Capitolo 1

Era la madre che le diceva di scendere per mangiare, mentre parlavano della loro giornata, cominciò a sentire un suono assordante che la fece svenire a terra.

Si risvegliò in ospedale, che cos'era quel suono? Chiese a se stessa, ma non trovava risposte. Una volta che la lasciarono tornare a casa, tornò al laboratorio per svolgere più esperimenti. Il suo orecchio sentì di nuovo quel suono assordante. Ma questa volta non le faceva stare male anzi era come un richiamo. Qualcosa la stava chiamando, decise di seguire il suono e capire da dove venisse.

Si incamminò per il bosco, il suono cominciò a diminuire fino a che arrivò; vide un essere, aveva occhi grandi molto neri, il viso ovale ed era molto alto. Era ferito al piede molto gravemente, si avvicinò sempre più lentamente e l'essere l'osservava cercando di capire le sue intenzioni.

«Andrà tutto bene» affermò Demetra.

Una luce accecante stava illuminando il cielo, si stava avvicinando alla Terra, i telegiornali stavano riprendendo ciò che stava accadendo.

Lanciarono un messaggio di avvertimento attraverso un suono, Demetra riusciva a capire il linguaggio. Dicevano che avrebbero dato tempo fino a mezzanotte per aver Numero 01 e Numero 02, avevano nomi diversi Solpha e Jeva. Se non avessero ricevuto i loro compagni avrebbero invaso la Terra.

Corse immediatamente al laboratorio per informare il suo superiore, ma non capì come facesse a capire. Avendo sospetti su Demetra non le permise di avvicinarsi al Numero 01, era già morto da tempo lo avevano sezionato senza informarla.

Quando intravide che era sezionato, attraverso il suo occhio ebbe una visione di laser che distruggevano la Terra. Era una visione di cinque secondi e tornò se stessa, ebbe una sensazione bruttissima, così corse subito a casa.

Disse ai suoi genitori di prepararsi e di andare nei sotterranei che lei stessa aveva costruito in caso di catastrofi naturali. Era un sotterraneo antisismico, con cibo e acqua validi per due anni. Aveva lavorato duro costruendo quella piattaforma in caso di necessità, non capivano il perché si comportasse così preoccupata.

La madre pensava stesse scherzando, lei era di sopra che faceva il suo meglio per portare via la sua roba. Suo fratello si avvicinò con la sua sedia a rotelle chiedendo cosa stesse succedendo. Si cambiò di fronte al fratello quando vide che il sudore le aveva fatto sciogliere la pelle dai suoi fianchi al suo avambraccio destro era diventata d'acciaio.

Il fratello si avvicinò meravigliato di quello che vedeva. Vide un boccia con del sangue dentro, così chiese curiosando. La sorella non sapendo ancora gli effetti del sangue lo avvertì di starne alla larga. Il fratello nel vedere la sorella distratta tenne tra le mani quel campioncino quando la madre li interruppe mentre parlavano. Dovette nasconderlo nella sua tasca in caso lo vedesse.

«Mi spieghi cosa sta succedendo?» chiese preoccupata la madre.

Non c'era tempo per le spiegazioni dovevano agire il più presto possibile prima che quelle creature avrebbero messo le loro mani sul loro pianeta.

Erano le 11.55 pm, erano pronti per scendere quando suo fratello si dimenticò di prendere l'iPod. Usando la sedia a rotelle, prese più del tempo del previsto, in tanto Demetra aveva gli occhi fissi sull'orologio quando si accorse che il fratello non c'era. Erano le 11.59 spaccate, i loro genitori erano ormai giù che sistemavano ignari del pericolo che avrebbero affrontato.

Corse più in fretta che potesse quando si fecero mezzanotte.
Dalla nave aliena cominciarono a scendere dei ibridi a forma di rettili con braccia e piedi, ogni città e casa venne assegnata ad ogni ibrido.

La madre andò fuori per vedere quando vide l'ibrido che entrava in casa loro e i suoi figli erano ancora lì dentro.

«Che stai facendo? Dobbiamo andare immediatamente» affermò al fratello quando sentì un rumore al piano di sotto. Guardò l'orologio ed erano le mezzanotte e cinque minuti esatti. Prese il fratello e si nascosero più in fretta possibile prima che li vedesse. L'ibrido era nella stanza dove si erano nascosti, che perlustrava l'area. Lasciò la stanza e passò alla stanza grande accanto. Molto ingenuamente Demetra tentò di scendere giù per le scale col fratello sulle spalle per scampare al nemico quando fece cadere il vaso in cucina.

•Comunicazione
Ragazzi!!
Grazie mille per le persone che seguono questo libro. Rngrazio davvero di cuore per chi voterà e mi lascerà commenti :)

Aggiornamenti disponibili nella mia bio. Vi aspetto al prossimo capitolo.

•Obiettivo per questo capitolo
-Una bella stella accesa per me se vi piace il capitolo :)
-Commenti a volontà per sapere le vostre opinioni

Saluti la vostra She

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