21. Sof: missione anti-Law
Le lezioni con Aiden si fecero imbarazzanti. Il ragazzo cercava di mantenere le distanze e io non mi opposi minimamente. Era quasi diventato freddo con me, parlandomi solo per lo stretto necessario ed essendo migliorata anche nell'elemento dell'acqua non doveva nemmeno darmi altre spiegazioni. «Controllo Sof. Più riesci a mantenere il controllo di te stessa più massa d'acqua riuscirai a dominare.» mi sussurrò mentre l'intero lago si alzava al mio comando «Imponi la tua volontà. Nessun dubbio, nessun sentimento, solo tu e l'acqua» era curioso che il fuoco fosse esattamente il contrario dell'acqua. Un tempo James mi aveva insegnato che il fuoco andava alimentato con le emozioni e più le tue emozioni e sentimenti erano forti, più le tue fiamme erano potenti. L'acqua invece andava controllato con la volontà, concentrazione ed esternazione di emozioni, sarà per questo che tutti gli Imperium dell'acqua che ho conosciuto hanno quel qualcosa di rigido e freddo come il ghiaccio, come Ellen Frost, David Law e... Anche Aiden in un certo senso. Ma anche James era un po'così, manteneva il controllo di sé stesso, era riflessivo e ogni volta che pensava o si arrabbiava gli si formavano quelle rughette in mezzo alle sopracciglia... Infatti, gli si formavano. Al passato. Persi presa sulla massa d'acqua che crollò immediatamente. «Sei stata brava.» disse Aiden senza alcun calore nella voce. «Continuiamo domani. Devo andare da Mr. Steel» mi disse dirigendosi verso la porta «Aiden?» lo fermai «Dimmi» «Io...» mi spiace se non riesco a dimenticare la persona che odi di più al mondo? Mi spiace di non ricambiarti? «Io...» balbettai di nuovo. Abbassai lo sguardo incapace di sostenere ancora il suo «Scusami» alzai la testa di scatto «Perché ti scusi?» gli chiesi «Perché mi sto comportando come un bambino infantile. Non dovrei insistere così con te. Hai tutto il diritto di rifiutarmi. È passato poco tempo dal suo... Sacrificio e hai bisogno di riprenderti. Capisco. Non ti obbligherò a darmi una possibilità, ma voglio che tu sappia che io ci sarò sempre per te. E che ti...» «Non terminare la frase, Aid» mi affrettai ad interromperlo «Non è giusto così. Credo che quello che provi per me sia solo senso di colpa, non puoi provare per me quella cosa.» dissi. Lui mi sorrise tristemente «È come se ti dicessi che tra te e James è stato tutto un gioco.» «Io amo James» dissi «Lo so» abbassò lo sguardo e se ne andò.
«Jo?» «Mmm?» «Secondo te... Sono carina?» le chiesi guardandomi allo specchio «Penso di sì» rispose distratta aggiustandosi il trucco. Anche io un tempo mettevo chili di mascara ma durante e dopo il viaggio con James ho iniziato a farne a meno, lasciando il mio volto privo di alcun tipo di trucco. Dopo tutti gli avvenimenti dove ne potevo trovare la forza? «Perché me lo chiedi? Non ti sei mai fatta problemi sul tuo aspetto» mi chiese alzando un sopracciglio perfetto. Lei sì che era bella. Gene Sharp presumo. «No è che... Non capisco come una come me possa attirare l'attenzione di Aiden.» ammisi «Cazzo! Si è dichiarato?» «Più o meno» «E... Tu?» la guardai tristemente «Non posso dimenticarlo, capisci?» Mormorai abbassando lo sguardo e facendo un sorriso tirato «Forse ti servirebbe... Una distrazione. Cioè, non ti vedo sorridere veramente da molto tempo» mi disse. Scossi la testa ed uscii dal bagno. In corridoio riconobbi la chioma bionda argentea di Seth e mi affrettai a raggiungerlo «Seth!» lui si voltò ma non vide me che lo avevo chiamato, ma un punto dietro di me. Ci avrei scommesso tutto l'oro della Gringott che si stava avvicinando Jo. «Volevo