4. Mai sottovalutare l'immaginazione
Era chiaro a tutti i presenti in quella cella che ormai il loro turno di essere "guariti" sarebbe arrivato a breve, Nigel era l'ultimo arrivato, e come l'ultimo secondo di un countdown scandiva l'inevitabile. Dopo le presentazioni ci fu silenzio, intervallato unicamente dalle domande di Nigel rivolte ad Elias, che sembrava decisamente il più propenso a distrarsi pur di non pensare a quello che li aspettava, era evidente che preferiva sottovalutare la cosa, cercando di renderla meno grave di quanto non fosse in realtà, minimizzando la situazione ma cercando al contempo di non dimenticarla, mostrando un'intelligenza più acuta di quello che poteva sembrare a primo impatto.
Elias era il classico deliquentello che non sapeva che fare nella vita, al quale piaceva approfittare delle situazioni e delle disgrazie altrui per andare avanti, senza farsi troppe domande, visto che aveva vissuto un'intera vita a fuggire via e nascondersi. Era un Ideatore anomalo però, la sua inventiva era più subdola di altre, a parte il disegno non sembrava mostrare altro di creativo, almeno fin quando non doveva pensare a sè stesso e alla propria incolumità, allora ecco risvegliarsi quella scintilla in grado di fargli ideare qualsiasi possibile stratagemma per truffare il prossimo e ricavarne il proprio vantaggio personale.
Era un bravo manipolatore per certi versi, un bugiardo che sapeva come cavarsela in ogni situazione. A vederlo così, con quell'aspetto da bravo ragazzo e i lineamenti fanciulleschi, a nessuno sarebbe venuto in mente di non potersene fidare, specialmente chi non poteva immaginare di cosa fosse capace. Vispo e allegro, incapace di starsene fermo, era palesemente il più estroverso del gruppo, all'apparenza sembrava che non facesse altro che distrarsi, in realtà era fin troppo attento ai dettagli del luogo nel quale si trovavano
- Quindi, ricapitolando. Da quello che abbiamo visto finora con le altre celle, nel momento in cui decideranno di portarci altrove si assicureranno di renderci prima innocui, giusto? -
un dire generalizzato, basato su quanto visto spiando dall'unica apertura verso l'esterno della cella, sulla porta d'ingresso. A quella domanda intervenne Ira, che spostando lo sguardo verso Mabel con una tacita nota di intesa confermò
- Già, non abbiamo mai visto nessuno uscire sveglio dalla propria cella, probabilmente ci faranno prima addormentare in qualche modo -
lo sguardo di Ira si spostò su Kale a quel punto, prima di aggiungere anche altro in sua direzione
- Ehi! Eri uno di loro, no? Qualche informazione a riguardo sarebbe utile al momento -
giusto perchè gli Ideatori non ci riescono proprio a starsene fermi senza pensare ad un modo per scappare via, è nella loro indole quella di cercare sempre il modo per cambiare le cose. A quel richiamo finalmente Kale alzò il capo, rivelando i lineamenti giovani che lo facevano sembrare coetaneo di Nigel, ma solcati da una certa stanchezza, quella di chi ormai crede di non avere più speranze
- Pensate davvero di essere i primi a provarci? Sei Ideatori in una stanza, e mai nessuno che riesca a trovare un modo per scappare? Il gas soporifero ci farà addormentare tra non molto -
un cenno alle pareti circostanti, alzando l'indice per indicarne la provenienza
- E una volta che avremo perso i sensi non potremo fare più nulla -
alzò le spalle, rassegnato a quella certezza, perchè in fondo si trattava di qualcosa che aveva già visto più e più volte
- Non serve a nulla provare ad ideare un piano, è solo tempo sprecato -
le parole assunsero una connotazione ancor più rassegnata, seguite da un lungo silenzio ma interrotte inaspettatamente da una voce che finora ancora non si era palesata
- E sapresti dirmi dove sono i punti precisi nei quali il gas verrà immesso nella cella? -
era Rey, che chiudendo il suo libro con impassibile noncuranza rivolse il suo sguardo su Kale, aspettandone la risposta come se nulla fosse, del tutto sicuro di sè e affatto agitato per la propria condizione attuale, quasi avesse ogni cosa sotto controllo fin dall'inizio.
Rey era il più grande tra i presenti, e per certi versi anche il più consapevole della situazione nella quale si trovavano. Era taciturno, ma sembrava che bastasse uno sguardo per far comprendere la propria opinione, senza bisogno di grande emotività per esprimere il proprio stato d'animo. Dalla fede all'anulare sinistro si poteva ipotizzare che fosse sposato, magari con figli, ma non una parola venne fatta a riguardo per tutto il tempo in cui era rimasto nella cella.
A dire il vero fino al momento in cui non sopraggiunse l'opportunità di dover fuggire, non parlò affatto, restando per conto proprio e limitandosi a dire il necessario. La domanda che fece non era stata pronunciata senza un motivo valido, non era da lui agire o parlare inutilmente, ogni cosa aveva uno scopo ben preciso. E infatti non appena Kale iniziò a mostrargli i possibili punti nei quali il gas sarebbe stato immesso nella cella, non perse tempo ad agire, avvicinandosi e studiando la situazione. Tirò fuori dalla giacca che indossava un piccolo cacciavite apposito per mansioni di questo genere, nascosto in una tasca interna, lì dove probabilmente aveva riposto anche il libro che si era portato dietro.
