CAPITOLO 23

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Ricordo a tutti che i contenuti della mia storia sono totalmente ideati da me e gradirei che non venissero riutilizzati. Ora vi lascio alla lettura, xoxo Lidia.
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Ilse

Me ne vado,la bambina appena mi vede passare si alza e mi segue.

Non so ancora il suo nome,prima stavo cercando una zona un po' appartata per poter pensare e l'ho trovata li a giocare,così mi sono seduta e ho deciso che i miei pensieri avrebbero potuto aspettare.

Quando faccio per entrare mi scontro con qualcuno,alzo lo sguardo e vedo Frau Stein seguita da mio padre.

Che coraggio che ha avuto a venire fin qui.

Li lascio passare e non li degno di uno sguardo,ma poi quando sono sul punto di entrare,mio padre mi prende per un braccio e mi fa girare verso di lui.

"Spero per te di non ricevere altre telefonate,altrimenti saranno guai,vedrai il peggio di me."- dice all'orecchio,come se non l'avessi già visto, mi strattona e mi lascia andare,gli rivolgo uno sguardo indignato,ma i suoi occhi sono così pieni di odio che riescono ad intimorirmi,facendomi risultare sottomessa.

Raggiungo alcune donne nel salotto e mi siedo su una poltrona,non fanno altro che guardarmi e sparlare di me tutto il giorno,solo perché non sono come loro.

La bambina si siede sulle mie ginocchia,continuando a giocare con la sua bambola.

Non sono mai stata molto brava con i bambini,mi piacciono,ma quando vedo che mostrano interesse nei miei confronti,non riesco a gestire la situazione e spesso tendo ad allontanarmi.

Ma lei ha qualcosa di diverso,non parla molto,sembra che mi conosca già da molto tempo e non sembra curarsi di ciò che la circonda.

I suoi capelli mi ricordano tanto i miei da piccola. Erano molto folti e ricci,il loro colore risplendeva sotto i raggi del sole,ma poi crescendo,sono cambiati,diventando mossi.

"Ehi,non mi hai ancora detto come ti chiami."- mi sorride,le manca qualche dentino.

"Indovina."

Faccio finta di pensare,mettendomi una mano sotto il mento,facendo facce strane. Lei comincia a ridere e dopo poco la seguo anche io.

É ovvio che io non sappia il suo nome...

"Vediamo un po',forse Josephine? O Eva?"- la sua risata è davvero contagiosa,continua a muovere la testa in segno di negazione.

"Non lo so,non sono mai stata brava ad indovinare."- dico in segno di resa,alzando le mani.

"Non te lo dico,dovrai indovinarlo!"

La vedo tornare fuori all'aria aperta.

Chissà come sta Lena.

Nel frattempo,per scacciare i pensieri che mi affliggono, riprendo quel libro che avevo lasciato sul tavolino,il titolo trionfa sulla copertina color porpora.

***

Adelheid

Ziegler mi ha lasciato nella buca della posta dei fogli timbrati con il simbolo del Reich. Mi servono se voglio essere il più credibile possibile e sicura del fatto che nessuno dubiti di me.

Rileggo quello che ho scritto,concludo scrivendo la mia firma,accanto a quella falsificata di mio figlio.
Sto molto attenta a ripiegare la lettera per metterla nella busta, se il cielo mi aiuta,domani Ilse sarà fuori di lì.

***

Ziegler

"I figli,vede Ziegler! Lei gli dai tutto e poi non appena possono le tolgono anche quello che le è rimasto. Lei ne ha?"

É da quando siamo partiti che continua a parlare di Ilse,temo che tra poco non riuscirò a contenermi.

"No,Herr Hoffmann."-fa un ghigno e poi guarda fuori dal finestrino.

"Buon per lei,si goda questi momenti,mi creda."

Continuo a prestare attenzione alla strada,oggi sono partiti molti camion,già dall'alba...

"Giuro che se quella pazza non mi da ascolto,sta volta la rimando dove avrebbe dovuto restare,ad eccezione che questa volta non ci sarà nessuno a salvarla."- agita le mani in modo nervoso,tanto da distrarmi.

Le sue parole mi fanno voltare,come può un padre arrivare ad essere così crudele con la propria figlia? E soprattutto,a quale fine? Forse per non sentirsi un fallito nella sua impresa di genitore?

"Ma lei non voleva lavorare lì?"- la mia domanda é sciocca,ma so che se lo chiedessi ad Ilse,probabilmente non mi rivolgerebbe più la parola. Già le cose non vanno molto bene.

"Chi,mia figlia?"- acconsento con il capo,lui ride e poi mi guarda.

"Ma le pare? L'ho mandata io,perché ha dimostrato di tradire la sua patria e il suo onore,lei non sapeva nemmeno esistesse un posto come quello...era troppo impegnata a perdere il suo tempo con stupide lezioni pomeridiane per i bambini."

Ilse non voleva andarci?

É questa la domanda che mi tormenta dopo quella conversazione.

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Ciao a tutte,so che questo capitolo é più breve del solito,ma oggi non ho avuto molto tempo...

Ho deciso di dare un volto ad Ilse e ho scelto Emily Watson,ho cercato foto di quando era un po' più giovane,ma per il momento ho trovato soltanto questa😉
Ovviamente non dovete identificarla proprio come lei,serve soltanto per farvi capire come avevo immaginato io a grandi linee i suoi tratti😊
Ditemi se vi piace 😇👍🏻

Come reagirà Ziegler,ora che inizia a capire qualcosa in più sulla vera storia di Ilse?

E Adelheid,riuscirà a salvare la nipote?

Un bacione a tutte♥️
Lidia.

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