chiederti una cosa» gli dissi «Chiedimela» disse semplicemente lui con le mani in tasca «Ormai sono abbastanza pronta sia nel dominio dell'aria che dell'acqua. Vorrei iniziare anche con la terra e mi chiedevo se tu fossi disponibile a farmi da insegnante» in realtà avrei preferito chiederlo ad Eli, perché Seth mi inquietava leggermente, ma sapevo che Jo sarebbe stata presente a tutti i miei allenamenti e loro dovevano chiarirsi. Seth guardò Jo che rimaneva in silenzio appoggiata contro il muro a fissarsi i piedi «No» «No?» chiesi stupita. Non che mi aspettassi che facessero a gara per avere l'onore di farmi da insegnante, ma non mi aspettavo di certo un rifiuto «Non sono la persona più qualificata a farti da insegnante» disse «Hai rinunciato ad aiutare la gente?!» intervenne Jo arrabbiata facendosi avanti «Jo» la trattenni «Sophie merita insegnati migliori di me.» replicò «E poi durante la lotta contro Valentine Santos non mi è sembrata particolarmente capace nel dominio dell'aria, forse dovresti impegnarti di più Annie.» disse Seth impassibile «Almeno io qualcosa ho fatto!» ringhiò la ragazza «Non cambierai mai? Sempre così testarda ed orgogliosa» «Se non ti sono mai piaciuta perché fingere di stare felicemente con me? Non vedevi l'ora di mollarmi vero?» «La tua infantilità supera gli standard di un bambino di sei anni» disse Seth scuotendo la testa. Jo gli tirò uno schiaffo «Finalmente mi mostri quello che provi veramente per me eh?» chiese con tono tremolante «Ti lamenti sempre che io non riesca a capire te! Almeno io ci ho provato! Tu invece?» fece Seth impassibile «Sono stata proprio un'idiota ad innamorarmi di uno come te!» gridò prima di correre via «Perché Seth?» chiesi al ragazzo senza seguire la mia amica, perché aveva bisogno di stare da sola. «Perché cosa?» replicò lui massaggiandomi la guancia, quando dallo sguardo capii immediatamente che sapeva a cosa mi riferivo «Perché ti comporti così con lei?» chiesi comunque. Seth abbassò lo sguardo e sospirò «Non credo che siano affari tuoi Sof, mi spiace» disse stringendo la mascella. Iniziò ad allontanarsi ma io lo raggiunsi parandomi davanti a lui «Seth, non posso permetterti di ferire ancora Jo» gli dissi a testa alta «Sei la meno indicata a farmi la predica sul ferire o meno le persone amate» disse con il chiaro tentativo di ferirmi «Invece sono la più indicata.» affermai affrontandolo «Proprio perché io ho saputo superare questo momento di crisi e recuperare» «Allora pensa per te» disse cercando di superarmi. Ma io mi parai nuovamente davanti a lui. Non demordendo. «Seth, ci sono problemi ben più gravi e ho capito che bisogna affrontarli uniti! Ma non possiamo essere uniti se non superiamo le divergenze personali. Perché non vuoi fare uno sforzo con lei?» esclamai «Perché devo essere sempre io a fare un passo indietro in questa relazione? Perché non è mai lei? Annie deve capire che non possiamo sempre cadere ai suoi piedi! Nemmeno quelli che la amano» replicò a tono «Con me non l'ha fatto! Ha cercato di capirmi e sostenermi. È una brava ragazza Seth e...» il volte di Seth si fece improvvisamente triste «Vorrei che cercasse di capire di più anche me... Mi ha sempre dato per scontato e mi sto convincendo sempre più che i suoi sentimenti non siano affatto veri» disse sospirando «Seth, fammi spiegare...» «Non sei tu che devi dare spiegazioni ma lei. Se tiene veramente a me, me lo dovrà dimostrare come ho sempre fatto io.» disse superandomi «Seth!» lo richiamai «Fatti trovare fuori nel campo da tennis tra due ore. Ti avverto non sarò indulgente come Aid ed Annie» disse andandosene senza voltarsi.
