CAPITOLO 33


La giornata era cominciata in un modo piuttosto caotico. Già alle prime ore dell'alba,si erano sentiti rumori provenire dalla strada. "Se tra poco non smettono mi affaccio alla finestra." Aveva pensato Ilse.Sapeva che cosa stava accadendo là fuori e restare raggomitolata sul divano di quel salotto,non faceva altro che farla sentire ancora più in colpa,perché conosceva il destino che stava per toccare a quella povera gente.
Ma il trambusto fini subito qualche secondo dopo. Ormai era impossibile riuscire a riprendere sonno...

Ilse

Cammino per le varie stanze,cercando di non fare rumore. Sono agitata,non so se sia dovuto all'ambiente o ai ricordi che quei rumori hanno fatto riaffiorare nella mia mente,ogni volta è così. Ricordi che ho cercato per troppo tempo di dimenticare invano...
Il sole sta ancora sorgendo,i primi raggi primaverili filtrano attraverso le tende,regna il silenzio. Credo che Ziegler stia ancora dormendo,ma restare immobile è impossibile quando non si può far nulla,almeno,lo è per me. Passando davanti alla porta d'ingresso,noto un cammeo,posto su un mobile li accanto. E' strano,non lo avevo ancora visto e stranamente non ha nessuna catenina;curiosa lo predo in mano,mi sono sempre piaciuti,mia nonna ne indossava uno quando ero ancora una bambina,in effetti non le ho mai chiesto che fine abbia fatto...Mi siedo a tavola,per guardarlo meglio,sono più che certa che appartenga a qualcuno a cui Ziegler era molto legato o lo è tutt'ora.

Non faccio neppure in tempo ad aprirlo,che sento la sedia accanto alla mia spostarsi,mi blocco. Non oso guardarlo in faccia,come ho fatto a non sentirlo!? Lo poso sul tavolo,continuando a guardare davanti a me,ma con un movimento delicato,prende la mia mano nella sua.

"Perché avete smesso?" Fantastico,ora anche la conferma che ha visto tutto. "Di fare cosa?" Cerco di far finta di non capire.
"Fino a qualche secondo fa stavate guardando il cammeo,perché avete smesso?" Decido di voltarmi verso di lui,ma forse sarebbe stato meglio non farlo.Il suo sguardo indagatore e sorpreso dal mio comportamento è fisso nel mio.
All'improvviso,come se mi fossi svegliata da un incantesimo,mi alzo di scatto; davvero mi stavo interessando a scoprire qualcosa in  più sul suo conto? Ma cosa mi sta succedendo...
"No,vi sbagliate,mi stavo soltanto annoiando e così l'ho preso." Dico,mettendola a posto.Di sicuro sembrerò ridicola ai suoi occhi,ma in parte è vero,io mi stavo annoiando."A proposito,a che ora verrà il dottore oggi?" Cerco di sviare il discorso. "Tra poco lo chiamo e poi vi dico,come vi sentite?" Tiene la testa appoggiata sul dorso della mano destra,sembra pensieroso.
"Io...bene,si,sto bene."Il silenzio torna a regnare tra di noi.

"Tra meno di un'ora sarà qui."
É pronto per uscire,indossa la solita divisa,prende l'orologio e lo indossa. Io annuisco,appoggiandomi sulla spalliera della poltrona. Non riesco a reggere il suo sguardo,mi sento come se avessi fatto qualcosa di terribilmente sbagliato,qualcosa che non avrei mai dovuto fare. Non voglio che si faccia strane idee.La verità la conosce,io non provo nulla per lui.
"Allora,ci vediamo dopo." Si volta,ma subito mi ricordo quello che mi ha promesso ieri sera.
"Ziegler,potreste dirmi dove posso trovare dei fogli?" Lo vedo indugiare per un istante poi,aprendo in fretta la sua valigetta,me ne lascia un paio sul tavolo. Non riesco a capire il perché di questo suo comportamento,sembra che debba controllare ogni minimo gesto,ogni parola,come se fossi un uccellino in gabbia,che prima o poi riuscirà a scappare e lui debba cercare di evitarlo.

Appena lascia l'appartamento,mi precipito a scrivere una lettera per Leonard prima che arrivi il dottore. Devo informarlo di ciò che mi è successo e soprattutto di dove io mi trova,spero che lui e Hanna stiano bene,non so se in campagna ci siano stati bombardamenti,in ogni caso spero che la famiglia sia riuscita a salvarsi. Purtroppo se dovrò restare qui ancora per molto,non potrò portare avanti la stampa dei volantini...

