CAPITOLO 24

Ho messo la playlist di Eisblume sul mio profilo YouTube. Basta che cerchiate " Lena Clumsy" e andiate nelle playlist, é l'unica del mio profilo,quindi non dovrebbe essere difficile trovarla😊

Adelheid

"Salve,sono Adelheid Hoffmann,sono qui a nome di mio figlio,Albert Hoffmann."

La donna che sembra avere più o meno la mia stessa età mi guarda da capo a piedi e mi mostra un sorriso.

"Salve,a cosa devo la sua visita?"

Sembra preoccupata,si tocca il collo e poi distoglie lo sguardo,segno che è evidentemente a disagio.

"In realtà volevo discutere con lei,se è possibile..."

Mi fa strada verso il suo ufficio,mentre salgo le scale ricoperte di moquette,noto molte fotografie appese alle pareti,ritraggono infermiere in fila,soldati e poi in una vedo tre bambini mentre giocano.

"Sono i primi bambini che sono stati adottati."- dice,fermandosi.

Mi volto verso di lei e le rivolgo un sorriso flebile.

La sua crudeltà non ha davvero limiti...

Continuiamo a salire e andiamo nel suo ufficio,chiude la porta e mi fa accomodare.

"Bene,mi dica tutto."- poggia i gomiti sulla scrivania e tiene le mani unite.

La osservo per un istante,poi mi decido a parlare.

"Beh,vede,in realtà sono qui per ritirare mia nipote."- il mio tono è sicuro e deciso,se c'è una cosa che ho imparato in questi anni è di non mostrarsi mai insicuri o troppo buoni con le persone diffidenti.

"Capisco perfettamente,ne avevamo già discusso con Herr Hoffmann,ma non mi era sembrato convinto,anzi, era perfettamente contrario all'idea."- si alza,va verso un mobile,fa scorrere tra le mani delle cartelle e poi ne prende una verde e torna a sedersi.

"Ma d'altronde,sono soddisfatta che abbia scelto la cosa migliore. La signorina Ilse non è adatta al nostro programma; guardi lei stessa la sua cartella"- dice aprendola e mostrandomi la prima pagina.

Leggo la sua cartella medica,ma a parte peso,altezza e altre caratteristiche fisiche non riesco a capirci molto,ci sono decine di grafici.

"Per di più,come se non bastasse,lei non vuole collaborare e capisce che per noi questo è davvero un grosso problema..."

"Certamente,non serve che lei vada nei dettagli."- non la guardo,continuo a fissare i grafici e i vari appunti sotto di essi.

Tiro fuori dalla borsetta la busta contenente la lettera falsificata,gliela porgo e chiudo la cartella.

La apre,legge attentamente e nel frattempo io spero che non si accorga di nulla,se solo dovesse capire che è un falso,non oso immaginare che cosa potrebbe succedere a tutti noi.

Qualche minuto dopo si alza e mi porge la mano destra.

"E' stato un piacere per noi anche solo tentare in questo progetto,mando subito a chiamare la signorina,nel frattempo,se per voi va bene,potete attenderla al piano di sotto."

Quando sento pronunciare le ultime parole,una gioia improvvisa mi invade,che cosa avrei fatto se non fosse andata bene?

Non ci voglio pensare...

***

Sento bussare alla porta della mia camera,vado ad aprire e mi ritrovo davanti un'infermiera.

"L'attendono di sotto,prepari la valigia e scenda."

Quando faccio per ribattere lei ha già chiuso la porta e la sento allontanarsi nel corridoio.

Spero che Ziegler sia venuto per portarmi via.

Prendo da sopra l'armadio la mia valigia e comincio a cacciar dentro i vestiti alla rinfusa,tolgo la vestaglia bianca e indosso uno dei miei vestiti.

É da tanto ormai che non li metto più.