«Cosa? Io non vengo» protestò Jo «Ma hai detto che avresti assistito alle mie lezioni sulla terra! Perché avresti riso sul mio fallimento siccome è l'elemento opposto all'aria» protestai di rimando «Beh, non ho più voglia di ridere» disse «Jo!» «Avevi detto che pensavi di chiederlo ad Eli!» esclamò «Ma Seth lo conosco da più tempo, anzi tu lo conosci da molto più tempo e so che è affidabile. Eli mi sta solamente simpatico» dissi «Non so niente di lui» aggiunsi «E non posso affidarmi a dei quasi sconosciuti» rincarai «No Sof. Ho detto di no» disse testarda «Non hai paura che possa innamorarmi di lui?» Jo mi guardò per mezzo secondo e poi scoppiò a ridere «Che hai da ridere? Seth è un bel ragazzo!» «Oh! Lo so. Lui è indescrivibile, ha quel fascino cupo ed affascinante che lo circonda perennemente oltre ad avere uno sguardo profondo e penetrante... Che hai da sorridere?» mi accusò «Se ti manca vai da lui e chiedigli scusa! In fondo ha ragione! Anzi, senza in fondo. Dimostragli che lo ami» il suo sguardo si fece triste «Se non sa che lo amo veramente allora non mi conosce come crede. Se è così insicuro sul nostro rapporto vuol dire che non si fida per nulla di me» disse arrabbiata «Andiamo Jo...» «Devo andare» disse lei alzandosi dal letto ed uscendo dalla mia stanza sbattendo la porta. Sospirai. Meglio andare, era ora.
Okay, il fatto che Seth mi stesse aspettando al centro del campo da tennis da cui era stata tolta la rete, mi inquietava. Era seduto a gambe incrociate e teneva il viso alzato verso il cielo e gli occhi chiusi, le braccia distese dietro di lui e le mani allargate «Ciao Sof» disse «Non sei riuscito a convincere Annie a venire» dedusse senza aprire gli occhi «Con un po'di tempo ci riuscirò» risposi decisa «Buona fortuna» notai del sarcasmo nel tono, ma lo ignorai «Vieni qui. Siediti di fronte a me» mi invitò guardandomi. Eseguii. «Non ti spiace vero se ho invitato qualcun altro» «Umh, no» balbettai «Bene.» disse distendendosi con le mani incrociate dietro la testa «Rilassati Sof. Non mordo, perché sei sempre così tesa con me? A parte poco fa, ovviamente» disse. Mi stupii a quelle parole «Oh, non saprei.» ammisi «Hai qualcosa di inquietante» lo sentii ridere per la prima volta probabilmente «Lo pensano in molti ma nessuno me l'ha mai detto.» disse divertito «Uh, ragazza misteriosa!» mi voltai e vidi Eli «Oh, ciao Eli» lo salutai sorpresa. Guardai Seth in cerca di spiegazioni che nel frattempo si era tirato su «Mi stai dicendo che non sai chi è?» chiese Seth al nuovo arrivato «Non mi ha mai detto il suo nome» rise accarezzandosi la nuca «Ma so che è Sophie Hunter» disse «Ma come...» iniziai «Oh, non credere che l'abbia capito dal tuo modo di muoverti, che ha le stesse fattezze di un' Imperium dell'aria, dell'acqua, della terra e del fuoco» rise «In effetti mi era venuto un dubbio ma poi ho sentito Joanne chiamarti per nome per caso un po'di tempo fa» spiegò «Ho invitato Eli perché potesse aiutarti con l'elemento della terra» disse Seth «Non per essere scortese, ma io avevo chiesto a te» dissi leggermente indispettita «Ma lo faremo entrambi. Io ti insegnerò a controllare la terra, al modo migliore per utilizzarla in attacco e difesa. Eli ti insegnerà le proprietà, ti insegnerà ad essere la terra stessa, come