Non possono rimanere insieme, escludendo tutto il resto del mondo, per l'eternità. Sebbene forse questo potrebbe essere l'unico modo per far funzionare quell'esistenza logora e mandarla avanti per anni.

Dopo due giorni, Kym e Seth sono pronti a essere rigettati nella società. Devono tornare a scuola perché i loro genitori iniziano a preoccuparsi e a riempirli di telefonate, devono smetterla di rimanere tutto il giorno a casa a fumare una canna dopo l'altra, bere e, quando ne hanno voglia, fare l'amore. Non è sesso, perché di emozioni ce ne sono tante – e di perversioni anche di più. Ma non è comunque solo sesso.

Kym ha ignorato parecchie chiamate e diversi messaggi. Non ha risposto alle sue due uniche amiche, e loro hanno continuato a chiederle che fine avesse fatto senza ottenere parole rassicuranti di rimando. Finché Kym non torna a casa, saluta sua madre, le dimostra di essere viva e decide di uscire con loro. Spiegherà perché si è assentata, omettendo qualche dettaglio. 

È felice di poterlo dire: ha un ragazzo.

Ha sempre dovuto nascondere la relazione – malsana – che si è instaurata fra lei e il professore, ma non deve nascondere anche Seth. È poco più grande di lei ed è affascinante, al massimo proveranno invidia. Kym ne è certa.

Invece, nel momento in cui rivela il suo nome, Annie e Emily non prendono la notizia con l'entusiasmo che Kym sperava.

«Sei impazzita? Quel tipo ha una reputazione orrenda, se non fosse per il lavoro che fa suo padre e per i soldi che spende per camuffare tutto sarebbe già stato espulso da un pezzo.»

Sì, Seth è sempre stata una mina vagante, una bomba a orologeria pronta a esplodere.

Ma Seth non è una brutta persona.

«Non lo conoscete neanche», lo difende Kym, infastidita; non la lasciano neppure parlare, hanno solo iniziato a stilare una lista di tutte le volte in cui Seth ha fatto qualcosa di sbagliato a scuola – prendersela con un ragazzo del secondo anno per aver fatto una battuta sui suoi capelli fino a quasi colpirlo, se non fosse che l'hanno fermato dei giocatori della squadra di football. Oppure insultare un professore perché, a detta sua, non meritava un'insufficienza. O, ancora, ha vivisezionato una rana con una freddezza allucinante, mentre tutto il resto della classe si lamentava di doverlo fare con finte lacrime agli occhi. La sfilza di "peccati" è lunga, e Annie non sembra voler tacere.

Le sue amiche sono sempre state perfette, hanno un'esistenza semplice, dei genitori che hanno abbastanza soldi per pagare tutto quello di cui hanno bisogno. Sono diverse da Kym, che per comprarsi un pacco di sigarette deve vendersi.

Kym cerca di mantenere la calma, finché Emily non esordisce con delle parole talmente tanto intrise di tossicità che non riesce a sopportarlo, non ancora. «Non ci rovineremo la reputazione a causa tua. O lo lasci, o non uscirai più con noi.»

Kym scatta, si alza in piedi, i palmi puntati contro il bordo del tavolo. Sono all'interno di una caffetteria e si sta alterando, non vuole dare spettacolo. «Siete solo due stronze, non vi frega niente della mia felicità. Andatevene a fanculo, sceglierò sempre Seth. Lui non è così patetico.»

E, in ogni caso, se pensano che Seth abbia una brutta reputazione per qualche rissa a scuola, non hanno idea di come potrebbe infangarsi la sua se qualcuno sapesse tutta la verità sul suo conto.