Non c'è tempo,devo convincere Ziegler che sto bene e che posso tornare alla "mia vita".

Ziegler

Scendo in fretta le scale del palazzo,non voglio beccarmi un altro rimprovero da Hoffmann,già ieri è andato su tutte le furie,se sapesse che ero con Ilse,la situazione peggiorerebbe soltanto.

Ilse. La sua presenza non fa altro che farmi vivere come in una bolla che mi separa da tutto il resto del mondo,sarà per il senso di tranquillità che emana,ma in realtà so che dentro sta esplodendo. Perché mi ha chiesto della carta? vorrà sicuramente scrivere a qualcuno,a sua nonna magari o a qualcun'altra che non conosco. E che cosa gli scriverà? Non sopporterei l'idea di vederla andarsene via così in fretta,perché poi sarebbe di nuovo troppo lontana.

L'auto con l'autista è già fuori che mi aspetta,salgo e dopo avergli rivolto un "Buongiorno" ci allontaniamo.


"Maggiore,sono cinque minuti di ritardo stamani. Per quanto ha ancora intenzione di non degnarci a orario prestabilito della sua presenza?"

Hoffmann è davanti alla porta del suo ufficio,con le braccia conserte e un'espressione piuttosto scocciata.

"Scusate,ma c'era traffico." Lo vedo alzare un sopracciglio e poi tornare nel suo ufficio. "Mi segua Ziegler." A queste parole inizio a temere il peggio. Non vado mai nel suo ufficio,a meno che non si tratti di questioni importanti e questo non capita molte volte.

Si accende una sigaretta con una calma straziante,nel frattempo io rimango immobile sulla sedia davanti alla sua scrivania,ascoltando i battiti veloci del mio cuore.

"Ieri pomeriggio,quando ve ne siete andato,è venuto a farmi visita un certo Herr Franz.- il mio cuore perde un battito,come ha osato? lo avevo persino minacciato!- Mi ha detto di Ilse,della bomba e di quello che è successo dopo."

Continuo a fissare il suo volto ormai segnato dall'età,sebbene io mi concentri,no c'è nulla che in quest'uomo assomigli a lei,tutto è diverso,oserei dire quasi 'malato'.

"Non vi credevo così furbo,ma devo davvero farvi i miei complimenti,il suo è un piano geniale."

Comincio a non capirci davvero più nulla,che piano? Che cosa sta dicendo? Ma non posso farglielo notare,altrimenti si insospettirebbe,cosi tengo il suo gioco e continuo a fissarlo impassibile.

"Per quanto riuscirete ancora a tenerla a casa vostra?" Ecco dove voleva arrivare,il problema consiste nel perderla di vista.

"Il medico veniva a visitarla oggi,non saprei." Se vuole farle del male,preferisco che stia sotto la mia guardia,almeno così potrò controllarli entrambi.

"Mh,faccia di tutto per trattenerla il più possibile. Una volta che si sarà ripresa comincerà la parte più dura,penso che vi incaricherò di seguirla,ogni giorno,ogni ora voglio sapere dove si trova,che cosa fa e con chi parla,sono stato chiaro?" L'unica cosa a cui riesco a pensare è che Ilse aveva ragione,suo padre è davvero un orco.

'Devi accettare Friedrich,altrimenti affiderà questo compito a qualcun altro e allora si che non potrai fare più niente.'

"Certo Herr Hoffmann,ma c'è una specifica motivazione per tutto questo?"

Come risposta da parte sua ricevo una risata,così mi alzo; ma immediatamente si blocca,diventando serio.

"Membro della resistenza,credo che questo possa bastare." dice con un ghigno.

Non chiedo più nulla ne da chi è venuto a saperlo ne da quanto lo sapeva,rimango immobile. Come può mettere così a repentaglio la sua vita,quando quello che stiamo facendo è la cosa migliore per il nostro Paese,la cosa più giusta?

Io e lei siamo veramente due mondi distanti,lei farebbe di tutto per difendere i suoi ideali,arriverebbe anche alla morte per questo,ne son più che certo. Mentre io non so fin dove mi spingerei...
L'unica cosa che devo fare ora è non dire nulla ad Ilse,me ne occuperò personalmente di questa faccenda,ancora non so come,ma la proteggerò. Se sapesse tutto questo,sarebbe davvero il punto di non ritorno,per entrambi.

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Scusate il ritardo!
Che cosa succederà ora che Hoffmann vuole pedinare sua figlia? E Ziegler riuscirà nel suo intento?
Un bacio,Lidia.

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