15. "Dov'è Scorpius quando serve?"
Scorpius
«Perché non dormi un po'?» Rose mi afferra agilmente le braccia, guidandomi seduto sul bordo del letto. «Vengo a svegliarti non appena il pranzo è pronto» dice, la voce calma e pacata nonostante neanche cinque minuti fa io l'abbia ferita con le mie parole.
Mi sento uno stupido. Ho reagito in modo esagerato solo perché ho avuto paura: non appena lei è entrata in stanza, tutto ha smesso di essere grigio. È stato un cambiamento brusco e improvviso, i colori hanno bucato la bolla in cui galleggiavo e mi hanno travolto.
Non ho alcuna intenzione di addormentarmi. Tutto ciò che voglio in questo momento è inspiegabilmente proprio davanti a me, con un pigiama stropicciato e i capelli rossi arruffati. Allenta la presa e le sue mani scivolano via dai mei avambracci, sfiorandomi la pelle.
Non replico, non mi oppongo, mi limito a guardare stranito i punti percorsi dalle sue dita in cui si stanno riversano insolite cascate di brividi.
«Non devi badare a me, Rose» le ricordo in un sussurro, sollevando stancamente gli occhi che incontrano subito i suoi. «Non ne vale la pena»
Sbuffa stizzita, mi sistema alcuni ciuffi biondi sulla fronte e io devo impegnarmi per scacciare via l'impulso che mi suggerisce di avvicinarla a me. «Dici stronzate perché sei stanco, non costringermi a stenderti con un cazzotto in testa» esclama autoritaria, strappandomi un sorriso.
Retrocede di un passo, poi due, guardandosi attorno con attenzione prima di individuare l'oggetto da lei desiderato e mettere in moto le gambe per fare il giro del letto e raggiungere il mio comodino. La seguo con lo sguardo, distinguendo perfettamente la spolverata di lentiggini che ha sulle cosce e sui polpacci nonostante la stanza sia in penombra. Ora che è lontana ho di nuovo freddo, e io vorrei davvero che il mio corpo la smettesse di essere così soggetto ai cambi di temperatura e diventasse un termosifone bollente tutto l'anno come quello di Albus.
Rose afferra il collo della bottiglia di whisky. «Questa la prendo io. La vigilia di Natale si resta sobri, succedono tante cose che meritano di essere ricordate»
«Per me è un giorno come tanti»
«Nessun giorno è come tanti quando si sta con i Weasley-Potter»
Si dirige verso la porta, i ricci rossi che le ondeggiano sulla schiena e le ciabatte ai piedi troppo grandi rubate a chissà chi. «Adesso fammi il piacere di dormire, non ti reggo quando sei isterico»
•••
Albus
Il tavolo sta iniziando a riempirsi di cibo. Mi accomodo con grazia su una sedia a caso, osservando con finto interesse la targhetta sulla bottiglia di vino che ho appena afferrato in mano, perché tutti i film che ho guardato mi hanno insegnato che alla gente ricca piace compiacersi delle loro bevande. Non ne comprendo il motivo e non comprendo neanche che cosa dovrei leggere esattamente visto che le frasi sono talmente piccole e in una lingua che non conosco, però a Cassie escono sicuramente i soldi dalle orecchie e perciò immagino che facendo così io riesca a conquistarla.
«Lily, cara sorellina!» la richiamo quando mi rendo conto che Cassie non mi sta neanche guardando e a furia di fissare questa stupida targhetta mi si stanno incrociando gli occhi.
«Che vuoi Al?» esclama lei, sedendomisi di fronte.
«Vuoi partecipare al mio piano di rimorchio?» le domando speranzoso, abbassando la voce. Per adesso l'unico che mi abbia detto di si è stato Hugo, ma tutti i suoi consigli traggono spunto da Romeo e Giulietta che, se non mi sbaglio, non è una storia finita nel migliore dei modi.
«Se proprio devo...»
«Bene!» allungo il viso in modo che lei sia l'unica a sentirmi. «Devi distrarre Xavi, con lui in mezzo non riesco mai a parlare con Cassie»
«No Al, non ne ho voglia. Lys si ingelosirebbe e l'ultima volta che è successo era talmente disperato che ha mancato un gradino e si è rotto una gamba»
Alzo gli occhi al cielo. «Ma chissene frega di Lys! Le gambe si aggiustano i cuori spezzati invece no!»
