3. Spiegazioni
Appena notò che la mia attenzione era stata portata su di lei, iniziò ad avanzare con passo lento e privo della sua solita sicurezza e spavalderia. A un metro di distanza si fermò, distolse lo sguardo da me e iniziò ad interessarsi ai suoi anfibi neri borchiati.
Non riuscivo a non guardarla in modo diverso. Consapevole del fatto che lei non era la persona che avevo creduto di conoscere negli ultimi tre anni. Magari non era nemmeno una fan dei libri. Magari aveva finto tutto... La mia ex migliore amica è una ragazza con i poteri dell'aria. Una cosa assurda. Anche se non inaccettabile.
Jo provò ad alzare timidamente lo sguardo su di me incontrando il mio, sicuramente truce, per poi abbassarlo di nuovo immediatamente.
«Aiden vorrei continuare io» chiese il permesso in un modo troppo passivo.
«Annie, non dimenticare quello che ci ha detto» la ammonì il ragazzo più riluttante del dovuto.
«Sì, ho capito» rispose lei allacciandosi le mani dietro la schiena e incrociando le gambe. Lui le sorrise gentilmente, come farebbe un fratello maggiore con la propria sorella minore combina guai, ammorbidendo lo sguardo.
«Mi fido» le disse «Sono certo che non combinerai casini» si voltò verso di me e mi regalò un bel sorriso che mostrava la sua dentatura bianca perfetta e luminosa.
«Ci si vede in giro, allora» Speriamo, pensai.
«Certo!» squittii troppo entusiasta. Sperai vivamente che non se ne fosse accorto.
Lo guardai andarsene e voltare l'angolo con una punta di dispiacere osservando la schiena di quel ragazzo celestiale. Ah, i principi azzurri esistono!
«Andiamo a sederci da qualche parte?» mi chiese Jo titubante facendomi uscire dal mondo delle fantasie sostituendolo con la realtà piena di menzogne.
«Ti devo delle spiegazioni»
«Oh, sì che me ne devi, carina» dissi risentita.
Il silenzio, pieno di tensione, si stava allungando mentre camminavamo fianco a fianco lungo i corridoi dirette non so dove.
Ogni tanto incontravamo qualcuno, in camice o in borghese come lei, che la salutava mentre lei rispondeva con un cenno.
E ovviamente io non conoscevo nessuno di loro.
Ruppi il silenzio per la frustrazione che stava aumentando ad ogni passo.
«C'è tanta gente, ora» dissi noncurante.
«È l'ora della pausa» mi spiegò lei.
«Cosa non ti devi dimenticare?» le chiesi cercando di tenere un tono normale.
«Niente di importante» sussurrò pensierosa.
«Altri segreti eh? Non dire niente. Non sono affari miei» sbottai.
Guardai verso di lei, incontrando un volto affranto.
Capii che Aiden aveva ragione e mi sentii in colpa per averle addossato tutto il mio risentimento. Jo non poteva dirmi niente di tutto ciò, poiché svolgeva solo il suo dovere, mantenere segrete le informazioni sulla B.L.C. Anche se ciò non mi impediva di sentirmi tradita. Io credevo nella sincerità tra gli amici, e lei non lo era stata con me.
«Sof, non potevo dirti niente. Ordini dall'alto. "I Popolani vanno esclusi dalle faccende della B.L.C." » ripeté come un robot. L'irritazione esplose senza che potessi trattenerla.
«E allora perchè ora lo posso sapere?!» le urlai. Ottima domanda. Fino a quel momento mi avevano accolta come se fossi una di loro, spiegandomi le cose pazientemente e dissipando piano piano i miei dubbi. Non avevo quei poteri, altrimenti me ne sarei resa conto, credo... E allora perchè mi hanno rivelato tutto ciò?
«Sof ti devo spiegare un sacco di cose. Ma prima, andiamo a sederci. Quando avrò finito potrai farmi tutte le domande che vorrai, okay?» mi chiese con una nota quasi disperata, senza mancare una traccia di esasperazione che tanto la caratterizzava. Acconsentii con riluttanza.
Dopo aver percorso un dedalo, dove persi il conto delle svolte, dei laboratori e strane palestre sorpassate, raggiungemmo quella che sembrava una sala di riposo.
C'erano alcuni scienziati col camice, seduti su un tavolino accanto all'entrata, intenti a chiacchierare e a bere un caffè, che si fermarono di colpo per fissarmi quando entrai.
Dovevo sembrare un mostro, dato che anche le persone che incontravo in corridoio mi avevano guardata in modo strano.
