21. Un matrimonio in grande
Albus
La luce soffusa della lampada dal paralume blu illumina indistintamente la mia camera, creando un'atmosfera calda e rilassante che, complice l'estenuante giornata natalizia, mi fa chiudere gli occhi dalla stanchezza. Sono in procinto di tirare le tende per evitare che quel ramo spettrale che picchia il vetro fuori dalla finestra mi faccia prendere un infarto durante la notte, quando bussano alla porta.
Spero che non sia James venuto a chiedermi se può di nuovo usare il mio spazzolino.
Arranco per andare ad aprire, con ai piedi un solo calzino e i capelli sparati in ogni direzione, pronto a tirare un cazzotto in faccia a mio fratello perché oggi ha già superato il suo limite giornaliero di idiozia.
Inaspettatamente, però, quello che mi ritrovo davanti in una scosciatissima camicia da notte verde, non è James, ma bensì Cassie. Il mio cuore perde un battito, fa una capriola, un salto olimpionico e poi si ferma. Al suo fianco c'è Molly, alta almeno una mezza testa più di lei, che mi lancia un'occhiata neutra.
«Possiamo entrare?» chiede piano la moglie di mia moglie, scrutandomi dal basso senza la sua solita espressione arcigna. Per un attimo mi chiedo se io abbia fatto bene a non tirarle un bolide in faccia.
Non rispondo, mi limito a spostarmi di lato sapendo di avere i lineamenti accartocciati in una posa confusa che non dona al mio naturale splendore.
Cassie varca la soglia della stanza per prima, mi poggia una mano su un braccio e si solleva per stamparmi un veloce bacio all'angolo delle labbra che mi fa immediatamente arrossire. «Ehm...» balbetto sconvolto, mentre Molly ridacchia divertita davanti allo spettacolo pietoso che le sto offrendo. «Grazie»
Lei si stringe nelle spalle e sfoggia il primo sorriso timido che le abbia mai visto fare. «Vorrei parlarvi» si volta appena verso mia cugina. «Ti ho portata qui per questo, Molly. Perciò, se per voi va bene e avete voglia di ascoltarmi...»
«Lo vogliamo» rispondo per entrambi, nuovamente carico di energia e con le labbra che non riescono a smettere di essere curvate verso l'alto. Chiudo la porta e la incito a proseguire.
«Come penso abbiate capito, mi piacete entrambi allo stesso modo ma per motivi diversi» esclama, una ciocca scura le ricade davanti una porzione di viso e io non posso fare a meno di trovarla bellissima. «Se per voi però è un problema lo capisco, sono in pochi quelli che riescono a comprenderlo davvero. Non voglio mettervi l'uno contro l'altra. Stare con voi mi rende felice, ma se non la pensate allo stesso modo va bene, lo rispetto»
«Io...» Molly guarda prima lei, poi me, infine scrolla le spalle. «Non eri incluso nella mia idea di relazione, cugino, ma sei bello come un piccione, quindi per te posso fare un'eccezione»
Non comprendo esattamente quello che sto provando, è tutto così nuovo per me. Perciò quando le rispondo con un sarcastico «Che onore» forse un po' troppo pungente, mi sento subito in colpa.
«Quindi non mi odi e non proverai più a farmi spaccare la testa?» domanda, rigirandosi dei capelli rossi tra le dita.
Strabuzzo gli occhi, perché a quanto pare il mio piano segreto non era poi così segreto. «Chi te l'ha detto?»
«Lily, Lysander le dice tutto»
«Fantastico» sbuffo, appuntandomi mentalmente che devo assolutamente versare dell'essenza di puzzette nel succo di zucca di Lys. «Comunque no, non ti odio per davvero e giuro che non proverò mai più a mutilarti»
Sorride. «Lo apprezzo, grazie»
Alzo gli occhi al cielo, sorprendendomi di non essere così contrariato come invece mi aspettavo. Allungo una mano in avanti e afferro la spalla di Molly, trascinandola in un abbraccio brusco ma sto cercando di rendere affettuoso.
•••
Rose
Dovrei sapere cosa sto facendo, perché sapere sempre tutto è nella natura dei mei geni metà Granger. Adesso però, mentre me ne sto tranquillamente distesa a pancia in su sul materasso di Scorpius Malfoy, non ho idea del perché io senta l'impellente bisogno di rimanere in questa stanza ossessivamente ordinata, insieme a lui.
Le sue coperte profumano di pulito, a differenza delle mie su cui ho fatto cadere della salsa barbecue e ora sembra che qualcuno abbia cotto un pollo sul materasso.
Passo una mano sul copriletto scuro e fresco, continuando a parlare a vanvera come faccio sempre quando il mio cervello non trova niente di meglio da fare.