«Cuore spezzato? È una cosa seria allora»
«No, non direi» scuoto la testa sicuro. «Quando la guardo vedo solo la futura madre dei miei figli e l'amore della mia vita»
Lily mi fissa con gli occhi spalancati come se avesse davanti una rara specie di puzzola e non il brillante Albus Severus che, senza ombra di dubbio, non puzza neanche un po' e non è ricoperto di peli. «Okay...» borbotta titubante. «Tu però non diglielo, la faresti fuggire a gambe levate»
«È davvero una cosa così tremenda da dire?»
«Io scapperei» confessa.
«Come dovrei iniziare la conversazione, allora?» chiedo, perché nella mia testa al momento c'è il vuoto più totale e non mi pare il caso di andare da Cassie e osservarla in silenzio senza dire una parola.
«Non so, magari con ciao?»
«Non sarebbe una mossa astuta»
«Ah, perché chiederle di sposarti invece si?»
Agito una mano scocciato, costatando che mia sorella è davvero una persona inutile e con un pessimo gusto in fatto di scarpe. «Tu come hai conquistato Lysander?» cambio argomento.
«Gli ho tirato un bolide in faccia»
«E Lysander come ha conquistato te?»
«Me lo ha rilanciato indietro»
«Ah, capisco» annuisco mentendo, perché ancora non mi è chiaro come spaccare i denti a qualcuno possa essere considerato anche solo vagamente un gesto romantico o una dichiarazione d'amore. «Ma dov'è Scorpius quando serve?!»
«Proprio lì, Albus» Lily mi indica con un dito un punto imprecisato alle mie spalle. «Ma c'è qualcosa che riesci a fare da solo?!»
•••
Scorpius
Dopo essermi seduto accanto ad Albus, mi domando se la mia sia stata una scelta saggia visto che il mio migliore amico mi sta fissando con così tanta aspettativa da farmi paura.
«Va tutto bene?» mi accerto, ma non so se voglio davvero sentire la risposta.
«Ti ho cercato tutta la mattina, ma dove cavolo eri?»
«In camera mia»
«Bugiardo» mi accusa puntandomi contro una forchetta. «Comunque ora sei qui, giusto in tempo per tirare un bel destro in faccia a Xavi e aiutarmi»
«Perché mai dovrei?»
«Non puoi semplicemente fare quello che ti chiedo?»
«No Albus, visto che l'ultima volta mi hai usato per corrompere tua madre e lei ci ha preso entrambi a ciabattate» alzo le sopracciglia scettico, giusto per rinfrescargli la memoria.
«Sono i rischi del mestiere!»
«No» asserisco categorico, riempiendomi il bicchiere.
«E va bene, l'hai voluto tu: non darò il tuo nome a nessuno dei miei futuri cinque figli»
«Eh?»
«Niente niente»
***
Nella sala da pranzo rimbomba la voce stridula e assordante della cantante preferita dalla suprema nonna Weasley, la quale si è portata da casa una radio nera del dopoguerra e sguaina il mestolo dalla tasca del grembiule ogni volta che uno dei suoi figli prova a cambiare stazione.
Sta ballando un lento con suo marito Arthur a cui tremano talmente tanto le gambe, che mi stupisco riesca ancora a stare in piedi.
«Che fai?» domanda Rose. Mi scruta con occhio inquisitore, apparendo all'improvviso proprio mentre mi porto il bicchiere alle labbra.
«Festeggio come stanno facendo tutti, non è ovvio?» la provoco, inclinando appena la testa di lato con fare innocente. Le sue labbra colorate di rosso si arricciano indispettite. Non so perché io me ne stia qui, mollemente poggiato alla parete, con in mano un bicchiere di vino contenente talmente tanta acqua da annullare qualsiasi effetto dell'alcol, è un comportamento stupido. Come se non bastasse, non mi è ancora chiaro se il suo preoccuparsi per me e le sue occhiate omicide mi piacciano o mi infastidiscano.
«Malfoy, se non la smetti di fare l'idiota saccente ti ritroverai impalato al tuo bel lampadario» replica stizzita.
Solleva una mano, le sue dita si stringono attorno alle mie per un'impercettibile frazione di secondo. Tenta di rubarmi il bicchiere che le lascio prendere senza opporre resistenza e la guardo rilassato mentre beve il contenuto al mio posto.
Sorride soddisfatta, facendomi l'occhiolino. «Continua a fare il bravo» dice, prima di sgusciare via silenziosamente come è arrivata, lasciandomi a fissare la sua schiena.
Ehi gente
In questo capitolo abbiamo una versione un po' più soft di Rose che a me personalmente piace un sacco.
Scorpius invece, rispetto alle mie altre storie, è un personaggio più complesso. La sua backstory verrà a galla presto, per adesso che ne pensate?
Baci, Ele💋💋
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