percepire le persone per esempio, ci siamo confrontati e ti posso assicurare che lui ne sarebbe più capace di me.» mi spiegò. Non ho mai sentito Seth fare un discorso tanto lungo, non pensavo ne fosse capace. Fissai Eli e il suo volto sereno e innocente. «Va bene» mormorai. In effetti anche nelle lezioni dell'aria avevo due insegnati, anche se non glielo aveva chiesto nessuno Philip interveniva sempre per aiutarmi. A proposito di quel ragazzo, era da un po'che non lo vedevo. «Va bene. Da dove si comincia?» chiesi allegra. «Inizia Eli. Così prendi la mano. Me ne resterò in panchina a guardare» rispose Seth. Oh, quel ragazzo stava dando il meglio di sé! Non aveva mai parlato tanto! «Okay... Sophie. Siediti per favore» mi invitò il ragazzo prendendo la posizione del loto «Devo mettermi come te?» «No. Sto facendo scena.» rispose lui con un sorriso. «Ora adagia entrambi le mani sul terreno e senti.» eseguii e appoggiai le mani. Mi aspettavo quasi che partisse un terremoto o che comparissero montagne di terra, ma non accadde nulla. «Beh?» «Beh cosa?» chiesi «Che senti?» «Uhm... Granelli ruvidi, terreno duro e roccioso, freddo.» dissi «Bene ora passa oltre alla fisicità» disse «Eh?» «Chiudi gli occhi. La vista è l'ultima cosa che ti serve.» mi suggerì «Non sento niente Eli. Mi sento un po'ridicola» ammisi «Sophie, controllare la terra non è come l'aria e lasciarsi trasportare dall'istinto, non è l'acqua che è contenuta dalla tua forza di volontà e nemmeno dominata dalle emozioni come il fuoco» «Come fai a sapere cosa alimenta gli altri elementi?» chiesi di getto «È una cosa che insegnano a tutti gli Iniziati. Mi piacevano le lezioni quindi ho una memoria piuttosto lunga, non sono certo l'unico. Smettila di essere sospettosa e concentrati sulla terra sotto di te» mi disse gentilmente «Scusa» mormorai imbarazzata «Dicevo che con la terra non devi essere altro. Fino ad ora come l'hai evocata?» mi chiese «Umh... Non so... A caso, quando avevo paura...» ammisi «Questo perché l'elemento della terra si basa sulla forza fisica e psicologica. Per poterla evocare bisogna sentirsi in contatto con essa. È più facile evocarla quando il corpo è attraversato dall'adrenalina, ma noi ti insegneremo a dominarla meglio.» disse «Ora chiudi gli occhi e pensa alla terra come parte di te. Pensa di sollevare qualcosa di pesante.» continuò. Chiusi gli occhi e cercai di concentrarmi. Finalmente sentii qualcosa e cercai di sollevarlo come mi aveva detto ma era come cercare di spingere un muro. «Vai Sophie. Più forza.» insistette. Strinsi i denti e sforzai i muscoli «Tu sei più forte e dura» disse. Improvvisamente sentii qualcosa smuoversi sotto di me. Spalancai gli occhi ritrovandomi seduta su una montagnola deformata. «Wow» esclamai «Bene. Ora rimettila a posto» disse Eli. Ci misi una buona mezz'ora per riuscirci. Fino alla fine della giornata non ero riuscita a fare di più, mentre Seth si era addormentato sulle panchine. E meno male che doveva essere lui il mio insegnante. Eli aveva molta più pazienza ed era decisamente premuroso, sarebbe stata l'ultima persona al mondo che avrei sospettato come spia «Seth! Eli!» qualcuno stava venendo di corsa nel campo. Una Coral tutta affannata esclamò «Aiden. Noi. Voi. Insieme. Sala» disse tra un ansito e l'altro.
