CAPITOLO 11
Ziegler
Dopo quella sera di natale,io ed Ilse non ci siamo più parlati. So che mi sono comportato da cretino nel pensare che lei potesse provare dei sentimenti per me,ma inconsciamente,nel profondo,lo speravo.
Quando la guardi,ti perdi. Lei riesce a confonderti e a porti una mano d'aiuto allo stesso tempo.
Sa essere enigmatica e decisa e questa cosa mi sta uccidendo,perché non è facile come con le altre ragazze. Lei sa imporsi.
Guardo fuori dalla finestra del mio ufficio,mentre divago con i miei pensieri. Oggi c'è il sole, i raggi creano uno strano riflesso sulla strada bagnata,facendola luccicare.
Qualcuno bussa alla porta.
"Maggiore,é permesso?"-sento la voce di Kurt.
"Prego,avanti"-mi avvicino alla scrivania.
Lo guardo e non posso fare a meno di notare il suo petto che si alza ripetutamente.
"Maggiore,mi hanno appena riferito che vostro fratello é stato operato d'urgenza,potrebbe non farcela mi ha detto l'infermiera al telefono."- lo guardo,preso il cappello velocemente ed esco in fretta senza neanche ringraziarlo.
Appena arrivo davanti a me regna il caos più totale. Devono essere arrivati nuovi feriti dal fronte. Decine di uomini vengono posti sulle barelle libere e caricati all'interno.
Cerco con lo sguardo qualcuno che conosco,ma non vedo nessuno,neppure Ilse.
Così decido di salire al piano superiore,dove si trova la sala operatoria.
Vedo venire nella mia direzione un'infermiera,penso che sia quella ragazza che sta sempre con Ilse.
"Salve,vostro fratello al momento è ancora in sala operatoria. Il dottore mi ha detto di informarvi; Se preferite potete restare vicino alla porta. Sinceramente non so quanto ancora ci possa volere,la ferita si è riaperta e temo sarà molto difficile ricucirla- fa una breve pausa e poi si volta verso un uomo che sta urlando dal dolore- stiamo finendo anche la morfina,non so davvero come faremo."- detto questo se ne va verso l'uomo che continua ad urlare.
***
Ilse
Il fratello di Ziegler é di nuovo sotto i ferri. In mattinata molto presto si è riaperta la ferita,temiamo che per lui non ci sia davvero più nulla da fare. Ricucirgliela è fondamentale quanto pericoloso,non abbiamo più nessun tipo di antidolorifico e gli strumenti non sono stati disinfettati.
"Mi passi le forbici"-le prendo,ma mi scivolano di mano. Il dottor Keler improvvisamente mi fulmina con lo sguardo.
"Vada fuori,immediatamente"- mi urla .
Mi sento male,sono due giorni che non dormo e tutta questa tensione non mi sta facendo affatto bene.
"Lei,prenda il suo posto"-dice rivolgendosi all'altra infermiera.
Io esco,con un espressione completamente intontita sul mio volto.
La mia gonna è sporca di sangue,le mani mi tremano e le ciocche di capelli che fuoriescono dalla cuffietta sono bagnate dal sudore.
Appoggio la testa all'indietro,contro il muro,é davvero troppo. Respiro profondamente e cerco di calmarmi,ma le continue grida dei soldati che soffrono,i vari rumori di passi e i camion che continuano ad arrivare,non aiutano.
Quando riapro gli occhi vedo davanti a me Ziegler che tiene il capo con le mani. Strano che non mi abbia sentita uscire.
Prendo posto sulla sedia accanto a lui e lascio un sospiro.
"Mi dispiace- dico- stiamo facendo il possibile."
"Lo so."- continua a non guardarmi e a tenere il volto con le mani.
Quando faccio per scostargli le mani,vedo i suoi occhi iniettati di sangue,ha pianto.
Gli porgo il fazzoletto che tengo sempre nella manica e lo prende.
Seppure non devo provare compassione nei suoi confronti,vederlo così mi fa capire ancora di più,visto da un'altra ottica, che cos'è davvero la guerra.
Distruzione,perdita,morte e nient'altro.
La porta si apre,il dottor Keller e l'infermiera escono,portando il ragazzo sulla brandina.
Il dottor Keller guarda il maggiore e scuote il capo per fargli capire che suo fratello non ce l'ha fatta.
Ad un tratto,un urlo di rabbia e dolore risuona per tutta la corsia.
***
Dopo circa due ore ricevo una telefonata da mio padre,é furioso e vuole che vada subito da lui.
Qui all'ospedale c'è ancora un gran caos,i soldati non smettono di arrivare. Così decido di andare da lui soltanto quando la situazione si è calmata.
***
Quando esco,il cielo sta iniziando ad imbrunire,per la strada si sentono grida e colpi di fucile.
Uno strano presentimento si fa strada in me,così decido di avvicinarmi ancora di più.
Dall'altro lato della strada vedo decine di persone uscire dai palazzi,poi vengono fatte salire su di un camion a spintoni da dei soldati.
Le urla e i pianti dei bambini più piccoli mi paralizzano sul posto,i miei occhi rimangono fissi sulla scena davanti a me,ma poi il rumore di una lampada che viene buttata giù da una finestra mi fa alzare lo sguardo.
Lì,nella sua perfetta uniforme,vedo Ziegler.
//
Che cosa ne pensate della reazione di Ziegler alla morte di suo fratello? Ve l'aspettavate? E secondo voi,come reagirà ora Ilse,dopo averlo visto prendere parte a quella rappresaglia??
xx,Lidia.
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