16. Nemici danzanti
Rose
Sono persa in una profonda riflessione su quanto siano orrendi i putti alati che canticchiano e volteggiano attorno all'albero di Natale, quando Albus mi afferra una spalla con forza disumana e per poco non mi fa strozzare con la mia stessa saliva. «Rose» bisbiglia. «Aiutami»
Lo fulmino scocciata, schiacciandogli con forza un piede. «Che cosa hai fatto?» sibilo, tutta la mia rabbia però svanisce quando lui impreca dal dolore ed io mi ritengo soddisfatta.
«Niente!» replica, alzando le braccia in un gesto tanto fintamente offeso quanto sospetto. «Puoi andare da Xavi e fare la sgualdrina?»
Lo guardo stranita, portando al petto la mano in cui stringo il bicchiere rubato a Scorpius. «Ti sembra il genere di richiesta da fare ad una signora per bene?» mio cugino solleva le sopracciglia e lo capisco, perché non mi credo nemmeno io. Così mi affretto a chiarire. «Lo sai che non sopporto le persone con la puzza sotto il naso come lui»
«Tu non sopporti praticamente nessuno!» sbotta, sapendo perfettamente di avere ragione. «Per favore, distrailo» mi supplica.
«Perché?»
«Voglio parlare con Cassie ma lui mi fa paura e mi si annebbia la mente»
Ci penso su, realizzando che se accetto la sua proposta Albus mi dovrà un favore e tra noi Weasley-Potter i debiti si pagano a caro prezzo. Annuisco. «Lo farò per cinque minuti»
«Dieci» prova a ritrattare.
«Sette»
Storce la bocca ma infine allunga una mano per suggellare il nostro accordo. «Andata»
«Li cronometro» lo avverto, picchiettando un dito sul polso su cui non c'è alcun orologio.
Gli do le spalle a avanzo verso la testa scura e riccia della mia pseudo preda, fingendo una sicurezza che in realtà non possiedo. Sto ancheggiando, infatti, nel modo meno impacciato del mio repertorio, sperando nel frattempo di non finire distesa a terra come un tappeto. Una volta raggiunta senza troppe complicazioni la mia meta, scosto i capelli dal viso e mi siedo accanto a Xavi.
Vorrei tentare un approccio alla "ci beviamo una Schweppes solo io e te?" ma mi limito ad aspettare che si accorga di me.
L'attesa non è lunga, in realtà. Poco dopo solleva la testa e punta i suoi occhi castani nei miei, squadrandomi. «Non cerco rogne, Weasley» dice atono, ferendo i miei sentimenti da bravissima ragazza.
«Forse tu no, ma io si» accavallo le gambe con fare seducente e per poco non scivolo giù dal divano. Per fortuna riesco a ricompormi, così proseguo. «Ti va di ballare?»
•••
Albus
Cassie sta flirtando con Molly, di nuovo. Mia cugina, invece della solita espressione assassina che sfoggia con chiunque osi rivolgerle la parola, la guarda estasiata rigirandosi una ciocca di capelli rossi tra le dita.
Se prima non la consideravo una potenziale minaccia per via del suo carattere generalmente odioso, adesso vorrei solo afferrarle la testa e ficcargliela nel caminetto.
Con amore, però.
Siccome ho i minuti contati mi inserisco nella loro conversazione, iniziando a ridere a crepapelle per una frase appena detta da Cassie che, sinceramente, non ho capito.
Entrambe si voltano a guardarmi sconvolte, come se qui quello matto fossi io.
Coraggio Albus, dì qualcosa di intelligente. Frugo all'interno della mia scatola cranica in preda al panico, poi, dopo svariati secondi di attesa, punto gli occhi in quelli della mia futura moglie e me ne esco con: «Sei bella come un piccione»
Oh cazzo.
•••
Rose
Le mani di Xavi mi stringono i fianchi. Tento di seguire i suoi passi ma inutilmente, sono almeno cinque minuti che non faccio altro che schiacciargli i piedi e lui pare pronto ad afferrarmi e scaraventarmi fuori dalla finestra.
Mio padre, d'altro canto, non vede l'ora che lui faccia una mossa troppo azzardata per liberarsi dalla presa della mamma e correre a staccargli il collo.
Scorpius ci guarda, ha la mascella serrata rigidamente. Finge di prestare attenzione a Lucy, ma so che in realtà è concentrato ad osservare me e suo cugino.
Non so perché io avverta la necessità di tranquillizzarlo, di ricordargli che odio ancora Xavi e che non ho affatto voglia di prolungare questa tortura di ballo ancora per molto.
Mi ritrovo ad abbozzare un sorriso, cercando di trasmettergli le mie intenzioni che lui sembra capire, tant'è che lo vedo rilassarsi.