Non ero stata invitata ma li seguii comunque.
«Che ci fai tu qui?» chiese Aiden stupito appena mi vide «Fa piacere vederti anche a me, Aiden» sorrisi sarcastica «Sophie... Tu non fai parte della squadra» affermò il ragazzo «Aiden, tu non mi puoi controllare» utilizzai lo stesso tono, sostenendo il suo sguardo blu. «Infatti, lei è divergente» intervenne inopportuna Jo spezzando la tensione. «Ti amo Jo» affermai «Lo so» sorrise lei facendo alzare gli occhi al cielo a Seth. Jo fece per dirgli qualcosa quando Eli intervenne «Uhm, a che serve questa riunione? È la prima volta che lo facciamo come squadra» disse sempre calmo, sorridente ed allegro. Aiden sospirò e la sua espressione divenne dura e professionale. Avevo già visto quei cambiamenti repentini al tempo in cui... Stavamo assieme. Un periodo talmente breve da non poterlo considerare un ex. Però c'era qualcun altro che cambiava gravemente diventando praticamente un altra persona in casi professionali, gravi e durante le lotte. Philip. Ma dov'era finito? Era sparito dopo l'attacco di Santos.
«Bene. Sapete tutti che David Law è fuggito dalla sua prigionia in Alaska?» tutti annuirono «Bene è stato avvistato nei pressi di San Francisco e quindi automaticamente è di competenza di questa Base. Mr. Steel non ha tempo di occuparsene e ha lasciato a me il compito di catturarlo, considerandola una prima prova come vostro superiore.» «Catturare un luogotenente? Deve riporre proprio una grande fiducia in noi» intervenne Eli «Come fai a conoscerlo? Io non sapevo chi fosse prima che mi rapisse.» intervenne Jo «E poi ci siamo riusciti già una volta» commentò. Perché quel ragazzo sapeva sempre tutto? Un senso di inquietudine si impossessò di me e se... «Umh... È normale sapere chi sono i Luogotenenti» disse Eli imbarazzato «È vero Jo, io lo sapevo che David Law era un Luogotenente anche se non l'avevo mai visto e non l'ho riconosciuto» rispose Aiden. Jo arrossì imbarazzata «Inoltre era debole l'ultima volta, ferito e distrutto dalla sua stessa forza, per questo è stato facile. In cella si è riposato» aggiunse il ragazzo professionalmente «Ah! Bando alle ciance si parte?» esclamò Jo «Sì, seguitemi, organizzeremo un piano per strada» disse Aiden. Uscirono silenziosamente uno ad uno dalla porta e feci per seguirli quando Aiden mi notò. «Tu non vieni» disse categorico «stai scherzando vero?» sbottai furiosa «non devi preoccuparti che mi faccia del male» dichiarai «non mi preoccupo per te ma per la mia squadra!» si accanì arrabbiato come non mai stupendomi «non sai controllare i tuoi poteri e ciò comporta un pericolo maggiore sia per la squadra che dovrà occuparsi anche di proteggerti che per te.» disse «saresti l'anello debole della squadra» aggiunse brusco. Feci un passo indietro, ferita da quelle parole, ammutolita dalla sua aggressività. Aiden sembrò accorgersene così si voltò verso di me e mi guardò dispiaciuto, con i sensi di colpa dipinti sul suo bellissimo volto «Scusa. Non volevo essere così duro» disse più dolcemente. Ma ormai mi aveva offesa. Sapevo che aveva ragione, sapevo che gli avevo causato molti torti, facendolo soffrire, ma tutto ciò non mi impedì di rispondergli tagliente «James mi avrebbe lasciato andare con lui» sul suo volto comparve un'espressione ferita che mi faceva sentire in colpa, ma anche bene, quindi mi sentivo ancora più in colpa per essere tanto stronza. «Ehi! Ma Sophie è migliorata parecchio