CAPITOLO 18

Ilse

Apro in fretta l'armadio,all'interno trovo delle coperte molto pesanti,le tiro fuori e le dispongo sul pavimento,non resterò qui,riconquisterò la mia libertà.

Per accertarmi che non entri nessuno,chiudo la porta a chiave.

Poi torno ad occuparmi delle coperte sul pavimento,le srotolo e comincio ad unirle,facendo dei nodi. É un po' complicato,ma dopo qualche minuto riesco a terminare una lunga catena fatta di coperte.

Soddisfatta la osservo per un ultima volta,prima di arrotolarla e riporla nell'armadio...a momento opportuno mi tornerà utile.

Riapro la porta,non so che cosa fare. Le altre donne sono indaffarate a fare varie attività,anche se non so quali esse siano.

In realtà so cosa fare,scappare,ma è ancora troppo presto,con la luce del giorno mi vedrebbero,sarebbe troppo rischioso e imprudente da parte mia.

Guardo fuori dalla finestra,davanti a me un grandissimo prato verde e un sentiero che conduce fino all'uscita,fino alla libertà.

Qualcuno bussa alla porta,mi volto di scatto.

É di nuovo quella donna,Frau Stein.

"Signorina dovrebbe venire con me,il medico vorrebbe visitarla."-rimane sulla porta e attende che io esca fuori.

Perché mai dovrei essere visitata? E perché c'è un medico?

Questa donna mi intimorisce incredibilmente tanto,sarà per via del suo carattere,ma anche il suo aspetto...

Arriviamo davanti ad una porta infondo al corridoio. Mi dice di aspettare e poi si allontana,scendendo al piano di sotto.

Un giovane all'incirca sulla trentina mi fa entrare nello studio.

"Allora,lei deve essere la signorina Ilse,Ilse Hoffmann."- lo guardo intimorita.

Lo osservo mentre scrive su quella che deve essere la sua agenda,i suoi capelli sembrano spine di grano,la pelle è bianca e gli occhi sono di un azzurro marino.

Tutto a un tratto mi ricorda Ziegler,chissà se lui sa che sono qui,che sia stato lui a mandarmici?

Termina di scrivere e poi mi rivolge un sorriso.
"Prima di procedere con la visita,sono tenuto a doverle porgere qualche domanda..."

Vedendo che non rispondo,prende dei fogli da sotto un libro e comincia a leggere le varie domande.

"Come mai ha deciso di venire qui,signorina Ilse?"- quasi non mi soffoco con la mia stessa risata,é serio?

"Mi sta prendendo in giro?"- dico ridendo,ma poi divento subito seria.

"Perché ho deciso di venire qui?Bene,glielo dico subito,perché mi ci hanno portata!!Non so nemmeno dove io mi trova in questo momento,le sembra normale? Quando chiedo,tutti mi dicono che mi troverò bene,ma nessuno mi risponde veramente,quindi me lo dica lei,sempre se lo sa!"- sbotto dalla rabbia,il viso comincia ad accaldarsi e io ad agitarmi.

Lo vedo alzarsi,poi si siede sul bordo della sua scrivania e mi guarda per qualche istante.

"É in un Lebensborn."- dice portandosi le braccia al petto.

"Continuo a non capire,che cosa sarebbe?"- mi sistemo meglio sulla sedia,aspettando con ansia la sua risposta.

"Vede,qui ci occupiamo della diffusione e della protezione della razza germanica."- pronuncia le parole in modo calmo e pacato,come se quello che stesse dicendo fosse normale.

"Quindi tutte queste donne...-quando inizio a capire,mi porto una mano sulla fronte- perché non me lo avete detto prima- mi alzo dalla sedia e vado contro di lui- siete dei maiali,non vi vergognate di quello che state facendo,mi fate schifo!"- sento soltanto la sua mano colpire la mia guancia.

"Noi lo facciamo per il bene del nostro Reich e lei si dovrebbe vergognare,non tutte hanno questa opportunità e lei,che le viene servita su un piatto d'argento la rifiuta? Sa quante donne vorrebbero essere al suo posto in questo momento?"- la rabbia é evidente sul mio volto.

"State rovinando questo paese,perché non lo riuscite a capire? Se credete che questa sia la strada giusta,beh vi sbagliate. Andate a vedere con i vostri occhi quello che succede ad Auschwitz e poi sarete voi stesso a dirmi se è umano,se è normale!! Questa non è una guerra,perché non lo avete ancora capito!!"

Si allontana e prende dal tavolino accanto al materassino per le visite,una siringa,quando lo vedo avvicinarsi a me faccio di tutto per allontanarmi ed uscire,ma lui mi tira per la vestaglia e me la inietta sul dorso della mano.

Dopodiché il nulla.

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Lebensborn: Progetto ideato da Himmler.Per decenni il tasso di natalità in Germania è andato decrescendo, l'obiettivo di Himmler è d'invertire la tendenza facendo crescere la popolazione tedesca e nordica della Germania fino a 120 milioni di individui.

Il gerarca nazista incoraggia, conseguentemente, le SS e gli ufficiali della Wehrmacht ad avere bambini con donne ariane poiché i neonati del Lebensborn avrebbero contribuito a guidare in futuro una nazione ariana e nazista.

Che cosa ne pensate??

Visto che mi è stato chiesto di dare un volto a Ziegler ho pensato che magari voi potreste aiutarmi,se conoscete degli attori che andrebbero bene scrivetemelo qui 😘
Xoxo,Lidia.

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