3. Un mare di esistenze diverse l'una dall'altra


Ci sono momenti in cui è necessario fermarsi, prendere fiato e realizzare quanto sia fondamentale capire cosa ci renda quello che siamo. 

Nigel se la fece spesso questa domanda, fin da piccolo era consapevole di non essere come gli altri, di poter arrivare a pensare cose che gli altri bambini nemmeno immaginavano. L'immaginazione, infatti, era considerata la causa di tutto, e i bambini erano chiaramente i più a rischio. Perchè era proprio in quella fascia di età che si riusciva a riconoscere più chiaramente un Ideatore, ossia qualcuno in grado di mettere a frutto la propria creatività, di renderla reale. 

I genitori di Nigel non erano come lui, ma trovarono comunque logico pensare di metterlo al sicuro, così come tanti altri nel mondo il più delle volte fecero con i loro rispettivi figli, sebbene ormai fossero sempre meno le vittime di quella malattia che serpeggiava come un veleno e che rischiava di sconvolgere quell'ordine che ormai era assodato, stabile, sicuro. 

Ma ora Nigel non aveva più nessuno a proteggerlo da tempo, la sua vita era un viaggio continuo, alla ricerca di uno scopo che sapeva di non poter trovare, almeno fino a ora, o per meglio dire, almeno fino a quando non si risvegliò in una delle celle riservate agli Ideatori. 

Era un ambiente diverso da quello al quale era stato abituato, le pareti bianche e la luce a neon potevano dare l'illusione che forse l'umanità non fosse del tutto smarrita, che ci fosse ancora un barlume di spirito di autoconservazione nel voler realizzare una struttura così efficiente, ma purtroppo dovette ricredersi presto, perchè non si trattava altro che di uno degli edifici più innovativi ma costruiti già da tempo, mantenuto tale e quale a com'era, senza nessuna variazione diversa dal passato, andava bene. 

Nell'aprire le palpebre non riuscì subito a capire cosa fosse successo, ci mise qualche secondo a realizzare che dovevano averlo tramortito, e ciò che riuscì a riportarlo del tutto alla realtà fu una voce maschile non troppo distante 

- Ehi, si sta svegliando -

 un avvertimento rivolto ad altri, che a loro volta iniziarono ad avvicinarsi. 

Figure sfuocate dapprima, ma che mano a mano assumevano contorni sempre più definiti, rivelandosi agli occhi di Nigel come persone all'apparenza normali. Ma era chiaro che non lo fossero, qualcosa li animava, uno sguardo sveglio e libero da quell'apatia inerme di molti altri, erano infatti Ideatori come lui 

- Certo che ti sei fatto una bella dormita, mh? -

 la stessa voce di poco prima proveniva da un ragazzo dall'aspetto fresco e frizzante, capelli biondicci e occhietti vispi e scuri, dal sorriso furbetto e l'aria disinvolta, probabilmente il più allegro e spensierato del gruppo a giudicare dalle espressioni di tutti gli altri. Nel guardarsi attorno Nigel iniziò ad alzarsi 

- Dove mi trovo? -

 una domanda necessaria, perchè in tutto ciò era ancora confuso il rapido evolversi degli eventi.

 Ma questa volta a rispondere fu qualcun altro, un altro ragazzo non troppo distante, che aveva un volto familiare... sì, era proprio lui, lo stesso ragazzo che aveva intravisto fare il murales e venir catturato 

- Prova a indovinare, sei un Ideatore e sei stato scoperto, dove mai potresti trovarti? -

 il tono sarcastico si abbinava bene all'aspetto pestifero del ragazzo, dagli occhi nocciola e i capelli castani, con delle leggere lentiggini sul volto e la palese faccia da schiaffi dipinta sui lineamenti giovani e fanciulleschi. Ma almeno Nigel capì di essere stato catturato, ne aveva la conferma adesso, e nel realizzarlo non potè fare altro che alzare una mano e stropicciarsi un po' il volto, cercando di riordinare le idee, le stesse che lo avevano condotto fin qui 

- Ok, quindi siete Ideatori anche voi? Cosa ci succederà adesso? -

 lo sguardo nell'alzarsi finì infine sull'unica figura femminile presente, dai capelli biondi e vaporosi che ricadevano sulle spalle, ma visibilmente stanca così come tutti gli altri, mentre a braccia incrociate lo osservava e alzava gli occhi al cielo 

- Chi può dirlo? Magari decidono di farci andare via come se nulla fosse facendoci promettere di fare i bravi e smetterla di essere noi stessi -

 anche lei con un tono palesemente sarcastico, seguita fortunatamente subito dopo di nuovo dal ragazzo biondiccio

- Da quello che abbiamo capito finora, dopo un po' che rinchiudono Ideatori li portano in un'altra sala per... curarli, a detta loro. Solitamente aspettano di raggrupparne almeno sei alla volta e beh... tu sei il sesto tra noi -

 Nigel si guardò attorno, cercando di individuare anche gli altri per un rapido conteggio, e c'erano effettivamente anche altri due individui. Un uomo sulla trentina intento a leggere un libro, che era riuscito a nascondere evidentemente in precedenza, era sdraiato sul proprio letto, noncurante e del tutto indifferente alla conversazione in corso, dall'aspetto piacevole e i capelli castani e mossi, con una leggera barbetta sul volto. 

Dall'altro lato invece un altro ragazzo, più o meno della stessa età di Nigel, era rannicchiato in un angolo con braccia e testa poggiate sulle ginocchia, in silenzio, appartato per conto proprio. I capelli castani erano leggermente lunghi e mossi, dalla corporatura era chiaro che si tenesse in forma, mantenendo comunque una figura alta e slanciata. Dopo questo rapido controllo, Nigel tornò sul ragazzo biondiccio, perchè in fondo era tempo di presentarsi 

- Io mi chiamo Nigel, voi chi siete? -

 a seguito di un profondo sospiro il ragazzo prese parola, cercando di parlare un po' a nome di tutti 

- Io mi chiamo Elias, sono qui dentro perchè a quanto sembra la mia inventiva e il mio talento nel disegno non vengono visti molto bene -

 poi spostando lo sguardo sugli altri due interlocutori continuò 

- Lei è Mabel, diciamo che non le piace molto accontentarsi degli abiti tristi e anonimi che circolano per il mondo, ha provato a farne qualcuno da sè e beh... il viola non è decisamente di moda in questo periodo -

 un piccolo sorriso divertito si smorzò sulle labbra, assieme all'inarcarsi del sopracciglio di Mabel, la quale ormai sembrava essersi rassegnata ai modi di fare di Elias 

- Quello con le lentiggini e la poca voglia di sembrare simpatico, è Ira, una pessima combinazione di artista e musicista della peggior specie -

 un cenno seccato e indolente con la mano di Ira segnalava che si, era proprio lui 

- E poi ci sono loro due -

 indicando i restanti presenti alzando il mento 

- che però non hanno fatto molto per farsi conoscere, so solo che quello che sta leggendo si chiama Rey, è una sorta di cervellone. Ci sa fare con la tecnologia, ma ama anche leggere e sa suonare, un vero criminale, si -

 un sospiro profondo, poco prima di arrivare all'ultimo dei presenti 

- Di quello sappiamo solo che si chiama Kale -

 e poi avvicinandosi a Nigel per sussurrarglielo appena nell'orecchio aggiunse 

- Sembra che fosse un Vigilante prima di finire qui dentro -

 senza aggiungere altro, a parte rivolgergli un occhiolino complice e la chiara espressione eloquente atta a consigliargli di non chiedere troppo a riguardo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top