e dopo la lezione sull'elemento della terra di oggi avrà un potere in più da utilizzare. Sa cavarsela da sola!» intervenne Jo per ammorbidire l'amico «Poi ha tenuto testa a Valentine Santos!» aggiunse «E potrebbe sostituire Coral, mi sembra particolarmente pallida» disse facendo un cenno alla ragazza. Effettivamente Coral era sbiancata e aveva uno sguardo tormentato negli occhi. Sembrava facesse fatica a respirare e che non avesse minimamente sentito di esser stata nominata. Mi avvicinai immediatamente a lei e le circondai le spalle con un braccio «Ehi tutto okay?» lei alzò lo sguardo assente e fece un sorriso tirato «Come?» la trascinai lontano da loro «Non sei obbligata ad affrontarlo di nuovo Coral.» le dissi «No!» esclamò lei «Io non ho paura!» disse. In quel momento si attivò una suoneria, sembravano le prime note di my heart will go on. Coral si accorse che era il suo telefono guardò lo schermo e rabbrividì prima di spegnerlo. «Chi era?» chiesi sospettosa «Una persona» balbettò «Davvero? Pensavo fosse un procione parlante spaziale» dissi sarcastica. Coral arrossì «Io... Io...» balbettò tremate. Mi fece così tenerezza che rinunciai al tormentarla. Se fosse stata veramente lei la spia non sarebbe andata lontana con Eli e Seth nei paraggi, loro che vedono attraverso le bugie. «Tutto a posto qui?» si avvicinò Aiden. Mi lanciò un'occhiata sfuggente prima di dedicarsi a Coral «Va tutto bene? Sembri parecchio sconvolta» disse premuroso «È tutto okay. Meglio partire.». Disse lei decisa prendendo un profondo respiro.
Aiden non obbiettò quando salii anche io sul minibus ma sussurrò qualcosa all'orecchio di Seth che in risposta gli diede una pacca sulla schiena. «Dove andiamo?» chiese Jo «Nella baia di San Francisco. Alcatraz.» disse Aiden. Seth ridacchiò «Dove vuoi che si nasconda un Luogotenente dell'acqua se non su quell' Isola.». Prendemmo il traghetto spacciandoci per ragazzi in una gita di piacere «Prendete ciascuno una pallina e dividiamoci in gruppi da due per espandere le ricerche, tanto l'isola è piccola. I primi che lo scovano non devono affrontarlo in alcun modo. Ma avvertire immediatamente gli altri, intesi?» annuimmo tutti e prendemmo una di quelle palline che avevano donato a James più di un mese fa. Quella pallina mi aveva salvato la vita. Solo la mia. «Intesi, Annie?» ripeté Aiden a Jo «Sí, okay!» sbottò la ragazza, famosa per la sua impulsività. «Io vado con Sophie e...» «aspetta cosa?» lo interruppi «Vieni con me» ripeté «Non ho bisogno di te come balia» dissi infastidita «Non sono più la ragazza indifesa e impaurita di un tempo» «Sei comunque troppo preziosa e preferirei tenerti d'occhio personalmente» insistette «Qui siamo tutti preziosi! Non valgo più di altri!» esclamai arrabbiata «per me sì» mormorò appena che probabilmente lo sentii solo io in quel caos di turisti. «E comunque sei ancora troppo poco allenata» riprese per spazzare via l'imbarazzo. «Io poco allenata?» chiesi con un sussurro incredulo. Fulminea gli salto addosso e lo buttai a terra in una mossa degna di campione, bloccandolo a terra con un braccio dietro la schiena e la faccia a terra «Non sono una principessa in pericolo Aiden, mettitelo in testa» gli sussurrai all'orecchio sotto gli occhi stupiti degli altri. Mollai la presa e mi rialzai. Aiden era vagamente imbarazzato «Forse è meglio... Che stiamo lontani» balbettò accarezzandosi la nuca. «Eli, vieni tu con me. Coral