23. I dannati denti di James
Rose
Ho sempre pensato che nascondersi sia una mossa piuttosto da codardi, soprattutto se si ha la possibilità di affrontare la battaglia. Albus non è della stessa idea, visto che ogni volta che vede la Mcgranitt o zia Ginny scappa a gambe levate, ma questa è un'altra storia. Ovviamente adesso, dopo essere stata lanciata di peso nella vasca da bagno di Scorpius, non posso fare a meno di comprendere il punto di vista di mio cugino.
Rannicchiarsi sotto al letto o rinchiudersi nell'armadio sarebbe stato molto più comodo e pratico, ho fatto notare a testa sfavillante di rapa, ma al solo pensiero dei suoi vestiti sgualciti a causa del mio peso gli è preso un colpo. Inoltre, lui deve avermi osservata molto bene, perché senza esitazione ha affermato che il mio sedere troppo grande mi avrebbe impedito di strusciare sotto il materasso. Perciò, eccomi qui: distesa nella sua vasca gelata e anche un po' bagnaticcia, nascosta dietro una tenda azzurra.
Le voci di James e Scorpius rimbombano nell'altra stanza. Mi chiedo perché diamine capelli da pazzo debba lavarsi i denti proprio adesso, ma soprattutto perché Scorpius abbia così tante bottiglie di shampoo.
«Allora, posso usare il tuo spazzolino?»
«Perché non usi il tuo?»
«Lo farei, ma è esploso»
Generalmente quei due vanno abbastanza d'accordo, immagino che tra gli idioti di questo mondo ci sia una certa sintonia — tranne quando giocano a Quidditch, ovvio. Una volta Scorpius ha imbrogliato e ha tirato una mazzata in faccia a James, spappolandogli il naso. Allora, com'è giusto che sia, James, cercando contemporaneamente di tenere insieme i brandelli del suo naso con una mano, gli ha dato fuoco ai capelli e per poco non restava pelato. L'idiota numero uno ha dovuto bere talmente tanta pozione per farli ricrescere, che è stato con il mal di stomaco per una settimana.
Ecco, se James mi trovasse nella camera del migliore amico di suo fratello, semi-svestita e senza alcun briciolo di dignità a gonfiare la mia aura di magnificenza, probabilmente dovrei assistere ad una scena simile.
E non sono sicura chi dei due dovrei tifare.
«Cos'è questo odore?»
«Cosa? Smettila di annusare l'aria, sei ridicolo» sbotta Scorpius e io non faccio affatto fatica ad immaginarmelo mentre si passa nervosamente una mano sul viso. Esattamente come fa quando mente o è agitato: la sua espressione resta impassibile, perfettamente in sintonia con la sua voce annoiata, ma ormai al mio occhio esperto il suo tic appare come un gigantesco segnale di colpevolezza. Spero che James non sia altrettanto sveglio.
«Questo odore... lo conosco!»
«Io non sento niente»
Mio cugino sbuffa. Sfoggia il tono di chi si sente estremamente intelligente. «Ovviamente, Fred ha fatto saltare in aria il suo impasto per i brownie sulla mia faccia, non sulla tua»
«Non mi è chiaro il collegamento. Sembri un cane, la finisci?»
«L'ossigeno che usi per schiarirti i capelli ti ha fuso i neuroni?»
«Sono a tanto così dal prenderti a pugni» sbotta Scorpius, e dall'aumento marcato del suo accento presumo che presto o tardi perderà le staffe.
«Nell'impasto di Fred c'era una quantità industriale di polvere di luna che lui ha scambiato per farina, da quel momento il mio naso percepisce ogni odore. Non è ovvio?»
«Solo se il tuo cervello è made in Potter. Ora prendi questo fottuto spazzolino e sparisci»
«Che maleducato, fammi almeno salutare quella nuvola di profumo ambulante di mia cugina!» il mio cuore si ferma, letteralmente. Non so però se per via della frase appena pronunciata da James o a causa del flacone di sapone che mi è appena caduto sulla testa. «Ehi Rosie, ti sei persa un pezzo. La tua gonna è sul pavimento»
Ora vorrei sprofondare nelle profondità della terra e non riemergere mai più, perché se James sa o crede di sapere qualcosa, allora automaticamente tutto il mondo — e tutto il mondo è davvero un sacco di gente — lo saprà o crederà di saperlo. È un dato di fatto.
«Non è come sembra!» dico, cercando di uscire dalla vasca, ma il mio piede scivola sul bagnato e finisco nuovamente seduta, con il sapone ad appiccicarmi i vestiti e le gambe.
James però mi ignora, si schiarisce la voce ed esclama: «Sei sulla mia lista nera, Malfoy. Ti ammazzerò, ma non ora, i miei denti necessitato di essere lavati»
Dopo di che sento il rumore della porta che si richiude e lascio che dalle mie labbra esca una sonora imprecazione.
Le persone che credono di sapere ma in realtà non sanno un bel niente, adesso sono due. Non potrebbe andare peggio di così.
Scorpius entra in bagno, scosta la tenda e mi osserva con attenzione — ha ancora i capelli arruffati e le labbra arrossate a causa mia; questo aspetto gli dona — i suoi occhi saettano sulle mie gambe umide di bagnoschiuma, arriccia il naso. «Rose, che schifo, ma ti sei pisciata sotto?»
