero tremore di agitazione. Lo guardammo tutti in attesa mentre un peso si formava nel mio petto. Una brutta sensazione, bruttissima. «Ha paura» mormorò Eli con il volto preoccupato. Alla fine James alzò lo sguardo dalla lettera
«Li ha presi. Li ha presi tutti» mormorò con i chiari occhi spalancati dal terrore. Realizzai in quel momento che la ciocca di capelli era sporca di sangue.

Angolo autrice

Boom! Colpo di scena cari Imperium! Vi mancavano? Oh! Nox, Zach, Opal e Max catturati! Sembra che facciano a turno a mettersi nei guai... Poveretti... Però devo ammettere di avere fatto un capitolo lunghissimo, sono quasi 6000 parole!!! Ma non vi stancate?

Sopra Korra, sequel del cartone che ispira le tecniche di combattimento degli Imperium.
Sotto i miei cari personaggi versione Chibi! Non sono adorabili? In particolare Zach! Secondo voi chi è il più carino?


P.s. Il prossimo capitolo dal POV del nostro caro Jay ha come titolo "Lei". Haha che fantasia vero? Vi avverto. Se tenete ai vostri feels... Non leggetelo. Altrimenti mi ammazzerete. Al prossimo Sabato Imperium!

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