Appuntamento

Electra's P.O.V

"Ti ricordi di quando mi chiamasti a tarda notte dopo il nostro primo incontro? Quando mi dicesti che volevi incontrarmi ancora?
Mi confessasti che ti piacevo, quella notte.
Mi confessasti che il tuo cuore aveva ricominciato a battere più forte dopo quell'incontro.
E io, da stupida, ti credetti".

Flashback
01/11/99 02:34

Il telefono squillò a tarda notte e io andai a rispondere velocemente per evitare di svegliare i miei coinquilini.

-"Pronto, che vuoi?"-risposi sussurrando, avvicinando possessivamente il cellulare all'orecchio destro.
Ero stanca e di certo non mi aspettavo una chiamata alle 2 di mattina, perciò risposi in maniera sgarbata, non curandomi di chi potesse essere la persona dall'altra parte.

-"Augustus, scusa se ti chiamo ora"- rispondesti.

Cercai di allontanarmi dai miei compagni di stanza senza fare rumore.
Mi feci spazio tra le enormi pile di vestiti gettati a terra a caso nella camera e arrivai di fronte al terrazzo della camera. Aprii lentamente il finestrone che mi permise di uscire fuori sul balconcino.
Successivamente, mi accovacciai a terra; riuscivo a percepire le fredde mattonelle attraverso il tessuto del quale erano fatti i pantaloni del mio pigiama. Era una sensazione non troppo fastidiosa, quasi piacevole.
Riavvicinai il telefono all'orecchio, ascoltando che cosa avessi da dire di così importante.

-"Mi scuso ancora, ma non riesco a smettere di pensarti"-mi dicesti.
Riuscii a percepire che mentre stavi parlando, stessi al contempo anche sorridendo.

-"Oh!"-esclamai-"non me lo aspettavo".

-"Ci sono tante cose che non ti aspetteresti di me Rivera"-rispondesti, quasi a sfidarmi.

Non seppi cosa rispondere allora.
In quel momento rimasi pietrificata, irrigidita dal capo in giù.

Sentii le braccia cedere, e dovetti sorreggerle con l'aiuto delle gambe, per evitare di far cascare il telefono.
Per un breve momento pensai di svenire.

-"Myers, richiamami domani"-mi feci misteriosa.

-"Veramente speravo di vederti domani, invece che parlare per telefono"-facesti una pausa-"ti va?"-

Non pensai troppo alla risposta, e ti dissi di sì.
Sembravi così entusiasta.

Mi dasti appuntamento al Sam's Inn Restaurant alle 22:00.

Non potevo assolutamente mancare.

Continuammo, poi, a parlare per un'altra ora al telefono, tantoché finii per addormentarmi con il suono della tua voce.

"Prima dell'appuntamento, mi sottoposi a un'attenta preparazione fisica e psicologica.
Non avevo mai avuto un appuntamento prima d'ora, uno serio almeno.
Mi ero sempre limitata ad incontrare ragazzi al Drive-In per caso, ma appuntamenti prefissati...mai avuti.
Quel giorno mi misi in tiro, e credo che tu possa affermarlo.
Mi presentai al Sam's mezz'ora prima dell'orario previsto per l'incontro.
Ero frenetica ed irrequieta. Sentivo le gambe vacillare ogni volta che qualcuno svoltava l'angolo per entrare nel ristorante. Speravo sempre che fossi tu.

Ti aspettai, e ti aspettai ancora.
Il tempo di attesa mi sembrò infinito. Finché in un determinato momento guardai l'orologio e le lancette segnavano le 23:00.

Le 23:00?
Come poteva essere così tardi senza che tu ti fosti ancora fatto vivo?
Iniziai a pensare di tutto in quel momento. Mi sentivo un'idiota, ma decisi comunque di sentire il movente del tuo darmi forfait.

Ti chiamai almeno 4 volte prima di ottenere una tua risposta.

Ti scusasti e dicesti di avere avuto un contrattempo.

Io, stupidamente, ancora una volta, ti credetti".

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