Anche la ragazza con i capelli rossi fiammeggianti seduta al bancone del bar si fermò a osservarmi. Lei, però, aveva uno sguardo di disprezzo al posto della curiosità mostrata dagli scienziati.
Ma che problemi ha?
Jo fece un cenno con il mento alla ragazza dai capelli rossi che le disse: «Ho saputo. Se ti fa sentire meglio nemmeno io sono d'accordo».
Jo annuì e andò a sedersi su un divano rosso in fondo alla stanza, mentre la rossa faceva una smorfia e se ne andava.
Jo mi invitò a sederle accanto e la raggiunsi confusa ed irritata. Gli altri presenti nella stanza ripresero a farsi i fatti loro come se niente fosse.
«Emh... Da dove comincio? È tutto cosí complicato! Iniziamo dal fatto che la B.L.C. è un...» iniziò prendendo un grosso sospiro.
«Questo lo so già» la interruppi irritata «rispondi alla mia domanda di prima, piuttosto» dissi freddamente anche se lo sguardo ferito di lei mi faceva sentire ancora più in colpa. Forse stavo esagerando.
«Okay».
Mi guardò negli occhi dopo aver preso un lungo sospiro e iniziò: «Devi sapere che non sei la prima Popolana che assiste per sbaglio alle faccende anomale della B.L.C. Solitamente, per loro abbiamo un oggetto che si chiama "MiniFlash" capace di cancellare la memoria a breve termine.» disse tirando fuori dalla tasca interna del giubbotto nero un cilindro in acciaio dalle dimensioni di un sigaro.
«Come il neuralizzatore di "Men in Black"» sussurrai a bassa voce.
«Ogni membro dotato di poteri ne possiede uno. In caso un Popolano venisse coinvolto per sbaglio in una missione» continuò ignorando il mio commento.
«E lo vuoi utilizzare su di me, ora?» esclamai con orrore.
«Cosa?» chiese stupita. «No!» affermò agitando la mano libera come se fosse stata la sciocchezza più grande che avessi mai detto. «Fammi finire».
Jo rimise a posto il MiniFlash che posò un dito sul tavolino in vetro. Incredibilmente comparve una lista d'ordine virtuale.
La ragazza sorrise al mio sguardo sorpreso.
«Qui è tutto tecnologicamente avanzato, non ti stupire. Va bene caffè?» chiese.
«Latte macchiato» la corressi d'istinto.
La ragazza prese l'ordine.
«Comunque, non lo utilizzeremo su di te. Ma aspetta che arriviamo anche a spiegare questo».
Jo iniziò a tamburellare le unghie smaltate sul vetro del tavolo. Incrociò le gambe.
«Il MiniFlash è un'invenzione derivata» affermò. «è una replica meno precisa e debole del Flash, lo strumento più importante della B.L.C., un'invenzione di Meng Xu e i coniugi Mittal.»
«Ho già sentito questo nome. Meng Xu, intendo» la interruppi di nuovo. «era sull'etichetta di una scatolina di pillole in infermeria. Le PZY, mi pare».
«Pillole PXZ» mi corresse la ragazza. «Sì, anche quelle sono una sua invenzione. Funziona più o meno come i Fagioli di Balzar in dragon ball. Non rimarginano le ferite, ma ferma emorragie, dissipano i dolori e fanno recuperare l'energia. Ma quelle non sono importanti» disse infastidita gesticolando.
Un piccolo androide bianco con un occhio rosso automatico ci portò l'ordinazione, prima di sparire nuovamente dietro il banco.
Sorseggiai il latte macchiato attendendo che la mia amica continuasse. Non bruciava.
«Il Flash viene spostato di base in base e preso sotto custiodia dei Dirigenti Principali ogni tot di giorni, in modo che non venga localizzato. È uno strumento delicato e complesso che non cancella solo la memoria recente, ma è in grado anche di far dimenticare le capacità più semplici come parlare e camminare. Inoltre può anche creare memoria nuova. Il Flash non deve, assolutamente, finire in mani sbagliate».
Aprii la bocca per chiedere se ce ne fosse solo uno, ma Jo alzò la mano per fermarmi: «Le domande dopo».
Richiusi la bocca con altre mille domande che facevano a gara ad uscire dalla mia bocca. E come al solito nuove domande cancellavano quelle che mi erano venute in mente per prima. Se avessi aspettato che lei finisse di raccontarmi tutto, ne avrei dimenticate almeno la metà.
«Le mani sbagliate sono quelle dei Ribelli, un'associazione guidata da una donna di nome Susan Blackwood» mi guardò con sguardo esitante, come se quel nome avrebbe dovuto dirmi qualcosa. Però non mi diceva nulla a parte che era un bel cognome quello del capo dei Ribelli.