con Jo e Seth con Sophie» disse con tono fermo e nessuno osò obbiettare. Non volevo insistere di andare con Jo per mettere di nuovo a rischio la sua leadership, sarebbe stato troppo umiliante. Ci separammo e partimmo in tre cardinali diversi. Siccome Seth non era molto di compagnia riflettei sulle sue decisioni. Chiaramente aveva messo Coral ed Eli, i due nuovi arrivati, con lui e Jo per tenerli d'occhio, siccome non era del tutto sicuro della loro affidabilità anche se Mr. Steel ce l'aveva assicurata. Jo e Seth separati, questo era ovvio, avrebbero perso tempo a litigare e probabilmente mi aveva assegnata a Seth in modo che mi tenesse d'occhio, siccome Jo mi avrebbe sicuramente assecondata con la sua impulsività. Aveva pensato a tutto. Bisognava ammettere che Aiden ci sapeva fare come capo, oltre ad essere carismatico e incredibilmente bello. Mi ripetevo ancora che non era possibile che un ragazzo come lui si fosse perdutamente innamorato di me. Di me poi! Cosa avrò di speciale? «Sof!» mi chiamò Seth con tono allarmato «Guarda» mi indicò con il mento un uomo con un cappellino da baseball che si stava mangiando un hot dog. Il passo, le movenze, quelle braccia enormi... Law. «Seguiamolo. Non attivare la Pallina» avvertii Seth «Dobbiamo avvertirli» protestò «Seth, se attiviamo la Pallina adesso e aspettiamo che arrivino tutti, Law sarà già scappato. Ma se lo seguiamo e giungiamo al luogo da lui destinato e solo allora chiediamo soccorso, arriveranno nel punto esatto per mettere Law in trappola.» Seth sorrise «Pensavo fossi più impulsiva» disse divertito «Dipende dai momenti» replicai iniziando a seguire l'uomo col cappello. Sembrava si stesse dirigendo esattamente alla prigione di Alcatraz. Entrammo dentro ma immediatamente lo perdemmo di vista perché un gruppo di turisti ci venne incontro e ci spintonò. «Dov'è?» sussurrai «Mi spiace, non lo so... Non può esser svanito nel nulla...» fece Seth. «Appunto.» una voce si levò alla nostra destra dove David Law seduto su un trono di ghiaccio. Ero sicura che mezzo secondo fa non ci fosse. «Seth, la Pallina» sussurrai immediatamente. Seth iniziò ad armeggiare con i vestiti «Seth!» «È...» iniziò il ragazzo «Sparita?» fece Law beffardo. Una lampadina si accese nella mia mente, insieme alla paura «I turisti» dissi «I turisti?» chiese Seth mentre Law sorrideva in modo inquietante togliendosi il cappellino e buttandolo alle sue spalle. «I turisti che si sono scontrati con noi» spiegai «Ma che brava!» esclamò Law sarcastico «Che ingenui a pensare che fossi solo e in fuga» rise sguaiatamente. Ma quanto poteva essere fastidiosa? «Sof, siamo circondati» mi avvertì Seth. «Siamo caduti dritti nella sua trappola.» affermai affranta.
Angolo Autrice
Ecco a voi il capitolo come promesso ^^
Tada tadaaaaaaan. Colpo di scena! Quanto mi mancava terminare i capitoli così! Okay dove siamo rimasti? James è stato richiamato da Susan per qualche oscuro motivo e Seth e Sophie sono caduti dritti nella trappola di Law! Cosa accadrà? Vi informo che presto si verserà del sangue... Muahahaha quanto posso essere sadica? Sopra un possibile Nox... Vi prego smettetela di scrivere nei commenti "continua" perché è ovvio che continuo! Al prossimo sabato miei Imperium! Titolo capitolo "La grande missione" dal punto di vista di Jase! Più tardi vi propongo un altro quiz haha scusate ma ne ho voglia.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top