Ne scelgo uno semplice,con le maniche a tre quarti,color porpora,poi indosso il mio cappotto e in fretta mi lascio alle spalle quella che era la mia stanza.

Poggio il piede sull'ultimo scalino e vedo mia nonna in piedi,accanto alla porta.

Mi precipito tra le sue braccia e la stringo forte.

Non mi mancherà nulla di questo posto,assolutamente nulla.

Mandarmi qui,é stato forse anche più crudele da parte di mio padre,che avermi mandato in quel posto.

Perché qui sapeva che mi avrebbero dovuta obbligare a fare quello che volevano.
E quale punizione migliore per una come me,che fare qualcosa che non avrei mai fatto nemmeno in un'altra vita?

Avrebbe ferito il mio orgoglio,se solo il suo piano fosse andato a buon fine.

"Nonna,grazie,grazie."- le bacio le guance e qualche lacrima comincia a scendere dai miei occhi.

Anche lei è contenta,mi stringe forte e anche i suoi occhi iniziano ad inumidirsi.

"Scusate se vi interrompo."
Frau Stein.

"Signorina Ilse,é stato un piacere,spero che possa servire il nostro paese in un altro modo."

Non so se mi stia prendendo in giro o sia seria,la mia gioia non mi fa badare a queste cose in un momento come questo,così le stringo la mano e mi accingo ad uscire.

Quando faccio per chiudere la portiera dell'auto sento una voce in lontananza chiamarmi.

"Ilse,Ilse fermati!"- mi volto e vedo quella ragazza dell'altro giorno,rincorrere la bambina che giocava con me.

La bambina continua a correre nella mia direzione,tenendo sempre la sua bambola tra le mani.

"No,devo salutarla!"- urla di rimando.

Ecco il suo nome,si chiama Ilse anche lei.
Mi vien da ridere se ripenso alla sua testardaggine,é proprio una bambina forte.

Scendo dall'auto e mi fermo,aspettando che arrivi.

"Ilse,dove stai andando? Mi stai abbandonando anche tu?"

La guardo negli occhi,sembra poter iniziare a piangere da un momento all'altro.

Mi abbasso alla sua altezza e la attiro a me stringendola in un abbraccio.

Sento i suoi singhiozzi,nell'incavo della mia spalla.

"Devo andare,questo non è un posto per me."

Vorrei dirle quello che accade qui,se solo fosse più grande,sono sicura che mi direbbe di scappare assieme,di andare lontane...

"No,tu non puoi andartene,ti prego resta,resta qui con me!"- ora sta urlando e questo non può far altro che farmi sentire in colpa nei suoi confronti.

"Non posso tesoro,vedrai che qui starai bene,c'è la tua mamma con te."- indico la donna che ci sta alle spalle,ma lei fa una smorfia e si rattrista ancora di più.

"Lei non è la mia mamma,Ilse rimani,ti prego."

Continua a piangere,la prendo in braccio e le lascio un bacio sulla fronte.

"Ti prometto che tornerò,tornerò qui per te e ti porterò via,sii forte piccola Ilse."- i suoi occhi si illuminano per un momento.

La porterò via di qui.

La lascio andare ed entro subito in macchina,più resto e più peggioro la situazione.

Dico all'autista di partire,nel mentre mia nonna osserva con un volto di tenerezza la bambina,che continua a piangere.

Non posso guardarla un'altra volta,abbasso lo sguardo e cerco di non sentire le sue urla,ma poi,quando guardo nello specchietto retrovisore dell'auto,la vedo che ci rincorre,con i capelli al vento,gli occhi arrossati,le lacrime che le rigano il viso e la sua piccola bambola in mano.

La sua libertà sembra tardare,per questa volta.

Chiudo gli occhi e una lacrima mi riga il viso.

//
Ilse é salva! Siete contente?
Ma ora la piccola Ilse rimane tutta sola,che cosa farà Ilse per aiutarla?

Al prossimo capitolo,Lidia💓

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top