Ma era chiaro che qualcosa non andasse, quell'organizzazione così efficiente iniziò a far serpeggiare il dubbio tra i presenti, primo fra tutti proprio Kale, che nell'osservarlo mentre iniziava a svitare i primi pannelli a grate, dietro i quali si nascondevano i macchinari per il gas, decise di non rimandare ulteriormente le proprie perplessità a riguardo
- Sei arrivato qui già preparato, sapevi che saresti stato catturato? -
il tono per quanto interrogativo restava pacato, perchè l'ex-Vigilante era una persona in grado di mantenere la calma anche nei momenti peggiori, un piccolo vantaggio che gli consentiva di analizzare al meglio le situazioni. Rey sospirò, alternando lo sguardo da Kale alla grata un paio di volte, prima di rispondere a sua volta con un tono altrettanto calmo e pacato
- Il tuo talento dev'essere l'intuito, mh? -
sarcastico ed enigmatico, senza dare una risposta vera e propria proseguiva il proprio operato mentre tutti gli altri restavano in attesa, sbirciando e guardandosi a vicenda alla ricerca di qualche spiegazione plausibile
- Mh, qui ci vorrà più tempo... mi servirebbe qualcosa per avvicinarlo, è disposto in una posizione più distante -
li teneva aggiornati, cercando di agire il più rapidamente possibile, consapevole di come da un momento all'altro li avrebbero potuti prelevare. A quell'ultima affermazione fu Elias a rispondere, che tirando fuori dalla tasca un piccolo pezzo di ferro ricurvo chiese cautamente
- Qualcosa del genere potrebbe servire? -
tutti gli altri si volsero in sua direzione, Rey scese dal letto sul quale era salito per raggiungere la grata ed esaminò il gancio offerto
- Potrebbe andare, si... dove lo hai preso? -
sorpreso a sua volta, convinto di essere l'unico a essersi organizzato per l'occasione, ma Elias non si era affatto organizzato, era abituato ad arrangiarsi in qualsiasi modo possibile per sopravvivere
- L'ho sganciato dalla rete del letto un paio di giorni fa, ho pensato che potesse tornare utile se fossi riuscito a uscire dalla cella -
alzando le spalle con noncuranza porse il gancio a Rey, il quale a sua volta tornò presto a sabotare il circuito allestito per emettere il gas soporifero. Nigel osservava la scena in silenzio, non gli era mai capitato di ritrovarsi in compagnia di persone come lui, in grado di inventare qualcosa e mettere a frutto la propria creatività, era qualcosa che in qualche modo lo faceva sentire a suo agio, come se per tutto questo tempo fosse rimasto addormentato, e si stesse svegliando solo ora. Ira era il più scalpitante, camminava avanti e indietro per la cella, impaziente di uscire, ma non senza i suoi dubbi riguardo Rey
- Chi te lo ha insegnato? -
un cenno in sua direzione, invitandolo a rispondere, perchè queste cose non si insegnavano più da tempo, ogni cosa che riguardava modi per sviluppare la propria inventiva o creatività erano stati dimenticati. Si imparavano solo contabilità e nozioni imparate a memoria, materie logiche e necessarie, senza lasciar spazio a nessuna scoperta o creazione
- Un altro Ideatore, mi pare ovvio -
il tono di Rey iniziava a farsi più seccato per quelle domande, che al momento riteneva superflue, ma ciò non impedì comunque a Mabel di intromettersi e aggiungere qualcosa a sua volta
- Ne conosci anche altri quindi? -
una domanda che procurò un sospiro più profondo da parte di Rey, il quale voltandosi verso tutti gli altri decise infine di mettere le cose in chiaro una volta per tutte, così da non doverci perdere ulteriormente tempo
- Sì ne conosco anche altri, e una volta fuori di qui vi spiegherò ogni cosa. Ciò che vi basta sapere al momento è che so quello che sto facendo. A nessun Vigilante verrebbe mai in mente di sospettare del mio sabotaggio, così come non hanno minimamente sospettato di ciò che portavo con me di nascosto. E' per questo che hanno paura di noi, perchè siamo in grado di andare oltre all'apparenza e di indagare ciò che non conosciamo -
lo sguardo iniziò a spostarsi su ognuno, per imprimere a fondo quella constatazione che aveva appena pronunciato, per poi voltarsi di nuovo e continuare
- Ora fatemi finire, non appena li vedremo arrivare fingeremo di esserci addormentati per farci uscire da qui dentro -
un piano che in fondo ormai era stato compreso da tutti, senza nemmeno bisogno di spiegarlo ulteriormente. Kale si avvicinò di nuovo, e umettando un po' le labbra aggiunse qualcosa a sua volta
- Una volta fuori di qui fuggite, ci penserò io a rallentarli -
c'era una serietà risoluta nel suo sguardo, perchè sapeva di poter essere tra i presenti l'unico all'altezza di affrontare i Vigilanti all'esterno, o quanto meno così credeva, e l'indole che aveva lo portava costantemente a sacrificarsi per gli altri, senza mai lasciare nessuno indietro, rivelandosi come uno dei migliori alleati che si potessero desiderare, a differenza di Elias, il quale a quella presa di posizione eroica e apprezzabile invece si limitò ad alzare le spalle e parlare a nome di tutti, intromettendosi bruscamente nella scelta risoluta dell'altro
- Ok -
tutto qui, senza nemmeno provarci a farlo desistere, e con quel sorrisino molesto che lo contraddistingueva.
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