CAPITOLO 32
Ilse
Dopo la conversazione con mia nonna devo essermi addormentata. Al mio risveglio non ho trovato altro che un biglietto sul comodino,scritto da Ziegler.
Ilse,mi rincresce dirvi che vostra nonna,sotto consiglio del dottore,ha preferito che rimaneste qui ancora per qualche giorno,almeno fino a quando non vi sarete ripresa.
Io sono alla HJ,fate come se foste a casa vostra. Sarò di ritorno entro stasera.
Ziegler.
Come?! Perché? Non ci posso credere...
Non ho intenzione di restare qui,proprio nella tana del lupo.
Prendo il biglietto e lo caccio nella tasca della mia vestaglia.
Mi alzo e mi dirigo verso il bagno,é piccolo,ma è pulito e in ordine.Mi sciacquo il viso,le mani,ma quando guardo il mio riflesso nello specchio,quasi non urlo; Il volto pallido,i capelli arruffati,le occhiaie prominenti...sembra che non dorma da una settimana!
Faccio di tutto per sistemarmi,ottenendo però scarsi risultati. Cambio la vestaglia e indosso dei pantaloni e una camicetta che trovo sulla poltrona,mia nonna deve essere andata a prenderli a casa sua,perché la camicetta è un po' piccola.
Qualche anno fa,ogni tanto mi fermavo a dormire da lei,allora capitava che lasciassi qualche vestito in giro per casa e che me lo scordassi per mesi,che poi diventavano anni,ma deve averli tenuti da parte,in caso fosse capitata una situazione in cui ce ne sarebbe stato bisogno.
Ma di sicuro non pensava ad una situazione come questa...
Ho bisogno di vedere Lena,quella povera bambina,spero stia bene. Non ho avuto il tempo di parlarne con la nonna e non sarebbe stato neanche prudente.
Mi avvicino alla scrivania nell'ufficio di Ziegler. Rimango colpita dalla quantità di stanze del suo appartamento,ognuna di esse é perfettamente ordinata,probabilmente avrà qualcheduno che se ne occupa...
Apro un cassetto in cerca di fogli,ma tutto quello che vedo sono Dossier e un paio di attestati,lo richiudo immediatamente quando vedo l'aquila trionfare nella parte superiore dei fogli.
"Maledetto Ziegler e il suo ordine! Dei fogli,non sto chiedendo la Luna!"
Alla fine riesco a trovare soltanto un foglio accartocciato nel cestino accanto alla scrivania.
Decido di scrivere una lettera indirizzata a Lena,anche se è ancora impossibile che lei riesca a leggere,le scrivo ugualmente,con la speranza che un giorno,quando sarà ormai grande,sappia che non l'ho abbandonata...
Le racconto tutto,la bomba di quella sera,come mi sentivo,fino a dove mi trovo ora,in questo preciso istante.
Verso tardo pomeriggio,la porta dell'appartamento viene aperta da uno Ziegler trafelato.
"Scusatemi,ho cercato di lasciare prima,ma sapete come è fatto vostro padre." Già mio padre...che cosa sa di me? Sa dove mi trovo? Posa il cappello sul tavolo in soggiorno e poi con un movimento disinvolto toglie la giacca. Il mio sguardo viene attirato dai gradi cuciti su di essa,li osservo,senza dire una parola. Ora che la guardo meglio,un senso di rabbia mi invade. "Come state? Vi sentite meglio?" Deglutisco e abbasso lo sguardo per qualche secondo,non so come possa reagire a questa cosa,ma credo che anche lui sappia che non posso restare. "Si bene,ma ho bisogno di dirvi una cosa." Immediatamente,la sua espressione cambia,lasciando posto ad uno sguardo indagatore.
"Non posso restare. Voi lo sapete meglio di me,vorrei soltanto che sapeste che non centrate voi,sono le circostanze..." mi sento come se un treno in corsa stesse per raggiungermi,il mio cuore continua a battere velocemente a causa dell'ansia che provo.
Cammina verso la finestra che da sulla piazza,passando una mano tra i capelli. "Non posso trattenervi se non volete restare,ma lasciate che esprima ciò che penso."si volta nella mia direzione,inchiodandomi con i suoi occhi. "So che odiate tutto questo,probabilmente in questo momento vi sentite come in gabbia,forse anche ferita,ma presto tornerete là fuori e potrete ricominciare a combattere per quello in cui credete.- fa una pausa e mi si avvicina- vostra nonna si fida di me,l'ho capito e se vi lasciassi andare verrei giudicato come colui che fa ciò che vuole,quando vuole; mi mettereste in una situazione alquanto complicata,tanto da non potervi forse mai più rivedere e io non voglio..." porto le braccia al petto,pensando alle sue parole.
"Per non parlare della vostra condizione fisica,non vi siete ancora completamente ripresa." Gesticola,io lo guardo di sottecchi; ha ragione,ma ho bisogno di respirare e la sua presenza non aiuta,per non parlare del luogo.
"Fino a quando dovrò restare?"la mia voce è calma,sto cercando di scendere a compromessi.