L'orologio appeso alla parete segna l'una e mezza del mattino, ma nessuno dei due sta dormendo. Scorpius mi guarda rilassato con il viso poggiato nel palmo della mano e la maglietta bianca a maniche corte che lascia intravedere i muscoli dell'addome — su cui non è assolutamente mai caduto il mio sguardo. Un sorrisetto scanzonato gli curva le labbra, perciò sono piuttosto sicura che non mi stia davvero ascoltando.
«E così io le ho chiesto "hai qualche talento speciale?" e lei subito "si, so cantare tanti auguri ruttando" allora io sono rimasta interdetta ma sorpresa...»
Scorpius gioca con i mei capelli sparsi a casaccio attorno alla mia testa. «Sai Rose» mi interrompe, il tono basso di chi sta per fare un'affermazione indecente. «Mi piace molto la visuale che ho da quassù»
Le mie mani scattano subito all'altezza del petto. Il collo della maglietta troppo grande e larga di Scorpius (no, non mi sono ancora messa il pigiama) si è pericolosamente spostato verso il basso, rivelando più del consentito. «Controlla gli ormoni Malfoy» sibilo cercando di suonare minacciosa, mettendomi a sedere per poi ricadere con la schiena sui cuscini al suo fianco, i visi che ora si trovano alla stessa altezza.
«Tremo di paura, Weasley» soffia in una risata divertita, e come conferma della sua affermazione, mi passa un braccio attorno alla vita e mi attira a lui. Le mie gambe si ritrovano incastrate tra le sue in un groviglio che non ha più senso della situazione in cui ci troviamo.
«Sei stanca?» domanda, sollevando le sopracciglia quando sbadiglio.
«Un po'» ammetto, e sono io, questa volta, a stringerlo in un abbraccio che trovo incredibilmente caldo e confortevole. Premo la guancia contro la sua spalla, lui mi lascia un leggero bacio sulla fronte e restiamo così, tutta la notte.
•••
Albus
Cassie, distesa sul materasso al mio fianco, disegna dei cerchi immaginari con le dita sul mio addome, al di sotto della maglietta. Mi godo il suo tocco leggero sulla pelle, socchiudendo rilassato gli occhi. Molly, invece, è sdraiata in mezzo alle mie gambe, tiene la guancia lentigginosa premuta sul mio fianco. I suoi capelli rossi mi solleticano il polso quando me li rigiro tra il pollice e l'indice.
Le osservo in silenzio, un braccio poggiato pigramente dietro la testa e gli occhi che non possono fare a meno di saettare curiosi dalle cosce scure di Cassie, lasciate in bella mostra dalla svolazzante camicia da notte, alla scollatura prorompente di Molly.
Forse, non appena la situazione mi sarà più chiara, posso valutare se aggiungere al mio piano di vita una moglie in più.
«Siete ancora più carini quando andate d'accordo» esclama Cassie, il tono pacato ma al tempo stesso pieno di vita che vibra nell'aria e rende l'atmosfera ancora più piacevole. Si solleva su un gomito, protendendosi in avanti per baciarmi. Istintivamente sorrido; la sua mano mi accarezza una guancia ruvida di barba, e prima che possa afferrarle la nuca per approfondire il bacio mi è già sgusciata via dalle labbra, chinandosi più in basso per poter riservare a Molly il mio stesso trattamento.
Emetto un lamento giocosamente infastidito, la mano ancora infilata tra i capelli cespugliosi di mia cugina e lo sguardo perso ad osservare le due ragazze che si scambiano sonore effusioni con i visi vicini in modo pericoloso al mio bacino.
Cassie si solleva, il suo profumo aleggia nell'aria. Mi lancia un'occhiata ilare prima di afferrare con una lentezza estenuante il bordo della mia maglietta e sfilarmela compiaciuta. Brividi piacevoli mi si riversano sulla pelle nei punti toccati dalle sue dita.
Abbasso lo sguardo; gli occhi scuri di Molly stanno percorrendo rilassati tutta la mia figura, indugiando con particolare attenzione sulla mia bocca. Sposto la mano su un lato del suo collo, esercitando un leggera pressione per incitarla a risalire il mio petto e sedersi a cavalcioni su di me. Nel farlo, la sua intimità struscia inevitabilmente contro la mia e quando i nostri visi sono l'uno ad un palmo dall'altro, sollevo appena la testa per poter catturare le sue labbra tra le mie.
Cassie ridacchia allegra, prima di spostare le spalline della sua camicia da notte e lasciarla scivolare ai piedi del letto.
Buongiorno gente
Questo capitolo si concentra un po' di più su Cassie, Albus e Molly (ho provato a creare un nome per questa ship ma vengono fuori robe oscene, provateci voi, magari siete più brave di me😂) perché mi piacciono tanto insieme e meritavano un momento tutto loro.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Baci,
Ele💋
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