•••
James
Stringo vittorioso lo spazzolino di Scorpius in una mano, mentre cammino baldanzoso verso la stanza del mio migliore amico. Lo stesso che, ieri, alle cinque del mattino, con la coperta sulle spalle come mantello, è venuto a chiedermi: «Cosa diciamo al Dio della morte?» non solo spaventandomi a tal punto da farmi emettere un grido acuto affatto virile, ma portandomi anche a domandarmi se stia per caso escogitando a mia insaputa, un piano malvagio per ammazzare qualcuno.
Non mi sorprenderei, visto che guarda continuamente serie violente e sanguinose che mi fanno venire il voltastomaco. Probabilmente adesso pensa di essere un signore dei draghi o qualcosa del genere. Assurdo, visto che il Gallese Verde di zio Charlie non appena lo ha visto gli ha abbrustolito le chiappe.
Spalanco la porta con la solita delicatezza che mi contraddistingue. Fred è sdraiato sul letto, indossa una maglietta nera su cui lampeggia la scritta azzurra "Winx, potere di fata." Appena mi nota solleva lo sguardo.
«Lascia ogni speranza, James, tu che entri»
«Si come no» mi lancio sul materasso al suo fianco, facendo oscillare pericolosamente la tazza di succo di zucca poggiata sul cuscino. «Devo dirti una cosa»
«Mi dispiace fratello, ma non sei il mio tipo»
«Ma che ti salta in mente? Neanche tu lo sei. Non mi piacciono i tizi che sembrano un palo con un parrucchino da carota»
«Mi sento offeso nel profondo» il mio migliore amico torna a rivolgere tutta la sua attenzione al fumetto che stringe tra le mani. «Perciò, se quello che devi dirmi non riguarda un periodo di guerra civile in cui navi spaziali ribelli, colpendo da una base segreta, hanno ottenuto la loro prima vittoria contro il malvagio Impero Galattico, puoi anche tornare da dove sei venuto»
Sono confuso ma maschero la mia espressione riflessiva dietro un sorriso sgargiante, perché ormai sono abituato alle sue strane parole senza senso. «Non ho idea di cosa tu stia parlando, ma sembra una delle tue solite uscite da nerd»
«Adesso sono disgustato dalla tua ignoranza. Acculturati, Homer Simpson» mi scocca un'occhiataccia.
«Chi?»
«FUORI DI QUI, prima che ti colpisca con il mio pugno di ferro del drago di fuoco»
Sbatto le palpebre un paio di volte, cercando le parole giuste per esprimermi e non farlo arrabbiare. Poi scelgo saggiamente di puntargli contro lo spazzino di Scorpius come se fosse un'arma micidiale. «Stammi un po' a sentire, schizzato, ho per noi una nuova missione»
Subito i suoi occhi si illuminano. «Ah si? Finalmente. Di cosa si tratta? È per caso giunto il momento di tirare fuori il mio Death Note?»
«Sembra pericoloso, perché no?»
•••
Rose
Appurato che no, non mi sono in nessun modo pisciata addosso, Scorpius mi afferra sotto le braccia e mi solleva, facendomi uscire dalla vasca. Quando i mei piedi toccano terra, sono pronta a fargli notare stizzita che non avevo affatto bisogno del suo aiuto, perché sono una persona indipendente che ha sempre il pieno controllo di ogni cosa che le accade. Non appena alzo gli occhi su di lui, pronta a rimproverarlo, mi sbilancio all'indietro e i mei talloni insaponati slittano sul pavimento.
Me lo sarei dovuta aspettare, questa è Morgana che mi sta punendo per aver limonato con il Serpeverde supremo di Hogwarts, quello che adesso mi ha appena afferrato per la vita impedendo che il mio sedere si sfracellasse al suolo. Lo guardo, lui sogghigna divertito reclinando di lato la testa.
«Era tutto calcolato, non stavo cadendo!» sbotto imbarazzata, le dita strette con forza attorno alla sua felpa dallo spavento.
«Va bene, in tal caso...» lascia la presa. L'aggettivo supremo accanto al suo titolo non è mica messo lì per caso.
Sono piombata a terra da solo mezzo secondo, eppure riesco già a percepire l'enorme livido violaceo che si formerà sulle mie chiappe.
Scorpius scoppia in una sonora risata tanto attraente quanto fastidiosa, visto che il soggetto del suo profondo divertimento non sono altro che io.
Espiro profondamente, ma ormai ho già perso le staffe.
Aspetto che si incammini verso la porta, poi con una precisione degna dei migliori ninja, allungo una gamba per fargli uno sgambetto che va perfettamente a segno.
Testa catarifrangente cade di faccia. Il suono delle sue ginocchia che sbattono contro il pavimento è piuttosto appagante. Osservo la scena con la bocca curvata nel primo sorriso sincero ed estremamente compiaciuto da quanto mi è precipitata la bottiglia di shampoo in testa.
Mi alzo con un balzo. «Steso ai mei piedi non fai più lo spaccone, vero Malfoy?» lo sbeffeggio.
Lui ringhia qualcosa di talmente scandaloso che per questioni di pudore è necessario censurare. E io corro, veloce come la luce, perché adesso sono sicura che mi ammazzerà sul serio.
Ehi gente!
So che vi ho fatto aspettare un sacco per questo aggiornamento, ma in questo periodo sono super impegnata. Per fortuna oggi ho trovato un po' di tempo per scrivere.
Non so quando pubblicherò il prossimo capitolo, spero presto. Nel frattempo godetevi questo.
Baci,
Ele❤️
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