"Fino a quando il dottore non lo dirà." Ci penso un attimo,poi aggiungo "Domani lo voglio vedere." Ziegler annuisce.
"Sapete quando verrà mia nonna?" Sono seduta in salotto,lui è preso a scrivere qualcosa seduto al tavolo da pranzo. "Non credo che stasera passerà,ma domani mattina verrà di sicuro,non vi preoccupate."
Vorrei dirgli di provare a stare nella casa dell'ultima persona che vorrebbe vedere al mondo,ma riesco a trattenermi.
L'orologio sul caminetto in marmo batte le 19.00.
Mi alzo,iniziando così a camminare lentamente per tutto l'appartamento,tenendo le mani nelle tasche del pantalone. Osservo,ma non tocco nulla.
Sento Ziegler emettere un risolino,di scatto mi volto verso di lui. "Ho forse fatto qualcosa di sbagliato?" Dico,ma le sue risate iniziano ad aumentare,facendo così comparire uno strano sorriso anche sul mio volto.
"Smettetela immediatamente! Non vi permetterò di prendervi gioco di me." Mi avvicino come una furia al tavolo,continuando a sorridere,ma non capendo il perché di questo suo repentino cambio d'umore.
"Scusate,ma vedervi camminare in quel modo..."dice,continuando a ridere. "Cosa? Vi fa ridere?" Alzo le sopracciglia in segno di spiegazioni.
"Nulla,nulla." Abbassa lo sguardo,con un sorrisetto.
"Eh no,adesso parlate!" Dico posando entrambe le mani sulla superficie in legno,guardandolo dritto negli occhi.
Non riesce a contenere le risate,questa cosa è esasperante.
"Siete sempre così convinta,persino quando camminate; ditemi,c'è forse qualcosa in cui non siete sicura?"
La sua domanda mi fa riflettere,ma vedendo che non rispondo,abbassa il capo.
"Non volevo,perdonatemi."
La cena viene servita circa trenta minuti più tardi e dico 'servita' perché quando faccio per uscire dalla camera, vedo il tavolo da pranzo coperto da una tovaglia bianca,piatti in ceramica pregiata e bicchieri in cristallo.
Nel mio cervello iniziano a vagare cento domande,non riuscendo a capire quale sia la fonte.
"Ma che cosa? Da dove viene tutta questa roba?" Sono sorpresa,non pensavo sapesse apparecchiare così bene.
"Prima che vi facciate strane idee,sappiate che non ho fatto nulla,ho pensato soltanto che avreste gradito mangiare qualcosa di diverso,per riprendervi..."
"Per riprendermi? Ma siete forse impazzito?" Lo vedo voltare il viso da un'altra parte.
"Cioè,é magnifico,ma vi rendete conto che là fuori c'è una guerra e che in questo preciso istante,stanno morendo delle persone? Il vostro è stato un gesto carino,ma non dovevate disturbarvi così...chissà quanto vi è costato."
Viene verso di me e mi sposta la sedia,facendomi accomodare,poi si siede anche lui,di fronte a me.
"Soltanto per questa sera,non pensate a quello che succede là fuori."
La cena prosegue tranquilla,non parliamo molto a dire il vero,soltanto qualche apprezzamento sul cibo.
"Ora ditemelo,da dove viene tutto questo cibo?" Beve un ultimo sorso dal suo bicchiere e dopo avermi rivolto uno sguardo fugace,lo ammette.
"Da un ristorante qui vicino,conosco i proprietari e gli ho già fatto diversi favori,possiamo dire che questo è il loro modo di ringraziarmi."
Non sapendo cosa rispondere mi limito ad annuire. Quali favori?
Dopo aver passato l'ora successiva affacciata alla finestra,decido che è arrivato il momento di andare a dormire.
"Grazie ancora,era tutto magnifico."
Vado verso il salotto,ma la mano di Ziegler mi fa voltare.
"Dove state andando?" Lo guardo in modo strano.
"A dormire?" Chiude gli occhi e ricomincia con quel suo risolino idiota.
"Intendo,dove?"
"In salotto,non voglio arrecarvi altro disturbo,perciò non insistete,la vostra camera è fuori questione."
Sto quasi per chiudere la porta,ma in realtà c'è ancora una cosa di cui avrei bisogno.
"Ziegler" si volta,dal fondo del corridoio.
"Si?"
"Domani potreste darmi dei fogli? Ho bisogno di scrivere una lettera." Mi guarda dubbioso,sa che le lettere non promettono quasi mai nulla di buono.
"Va bene."
"Grazie" dico,soddisfatta.
"Ah,Ziegler." Mi sporgo dalla porta,si volta nuovamente,ma questa volta sorridendo.
"Buonanotte." Dico,forse con un tono più entusiasta.
"Buonanotte Eisblume."
//
Buongiorno! Oggi capitolo un po' più lungo,ma dovevo scrivervi tante cose 😂🙈
Ho aggiunto il cast della storia(non è ancora completo),andate a vedere il volto che ho dato a Ziegler e anche ad Ilse 😘 (si,ho cambiato Emily Watson 😅)
Vi auguro una buona domenica,ditemi che cosa ne pensate del capitolo😘
Lidia.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top