***
25 dicembre, 02:03 am
Guardo fuori dalla finestra e nel mentre mi domando se Godric Grifondoro, in questo momento, stia scagliando le peggiori e dolorose maledizioni sopra la mia povera testa. L'ho sempre immaginato come un colosso dalla capigliatura lucente e lo scatto d'ira facile, perciò non mi stupirei se ora si aprisse uno squarcio nel pavimento e ne emergesse fuori un mostro di fuoco.
Ma suppongo che me lo meriterei, visto che sto lanciando palate di merda e di disonore sulla nostra coraggiosa casata da svariati minuti.
Fuori dalla porta, nel tenebroso corridoio del Manor, rimbombano dei passi pesanti che non mi stanno assolutamente facendo accapponare la pelle dal terrore. Io sono Rose Weasley e ho la grinta nel sangue - mi ripeto evitando di pensare al mio grintoso sangue che cola dal mio un po' meno grintoso collo mozzato - perciò non temo la morte o qualsiasi altra cosa andrebbe temuta.
Quindi, di conseguenza, non ho paura. Tuttavia mi piacerebbe che Dominique fosse addormentata al mio fianco, intenta a russare come suo solito, in modo che l'assassino scelga di ammazzare lei e non me, visto che la mia migliore amica è per metà francese e i suoi nonni trasportano il pane sotto le ascelle.
La porta si apre scricchiolando spettralmente. Comprendo che la mia fine è ormai vicina quando scorgo la flebile luce di una bacchetta illuminare i lineamenti di un viso che non riesco a distinguere.
Allungo una mano e mi sporgo oltre il bordo del letto, perché sono sicura che la mia bacchetta sia da qualche parte vicino alle ciabatte. Non ho alcuna intenzione di crepare senza lottare, o per lo meno, senza riuscire a bruciare tutto il materiale compromettente nel mio baule.
«Sei sveglia?» sussurra piano una voce resa roca dalla stanchezza, che io riconosco immediatamente nonostante la mia testa sia nascosta, in via del tutto precauzionale, sotto il cuscino.
«Malfoy!» sbotto, tirandomi di corsa a sedere e accendendo la lampada sul comodino. «Volevi farmi prendere un infarto? Non è carino assassinare i propri ospiti!»
Lo osservo corrucciata mentre entra in stanza e richiude la porta, cercando di imprimere nella mia occhiata tutto il disappunto presente nel mio corpo. La luce però mi sta accecando, quindi dubito di essere riuscita nel mio intento.
«Si, sei decisamente sveglia» esclama. Si passa stancamente una mano sul viso e scaccia dei ciuffi di capelli da davanti agli occhi.
So perché è qui, d'altronde sono stata io a dirgli di raggiungermi in caso non fosse riuscito a mettere a tacere i pensieri. Non credevo però che mi avrebbe ascoltato davvero, orgoglioso com'è. Contro ogni aspettativa, devo ricredermi, perché adesso lui è proprio davanti a me e io mi sto sforzando per trattenere l'inappropriato sorriso che minaccia di curvarmi le labbra.
Gli faccio cenno di avvicinarsi. «Pensavo che fossi il fantasma del Natale passato venuto a prendermi per mostrarmi tutte gli errori che ho commesso nel corso della mia vita!»
Scorpius aggrotta la fronte confuso. «Non so di cosa tu stia parlando»
«Ovviamente, sei purosangue» scuoto la testa fingendomi enormemente indignata. Poi sollevo lo sguardo, le sue iridi grigie sembrano più scure per via della luce soffusa che proviene dalla lampada. La stanchezza sul suo viso è evidente, sembra quasi vulnerabile. Realizzo che sono le due di notte e che lui non ha bisogno di conversare con me, ma bensì di dormire. «Vuoi venire sotto la coperta?» gli domando, sollevando il piumone.
Scorpius non risponde, si limita a guardarmi in modo strano come se stesse soppesando la situazione. Quando si decide a salire sul letto, il materasso si piega sotto il suo peso. Il fatto che nulla di questo mi sembri inopportuno o strano, per un attimo mi fa sentire scombussolata.
«Sbrigati, fa freddo» lo riprendo, incitandolo a darsi una mossa, per poi coprire entrambi con la coperta e avvertire le sue gambe che sfiorano le mie.
Allora raga
Ora che ho tempo sto cercando di fare i capitoli un po' più lunghi. Ero super ispirata mentre lo scrivevo e sinceramente lo adoro.
Ditemi che ne pensate e se il personaggio un po' meno aggressivo di Rose vi piace tanto quanto piace a me. Ero un po' stanca di vederla descritta come una pazza che lancia schiantesimi a destra e a manca.
Inoltre, ho finalmente trovato la copertina giusta. Ora posso mettermi l'anima in pace.
Baci, Ele💋
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