Ovviamente ci dovevano essere i cattivi in tutta questa storia, altrimenti non sarebbe stata credibile.
Non vedendo in me alcuna reazione continuò: «I Ribelli nacquero circa quarant'anni fa, quando un gruppo di Imperium attaccò il centro, distruggendo buona parte degli archivi...» raccontò.
«Chi sono gli Imperium?» la interruppi senza riuscire a trattenermi. Lei mi guardò storto ma rispose: «Sono le persone come me, come Aiden, che hanno il potere di percepire gli elementi, dal latino...»
«Controllo» la interruppi di nuovo.
«Sì. Esatto.»
Un dubbio si insinuò nella mia mente.
Controllo, che scelta curiosa. Intendevano dire che loro erano capaci di controllare gli elementi o... Pedine da controllare? Un esercito di persone dotate di poteri... Stavo iniziando a fantasticare come mio solito.
Quello che Jo stava raccontando era reale. Non un libro su cui fantasticare. Dovevo smetterla.
«Stavo dicendo che i Ribelli si rivoltarono senza motivo contro la B.L.C. e da allora continuano ad essere ostili.» si interruppe nervosa.
«Vuoi farmi qualche domanda prima che arrivi alla parte scioccante?» chiese torturandosi le dita.
«Sì, lo stavo chiedendo prima ad Aiden, come mai voi avete il cervello sbloccato? Ci siete nati? Perché proprio voi?» chiesi a raffica.
«Emh no, la B.L.C. recluta da tempo giovani che vengono sottoposti ad una delicata Operazione... Normalmente viene fatta ai giovani perché un adulto morirebbe...» cercò di spiegare.
«Aspetta, aspetta, aspetta» la interruppi per la terza volta «mi stai dicendo che praticamente all'inizio hanno fatto esperimenti su persone che poi sono morte?!» esclamai scandalizzata.
«Erano volontari, disposti a sacrificarsi per il bene della scienza. Il capo della B.L.C. è uno tra i primi Imperium riusciti, assieme alla Blackwood. Ora le operazioni sono molto più sicure» disse fiera. La cosa non mi consolava affatto. Iniziavo a pensare che fossero tutti degli scienziati pazzi.
«Il Flash, hai detto che è uno strumento potentissimo e che questi Ribelli lo vogliono per scopi malvagi. Ma ce n'è solo uno? Quello scienziato, Meng Xu, non potrebbe inventarne un altro?» chiesi ancora.
«Il Dr. Xu ha inventato questo oggetto come prototipo per salvaguardare i segreti dell'Organizzazione, solo che poi sono nati i Ribelli e lui si è unito a loro, non prima di aver bruciato i suoi progetti. I nostri professionisti hanno provato a fare delle repliche, ma il risultato è solamente il MiniFlash» sospirò.
«Poi è stato ucciso da Susan stessa. Meng Xu era una delle menti più brillanti di sempre.»
Quell'informazione mi sconvolse.
«Se era dalla sua parte, perché l'ha ucciso?» chiesi.
«Perchè Susan Blackwood è una donna pazza e malvagia» disse. Annuii.
«Di che altro vi occupate? Perchè non condividete le vostre scoperte?» chiesi fissando il robot che portava le ordinazioni ad altri clienti.
«In questa Base ci occupiamo principalmente di invenzioni nuove e all'avanguardia, oltre che della tecnologia e informatica. Ci sono due laboratori che studiano i microrganismi però. Le nostre scoperte non sono ancora rivelate perché non sono fonte di commercio. Devono essere prodotti disponibili a tutti e non solo ai più abbienti».
«Sta di fatto che non la state condividendo» obiettai.
«Al momento opportuno accadrà» mi rassicurò.
«Emh, cosa vuole veramente questa Blackwood? Perché si è ribellata?» chiesi.
Jo strinse le labbra: «Vuole potere. Vuole distruzione. Vuole la disfatta della B.L.C.»
Quelle parole non mi convinsero per nulla, ma lasciai correre, avevo altre domande. Ma prima che potessi esporle, la ragazza mi interruppe.
«Sei pronta a scoprire perché tu non sarai sottoposta al MiniFlash?» chiese Jo.
«Sì, dai spara, tanto non potrà essere più assurdo di quello che ho scoperto finora» dissi alzando gli occhi al cielo.
«Vedi...» tentennò, guardando ovunque tranne che me e facendo dondolare più violentemente la gamba.
«Oh, non tenermi sulla spine» sbottai.
Jo chiuse gli occhi e sospirò. Poi mi guardò con serietà e disse: «Susan Blackwood vuole ucciderti».
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